Il caso Google - facolta` di economia

1. Google
1
1.1. Il motore di ricerca Google
Google (www.google.com) è il motore di ricerca più popolare al mondo nella comunità Internet. La
“mission” dell’azienda è la ricerca di tutte le informazioni presenti nel web (dati, immagini, fotografie
e musica) per conto dell’utente che si rivolge al sito “lanciando” una richiesta informativa. Mediante
l’accesso ad oltre 4,28 miliardi di pagine web indicizzate (cioè consultabili ad ogni interrogazione
dell’utente), Google è in grado di fornire i risultati di una ricerca in poco meno di mezzo secondo.
Google conta alle sue dipendenze 2.668 persone, di cui 705 nella ricerca e sviluppo, 1.141 nella
vendita e marketing e 446 nell’amministrazione a controllo.
Il 18 Agosto 2004, Google si è quotata in borsa al Nasdaq attraverso un’offerta pubblica iniziale
(IPO) da 2 miliardi di dollari circa. La quotazione iniziale è stata di 85 dollari per azione poi schizzata
oltre i 100 dollari.
Google è diventato un “fenomeno culturale”: il suo nome è conosciuto praticamente da ogni “surfer” (navigatore della rete)2 e la sua consultazione è ormai un’abitudine: prima di partire per un viaggio, di andare al cinema o acquistare un libro, l’utente entra nel sito del motore e cerca le informazioni
di interesse.
Google è uno dei 10 siti Internet al mondo più frequentati dalla comunità “virtuale”, soddisfa oltre
200 milioni di richieste al giorno (oltre la metà delle quali viene effettuata fuori dagli Stati Uniti) ed è
disponibile in 88 lingue (cioè esistono 88 versioni di siti tradotti in altrettante lingue). Conta 1.000 dipendenti in tutto il mondo, 200 dei quali sono impegnati nella ricerca e nello sviluppo, con un reinvestimento in questo settore del 40% delle risorse economiche.
Il termine “Google” è un gioco di parole che deriva dal termine “googol” coniato da Milton Sirotta,
nipote del matematico americano Edward Kasher, per indicare un numero caratterizzato da un 1 iniziale e seguito da 100 zeri. La decisione di utilizzare questo termine come ragione sociale dell’azienda
riflette la “mission” della società, il cui obiettivo è quello di organizzare l’enorme quantità di informazioni disponibili nel web.
1
Di Elisa Giacosa
La ricerca di informazioni in Internet è anche detta “navigazione”. Infatti, Internet può essere comparato ad una grande
distesa d’acqua e percorrerla è come navigare in oceano aperto senza una rotta ben definita. Pertanto, l’utente di Internet viene definito “navigatore” o “surfer” (dall’inglese, to surf, cioè navigare).
2
Figura 1.1 - L’home page di Google (www.google.com)
1.2. I servizi offerti da Google
Google è un “motore di ricerca in senso stretto” (anche detto “search engine”), ossia un sito che
contiene un archivio di pagine web di grandi dimensioni che permettono all’utente di effettuare una
ricerca inserendo una o più “parole chiave”. L’utente che si rivolge ad un “search engine” deve indicare in un apposito spazio del sito una o più “parole chiave” collegate alla tematica ricercata.
Un “search engine” come Google si differenzia da un’altra tipologia di motore di ricerca, detta
“directory”, ossia un sito che presenta nella “home page” (cioè pagina iniziale) una serie di “categorie”
di argomenti tra le quali l’utente può scegliere per ricercare l’argomento desiderato. Ogni categoria
contiene un elenco di siti accomunati dalla medesima tematica di trattazione; le Directories possono
essere paragonate a grandi “contenitori” di indirizzi web suddivisi in categorie a seconda dell’oggetto
analizzato (ad esempio, una delle directories più famose e frequentate dalla comunità Internet è Yahoo! con il sito www.yahoo.com).
Pertanto, la differenza tra un “search engine” ed una “directory” è la seguente: i “search engines”
non sono organizzati a priori in categorie (come le “directories”), ma effettuano delle ricerche sulla
base delle “parole chiave” indicate di volta in volta dall’utente. Di conseguenza, l’utente che si rivolge
ad un “motore di ricerca in senso stretto” deve inserire una o più “parole chiave” collegate alla tematica ricercata. Al contrario, egli non ha la possibilità di consultare un elenco di categorie di siti Internet
già predefinito (come avviene con le directories).
Il funzionamento di Google è differente rispetto alla maggior parte dei motori di ricerca, che producono i risultati di una ricerca in base alla frequenza con cui specifiche parole chiave compaiono
all’interno di ogni sito Web. Google, al contrario, ha sviluppato una tecnologia di ricerca basata su una
serie di calcoli simultanei che generalmente richiedono meno di mezzo secondo e che non necessitano
di alcun intervento umano. La tecnologia utilizzata prende il nome di “PageRank”.
La tecnologia PageRank offre una misura oggettiva dell’importanza delle pagine Web, interpretando un collegamento dalla pagina A alla pagina B come un voto espresso dalla pagina A sulla pagina B.
Il motore, quindi, misura l’importanza di una pagina dai voti che riceve ed analizza anche le pagine
2
votanti: i voti espressi da pagine che sono più “importanti” pesano di più e contribuiscono a rendere
più importanti anche le altre pagine da queste votate. In pratica, pagine importanti, di elevata qualità,
ricevono un PageRank più elevato e vengono ordinate o classificate in posizioni migliori tra i risultati.
In tale sistema, infine, la tecnologia di Google usa l’intelligenza collettiva del Web per determinare
l’importanza di una pagina: Google non ricorre a propri redattori o dipendenti per valutare
l’importanza di una pagina ma lascia questa classificazione alla collettività dei navigatori.
Per ciò che riguarda l’analisi di abbinamento ipertestuale, Google, a differenza dei motori di ricerca
tradizionali, basa la sua ricerca sugli ipertesti, analizzando l’intero contenuto di ciascuna pagina Web e
fattorializzando caratteri, suddivisioni e posizioni precise di tutti i termini presenti nella specifica pagina. In più, Google analizza anche i contenuti delle pagine Web vicine. Tutti questi dati permettono a
Google di offrire risultati più pertinenti alle ricerche dell’utente.
Google permette due tipologie di ricerca:
· la ricerca “semplificata”: è la modalità di ricerca più semplice e di “default” (cioè applicata
automaticamente dal motore di ricerca) che consente di effettuare una ricerca mediante
l’inserimento di una o più “parole chiave” collegate alla tematica desiderata;
· la ricerca “avanzata”: è la modalità più complessa che permette una ricerca per “parole chiave” combinate tra loro mediante degli operatori logici.
1.2.1
La ricerca “semplificata”
La ricerca semplificata è la modalità di ricerca più semplice e di “default” (cioè applicata automaticamente dal motore) che consente di effettuare una ricerca mediante l’inserimento di una o più “parole
chiave” collegate alla tematica desiderata. A tal fine, è sufficiente entrare nel sito del motore ed inserire una o più parole “chiave” all’interno dello spazio bianco dedicato alla ricerca. Ad esempio, l’utente
che desidera trovare il sito della Borsa Italiana può inserire le seguenti “parole chiave”:
“borsa italiana”
e “cliccare” sul tasto “cerca”.
A questo punto, Google “lancia” la ricerca ed espone una videata con tutti gli indirizzi di siti trovati
che contengono informazioni sulla Borsa Italiana. Il navigatore può “cliccare” sui diversi “links” (collegamenti ad altri siti) di suo interesse: ad ogni “click”, in automatico, viene visualizzato il sito collegato che può contenere informazioni utili alla ricerca in corso. Identificato il sito della Borsa, l’utente
può “navigare” in esso alla ricerca delle informazioni desiderate: le società quotate, l’aggiornamento
degli indici di borsa, le informazioni sulle IPO, i mercati internazionali, ecc.
Nell’ottobre 2004 Google ha annunciato un nuovo servizio di ricerca, si tratta del “Google Print”,
una nuova tecnologia che consentirà agli utenti che ricercano delle parole chiave sulla rete di trovare
anche libri completi di titolo, editore e data di pubblicazione, relativi agli argomenti ricercati. Il motore restituirà dei link che permetteranno di acquistare il libro di una scelta di retailer online.
L’intenzione di Google è quella di entrare in diretta concorrenza con i mega-store Amazon.com e Barnes & Noble che attualmente detengono il primato delle vendite di libri on-line.
1.2.2
La ricerca “avanzata”
La ricerca avanzata è una modalità di ricerca più complessa rispetto a quella “semplificata”. Essa
permette una ricerca per “parole chiave” combinate tra loro mediante degli operatori logici. Questi operatori logici, anche detti “booleani”, sono dei “termini” che combinano tra loro più “parole chiave”.
Gli operatori logici più utilizzati sono le particelle:
· “and”: la preposizione “e”;
· “or”: la preposizione “o”;
· “not”: la parola “no”;
· “adj near”: la frase “adiacente a”.
La ricerca “avanzata” ha l’obiettivo di raggiungere risultati più precisi rispetto a quella “semplificata”, in quanto l’utente ha la possibilità di specificare e circoscrivere la propria richiesta informativa. La
procedura è la seguente: si entra nel sito di Google e si digita sul tasto “ricerca avanzata”. La videata
3
della “ricerca avanzata” offre la possibilità di effettuare una ricerca in relazione a diversi criteri, anche
combinabili tra loro:
· i risultati devono contenere tutte le “parole chiave” indicate dall’utente”;
· i risultati devono contenere una frase;
· i risultati devono contenere anche solo una delle parole indicate come “keyword”;
· i risultati non devono contenere determinate parole inserite dall’utente.
Ad esempio, l’utente che sta ricercando la quotazione al Nasdaq di Amazon può utilizzare
l’operatore logico “and” e digitare come parole chiave “Amazon and Nasdaq”: in tal modo, il motore
di ricerca effettua una ricerca di tutti i siti contenenti sia il termine “Amazon” sia quello “Nasdaq”.
Pertanto, il motore evita quei siti che contengono un solo termine indicato (ad esempio, “Amazon”),
ma in un contesto differente (ad esempio, il motore non considera le sole proposte commerciali di
Amazon).
1.3. Il business di Google
Il business di Google si articola nelle seguenti fonti di revenues:
la pubblicità mediante i cosiddetti “sponsored links” (questa forma di revenue costituisce la
maggior parte del fatturato di Google);
· la pubblicità che altre imprese effettuano sul sito di Google attraverso i “banner” (per una piccola quota del fatturato);
· l’offerta ad altre imprese delle proprie tecnologie da utilizzare nelle ricerche condotte nei loro
siti Intranet3 (per una piccola quota del fatturato);
· la rivendita del servizio di ricerca ad altri motori di ricerca o portali (per una piccola quota del
fatturato).
·
1.3.1. La pubblicità mediante gli “sponsored links”
Google ricava delle provvigioni derivanti dalla pubblicità mediante i cosiddetti “sponsored
links”, ossia i siti che compaiono in testa alle pagine dei risultati di una ricerca condotta dal motore.
Essi rappresentano una forma pubblicitaria di tipo “pull”: è l’utente a richiedere inconsciamente, attraverso delle “parole chiave” inserite nella ricerca, una determinata pubblicità. Ad esempio, se il “surfer” chiede l’orario dei treni, il motore di ricerca fa comparire lo “sponsored link” di un’agenzia viaggi.
Il sistema prevede che il potenziale inserzionista acquisti il diritto a comparire con uno o più annunci pubblicitari nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca, acquisendo i diritti sulle parole chiave inserite dall’utente durante una sua ricerca. Ad esempio, un concessionario di orologi preziosi potrebbe
“acquistare” una parola abbinata ad una linea di orologi: ogni volta che il navigatore “lancia” una ricerca su quella casa d’orologeria, il concessionario appare tra gli “sponsored links” con il proprio sito
di vendita. Google gestisce in proprio gli spazi dedicati agli “sponsored links” con un ufficio destinato
a questo speciale tipo di raccolta pubblicitaria, a differenza della maggior parte degli altri motori che
affida ad agenzie esterne tale compito.
Al giugno 2003, il 96% dei ricavi di Google era costituito dall’advertising, di cui il 63% dei ricavi è
stato generato dai siti di Google e il 37% da siti Network.
Di seguito, viene riportata la composizione dei ricavi di Google, con il confronto dei dati
2003/2004.
3
“Intranet” è una rete simile a “Internet” − in quanto supporta lo stesso standard di comunicazione di Internet − ma interna ad una impresa o ad una organizzazione. Il suo utilizzo è limitato nell’accesso ai soli dipendenti dell’azienda o
3
dell’organizzazione .
Essa viene creata per consentire la condivisione delle risorse e delle informazioni aziendali tra tutti i collaboratori interni
autorizzati ad accedervi (ad esempio, i database aziendali, i programmi informatici, le stampanti di rete, ecc.).
.
4
Figura 1.2 – Composizione dei ricavi di Google: confronto dati Giugno 2003/2004
tot ricavi
license e altri ricavi
giu-04
tot advertising revenues
giu-03
google network web site
google web site
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Fonte: bilancio Google
1.3.2. La pubblicità effettuata da altre imprese sul sito del motore attraverso i “banner”
Il motore di ricerca può “vendere” ad un’azienda il proprio “spazio virtuale” del sito per effettuare
campagne pubblicitarie. Lo strumento impiegato è quello del “banner”, cioè una forma geometrica
che appare nel sito del motore di ricerca e contiene indicazioni “civetta”, ossia informazioni che attirano l’attenzione del navigatore. Se l’utente “clicca” sull’immagine del banner, egli viene portato direttamente sul sito dell’azienda sottostante che ha fatto inserire il banner sul motore di ricerca; in tal modo, egli può analizzare la sua gamma produttiva ed effettuare un eventuale acquisto. Mentre la forma
precedente di revenue deriva dalla pubblicità mediante i cosiddetti “sponsored links” (ossia siti Internet indicati tra i risultati di una ricerca), quest’ultima viene effettuata mediante il banner, ossia una
forma geometrica che appare sul sito.
1.3.3. L’offerta ad altre imprese delle tecnologie per la ricerca nei loro siti Intranet
Google offre ad altre imprese la sua tecnologia da utilizzare nelle ricerche condotte nei loro siti
Intranet4. Tale servizio può essere utilizzato da un’azienda per effettuare delle ricerche nell’ambito
del proprio database aziendale o delle banche dati. A tal fine, Google offre alle aziende clienti un
computer fornito di tutto il software preinstallato che va direttamente collegato alle reti aziendali.
1.3.4. La rivendita del servizio di ricerca ad altri motori di ricerca o portali
Google viene utilizzato da altri motori di ricerca o da “portali” per offrire alla propria utenza il servizio di ricerca nel web; l’erogazione di questo servizio genera delle revenues al motore di ricerca. In
4
“Intranet” è una rete simile a “Internet” − in quanto supporta lo stesso standard di comunicazione di Internet − ma interna ad una impresa o ad una organizzazione. Il suo utilizzo è limitato nell’accesso ai soli dipendenti dell’azienda o
dell’organizzazione. Essa viene creata per consentire la condivisione delle risorse e delle informazioni aziendali tra tutti i collaboratori interni autorizzati ad accedervi (ad esempio, i database aziendali, i programmi informatici, le stampanti di rete,
ecc.).
5
altri termini, un sito Internet che non dispone di un proprio motore di ricerca si può affidare a Google
ed acquistarne il servizio di ricerca.
1.4. La quotazione in borsa di Google
In data 18 Agosto 2004, Google ha iniziato la sua avventura borsistica quotandosi al Nasdaq attraverso un’offerta pubblica iniziale pari a 21,67 miliardi di dollari, con una quotazione iniziale di 85 dollari per azione, vendendo 19,6 milioni di titoli. Alla luce del prezzo d’offerta, l’IPO (Initial Public Offering) di Google è stata la quarta per dimensioni negli Stati Uniti del 2004.
La procedura adottata per la vendita delle azioni è stata quella dell’asta online5 e via fax, senza ricorrere all’ausilio delle banche. Le azioni inizialmente messe in vendita dovevano essere pari a 25,7
milioni di azioni, ad un prezzo che oscillava in un intervallo tra i 108 e i 135 dollari. A causa di alcune
indiscrezioni riguardanti la società6, Google è stata costretta sia a ridurre il numero di azioni offerte a
19,6 milioni di dollari, sia a tagliare la forchetta di prezzo di vendita a 85-95 dollari per azione.
Le tipologie di azioni ordinarie emesse sono state le seguenti: quelle di classe A, che hanno diritto
ad un solo voto per titolo, e quelle di classe B, riservate agli attuali azionisti, che avranno diritto a 10
voti per titolo. Pertanto, i fondatori di Google mantengono un peso dominante nell’assemblea degli azionisti e detengano il controllo dell’azienda. In sei settimane la società ha segnato un guadagno sopra
il 50%.
Nel giorno del debutto al Nasdaq, il titolo Google ha chiuso a quota 100,33, dollari facendo segnare
un rialzo del 18% rispetto al prezzo di collocamento, mentre nel suo secondo giorno la quotazione è
stata pari a 102,35 dollari. All’inizio del mese di dicembre 2004, la quotazione è pari a $ 171,73, mentre la capitalizzazione di borsa è pari a $ 50.477.406.700. Come parametro di confronto, si pensi che la
capitalizzazione di un colosso come Nasdaq è pari a circa 5,8 volte quello di Google (dati ad inizio dicembre 2004). Quella di Yahoo!, al contrario, è pari a $ 50,504,618,240.
5
Il procedimento con il quale sono stati offerti i titoli al pubblico è quello dell’“asta olandese” (Dutch Auction), che ha
l’obiettivo di garantire ai piccoli investitori le medesime possibilità di quelli istituzionali. Il numero minimo di azioni da richiedere è stato pari a cinque. Con riferimento al prezzo, ogni investitore ha potuto lanciare un’offerta fino ad una data determinata ed alla fine dell’asta è stato Google a determinare il prezzo di collocamento. Ad esempio, qualora il prezzo di collocamento fissato da Google fosse stato di 87 $, gli offerenti avrebbero ricevuto i titoli al prezzo di 87 $, anche se la loro offerta fosse stata superiore. Al contrario, non sarebbero stati soddisfatti gli offerenti ad una cifra inferiore.
6
Notizie informali parlano di una vendita illegale di azioni ai propri dipendenti; a queste, si aggiunge la presenza di virus
informatici che rallentavano il sito dove i singoli investitori avrebbero potuto sottoscrivere le azioni ed un’intervista pubblicata da Playboy in violazione del silenzio pre-collocazione imposto dalla legge americana. Oltre a queste cause intrinseche, ha
contribuito la tendenza ad un raffreddamento del mercato degli Ipo che, nei 3 mesi precedenti, ha costretto 10 delle 17 compagnie che avevano proposto un prezzo di collocazione ad un taglio.
6
Figura 1.3 - Andamento dei titoli Google dal giorno di quotazione all’8 dicembre 2004
Fonte: www.nasdaq.com
Figura 1.4 - Confronto tra l’andamento dei titoli Google e Yahoo! – Agosto-Novembre 2004
Fonte: www.nasdaq.com
7
1.5. Il bilancio di Google
Di seguito, viene riportato lo stato patrimoniale riclassificato ed il conto economico riclassificato di
Google.
Tabella 1.1 – Lo stato patrimoniale riclassificato di Google (dati in migliaia di dollari)
30 giugno
2002
Attivo Immobilizzato (I)
2004
30 giugno
2003
al 31 marzo
al 30 giugno
al 30 settembre
55.096
311.224
376.068
446.133
528.307
Immob. Fin.
1.127
17.413
16.865
21.660
20.223
Immob. Mat.
53.873
188.255
253.006
320.718
362.609
96
105.556
106.197
103.755
145.475
231.796
560.234
703.386
881.889
2.360.211
57.752
148.995
251.354
254.698
344.469
174.044
411.239
452.032
627.191
2.015.742
0
0
0
0
0
55.096
311.224
376.068
446.133
528.307
Immob. Fin.
1.127
17.413
16.865
21.660
20.223
Immob. Mat.
53.873
188.255
253.006
320.718
362.609
96
105.556
106.197
103.755
145.475
286.892
871.458
1.079.454
1.328.022
2.888.518
Passività Correnti (p)
89.508
235.452
299.631
252.257
274.470
Passività Consolidate (Π)
23.431
47.236
52.043
58.766
25.025
Patrimonio Netto (N)
173.953
588.770
727.780
1.016.999
2.589.023
CAPITALE ACQUISITO (K)
286.892
871.458
1.079.454
1.328.022
2.888.518
Immob. Immat.
Attivo Circolante (C)
Liquidità immediate (Li)
Liquidità differite (Ld)
Magazzino (M)
Attivo Immobilizzato (I)
Immob. Immat.
CAPITALE INVESTITO (K)
8
Tabella 1.2 – Il conto economico riclassificato di Google (dati in migliaia di dollari)
Vendite (V)
Costi operativi
30
giugno
2002
30 giugno
2003
439.508
1.465.934
2004
al 31
marzo
al 30
giugno
al 30
settembre
389.638
1.351.835
2.157.722
(253.042) (1.123.470) (234.315) (1.025.554) (1.820.329)
Ro
186.466
342.464
155.323
326.281
337.393
Proventi e (oneri)
fin e altri
(1.551)
4.190
300
1.198
2.668
Utile ante imposte
184.915
346.654
155.623
327.479
340.061
Imposte
(85.259)
(241.006)
(91.650)
(182.047)
(145.042)
Reddito netto (Rn)
99.656
105.648
63.973
145.432
195.019
Di seguito, viene analizzato lo “stato di salute” della società in merito alla:
solidità patrimoniale;
struttura finanziaria;
situazione finanziaria;
situazione economica.
1.5.1
Solidità patrimoniale
Di seguito, vengono calcolati i seguenti indicatori:
- indipendenza finanziaria;
- patrimonio netto tangibile.
Indipendenza finanziaria
(N/K)
Patrimonio Netto Tangibile
(N-I.imm)
2002
2003
mar-04
giu-04
set-04
0,61
0,68
0,67
0,77
0,90
173.857
483.214
621.583
913.244
2.443.548
9
1.5.2
Struttura finanziaria
Di seguito, vengono calcolati i seguenti indicatori:
- Indici di composizione degli investimenti;
- Indici di composizione dei finanziamenti.
Indici di composizione degli investimenti
Rigidità del capitale investito
(I/K)*100
Elasticità del capitale investito
(C/K)*100
2002
2003
mar04
giu-04
set-04
19%
36%
35%
34%
18%
81%
64%
65%
66%
82%
Indici di composizione dei finanziamenti
Peso delle passività correnti
(p/K)*100
Peso delle passività consolidate
(Π/K)*100
Peso del patrimonio netto
(N/K)*100
1.5.3
2002
2003
mar
04
giu-04
set-04
31%
27%
28%
19%
9,99%
8%
5%
5%
4%
0,01%
61%
68%
67%
77%
90%
2002
2003
mar-04
giu-04
set-04
Situazione finanziaria
I margini finanziari calcolati sono i seguenti:
- margine di tesoreria;
- margine di struttura;
- capitale circolante netto.
Margine di tesoreria
(Li + Ld - p)
142.288
324.782
403.755
629.632
2.085.741
Margine di struttura
(N - I)
118.857
277.546
351.712
570.866
2.060.716
Capitale circolante netto (C-p)
142.288
324.782
403.755
629.632
2.085.741
Gli indici finanziari calcolati sono i seguenti:
- indice di liquidità;
- indice di autocopertura del capitale fisso;
- indice di copertura delle immobilizzazioni;
- indice di disponibilità.
10
Indice di liquidità (Li+Ld)/p
Autocopertura delle immobilizzazioni
(N/I)
Copertura
delle
immobilizzazioni
(N+Π)/I
Indice di disponibilità (C/p)
1.5.4
2002
2003
mar04
giu04
set04
2,59
2,38
2,35
3,50
8,60
3,16
1,89
1,94
2,28
4,90
3,58
2,04
2,07
2,41
4,95
2,59
2,38
2,35
3,50
8,60
Situazione economica
Gli indicatori calcolati sono i seguenti:
- indice di redditività del capitale investito operativo (ROI), scomposto per fattori;
- indice di redditività del capitale proprio (ROE), scomposto per fattori.
ROI
2002
81,8%
2003
48,6%
mar-04
19,1%
giu-04
31%
set-04
13,4%
Scomposizione del ROI per fattori
ROS (Ro/V)
Rotazione del capitale investito (V/K)
ROE (Rn/N)
2002
2003
mar04
giu-04
set-04
42,4%
23,4%
39,9%
24,1%
15,6%
1,93
2,08
0,48
1,29
0,85
2002
2003
mar-04
giu-04
set-04
57%
18%
9%
14%
8%
Scomposizione del ROE per fattori
Struttura finanziaria (K/N)
Incidenza della gestione extracarattatteristica (Rn/RO)
ROI (Ro/K)
2002
2003
mar04
giu04
set-04
1,65
1,48
1,48
1,31
1,12
0,53
0,31
0,41
0,45
0,58
81,8%
48,6%
19,1%
31,0%
13,4%
11
Figura 1.5 – Andamento dell’utile netto nel corso degli anni
UTILE NETTO
$200.000
$150.000
$100.000
UTILE NETTO
$50.000
$2001
2002
2003
mar-04
giu-04
set-04
Fonte: bilancio Google
La maggior parte dei ricavi provengono dagli Stati Uniti; tale fonte di revenue è soggetta ad un incremento nel corso degli anni.
Figura 1.6 – Suddivisione dei ricavi su base geografica
$1.400.000
$1.200.000
$1.000.000
$800.000
Stati Uniti
$600.000
Internazionali
Tot Ricavi
$400.000
$200.000
$-
2001
2002
2003
giu-04
Fonte: bilancio Google
1.6. La storia di Google
Google nasce nel 1998 ad opera di Sergey Brin e Larry Page, due studenti della Stanford University
di Palo Alto (California). Essi raccolgono 1 milione di dollari grazie a fondi ricevuti da familiari, amici ed investitori e fanno partire Google nel settembre 1998: il primo ufficio è il garage di un amico situato a Menlo Park (California) ed è gestito da 4 dipendenti. Google soddisfa fin da subito circa
10.000 domande di ricerca nel web al giorno e viene inserito nella lista dei migliori 100 siti Internet e
motori di ricerca del 1998.
Nel 1999, Google trasferisce la sua sede a Mountain View (California) e presenta ufficialmente il sito. Essa riesce ad ottenere finanziamenti pubblici per 25 milioni di dollari: tra le società finanziatrici,
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vi sono Kleiner Perkins Caufield & Byers e Sequoia Capital (venture capitalist già impegnate nel finanziamento di aziende come Apple, Amazon, Cisco e Netscape). Il motore effettua 3 milioni di ricerche al giorno e conta 39 impiegati. Esso viene scelto da Virgilio (portale leader in Italia) come suo
motore di ricerca.
Nel 2000, Google offre la possibilità ai “surfer” (navigatori) di effettuare la ricerca in 10 lingue diverse dall’inglese. Esso diventa il più grande motore di ricerca presente nella rete attraverso un elenco
di 1 miliardo di siti web, diviene il motore di ricerca di riferimento di Yahoo! (popolare portale nella
comunità Internet) e firma accordi con i portali ed i siti Internet più gettonati negli Stati Uniti, in Asia
ed in Europa. Verso la fine del 2000, Google risponde a più di 60 milioni di richieste al giorno.
Nel 2001, Eric Schmidt (presidente e CEO di Novell) entra a far parte di Google nella veste di presidente del Consiglio di Amministrazione. Google soddisfa oltre 100 milioni di ricerche al giorno e
fornisce la funzione di motore di ricerca a 130 portali e siti in 30 Paesi. L’azienda lancia siti locali in
Inghilterra, Germania, Francia, Italia, Svizzera, Canada, Giappone e Corea e gli utenti hanno la possibilità di scegliere l’interfaccia di Google in circa 40 Paesi di lingua non inglese. Nel 2002, Google
continua l’espansione dei propri servizi, creando le interfacce in bielorusso, occitano, tailandese, urdu,
ecc. raggiungendo la quota di 88 lingue disponibili. Gli utenti possono cercare e trovare contenuti in
molte lingue diverse, in quanto l’interfaccia di Google è disponibile in 97 lingue e grazie a 96
domini internazionali Google serve un pubblico globale.
Il 18 Agosto 2004, Google si è quotata in borsa al Nasdaq attraverso un’offerta pubblica iniziale (IPO) da 2 miliardi di dollari circa.
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