Università degli studi di Trento – Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio Prof. Dino Zardi Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Fisica dell’Atmosfera e del Clima 2 Richiami di meteorologia di base Composizione dell’atmosfera terrestre (fino a una quota di circa 100 km) Contenuto Componente Simbolo Peso chimico molecolare Frazione delle molecole totali Percentuale in massa Azoto N2 28.016 0.78080 75.51% Ossigeno O2 32.000 0.20950 23.14% Argon A 39.940 0.00930 1.28% Vapore acqueo * H2O 18.016 0-0.04 Biossido di carbonio * CO2 44.010 325 ppm Neon Ne 20.180 18 ppm Elio He 4.000 5 ppm Krypton Kr 83.700 1 ppm Idrogeno H 2.020 .5 ppm Ozono * O3 48.000 0-12 ppm Insegnamento di Fisica dell’Atmosfera 0.07% * Componenti soggetti a significativa variabilità spazio- temporale 2 1 Struttura termica verticale dell’atmosfera media Strumenti per sondaggi verticali dell’atmosfera Rocketsonde Radiosonda Dropsonde 2 Strumenti per telerilevamento dell’atmosfera SODAR LIDAR SATELLITE Dove si trovano i dati dei radiosondaggi http://weather.uwyo.edu/upperair/sounding.html 3 Radiosondaggi in Italia In Italia, le stazioni che effettuano il radiosondaggio alle ore prestabilite (ovvero ogni 6 ore, e precisamente alle 00, 06, 12, 18 UTC), sono 7: • Milano Linate (16080), • Udine Rivolto (16044), • San Pietro Capofiume (BO), • Pratica di Mare (16245), • Cagliari Elmas (16560), • Brindisi Casale (16320), • Trapani Birgi (16429) Udine Milano S.Pietro Capofiume Pratica di Mare tutte mantenute dalla Aeronautica Militare Italiana, eccetto San Pietro Capofiume (Servizio Meteorologico Regionale dell’Emilia-Romagna). Brindisi Cagliari Trapani Esempio di radiosondaggio: dati 4 Esempio di radiosondaggio: diagrammi RADIOSONDAGGIO MILANO 10 09 1998 18Z 30000 Quota s. l. m. [m] 25000 Temperatura 20000 Temperatura di rugiada 15000 TROPOPAUSA 10000 5000 0 -90 -80 -70 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 Temperatura [°C] RADIOSONDAGGIO MILANO 10 09 1998 18Z 4000 Quota s. l. m. [m] Temperatura Temperatura di rugiada Temperatura potenziale 3000 2000 1000 0 0 10 20 30 40 Temperatura [°C] 5 Struttura verticale della pressione e della densità dell’aria Profili verticali di pressione in hPa (---) densità in g/m3 (—) e cammino libero medio in m (— - —) per l’estensione per gli USA dell’Atmosfera Standard dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO) Scale dei moti atmosferici 1 mese Onde ultra lunghe 1 minuto 1 secondo Onde di marea SCALA MESOSCALA SINOTTICA 1000 km Onde stazionari e 1 ora SCALA PLANETARIA 10000 km 1 giorno Onde barocline Fronti e uragani 100 km 1km SCALA LOCALE 10 km Correnti a getto in bassa quota notturne Linee dei groppi Onde inerziali Cluster di nubi Effetti urbani Temporali Onde di gravità inerziali Turbolenza in aria chiara Perturbazioni orografiche Nebbie o 10 m 1m Tornado Convezione profonda Onde di gravità corte MICROSCALA 100 m Mulinelli Termiche Scie Pennacchi Effetti di scabrezza Turbolenza 6 Scala planetaria: la circolazione generale dell’atmosfera 7 Scala sinottica http://www.metoffice.gov.uk/weather/europe/surface_pressure.html http://www.wetter3.de/animation.html 8 Mesoscala Brezze di costa Brezze di valle Föhn Mesoscala Scala locale Microscala 9 Equazioni di stato Gas ideali pV = nR ∗T R ∗ = 8.31441 J K −1kmol −1 Aria secca pd = ρ d Rd T Rd = R∗ / M d = 287 J K −1kg −1 Vapore acqueo pv = ρv RvT Rv = R ∗ / M v = 461.5 J K −1kg −1 Aria umida p = ρ RT R = Rd [1 + 0.61q ] p = pd + pv , ρ = ρ d + ρv , ε = Rapporto di mescolamento ã = mm v d (mixing ratio) = Rd M v 18.016 = = ≈ 0.622 Rv M d 28.97 ρv ρd Ö = mm = m m+ m = ρρ = ρ ρ+ ρ v Umidità specifica v d v v v d v Temperatura virtuale p = ρ R T = ρ Rd Tv Tv = T [1+ 0.61q ] E’ la temperatura che un campione di aria secca dovrebbe avere per presentare, a parità di pressione, la stessa densità di un assegnato campione di aria umida. 10 Distribuzione verticale della pressione Equilibrio idrostatico ∂p = −ρ g ∂z Atmosfera isoterma Nel caso in cui la temperatura presenti un valore costante T=T0 l’integrazione fornisce: z p (z ) = p0 e xp − , H ρ ( z ) = ρ 0 e xp − z H dove H = RT0/g ha le dimensioni di una lunghezza e r0 = p0/(RT0) è il valore della densità alla quota z=0. Con R=Rd=287 J K-1 kg-1 si ha T0=288 K g=9.81 m H = 8426.7 m ~ 8.4 km s-2 11 Atmosfera a gradiente termico verticale costante Nel caso in cui la temperatura presenti un gradiente verticale costante (generalmente negativo, come nella troposfera standard) di intensità G si avrà: T = T0 - Γ z. g Sostituendo e integrando si ottiene: T0 − Γ z R Γ p( z ) = p0 , T0 g T − Γz RΓ ρ (z ) = ρ0 0 T0 −1 Si osservi che la distribuzione si riduce correttamente alla soluzione per il caso isotermo nel limite Γ → 0. Risolvendo la prima rispetto a z si ottiene l’equazione degli altimetri: RΓ p g T0 1− z = Γ p0 RADIOSONDAGGIO MILANO 10 09 1998 18Z 30000 Pressione (radiosondaggio) Quota s. l. m. [m] 25000 Pressione (Atmosfera isoterma) 20000 Pressione (Gradiente costante) 15000 10000 5000 0 0 200 400 600 800 1000 Pressione [hPa] 12 RADIOSONDAGGIO MILANO 10 09 1998 18Z 6000 Quota s. l. m. [m] Pressione (Radiosondaggio) 5000 Pressione (Atmosfera isoterma) 4000 Pressione (Gradiente costante) 3000 2000 1000 0 500 700 900 Pressione [hPa] Caratteristiche dei moti atmosferici I moti atmosferici si realizzano su scale spaziotemporali per le quali gli effetti molecolari (viscosità e conduzione termica) risultano trascurabili rispetto ad altri meccanismi di trasporto della quantità di moto e dell’energia (avvezione). Ciò implica che le correnti possono essere descritte in termini del moto di particelle d’aria che non scambiano calore con le altre particelle né con l’ambiente adiacente. Dal momento che la distribuzione di pressione è in equilibrio idrostatico, le variazioni di pressione dovute alla variazione di quota di queste particelle soddisfano l’equilibrio idrostatico. Inoltre le velocità in gioco sono tali da rendere il contributo dell’energia cinetica modesto rispetto a quello dell’energia interna nel determinare l’energia totale. In tali condizioni l’evoluzione dello stato termodinamico di ogni particella che compone la corrente atmosferica può essere monitorata in maniera semplificata come se si trattasse di un sistema termodinamico semplice. 13 Temperatura potenziale (p, T) Per una particella d’aria alla pressione p e alla temperatura T si definisce temperatura potenziale θ la temperatura che la particella assumerebbe se venisse portata, attraverso una trasformazione adiabatica, ad una pressione di riferimento p0 (solitamente 1000 hPa). (p0, θ) L’espressione per θ è fornita dalla formula di Poisson: p θ =T 0 p R cp Con R = 287 J K-1 kg-1 e cp = 1004 J K-1 kg-1 si ha R/cp = 0.286 La temperatura potenziale è una quantità conservata durante il moto (adiabatico) della particella La carta pseudoadiabatica Dal momento che la temperatura potenziale di un particella si conserva durante il moto, è conveniente rappresentare le curve a θ costante (isoterme potenziali) su un diagramma termodinamico. 14 Gradiente adiabatico per aria secca [dry adiabatic lapse rate] Supponiamo di seguire una particella di aria secca che compie uno spostamento verticale. Essendo la trasformazione adiabatica si avrà: cpd dT - ä dp = 0. D’altra parte per l’equilibrio idrostatico: dp = - ρ g dz Sostituendo e ricordando che per definizione La quantità Γd = ä =1/ρ, (1) (2) si ricava: dT g =− dz cpd g 9.81 m s−2 = = 9.8 K km−1 cpd 1004 J K −1 kg −1 rappresenta la variazione di temperatura per unità di spostamento conseguente al sollevamento (o abbassamento) verticale della particella d’aria secca (l’estensione al caso di una particella umida non satura è immediata): dT Γd =− dz 1+ 0.843 q Osservazioni sul gradiente adiabatico per aria secca Non si confonda Γd con il valore locale Γ = - dT/dz del gradiente del profilo verticale di temperatura (ad es. fornito da un radiosondaggio). In tal caso la temperatura misurata, quota per quota, è relativa a particelle diverse, che occupano, all’istante della misura, quella determinata quota (approccio euleriano). Nel caso presente si stanno invece valutando i valori raggiunti dalla stessa particella (approccio lagrangiano) alle diverse quote raggiunte. Si osservi inoltre che se si trascurano le (modeste) variazioni rispettivamente di g con la quota e di cpd con la temperarura, Γd risulta costante: questo consente di valutare direttamente la variazione di temperatura di una particella d’aria anche per variazioni finite della quota (Figura 1): z z2 T(z1)- T(z2)=- Γd (z1- z2) z1 x 15 Gradiente verticale della temperatura potenziale Dal momento che la temperatura potenziale è una quantità conservata, l’equivalente di Γd per la temperatura potenziale (cioè il gradiente verticale seguendo la particella) è nullo. E’ utile però valutare il gradiente locale, cioè l’equivalente di Γ, che ha notevoli implicazioni per la stabilità rispetto a moti verticali. Partendo dalla definizione di temperatura potenziale, prendendo il logaritmo naturale da ambo i membri e differenziando rispetto a z si ha: 1 dθ 1 dT R 1 dp = − θ dz T dz cp p dz Ricordando che il gradiente della pressione è determinato dall’equilibrio idrostatico, si ricava: dθ θ dT g θ = + = ( Γd − Γ) dz T dz cp T 16