RISORSE E SVILUPPO DELLA CULTURA
I principi ai quali si sono ispirate, anche quest’anno, le iniziative a carattere
culturale della Città riguardano la valorizzazione del patrimonio di beni di
proprietà comunale, l’offerta ai cittadini di occasioni significative per la qualità
del loro vivere a Torino, la necessità di trasmettere in modo rapido e efficace
all’esterno, in Italia, in Europa e oltre, quell’immagine di dinamismo e di nuova
progettualità che è oggi indispensabile all’intero nostro sistema sociale per
profittare il più possibile della profonda trasformazione in atto. Speriamo di non
peccare di presunzione nel dire che è diffusa tra i cittadini le percezione
complessivamente positiva dell’offerta culturale e che si stanno affermando
sempre di più al di fuori del nostro territorio la curiosità e l’attenzione per ciò
che sta succedendo a Torino in campo culturale ampiamente inteso.
In materia di beni culturali di proprietà comunale va ricordato che Torino è stata
la prima città italiana ad applicare l’art. 35, comma 15, della legge finanziaria
2002 che prevede la possibilità da parte degli Enti Locali di affidare a fondazioni
“da loro costituite o partecipate” la gestione di propri servizi culturali. La
Fondazione Torino Musei ha iniziato la sua attività il 1° gennaio 2003: si è
dotata di un Comitato Scientifico, ha visto l’adesione della Compagnia di San
Paolo e della Fondazione CRT, ha inserito nel suo Consiglio Direttivo il
rappresentante della Regione Piemonte, ha preso in carico il progetto allestitivo
del Museo di Arti Orientali, sta affiancando il restauro di Palazzo Madama
mediante la realizzazione del progetto per l’allestimento del Museo di Arte
Antica, sta seguendo la progettazione della parte non ancora restaurata del
Borgo Medioevale, partecipa alla progettazione delle ex O.G.R., ha collaborato
a iniziative espositive di particolare significato come la mostra permanente
“Leonardo, Antonello, Van Eyck” presso la Biblioteca Reale e la grande mostra
“Africa, capolavori da un continente” presso la GAM. Il 2003 è stato per la
Fondazione un anno cruciale per la buona riuscita di un esperimento al quale
stanno guardando molti altri Enti Locali italiani e del quale è stato riferito in tutti i
convegni e gli incontri tenutisi in Italia in materia di nuove forme di gestione dei
beni culturali.
E’ stato recentemente concluso l’iter per la creazione della Fondazione Museo
Egizio di Torino che vedrà operare congiuntamente il Ministero ai Beni e alle
Attività Culturali, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il Comune di
Torino, la Compagnia di San Paolo, la Fondazione CRT. Anche in questo caso
si tratta del primo esperimento in Italia di applicazione della normativa che
prevede la possibilità per lo Stato di gestire i suoi musei tramite fondazioni delle
quali entrino a far parte anche gli enti locali dei territori dove i musei sono
collocati ed eventuali partner privati. La Fondazione dovrà nei prossimi anni
provvedere sia alla ristrutturazione dell’edificio che ospita il Museo Egizio sia al
suo completo riallestimento. Su tutta la stampa nazionale si è parlato del
precedente torinese, rinforzando così la percezione che nella nostra Città e
nella nostra Regione si stia affrontando con determinazione e coraggio l’annosa
questione della valorizzazione del patrimonio museale del Paese.
Per quanto riguarda Palazzo Madama sono stati approvati durante il 2003 tutti i
progetti esecutivi per la ristrutturazione e il restauro. I lavori sono iniziati da
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alcuni mesi. E’ possibile perciò finalmente prevedere con ragionevole certezza
la loro conclusione per la fine del 2005. Durante le Olimpiadi il Palazzo sarà
visitabile e anche utilizzabile da parte del TOROC qualora la “medal plaza”
venga allestita in Piazza Castello. Il Museo Civico di Arte Antica verrà riaperto
nella seconda metà del 2006.
Durante il 2003 è proseguito il restauro del Borgo Medioevale e sono stati
ultimati i progetti esecutivi per il restauro e la ristrutturazione di Palazzo
Mazzonis a sede del Museo di Arte Orientale per il quale è prevista
l’inaugurazione nel corso del 2006, con la possibilità di un’esposizione
anticipatrice durante le Olimpiadi.
E’ stato approvato il progetto preliminare per la trasformazione delle ex O.G.R
in contenitore di tre funzioni molto importanti: raddoppio della GAM, spazi
espositivi della Città, Urban Center. Durante il periodo olimpico, nel cantiere in
corso, vi potrà trovare spazio una delle iniziative delle Olimpiadi della Cultura,
mentre la struttura sarà completamente a disposizione entro il 2006.
E’ in via di avanzato sviluppo il protocollo d’intesa con l’Agenzia del Demanio
per la riqualificazione della Cavallerizza: passerà al patrimonio comunale una
vasta area che ospiterà l’ampliamento del Museo Civico di Arte Antica e gli
spazi espositivi sempre per l’arte antica nonché la nuova Aula Magna
dell’Università. Prossimamente sarà firmato l’accordo di programma e verrà
finalmente messa la parola fine al lungo periodo di incertezza sul futuro di
questo fondamentale bene culturale. Va detto a questo proposito che gli spazi
concessi in custodia al Comune sono stati utilizzati incessantemente per tutto
l’anno per spettacoli e mostre (è in corso attualmente la bellissima esposizione
sulle stazioni) e sono entrati perciò a tutti gli effetti nel circuito culturale
cittadino.
Per quanto riguarda la Mole Antonelliana, grazie al contributo finanziario del
Comune sono stati inaugurati, al piano 0, in occasione della festa di San
Giovanni, i nuovi servizi di accoglienza progettati da François Confino. E’
ancora aperta la trattativa con la RAI per l’acquisizione dell’ex Teatro Scribe
che, insieme ad uno spazio limitrofo di proprietà del Comune, ospiterà i nuovi
edifici necessari al Museo Nazionale del Cinema per raccogliervi le diverse
sezioni attualmente sparse nella città. Gli interventi saranno realizzati nei due
prossimi anni successivi. Se la trattativa con la Rai non andrà a buon fine, si
opererà soltanto sul terreno comunale.
Qualche mese fa è stato inaugurato presso il Museo della Montagna uno dei
più importanti centri di documentazione del mondo e sono stati avviati i lavori di
ristrutturazione degli spazi espositivi che si concluderanno entro la fine del
2005. Grazie anche al sostegno della Regione Piemonte in materia di
allestimenti, sarà possibile per le Olimpiadi disporre di un Museo
completamente rinnovato, di forte impatto sul pubblico anche grazie alla nuova
terrazza dalla quale si potrà ammirare, nelle giornate con buona visibilità,
l’intero arco delle Alpi occidentali.
Lo scorso giugno è stata inaugurata la sede del Museo diffuso della Guerra,
della Resistenza, della Deportazione, dei diritti e delle libertà in via del
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Carmine 13. L’edificio ospita l’Istituto Storico della Resistenza, l’Archivio
Cinematografico della Resistenza e il nucleo centrale di un museo a rete che
comprende molte altri punti di riferimento in città, in provincia e in regione. Si
sono alternate già quattro mostre temporanee e vi si svolge una costante
attività convegnistica realizzata da tutto il sistema di ricerca storico-sociale
intorno agli argomenti a cui è dedicato questo nuovo centro culturale.
Sono ormai in dirittura di arrivo altri due spazi museali di nuova concezione:
quello di via Pietro Giuria per la collezione “pomologica” Garnier Valletti e
quello della palazzina 37 dell’Ex Area Michelin su Spina 3 che ospiterà, a
partire dalla prossima primavera, il museo interattivo A come ambiente
E’ stato completato il terzo lotto del Virtual Multimedia Park, presso il quale
amplierà la sua attività Lumiq, la cordata di imprenditori privati che si è
aggiudicata la gara per la gestione degli spazi destinati alla produzione.
La Film Commission ha già affidato i lavori per la realizzazione del “cineporto”
nell’ex Colongo di Corso Verona. La struttura, che sarà pronta entro il 2005,
costituirà un caso assolutamente unico in Italia e confermerà il già ottimo
posizionamento di Torino nel campo della produzione cinematografica. Nel
2003 le produzioni cinematografiche e televisive sono state circa 30 con un
indotto notevolissimo per il nostro territorio sia sul piano professionale che su
quello tecnico.
Nel mese di maggio è stata re-inaugurata la chiesa civica per eccellenza, il
Corpus Domini, interamente restaurata grazie alla collaborazione tra la Città e
le Fondazioni ex bancarie.
Nel mese di settembre è stato riaperto il Centro Interculturale nella nuova
sede dell’ex Scuola Corelli di c. Taranto 160, dove operano anche i corsi di
educazione musicale della Città che finalmente hanno trovato una sede
propria. Le due iniziative hanno dato vita, in piena periferia, a una “casa della
cultura” di portata metropolitana e di alta qualità. L’edizione 2003 di Identità e
Differenza si è svolta nei nuovi spazi per quattro week-end consecutivi, allo
scopo di sottolineare il carattere permanente e davvero culturale di questa
particolare iniziativa.
Per quanto riguarda il polo di Spina 2, comprendente la biblioteca centrale
multimediale e gli spazi per il Teatro Stabile (una sala grande di 1200 posti, una
sala di 350 posti e gli uffici), nel 2003 è stato approvato il progetto preliminare e
presto verrà concluso quello definitivo. L’avvio dei lavori è previsto per il 2005.
E’ partito da alcuni mesi il cantiere per il rifacimento della biblioteca di Villa
Amoretti che durerà circa due anni; sono in corso i lavori presso il Mausoleo
della Bella Rusin che si concluderanno nella prima parte del 2004. In aprile
sono partiti gli interventi per la creazione, negli ex magazzini della Superga, del
deposito per i Musei Civici. E’ stato recentemente approvato il progetto
definitivo per la biblioteca in zona Fortino che sarà una struttura modello,
sostitutiva della biblioteca Aurora di corso Vercelli.
Il Teatro Stabile sta ultimando il progetto esecutivo per la ristrutturazione del
Teatro Astra che si concluderà a metà del 2005. E’ stato recentemente
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approvato il contributo della Città per la completa ristrutturazione del Teatro
Carignano che verrà attrezzato di impianto di condizionamento e dotato di un
grande foyer nella sala delle colonne sottostante il teatro. I lavori verranno
realizzati a tranche in modo da non rendere necessaria la sospensione delle
attività in quella che al momento è l’unica sala a totale disposizione del TST. E’
slittata, infatti, l’affidamento da parte del Comune di Moncalieri delle ex
Fonderie Limone di Moncalieri, a causa di ulteriori interventi non previsti che
richiederanno almeno un anno di tempo.
E’ stato trovato l’accordo per il rilancio del Museo dell’Automobile tra il
Comune, la Regione, la Provincia, le due fondazioni ex bancarie, la Camera di
Commercio, l’Unione Industrale, l’ACI, la Fiat, le imprese di car-design. Il
Comune realizzerà la riqualificazione dell’edificio che è di sua proprietà; gli altri
partner si occuperanno del riallestimento del Museo (ad eccezione di FIAT e
carrozzieri che interverranno “in natura” mettendo a disposizione
rispettivamente la collezione delle vetture e i materiali per la nuova sezione che
verrà dedicata al design). Al termine del 2005 l’ACI festeggerà il suo centenario
con una grande mostra che durerà fino alle Olimpiadi. I lavori saranno poi
conclusi entro il 2006. E’ in corso di approvazione il nuovo statuto
dell’Associazione Museo dell’Automobile Carlo Biscaretti di Ruffia che sancirà
l’ingresso dei diversi soggetti sopra citati (finora erano soci del Museo soltanto il
Comune, la FIAT e l’ACI).
Per quanto riguarda le attività espositive, nel 2003, di particolare valore
simbolico è stata la mostra permanente Leonardo, Antonello, Van Eyck
curata da Torino Città Capitale e allestita nel “bunker” della Biblioteca Reale,
che ha permesso, a partire dal 9 marzo ogni mercoledì e ogni domenica, la
visita di circa 18.000 visitatori ai tre grandi capolavori del Rinascimento
conservati a Torino – l’autoritratto di Leonardo, il “ritratto di uomo” di Antonello
da Messina e il “libro d’ore” dei Van Eyck - insieme ad altre sedici opere
appartenenti alle più importanti collezioni coeve conservate nella Biblioteca
Reale e nel Museo Civico di Arte Antica. A partire dal 17 dicembre tali opere
sono state sostituite con altrettanti nuovi straordinari disegni, in proprietà della
Biblioteca Reale, di artisti del Rinascimento italiano tra cui troviamo ancora
Leonardo e poi Raffaello, Michelangelo, Pollaiolo, Perugino, Giulio Romano,
Parmigianino… Si tratta di una collaborazione inedita tra Stato e Città che
aprirà la strada ad altre forme di integrazione dei rispettivi patrimoni artistici e
che, fin da questa prima esperienza, ha garantito la fruizione di beni altrimenti
non visibili.
Nel febbraio del 2003 si è conclusa a Stupinigi la mostra Da Tiziano a
Caravaggio a Tiepolo che ha avuto 135.000 visitatori paganti, di cui la metà da
fuori Piemonte. Il 1 ottobre si è inaugurata presso la GAM la mostra Africacapolavori di un continente, alla presenza, fra gli altri, di due ministri della
cultura africani e di 15 ambasciatori in Italia o in Francia. La mostra sta
riscuotendo molto stupore e molto successo ed è stata commentata in modo
straordinariamente positivo da tutti i media del mondo. L’intero sistema culturale
della Città (dal Teatro Stabile al Piccolo Regio, dal Castello di Rivoli alla
Fondazione per la Fotografia ecc.) si è messo in sintonia con la mostra tramite
un cartellone denominato “Consonanze d’Africa”, contenente eventi collaterali di
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alta qualità sia culturale che sociale, che si è aperto con la seconda
affollatissima edizione del Torino World Music, momento di spicco della nuova
edizione di Identità e Differenza. La GAM, da parte sua, sta profittando di
questa preziosa vetrina internazionale e sta progettando un nuovo allestimento
delle sue collezioni del Novecento.
Nello scorso mese di novembre è stato proposto nuovamente l’evento Torino
contemporanea: luce e arte che quest’anno ha presentato una edizione
aggiornata di Luci d’Artista con una nuova opera, il restauro e la ricollocazione
di molti lavori già esistenti, l’ampliamento dell’iniziativa ManifesTO, mostre
importanti al Castello di Rivoli e alla Fondazione Sandretto, un rilancio
straordinario e simultaneo delle gallerie d’arte contemporanea. Basti pensare
che i visitatori di Artissima quest’anno hanno potuto, la sera dell’8 novembre,
partecipare oltre che all’inaugurazione di Luci d’Artista anche al vernissage di
ben 17 mostre in altrettante gallerie tutte dislocate intorno a Piazza Vittorio.
Molti giornalisti italiani e stranieri hanno parlato di questa straordinaria serata
sottolineando il fatto che ben difficilmente avrebbe potuto svolgersi in un’altra
città europea.
A proposito di attività espositive va ricordato che la Città e la Fondazione
Torino Musei hanno collaborato a gran parte delle iniziative che si sono svolte
nel 2003: da Palazzo Bricherasio alla Fondazione Sandretto, dal Museo di
Archeologia all’Archivio di Stato, dalla Fondazione Accorsi alla Fondazione
Giovanni e Marella Agnelli. Durante tutto l’anno il panorama delle mostre è stato
molto ricco e lo è particolarmente in questo ultimo periodo in cui assistiamo allo
svolgimento di mostre importanti in tutti gli spazi espositivi disponibili in città e
nell’immediata cintura.
Le mostre sono state integrate da altre iniziative finalizzate alla scoperta di ciò
che non è sempre facile vedere e capire, come Torino e oltre, itinerari non a
caso (82 associazioni coinvolte, 197 itinerari, 6.500 partecipanti già iscritti) e
Rivelazioni Barocche organizzate dall'associazione Torino Città Capitale, con
13.000 partecipanti per 47 itinerari e 78 luoghi aperti al pubblico per l’occasione.
A proposito di servizi agli utenti dei musei e delle mostre va ricordato che è in
vendita in questi giorni la nuova carta musei che offre l’accesso, con servizi
connessi, a ben 120 musei di tutto il territorio piemontese e costituisce
anch’essa, per la sua dimensione e completezza, un caso unico in Europa. Gli
acquirenti della scorsa carta musei sono stati 30.000, il doppio dell’anno
precedente. Questo dato si spiega anche con il fatto che la carta dà accesso
non solo ai musei ma anche alle mostre che possono essere visitate più volte.
L’utilizzo medio della carta è di 9 visite a proprietario, tra i più alti in Europa.
In campo teatrale l’annata si è svolta molto positivamente sia per quanto
riguarda il teatro pubblico che quello privato, con molti progetti innovativi (dai
tre Shakespeare sul tema dell’amore con giovani attori e registi stranieri al
saggio finale della Scuola del TST alle Fonderie Limone, dalle “Domande a Dio”
al cortile del Maglio, a “Peccato fosse puttana” di Ronconi al Carignano
trasfomato in Globe Theatre). In particolare va sottolineato il buon lavoro del
centro servizi che, per iniziativa congiunta del Comune, della Regione, del
Teatro Stabile e dell’AGIS, ha coordinato il sistema locale mettendo a
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disposizione di ben 37 compagnie sedi idonee alle loro attività (mediante
convenzioni con i gestori delle sale funzionanti in città) e sostenendo i progetti
produttivi più innovativi. La stagione precedente e quella in corso stanno
dimostrando la giustezza di questo modo di operare e stanno ottenendo risultati
insperati: un balzo in avanti notevolissimo degli abbonamenti al TST, il grande
successo della stagione del Teatro Gobetti (un teatro sempre esaurito con un
pubblico molto giovane), i progetti di cooperazione internazionale, le molte
coproduzioni tra il TST e le compagnie torinesi.
Durante la bella stagione si è svolta una ricca edizione di Torino momenti
d’estate, articolata in quattro sezioni: la lirica (Tosca del Regio) e il balletto (La
Scala di Milano e una tre giorni di grande flamenco) nel cortile di Palazzo
Reale; il Torino Extra Festival al Palastampa; un crescente Festival delle
Colline e un cartellone di musica, teatro, cinema per ognuna delle dieci
Circoscrizioni. Da segnalare in particolare le molte attività che si sono svolte
nei nuovi spazi dei tendoni del Ponte Mosca. Complessivamente gli utenti delle
attività estive sono stati circa 700.000.
L’edizione 2003 di Torino Settembre Musica ha fatto un notevole passo avanti
per quanto riguarda l’affluenza del pubblico. Infatti è stato venduto il 35% di
biglietti in più rispetto all’edizione 2002 che pure era andata molto bene. Si
tratta di un dato in assoluta controtendenza rispetto al preoccupante
allontanamento soprattutto dei giovani dalla musica colta. Il segreto del
successo sta nel fatto che il programma di Torino Settembre Musica è di grande
qualità ma è anche molto vario e divertente. Da quest’anno, per di più, è iniziato
il connubio con Torinodanza che ha funzionato egregiamente e che si
rinforzerà nei prossimi anni. Questa seconda iniziativa si sta consolidando
attraverso una programmazione complessa che prevede l’arrivo a Torino di
spettacoli internazionali importanti e innovativi, il sostegno alle compagnie
locali, momenti di formazione e il momento “clou” a cadenza annuale in sinergia
con Settembre Musica. In questo modo si è data continuità al tradizionale
festival omonimo e nello stesso tempo si è riusciti a impostare un processo di
nuova attenzione per la danza che duri tutto l’anno e che interagisca con le
realtà esistenti.
Tra il gennaio e il febbraio 2003 si è svolta la prima edizione del progetto
Sintonie che prevede una permanenza annuale della Malher Orchestra nella
nostra Città, almeno fino al 2006, con tre-quattro concerti sotto la direzione del
giovane erede di Abbado e di Rattle, Daniel Harding, nonché altre iniziative nel
campo delle arti visive, del cinema, del teatro, “in sintonia” con il programma
musicale. Hanno collaborato la GAM, il TST e il Museo del Cinema. Per lo
stesso periodo del 2004 è già stata approntata una seconda edizione ancora
più ricca che prevede, oltre ai tre concerti che si terranno al Lingotto, una
mostra di Klimt (in sintonia con Malher) presso la Fondazione Giovanni e
Marella Agnelli, una mostra di fotografia della Vienna inizio ‘900 (sempre in
sintonia con Malher) presso la Fondazione per la Fotografia, un’importante
operazione teatrale di Gabriele Vacis su Goethe (in sintonia con Beethoven, di
cui saranno presentate tre sinfonie), la rassegna di tutto i film russi musicati da
Šostakovič (in sintonia con la sua produzione sinfonica). Si tratta di un progetto
ispirato da Claudio Abbado e sviluppato da Lingotto Musica.
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A proposito del Teatro Regio, oltre a ricordare che la passata stagione e quella
in corso hanno fatto registrare un elevamento notevole del livello produttivo sia
dal punto di vista musicale che da quello scenico, va sottolineato il fatto che la
Città abbia chiesto il suo intervento per la gestione di Torino Settembre Musica,
di Torinodanza e della prossima edizione di Sintonie. Si sta andando verso una
concezione europea di teatro pubblico che agisce a vasto raggio, al servizio del
territorio, e che non si comporta non più come una fortezza autoreferenziale
che assorbe gran parte delle risorse a scapito di tutto ciò che gli sta intorno.
Analoga politica è stata seguita con il Teatro Stabile, come già detto. Sono in
programma d’altra parte progetti che vedano i due teatri operare insieme come
avviene, per esempio, in Germania dove un solo teatro civico si occupa di lirica,
di prosa, di danza, di memoria e di sperimentazione. Questa impostazione ha
trovato delle difficoltà di comprensione presso alcune associazioni culturali che
si pongono invece in antagonismo con i due grandi teatri pubblici e vorrebbero
indebolirli per dirottare altrove le risorse a loro destinate. Si tratta di una visione
non solo impercorribile ma anche profondamente sbagliata: le istituzioni
storiche devono essere stimolate a mettere a disposizione dell’intero sistema
culturale la loro forza e la loro competenza, come avviene appunto nei paesi
europei dove la cultura svolge un ruolo fondamentale anche di carattere sociale
ed economico.
Nel mese di novembre si è svolta la 21^ edizione di Torino Film Festival nella
nuova sede della multisala Pathé del Lingotto dove esistono tutte le condizioni
per effettuare proiezioni tecnicamente perfette, tenere incontri e dibattiti, offrire
al pubblico internazionale che vi partecipa un’immagine di efficienza e
funzionalità. C’è chi lamenta la lontananza dal centro e dalla sua atmosfera. Il
Festival, da parte sua, evidenzia il forte apprezzamento di chi viene da fuori
Torino e dall’estero per le condizioni che il Lingotto è in grado di garantire e
perciò tende a considerare prioritaria questa valutazione dal momento che
considera indispensabile che l’evento abbia un forte richiamo internazionale.
Sarà opportuno approfondire il dibattito sulla questione.
E’ stata elaborata la bozza di statuto dell’Associazione Arte Nuova
Internazionale, tra Regione, Provincia e Comune che sostituirà il Comitato
BIG. Lo scopo dell’Associazione è quello di promuovere l’interesse per
l’innovazione e la ricerca artistica trasversalmente a tutto il sistema culturale
della Città: dalle grandi istituzioni (i tre musei di arte contemporanea, il TST, il
Teatro Regio, la Fiera del Libro, il Museo del Cinema, il Torino Film Festival,
Settembre Musica, la Fondazione della Fotografia…) alle associazioni, ai circoli
giovanili. L’ipotesi è che una volta ogni tre anni la manifestazione BIG Torino
consista nella convergenza di attività ed eventi che promuovano l’avanguardia
artistica e la ricerca d’innovazione (nelle arti visive, nell’architettura e design,
nella musica, nel teatro, nella danza, nella letteratura), realizzati da tutte le
componenti che avranno aderito al progetto. In questo modo non solo si darà
continuità a BIG ma se ne farà anche un’occasione di lavoro cooperativo e
coordinato dell’intero sistema culturale cittadino. La prossima edizione di BIG è
prevista per il novembre del 2005 e caratterizzerà l’edizione di quell’anno di
“Torino contemporanea”.
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La stessa Associazione si occuperà di progetti produttivi, all’interno dei quali
inserire giovani artisti torinesi, piemontesi e internazionali. La sede ideale
saranno certamente le ex Fonderie Limone di Moncalieri, dove il TST trasferirà
la sua scuola. Troverà così concreta attuazione il progetto di “casa degli artisti”
di cui tanto si è parlato negli anni scorsi: una casa nella quale non solo si
cresce artisticamente ma si contribuisce a produrre, sotto la guida di grandi
operatori culturali, spettacoli, mostre, pubblicazioni da far circolare e collocare
sul mercato.
E’ stato messo a punto il programma di attività per festeggiare i cinquant’anni
di vita della Televisione, che è nata a Torino e che a Torino si vuole trovi
nuovo sviluppo. Nella nostra città si tratterà il tema del contributo che la
televisione ha fornito allo sviluppo linguistico e culturale degli italiani. Le
principali iniziative saranno una mostra interattiva nel “cineborgo” che sta
intorno alla Mole Antonelliana e una sezione importante della Fiera del Libro
2004.
L’insieme delle iniziative culturali promosse dal Comune ha coinvolto a vario
titolo le tante associazioni che sono operanti in città. In più si è cercato di
aiutarle nelle loro autonome attività incrementando il sostegno finanziario che
ha registrato un aumento dal 2001 a oggi di circa il 60%.
Per quanto riguarda l'attività dell'Archivio Storico, è proseguito il
potenziamento degli strumenti informatici e telematici per la consultazione,
grazie alla digitalizzazione dei fondi e ad un aggiornamento costante del sito
Internet. Accanto all'opera di inventariazione di fondi archivistici e ad una
intensa attività di restauro, sono proseguite anche le attività espositive ed
editoriali che connotano sempre di più l'archivio non solo come luogo di
consultazione ma come uno dei soggetti culturali attivi nella città. In particolare
nel 2003 sono state realizzate le mostre "Torino e i suoi contorni", "Premiata
ditta - Devantures, fatture e réclames: aspetti del commercio, dell'artigianato e
della manifattura a Torino nell'Ottocento, "Il miracolo di Torino - Feste e
apparati nei secoli per celebrare la devozione della città per il miracolo
eucaristico del 1453" e "Il tempio valdese".
Prosegue inoltre il programma editoriale che lega la produzione dei cosiddetti
libri blu all'avvicinarsi dell'evento olimpico; per il 2003 è stato pubblicato "Le
esposizioni torinesi 1805-1911. Specchio del progresso e macchina del
consenso".
In materia di arredo urbano, va detto che il settore è stato aggregato alla
Divisione Cultura e affidato all’architetto Carlo Viano che ha una vasta
esperienza in materia di beni culturali (si occupa, tra l’altro, del recupero di
Palazzo Madama e della Cavallerizza) e di attività espositive (la più recente, la
mostra sull’Africa). Sotto la sua guida è partito lo studio sulla definizione delle
linee strategiche per la razionalizzazione complessiva degli interventi in materia
di arredo urbano ed è stato avviato il lavoro di informatizzazione degli archivi
del piano colore e del piano pubblicità. Sono in via di aggiornamento le norme
di questo secondo piano e del regolamento per i déhor stagionali e annuali.
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Sono iniziati i lavori della commissione giudicatrice della gara per
l’individuazione dell’operatore privato che realizzerà, installerà e manutenderà
la parte prevalente del futuro arredo urbano costituita dai servizi igienici, dalle
colonne per l’informazione culturale che sostituiranno gli ingombranti attuali
totem, dai pannelli informativi da collocare in tutto il territorio urbano, dalle
informazioni storico-artistiche e così via. Grazie a questa iniziativa sarà
possibile cambiare radicalmente l’estetica della nostra Città.
Per quanto riguarda la riqualificazione dello spazio pubblico, che vede
impegnati insieme gli assessori alla cultura e alla mobilità, nel 2003 si è
realizzato il completamento dei lavori del tratto di via XX Settembre compreso
tra via Bertola e piazza San Giovanni, della via e piazza Borgo Dora, della
piazza Livio Bianco, del secondo lotto dell'area di via Catania e della piazza di
Falchera. Sono stati inoltre avviati i lavori per il completamento dei piani di area
per via Catania e per Borgo Dora (con l'aggiunta, in quest'ultimo caso, della
sistemazione spondale del torrente a pista ciclabile).
L'attività di progettazione è stata rivolta agli interventi riguardanti il
completamento della piazza del Duomo e il tratto di via XX Settembre tra la
piazza e corso Regina Margherita, della piazza Villari e di via Viterbo, la
realizzazione di un parcheggio in area Borgo Dora, la valorizzazione delle Torri
Palatine e la realizzazione di un nuovo parco archeologico, e infine la
riqualificazione dell’asse di corso Francia e delle tre grandi piazze disegnate
lungo il suo percorso verso Rivoli.
Su questi due temi particolari è stata praticata la strada dell'affidamento a
"regìe" di elevata professionalità, esterne all'Amministrazione, espresse
ambedue dal mondo accademico cittadino a seguito di specifici bandi di
selezione pubblicati lo scorso anno. Il tema dell'Area Archeologica è stato
affidato all’arch. Aimaro Oreglia d'Isola, mentre il tema di corso Francia è stato
affidato all’arch. Giorgio De Ferrari.
La questione complessiva della riqualificazione dello spazio pubblico, è stata
oggetto di una ricerca commissionata tramite l'Associazione Torino
Internazionale alle due Facoltà di Architettura del Politecnico. Questa ricerca,
ha individuato le linee strategiche da perseguire per la creazione di una nuova
immagine per la città; ha definito le linee portanti delle prossime azioni sullo
spazio pubblico - cui la Città dovrà riferirsi nella programmazione a medio e
lungo termine - mettendo in risalto diverse categorie di sistemi lineari, puntuali o
diffusi.
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