UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO MILANO PALERMO SASSARI FOGGIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE INTERATENEO IN SCIENZE VITICOLE ENOLOGICHE TESI DI LAUREA Effetti del genotipo sull’accumulo di polifenoli in foglie di vite affette da Flavescenza dorata Relatore: Prof. Alessandra Ferrandino Candidato: Sara Icardi Anno Accademico 2015/2016 I fitoplasma sono organismi procarioti pleomorfi e appartenenti alla classa dei Mollicutes. Essi sono tra le più semplici forme di vita auto-replicanti caratterizzati da un genoma molto ridotto e ricco di ripetizioni con le quali attraverso meccanismi di ricombinazione creano variabilità genetica adeguandosi ad ambienti diversi. Le loro caratteristiche morfologiche sono strettamente legate ad uno stile di vita di tipo parassitario, adatto ad un ambiente ricco di nutrienti, quale è lo spazio intracellulare dei loro ospiti. Per questo motivo, nonostante la loro semplicità, risulta ancora difficile studiare il loro comportamento e la loro fisiologia, per mezzo di coltivazioni in vitro. Il loro ciclo vitale si alterna tra un ospite vegetale e un vettore. Essi vengono a contatto con l’insetto durante l’attività trofica ospite; entrano nell’intestino, vengono rilasciati nell’emolinfa attraverso il quale verrà trasportato in tutto il corpo del vettore fino ad arrivare alle ghiandole salivari, luogo in cui potrebbe avvenire la moltiplicazione del fitoplasma determinando l’infettività o meno dell’ospite. Nelle piante invadono il citoplasma delle cellule compagne passando attraverso i plasmodesmi e si spostano passivamente, attraverso le placche cribrose, da organi source a quelli sink. Questi parassiti sono responsabili di diverse centinaia di malattie in tutto il mondo tra cui molte di colture economicamente importanti. I Giallumi della vite rappresentano una fitopatia provocata da diversi fitoplasmi; tra questi uno dei più minacciosi è l’agente eziologico della Flavescenza dorata, malattia epidemica considerata tra le più pericolose per la viticoltura. Gli ospiti infetti mostrano una vasta gamma di sintomi legati a squilibri del metabolismo ormonale, ostacoli al funzionamento del floema e alterazioni del suo contenuto. Il contenimento di questa malattia, per ora è solamente preventivo, controllando la filiera vivaistica, seguito dal monitoraggio e dal contenimento attraverso fitofarmaci, della popolazione del vettore: Scaphoideus titanus Ball. E’ ormai noto come alcune cultivar siano più sensibili rispetto ad altre. In questo lavoro ci si è posto come obiettivo quello di indagare le interazioni tra genotipo e patogeno cercando di comprendere se la diversa sensibilità alla Flavescenza possa essere dovuta anche ad una diversa composizione polifenolica costitutiva. Lo studio è stato condotto effettuando analisi miranti alla quantificazione dei polifenoli totali, degli antociani, degli acidi idrossicinnamici esterificati con acido tartarico (AICT) e dei flavonoli su foglie di cultivar di Vitis vinifera (Barbera, Nebbiolo, Moscato) e su di un ibrido di Vitis americana (Kober 5BB). La suscettibilità di una cultivar è una caratteristica intrinseca della stessa; infatti una varietà viene considerata tale quando al suo interno il fitoplasma è in grado di moltiplicarsi facilmente facendo aumentare il suo titolo e innescando così le difese della pianta; al contrario la varietà resistente presenterà sempre un titolo inferiore e, di conseguenza, sintomi limitati. I risultati hanno confermato il comportamento antitetico di Barbera e Nebbiolo, essendo nota da tempo la suscettibilità alla malattia della prima e la relativa resistenza della seconda. Infatti, mentre Barbera reagisce sempre in modo più intenso rispetto a Nebbiolo, producendo una quantità maggiore di sostanze antiossidanti come antociani, flavonoli e acidi idrossicinnamil tartarici, Nebbiolo non mostra quasi nessun cambiamento e quindi le sostanze polifenoliche sono prodotte in misura simile nelle piante sane e malate. Moscato non ha mostrato sintomi particolari dovuti all’infezione nonostante i polifenoli totali siano aumentati a seguito della presenza del patogeno ma non è stato rilevato alcun incremento in nessuna delle classi analizzate (AICT, antociani, flavonoli). Kober 5BB, similmente al Moscato, ha mostrato un incremento delle sostanze polifenoliche totali ma a carico di quelle che sono state misurate in questo lavoro non si sono rilevati aumenti significativi. Si può ipotizzare un incremento di altre classi di polifenoli come proantocianidine e stilbeni. L’iper-reazione di Barbera durante l’infezione può essere causata da diversi fattori come l’accumulo di zuccheri nella foglia o dalla necessità della pianta di ridurre i danni ossidativi causati dai ROS, molecole coinvolte nel processo di difesa della pianta. In particolare si è visto come i radicali dell’ossigeno possano partecipare direttamente alla lotta contro il patogeno grazie alle loro proprietà anti microbiche, oltre che indurre la sintesi di acido salicilico e jasmonico, anch’essi coinvolti nelle difese immunitarie della piante. Questo sistema di lotta in misura minore potrebbe essere anche la spiegazione dell’aumento di polifenoli totali in Moscato e Kober 5BB. E’ stato dimostrato che queste due varietà possono essere tolleranti ma non immuni alla malattia poiché nonostante la presenza del fitoplasma questa solitamente non provoca la conseguente comparsa dei caratteristici sintomi.