RASSEGNA STAMPA TROVATO NUOVO GENE PROFILINA 1 CAUSA DI SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] Il 18 luglio 2012 a Milano presso la sede dell’Istituto Auxologico Italiano la conferenza stampa di presentazione dell’importante scoperta scientifica pubblicata su “Nature” condotta grazie anche al sostegno di AriSLA. COMUNICATO STAMPA Trovato nuovo gene che causa la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) Un team internazionale guidato dal Dipartimento di Neurologia dell’Università del Massachusetts in collaborazione con l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano - Centro “Dino Ferrari”, la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta” e l’ Università di Pisa ha scoperto il legame tra la mutazione del gene Profilina 1 e la SLA - Il lavoro, pubblicato su Nature, una delle più importanti riviste scientifiche mondiali, è stato realizzato grazie al finanziamento della Fondazione AriSLA. Milano, 18 luglio 2012. Un team di ricercatori Italiani e di varie nazionalità Nord Americane ed Europee ha scoperto il legame tra SLA e il gene codificante per Profilina 1. Lo studio è stato condotto dal consorzio guidato dal Prof. John E. Landers del Dipartimento di Neurologia dell’Università del Massachusetts grazie al contributo fondamentale di due Istituti Scientifici di eccellenza milanesi, a riprova di una più che decennale collaborazione. Hanno contribuito in modo determinante alla scoperta il Prof. Vincenzo Silani ed il Dott. Nicola Ticozzi unitamente alla Dott.ssa Antonia Ratti, alla Dott.ssa Cinzia Tiloca dell’ IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano, Centro “Dino Ferrari”, con la Dott.ssa Claudia Fallini ora all’ Emory University di Atlanta e l’ apporto decisivo fornito dalla Dott.ssa Cinzia Gellera e dal Dott. Franco Taroni della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”. Lo studio si è avvalso del contributo clinico del Prof. Gabriele Siciliano dell’Università di Pisa. La ricerca è stata realizzata grazie al sostegno di AriSLA – Fondazione Italiana di Ricerca per la SLA – nell’ambito del progetto ExomeFALS. La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Per questa malattia, nota anche al grande pubblico per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt’oggi, terapia efficace. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata “exome sequencing”, che consente di sequenziare le regioni codificanti dell’ intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] proteina Profilina 1. “Profilina 1 – spiega il Prof. Vincenzo Silani - è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l’insieme delle strutture che costituiscono l’“impalcatura” delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all’interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterano il legame con l’actina, riducendo la formazione di microfilamenti ed, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che “soffocano” la cellula”. “La scoperta delle mutazioni in PFN1 – aggiunge la Dott.ssa Cinzia Gellera - dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la SLA. Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci”. L’attuale mancanza di farmaci in grado di curare la SLA è, infatti, in gran parte diretta conseguenza delle scarse conoscenze relative alle cause e ai meccanismi determinanti la malattia. Negli ultimi anni gli studi genetici sulla SLA grazie anche al contributo Italiano, hanno iniziato a far luce su tali meccanismi, consentendo la creazione di modelli biologici di malattia su cui sperimentare nuovi farmaci. Sfortunatamente, ad oggi, la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di SLA familiare. Per questa ragione, i ricercatori dell’Istituto Auxologico Italiano, dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” e dell’Università del Massachusetts nel 2010 hanno fondato il consorzio ExomeFALS, diretto dal Prof. Vincenzo Silani, con l’obiettivo di sequenziare il genoma di tutti i pazienti Italiani affetti da SLA familiare e di individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici indispensabili per decifrare le cause della malattia. La definizione genetica delle forme familiari avrà un grande impatto anche per le forme di SLA sporadica, possibilmente delucidando comuni meccanismi di patologia. “La scoperta di Profilina 1 e del suo coinvolgimento nella patogenesi della SLA – conclude il Prof. Silani - rappresenta quindi un momento ulteriore nella decodificazione dei geni responsabili della SLA familiare e testimonia anche l’importante sinergia tra le migliori istituzioni Americane ed Italiane nell’ambito del più vasto contesto Europeo. Le neuroscienze nazionali vantano una lunga tradizione di scambi culturali iniziata diverse decadi or sono con la formazione di ricercatori che hanno a loro volta forgiato nuove generazioni di scienziati che hanno guadagnato stima e riconoscimento fino a suggellare successi scientifici internazionali di tale rilevanza”. Mutations in the profilin 1 gene cause familial amyotrophic lateral sclerosis Chi-Hong Wu, Claudia Fallini, Nicola Ticozzi, Pamela J. Keagle, Peter C. Sapp, Katarzyna Piotrowska Patrick Lowe, Max Koppers, Diane McKenna-Yasek, Desiree M. Baron, Jason E. Kost, Paloma Gonzalez -Perez, Andrew D. Fox, Jenni Adams, Franco Taroni, Cinzia Tiloca, Ashley Lyn Leclerc, Shawn C. Chafe, Dev Mangroo, Melissa J. Moore, Jill A. Zitzewitz, Zuo-Shang Xu, Leonard H. van den Berg, Jonathan D. Glass, Gabriele Siciliano, Elizabeth T. Cirulli, David B. Goldstein, Francois Salachas, Vincent Meininger, Wilfried Rossoll, Antonia Ratti, Cinzia Gellera, Daryl A. Bosco, Gary J. Bassell, Vincenzo Silani, Vivian E. Drory, Robert H. Brown & John E. Landers Nature (2012) doi:10.1038/nature11280 http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/ nature11280.html Ufficio Stampa AriSLA – Fondazione Italiana di Ricerca per la SLA SEC Relazioni Pubbliche e Istituzionali srl Laura Arghittu – 02 6249991 – cell. 335 485106 – [email protected] Carla Castelli – 02 6249991 – cell. 339 5771777 – [email protected] Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] AGENZIE STAMPA Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Agi DATA: 18 luglio 2012 SLA: ITALIANI PARTECIPANO A SCOPERTA NUOVO GENE CHE LA CAUSA = (AGI) - Roma, 18 lug. - Nuova luce sulle cause della Sla. Un team di ricercatori italiani e di varie nazionalità Nord Americane ed Europee ha scoperto il legame tra la malattia e il gene codificante per Profilina 1. Lo studio é stato condotto dal consorzio guidato dal Prof. John E. Landers del Dipartimento di Neurologia dell'Università del Massachusetts grazie al contributo fondamentale di due Istituti Scientifici di eccellenza milanesi, a riprova di una più che decennale collaborazione. Hanno contribuito in modo determinante alla scoperta l' IRCCS Istituto Auxologico Italiano - Università degli Studi di Milano, Centro «Dino Ferrari», e l'apporto decisivo della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico «Carlo Besta». Lo studio si é avvalso del contributo clinico del Prof. Gabriele Siciliano dell'Università di Pisa. La ricerca é stata realizzata grazie al sostegno di AriSLA - Fondazione Italiana di Ricerca per la SLA - nell'ambito del progetto ExomeFALS. (AGI) SLA: ITALIANI PARTECIPANO A SCOPERTA NUOVO GENE CHE LA CAUSA (2)= (AGI) - Roma, 18 lug. - La SLA é una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Per questa malattia, nota anche al grande pubblico per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt'oggi, terapia efficace. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata «exome sequencing», che consente di sequenziare le regioni codificanti dell' intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. «Profilina 1 - spiega il Prof. Vincenzo Silani - é una proteina fondamentale per il citoscheletro, l'insieme delle strutture che costituiscono l'»impalcatura« delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all'interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed é indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterano il legame con l'actina, riducendo la formazione di microfilamenti ed, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che »soffocano« la cellula». (AGI) Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Agi.it DATA: 18 luglio 2012 Sla: ricerca Italia-Usa scopre un nuovo gene che la causa 14:17 18 LUG 2012 (AGI) - Roma, 18 lug. - Nuova luce sulle cause della Sla. Un team di ricercatori italiani e di varie nazionalita' Nord Americane ed Europee ha scoperto il legame tra la malattia e il gene codificante per Profilina 1. Lo studio e' stato condotto dal consorzio guidato dal Prof. John E. Landers del Dipartimento di Neurologia dell'Universita' del Massachusetts grazie al contributo fondamentale di due Istituti Scientifici di eccellenza milanesi, a riprova di una piu' che decennale collaborazione. Hanno contribuito in modo determinante alla scoperta l' IRCCS Istituto Auxologico Italiano - Universita' degli Studi di Milano, Centro "Dino Ferrari", e l'apporto decisivo della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico "Carlo Besta". Lo studio si e' avvalso del contributo clinico del Prof. Gabriele Siciliano dell'Universita' di Pisa. La ricerca e' stata realizzata grazie al sostegno di AriSLA Fondazione Italiana di Ricerca per la SLA - nell'ambito del progetto ExomeFALS. La SLA e' una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Per questa malattia, nota anche al grande pubblico per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt'oggi, terapia efficace. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata "exome sequencing", che consente di sequenziare le regioni codificanti dell' intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. "Profilina 1 - spiega il Prof. Vincenzo Silani - e' una proteina fondamentale per il citoscheletro, l'insieme delle strutture che costituiscono l'"impalcatura" delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all'interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed e' indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterano il legame con l'actina, riducendo la formazione di microfilamenti ed, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che "soffocano" la cellula". Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Ansa DATA: 18 luglio 2012 MEDICINA: TROVATO NUOVO GENE CHE CAUSA SLA MUTAZIONI PFN1 SONO LEGATE A MALFUNZIONAMENTO MUSCOLI (ANSA) - MILANO, 18 LUG - C'é un legame tra la proteina 'profilina 1' e la Sclerosi laterale amiotrofica: lo hanno scoperto i ricercatori del Dipartimento di Neurologia dell'Università del Massachusetts guidati da John E. Landers, in collaborazione con l'Istituto Auxologico Italiano, il Centro Dino Ferrari dell'Università degli Studi di Milano e diversi altri centri italiani ed europei. Lo studio, pubblicato su Nature, è stato realizzato grazie al finanziamento della Fondazione per la ricerca sulla Sla (AriSla). La Sla, spiegano gli esperti, è una malattianeurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, cioé le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli. Per questa malattia, nota anche per aver colpito famosi atleti e calciatori, non esiste ad oggi una cura. I ricercatori, nel dettaglio, hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una particolare forma genetica di Sla sono anche portatori di mutazioni nel gene Pfn1, il cui compito è quello di produrre la profilina 1. "Questa proteina - spiega Vincenzo Silani, direttore di Neurologia del Centro Dino Ferrari - è fondamentale per quell'insieme di strutture che costituiscono l'impalcatura delle cellule, ed è indispensabile per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato che le mutazioni di Pfn1 trovate nei pazienti affetti da Sla alterano il legame con l'actina", proteina importante per il funzionamento dei muscoli, "riducendo la formazione di microfilamenti e impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose". Ancora, "gli esperimenti hanno evidenziato che la proteina mutata forma degli aggregati che 'soffocano' la cellula". Ad oggi, però, la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di Sla famigliare. Per questa ragione é stato fondato nel 2010 il consorzio ExomeFals, diretto da Silani, "con l'obiettivo di sequenziare il genoma di tutti i pazienti italiani affetti da Sla famigliare e di individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici indispensabili per decifrare le cause della malattia". (ANSA). Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Asca DATA: 18 luglio 2012 RICERCA: INDIVIDUATO NUOVO GENE CHE CAUSA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA ZCZC ASC0372 1 CRO 0 R05 / +TLK XX ! 1 X RICERCA: INDIVIDUATO NUOVO GENE CHE CAUSA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA = as(ASCA) - Milano, 18 lug - Un team di ricercatori Italiani e di varie nazionalità Nord Americane ed Europee ha scoperto il legame tra SLA e il gene codificante per Profilina 1. Lo studio é stato condotto dal consorzio guidato da John E.Landers del Dipartimento di Neurologia dell'Università del Massachusetts grazie al contributo fondamentale di due Istituti Scientifici di eccellenza milanesi, a riprova di una più che decennale collaborazione. Hanno contribuito in modo determinante alla scoperta Vincenzo Silani e Nicola Ticozzi unitamente a Antonia Ratti, Cinzia Tiloca dell' IRCCS Istituto Auxologico Italiano - Università degli Studi di Milano, Centro Dino Ferrari, con Claudia Fallini ora all' Emory University di Atlanta e l' apporto decisivo fornito da Cinzia Gellera e Franco Taroni della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico «Carlo Besta«. Lo studio si é avvalso del contributo clinico di Gabriele Siciliano dell'Università di Pisa. La ricerca é stata realizzata grazie al sostegno di AriSLA - Fondazione Italiana di Ricerca per la SLA nell'ambito del progetto ExomeFALS. La SLA é una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Per questa malattia, nota anche al grande pubblico per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt'oggi, terapia efficace. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata «exome sequencing«, che consente di sequenziare le regioni codificanti dell' intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. “Profilina 1 - spiega Vincenzo Silani - é una proteina fondamentale per il citoscheletro, l'insieme delle strutture che costituiscono l’impalcaturà delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all'interno delle medesime. Essa regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed é indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterino il legame con l'actina, riducendo la formazione di microfilamenti e, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che 'soffocanò la cellula” L'attuale mancanza di farmaci in grado di curare la SLA é, infatti, in gran parte diretta conseguenza delle scarse conoscenze relative alle cause e ai meccanismi determinanti la malattia. Negli ultimi anni gli studi genetici sulla SLA grazie anche al contributo Italiano, hanno iniziato a far luce su tali meccanismi, consentendo la creazione di modelli biologici di malattia su cui sperimentare nuovi farmaci. Sfortunatamente, ad oggi, la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di SLA familiare. Per questa ragione, i ricercatori dell'Istituto Auxologico Italiano, dell'Istituto Neurologico Carlo Besta e dell'Università del Massachusetts nel 2010 hanno fondato il consorzio ExomeFALS, diretto da Vincenzo Silani, con l'obiettivo di sequenziare il genoma di tutti i pazienti Italiani affetti da SLA familiare e di individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici indispensabili per decifrare le cause della malattia. La definizione genetica delle forme familiari avrà un grande impatto anche per le forme di SLA sporadica, possibilmente delucidando comuni meccanismi di patologia. Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: ADNKRONOS Salute DATA: 18 luglio 2012 Ricerca: scoperto nuovo gene che causa Sla, italiani nel team Milano, 18 lug. (Adnkronos Salute) - C'è del 'made in Italy' nell'ultima scoperta sulla Sla (sclerosi laterale amiotrofica) che si è guadagnata le pagine della rivista 'Nature'. Un team internazionale di ricercatori guidato dal Dipartimento di neurologia dell'università del Massachusetts, in collaborazione con l'Istituto Auxologico Italianouniversità degli Studi di Milano (Centro 'Dino Ferrari'), l'Istituto neurologico Carlo Besta e l'università di Pisa, ha scoperto un nuovo gene che causa la grave malattia neurodegenerativa, nota per aver colpito atleti e calciatori famosi come Stefano Borgonovo. Si chiama Profilina 1 e per gli scienziati c'è un legame fra la mutazione di questo gene e la Sla. La ricerca è stata realizzata con il finanziamento della Fondazione Arisla (progetto ExomeFals). Per lo studio, condotto dal consorzio guidato da John E. Landers, professore dell'ateneo del Massachusetts, e realizzato con il contributo importante dei due istituti scientifici milanesi, è stata utilizzata una tecnologia all'avanguardia chiamata 'exome sequencing' che consente di sequenziare le regioni codificanti dell'intero genoma. E' così che i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di Sla risulta portatore di mutazioni nel gene Pfn1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. Una proteina "fondamentale per il citoscheletro, l'insieme delle strutture che costituiscono l''impalcatura' delle cellule e che permettono il trasporto di organelli a loro interno - spiega Vincenzo Silani, uno degli scienziati italiani che ha contribuito alla scoperta con Nicola Ticozzi, Antonia Ratti, Cinzia Tiloca dell'Auxologico-università Statale di Milano (Centro 'Dino Ferrari'), Claudia Fallini ora all'Emory university di Atlanta e Cinzia Gellera e Franco Taroni del Besta - Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni". Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] “Con le nostre ricerche - continua Silani - abbiamo dimostrato come le mutazioni di Pfn1 trovate nei pazienti affetti da Sla alterano il legame con l'actina, riducendo la formazione di microfilamenti e impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che 'soffocano' la cellula”. La scoperta delle mutazioni in Pfn1, riportata nello studio che si è avvalso anche del contributo clinico di Gabriele Siciliano dell'università di Pisa, "dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la Sla", sottolinea Gellera - Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci". Oggi infatti per la Sla, malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica, non esiste una terapia efficace. E l'attuale mancanza di farmaci in grado di curarla, spiegano gli esperti, è in gran parte diretta conseguenza delle scarse conoscenze relative alle cause e ai meccanismi determinanti la malattia. Negli ultimi anni gli studi genetici sulla Sla hanno iniziato a far luce su questi meccanismi, consentendo la creazione di modelli biologici di malattia su cui sperimentare nuove molecole. Ma tuttora la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di Sla familiare. Il consorzio ExomeFals, fondato da Auxologico e Besta con l'università del Massachusetts nel 2010 e diretto da Silani, punta a sequenziare il genoma di tutti i pazienti italiani con Sla familiare e a individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici per decifrare le cause della malattia. La definizione genetica delle forme familiari avrà un impatto anche per le forme di Sla sporadica, se chiarirà comuni meccanismi di patologia. Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] INFORMAZIONE ONLINE Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Quotidiano Sanità.it DATA: 18 luglio 2012 Sla. Su Nature uno studio italo-americano che fa luce sulla causa Potrebbe essere un passo in avanti importante nella lotta a questa malattia neurodegenerativa le cui cause sono per lo più sconosciute: secondo la ricerca sarebbe determinante il ruolo della proteina profilina 1 e del gene ad essa collegato. Molti italiani tra i ricercatori che hanno firmato lo studio. 18 LUG - È’ valsa la pubblicazione su Nature, l’ultima ricerca sulla Sla condotta tra gli altri dall’IRCCS Istituto Auxologico Italiano, dall’Università degli Studi di Milano e dalla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”: i ricercatori italiani, in collaborazione con gli scienziati dell’Università del Massachussetts ha scoperto il legame tra la mutazione del gene profilina 1 e la sclerosi laterale amiotrofica, malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni e che porta alla paralisi e alla morte, di cui non si conosce ancora la causa. Il lavoro è stato realizzato grazie al finanziamento della Fondazione AriSLA e ha visto la partecipazione di altri centri di ricerca italiani e stranieri. Utilizzando una tecnologia chiamata “exome sequencing”,che si sta facendo sempre più largo nella ricerca genetica e che consente di sequenziare le regioni codificanti dell’ intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina profilina 1. “Questa molecola è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l’insieme delle strutture che costituiscono l’‘impalcatura’ delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all’interno delle medesime”, ha spiegato Vincenzo Silani, direttore del Laboratorio di Neuroscienze dell’Irccs Istituto Auxologico Italiano. “La profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da Sla alterano il legame con l’actina, riducendo la formazione di microfilamenti ed, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che ‘soffocano’ la cellula”. Per la malattia, nota al grande pubblicosoprattutto per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt’oggi, terapia efficace. L’attuale mancanza di farmaci in grado di curare la Sla è in gran parte diretta conseguenza delle scarse conoscenze relative alle cause e ai meccanismi determinanti la malattia. Negli ultimi anni gli studi genetici sulla patologia grazie anche al contributo Italiano, hanno iniziato a far luce su tali meccanismi, consentendo la creazione di Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] modelli biologici di malattia su cui sperimentare nuovi farmaci. A queste si aggiunge l’ultimo lavoro pubblicato su Nature. “La scoperta delle mutazioni in PFN1 dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la Sla”, ha aggiunto Cinzia Gellera, dell’Irccs Fondazione Besta. “Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci”. Tuttavia, nonostante i passi in avanti,sfortunatamente ad oggi la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di Sla familiare. Per questa ragione, i ricercatori dell’Istituto Auxologico Italiano, dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” e dell’Università del Massachusetts nel 2010 hanno fondato il consorzio ExomeFALS, diretto proprio da Vincenzo Silani, con l’obiettivo di sequenziare il genoma di tutti i pazienti Italiani affetti da Sla familiare e di individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici indispensabili per decifrare le cause della malattia. La definizione genetica delle forme familiari avrà un grande impatto anche per le forme di Sla sporadica, possibilmente delucidando comuni meccanismi di patologia. “La scoperta del ruolo della profilina 1 e del suo coinvolgimento nella patogenesi della Sla rappresenta quindi un momento ulteriore nella decodificazione dei geni responsabili della SLA familiare e testimonia anche l’importante sinergia tra le migliori istituzioni Americane ed Italiane nell’ambito del più vasto contesto Europeo”, ha concluso lo scienziato. “Le neuroscienze nazionali vantano una lunga tradizione di scambi culturali iniziata diverse decadi or sono con la formazione di ricercatori che hanno a loro volta forgiato nuove generazioni di scienziati che hanno guadagnato stima e riconoscimento fino a suggellare successi scientifici internazionali di tale rilevanza”. Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: OK Salute.it - RCS DATA: 18 luglio 2012 Nuova luce sulle cause della Sla scritto da: Redazione OK in Scoperte | Permalink Un altro piccolo indizio va ad aggiungersi agli altri nella caccia al tesoro, dove per tesoro si intende una terapia efficace alla cura delle Sclerosi laterale amiotrofica. «Le vittime della Sla sono oltre 5 mila, ma i dati a disposizione sono pochi, spiega di Maurizio Inghilleri, responsabile del Centro Sla del Policlinico Umberto I di Roma – Dipartimento di Scienze Neurologiche Università di Roma “La Sapienza”. Ora un network di ricercatori internazionali, nutrito il parterre italiano, ha scoperto il legame tra la malattia e il gene codificante per Profilina 1. Lo studio è stato condotto dal consorzio guidato da John E. Landers del Dipartimento di Neurologia dell’Universitàdel Massachusettsa cui hanno contribuito in maniera significativa Vincenzo Silani dell’Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano, Centro Dino Ferrari, e Cinzia Gellera genetista dell’Istituto Neurologico Besta. La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Per questa malattia, nota anche al grande pubblico per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt’oggi, terapia efficace. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata “exome sequencing”, che consente di sequenziare le regioni codificanti dell’ intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. «Profilina 1 – spiega Silani – è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l’insieme delle strutture che costituiscono l’impalcatura delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all’interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni». «Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterano il legame con l’actina», prosegue Gellera, «riducendo la formazione di microfilamenti ed, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che “soffocano” la cellula”». Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Corriere della Sera.it DATA: 18 luglio 2012 Corriere della Sera > Salute > Sla, individuato un nuovo gene STUDIO PUBBLICATO SU NATURE Sla, individuato un nuovo gene Il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una particolare forma genetica sono anche portatori di mutazioni nel gene Pfn1 MILANO - C'è un legame tra la proteina "profilina 1" e la sclerosi laterale amiotrofica: lo hanno scoperto i ricercatori del Dipartimento di Neurologia dell'Università del Massachusetts guidati da John E. Landers, in collaborazione con l'Istituto Auxologico Italiano, il Centro Dino Ferrari dell'Università degli Studi di Milano e diversi altri centri italiani ed europei. Lo studio, pubblicato su Nature, è stato realizzato grazie al finanziamento della Fondazione per la ricerca sulla Sla (AriSla). La Sla, spiegano gli esperti, è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli. Per questa malattia, nota anche per aver colpito famosi atleti e calciatori, non esiste ad oggi una cura. MUTAZIONE - I ricercatori, nel dettaglio, hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una particolare forma genetica di Sla sono anche portatori di mutazioni nel gene Pfn1, il cui compito è quello di produrre la profilina 1. «Questa proteina - spiega Vincenzo Silani, direttore di Neurologia del Centro Dino Ferrari - è fondamentale per quell'insieme di strutture che costituiscono l'impalcatura delle cellule, ed è indispensabile per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato che le mutazioni di Pfn1 trovate nei pazienti affetti da Sla alterano il legame con l'actina (proteina importante per il funzionamento dei muscoli), riducendo la formazione di microfilamenti e impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose». GENOMA - Ancora, «gli esperimenti hanno evidenziato che la proteina mutata forma degli aggregati che "soffocano" la cellula». Ad oggi, però, la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di Sla familiare. Per questa ragione è stato fondato nel 2010 il consorzio ExomeFals, diretto da Silani, «con l'obiettivo di sequenziare il genoma di tutti i pazienti italiani affetti da Sla familiare e di individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici indispensabili per decifrare le cause della malattia». (Fonte: Ansa)18 luglio 2012 | 15:48 Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Repubblica.it DATA: 18 luglio 2012 RICERCA Scoperto un gene che causa la Sla nel team anche ricercatori italiani Trovato il gene dal cui mutamento si originerebbe la grave malattia neurodegenerativa: si chiama Profilina 1. Le mutazioni in Pfn1, "dimostrano che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la Sla" C'E' DEL "MADE IN ITALY" nell'ultima scoperta sulla Sla (sclerosi laterale amiotrofica) che si è guadagnata le pagine della rivista Nature. Un team internazionale di ricercatori guidato dal Dipartimento di neurologia dell'università del Massachusetts, in collaborazione con l'Istituto Auxologico Italianouniversità degli Studi di Milano (Centro 'Dino Ferrari'), l'Istituto neurologico Carlo Besta e l'università di Pisa, ha scoperto un nuovo gene che causa la grave malattia neurodegenerativa, nota per aver colpito atleti e calciatori famosi come Stefano Borgonovo. Si chiama Profilina 1 e per gli scienziati c'è un legame fra la mutazione di questo gene e la Sla. La ricerca è stata realizzata con il finanziamento della Fondazione Arisla (progetto ExomeFals). Per lo studio, condotto dal consorzio guidato da John E. Landers, professore dell'ateneo del Massachusetts, e realizzato con il contributo importante dei due istituti scientifici milanesi, è stata utilizzata una tecnologia all'avanguardia chiamata 'exome sequencing' che consente di sequenziare le regioni codificanti dell'intero genoma. E' così che i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di Sla risulta portatore di mutazioni nel gene Pfn1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] Una proteina "fondamentale per il citoscheletro, l'insieme delle strutture che costituiscono l"impalcatura" delle cellule e che permettono il trasporto di organelli a loro interno - spiega Vincenzo Silani, uno degli scienziati italiani che ha contribuito alla scoperta - Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni"."Con le nostre ricerche - continua Silani - abbiamo dimostrato come le mutazioni di Pfn1 trovate nei pazienti affetti da Sla alterano il legame con l'actina, riducendo la formazione di microfilamenti e impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che 'soffocanò la cellula". La scoperta delle mutazioni in Pfn1, "dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la Sla". Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci. Oggi infatti per la Sla, malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica, non esiste una terapia efficace. E l'attuale mancanza di farmaci in grado di curarla, spiegano gli esperti, è in gran parte diretta conseguenza delle scarse conoscenze relative alle cause e ai meccanismi determinanti la malattia. Negli ultimi anni gli studi genetici sulla Sla hanno iniziato a far luce su questi meccanismi, consentendo la creazione di modelli biologici di malattia su cui sperimentare nuove molecole. Ma tuttora la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di Sla familiare. Il consorzio ExomeFals, fondato da Auxologico e Besta con l'università del Massachusetts nel 2010 e diretto da Silani, punta a sequenziare il genoma di tutti i pazienti italiani con Sla familiare e a individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici per decifrare le cause della malattia. La definizione genetica delle forme familiari avrà un impatto anche per le forme di Sla sporadica, se chiarirà comuni meccanismi di patologia. Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: LaStampa.it DATA: 19 luglio 2012 NEWS 19/07/2012 - NUOVE SCOPERTE DELLA RICERCA Scoperto un gene causa della Sclerosi Laterale Amiotrofica o SLA Un team internazionale composto anche da ricercatori italiani pubblica su Nature i risultati di uno studio in cui si è identificato un legame tra una mutazione di un gene e la SLA È davvero importante la scoperta a opera di un team internazionale di ricercatori guidato dal Dipartimento di Neurologia dell’Università del Massachusetts in collaborazione con l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano Centro “Dino Ferrari”, la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta” e l’Università di Pisa. Pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, lo studio ha permesso di scoprite il legame tra la mutazione del gene Profilina 1 e la SLA. La ricerca, realizzata grazie al finanziamento della Fondazione AriSLA, è stata coordinata dal prof. John E. Landers del Dipartimento di Neurologia dell’Università del Massachusetts e condotta grazie al contributo fondamentale di due Istituti Scientifici di eccellenza milanesi, a riprova di una più che decennale collaborazione. Hanno contribuito in modo determinante alla scoperta il prof. Vincenzo Silani e il dottor Nicola Ticozzi unitamente alla dott.ssa Antonia Ratti, alla dott.ssa Cinzia Tiloca dell’ IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano, Centro “Dino Ferrari”, con la dott.ssa Claudia Fallini ora all’Emory University di Atlanta e l’apporto decisivo fornito dalla dott.ssa Cinzia Gellera e dal dott. Franco Taroni della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”. Lo studio si è avvalso del Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] contributo clinico del prof. Gabriele Siciliano dell’Università di Pisa. La SLA è una malattia difficile. È definita neurodegenerativa poiché che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Molti di noi hanno sentito parlare della SLA dopo che ne sono stati colpiti famosi atleti e calciatori. A tutt’oggi, non esiste terapia efficace. Ma qualcosa sta cambiando, anche grazie a questo studio. Qui, i ricercatori, utilizzando una tecnologia innovativa chiamata “exome sequencing”, che consente di sequenziare le regioni codificanti dell’ intero genoma, hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. «Profilina 1 – spiega il prof. Vincenzo Silani – è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l’insieme delle strutture che costituiscono l’“impalcatura” delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all’interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterano il legame con l’actina, riducendo la formazione di microfilamenti ed, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che “soffocano” la cellula». «La scoperta delle mutazioni in PFN1 – aggiunge la Dott.ssa Cinzia Gellera – dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la SLA. Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci». L’attuale mancanza di farmaci in grado di curare la SLA è, infatti, in gran parte diretta conseguenza delle scarse conoscenze relative alle cause e ai meccanismi determinanti la malattia. Negli ultimi anni gli studi genetici sulla SLA grazie anche al contributo Italiano, hanno iniziato a far luce su tali meccanismi, consentendo la creazione di modelli biologici di malattia su cui sperimentare nuovi farmaci. Sfortunatamente, a oggi, la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di SLA familiare. Per questa ragione, i ricercatori dell’Istituto Auxologico Italiano, dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” e dell’Università del Massachusetts nel 2010 hanno fondato il consorzio ExomeFALS, diretto dal Prof. Vincenzo Silani, con l’obiettivo di sequenziare il genoma di tutti i pazienti Italiani affetti da SLA familiare e di individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici indispensabili per decifrare le cause della malattia. La definizione genetica delle forme familiari avrà un grande impatto anche per le forme di SLA sporadica, possibilmente delucidando comuni meccanismi di patologia. Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] «La scoperta di Profilina 1 e del suo coinvolgimento nella patogenesi della SLA – conclude il Prof. Silani – rappresenta quindi un momento ulteriore nella decodificazione dei geni responsabili della SLA familiare e testimonia anche l’importante sinergia tra le migliori istituzioni Americane e Italiane nell’ambito del più vasto contesto Europeo. Le neuroscienze nazionali vantano una lunga tradizione di scambi culturali iniziata diverse decadi or sono con la formazione di ricercatori che hanno a loro volta forgiato nuove generazioni di scienziati che hanno guadagnato stima e riconoscimento fino a suggellare successi scientifici internazionali di tale rilevanza». [lm&sdp] RIF: Mutations in the profilin 1 gene cause familial amyotrophic lateral sclerosis Chi-Hong Wu, Claudia Fallini, Nicola Ticozzi, Pamela J. Keagle, Peter C. Sapp, Katarzyna Piotrowska, Patrick Lowe, Max Koppers, Diane McKenna-Yasek, Desiree M. Baron, Jason E. Kost, Paloma Gonzalez-Perez, Andrew D. Fox, Jenni Adams, Franco Taroni, Cinzia Tiloca, Ashley Lyn Leclerc, Shawn C. Chafe, Dev Mangroo, Melissa J. Moore, Jill A. Zitzewitz, ZuoShang Xu, Leonard H. van den Berg, Jonathan D. Glass, Gabriele Siciliano, Elizabeth T. Cirulli, David B. Goldstein, Francois Salachas, Vincent Meininger, Wilfried Rossoll, Antonia Ratti, Cinzia Gellera, Daryl A. Bosco, Gary J. Bassell, Vincenzo Silani, Vivian E. Drory, Robert H. Brown & John E. Landers Nature (2012) doi:10.1038/nature11280http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/ full/nature11280.html Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Il Tempo.it DATA: 18 luglio 2012 Ricerca: scoperto nuovo gene che causa Sla, italiani nel team Milano, 18 lug. (Adnkronos Salute) - C'è del 'made in Italy' nell'ultima scoperta sulla Sla (sclerosi laterale amiotrofica) che si è guadagnata le pagine della rivista 'Nature'. Un team internazionale di ricercatori guidato dal Dipartimento di neurologia dell'università del Massachusetts, in collaborazione con l'Istituto Auxologico Italiano-università degli Studi di Milano (Centro 'Dino Ferrari'), l'Istituto neurologico Carlo Besta e l'università di Pisa, ha scoperto un nuovo gene che causa la grave malattia neurodegenerativa, nota per aver colpito atleti e calciatori famosi come Stefano Borgonovo. Si chiama Profilina 1 e per gli scienziati c'è un legame fra la mutazione di questo gene e la Sla. La ricerca è stata realizzata con il finanziamento della Fondazione Arisla (progetto ExomeFals). Per lo studio, condotto dal consorzio guidato da John E. Landers, professore dell'ateneo del Massachusetts, e realizzato con il contributo importante dei due istituti scientifici milanesi, è stata utilizzata una tecnologia all'avanguardia chiamata 'exome sequencing' che consente di sequenziare le regioni codificanti dell'intero genoma. E' così che i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di Sla risulta portatore di mutazioni nel gene Pfn1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. Una proteina "fondamentale per il citoscheletro, l'insieme delle strutture che costituiscono l''impalcatura' delle cellule e che permettono il trasporto di organelli a loro interno - spiega Vincenzo Silani, uno degli scienziati italiani che ha contribuito alla scoperta con Nicola Ticozzi, Antonia Ratti, Cinzia Tiloca dell'Auxologico-università Statale di Milano (Centro 'Dino Ferrari'), Claudia Fallini ora all'Emory university di Atlanta e Cinzia Gellera e Franco Taroni del Besta - Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni". (FONTE ADNKRONOS SALUTE) Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Il Fatto Quotidiano.it DATA: 19 luglio 2012 Sla, scoperto nuovo gene che causa la sclerosi laterale amiotrofica Nel team di scienziati ci sono anche italiani. Lo studio, pubblicato su Nature, mostra come causi la grave malattia neurodegenerativa. Si chiama Profilina 1 e per gli scienziati c'è un legame fra la mutazione di questo gene e la grave malattia la cui causa rimane ancora sconosciuta di Redazione Il Fatto Quotidiano | 19 luglio 2012 Scoperto un gene che causa la Sla. E a questa ricerca hanno partecipato anche scienziati italiani. C’è del “made in Italy” infatti nell’ultimo passo avanti nello studio della Sclerosi laterale amiotrofica che si è guadagnato le pagine della rivista Nature. Un team internazionale di ricercatori guidato dal Dipartimento di neurologia dell’università del Massachusetts, in collaborazione con l’Istituto Auxologico Italiano-università degli Studi di Milano (Centro ‘Dino Ferrarì), l’Istituto neurologico Carlo Besta e l’università di Pisa, ha scoperto un nuovo gene che causa la grave malattia neurodegenerativa. Si chiama Profilina 1 e per gli scienziati c’è un legame fra la mutazione di questo gene e la Sla. La ricerca è stata realizzata con il finanziamento della Fondazione Arisla (progetto ExomeFals). Per lo studio, condotto dal consorzio guidato da John E. Landers, professore dell’ateneo del Massachusetts, e realizzato con il contributo importante dei due istituti scientifici milanesi, è stata utilizzata una tecnologia all’avanguardia chiamata ‘exome sequencing’ che consente di sequenziare le regioni codificanti dell’intero genoma. E’ così che i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] pazienti affetti da una forma genetica di Sla risulta portatore di mutazioni nel gene Pfn1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. Una proteina“fondamentale per il citoscheletro, l’insieme delle strutture che costituiscono l’’impalcaturà delle cellule e che permettono il trasporto di organelli a loro interno – spiega Vincenzo Silani, uno degli scienziati italiani che ha contribuito alla scoperta con Nicola Ticozzi, Antonia Ratti, Cinzia Tiloca dell’Auxologicouniversità Statale di Milano (Centro ‘Dino Ferrarì), Claudia Fallini ora all’Emory university di Atlanta e Cinzia Gellera e Franco Taroni del Besta – Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni”. “Con le nostre ricerche – continua Silani – abbiamo dimostrato come le mutazioni di Pfn1 trovate nei pazienti affetti da Sla alterano il legame con l’actina, riducendo la formazione di microfilamenti e impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gliesperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che ‘soffocanò la cellula”. La scoperta delle mutazioni in Pfn1, riportata nello studio che si è avvalso anche del contributo clinico di Gabriele Siciliano dell’università di Pisa, “dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la Sla”, sottolinea Gellera. Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovomeccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci”. Oggi infatti per la Sla, malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica, non esiste una terapia efficace. E l’attuale mancanza di farmaci in grado di curarla, spiegano gli esperti, è in gran parte diretta conseguenza delle scarse conoscenze relative alle cause e ai meccanismi determinanti la malattia. Negli ultimi anni gli studi genetici sulla Sla hanno iniziato a far luce su questi meccanismi, consentendo la creazione di modelli biologici di malattia su cui sperimentare nuove molecole. Ma tuttora la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di Sla familiare. Il consorzio ExomeFals, fondato da Auxologico e Besta con l’università del Massachusetts nel 2010 e diretto da Silani, punta a sequenziare il genoma di tutti i pazienti italiani con Sla familiare e a individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici per decifrare le cause della malattia. La definizione genetica delle forme familiari avrà un impatto anche per le forme di Sla sporadica, se chiarirà comuni meccanismi di patologia. Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Il Farmacista Online.it DATA: 19 luglio 2012 Scienza e Farmaci Sla. Su Nature uno studio italo-americano che fa luce sulla causa Potrebbe essere un passo in avanti importante nella lotta a questa malattia neurodegenerativa le cui cause sono per lo più sconosciute: secondo la ricerca sarebbe determinante il ruolo della proteina profilina 1 e del gene ad essa collegato. Molti italiani tra i ricercatori che hanno firmato lo studio. 19 LUG - È valsa la pubblicazione su Nature, l’ultima ricerca sulla Sla condotta tra gli altri dall’IRCCS Istituto Auxologico Italiano, dall’Università degli Studi di Milano e dalla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”: i ricercatori italiani, in collaborazione con gli scienziati dell’Università del Massachussetts ha scoperto il legame tra la mutazione del gene profilina 1 e la sclerosi laterale amiotrofica, malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni e che porta alla paralisi e alla morte, di cui non si conosce ancora la causa. Il lavoro è stato realizzato grazie al finanziamento della Fondazione AriSLA e ha visto la partecipazione di altri centri di ricerca italiani e stranieri. Utilizzando una tecnologia chiamata “exome sequencing”,che si sta facendo sempre più largo nella ricerca genetica e che consente di sequenziare le regioni codificanti dell’ intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina profilina 1. “Questa molecola è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l’insieme delle strutture che costituiscono l’‘impalcatura’ delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all’interno delle medesime”, ha spiegato Vincenzo Silani, direttore del Laboratorio di Neuroscienze dell’Irccs Istituto Auxologico Italiano. “La profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da Sla alterano il legame con l’actina, riducendo la formazione di microfilamenti ed, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che ‘soffocano’ la cellula”. Per la malattia, nota al grande pubblicosoprattutto per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt’oggi, terapia efficace. L’attuale mancanza di Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] farmaci in grado di curare la Sla è in gran parte diretta conseguenza delle scarse conoscenze relative alle cause e ai meccanismi determinanti la malattia. Negli ultimi anni gli studi genetici sulla patologia grazie anche al contributo Italiano, hanno iniziato a far luce su tali meccanismi, consentendo la creazione di modelli biologici di malattia su cui sperimentare nuovi farmaci. A queste si aggiunge l’ultimo lavoro pubblicato su Nature. “La scoperta delle mutazioni in PFN1 dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la Sla”, ha aggiunto Cinzia Gellera, dell’Irccs Fondazione Besta. “Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci”. Tuttavia, nonostante i passi in avanti,sfortunatamente ad oggi la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di Sla familiare. Per questa ragione, i ricercatori dell’Istituto Auxologico Italiano, dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” e dell’Università del Massachusetts nel 2010 hanno fondato il consorzio ExomeFALS, diretto proprio da Vincenzo Silani, con l’obiettivo di sequenziare il genoma di tutti i pazienti Italiani affetti da Sla familiare e di individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici indispensabili per decifrare le cause della malattia. La definizione genetica delle forme familiari avrà un grande impatto anche per le forme di Sla sporadica, possibilmente delucidando comuni meccanismi di patologia. “La scoperta del ruolo della profilina 1 e del suo coinvolgimento nella patogenesi della Sla rappresenta quindi un momento ulteriore nella decodificazione dei geni responsabili della SLA familiare e testimonia anche l’importante sinergia tra le migliori istituzioni Americane ed Italiane nell’ambito del più vasto contesto Europeo”, ha concluso lo scienziato. “Le neuroscienze nazionali vantano una lunga tradizione di scambi culturali iniziata diverse decadi or sono con la formazione di ricercatori che hanno a loro volta forgiato nuove generazioni di scienziati che hanno guadagnato stima e riconoscimento fino a suggellare successi scientifici internazionali di tale rilevanza”. Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Business Vox.it DATA: 18 luglio 2012 Mercoledì, 18 Luglio 2012 14:22 Medicina: ecco nuovo gene che causa Sla (ANSA) - BOSTON, 18 LUG - C'e' un legame tra la proteina 'profilina 1' e la Sclerosi laterale amiotrofica: lo hanno scoperto i ricercatori del dipartimento di Neurologia dell'Universita' del Massachusetts guidati da John E. Landers, in collaborazione con diversi centri italiani ed europei. Il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una particolare forma genetica di Sla, hanno notato i ricercatori, sono anche portatori di mutazioni nel gene Pfn1, che produce una proteina legata al funzionamento dei muscoli. Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Il Sole 24 Ore.com DATA: 20 luglio 2012 .com Sla: scovato gene coinvolto nello sviluppo della malattia Individuato un nuovo gene responsabile dello sviluppo della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla): un team internazionale di studiosi guidato dal Dipartimento di Neurologia dell’Università del Massachusetts in collaborazione con l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano - Università degli Studi di Milano - Centro “Dino Ferrari”, la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta” e l’ Università di Pisa ha scoperto il legame tra la Sla e PFN1, il gene codificante per la proteina Profilina 1. La Sla è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Per questa malattia, nota anche al grande pubblico per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a oggi, una terapia efficace. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata “exome sequencing” che consente di sequenziare le regioni codificanti dell’intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di Sla risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. Lo studio è stato pubblicato su Nature. «Profilina 1 – spiega Vincenzo Silani dell’ IRCCS Istituto Auxologico Italiano - è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l’insieme delle strutture che costituiscono l’'impalcatura' delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all’interno delle medesime. Regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da Sla alterino il legame con l’actina, riducendo la formazione di microfilamenti e, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che 'soffocano' la cellula». Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Italia Salute.it DATA: 19 luglio 2012 Scoperta causa genetica della Sla Team internazionale scova un nesso fra la malattia e Profilina 1 Un gruppo di ricerca internazionale a cui hanno partecipato diverse strutture italiane ha scoperto un legame tra la Sclerosi laterale amiotrofica e il gene codificante Profilina 1. La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Per questa malattia, nota anche al grande pubblico per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt’oggi, terapia efficace. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata “exome sequencing”, che consente di sequenziare le regioni codificanti dell’ intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. “Profilina 1 – spiega il Prof. Vincenzo Silani - è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l’insieme delle strutture che costituiscono l’“impalcatura” delle cellule e che permettono iltrasporto di organelli all’interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterano il legame con l’actina, riducendo la formazione di microfilamenti ed, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che 'soffocano' la cellula”. “La scoperta delle mutazioni in PFN1 – aggiunge la Dott.ssa Cinzia Gellera dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasportoassonale possono essere determinanti nel causare la SLA. Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci”. L’attuale mancanza di farmaci in grado di curare la SLA è, infatti, in gran parte Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] diretta conseguenza delle scarse conoscenze relative alle cause e ai meccanismi determinanti la malattia. Negli ultimi anni gli studi genetici sulla SLA grazie anche al contributo italiano, hanno iniziato a far luce su tali meccanismi, consentendo la creazione di modelli biologici di malattia su cui sperimentare nuovi farmaci. Sfortunatamente, ad oggi, la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di SLA familiare. Sfortunatamente, ad oggi, la causa genetica rimane ancora sconosciuta in circa la metà dei casi di SLA familiare. Per questa ragione, i ricercatori dell’Istituto Auxologico Italiano, dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” e dell’Università del Massachusetts nel 2010 hanno fondato il consorzio ExomeFALS, diretto dal Prof. Vincenzo Silani, con l’obiettivo di sequenziare il genoma di tutti i pazienti Italiani affetti da SLA familiare e di individuare nuovi geni e nuovi meccanismi patogenetici indispensabili per decifrare le cause della malattia. La definizione genetica delle forme familiari avrà un grande impatto anche per le forme di SLA sporadica, possibilmente delucidando comuni meccanismi di patologia. “La scoperta di Profilina 1 e del suo coinvolgimento nella patogenesi della SLA – conclude il Prof. Silani - rappresenta quindi un momento ulteriore nella decodificazione dei geni responsabili della SLA familiare e testimonia anche l’importante sinergia tra le migliori istituzioni Americane ed Italiane nell’ambito del più vasto contesto Europeo. Le neuroscienze nazionali vantano una lunga tradizione di scambi culturali iniziata diverse decadi or sono con la formazione di ricercatori che hanno a loro volta forgiato nuove generazioni di scienziati che hanno guadagnato stima e riconoscimento fino a suggellare successi scientifici internazionali di tale rilevanza”. Lo studio è stato condotto dal consorzio guidato dal Prof. John E. Landers del Dipartimento di Neurologia dell’Università del Massachusetts grazie al contributo fondamentale di due Istituti Scientifici di eccellenza milanesi, a riprova di una più che decennale collaborazione. Hanno contribuito in modo determinante alla scoperta il Prof. Vincenzo Silani ed il Dott. Nicola Ticozzi unitamente alla Dott.ssa Antonia Ratti, alla Dott.ssa Cinzia Tiloca dell’ IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano, Centro “Dino Ferrari”, con la Dott.ssa Claudia Fallini ora all’ Emory University di Atlanta e l’ apporto decisivo fornito dalla Dott.ssa Cinzia Gellera e dal Dott. Franco Taroni della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”. Lo studio si è avvalso del contributo clinico del Prof. Gabriele Siciliano dell’Università di Pisa. La ricerca è stata realizzata grazie al sostegno di AriSLA – Fondazione Italiana di Ricerca per la SLA – nell’ambito del progetto ExomeFALS. Leggi altre informazioni 19/07/2012 Andrea Sperelli Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Tanta Salute.it DATA: 19 luglio 2012 Sla, scoperta nuova causa: è un gene Passi avanti importanti nella lotta alla Sla, o, meglio, nella scoperta dei meccanismi che scatenano questa patologia altamente invalidante. Un team di esperti internazionali, statunitensi e italiani, ha scoperto un legame davvero “pericoloso” tra la sclerosi laterale amiotrofica e un genecodificante per Profilina 1. La scoperta delle nuove cause genetiche all’origine della Sla è firmata da un gruppo di ricercatori “d’eccezione”, composto dal professore a stelle e strisce John E. Landers, del Dipartimento diNeurologia dell’Università del Massachusetts, e dagli esperti di due Istituti Scientifici di eccellenza milanesi, dell’ IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Università degli Studi di Milano, Centro “Dino Ferrari”, e della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”, con il contributo clinico del professor Gabriele Siciliano dell’Università di Pisa. Un altro sostegno, tutto italiano, è stato determinante, quello di AriSLA, la Fondazione Italiana di Ricerca per la SLA, che ha sostenuto lasperimentazione nell’ambito del progetto ExomeFALS. La Sla, una malattia subdola, progressiva e inesorabile, attualmente è ancora orfana di unaterapia efficace. E’ una patologia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, le cellule del sistema nervoso deputate al controllo dei muscoli e dei loro movimenti, provocando unaparalisi, progressiva quanto invalidante, di tutta la muscolatura scheletrica. E’ un nemico difficile, anzi, attualmente, impossibile da battere, che spegne lentamente la vita delle persone colpite. Conosciuta e riconosciuta dal grande pubblico come la malattia responsabile dell’invalidità e del decesso di molti grandi atleti, sportivi di fama mondiale, Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] calciatori e non solo, la sclerosi laterale amiotrofica potrebbe avere un responsabile genetico, secondo i risultati dell’equipe di ricercainternazionale. Grazie all’utilizzo di una tecnologia innovativa, denominata “exome sequencing”, in grado di sequenziare le regioni codificanti del genoma umano, gli scienziati d’oltreoceano e del Bel Paese hanno evidenziato un dato interessante, che apre prospettive altrettanto incoraggianti. Il 2-3% deipazienti affetti da una forma genetica di Sla risultano portatori, nel gene PFN1 deputato alla codifica nelle cellule della proteina Profilina 1, di mutazioni. “Profilina 1 è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l’insieme delle strutture che costituiscono l’”impalcatura” delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all’interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterano il legame con l’actina, riducendo la formazione di microfilamenti ed, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimentieffettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che “soffocano” la cellula” ha osservato il professor Vincenzo Silani. Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Trieste Abile.it DATA: 16 luglio 2012 Sla, trovata una nuova mutazione Tra i responsabili della forma ereditaria della sclerosi laterale amiotrofica(Sla), la malattia che causa la degenerazione progressiva e irreversibile dei neuroni motori, fino alla paralisi e alla morte per arresto respiratorio, ci sono le mutazioni di un gene chiamato PFN1. A scoprire questo nuovo importante meccanismo alla base della patologia sono stati i ricercatori della Medical School dell'Università del Massachusetts (Umms), grazie un grande studio che ha coinvolto numerosi laboratori, tra cui diversi italiani: quelli dell'Istituto Neurologico Carlo Besta, dell'Istituto Auxologico Italiano e dell'Università di Milano, e del Dipartimento di Neuroscienze dell'ateneo di Pisa. Il gene in questione codifica per la produzione di una proteina, la profilina, fondamentale per la corretta crescita degli assoni, la parte dei neuroni che trasmette gli impulsi alle altre cellule, tra cui le fibre muscolari. Infatti, insieme a un'altra proteina, l'actina, questa guida la corretta costruzione dello scheletro delle cellule. Se PFN1 non funziona come deve, l'edificio non è solido e i lavori si fermano prima che sia completato. Come risultato, chi presenta queste mutazioni ha assoni più corti e mal funzionanti. E quando i neuroni motori muoiono, il cervellonon può più inviare i comandi ai muscoli. La ricerca, riportata su Nature, è importante non solo per l'individuazione di questi difetti genetici, ma anche perché descrive un possibile meccanismo comune a forme di Sla con cause diverse. Oltre PFN1, infatti, si conoscono almeno altri tre geni che, se mutati, interferiscono con la crescita degli assoni. Se la strada è quella giusta, i ricercatori potrebbero avere in mano un target da studiare per mettere a punto delle strategie terapeutiche. Trovare le mutazioni non è stato semplice. I ricercatori, coordinati dal neurologo John Landers dell'Umms, sono partiti dallo studio di due famiglie in cui era presente la forma ereditaria di Sla. Qui la malattia sembrava trasmettersi come carattere dominante ed erano già state escluse le cause genetiche note. Per entrambi i gruppi familiari, i due pazienti con il grado di parentela più distante sono stati sottoposti a uno scrupoloso screening genetico per tutte le mutazioni note (in base al 1.000 Genome Project). Questo metodo di indagine ha ristretto la lista dei possibili colpevoli a due geni per una famiglia, e a tre per l'altra. Entrambe mostravano differenti Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] mutazioni nello stesso gene: PFN1. Questo metodo di indagine ha ristretto la lista dei possibili colpevoli a due geni per una famiglia, e a tre per l'altra. Entrambe mostravano differenti mutazioni nello stesso gene: PFN1. Tenendo la sigla ben a mente, i ricercatori hanno poi analizzato le sequenze genetiche di 274 famiglie colpite daSla, trovando il gene alterato in sette di queste. Landers e colleghi hanno quindi mostrato che, mentre la versione normale della profilina, se immessa in un neurone motorio, si diffonde uniformemente per il citoplasma, quella alterata si addensa in aggregati. È questo uno dei meccanismi da studiare. E il risultato ottenuto acquista ancora più importanza se si pensa che le vie molecolari alla base della maggior parte dei casi disclerosi laterale amiotrofica (tra cui la metà della forma ereditaria) non sono ancora note. Fonte: wired Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Welfare Cremona Network DATA: Trovato un nuovo gene causa di SLA Grazie al contributo di AriSLA, un team di ricercatori Italiani e di varie nazionalità Nord Americane ed Europee ha scoperto il legame tra la mutazione del gene Profilina 1 e la SLA IL PROGETTO EXOMENALS Si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione di un'importante ricerca scientifica nell'ambito della ricerca sulla SLA. Il lavoro, pubblicato su "Nature", una delle più importanti riviste scientifiche mondiali, è stato realizzato della Fondazione grazie al finanziamento AriSLAnell'ambito del progetto ExomeFALS. La ricerca è stata guidata dal Dipartimento di Neurologia dell'Università del Massachusetts in collaborazione con l'IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano - Centro "Dino Ferrari", la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico "Carlo Besta" e l' Università di Pisa. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata "exome sequencing", che consente di sequenziare le regioni codificanti dell' intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. Hanno contribuito in modo determinante alla scoperta il Prof. Vincenzo Silani ed il Dott. Nicola Ticozzi unitamente alla Dott.ssa Antonia Ratti, alla Dott.ssa Cinzia Tiloca dell' IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano, Centro "Dino Ferrari", con la Dott.ssa Claudia Fallini ora all' Emory University di Atlanta e l' apporto decisivo fornito dalla Dott.ssa Cinzia Gellera e Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] e dal Dott. Franco Taroni della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico "Carlo Besta". Lo studio si è avvalso del contributo clinico del Prof. Gabriele Siciliano dell'Università di Pisa. "Profilina 1 – spiega il Prof. Vincenzo Silani – è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l'insieme delle strutture che costituiscono l'"impalcatura" delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all'interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni". "La scoperta di Profilina 1 e del suo coinvolgimento nella patogenesi della SLA – conclude il Prof. Silani - rappresenta quindi un momento ulteriore nella decodificazione dei geni responsabili della SLA familiare e testimonia anche l'importante sinergia tra le migliori istituzioni Americane ed Italiane nell'ambito del più vasto contesto Europeo". "La scoperta delle mutazioni in PFN1 – aggiunge la Dott.ssa Cinzia Gellera dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la SLA. Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci". AriSLA, nella figura del Presidente Mario Melazzini e del Direttore Scientifico Giulio Pompilioha partecipato al tavolo dei lavori cogliendo l'occasione per ringraziare il prezioso lavoro dei ricercatori. Il dott. Melazzini ha inoltre sottolineato la volontà di sostenere la creazione di competitività sinergica tra poli di ricerca, di cui lo studio Exomefals ne è un eccellente esempio. Tale aspetto risulta strategico per AriSLA, al pari dell'ottimizzazione dell'allocazione delle risorse e della premiazione della ricerca di eccellenza. Questa scoperta rappresenta un ulteriore passo avanti nella conoscenza delle cause e dei meccanismi determinanti la malattia che aggiunge un tassello importante nella lotta alla SLA grazie allo sforzo della Ricerca Scientifica con un grande contributo . La Ricerca è speranza…e la speranza è Vita! Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Superabile.it DATA: 19 luglio 2012 SLA, TROVATO UN NUOVO GENE RESPONSABILE DELLA MALATTIA Grazie al contributo di AriSLA, un team internazionale di ricercatori ha scoperto il legame tra la mutazione del gene Profilina 1 e la sclerosi laterale amiotrofica. Un ulteriore passo avanti nella conoscenza delle cause e dei meccanismi determinanti la malattia ROMA - Si è svolta ieri la conferenza stampa di presentazione una ricerca sulla Sla, realizzata grazie al finanziamento della Fondazione AriSLA nell'ambito del progetto ExomeFALS. La ricerca è stata guidata dal Dipartimento di Neurologia dell'Università del Massachusetts in collaborazione con l'Irccs Istituto Auxologico Italiano - Università degli Studi di Milano Centro "Dino Ferrari", la Fondazione Irccs Istituto Neurologico "Carlo Besta" e l' Università di Pisa. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata "exome sequencing", i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di Sla risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1. "La scoperta di Profilina 1 e del suo coinvolgimento nella patogenesi della SLA - spiega il professor Vincenzo Silani, che ha partecipato alla ricerca rappresenta un momento ulteriore nella decodificazione dei geni responsabili della sla familiare e testimonia anche l'importante sinergia tra le migliori istituzioni americane ed italiane nell'ambito del più vasto contesto europeo". Il presidente di AriSLA, Mario Melazzini ha sottolineato la volontà di sostenere la creazione di competitività sinergica tra poli di ricerca, di cui lo studio Exomefals è eccellente esempio. Tale aspetto risulta strategico per AriSLA, al pari dell'ottimizzazione dell'allocazione delle risorse e della premiazione della ricerca di eccellenza. Questa scoperta rappresenta un ulteriore passo avanti nella conoscenza delle cause e dei meccanismi determinanti la malattia e aggiunge un tassello importante nella lotta alla Sla. (19 luglio 2012) Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] CARTA STAMPATA Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Avvenire DATA: 19 luglio 2012 Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Libero Milano DATA: 19 luglio 2012 Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TESTATA: Metro Milano DATA: 19 luglio 2012 Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TV e RADIO Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] TV 18/07/2012: Servizio in onda edizione ore 14.00 Intervista al dott. Mario Melazzini RADIO 18/07/2012: Intervista al professor Vincenzo Silani Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] PAPER PUBBLICATO SU “NATURE” 15 LUGLIO 2012 Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected] Fondazione Vialli e Mauro Onlus — Via Piave 8, 10122 Torino Tel. +39.011.19862405 [email protected]