Il Maggio dei libri Pellegrini
Continua il Maggio dei libri Pellegrini con una settimana particolarmente ricca di pagine.
Si inizia giovedì 9 maggio alle 17.30 sul Terrazzo Pellegrini con la presentazione del volume
“
Il tramonto della Paideia in Occidente
”
di
Michele Borrelli,
Ordinario di Pedagogia Generale presso l’Università degli Studi della Calabria.
Intervengono i docenti Unical del Dipartimento di Studi Umanistici: Francesco Garritano,
Francesco Bossio, Yuri Perfetti, Antonella Valenti, Brunella Serpe
. Modera
Antonietta Cozza
, Ufficio Stampa Pellegrini.
Un libro di grande attualità “Il tramonto della Paideia” percorso febbrilmente da molti
interrogativi: che cosa è rimasto del grande progetto etico della paideia ( formazione umana)
dell’Occidente? C’è ancora un’idea di ragione a cui legare un progetto etico di un possibile
futuro o siamo in mano al progresso tecnico e a ciò che Martin Heidegger ha definito oblio
dell’essere? La metafisica occidentale, dalle sue remote origini fino ai nostri giorni, è davvero e
di principio e per costituzione nichilistica?
Da Nietzsche a Weber, sembra che la volontà di potenza e la tecnica non siano se non il
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modo in cui si articola il nichilismo odierno, compimento ultimo della storia dell’essere in quanto
metafisica ma non in quanto essere. Se questi sono i presupposti dell’invadenza e inaggirabilità
nic
hilistica della metafisica occidentale, quale paideia è oggi ancora pensabile?
Interrogativi a cui l’Autore, Michele Borrelli, risponderà nel corso della serata.
Si continua venerdì 10 maggio alle 18.00 ancora sul Terrazzo Pellegrini con il volume “Andare
oltre. La rappresentazione del reale fra letterature e scienze sociali”
a cura di
Renate Siebert
, già professore ordinario di Sociologia generale presso la facoltà di Scienze Politiche
dell’Unical, e
Sonia Floriani
, ricercatore in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso la facoltà di Scienze
Politiche – Unical.
Presentano il volume “Andare oltre. La rappresentazione del reale fra letterature e scienze
sociali” ,
che fa parte della prestigiosa collana “Ossidiana. Teoria
cultura e vita quotidiana”
diretta dal professore
Paolo Jedlowski, i dottorandi della Scuola Dottorale “André Gunder Frank”.
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“Il mondo è troppo cambiato per poter pensare che possa essere narrato con antichi linguaggi
e soltanto con generi tradizionali”.
E’ questo il filo conduttore del libro.
Raccogliendo i contributi di autori e autrici che si pongono da prospettive disciplinari diverse –
dall’antropologia, dalla sociologia e dalla storia fino alla filosofia del diritto, all’islamologia e alla
letteratura – il volume dunque propone un’ampia riflessione sui rapporti fra le letterature e le
scienze sociali. Ogni capitolo è nutrito dall’intimo convincimento che la letteratura e le narrative,
riuscendo ad allargare i confini di ciò che è per noi realtà, sono fonti di arricchimento sia per i
saperi specialistici sia per la conoscenza di sé, dell’altro, del mondo. Possono esserlo romanzi
e memoir, racconti letterari e narrazioni teatrali, cinema e televisione, resoconti antropologici e
biografie. Il respiro di libertà e di profondità che la forma narrativa infonde ai saperi può essere
interpretato come una sorta di correttivo permanente, un invito a guardare oltre, a rendersi
sempre conto che il mondo non è unidimensionale.
Si conclude sabato 11 maggio alle 18.00 presso il Museo Storico Militare MUSMI di
Catanzaro
con la presentazione del romanzo “Soldato” di Brunello
Montagnese.
Intervengono l’editore Walter Pellegrini, il professore Vottorio Rennis, curatore del libro e lo
storico
Mario Saccà.
Modera
Antonietta Cozza
, Ufficio Stampa Pellegrini.
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“Soldato” è il romanzo dì esordio del giovanissimo Brunello Montagnese , geometra con la
passione per la storia e per la narrativa. Una passione forte che lo ha portato a cercare notizie
di Ciancio Bruno, suo avo e combattente nella Grande Guerra, alla cui figura è ispirato il
romanzo .
“Soldato” è un appassionante libro di spionaggio militare abilmente costruito, ambientato negli
ultimi mesi della prima guerra mondiale sul fronte nord-orientale dell’Italia e in territorio
austriaco e tedesco. Le vicende narrate, che coinvolgono due popoli, due mondi culturali
contrapposti, ma anche i destini individuali dei tanti attori dell’aspro scontro fra Italiani e
Austriaci, sono costruite con la tecnica del “giallo”, per cui il lettore si trova spiazzato se si
azzarda a fare congetture o ipotesi sull’epilogo.
Il libro non tenta di entrare in conflitto con la verità storica, ma la arricchisce con il racconto di
una complessa e intricata vicenda di spionaggio, che vede tra i protagonisti il capitano Ciancio
Bruno, uno dei tanti calabresi sottratti alla terra natia e impegnato più che a combattere, a
cercare il senso di una guerra che, con la sua brutalità accecante, non permette di vedere il
buono presente in ogni essere umano.
Coinvolto in un’azione rischiosissima e decisiva per la sopravvivenza stessa della patria, pronto
a sacrificare la propria vita e i propri affetti, scoprirà alla fine che l’unica certezza che si può
trovare in mezzo a tutta quella violenza è che i conflitti, in qualunque forma si manifestino,
possono essere soppressi soltanto facendo in modo che non se ne creino di nuovi e,
soprattutto, cercando la luce anche nel buio più profondo.
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