La trama Due donne si trovano nella sala d’aspetto di uno studio legale per un colloquio. L’una, Barbara, Barbarella per gli amici e per la madre con un’insana e inspiegabile passione per Jane Fonda, è una giovane neolaureata. Amante dello shopping e della forma fisica, Barbarella è una ragazza allegra, spigliata, che ama la vita e non ha paura di mostrarlo. Proviene da una famiglia medio borghese, intuitivamente di destra, e ha una forte propensione alla descrizione del sé. L’altra, Claudia, è una donna sulla quarantina, di sinistra, con due figli, un marito e una voglia di indipendenza che ha maturato nei pensieri e non ha tradotto nella vita. Le necessità economiche la spingono a cercare un’occupazione, dopo anni di esclusiva maternità e una laurea in lettere presa senza troppa convinzione. Si presentano per lo stesso posto di segretaria, e l’attesa è un pretesto per conoscersi, fra battute, ironie, contraddizioni e desideri inespressi, in un incontro generazionale che risulterà a entrambe sorprendente. Ma l’assegnazione del posto di lavoro sarà tutt’altro che ovvia, e purtroppo molto italiana. Il progetto Lo spettacolo “mi chiamavano Barbarella” si inserisce all’interno del progetto “Io fra le tue dita”. Con questo progetto Nuvolanove sceglie una molteplicità di linguaggi per sensibilizzare in particolare sulla condizione femminile, parlando di donna, di rapporto uomo-donna e di violenza domestica. All'interno di tale progetto si inseriscono anche: 1. Lo spettacolo teatrale “FyL - una coppia”, per la regia di Andrea Narsi. Il testo ci ha offerto la grande opportunità di esplorare le dinamiche della violenza domestica non solo dal punto di vista della mera azione ma anche sotto un profilo psicologico, conducendo il pubblico nei diversi meandri della mente del protagonista; 2. Il cortometraggio “Wolfy”, un divertissement sulla condizione della donna proiettato presso la Fabbrica del Vapore di Milano; 3. La mostra “Fragile – Handle with care”, un’esposizione dei 20 scatti migliori presentati per il contest “Fragile”. Il concept della mostra era volto a scoprire nella fragilità la forza, nella precarietà il rischio, nella paura la speranza, fuori dal pensiero comune che sentendo fragile vede il debole, e non l'umano; 4. la collaborazione con Officine Papage per “Agnese di Dio”, uno spettacolo in cui le dinamiche familiari al femminile emergono prepotentemente nella creazione del sé. Gli artisti coinvolti Cristina Cavalli Genovese, classe 1968, si diploma alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova nel 1989. Per la regia di Anna Laura Messeri prende parte ne “L’opera del mendicante” di J.Gay e nel vaudeville ‘‘Per togliersi un capriccio’’ di Nestroy. Dopo il diploma si trasferisce a Roma e debutta al Teatro Eliseo ne ‘‘L’uomo la bestia e la virtù’’ di Luigi Pirandello al fianco di Roberto Herlitzka e in “Minnie la candida” di Bontempelli con la regia di Marco Parodi. Sempre alla ricerca di testi interessanti e maestri da cui imparare frequenta, parallelamente al suo lavoro, i seminari con Gerzy Stuhr che la conduce al ruolo di Madre Ubu ne “Ubu Roi” di Alfred Jarry, drammaturgo il cui stile molto si discosta dai precedenti autori messi in scena. Questo incontro la spinge verso un teatro più sperimentale; con la Compagnia Bread & Puppet Theatre al CRT di Milano prende parte allo spettacolo “La rivolta della fiera” e al Centro di Ricerca Teatrale Pontedera, per la regia di Gerald Thomas, allo spettacolo “I cosiddetti occhi di Karl Heinz Hoel” che debutta al Festival di Volterra e in cui si misura per la prima volta con un teatro in cui il corpo e l’improvvisazione sono al centro della creazione teatrale. Richiamata da Marco Sciaccaluga, regista del Teatro Stabile di Genova, affronta per la prima volta un testo di William Shakespeare in “Come vi piace” che debutta nel 1992 al Teatro Romano di Verona nell’ambito del Festival estivo in cui ha l’onore di lavorare con il maestro Mario Scaccia, recentemente scomparso e di cui non dimenticherà mai i preziosissimi consigli. Con il regista Ugo Gregoretti ritorna al teatro più tradizionale ed è in scena ancora ne “L’uomo la bestia e la virtù” per una lunga tournee nei maggiori teatri italiani insieme a Flavio Bucci. Sempre a Genova lavora con Giorgio Gallione al Teatro dell’Archivolto in “Angeli e soli”, spettacolo che vince il Biglietto d’Oro AGIS 1990 tratto dalle Cosmicomiche di I. Calvino con Maurizio Crozza e Carla Signoris. Nel 1993 torna al Teatro Stabile di Genova in “Tuttosà e Chebestia” al fianco di Luca De Filippo e Lello Arena e diretta dal Maestro Benno Besson, regista alla Volksbuhne di Berlino. Sempre nella stagione 1993/94 recita nello spettacolo “Resti umani non identificati e la vera natura dell’amore” di Brad Fraser al Teatro dell’Elfo di Milano con la regia di Elio de Capitani e Ferdinando Bruni e in “Roberto Zucco” di B.M. Koltès sempre con la regia di Elio de Capitani. Dopo queste due collaborazioni si sposta a Torino al Teatro Settimo dove nel 1996 è interprete di “Canto per Torino” con la regia di Gabriele Vacis, dove recita con Laura Curino, Eugenio Allegri ed Emma Dante. Nel 1998 comincia la sua collaborazione con Antonio Latella che le affida il ruolo di Emilia ne “Otello” al Teatro Out-Off di Milano; il ruolo di Gertrude ne “Amleto” prodotto dal Teatro dell’Arca di Forlì e il ruolo maschile di Feste ne “La dodicesima notte”, spettacolo prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria. Tra il 1999 e il 2002 prende parte anche a numerosi spettacoli per bambini tra cui: “Metamorfosi” da Ovidio regia di Fabio Cavalli prodotto dalla Compagnia E. M. Salerno; “Pecciolo contro Talquale” regia di Giorgio Scar amuzzino prodotto dal Teatro dell’Archivolto. Dal 2007 collabora con la regista Valentina Kastlunger per “Sensacuor”, memorie dal confine orientale. Istria 1919-1947” e per altri progetti sia per adulti sia per bambini e con Officine Papage per “Agnese di Dio” coprodotto da Nuvolanove, regia di Andrea Narsi. Dal 2009 alterna la sua attività di attrice a quella di insegnante e acting-coach in varie scuole di teatro tra cui il CFA di Luca Bizzarri. Lucilla Tempesti Milanese, classe 1982, diplomata alla scuola teatrale “Quelli di Grock” di Milano e allieva de The Lee Strasberg Institute di New York. Laureata in Giurisprudenza presso l'università Statale di Milano, con una tesi dal titolo “Il lavoro penitenziario”. Nel 2008 fonda Nuvolanove, una realtà che si pone nel panorama milanese unendo gli aspetti del sociale alla produzione artistica con una molteplicità di formule (spettacoli teatrali, mostre fotografiche, letture, happening, eventi) che hanno coinvolto diversi artisti e diverse realtà locali e nazionali Per la regia di Andrea Narsi recita in “Agnese di Dio”, di John Pielmeier, con Cristina Cavalli e Ilaria Pardini, nel ruolo di Agnese, una coproduzione Nuvolanove che le dà la possibilità di esplorare un ruolo complesso di madre, giovane donna, figlia, e infine suora. Sempre per la regia di Andrea Narsi recita in “FyL- Una Coppia”, nel ruolo di Lis; in questo spettacolo vengono esplorate le dinamiche violente all’interno di una giovane coppia, un ruolo delicato di vittima e insieme inconsapevole carnefice. Nel 2010 recita per “Bonsai. Il musical?”, mediometraggio di Luca Elmi, nel ruolo della psicologa. Presta il suo volto per lo spot Impresa Semplice Telecom Italia dello scorso autunno, e per un corso audiovisivo di lingua italiana, ed è la voce della campagna pubblicitaria radio di Bridgestone dello scorso autunno. Il suo impegno nel sociale la vede collaborare come attrice e realizzatrice di eventi con realtà come “M'illumino di meno”, “Fa’ la cosa giusta 2010”, "Viaggio intorno al terzo millennio”, Altreconomia e Chico Mendes, ICEI, l'Unione femminile, Centro problemi donna, Casa della pace e Fratelli dell'uomo, solo per citarne alcuni. In quest’ambito si inseriscono nel 2009 la lettura teatrale da testi di e su Simone Weil per “Ottobre in Rosa”, presso il Teatrino della Villa Reale di Monza, e la vincita come attrice e regista con l'associazione Nuvolanove del secondo premio al Concorso Isolacasateatro per una mise en espace sulla libertà d’espressione. La sua passione per il teatro come strumento di formazione dell’individuo e di informazione per tematiche sociali di ampio respiro la porta all’insegnamento, con particolare attenzione alla fase preadolescenziale e al linguaggio multimediale con la produzione di cortometraggi. Tra i suoi ultimi lavori con le scuole, col laboratorio teatrale assieme alla classe 3°N dell’Istituto Comprensivo di Vona per il bando nazionale “I giovani ricordano la Shoah”: col progetto riceve nel 2001 la menzione speciale del Ministero dell’Istruzione con premiazione dal Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano per il cortometraggio “Memento”. La scheda tecnica Durata spettacolo: 1h15’ circa Spazio praticabile (in teatro): 6m x 8m circa. Adattabile a spazi più grandi. Versatilità anche per spazi teatrali non convenzionali. Carico elettrico (in teatro): 10 KW Materiale illuminotecnico (in teatro): Mixer luci con almeno 12 canali; n. 6 proiettori PC da 1000 W (se possibile, gelatina color ambra); n. 6 proiettori sagomatori o PC da 2000 W (se possibile, gelatina color ghiaccio); n. 2 proiettori PC da 2000 W Materiale fonico: Impianto CD N. 4 quinte autoportanti Durata montaggio: 4 ore Durata smontaggio: 1 ora Tecnici: 1 Pratiche S.I.A.E. ed eventuali altre incombenze di legge: dovranno essere assunte dall'organizzatore piano luci Disponibilità, a seconda dei contesti, a ridiscutere i termini delle richieste Nuvolanove Nuvolan9ve si ispira a un modo di dire inglese, “on cloud nine”, che indica uno stato di felicità ed euforia, equivalente al nostro settimo cielo. Si tratta di un'espressione ricorrente nella musica, nella letteratura, nel teatro e nelle arti figurative in genere. Come nelle migliori tradizioni, questo nome è stato scelto in un locale, a causa di un viaggio, e solo per un soffio. Il gruppo sin dalla sua nascita, nell'aprile 2008, si caratterizza per l'ambivalenza dell'oggetto della sua mission: da un lato l'espressione prettamente artistica e performativa, dall'altro l'esplicitazione di un messaggio a spiccata valenza sociale e culturale. Caratterizzato dalla varietà di esperienze professionali e di vita delle persone che lo compongono, il gruppo lavora per valorizzare al meglio l'apporto dei singoli, e per elaborare progetti e iniziative diversi quanto a modalità e fini di interlocutori e destinatari; forte della sensibilità nei confronti dell'attuale contesto civile, si è confrontato in questi anni con iniziative volte alla coesione e alla consapevolezza di un vivere comune più sostenibile, collaborando con realtà come “M'illumino di meno”, “Fa’ la cosa giusta 2010”, "Viaggio intorno al terzo millennio: parole, immagini e suoni di mondi attuali e possibili"; ha collaborato con Altreconomia e Chico Mendes, ICEI, l'Unione femminile, con Centro problemi donna, con Casa della pace e con Fratelli dell'uomo, solo per citarne alcuni. Dal rispetto per l'ambiente alla lotta alla camorra passando per i diritti delle donne, Nuvolan9ve propone un teatro politico nel senso etimologico del termine declinandolo in una ricerca espressiva viva e attenta alle urgenze di essere teatro, nel confronto con il qui e ora. Per qualsiasi informazione, richiesta o delucidazione, pregasi contattare l'associazione via telefono al numero 339 4958756, o via e-mail su [email protected]