Mutazioni genetiche. Errori di duplicazione DNA. Si è detto che il meccanismo di duplicazione del dna permette di mantenere in tutte le cellule gli stessi caratteri a volte però si ha un errore nella duplicazione: può succedere ad esempio che in una catena si formi un ansa impedendo cosi ad alcune basi di essere duplicate o, più semplicemente può succedere che una base si accoppi con una non complementare ad esempio adenina con citosina. È ovvio che queste situazioni comportano la produzione di proteine anomale. Spesso anzi questi fanno sì che non si riesca a formare una proteina provocando quindi gravissimi danni. Questi errori di trascrizione del dna prendono il nome di mutazione. Se una mutazione avviene in una cellula qualunque del corpo comporterà una malattia più o meno grave ( ad esempio il cancro è dovuto da una mutazione). Se invece la mutazione avviene in una cellula germinale provocherà la nascita di un individuo “diverso”. Agenti mutageni. Le mutazioni avvengono in modo del tutto casuale, si è scoperto però che alcuni fattori possono aumentare la percentuale. Essi si chiamano agenti mutageni. Ad esempio il benzene (contenuto nelle sigarette) provoca una maggiore incidenza di mutazioni. Un altro agente mutageno è la radiazione elettromagnetica o nucleare. Ingegneria genetica. Negli ultimi decenni del 1900 la conoscenza della struttura del DNA è cambiata tanto che è stato possibile modificarlo. La principale applicazione di questa tecnica è stata la nascita degli ogm. In genere la modifica consiste nell’ introduzione in un gamete di geni provenienti da un altro individuo o addirittura da individui di un'altra specie. Ad esempio è stato introdotto in piantine di riso il gene responsabile della produzione di vitamina A. Ciò ha permesso di ridurre l’ incidenza della cecità di alcune popolazioni. Clonazione. Una tecnica di ingegneria genetica molto innovativa è la clonazione. Essa consiste nel produrre una copia identica di un individuo. In genere si toglie il DNA preso da una cellula qualunque dell’ individuo che si vuole copiare. Si introduce questo DNA in un ovulo privato del nucleo esi stimola quindi l’ovulo a dividersi facendo iniziare il processo di embriogenesi. L’immagine illustra lo schema del processo di clonazione che diede origine alla famosa pecora dolly, il primo mammifero clonato con successo