Meccanica – legge conservazione momento angolare Liceo Scientifico Tecnologico Classe 3° LST A a.s. 2010/2011 ESERCIZIO TRATTO DA “Fondamenti di fisica” (D. Halliday, R. Resnick, J. Walker) Vol. meccanica- Modulo Cap. 11 - Argomento Problema. 42 Sviluppo curato da: Nicola Della Penna Docente: prof. Quintino D’Annibale Testo La particella di massa m=50g della figura 11.46 scivola giù per la superficie priva di attrito per un’altezza h=20cm e va ad urtare l’estremità dell’asta verticale omogenea (massa m=100g e lunghezza d=40cm), alla quale si attacca. L’asta gira intorno a O di un angolo ϑ e quindi arriva ad un istante di arresto. Trovate ϑ . d/2 h3 d/2 d/2 h2 Figura 11.46 Sviluppo Innanzitutto al fine di determinare l’angolo ϑ , l’idea chiave è quella di sfruttare il principio di conservazione dell’energia meccanica, a tal fine è dapprima necessario determinare la velocità angolare ω del sistema(blocco-asta) dopo l’urto. Ciò è possibile sfruttando la legge di conservazione del momento angolare e applicandola negli istanti immediatamente precedente l’urto(istante iniziale) e successivamente ad esso(istante finale) quando il sistema è in rotazione rispetto ad o (consideriamo solo i moduli delle grandezze). Li = L f (1) Li ,sarà dato solo dal momento angolare del blocco in movimento alla velocità v: Li = m ⋅ v ⋅ dsenα Ma essendo α = 90° ⇒ senα = 1 Li = m ⋅ v ⋅ d (2) Nell’istante finale invece l’unico momento angolare è quello del corpo rigido blocco-asta che ruota attorno ad o: L f = It ⋅ω (3) Sostituendo Li e L f alla (1): m ⋅ v ⋅ d = It ⋅ω Ma in tale equazione vi due incognite v e (4) It . Tuttavia la velocità del blocchetto dato che interviene solo la forza gravitazionale(forza conservativa) potrà essere definita dalle leggi riguardanti la caduta dei gravi: v = 2 ⋅ g ⋅ h = 2 ⋅ 9,8 m m ⋅ 0,20m ≅ 1,98 2 s s ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- - Pagina - 2 Invece I t cioè il momento d’inerzia totale, può essere pensato come il momento d’inerzia dell’asticella( I a )più il momento d’inerzia del blocchetto ( I b ). Ma al fine di determinare I a ovvero il momento d’inerzia dell’asticella rispetto al suo estremo sfrutteremo il teorema degli assi paralleli, quindi: 2 1 1 d 2 It = Ia + Ib = Md + M + md 2 = Md 2 + md 2 2 3 2 Sostituendo: It = 1 2 2 ⋅ 0,1kg ⋅ (0,4m ) + 0,05kg ⋅ (0,4m ) = 1,33 ⋅ 10 − 2 kg ⋅ m 2 3 Quindi essendo noti sia v che I t possiamo risolvere l’equazione (4)rispetto a m⋅v⋅d ω= = It ω: m s ≅ 3 rad s 2 0,4m ⋅ 0,05kg ⋅ 1,98 1,33 ⋅ 10 − 2 kg ⋅ m Soffermiamoci ora sull’intero sistema analizzando l’energia totale appena dopo l’urto e nell’istante in cui il sistema blocco-asta si ferma ad un’inclinazione ϑ . Applicando il principio di conservazione dell’energia: Ei = E f Ma (5) E i sarà data dall’energia cinetica rotazionale del sistema blocco-asta e dall’energia potenziale iniziale dell’asta nell’istante immediatamente successivo all’urto. In particolare l’energia potenziale iniziale dell’asta è definita dall’energia potenziale del centro di massa situato all’altezza d 2 rispetto al piano con E p = 0 . E i = E k + E p1 = Invece 1 d ⋅ It ⋅ω 2 + M ⋅ g ⋅ 2 2 (6) E f , dato che il sistema è fermo sarà l’energia potenziale del blocco più l’energia potenziale dell’asta. E f = E p 2 + E p 3 = m ⋅ g ⋅ h2 + M ⋅ g ⋅ h3 Tuttavia a noi non sono noti né (7) h2 , né h 3 , i quali però possono essere espressi in funzione di cos ϑ . In particolare abbiamo che: h2 = d − d cos ϑ Invece: h3 = d − d cos ϑ 2 Di conseguenza sostituendo alla (7) otteniamo che: d E f = m ⋅ g ⋅ (d − d cos ϑ ) + M ⋅ g ⋅ d − cos ϑ 2 Applicando il principio di conservazione dell’energia: 1 d d ⋅ I t ⋅ ω 2 + M ⋅ g ⋅ = m ⋅ g ⋅ (d − d cos ϑ ) + M ⋅ g ⋅ d − cos ϑ 2 2 2 Così facendo si ottiene un’equazione di primo grado in incognita cos ϑ , sostituendo: 2 1 m 0, 4 m rad ⋅ 1,33 ⋅ 10 − 2 kg ⋅ m 2 ⋅ 3 m = 0,05 kg ⋅ 9,8 2 ⋅ 0,4 m (1 − cos ϑ ) + + 0,1kg ⋅ 9,8 2 ⋅ 2 2 s s s m 1 + 0,1kg ⋅ 9,8 2 ⋅ 0,4 m 1 − cos ϑ 2 s cos ϑ otteniamo che: cos ϑ ≅ 0,85 ⇒ ϑ ≅ 32 ° Risolvendo rispetto a Nicola Della Penna ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Pagina - 2 -