Scenari del farmaco Una finestra di opportunità Scenario e prospettive della Ricerca e Sviluppo dell’industria farmaceutica in Italia La farmaceutica è il secondo settore per investimenti in R&S in Italia e il primo per rapporto spesa R&S/fatturato. La realtà italiana della ricerca è ricca di possibilità offrendo competenze e iniziative di valore in svariate discipline in ambito profit e non. Nello sviluppo clinico è fondamentale per il nostro Paese ridurre la complessità e i tempi del processo autorizzativo. Un futuro attraente e sostenibile per l’in- tuno affrontare separatamente la Ricerca dustria farmaceutica in Italia è collegato e lo Sviluppo: scenario e prospettive alla sua capacità di fare ricerca e innova- sono diverse, perché diversi sono i fat- zione. Qual è la situazione attuale? tori critici di successo, le competenze La farmaceutica è il secondo settore core e il punto di partenza in Italia. per investimenti in Ricerca e Sviluppo in Italia: 1,2 mld di euro nel 2009, pari al Ricerca 6% del totale investito in R&S nel no- Nel Drug Discovery, la performance della stro Paese e al 12,4% di quanto speso Ricerca italiana in termini di New Mole- dal comparto manifatturiero nel suo cular Entities (Nme) e New Therapeutic complesso. Solo aeronautica e mezzi di Renato Ridella Biologic (Ntb) originati è relativamente trasporto investono complessivamente spesa R&S/fatturato è pari al 6,6% con- ridotta: nel decennio 1998-2007 l’Italia di più, ma proporzionalmente meno tro una media europea del 19,8%. In va- segue a molta distanza i maggiori origi- dell’industria farmaceutica che rimane il lore assoluto, la nostra spesa in R&S è natori - Usa, Giappone, Francia, Germa- primo settore per rapporto spesa R&S/ pari al 64% di quanto investito in Belgio nia e Svizzera – insieme ad un gruppo fatturato (6,6%). ed è solo leggermente superiore al dato di Paesi europei che include Danimarca, Eppure, l’Italia sta sotto-investendo nella danese. Belgio, Svezia, Repubblica Ceca e Spagna. R&S farmaceutica: terzo mercato farma- È consigliabile investire maggiormente in Il giudizio non cambierebbe se conside- ceutico in Europa, di cui rappresenta il R&S farmaceutica in Italia? In quali atti- rassimo la qualità oltre alla quantità dei 13,3%, il nostro Paese vale solo il 4,5% vità? Chi dovrebbe farlo? E come attrarre risultati, focalizzandoci sulle sole “Scien- degli investimenti europei in R&S del maggiori investimenti? Per provare a ri- tifically Novel Drugs”, cioè quelle con un settore (si veda Figura 1). Il rapporto spondere a queste domande, è oppor- meccanismo d’azione innovativo, oppure ABOUTPHARMA | Scenari del farmaco 37 accademica piuttosto che di quella inFigura 1: Paesi Europei per dimensione relativa di mercato e spesa R&S farmaceutica (2008) 25% Paesi che investono in R&D proporzionalmente di più 20% dustriale. vincono le competenze specialistiche e la multidisciplinarietà, vince “Micro-pharma” e l’impresa a rete contro il modello “grande e interno”. La realtà France UK italiana sembra presentarsi ricca di possi- Germany bilità per il futuro, potendo offrire com- 15% % sulla spesa Europea in R&S Farmaceutica petenze e iniziative di valore in svariate Switzerland 10% discipline rilevanti in ambito profit e no profit (es. gli istituti di ricerca Telethon). Belgium Dopo i lontani successi degli anni ‘60 e 5% Austria Finland Valore della spesa R&S Italy Denmark Sweden Netherlands Norway Paesi che investono in R&D proporzionalmente di meno Spain Greece 0% Ireland Portugal5% 10% 15% 20% 25% % sul mercato farmaceutico Europeo ’70 grazie ad aziende come Farmitalia e Lepetit, si ripresenta per l’Italia la possibilità di giocare un ruolo nella ricerca farmaceutica: bisogna cogliere questa finestra di opportunità. Nota: 19 Paesi che rappresentano il 92% del valore del mercato farmaceutico europeo Fonte: EFPIA, analisi A.T. Kearney sui farmaci che hanno ricevuto da Fda e le Big Pharma guardano alle “Micro- sViluppo il “priority review status”, cioè quelli che Pharma” come a importanti fonti di nuovi Nello sviluppo clinico dei nuovi farmaci, è indirizzano “unmet medical needs”, o an- farmaci e tecnologie di drug discovery. invece Big Pharma a farla ancora da pa- cora sulle sole “top selling new drugs” . La “scala” non vince più perché la geno- drone grazie alla sua superiore capacità Tuttavia, la Ricerca offre opportunità per mica ha cambiato la prospettiva con cui di gestire sperimentazioni cliniche multi- l’industria farmaceutica in Italia. Nel Drug si disegnano nuovi farmaci: fanno premio country, la competenza nell’affrontare i temi Discovery, infatti, il modello Big Pharma la comprensione dei meccanismi che regolatori su scala globale e la capacità di è in crisi. Se è vero che la maggioranza originano la patologia e quindi l’identi- sopportare gli ingenti costi: un grande stu- di Nme e Ntb è ancora originata dalle ficazione e la validazione di target verso aziende farmaceutiche, la loro capacità cui indirizzare i nuovi farmaci - terreni di innovare in modo radicale si riduce: tipicamente appannaggio della ricerca solo il 44% delle Scientifically Novel Drugs del decennio 1998-2007 sono state originate da aziende farmaceutiche, la cui clinico dio clinico su scala globale, con 14.000 pazienti e 300 centri, può costare anche 300 mln di dollari (si veda Figura 3). Figura 2: Nuovi farmaci approvati dall’FDA CDER – mix per novità scientifica e Organizzazione originatrice (1998 - 2007) ricerca ha prodotto per 2/3 follow-on 147,1 (si veda Figura 2). Ci sono anche casi 44,1 14,2 di aziende leader mondiali il cui ultimo Follow-on’s lancio di Nme originate dai propri labo- 60,8 252 24,2 134 53% 36,6 118 47% 95,6 ratori di Ricerca risale a oltre 15 anni fa. Questi risultati, assai limitati a fronte degli ingenti investimenti, spingono le Big 29,9 Scientifically Novel 51,5 Pharma da un lato a dismettere i propri Pharmaceutical Companies Biotech Co’s Universities Centri di Ricerca, come ben abbiamo visto anche in Italia, dall’altro a cercare % di Scientifically Novels sul totale (verticale) 35% 68% 60% presso laboratori terzi il blockbuster di % sul totale di Scientifically Novels 44% 25% 31% domani. Il pregiudizio del “Not invented here” sta soccombendo di fronte ai fatti, Fonte: “The importance of new companies for drug discovery: origins of a decade of new drugs”, Robert Kneller - Nature reviews Vol 9, Nov 2010; analisi A.T. Kearney 38 aBoutpHarma | scenari del farmaco sanitario e i suoi professionisti. A tal fine, Figura 3: Organizzazioni che svolgono R&S su nuovi farmaci per fase - nuovi farmaci approvati da Fda Center for Drug Evaluation and Research (1998-2008) 252 Biotech 252 252 37% 34% sono tracciabili alcune linee guida. Per quanto riguarda la Ricerca, non si tratta di favorire l’insediamento di grandi 18% Università centri di ricerca, quanto di migliorare l’ambiente a favore di un’imprendito- 23% Piccole Pharma Co’s Grandi 5% 54% rialità davvero “science-based” e degli 3% start-up innovativi (cd. “Micro-pharma”). Ciò avviene innanzitutto assicurando il 66% 60% finanziamento della ricerca biomedicale accademica e privata in base a valutazioni selettive e rigorosamente di merito Discovery NDA/BLA Applicant Primo anno di commercializzazione in USA (cd. “peer review”) – approccio ancor più importante data la nostra strutturale Fonte: “The importance of new companies for drug discovery: origins of a decade of new drugs”, Robert Kneller - Nature reviews Vol 9, Nov 2010; analisi A.T. Kearney carenza di fondi pubblici. Le modalità di assegnazione di fondi da parte del Na- Ciò ha due conseguenze rilevanti. In su scala globale; la veloce crescita del tional Institute of Health negli Stati Uniti primo luogo, in un modello di “Search mercato, delle infrastrutture di sviluppo – ma anche di realtà piccole e a noi vi- & Development” la superiore capacità di e di competenze e autorevolezza delle cine, come la charity Telethon in Italia sviluppo delle Big Pharma rappresenta autorità regolatorie nei Paesi emer- – rappresentano best practice a cui ispi- un vantaggio competitivo rilevante che genti; l’armonizzazione delle linee guida rarsi. Sempre in tema di finanziamenti, è le rende più attraenti e competitive già delle practice cliniche. Questi fattori importante la concentrazione dei fondi nella fase di Search. Le imprese italiane continueranno a favorire il processo strutturali europei su aree già ricche di che volessero adottare un modello ana- di globalizzazione e dispersione geo- Micro-pharma in modo da consolidare logo, evitando di impegnarsi nel Drug Di- grafica delle attività di sviluppo clinico, e sviluppare “distretti biotech” - ma- scovery, dovrebbero perciò definire una in corso da tempo: i clinical investigator gari tramite parchi scientifici - anziché strategia competitiva che le ponga al ri- attivi negli Stati Uniti rappresentavano favorirne la proliferazione in assenza di paro dalla competizione delle Big Pharma l’85% del totale mondiale nel 1997 e massa critica. Necessario complemento (es. focus su nicchie quali le orphan drug) solo il 57% nel 2007, essendosi ridotti a tutto ciò è poi lo sviluppo di un Ven- o che faccia leva su competenze d’eccel- di numero a una media del 3,5% annuo ture Capital focalizzato sull’industria. lenza nella strategia di sviluppo (es. iper- a partire dal 2001. Se si passa allo sviluppo clinico, ridurre specializzazione di area terapeutica tale È chiave perciò aumentare l’attrattività i tempi e la complessità del processo di da assicurare punto di vista privilegiato e del nostro Paese come location per gli approvazione degli studi sembra essere visione strategica originale/innovativa). studi clinici, riducendo innanzitutto la una pre-condizione. La semplificazione In secondo luogo, il peso di Big Pharma complessità e i tempi del processo au- dovrebbe riguardare tutto: dai centri favorisce il trend di globalizzazione degli torizzativo, e quindi i costi. Al riguardo, decisionali (in Italia abbiamo 269 Comi- studi clinici che vede i mercati emer- si può trarre ispirazione dalle riflessioni tati Etici), ai processi e agli strumenti IT genti guadagnare quota, e quelli maturi in corso negli Stati Uniti. (favorendone la standardizzazione), pas- – come l’Italia – perderla. I motivi di que- sando per la creazione di reti di centri a sta evoluzione sono molteplici: la possi- che faRe ? bilità di ridurre il costo degli studi clinici Aumentare l’attività e gli investimenti di e nel contempo reclutare un grande nu- Ricerca e Sviluppo farmaceutica in Italia mero di pazienti in tempi brevi; lo svi- dovrebbe rappresentare un obiettivo per luppo di Cro capaci di gestire studi clinici i policy maker, per l’industria, per il sistema livello nazionale se non europeo. Renato Ridella Partner, A.T. Kearney aBoutpHarma | scenari del farmaco 39