LA CENERENTOLA DELLA CULTURA L`oratorio sacro La

Periodico
della Società
del Quartetto
Aprile-Giugno 2009
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E D I TO R I A L E
LA CENERENTOLA
DELLA CULTURA
Da qualche tempo si svolge sulle pagine del
Corriere dedicate alla cronaca di Milano un
dibattito sulla cultura, che ha sin qui
(16 marzo) visto ventotto protagonisti.
Ebbene, di questi ventotto solo due sono
correlati alla musica, per professione
o per passione sfociata nell’assunzione
di importanti ruoli. Due su ventotto.
Basta questa considerazione a giustificare
il titolo di questo breve commento.
Se, poi, passiamo allo specifico settore di
attività musicale nel quale da poco meno di
150 anni il Quartetto è attivo, cresce la
sensazione di sconforto.
La musica da camera è la Cenerentola per
eccellenza. Lo è sin dalle scuole: per
mancanza di concorrenti è difficile
assegnare in Conservatorio borse di studio
per formazioni cameristiche. Non può che
restare Cenerentola quando ci si pone dal
lato del pubblico, frequentatore di concerti.
Per non parlare poi del sostegno che gli enti
pubblici riservano a questo trascurato
segmento: visti i tempi di crisi economica
internazionale che si ripercuote
pesantemente nel nostro Paese, è inevitabile
– in un mondo che non riesce a capire che
la cultura, e la musica per prima, è
consustanziale alla natura umana – che il
sostegno pubblico (del quale per altro il
Quartetto ha sin qui fruito in misura men che
trascurabile) alla cultura si riduca sempre
più, e che ad essere più colpita sia la
Cenerentola in assoluto: la musica da
camera.
Pur col presagio di una attività sempre più
precaria, il Quartetto non si arrende e punta
diritto all’anniversario dei suoi – primi – 150
anni, nel 2014. E punta a tale obiettivo
confidando nel sostegno dei suoi Soci
e di quella parte di città sensibile alla
permanenza dei valori della cultura
tramandati da una grande tradizione.
Antonio Magnocavallo
MARTEDI 7 APRILE, ORE 20.30
CONSERVATORIO DI MILANO
L’oratorio sacro
La Resurrezione
A Roma il teatro d’opera era vietato:
Händel lo travestì di spiritualità
96 teli di damasco trinato e 234 in lussuoso
taffetà cremisi. Ancora il damasco per i 205
fregi e gli 87 in velluto ricamato d’oro che ornavano il “Teatro à scalinata” allestito nel palazzo romano del marchese Ruspoli con quattro ordini di posti per accogliere più di 40 musicisti: un numero per l’epoca smisurato. E
che musicisti: imbracciava il primo violino Arcangelo Corelli e al cembalo sedeva l’autore
della musica: un Händel 23enne che si era fatto conoscere nella città papale con gare mozzafiato di bravura all’organo.
È con questi numeri da capogiro che venne
battezzata La Resurrezione del compositore
sassone, oratorio sacro finanziato costosamente dal marchese per la domenica di Pasqua del 1708, probabilmente per completare
(leggi rivaleggiare) una sontuosa Passione di
Alessando Scarlatti eseguita due giorni prima, il Venerdì santo, per il cardinale Ottoboni: altro guru del cenacolo di mecenati che rese superba la Roma barocca di Papa Clemente XI. Città nella quale era vietato rappresen-
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tare opere teatrali (e vietatissimo alle interpreti donne di esibirsi in pubblico), ma che di
fatto produceva cantate e oratori che profumavano di tavole da palcoscenico. La Resurrezione non è da meno: arie brillanti e drammatiche, sbalzate fra mossi recitativi, tratteggiano i personaggi quasi grotteschi di Lucifero e l’Angelo, mentre Maddalena, Maria di
Cleofe e San Giovanni sono figure dolenti che
piangono gli eventi terreni della narrazione
evangelica prima dell’esultante catarsi finale.
Probabilmente Händel andò oltre il segno in
quel “non essere da meno”, o forse Ruspoli gli
affidò l’incarico proprio perché varcasse la
proibita soglia. Sta di fatto che all’indomani
della prima che vide la famosa soprano Margherita Durastante nella parte di Maddalena,
il marchese si beccò un’ammonizione papalina.
L’episodio parla chiaro: occorrono voci da teatro per eseguire l’oratorio. E occorre la “palestra” delle giovanili cantate romane per interpretare con sfacciata millimetria belcantistica i personaggi del visionario mondo creativo dell’autore. Bene allora che sia il complesso “La Risonanza” di Fabio Bonizzoni a
cimentarsi nella Resurrezione: ha dalla sua il
benemerito “lasciapassare” del progetto quadriennale di esecuzione e registrazione di tutte le Cantate italiane di Händel con accompagnamento strumentale (tre tappe sono già
state applaudite dal pubblico del “Quartetto”
e “Musica e poesia”). Ovvero la confidenza e
l’immediata affinità stilistica con la retorica
musicale di un linguaggio avvenente e spiritato che, se toglie il limite di “apprendistato” alle dette cantate, profila La Resurrezione come il loro degno coronamento.
Nicoletta Sguben
La Risonanza
Fabio Bonizzoni direttore
Maria Grazia Schiavo soprano
Gabriele Hierdeis soprano
Gabriella Martellacci contralto
Makoto Sakurada tenore
Sergio Foresti basso
Händel – La Resurrezione, Oratorio HWV 47
Biglietti € 25 -18
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fianco come lui. Eppure lei è bravissima, lui
lo sa. È giovane, nata in Germania, 28 anni,
radici e studi in Croazia, a Zagabria. Al violoncello da quando aveva sette anni, e fin da
bambina una fuoriclasse. Si è perfezionata a
Berlino, con David Geringas, ora è sua assistente. Ha tecnica perfetta, agilità e robustezza di articolazione che già fanno musica.
Apparentemente il suo è il baricentro che in
concerto dà stabilità. Ma nel gruppo, vicino
al matto Sollima, il dialogo tra sensibilità diverse trova poi in lei l’imprevedibile.
E ancora ci sono gli altri, il Solistenensemble
Kaleidoskop. Nome scomodo per noi. Ma sono di Berlino, poco più che ragazzi, difficile
potersi chiamare Vivaldi o simili. Suonano da
splendido gruppo da camera, leggendo di
tutto, da Haydn a Beat Furrer. Lavorano per
progetti, dove la musica si intreccia con altre
arti, come hanno fatto in marzo, all’Isola dei
Musei di Berlino in Dialoge 09, con Sasha
Waltz. Sollima, Monika, il Kaleidoskop: il
programma impagina brani di Sollima, già
sentiti in disco, alcuni ormai diventati classici. Ma dal vivo promette sorprese.
Carla Moreni
MARTEDI 21 APRILE, ORE 20.30
CONSERVATORIO DI MILANO
Sollima, Leskovar,
Kaleidoskop
Libertà espressiva, tecnica perfetta,
imprevedibilità
In questo programma ci sono tre cerchi concentrici: il primo è abitato da un matto del
violoncello. Estroso, vulcanico, musicalissimo. Ha suonato un violoncello di ghiaccio, in
un igloo a 20 gradi sotto zero, ha inventato il
body-cello e l’aquilarco, sintesi promettenti
di mondi diversi. Il suo numero preferito è
un’improvvisazione a quattro mani su uno
strumento solo: in pratica due che abbracciati suonano sulle stesse corde. Monellaccio.
Ma ha un precedente illustre, Scarlatti, in
una Sonata dove chiede al maestro di cingere
l’allieva per arrivare alle note più alte della
tastiera. Giovannni Sollima è siciliano di Pa-
Giovanni Sollima violoncello
Monika Leskovar violoncello
Solistenensemble Kaleidoskop
Sollima – Violoncelles, vibrez!, L.B. Files, Yet Can I Hear,
Tree Raga Song, When We Were Trees, Alone
Biglietti € 25 -18
lermo, classe 1962. Il casato illustre lo riporta figlio della scuola di composizione di cui fu
rappresentante illustre suo padre, Eliodoro.
Sollima ha un diploma in composizione, al
Conservatorio di Palermo, e uno in violoncello nella classe di Giovanni Perriera, poi perfezionato a Salisburgo e Stoccarda, coi maestri Janigro e Kelemen. Sollima suona mera-
vigliosamente Bach: le
Suites le vuole molto
scure, a cavata ruvida,
disegni robusti, ben lontano da un barocco manierato, di parrucche e
sete. Ma ha amato anche
ogni genere sul suo strumento. Usato per guardare avanti, al jazz, al
rock, alla musica elettronica, oppure indietro, alle suggestioni della memoria etnica,
ai profumi di un mediterraneo auscultato
quale bacino di diversità.
Sollima è il primo cerchio. Poi c’è Monika
Leskovar vincitrice nel 1999 della terza
edizione del Concorso Internazionale “Caruana”. Difficile emergere, con un uomo al
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MARTEDI 5 MAGGIO, ORE 20.30
CONSERVATORIO DI MILANO
Kit Armstrong,
prodigioso adolescente
A sette anni frequenta l’università,
da una decina i palcoscenici del mondo.
Con un maestro d’eccezione,
Alfred Brendel
A cinque anni frequentava la scuola superiore e passava tutto il suo tempo a risolvere
problemi matematici. Kit Armstrong, bambino prodigioso nato nel 1992 in California,
aveva una mente così pronta e vivace che la
madre, per distrarlo un po’, pensò di proporgli un hobby adeguato, la musica. Non poteva immaginare che il suo regalo, una tastiera
elettronica, avrebbe suscitato una passione
tanto intensa nel piccolo Kit da spingerlo allo
studio approfondito del pianoforte e della
composizione (senza fargli tralasciare le altre materie, in primo luogo la matematica: a
soli sette anni, Kit Armstrong frequentava
già l’università; fu il più giovane studente
mai ammesso alla californiana Chapman
University).
Ebbe così inizio la carriera del dotatissimo
pianista statunitense, salito alla ribalta internazionale in età estremamente precoce. Nel
corso di una dozzina di anni, Armstrong si è
costruito un ampio repertorio e ha suonato
con direttori e orchestre di primissimo piano;
nel frattempo continua a studiare con un insegnante d’eccezione come Alfred Brendel,
che ne ha pubblicamente elogiato l’intuito
musicale, la concentrazione, l’orecchio, il controllo, la sensibilità e l’eccezionale memoria.
A Kit Armstrong abbiamo rivolto qualche domanda in occasione dell’appuntamento previsto nel nostro cartellone per il 5 maggio.
Come ha organizzato il programma del
concerto che terrà per la nostra Società?
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MARTEDI 12 MAGGIO, ORE 20.30
CONSERVATORIO DI MILANO
András Schiff
e Miklós Perényi
Dalle radici magiare
un lessico musicale comune
Ci sono corrispondenze che legano i diversi brani?
No, non ci sono connessioni tra loro; io preferisco costruire i miei programmi con pezzi autosufficienti e diversi l’uno dall’altro. Mi piace
includere lavori di molti compositori e ottenere un amalgama di brani più leggeri e di altri
più densi.
Fino a questo momento, che cosa ha soprattutto ricavato dalla conoscenza e dalle
lezioni di Alfred Brendel?
Da qualsiasi punto di vista io lo consideri, trovo Alfred Brendel eccezionalmente acuto e
penetrante; mi ha ispirato come persona, come pianista e come mentore. Mi ha portato a
scoprire nella musica nuovi aspetti che è necessario esprimere. Grazie a lui, sono anche
arrivato a comprendere sempre di più che
l’interpretazione della musica richiede un’attenzione prolungata.
Può dirci in breve qual è la sua idea dei
rapporti tra musica e matematica?
Essenzialmente, riguardano tutt’e due il pensiero astratto ed è necessario, nella pratica di
entrambe, che ci sia comprensione seguita da
invenzione.
Il fatto che lei pratichi anche la composizione influenza le sue interpretazioni al
pianoforte?
Essere compositore mi aiuta a valutare come
è scritta la musica che suono e, di conseguenza, a comunicare quello che ho potuto così apprezzare.
Patrizia Luppi
Con la partecipazione della Fondazione
Pro Musica Giancarlo ed Etta Rusconi
Kit Armstrong pianoforte
Bach – 15 Invenzioni a due voci BWV 772-786
Mozart – Sonata in re maggiore K 576
Armstrong – Message in a cabbage
Chopin – Notturno in re bemolle maggiore op. 27 n. 2
Debussy – Preludi, Libro I n. 1, 2 e 3
Mendelssohn – Variations Sérieuses in re minore op. 54
Biglietti € 25-18
Che l’Ungheria sia terra molto fertile sotto il
profilo musicale è testimoniato dalla sua storia, dal sistema educativo e dagli artisti. Non
deve ingannare che, a parte il caso eclatante e
ottocentesco di Liszt, soltanto il Novecento
abbia portato alla ribalta compositori maiuscoli come Bartók e Kodály e poi ancora, in
tempi più recenti, Ligeti e Kurtág. In realtà i
primi due fecero entrare nel repertorio alto,
codificandoli, i caratteri della musica popolare magiara, anzi l’ethos musicale magiaro:
che è vivo e mobile come mercurio. András
Schiff e Miklós Perényi sono dunque i figli di
una terra musicalissima, entrambi formatisi
nell’istituzione più prestigiosa, l’Accademia Liszt di Budapest, e da lì
partiti per il mondo. Perényi è tuttavia rimasto più legato alla sua terra,
e difatti capita da noi con minor frequenza di Schiff, non solo più cosmopolita, ma quasi italianizzato: è nota
l’ironia con cui ha fondato un complesso intitolato all’immaginario
compositore Andrea Barca, null’altro che la traduzione di András
Schiff.
Traboccante d’intensità Perényi, più
posato nonché tessitore di progetti
Schiff, in giro per l’Europa e su e giù
per l’Italia: a noi è capitato d’incontrarlo sia in aereo che in treno. Dopo il concerto di due anni fa, insieme
al Quartetto Mikrokosmos e tutto
incentrato proprio sull’ethos musicale magiaro codificato da Bartók,
Perényi e Schiff tornano ora alla Società del Quartetto con un programma tutto “occidentale”, che unisce
non solo epoche diverse, ma anche
destinazioni strumentali diverse. La
spina dorsale è costituita dalle tre
Sonate per viola da gamba e clavicembalo di Bach suonate con il violoncello e il pianoforte, secondo
quella tipica consuetudine di appropriazione moderna del Kantor di
Lipsia sulla quale nei Conservatori
si fonda lo studio medesimo del pianoforte.
Di Bach, sappiamo tutti, Schiff è interprete
rinomato. In dialogo ideale con questo Settecento ricreato con gli strumenti dell’Ottocento stanno proprio i giganti dell’Ottocento
romantico, Beethoven e Brahms, e capolavori come la terza Sonata dall’op. 69 dell’uno
e la Sonata op. 38 dell’altro, con quell’attacco profondo del violoncello, tutto basato sul
respiro della frase. Che ci sia Perényi a suonarla fa immediatamente correre in sala da
concerto.
Giangiorgio Satragni
Miklós Perényi violoncello
András Schiff pianoforte
Bach – Sonata n. 1 in sol maggiore BWV 1027
Brahms – Sonata n. 1 in mi minore op. 38
Bach – Sonata n. 3 in sol minore BWV 1029
– Sonata n. 2 in re maggiore BWV 1028
Beethoven – Sonata n. 3 in la maggiore op. 69
Biglietti € 35 -25
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MARTEDI 19 MAGGIO, ORE 20.30
CONSERVATORIO DI MILANO
Per la frizzante Infedeltà
delusa di Haydn
Un’ensemble e un direttore che sono
garanzia di competenza specializzata
Il grande padre della Sinfonia rimane nell’opera oggetto misterioso. Eppure, nei quasi
30 anni di impegno a corte Estherházy, è responsabile di circa 1200 recite per più di 100
titoli d’opera, e l’illustre ospitata italiana accoglie tra gli altri Cimarosa, Gluck, Paisiello,
Piccinni. Dunque, Haydn il repertorio italiano lo conosce proprio. E in questa stagione
magnifica non solo compone, tranne una,
tutte le sue opere, ma ha a che fare con atto-
ri, cantanti, scenografi, allestitori, libretti.
Esterházy dista da Vienna 40 miglia e non
sta in nessuna traiettoria utile ad alcunché:
occorrre andarci apposta; e nobili, musicisti
e critici arrivano per tanta meraviglia italiana che nella capitale non si ascolta. Il debutto de L’infedeltà delusa, burletta per musica
in due atti, data 26 luglio 1773. La recita che
segue due mesi dopo è pagina di cronache
frizzanti: Maria Teresa d’Austria giunge con
30 persone e 17 carrozze scortate da sentinelle e cavalieri. Haydn è sul podio, la serata
fremente di eccitazione. Poi, fuochi d’artificio, balli e banchetti fino a notte alta per due
giorni. Un’altra rappresentazione nel 1774,
e l’opera scompare, salvo sporadiche proposte e pochissime incisioni fino ad oggi.
Quanta curiosità allora per questo Haydn.
Che concentra la sua sapienza strumentale
in 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, timpani, archi e
continuo – l’organico che ha a disposizione a
Esterházy – sorprendendoci con timbri e armonie bizzarre in equilbrio perfetto con le
arie affidate ai 5 interpreti. Funambolo vero,
in questa storia un po’ approssimativa di
matrimoni contrastati, travestimenti, inganni e lieto fine di Marco Coltellini (autore per
Gluck, Salieri, Paisiello tra gli altri). Ritmo
forte, retto nel II atto dalla verve di Vespina,
che anticipa la Despina di Mozart, nei suoi 4
travestimenti. Insomma, “pane per i denti”
di un ensemble raffinato (prime parti tutte
delle migliori orchestre di Berlino) nato nel
’91, che di Haydn porta nome e competenza
specializzata, e qui riproduce l’organico originale dell’opera. E “pane per i denti” del
fondatore, Hansjörg Schellenberger, oboe
solista per oltre 20 anni nei Berliner Philharmoniker, una passione per la musica contemporanea, direttore e solista ospitato in
tutto il mondo, che torna al Quartetto (era il
’97, con l’Ensemble Wien-Berlin) con il suo
Haydn Ensemble e una garanzia forte:
ascolteremo L’infedeltà delusa da musicisti
che dell’autore hanno eseguito una sessantina delle prime Sinfonie e il repertorio per
orchestra al tempo di Haydn ad Esterházy.
Diana Leva
Haydn Ensemble Berlin
Hansjörg Schellenberger direttore
Iwona Sobotka soprano
Mijke Sekhuis soprano
Aleksander Kunach tenore
Leif Aruhn-Solén tenore
Dominik Wörner basso
Haydn – L’infedeltà delusa, Burletta per musica in due
atti su libretto di Marco Coltellini per soli e orchestra
Biglietti € 35 -25
Brera
Quattro pomeriggi di arte e musica, di sabato
alle ore 17, nella nostra più importante Pinacoteca. Tornano i concerti di BreraMusica
ospitati, anche per questa terza edizione, nel
Salone napoleonico (la Sala VIII) dove protagonista è il grande e magnifico telero di Jacopo e Giovanni Bellini, La predica di San Marco, uno dei simboli della Braidense.
Cambia, rispetto alle edizioni precedenti, il
periodo che da marzo si sposta a maggio,
abbracciando per intero il mese primaverile
più gradevole dell’anno.
Un’occasione da non perdere per abbinare
l’ascolto di un’ora circa di rara e preziosa musica solistica e da camera al piacere di volgere lo sguardo e i passi – prima, dopo o durante l’esecuzione – tra tanti i capolavori pittorici. Immancabile, ad esempio, una sosta davanti allo Sposalizio della Vergine di Raffaello
appena riesposto fresco di restauro.
BIGLIETTI
Ingresso alla pinacoteca: € 10
Il biglietto del concerto è offerto da Esselunga
Pinacoteca di Brera - Sala VIII
Maggio 2009
SABATO 9 MAGGIO 2009 - ORE 17
SABATO 23 MAGGIO - ORE 17
Barbara Tolomelli pianoforte
Sergio Del Mastro clarinetto
Antonio Leofreddi viola
Schumann – Fantasiestücke per clarinetto
e pianoforte op. 73
Mozart – Trio in mi bemolle maggiore per
pianoforte, clarinetto e viola KV 498 “dei
Birilli”
Schumann – Märchenbilder per viola
e pianoforte op. 113
Schumann – Märchenerzählungen per
clarinetto, viola e pianoforte op. 132
Costantino Mastroprimiano fortepiano
Nicholas Robinson violino
Marco Testori violoncello
Haydn – Trio n. 42 in mi bemolle maggiore
Hob.XV.30
Pleyel – Trio in si bemolle maggiore
op. 42 n. 2
Haydn – Trio n. 43 in do maggiore
Hob.XV.27
SABATO 16 MAGGIO - ORE 17
Ilia Kim pianoforte
Mozart – Adagio in si minore KV 540
Beethoven – 33 Variazioni in do maggiore
su un tema di valzer di Diabelli op. 120
Ingresso gratuito alla Pinacoteca
e al concerto:
• possessori dell’Abbonamento Bicentenario
• anziani over 65
• giovani under 18
SABATO 30 MAGGIO - ORE 17
Quartetto Bernini
Galuppi – Concerto a quattro in sol minore
Durante – Concerto a quattro in sol minore
Mozart – Quartetto in re minore KV 421
Rossini – Quartetto Primo in sol maggiore
Informazioni
• Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici
di Milano
Via Brera 28 – 20121 Milano
www.brera.beniculturali.it
• Società del Quartetto
Sandro Boccardi, fondatore e per trent’anni
colonna della rassegna, ci guida nel nuovo ciclo
Musica
e poesia a
San Maurizio
Davvero i concerti di San Maurizio potranno rientrare in San Maurizio il prossimo anno al termine dei lunghi restauri o si dovrà attendere
l’Expo del 2015? Lo si dice ironicamente, ma
lo si spera assai prima, perché è un desiderio e
una speranza depositati nel cuore del pubblico
degli appassionati di musica antica e non solo
di quella.
La stagione corrente, come ormai da tre anni
accade, è orfana di San Maurizio. Cosicché
costretta a peregrinare in altri spazi – per carità
spesso di pari prestigio (la Sagrestia bramantesca di S. Maria delle Grazie, per esempio, o
la Pinacoteca di Brera); ma con la perdita del
luogo “storico”, dell’aura che qui si respira.
Tre appuntamenti segnano, a mio giudizio, la
novità più interessante della stagione. Essi centrano quel periodo della storia della musica, mai
abbastanza illuminato, che è il mondo misterioso e misterico della polifonia sacra franco-fiamminga, nei suoi sviluppi peregrinanti da Nord a
Sud. Dalle regioni di Fiandra e Borgogna, in
senso lato, all’Italia e Spagna. Senza dimenticare la nostra città. Il primo (giovedì 14 maggio in
Santo Stefano Maggiore) è affidato ai cinque
componenti de La Capilla Flamenca (quattro
voci singole per ciascuna parte vocale, e un organo, secondo il costume dell’epoca) che, intorno alla Missa pro defunctis di Johannes Prioris (1460 ca. – 1514 ca.) propongono un suggestivo florilegio di mottetti di Erasmus Lapicida, Josquin Des Prez, Pierre de La Rue e altri.
Il secondo (giovedì 4 giugno in San Simpliciano) vede il Collegium Vocale Gent diretto da
Philippe Herreweghe nel concerto monografico dedicato a Cristobal de Morales (1500 1553), che fu il primo compositore spagnolo a
raggiungere fama internazionale: un teorico
del tempo, Juan Bermudo lo definì, “la luce
della musica spagnola”.
Terzo medaglione polifonico – e siamo ancora
in pieno Cinquecento – quello dedicato da Orlando Consort al loro nume tutelare “Orlando
di Lasso negli anni milanesi di fine ‘400” (Sagrestia di Santa Maria delle Grazie, 11 giugno). Programma per riflettere su quel periodo
glorioso della nostra città che vide la presenza
di Leonardo e la presenza di musici illustri alla
corte sforzesca (Loyset Compère, forse Josquin) e in Duomo Franchino Gaffurio da Lodi.
A questi appuntamenti si collega poi una serie
di sentieri laterali che portano più su nel tempo.
Interessante, fra questi, la lezione-concerto
(ma il termine è riduttivo) proposta da Ruggero Laganà (27 maggio 2009, Sala VIII della Pinacoteca di Brera) per ricordare le nozze di
Beatrice d’Este e Ludovico il Moro. A Milano
porta anche il Monteverdi sacro voltato in profano, madrigali che diventano mottetti in latino:
baci sensuali che diventano preghiere ardenti,
come, per fare un raffronto iconografico, l’Estasi di Santa Teresa del Bernini!
E ancora la nuova performance di Jordi Savall
per sola viola da gamba che ci farà conoscere il
capitano di sua maestà Elisabetta prima, Tobias
Hume (arte del bello in parallelo con arte de bello). E per concludere – ma è il concerto iniziale,
sontuoso e ricco di suggestioni vivaldiane – ovvero il “Settecento a Venezia” e lo troviamo in testa
al cartellone con Ottavio Dantone e l’Accademia Bizantina. Nomi di assoluto riferimento.
Sandro Boccardi
MERCOLEDÌ 22 APRILE 2009
BASILICA DI SAN SIMPLICIANO
piazza San Simpliciano, Milano
Ore 11.30
Prova generale riservata a gruppi di studenti delle
scuole e agli iscritti all’Università della Terza Età
Ore 21
GIOVEDÌ 14 MAGGIO
BASILICA DI SANTO STEFANO MAGGIORE
piazza Santo Stefano, Milano
GIOVEDÌ 4 GIUGNO
BASILICA DI SAN SIMPLICIANO
piazza San Simpliciano, Milano
Ore 21
Ore 21
La Capilla Flamenca
Collegium Vocale Gent
Philippe Herreweghe direttore
La luz de España
Cristobal de Morales
Accademia Bizantina
Ottavio Dantone direttore e solista
Il ´700 veneziano
MARTEDÌ 28 APRILE
SAGRESTIA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
via Caradosso 1, Milano
Ore 21
Delitiae Musicae voci, clavicembalo,
organo, tiorba e arpa
Marco Longhini direttore
Marnix De Cat controtenore
Tore Denys tenore
Lieven Termont baritono
Dirk Snellings basso
Joris Verdin organo
Ars Moriendi
Missa pro defunctis di Johannes Prioris
Quirino Principe
introduce i testi poetici del concerto
VENERDÌ 22 MAGGIO
BASILICA DI SAN SIMPLICIANO
piazza San Simpliciano, Milano
Claudio Monteverdi,
sacro e profano
Ore 11.30
Prova generale riservata a gruppi di studenti delle
scuole e agli iscritti all’Università della Terza Età
Quirino Principe
introduce i testi poetici del concerto
Ore 21
MERCOLEDÌ 6 MAGGIO
BASILICA DI SANTO STEFANO MAGGIORE
piazza Santo Stefano, Milano
Ore 11.30
Prova generale riservata a gruppi di studenti delle
scuole e agli iscritti all’Università della Terza Età
Ore 21
Jordi Savall viola da gamba
Musicall Humors: la viola inglesa
La Risonanza
Fabio Bonizzoni direttore
Laura Antonaz soprano
Thomas Bauer baritono
Apollo e Dafne
Progetto di esecuzione integrale
delle Cantate italiane di Händel
MERCOLEDÌ 27 MAGGIO
SALA VIII DELLA PINACOTECA DI BRERA
via Brera 28, Milano
Ore 21
BIGLIETTI
intero €15
ridotto (per anziani e gruppi) € 12
giovani (fino a 30 anni) € 5
in vendita da 7 giorni prima di ogni concerto presso:
• Società del Quartetto
via Durini 24, 20122 Milano, da lunedì a venerdì
ore 13.30 - 17.30
• Call Center Vivaticket, tel. 899 666 805
(con carta di credito)
• Siti internet: www.quartettomilano.it
e www.vivaticket.it (con carta di credito
o bancomat) e sul posto, da mezz’ora prima
di ogni concerto, secondo disponibilità
Lella Costa voce recitante
Ruggero Laganà clavicembalo
Marinella Pennicchi soprano
Cronaca di nozze di Beatrice d’Este
e Ludovico il Moro
Quirino Principe
introduce i testi poetici del concerto
MARTEDÌ 9 GIUGNO
BASILICA DI SANTO STEFANO MAGGIORE
piazza Santo Stefano, Milano
Ore 21
Vittorio Ghielmi viola da gamba
Rodney Prada viola da gamba
Luca Pianca tiorba
Lorenzo Ghielmi clavicembalo
Antoine Forqueray le Père
dit “Le Diable”
GIOVEDÌ 11 GIUGNO
SAGRESTIA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
via Caradosso 1, Milano
Ore 21
Orlando Consort
Matthew Venner alto
Charles Daniels tenore
Angus Smith tenore
Donald Greig baritono
Orlando di Lasso: gli anni milanesi
Quirino Principe
introduce i testi poetici del concerto
GIOVEDÌ 18 GIUGNO
BASILICA DI SANTO STEFANO MAGGIORE
piazza Santo Stefano, Milano
Ore 21
La Magnifica Comunità
Enrico Casazza direttore e violino solista
Le solennità
Parole in nota
a Casa Verdi
Con il sostegno di
Casa di Riposo per Musicisti
Fondazione Giuseppe Verdi
Parole in nota, la manifestazione che il Quartetto organizza per far parlare di musica alcuni
illustri concittadini, rigorosamente non addetti ai lavori, si è trasferita per il secondo ciclo
in quel di Piazza Buonarroti, a Casa Verdi, luogo musicale quant’altri mai. Un posto che ai
nostri ospiti, pur se abituati a conferenze pubbliche, incute perfino qualche timore: per non
specialisti come loro, parlare di musica in un luogo tanto ricco di memoria musicale, nato e
cresciuto attorno alle sette note, è un’esperienza nuova, che li incuriosisce. “Di che ci farete
parlare? – ci domandano prima degli incontri – E come reagirà il pubblico, prevedibilmente
assai più esperto di me, a sentirmi parlare di temi che io maneggio con minore familiarità?”
Dubbi legittimi, naturalmente, ma presto fugati dal clima degli incontri. Dove l’interesse è
proprio quello: sentire le opinioni di persone di grandissima esperienza in altri campi, venute a testimoniare, senza orpelli accademici o professionali, della loro passione per la musica.
Quella passione che ha spinto Fedele Confalonieri a diplomarsi in pianoforte all’età di 70
anni, Gillo Dorfles e Gae Aulenti a collaborare con alcuni dei grandi maestri del ’900 italiano e straniero, Alain Elkann ad approfondire all’estero possibili modelli organizzativi
da importare. E così è capitato di sentire il Presidente di Mediaset dolersi dello scarso spazio per la musica in televisione, o Gae Aulenti ricordare tra il serio e il faceto la difficoltà di
addormentarsi in casa Stockhausen in una stanza con sette pareti: opinioni in libertà, in uno
spazio che stimola gli ospiti a conversazioni molto amichevoli. Lo stesso stile a cui sarà improntato l’incontro con Salvatore Carrubba, che il 20 di aprile concluderà il ciclo.
Andrea Kerbaker
Con il patrocinio e il contributo di
Con il patrocinio di
Lunedì 20 aprile
Salvatore Carrubba
ore 18,30
Editorialista del Sole24Ore e Consigliere del Quartetto
Casa di Riposo per Musicisti
Fondazione Giuseppe Verdi
Piazza Buonarroti 29 – Milano
M1 (linea rossa) – Tram 24 – Autobus 60
Si ringrazia
Con la partecipazione di
In auto al concerto?
Tre ore al Parcheggio di Via Mascagni al prezzo di 5 Euro
La Società del Quartetto ha definito un accordo con il Mascagni Parking per i nostri Soci:
nelle sere di concerto, il parcheggio dell’auto tra le ore 19.30 e le 23.30 è offerto al prezzo di
5 Euro (anziché 9).
I Soci interessati possono prenotare i buoni-parcheggio che desiderano acquistare via email ([email protected]) o per telefono (02 795.393) e poi ritirarli nel foyer della Sala
Verdi del Conservatorio nell’intervallo dei concerti oppure presso la sede di via Durini 24
(orario: 13.30-17.30).
L’offerta vale fino ad esaurimento dei posti auto disponibili con questa convenzione.
Utilizzare il buono è semplice: all’entrata del parcheggio si ritira, come di consueto, il
biglietto. All’uscita è necessario inserire nella cassa automatica dopo il biglietto, il buono per
annullare le 3 ore di sosta. Se la durata della sosta ha oltrepassato le 3 ore, sarà necessario
integrare la differenza.
In caso di smarrimento, per poter uscire dal parcheggio si dovrà usare un altro buono o
pagare presso la cassa del parcheggio l’intero importo, senza la riduzione convenuta.
Sponsor istituzionali
Da non perdere
Il 2° Festival del Quartetto di Reggio Emilia si svolge dal 15 al 21 giugno.
Il Festival fa tornare i vincitori del Premio Borciani – il Concorso Internazionale che ha
fatto conoscere in tutto il mondo i migliori quartetti d’archi attuali – e dedica loro l’intera
settimana di programma.
Questa edizione vede protagonista il Quartetto Artemis – più volte ospite della nostra
Società e atteso anche la prossima stagione – che 12 anni dopo la vittoria del concorso
Borciani torna a Reggio Emilia con gli artisti che più lo hanno influenzato, i musicisti con cui
ha lavorato, le musiche a cui si è dedicato, l’insegnamento ai più giovani.
Il programma, prezioso, merita una lettura attenta. Lo ha confezionato Mario Brunello, che
ben conosciamo come violoncellista straordinario con la vocazione al dialogo, alla emozione
condivisa. Brunello ha preso le redini della direzione artistica del Festival di Reggio Emilia
dopo la morte di Guido Borciani.
Programma dettagliato e informazioni sul sito www.premioborciani.org, tel 0522.458811 o
0522.458908 e sul sito del Quartetto www.quartettomilano.it
Agevolazioni speciali per i Soci del Quartetto: 02 7600.5500.
Sponsor Bach e dintorni
Biglietti
In vendita dai 6 giorni precedenti ogni concerto presso:
• Società del Quartetto, via Durini 24, ore 13.30 - 17.30
• Call Center Vivaticket by Charta, tel 899 666 805
(carta di credito o bonifico)
• Siti internet: www.quartettomilano.it e
www.vivaticket.it (carta di credito o bancomat)
Riduzioni per gruppi e convenzioni speciali
Giovani (fino a 30 anni) € 5
Associazioni
Socio ordinario € 100 – Socio protettore € 300
Socio vitalizio € 1.500
Periodico della Società del Quartetto
Registrazione al Tribunale
di Milano n. 109 del 17-2-1999
Direzione e redazione:
Via Durini 24 - 20122 Milano
Tel. 02.7600.5500 - Fax 02.7601.4281
Email [email protected]
www.quartettomilano.it
Anno VIII - n. 30, aprile-giugno 2009
Direttore responsabile: Nicoletta Geron
Redazione: Chiara Calini
Grafica: G&R Associati
Stampa: Grafica Aerre, Milano
Editore: Società del Quartetto
Informazioni
Società del Quartetto di Milano
Via Durini 24 – 20122 Milano
tel. 02.795.393 – fax 02.7601.4281
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