La mostra che dà i numeri Se la matematica

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MOSTRE
12
25 agosto
La mostra che dà i numeri
Se la matematica diventa strumento per scoprire l’uomo
«Non vogliamo prendervi in giro: i numeri sono una cosa difficile». A visita conclusa, ci si rende
conto che le parole del curatore
non sono una banalità, nè tantomento una stroncatura, ma racchiudono in loro tutta la sfida della
mostra. «L’emergere, in matematica, di procedimenti ripetuti infinite
volte è un fenomeno complesso,
ma fondamentale per scoprire la
realtà fisica che ci circonda, poterla indagare, riuscire a conoscerla».
Parliamo con Marco Bramanti,
uno dei curatori di Da uno a infinito. Al cuore della matematica, l’esposizione curata dall’Associazione Euresis e visibile al padiglione
B5, che condivide con la mostra
Un impiego per ciascuno. Ognuno
al suo lavoro. Dentro la crisi, oltre
la crisi.
Ma, in matematica, lavorare con
ciò che non è confinabile a una cifra semplice, non è un problema?
«L’infinito non è il pallino dei matematici. Nel bel mezzo della ricerca, salta fuori. Non te lo aspetti, e
spesso compare quando meno lo
vorresti. E ci si rende conto di non
essere padrone dell’oggetto che
hai davanti. Non è tuo. E di fronte
a una cosa che non è tua, la tratti
con la dovuta dedizione».
La mostra
“Da uno ad
infinito. Al cuore
della matematica”
propone diverse
esemplificazioni
pratiche che
rendono
comprensibili i
concetti anche a
chi ha l’allergia
per i numeri.
Ed è bello scoprire che, lungo la
storia del pensiero scientifico, gli
studiosi si siano passati il testimone di una ricerca «antica quanto la
filosofia. È per questa ragione che
abbiamo esposto una riproduzione
dell’affresco di Raffaello, La scuola d’Atene, all’inizio del percorso.
La matematica nasce nello stesso
momento, nello stesso luogo e con
la stessa tensione: ha origine nella
razionalità del cuore, quando uno
si chiede “Perché?”».
Viaggiando tra un lungo corridoio di pannelli, il percorso si slar-
Un fisico
bestiale
E’ al secondo anno di fisica
e da molti è già considerato
un genio. Stefano Aime, volontario al pronto intervento, ha creato da zero i
software che arricchiscono
la mostra Da uno a infinito.
“Un modo per far capire la
matematica a tutti”.
ga in una piazza esagonale. Al centro, un albero si ramifica seguendo
le diverse discipline nate dall’analisi matematica. Su ogni lato della
sala, si può scoprire qualcosa in
più sul rapporto tra numeri e realtà.
Alcuni touch-screen mostrano citazioni di Cesare, Leopardi e Dostoevskij, pentagrammi di fughe di
Bach e preludi di Mozart.
Dalla piazza centrale si possono
raggiungere alcune stanze dove ascoltare musica classica, vedere
rosoni romanici, fregi gotici e mosaici. Sembra che la matematica
centri con tutto: «D’altronde - prosegue Marco - è uno degli aspetti
più interessanti di questa scienza: è
un metodo di conoscenza ampio
della realtà, come la filosofia, la
letteratura e pochi altri». E infatti,
per tutti coloro interessati a riavvicinarsi alla disciplina, è stata creata una piccola aula. Qui è stato stilato un calendario con incontri
specifici, conferenze in genere e
interventi sulla didattica.
Inoltre, per quelli più piccoli, è
stata creata un mostra pensata apposta per loro 1,2,3 e più... l’avventura della matematica. La si
può trovare nel Villaggio ragazzi
(padiglione C3). Qui i bambini
posso scoprire qualcosa in più su
questo misterioso mondo, con giochi, curiosità e molto altro ancora.
Ma, strano a dirsi, equazioni e
piani cartesiani continuano a mettere in imbarazzo facilmente. «È
normale. Di fronte alla complessità
di certe formule, è evidente che
tanti si allontanino dalla matematica. Ma sarebbe come privarsi di
qualcosa di bello, che so… come
la musica. Prova a pensare a una
vita senza musica. È riduttivo, autolimitante: non sanno cosa si perdono!».
Daniele Ciacci
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