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QUADERNO 74/2
N. 74/2: L’uomo: intelligenze, disabilità e
comportamenti anomali
1. Premessa
Proseguendo le indagini sull’uomo riguardanti conoscenza, coscienza e modelli di
rappresentazione (Q. 74 e 74/1) approfittiamo dell’articolo del dott. Mario Rolli sul Quaderno
Uomo h n° 57 edito dalla Casa del Sole di Mantova (Centro diurno per disabili), tratto dalle
convinzioni dello psicologo americano Howard Gardner, inserendo (da profani) le nostre
sensazioni ed esperienze raccolte nella vita riguardanti: intelligenze, disabilità ed anomalie
comportamentali. Il cervello pesa in media il 2% del peso di una persona (Kg 1,400) ma consuma il
20% dell’energia.
2. Il cervello e le intelligenze1
Fin dall’antichità si sono potute notare fra gli individui differenze intellettive, fisiche e
comportamentali, (modificabili durante il ciclo della vita), caratteristiche della persona e
dell’ambiente (v. Quaderno 74): un proverbio dice tutti invecchiano con l’età ma non tutti
divengono ugualmente saggi. Le intelligenze, intese come capacità di agire secondo ragione, per
Platone ed anche per il Cristianesimo (definite virtù) sono quattro (saggezza, coraggio, temperanza
e giustizia).
Le quattro virtù coincidono con l’intelligenza? Possiamo dire che ne sono indicative ma
insufficienti.
Con lo sviluppo della conoscenza anatomica e funzionale del cervello di cui riportiamo schemi
semplificati della sezione mediana longitudinale in Fig. 1 ed una vista Sx in Fig. 2 con evidenziate le
funzioni di alcune aree con i collegamenti fra sensazioni-decisioni cioè attività dei neuroni di aree
cerebrali ed i comandi delle attività operative (es. movimenti degli arti).
Si può notare che il cervello, anche considerato per macrozone, è complicato e con le varie parti
componenti specializzate per funzioni quindi: intelligenti” per quella/e funzione/i.
Dall’osservazione pratica incontriamo chi è portato all’analisi ma non ad affrontare i problemi
quotidiani, chi è dotato di memoria ma non di manualità o di sensibilità sociale, chi è dotato di
sensibilità emotiva ma capacità di sintesi (partendo da più elementi diversi sa comporli
1
Il cervello fa parte dell’encefalo, cioè del sistema nervoso racchiuso nella scatola cranica e prosegue nel midollo
spinale (Fig. 1) il dott. Howard Gardner, psicologo di lunga esperienza, ha individuato e focalizzato la molteplicità delle
intelligenze e caratteristiche di ciascuna ed i loro collegamenti (attivazioni) con le aree dell’encefalo (scatola cranica +
cervello + cervelletto). A cavallo fra il 2009 e il 2010 il Corriere della Sera ha presentato in collaborazione con FOCUS
ed. E-Educiation di Firenze il corso BRAIN TRAINER in 20 puntate (20 volumetti con 20 DVD) che si basa sulle
intelligenze multiple di Gardner.
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individuando cause e conseguenze) ma manca della capacità di esprimersi, quindi con la difficoltà
ad instaurare rapporti sociali.
Fig. 1 – Schema Sez. Encefalo
ghiandola
pituitaria
Schema sezione longitudinale dell’encefalo
a- Logo occipitale: sede della percezione visiva
b- Lobo frontale: attività psichica, motoria e connessa al linguaggio
c- Lobi temporali e Parietali D e S: attività tattile e motoria1
d- Corpo calloso: contiene le fibre di collegamento degli emisferi D e S2
e- Insieme di: ventricoli, corpo striato, talamo, diencefalo (centri regolatori del sistema neurovegetativo, endocrino,
emotivo-istintivo, ecc), mesencefalo
f- Cervelletto: funzioni di equilibrio, coordinazione motoria, tono muscolare
g- Corteccia cerebrale (sostanza grigia) organizzata in circonvoluzioni, scissure e lobi con funzioni specifiche (v. Fig. 2) che
elaborano le percezioni, le controllano e le associano
h- Massa bianca centrale
i- Midollo allungato collegato alla colonna vertebrale
Note
1. L’emisfero Sx contiene i centri del linguaggio e l’associazione fra la parola scritta e parlata. Queste funzioni sono trasferibili all’emisfero
Dx con l’allenamento (interessa ad esempio casi di ictus)
2. d) I collegamenti nervosi fra gli emisferi D e S si realizzano in 3 strati: superficiale con poche cellule e molte fibre nervose, intermedio
con cellule fusiformi (c. di Purkinje), profondo costituito da piccole cellule nervose con nuclei numerosi
Quello che un tempo veniva indicato in maniera grossolana come “ritardo mentale” oggi può
venire classificato più dettagliatamente ed inquadrato nelle varie disabilità genetiche ottenendo
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attenuazioni e recuperi con l’assistenza specialistica2.
Il livello di queste caratteristiche personali può raggiungere disabilità cerebrali che si presentano
con varie modalità ed intensità. Fortunatamente l’esperienza dice anche che attraverso assistenza
specialistica (tecnica) ed emotiva (empatia) molte disabilità possono venire attenuate specie se
affrontate nell’età evolutiva3 (3-18 anni).
Il fatto che le disabilità si presentano talvolta come specifiche (es. non so parlare) lasciando intatte
altre capacità (es. apprezzare la musica, far di conto,…) ci dice che l’intelligenza è in effetti
costituita da più intelligenze che nell’individuo possono raggiungere livelli diversi e/o essere
connesse nelle aree cerebrali in modo più o meno efficiente.
Occorre tenere presente che il cervello è un organo flessibile e modificabile entro certi limiti
fisiologici, per cui qualche caratteristica viene ritenuta “intelligente” in un ambiente sociale e non
considerata in altri; inoltre il ruolo dell’educazione, della formazione e dell’età condizionano le
prestazioni intellettive non compromesse da genetica, traumi o malattie.
Fig. 2
Si può dire che l’intelligenza di un uomo di per sé è multipla, cioè si presenta in diverse forme e
con valori quantitativi diversi come richiamato ad esempio nella Tabella di Fig. 3 che sintetizza
nove tipi di “intelligenza” individuati dal dott. H. Gardner sopramenzionato.
2
Vedi “Metodo Psicopedagogico Globale” utilizzato alla Casa del Sole di San Silvestro (MN) impostato da Vittorina
Gementi e dal Dott. Edoardo Cantadori negli anni ’80, utilizzato ormai in diversi centri; la “Stimolazione Basale” ed
altre tecniche comunque completate dall’empatia dell’educatore che hanno superato precedenti tecniche
meccanicistoche.
3
Ricerche di massa su bambini abbandonati in istituti hanno dimostrato differenza intellettive importanti anche fra
bambini provenienti da istituti inseriti in famiglia prima dei 2 anni e dopo i 7-8 anni quando il cervello è meno
“elastico” ed ha già memorizzato delle esperienze..
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L’intelligenza o meglio ciascuna intelligenza umana potrebbe dipendere e venire caratterizzata
(forse misurata con opportuni test da inventare) da tre condizioni:
a. Fattori di base (f.b.): dotazione genetica (multipla e personale) + eventuali induzioni materne
durante la gravidanza (es. fumo, droga) e/o traumi alla nascita.
Dai f.b. dipendono lo sviluppo delle aree cerebrali quindi le propensioni (es.
riservatezza/socialità, l’attenzione all’ambiente/al proprio corpo, sensibilità, ecc), la qualità di
ciascun fattore ed alcune eventuali disabilità.
b. Sviluppo dei f.b.: è legato all’ambiente (famiglia, istruzione, frequentazioni) + curiosità
(innata/indotta) + adattabilità dei moduli cerebrali (collegata alle propensioni ed all’età) +
necessità di sviluppare dei moduli cerebrali (apprendimento e memorizzazione delle sinapsi di
processi) entro o fuori dalle propensioni innate4.
c. Esplicitazione delle intelligenze: costituita da un coacervo di f.b. (naturali/sviluppati) +
allenamento all’applicazione + occasioni di esprimere le potenzialità personali affinando la
qualità ed aumentando la quantità in sede di applicazione. Dipende anche dalle occasioni
favorevoli/contrarie che il singolo individuo incontra o sa trovare nella sua vita.
Naturalmente anche questa caratterizzazione come quella riportata nei modelli grafici del Q 74/1
è insufficiente ma costituisce un ulteriore supporto negli studi (psicologia) che affrontano
valutazioni del cervello, dei comportamenti del singolo individuo, comunque riferibile anche all’età
(condizione b e c) che comunque è di pertinenza medico-specialistica.
3. Considerazioni aggiuntive
A nostro modesto avviso fra le “intelligenze” individuate da H. Gardner non trova posto la volontà
(determinazione) dell’individuo che pure è un fattore base, oggetto di sviluppo e di esplicitazione
queste determinata da stimoli cioè situazioni, motivazioni che, come per altre intelligenze,
possono verificarsi in tempi ed occasioni diversi.
Occorre aggiungere ai fattori base ed allo sviluppo come già detto l’evoluzione naturale dell’uomo
cioè l’invecchiamento con riduzione delle capacità e flessibilità neurofisiologiche dall’età adulta
verso la vecchiaia e con l’accrescersi del “disinteresse” per le innovazioni.
Un discorso approfondito, specialistico che passa sopra le nostre competenze potrebbe prendere
in considerazione le possibili influenze di enzimi o comunque di sostanze non dannose per la
salute sulle varie intelligenze. Non si parla qui di intelligenza sintetica ma di eventuali stimolazioni.
Siamo a livello di medicina molecolare che individua i geni nel DNA, gli organi e le azioni all’interno
delle cellule: ben vengano innovazioni ma quello che eticamente deve venir salvaguardato per le
persone meno dotate e per i famigliari sono i rischi di ulteriori compromissioni cerebrali.
4
Lo sviluppo negativo indotto dall’ambiente può venire corretto specie nell’adolescenza con appropriati interventi
formativi-educativi anche specialistici sostenuti dall’empatia dell’educatore.
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4. Casi di anomalie cerebrali genetiche
Oltre a quanto detto ed ancora più lontana dal comportamento “normale” è la demenza, cioè la
mancanza delle capacità intellettive5 o il deterioramento (es. spesso legato all’età come
l’Alzheimer6). Le disabilità cerebrali genetiche (es. sindrome di Down cioè presenza di 3 coppie del
cromosoma 21 nelle cellule) oggi possono venire individuate, valutate, curate e/o assistite da
personale specialistico sin nelle fasi infantile in modo da migliorare e da mantenere nel tempo la
qualità dei fattori base compromessi per raggiungere il livello massimo possibile per il singolo
disabile senza forzature e coercizioni.
Lo studio della follia nelle sue varie forme, cause e risultati (es. delitti) è riservata a specialisti e
non viene presa in considerazione in questo contesto (es. schizofrenia7).
5. Cenno ad elementi funzionali all’attività cerebrale8
Neurone: unità cellulare che compone il tessuto nervoso che, insieme alla neurologia e al
tessuto vascolare costituisce il sistema nervoso. La cellula nervosa è preposta alla ricezione,
elaborazione e conduzione di stimoli elettrici e alla produzione di sostanze denominate
neurosecreti.
Dal corpo cellulare originano i prolungamenti citoplasmatici, i dentriti e l’assone. I dentriti sono a
loro volta muniti di ramificazioni (Fig. 4) e ricevono, selezionandoli, segnali da neuroni differenti
propagandoli dalla periferia (es. sensazioni) al centro (pirenoforo); l’assone invece conduce il
segnale e comandi (sempre elettrici) in direzione centrifuga verso altre cellule nervose, ad
esempio comandi alle fibre muscolari che si contraggono/distendono realizzando movimenti a
spese di consumo di energia chimica.
La trasmissione degli stimoli elettrici avviene da neurone a neurone o ad altre cellule per mezzo di
neurotrasmettitori con velocità di 60–120 m/sec. Questo spiega la rapidità dei nostri riflessi. Per
assicurare le caratteristiche (potenza e velocità) della trasmissione gli assoni sono ricoperti da due
guaine isolanti9 (il neurolemma, guaina più esterna, e la mielina, guaina più interna).
I neuroni dell’uomo sono dell’ordine di 100 miliardi!
5
Indicativamente l’anomalia colpisce l’1-1,2 per 1000 nati).
Le statistiche dicono che nelle zone industrializzate l’Alzheimer colpisce il 6% degli ultrasessantacinquenni e il 30%
degli ultranovantenni.
7
La schizofrenia colpisce lo 0,5% della popolazione mondiale forse con componenti genetiche ma anche legate
all’ambiente famigliare e sociale. Si manifesta in forme benigne come allucinazioni (visive, uditive, tattili), pensieri
bizzarri, deliri e forme negative (apatie, isolamento sociale) a diversi livelli di intensità (es. ne soffriva il famoso pittore
Vincent Van Gogh che assommava follia e genialità) con tendenza ad acuirsi con l’età.
8
Qui ci si riferisce alle attività del cervello subite/volute non alle attività “automatiche” come il respiro, la circolazione
sanguigna, ecc comandate dal sistema “simpatico”.
9
La natura nel suo evolversi ha “inventato” la mielina di cui, nella preistoria, i cilindrasse erano privi. Una soluzione
primitiva cui ricorse la natura nel caso deitrincerodonti (dinosauri del cenozoico) che erano molto grandi, fu la
realizzazione di un secondo cervello ausiliario posto verso la fine della colonna vertebrale che, ricevendo i comandi dal
cervello principale comandava i movimenti degli arti posteriori. Il cervello ausiliario funzionava come gli attuali
“ripetitori” dei segnali delle reti radiotelevisive distribuiti sul territorio.
6
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Sinapsi: elemento di collegamento elettrico o chimico tra neuriti e dentriti di neuroni o fra
neuroni e cellule diverse (es. muscolari) con un rapporto di continuità con selezione delle
informazioni. Il numero di sinapsi per neurone può variare tra 5.000 e 100.000 e il numero totale
di sinapsi presenti nel cervello umano è stato stimato tra 1013 e 1015.
Glia (o neuroglia): rete capillare del cervello che sostiene i neuroni ed i vasi sanguigni che li
nutrono e collabora nelle memorizzazioni. La memorizzazione può essere distinta in più categorie:
apprendimento di sequenze operative che le rendono “automatiche” escludendo i tempi di analisi
e decisorie quindi più veloci (memoria organica) ed inoltre le memorie affettiva ed intellettiva.
Si riportano nelle Fig. 5 e 6 a colori maggiormente dettagliate.
Fig. 4 – Neurone (5 – 10 µ) schema
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Corpo cellulare o piroforo
Nucleo del neurone
Dentriti
Neurile o cilindrasse contenuto nella mielina
Sinapsi di collegamento selezionato e memorizzazione
Glia (o neuroglia) nutriente dei neuroni + coll. a memorizzazione
Si verificano casi di “intelligenze maligne” cioè rivolte al male (maldicenza, denigrazione, divisioni
famigliari o sociali) talvolta frutto di ambienti famigliari impropri, o dal confronto fra le aspettative
determinate da un ego personale sproporzionato rispetto ai risultati sociali ottenuti. Da qui
l’invidia, l’uso delle intelligenze con fini negativi, ecc.
Non è affare per le nostre competenze approfondire l’argomento di competenza di medici,
psichiatri e psicologi. Anzi collaborazioni competenti con esplicazione semplificata delle anomalie
dell’intelligenza sarebbe utile e gradita dall’ADAS ([email protected]).
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Fig. 5 - Neurone
Fig. 6 - Neurone
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Consente di capire il mondo che ci
circonda, di fare lavori di gruppo, di
rapportarsi con gli altri, di “sentire” il
pensiero e le emozioni di chi è di
fronte. Consente di provare empatia.
Rizzoletti e Gallese (Uniparma)
hanno identificato dei neuroni (n.
specchio) che si attivano per
“simpatia”.
Interazioni sociali e del ragionamento
e altri compiti complessi hanno sede
nella neocorteccia del c.
2. “legge” numeri e simboli in modo
“linguistico” e fa le associazioni
fra vocaboli: interessa il lobo
parietale Sx
7. Interpersonale o sociale
Capacità di cogliere i rapporti causaeffetto, fare operazioni matematiche,
ragionare in modo logico-scientifico.
Nel cervello ci sono due aree
dedicate:
1. “sente” le quantità: interessa i
lobi parietali Dx e Sx
2. Logico-matematica
Capacità di riflettere su tematiche
fondamentali dell’esis-tenza; legata
alla propensione al ragionamento
astratto.
Tipica di filosofi, degli scienziati puri.
Capacità di usare al meglio corpo e
membra per comunicare o realizzare
attività specialistiche (es. artigiani,
chirurghi, balleri-ni,…); basata su
coordinazione, forza, flessibilità,
velocità
cioè
anche
sulle
caratteristiche morfologiche. Nel
cervello si attivano le aree utilizzate
nell’os-servazione creando legami
fra le cellule (i. cinestesica).
È determinante l’insegnamento,
l’allenamento e l’attenzione.
9. Esistenziale
4. Motoria o cinestesica
Sono state aggiunte dal Gardner in un secondo tempo.
Non conosciamo le zone del cervello attivate da queste “intelligenze”
Capacità
di
riconoscere
le
problematiche ambientali e prestare
attenzione alla natura (fisica,
chimica) ed agli esseri viventi nonché
ai processi naturali ed artificiali che
avvengono sulla terra e nel cosmo.
È legata allo sviluppo ed alla
sensibilità personale.
Esiste una connessione fra sensibilità
musicale e vita affettiva.
8. Ambientale-naturalistica
Coinvolge molte aree del cervello,
specie nell’emisfero D.
Inizia a svilupparsi nei neonati.
Riconosce, discrimina, trasforma,
ricostruisce e compone brani
musicali in base a: tono, ritmo,
timbro; anche nel linguaggio.
3. Musicale
1 – 2: molto considerate a scuola
3 – 4 – (5): importanti nell’ambito
artistico
5 – 6: importante nelle attività
operative, nei rapporti di lavoro
(6) – 7: intelligenze emotive
8: legata alla conoscenza e attività
concreta proiettata al futuro
9: collegata all’etica
L’apprendimento è importante.
Note
Sono coinvolte varie aree del c.
specie emisfero Dx e lobo parietale
che
si
sviluppano
con
l’apprendimento.
Aiuta a riconoscere, manipolare,
orientarsi nello spazio; è collegata
alla memoria visiva, alla capacità di
riconoscere gli oggetti e riflettere
sulle relazioni spaziali.
5. Spaziale
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Sintesi da Uomo h – n° 57 edito dalla Casa del Sole
È fondamentale per il “risultato dell’intelligenza” che si attivino insieme le “varie intelligenze” tramite il reticolo neuronico e le sinapsi per utilizzare le memorie già costituite ed i percorsi già noti
Non si conosce la dislocazione di
questa intelligenza.
È allenabile, le basi nascono in
famiglia dai genitori.
Capire se stessi (conoscersi) e su
questo impostare la propria vita, è
alla base dell’autostima (cioè
dell’ego) e dell’autodisciplina (es.
gestione corretta delle emozioni) e
delle scelte. Comprende diverse
abilità (es. autocontrollo, esen-zione
da ansie, irritazione, ecc).
Nota: in anziani può preludere ai
morbi di Parkinson od Alzeimer.
6. Intrapersonale
Facilità nell’apprendere le lingue,
padronanza della parola e della
scrittura. Inizia a 8 mesi; l’adulto
conosce 80-100 mila vocaboli; si
impoverisce se non esercitata e con
l’età.
Sovente si perde il suono del
vocabolo non il significato (es. “Ce
l’ho sulla punta della lingua”)
1. Linguistico-verbale
Fig. 3 – Tipi di intelligenze “individuati dal dott. H. Gardner (psicologo americano): sintesi delle caratteristiche e corrispondenze
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