la magia del cinema Mark Rylance, 56 anni. L’attore inglese, dopo molto teatro e un Oscar per Il ponte delle spie, è il protagonista di un film di animazione diretto da Steven Spielberg. contour by Getty images f ino a qualche anno fa mark rylance, al cinema, si era visto solo in piccole parti in una mezza dozzina di film. per chi ama il teatro, invece, era ed è un mito: non solo è uno degli attori shakespeariani più noti, ma dal 1995 al 2005 ha diretto il Globe theatre a londra. ha recitato in tv in una serie pluripremiata, Wolf Hall, dove era thomas cromwell, primo ministro di enrico Viii. poi nel 2015 sono arrivati Il ponte delle spie, l’oscar come miglior attore non protagonista e la grande amicizia con Steven Spielberg. che lo ha voluto come protagonista del suo nuovo film(ilprimoconDisney), Il GGG-Il grande gigante gentile, al cinema dal 30 dicembre. Girato con tecnica mista (un po’ personaggi veri un po’ animati), tratto dal romanzo omonimo di roald Dahl, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, è la storia dell’amicizia tra un gigante che porta bei sogni ai bambini e un’orfanella molto tosta, e della loro strategia per battere un gruppo di giganti cattivi. Questo per chi vede una fiaba, in una fiaba. per rylance è un’altra cosa. che c’entra con la psicanalisi, l’immaginazione, l’anima del mondo, i sogni… Del suo gigante ha mantenuto la gentilezza e il tono di voce pacato. Dove sono finite invece le sue grandi orecchie? i tecnici degli effetti speciali hanno fatto un gran lavoro, erano bellissime. mi piacerebbe che avessimo orecchie più espressive, come quelle dei cani: pensi a quante informazioni in più potremmo cogliere l’uno dell’altro. il gigante sente prima di vedere. Sente anche Mark Rylance ho imparato a parlare con le orecchie l’attore shakesperiano interpreta un gigante buono nel film di Spielberg. che sembra una favola ma racconta l’anima del mondo. perché non c’è tutta questa differenza tra la psicanalisi e Disney... di Anna Maria Speroni foto di Maarten de Boer i o d o n n a | 10 d i ce m br e 2016 109 le piante parlare tra loro, la voce dei bruchi… È un animista. Anche lei si è definito un animista in passato. Lo sono. Mi considero un pagano e immagino il mondo unito da un’unica coscienza, un’unica anima. L’immaginazione ha un grande potere. “Noi esistiamo dentro l’immaginazione,nonèleiaesisteredentro qualche ragione speciale? Sì, per capire il mio senso dell’autorità. Authority (autorità) e authorship (essere un autore) sono parole interessanti in inglese, hanno la stessa radice. Io tendevo troppo spesso a delegare l’autorità ad altri, in cui avevo fiducia, per poi provare l’eccitazione di disubbidire e ribellarmi.Uncomportamentounpo’ bientato tra Bologna e Roma ed è ispirato a una storia vera: un bambino ebreo battezzato per caso che viene tolto ai genitori per essere allevatoconunaeducazionecattolica. Io interpreto papa Pio IX. Comincia a preferire il cinema al teatro? No, lavorare a teatro continua a piacermi di più. Ripetere la stessa performance per molto tempo – sono stato Amleto per due anni, 420 volte, fino a 8 volte la settimana – diventa una forma di meditazione, fai cambiamentigradualimaprofondi; il personaggio diventa una seconda natura. E dal pubblico ricevi molte idee, c’è una specie di coscienza collettiva in una platea che ride e piange nello stesso momento. È vero che una volta ha licenziato i suoi agenti? Non li ho licenziati, diciamo che li ho lasciati andare… Erano tutti braMark Rylance in una scena di Il GGG-Il grande gigante gentile. Il film è girato con tecnica mista: un po’ attori, un po’ cartoon. di noi” mi ha detto una volta James Hillman, lo psicanalista. Un architetto immagina un palazzo e poi lo costruisce. Prima di sconfiggere i giganti cattivi, il gigante buono sogna la strategia della sconfitta. Quali libri leggeva da bambino? Mi piaceva molto Sherlock Holmes e quelli sulla storia degli indiani d’America. Mia madre era un’insegnante e aveva una biblioteca molto fornita. Oltre a essere stato amico di Hillman, è stato anche in analisi? Sì: uno dei viaggi più interessanti che ho fatto, come esplorare l’Artico o gli Oceani. Dopo un po’ ti rendi conto che c’è una terza persona con te e l’analista nella stanza, una creatura selvaggia che arriva di nascosto nel tuo giardino, ed è la tua psiche. Che poco alla volta ti guida nel tuo inconscio, a ritrovare i temi ricorrenti della tua storia. Aveva deciso di fare analisi per 110 i o do nna | 1 0 dicembre 2016 “Il teatro è una forma di meditazione. E dal pubblico ricevi molte idee, c’è una specie di coscienza collettiva in una platea che ride e piange nello stesso momento” strano, no? Ho voluto indagare. Ha funzionato? Mi ha aiutato enormemente. Ma è un lavoro duro e infinito, ci vuole molta pazienza. Ha qualcosa a che fare con il suo cambiamento di vita? Dal teatro al cinema all’Oscar. Credo di sì. Prima, probabilmente, non ero pronto a quel che sarebbe potuto accadere. Neanche adesso, veramente. Sta succedendo tutto così in fretta. L’amicizia sincera con Steven ha una parte importante. Lo sa che gireremo insieme un film su una storia italiana? Si chiama Il rapimento di Edgardo Mortara, è am- vissimi ma anche convinti che per essere un attore di successo il teatro non basti. Secondo loro avrei dovuto fare tv, cinema. Ma a me il teatro bastava in quel momento, ero contento così. E adesso? Dopo l’Oscar, gente che nemmeno sapeva che io esistessi vuole la mia foto o sapere di me. Ma questo non miinteressa.Lapartemiglioreèche ora sono chiamato a far parte di storie bellissime (nei film). Che i produttori si fidano e posso dire la mia. Quindi direi che davvero in questo momentononc’ènientechemanchi nella mia vita… . _