UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” FACOLTA’ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA GESTIONALE DELLA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE Programma definitivo (così come svolto nelle lezioni) del corso di ELETTROTECNICA (Settore Scientifico Disciplinare ING-IND-31) n. 6 Crediti Formativi Universitari (CFU) A.A. 2010/2011 Proff. Vincenzo COCCORESE e Claudio SERPICO Tutti gli avvisi ed informazioni sul corso sono resi noti mediante inserimento nel sito www.elettrotecnica.unina.it. 1 Obiettivi e finalità del corso Il corso è rivolto agli allievi del secondo anno del corso di laurea in ingegneria gestionale della logistica e della produzione ed ha il duplice scopo di contribuire alla formazione ingegneristica di base e di fornire conoscenze specifiche che, pur non essendo specialistiche, possano orientare e costituire riferimento anche nei confronti di problemi professionali. La vastità della materia, che in alcuni corsi di laurea si articola in più insegnamenti, ha imposto una difficile scelta fra due diverse impostazioni e precisamente fra: i) copertura di tutti gli argomenti tradizionalmente inseriti nei corsi di elettrotecnica, con una trattazione diffusa, ma necessariamente a tratti superficiale se non addirittura meramente descrittiva; ii) una trattazione rigorosa con privilegio per gli aspetti formativi, purché chiaramente identificabili nella figura dell’ingegnere gestionale, con la conseguente necessità di operare significativi tagli sia di argomenti specifici sia di modalità di trattazione. Tra le due impostazioni è stata scelta la seconda. I tagli sugli argomenti sono evidenti dal programma del corso ed hanno riguardato principalmente alcune proprietà delle reti, le reti in regime stazionario, le reti in regime transitorio. Di altri argomenti, quali ad esempio le macchine elettriche, l’elettronica di potenza, gli strumenti di misura, sono trattati solo gli aspetti principali. La necessità di rimanere nei limiti di 6 crediti didattici ha inoltre imposto dei tagli sulle modalità di trattazione degli argomenti. Ad esempio si è rinunciato alla dimostrazione formale dei teoremi sulle reti, fermo restando il pieno rigore sull’enunciato e sui postulati. Inoltre il funzionamento delle apparecchiature viene illustrato dando valore assiomatico al modello circuitale, limitando quindi l’interpretazione e l’analisi fisica dei fenomeni elettromagnetici. D’altro canto, oltre a dare particolare risalto alle trasformazioni energetiche implicate dall’utilizzo dell’energia elettrica, sono state sviluppate con sufficiente respiro alcune problematiche progettuali di potenziale interesse per l’ingegnere gestionale, anche in relazione ad analisi costi/benefici. I contenuti sono stati dimensionati e trattati con l’obiettivo di consentire allo studente medio, purché in possesso dei necessari prerequisiti (che sono stati dettagliatamente definiti e qui sotto riportati), di superare l’esame dedicando complessivamente 160 ore di studio (comprensive della frequenza alle lezioni). 2 Propedeuticità Per una efficace frequenza e per il superamento dell’esame è fondamentale il possesso di alcune nozioni di matematica e fisica (specificate nella prossima sezione), tutte facenti parte dei contenuti dei corsi di analisi matematica, geometria e algebra, meccanica razionale e fisica. Per questo motivo è prevista la propedeuticità dei corsi di Analisi Matematica II e di Fisica Generale II. E’ importante tuttavia sottolineare come il superamento degli esami propedeutici di per sé non garantisce il pieno possesso dei prerequisiti essenziali, che vengono specificati nella sezione successiva. 3 Prerequisiti essenziali Le nozioni qui di seguito sommariamente specificate sono irrinunciabili per la comprensione degli argomenti trattati. Il mancato possesso dei prerequisiti può costituire, di per sé, motivo di non superamento dell’esame. Al fine di mettere gli allievi di verificare il livello di possesso dei prerequisiti, sarà distribuito, all’inizio del corso, un test di autovalutazione. 3.1 Matematica Algebra elementare. Funzioni trigonometriche. Algebra dei numeri complessi. Grafico delle funzioni di una variabile. Limiti e derivate delle funzioni di una variabile. Calcolo vettoriale elementare. Campi vettoriali: gradiente, divergenza, rotore. Teorema di Gauss. Teorema di Stokes. Sistemi di equazioni lineari algebriche. Equazioni differenziali lineari a coefficienti costanti. 3.2 Fisica Concetti e leggi fondamentali della meccanica. Grandezze fisiche principali ed unità di misura. Bilanci energetici. Elementi basilari di trasmissione del calore. Elettromagnetismo quasi stazionario: campi vettoriali J,B,E e loro proprietà. Corrente elettrica. Differenza di potenziale. Materiali conduttori e materiali isolanti. Rigidità dielettrica dei materiali isolanti. Effetto Joule. Materiali magnetici e materiali non magnetici. Flusso magnetico. Legge di Ampère. Legge di Lenz. Legge di Faraday. Campo elettrico statico e mozionale. 4 Programma del corso 4.1 Proprietà fondamentali delle reti elettriche 4.1.1 Il modello circuitale: definizioni. Concetto di sistema elettrico: Interazione fra i componenti mediante contatto elettrico (connessione) e mediante interazione elettromagnetica. Apparecchiature elettriche. Grandezze fisiche descriventi la connessione: tensioni e correnti. Modello circuitale di un’apparecchiatura: concetto e definizione di N-polo. Postulati fondamentali dell’N-polo. Concetto e definizione di bipolo. Postulati fondamentali del bipolo. Convenzione dell’utilizzatore e del generatore.. Potenza assorbita e generata in un bipolo. Estensione del concetto di bipolo: doppio bipolo. Funzione caratteristica di un bipolo e di un doppio bipolo. 4.1.2 Voltmetri e amperometri. Generalità e richiami sugli strumenti di misura reali: sensibilità, errore di misura, portata, interferenza, banda, conversione A/D, acquisizione dati. Misurazione della tensione e della corrente. Voltmetri ed amperometri ideali. Definizioni operative di corrente e tensione in un bipolo mediante amperometri e voltmetri ideali. Definizione di strumenti ideali di misura: ipotesi di assenza di errore di misura e assenza di interferenza con le grandezze del sistema. Amperometri, voltmetri ideali, e modalità di inserimento per la misura delle rispettive grandezze. Unità di misura per la corrente, tensione e potenza. Relazione dimensionale fra potenza, tensione e corrente. 4.1.3 Il modello circuitale: postulati e proprietà. Nozione di rete di bipoli. Elementi di topologia delle reti: lati, nodi. Insiemi di taglio e maglie. Matrice di connessione. Leggi di Kirchhoff delle tensioni e delle correnti (LKT e LKC). Teorema di conservazione della potenza in una rete (solo enunciato). Suddivisione di una rete in sottoreti e principio di sostituzione (rete equivalente). 4.1.4 Soluzione delle reti. Concetto di soluzione di una rete. Equazioni indipendenti nelle tensioni. Equazioni indipendenti nelle correnti. Aggiunta delle funzioni caratteristiche. Bipoli in serie e in parallelo. 4.1.5 4.1.5.1 4.1.5.2 4.1.5.3 4.1.5.4 4.1.5.5 4.1.5.6 4.1.5.7 4.1.5.8 4.1.5.9 Reti lineari resistive. Definizione di bipolo con funzione caratteristica lineare di ordine zero. Definizione di rete lineare resistiva. Funzione caratteristica dei bipoli fondamentali costituenti una rete lineare resistiva: generatori ideali di tensione, generatori ideali di corrente, resistori ideali, corto circuito ideale, circuito aperto ideale. Carattere di bipolo dei voltmetri e amperometri. Simboli grafici. Unità di misura. Resistori ideali in serie e in parallelo; ripartizione della tensione/corrente in resistori in serie/parallelo. Teorema della sovrapposizione degli effetti. Doppi bipoli ideali: funzioni caratteristiche e potenza. Trasformatore ideale. Proprietà della trasparenza della potenza. Spostamento di bipoli dal primario al secondario. Il teorema di Thévenin/Norton nelle reti parzialmente lineari resistive: tensione a vuoto, corrente di corto circuito, resistenza equivalente. Interpretazione grafica del teorema di Thevénin /Norton. Commenti preliminari sull’importanza del teorema per le applicazioni pratiche. Determinazione dei parametri della rete equivalente mediante prove e misure. Esempi applicativi di soluzione di reti lineari resistive. 4.2 Analisi delle reti lineari in regime permanente 4.2.1 4.2.1.1 4.2.1.2 4.2.1.3 4.2.1.4 4.2.1.5 4.2.1.6 4.2.1.7 4.2.2 Soluzione delle reti elettriche lineari. Definizione di bipolo con funzione caratteristica lineare di ordine uno. Funzione caratteristica dei principali bipoli con funzione caratteristica lineare di ordine uno, induttori e capacitori ideali. Simboli grafici. Unità di misura. Il sistema lineare fondamentale. Espressione generale della soluzione: integrale generale e integrale particolare. Definizione di fisica realizzabilità per induttori ideali, capacitori ideali, resistori ideali. Reti di bipoli fondamentali fisicamente realizzabili: termine transitorio e costanti di tempo, termine di regime permanente. Esempi di regimi permanenti: il regime polinomiale, il regime stazionario, il regime sinusoidale isofrequenziale. Esempi applicativi Soluzione delle reti lineari in regime sinusoidale. Vincenzo Coccorese Corso di Elettrotecnica (Ing. Gestion. Log. Prod., Allievi A-I). aa 10/11 (programma definitivo) Pag. 2/11 4.2.2.1 4.2.2.2 4.2.2.3 4.2.2.4 4.2.2.5 4.2.2.6 4.2.2.7 4.2.2.8 4.2.2.9 4.2.2.10 4.2.2.11 4.2.2.12 Definizione di rete lineare in regime sinusoidale isofrequenziale permanente. Metodo di soluzione nel dominio del tempo. Valore efficace. Amperometri e voltmetri ideali a valore efficace. Metodo di soluzione nel dominio dei numeri complessi (fasori). Definizione di impedenza e ammettenza di un bipolo. Rappresentazione vettoriale delle tensioni e correnti sinusoidali. Impedenza e ammettenza dei resistori, induttori e capacitori ideali. Reattanza. Impedenze in serie e in parallelo. Partitori di tensione e di corrente. Risonanza serie e parallelo. Il teorema di Thévenin/Norton in regime sinusoidale: tensione a vuoto, corrente di corto circuito, impedenza equivalente. Esempi applicativi 4.3 Potenze elettriche nelle reti in regime sinusoidale 4.3.1 4.3.1.1 4.3.1.2 4.3.1.3 Bilancio energetico in una rete elettrica in regime sinusoidale permanente. Significato fisico della potenza elettrica nei bipoli di una rete: Principali grandezze elettriche. Unità di misura delle principali grandezze elettriche: Ampère (unità di misura fondamentale nel sistema SI), Volt, Ohm, Watt, Joule (kWh). Conservazione delle potenze in una rete in regime sinusoidale. 4.3.2 Potenze nei bipoli in regime sinusoidale. 4.3.2.1 4.3.2.2 4.3.2.3 4.3.2.4 4.3.2.5 4.3.2.6 4.3.2.7 4.3.2.8 Potenza istantanea, Potenza fluttuante Potenza attiva (o reale o media), Potenza reattiva, Potenza apparente (o di dimensionamento) Fattore di potenza. Potenza complessa. Potenze nei resistori, induttori, capacitori ideali. 4.3.3 Wattmetro ideale in regime sinusoidale. 4.3.4 Compensazione della potenza reattiva (rifasamento). 4.4 Analisi e proprietà delle reti trifasi 4.4.1 4.4.2 4.4.3 4.4.4 4.4.5 4.4.6 4.4.7 4.4.8 4.4.9 4.4.10 4.4.11 Definizione di rete trifase. Terne simmetriche di vettori. Trasformazione stella-triangolo. Grandezze di fase e di linea (stellate e concatenate). Tensioni e correnti di linea. Sistemi trifasi simmetrici ed equilibrati. Formula di Millmann. Soluzione delle reti trifasi simmetriche ed equilibrate: rete equivalente monofase. Reti trifasi a tre fili e quattro fili. Potenze nei sistemi trifasi. Misurazione della potenza nei sistemi trifasi. Teorema di Aron. Convenienza economica delle reti trifasi rispetto alle monofasi.. 4.5 Il trasformatore 4.5.1 Parametri fondamentali del trasformatore: tensioni e correnti nominali, potenza nominale. 4.5.2 Modello circuitale base del trasformatore: doppio bipolo trasformatore ideale. 4.5.3 Modello circuitale per l’inserimento in una linea: introduzione della resistenza e reattanza longitudinali. 4.5.4 Caduta di tensione. Calcolo dell’espressione approssimata 4.5.5 Modello semplificato completo del trasformatore: introduzione della reattanza e resistenza trasversali. Corrente a vuoto 4.5.6 Prova a vuoto e in corto circuito. 4.5.7 Rendimento convenzionale. Curva di rendimento. Rendimento massimo. Rendimento in potenza e in energia. 4.5.8 Determinazione dei parametri del circuito equivalente semplificato Vincenzo Coccorese Corso di Elettrotecnica (Ing. Gestion. Log. Prod., Allievi A-I). aa 10/11 (programma definitivo) Pag. 3/11 4.5.9 Esempio applicativo 4.5.10 Sforzi elettrodinamici nei trasformatori. Progettazione meccanica dei supporti in base alla corrente di corto circuito a tensione nominale. Effetto benefico della tensione di corto circuito. 4.6 Impianti di distribuzione 4.6.1 4.6.1.1 4.6.1.2 4.6.1.3 4.6.1.4 4.6.1.5 4.6.1.6 4.6.1.7 4.6.1.8 4.6.1.9 4.6.1.10 4.6.1.11 4.6.1.12 4.6.2 4.6.2.1 4.6.2.2 4.6.2.3 4.6.2.4 4.6.2.5 Caratteristiche e proprietà fondamentali. Cenni sulla generazione, trasporto e distribuzione dell’energia elettrica. Distribuzione monofase e trifase. Vantaggi della distribuzione trifase. Apparecchiature elettriche e modelli circuitali. Livelli di tensione. Linee aeree e in cavo. Sovratensioni e sovracorrenti. Corrente di sovraccarico e corrente di corto circuito. Strumenti di misura. Limiti di impiego dei materiali conduttori e dei materiali isolanti. Cabine e quadri elettrici. Utenze industriali ed utenze civili. Normativa tecnico-giuridica. Criteri generali di progettazione delle linee elettriche Definizione e modello ohmico-induttivo di una linea. Espressione approssimata della resistenza di una linea. Caduta di tensione in una linea. Massima portata di una linea. Caduta di tensione ammissibile. Calcolo della sezione della linea. 4.7 Elementi di protezione e sicurezza negli impianti di distribuzione 4.7.1 4.7.1.1 4.7.1.2 4.7.1.3 4.7.1.4 4.7.2 4.7.2.1 4.7.2.2 4.7.2.3 4.7.2.4 Protezioni contro le sovracorrenti. Interruttori: tensione e corrente nominali, potere di interruzione. Relé. Caratteristica tempo-intervento degli interruttori. Criteri generali di progettazione delle protezioni: calcolo della corrente di guasto, scelta del potere di interruzione, coordinamento delle protezioni. Protezioni contro contatti accidentali. Cenni sugli impianti di terra. Resistenza di terra di un dispersore di terra. Criteri generali di progetto di un dispersore. Coordinamento del dispersore con gli interruttori. Interruttori differenziali. Vincenzo Coccorese Corso di Elettrotecnica (Ing. Gestion. Log. Prod., Allievi A-I). aa 10/11 (programma definitivo) Pag. 4/11 5 Diario del corso 1 18 marzo 2011 2 24 marzo 2011 3 25 marzo 2011 4 31 marzo 2011 5 1 aprile 2011 Introduzione al corso (V: programma provvisorio sul sito web). Concetto di sistema elettrico. Apparecchiature elettriche. Interazioni fra apparecchiature: per contatto metallico, per induzione elettromagnetica, per propagazione in alta frequenza. Concetto di modello circuitale (modelli fisico-geometrici in scala modelli fisico-matematici, modelli matematico-numerici). Modelli circuitali (modello matematico-numerico di tipo topologico spazialmente 0-dimensionale). Definizione di N-polo. Correnti nell’N-polo. Postulati sulle correnti dell’N-polo. Correnti entranti o uscenti: ike=-iku per il generico terminale. SUM(+-ik)=0. Caso particolare del bipolo. Postulati sulle tensioni dell’N-polo. Sequenza chiusa di terminali. Vhk=-Vkh. SUM (vhk)=0. Morsetto di riferimento. Tensione di ciascun morsetto rispetto a quello scelto come riferimento. Caso particolare del bipolo. Convenzione dell’utilizzatore e del generatore in un bipolo. Convenzione dell’utilizzatore e del generatore in un N-polo. Definizione di potenza utilizzata (assorbita) e potenza generata (erogata) in un bipolo. Potenza assorbita o generata in un N-polo. Concetto di M-N-polo. Caso particolare del doppio bipolo e del doppio tripolo. Concetto di reti di N-poli e M-N-poli. Concetto di connessione: messa in comune di morsetti (nodi di connessione). Effetto della connessione: diminuzione del numero di gradi libertà complessivo. Reti di bipoli. Connessione fra bipoli. Rappresentazione grafica. Rappresentazione mediante la matrice di connessione. (lati nelle colonne e nodi nelle righe). Studio delle connessioni mediante l’utilizzo del grafo di una rete. Grafi orientati. Elementi costituenti il grafo: nodi, lati, matrice di connessione. Sottografi notevoli: maglie, insiemi di taglio. Formulazione leggi di Kirchhoff per le correnti (LKC) agli insiemi di taglio e per tensioni (LKT) alle maglie. LKT e LKC come relazioni lineari omogenee che diminuiscono il numero complessivo di gradi di libertà della rete di bipoli. Nodi come insiemi di taglio notevoli e anelli (maglie minime) come maglie notevoli per i grafi planari. (5’) grafi connessi, albero e coalbero di un grafo. Grafi planari. Teorema fondamentale dei grafi. Concetto di soluzione di una rete. (5’) Equazioni LKC indipendenti. Dimostrazione dell’indipendenza di n-1 equazioni ai nodi. (5’) Equazioni LKT indipendenti. Dimostrazione dell’indipendenza di l-(n-1) equazioni con l’uso dei concetti di albero-coalbero e maglie fondamentali. (5’) Modello circuitale: funzioni caratteristiche + LKT + LKC. (5’). Sistema fondamentale di equazioni. Discussione su esistenza, unicità o molteplicità di soluzioni. Funzione caratteristica di un bipolo: vincolo espresso con equazione implicita, rappresentazione grafica della funzione caratteristica (10’). Bipoli tempo varianti e tempo invarianti (se la funz caratt dipende esplicitamente dal tempo) Bipoli a-dinamici passivi (curva caratt I-III quadr. con convenz. utilizz.) (5’). Bipoli a-dinamici attivi (almeno un punto della curva caratt. nel II o IV quadrante, con conv utilizz.). Soluzione di una rete di due bipoli con il metodo grafico delle caratteristiche. Definizione di rete lineare resistiva: costituita da bipoli lineari a-dinamici (di ordine zero, con funzioni caratteristiche lineari algebriche). (5’). Definizione dei bipoli fondamentali costituenti una rete lineare resistiva: generatori ideali di tensione, generatori ideali di corrente, resistori ideali. Corto circuito ideale e circuito aperto ideale. Simboli grafici. Esempio applicativo. Scrittura semplificata del sistema fondamentale. Definizione di strumenti ideali di misura: ipotesi di assenza di errore di misura e assenza di interferenza con le grandezze del sistema. Definizione operativa di tensione e corrente: amperometri, voltmetri, e modalità di inserimento per la misura delle rispettive grandezze. Vincenzo Coccorese Corso di Elettrotecnica (Ing. Gestion. Log. Prod., Allievi A-I). aa 10/11 (programma definitivo) Pag. 5/11 6 7 aprile 2011 (Antonio Quercia) 7 8 aprile 2011 (Antonio Quercia) 8 14 aprile 2011 (Claudio Serpico) 9 15 aprile 2011 Richiami sulle cifre significative. Richiami sull’aritmetica floating point. Propagazione degli errori nelle misure indirette. Dimostrazione della proprietà di sovrapposizione degli effetti come conseguenza della regola di Cramer della soluzione dei sistemi di equazioni lineari. Introduzione al teorema di Thévenin/Norton: ipotesi (sottorete lineare L connessa ad una sottorete generica N). Tesi del teorema (versione Thévenin): e0 come tensione a vuoto, Req come resistenza equivalente alla sottorete L resa passiva (cioè annullando i generatori, cioè sostituendo ad essi cortocircuiti/circuiti aperti). Dimostrazione del teorema di Thévenin. Versione Norton e dimostrazione: corrente di corto circuito. Espressione della resistenza equivalente come rapporto fra tensione a vuoto e corrente di corto circuito. Portata del teorema di Thévenin/Norton: caratterizzazione di una sottorete mediante misure a vuoto e in corto circuito (ovvero l’equazione lineare del bipolo di Thévenin può essere individuata con due punti qualsiasi, in particolare a vuoto e in cc). Rappresentazione grafica del teorema di Thévenin/Norton. Applicazione alla soluzione di una rete con un singolo bipolo non lineare (ad es.diodo) (p64-69, p203-4). Metodo dei potenziali di nodo (p128), punto di vista matriciale; v=Aa’ua e v=A’u (v=vettore di elle tensioni, Aa’=trasposta della matrice di incidenza, A’=trasposta della matrice di incidenza ridotta, ua=vettore di n potenziali nodali, u=vettore di n-1 potenziali nodali). Richiami di algebra delle matrici, in particolare (AB)T=BTAT. Richiamo sui concetti di energia (potenziale+cinetica+interna) e di trasferimento energetico (calore e lavoro). Richiami sul concetto di limite lentamente variabile. Lavoro elettrico ed espressione della potenza istantanea assorbita da un bipolo fisico nel limite lentamente variabile (cioè nel limite lentamente variabile è vero che dL= v(t)i(t)dt e che quindi p(t)=v(t)i(t)). Teorema di Tellegen e dimostrazione immediata con metodo matriciale (p(t)=v’i=0). Metodo dei potenziali di nodo modificato per il caso in cui sono presenti anche generatori di tensione, esempio. Teorema di sostituzione di una sottorete con un generatore di tensione/corrente. Funzione caratteristica dei bipoli lineari dinamici del primo ordine: induttori ideali, capacitori ideali. Simboli grafici. Unità di misura di Capacità e Induttanza. Richiami sulla classificazione dei bipoli e dei componenti a più terminali. Richiamo sul concetto di bipolo a-dinamico strettamente passivo (La caratteristica si trova nel primo e terzo quadrante e non tocca mai gli assi coordinati tranne che nell’origine, o in altre parole la potenza assorbita p(t) è strettamente maggiore di zero tranne che nell’origine, dove si annulla. Ad esempio circuito aperto e corto circuito non sono strettamente passivi, per essi la potenza assorbita è sempre nulla). Richiamo sul fatto che p(t)>0 è condizione necessaria per la validità dei teoremi di non amplificazione (controesempio: la tensione ai capi di un capacitore che sia connesso in serie ad un circuito aperto può essere maggiore di quella del/dei bipoli attivi). Definizione (matematica) della funzione energia immagazzinata in un induttore w(t)=0.5Li(t)^2 che scaturisce dalla p(t)=i(t)v(t)=i*L*di/dt=d(w)/dt, e dualmente per il capacitore (5’). Il sistema lineare fondamentale per una rete costituita da generatori e da R,L,C (Ai=0, Bv=0, v=e, i=j, v=Ri, v=Ldi/dt, i=Cdv/dt). Esempi di derivazione dell’equazione differenziale per circuiti del primo ordine (RL e RC) e del secondo ordine. Equazione differenziale per una grandezza circuitale generica per un circuito di ordine n. Richiami sulla teoria delle equazioni differenziali a coefficienti costanti. Espressione generale della soluzione: integrale generale dell’equazione omogenea associata e integrale particolare. Frequenze naturali del circuito. Evoluzione libera. Concetto di passività per i bipoli dinamici: energia erogata in un intervallo minore di quella assorbita precedentemente. Dimostrazione passività per induttori e condensatori e resistori (con L,C,R positivi). Bilancio energetico reti R,L,C passive in evoluzione libera: la derivata dell’energia totale immagazzinata nei condensatori e degli induttori in evoluzione libera è uguale alla potenza assorbita dai resistori cambiata di segno (quindi è sempre negative). L’energia è quindi una funzione positiva strettamente descrescente. Conseguenze della passività sulle frequenze naturali: le frequenze naturali di un circuito passivo sono tutte a parte reale negativa. Definizione di transitorio e regime. Definizione di costanti di tempo. Esempio di soluzione di una rete nel dominio del tempo (Circuito RC). Impostazione Vincenzo Coccorese Corso di Elettrotecnica (Ing. Gestion. Log. Prod., Allievi A-I). aa 10/11 (programma definitivo) Pag. 6/11 10 28 aprile 2011 (Claudio Serpico) 11 29 aprile 2011 12 5 maggio 2011 13 6 maggio 2011 dell’equaz. diff.le risolutiva. Discussione su integrale particolare e integrale generale. Identificazione dell’integrale generale come termine transitorio e dell’integrale particolare come termine a regime nel caso di reti RLC fisicamente realizzabili. Discussione sulle costanti di tempo del circuito. Discussione sulla continuità della tensione sui capacitori e corrente negli induttori. Scelta delle costanti di integrazione del termine transitorio imponendo la continuità delle tensioni sui capacitori e correnti negli induttori. Criteri di soluzione a regime (cioè a transitorio estinto) del sistema lineare fondamentale per una rete costituita da generatori e da R,L,C. Schema risolutivo nel caso di generatori polinomiali: principio di identità dei polinomi. Schema risolutivo nel caso di generatori sinusoidali isofrequenziali: Principio di identità delle funzioni sinusoidali isofrequenziali. Corrispondenza fra funzioni sinusoidali isofrequenziali e numeri complessi. Fasori. Arbitrarietà della scelta del fattore di scala e della fase di riferimento. Scelta del modulo come valore efficace della funzione sinusoidale. Scrittura del sistema lineare fondamentale nel dominio dei fasori. Discussione della possibilità di utilizzare le tecniche dell’algebra lineare nel dominio dei fasori. Richiami sulle funzioni periodiche. Valor medio, valor efficace, periodo. Richiami sui numeri complessi. Campo complesso come estensione del campo reale. Parte reale e parte immaginaria. Forma cartesiana e forma polare di un numero complesso. Piano di Gauss. Formula di Eulero e forma esponenziale di un numero complesso. Somma, prodotto, coniugazione e modulo dei numeri complessi. Impedenza, ammettenza, circuiti di impedenze. Impedenza ed ammettenza dei bipoli R,L,C. Reattanza. Unità di misura di reattanze e resistenze. Soluzione di un circuito in regime sinusoidale col metodo dei fasori: considerazioni generali, validità dei risultati già stabiliti per le reti lineari resistive (equivalenze, serie, parallelo, sovrapposizione degli effetti, Thevenin/Norton) Formula di Millman. Esempio di applicazione della formula di Millman. Potenze nei bipoli in regime sinusoidale: potenza istantanea, potenza fluttuante, potenza media (o attiva o reale), fattore di potenza. Definizione di potenza reattiva e potenza apparente (o di dimensionamento). Potenza complessa ed espressioni varie di P e Q nei casi particolari di resistore, induttore e condensatore e discussione. Conservazione delle potenze (istantanee, attive, fluttuanti, reattive) in regime sinusoidale. Risoluzione circuiti semplici in regime sinusoidale col metodo dei fasori. Esempio di applicazione del metodo del potenziale ai nodi: formula di Millman. Partitori di corrente e di tensione. Relazioni ingresso-uscita in una rete lineare. Risposta in frequenza di un circuito RC. Funzione di trasferimento. Spettro di ampiezza. Filtri passa basso e passa alto. Attenuazione a 3 db. Frequenza di taglio. Circuito RLC serie. Risposta in frequenza. Spettro di ampiezza. Filtri passa banda. Banda passante. Calcolo della corrente. Condizioni di risonanza e conseguenze: carico puramente ohmico, non validità del teorema di non amplificazione delle tensioni per le ampiezze in regime sinusoidale. Diagramma fasoriale per frequenze inferiori, uguali e superiori alla frequenza di risonanza. Angolo di ritardo della corrente rispetto alla tensione in una impedenza generica. Definizione di carico ohmico-induttivo e ohmico-capacitivo. Risposta in ampiezza e risposta in fase. Fattore di qualità del circuito risonante. Natura passa-banda del circuito RLC. Considerazioni sul concetto di banda passante in relazioni alle applicazioni. Risposta normalizzata del circuito risonante (curva universale di risonanza dipendente solo dalla frequenza di risonanza e fattore di qualità) e legame tra banda passante e fattore di qualità (senza dimostrazione). Circuito RLC parallelo. Considerazioni di dualità rispetto al circuito RLC serie. Definizione del fattore di qualità del circuito RLC parallelo. Potenze nei bipoli in regime sinusoidale. Potenza istantanea, Potenza fluttuante. Potenza media. Fattore di potenza. Potenza complessa. Potenza attiva(o reale), Potenza reattiva, Potenza apparente (o di dimensionamento). Triangolo delle potenze. Potenze complesse nei resistori, induttori, capacitori ideali. Potenza complessa per una impedenza generica. Teorema di Tellegen e Conservazione delle potenze attive e reattive in una rete in regime sinusoidale. Circuito RLC (serie e parallelo) in condizioni di risonanza. Diagramma fasoriale. Sovratensioni e sovracorrenti. Non validità del teorema di non amplificazione delle tensioni per le ampiezze in regime sinusoidale. Problema del Rifasamento e relative considerazioni generali. Vincenzo Coccorese Corso di Elettrotecnica (Ing. Gestion. Log. Prod., Allievi A-I). aa 10/11 (programma definitivo) Pag. 7/11 14 12 maggio 2011 15 13 maggio 2011 16 19 maggio 2011 17 20 maggio 2011 17 26 maggio 2011 18 26 maggio 2011 19 1 giugno 2011 (Antonio Quercia) Riepilogo degli strumenti di misura, Unità di misura delle principali grandezze elettriche. Relazioni dimensionali. Richiami su doppi bipoli. Doppi bipoli a caratteristica lineare. Il trasformatore ideale e sua funzione caratteristica. Trasparenza della potenza. Passaggio di una impedenza dal secondario al primario. Il trasformatore ideale in regime sinusoidale. Il trasformatore reale e suoi principali dati di targa: potenza nominale, tensioni nominali primaria e secondaria. Correnti nominali. Modello circuitale base del trasformatore reale. Cenni sull’importanza tecnica del trasformatore. Decisione sui fattori tensione*corrente come compromesso fra sicurezza e costo di un impianto. Definizione di sottorete trifase (configurazione tripolare). Rete trifase come connessione di sottoreti trifasi. Tensioni e correnti di linea. Rappresentazione vettoriale delle tensioni e correnti di linea (triangoli di fasori). Terne simmetriche di vettori. Sottoreti trifasi simmetriche, equilibrate, simmetriche ed equilibrate. Rappresentazione vettoriale delle tensioni di linea e di fase. Triangolo delle tensioni. Trasformazione stella-triangolo di impedenze. Relazione fra tensioni di linea e tensioni di fase nelle reti trifasi simmetriche. Espressione della tensione fra i centri stella mediante la formula di Millman. Equipotenzialità dei centri stella nelle reti simm ed equil. Inserimento del filo neutro in una rete trifase simmetrica ed equilibrata. Soluzione delle reti trifasi simmetriche ed equilibrate: rete equivalente monofase. Riepilogo sulle reti trifase. Cenni sul principio di funzionamento dell’alternatore. Carichi equilibrati. Risoluzione mediante circuito monofase equivalente. Carichi squilibrati. Calcolo dello spostamento del centro stella con teorema di Millmann. Considerazioni sulle problematiche relative allo squilibrio del carico e allo spostamento del centro stella. Reti trifase a quattro fili: ruolo del neutro. Potenza nelle reti trifase. Potenza istantanea erogata da un generatore trifase che alimenta un carico equilibrato: constanza nel tempo della potenza istantanea. Calcolo potenza complessa nelle reti trifase equilibrate. Potenza attiva trifase e potenza reattiva trifase assorbite dai carichi equilibrati. Caso carichi squilibrati. Misura della potenza nelle reti trifase. Misure a tre wattmetri. Inserzione Aron nel caso di carichi squilibrati. Inserzione Aron nel caso di carichi equilibrati: misura simultanea della potenza attiva e reattive assorbite dal carico trifase equilibrato. Inserzione del wattmetro in quadratura per misurare la potenza reattiva assorbita da un carico trifase equilibrato Richiami sul sistema elettrico nazionale. Generazione, trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica e relative classificazione delle tensioni in BT,MT,AT,AAT. Importanza del trasformatore nel sistema elettrico nazionale. Utilizzo della proprietà del trasporto di impedenza per mostrare come diminuire l’influenza delle impedenza delle linee di trasmissione. Cenni sui principi di funzionamento del trasformatore reale: nucleo ferromagnetico e avvolgimenti. Deviazione dal comportamento ideale: perdite nel rame, nel ferro, flussi dispersi e permeabilità finita del ferro. Deviazione dal comportamento ideale nel funzionamento sotto carico: non trasparenza alle potenze e cadute di tensioni interne. Circuito equivalente del trasformatore reale monofase: impedenze trasversali e longitudinali. Dati di targa del trasformatore reale. Prove a vuoto e in corto circuito. Determinazione dei parametri trasversali e longitudinali dalle prove a vuoto e in corto circuito (o dai dati di targa). Caduta di tensione in un trasformatore. Calcolo della espressione approssimata. Rendimento del trasformatore in funzione della corrente di carico. Rendimento in potenza ed in energia. Svolgimento di esercizi in corrente continua, con riferimento ed esemplificazione dei concetti di cifre significative, aritmetica floating point (vorgola mobile o virgola galleggiante), propagazione degli errori di arrotondamento/troncamento (dispense disponibili). In particolare svolgimento completo con tutti i calcoli con norton e thevenin (e inclusi altri punti di vista) del problema 1 riportato nella dispensa disponibile in rete, pag 53: http://www.elettrotecnica.unina.it/files/quercia/upload/elettrotecnica_ak_20110410.pdf Chiarimenti sui Frequently done errors [Equivalenze in generale, serie, parallelo. Arbitrarietà/indipendenza (e significato) nella scelta dei versi di riferimento di tensioni/correnti. Le convenzioni che ci si ritrova sui bipoli dipendono dalle scelte fatte sui versi di riferimento delle grandezze ma concettualmente sono cosa indipendente. Richiamo sul concetto di resistenza equivalente, Req=Etest/Itest, attenzione al corretto orientamento del generatore ideale nello schema thevenin/norton. Una maglia ‘isolata’ (che abbia un solo nodo in comune col resto della rete) può essere risolta indipendentemente dal resto. In una maglia isolata costituita di soli resistori (o impedenze, salvo risonanza) l’applicazione della LKT fa vedere che l’unica corrente è nulla, e quindi sono nulle anche tutte le tensioni]. Vincenzo Coccorese Corso di Elettrotecnica (Ing. Gestion. Log. Prod., Allievi A-I). aa 10/11 (programma definitivo) Pag. 8/11 20 3 giugno 2011 21 9 giugno 2011 22 23 9 giugno 2011 16 giugno 2011 16 giugno 2011 24 25 17 giugno 2011 Chiarimento: due resistori che hanno un nodo in comune ma non in esclusiva non sono topologicamente in serie, ma dal punto di vista delle equazioni possono comunque considerarsi in serie qualora le correnti negli altri bipoli incidenti sul nodo comune siano nulle (ad esempio in seguito a spegnimento di generatori). Richiami sul metodo simbolico, esempi di calcoli con i numeri complessi. Esercitazione sulla determinazione dei parametri di un trasformatore a partire dai dati di targa. Funzionamento in parallelo dei trasformatori. Linee elettriche. Definizione di linea ideale come trasformatore ideale 1:1. Linee elettriche reali aeree e in cavo. Resistenza e reattanza per unità di lunghezza. Equivalenza fra modello circuitale del trasformatore e modello circuitale della linea. Discussione sulla impedenza trasversale della linea. Impedenza longitudinale. Caduta di tensione su una linea. Criteri di progetto di una linea. Caduta di tensione ammissibile e verifica termica. Effetto della potenza reattiva assorbita dal carico. Concetto di protezione degli impianti e di sicurezza di operazione. Esercizi di ricapitolazione generale Esercizi di ricapitolazione generale Definizione di interruttore ideale: corrente di intervento e commutazione ON-OFF. Interruttori reali. Tensione e corrente nominali. Corrente di intervento, relé. Potere di interruzione. Criteri di scelta degli interruttori. Determinazione della corrente di guasto in un impianto. Caratteristica tempo-intervento. Coordinamento delle protezioni. Interruttori differenziali e loro uso per la sicurezza di operazione. Esercizi di ricapitolazione generale 6 Testi consigliati Per la vastità della materia trattata si consiglia vivamente di seguire assiduamente e diligentemente le lezioni, anche al fine di raggiungere una preparazione sufficientemente equilibrata sui vari argomenti, con una chiara percezione del diverso peso specifico degli stessi. Gli appunti presi a lezione vanno poi integrati con lo studio di libri di testo a livello universitario sugli argomenti trattati. Fra i libri di testo contenenti gli argomenti trattati a lezione, si segnalano i seguenti (tutti disponibili per consultazione presso la biblioteca interdipartimentale dei dip.ti di ingegneria elettrica ed elettronica, in Via Claudio 21): • G. FABRICATORE: Elettrotecnica, Ed. Liguori, Napoli (esaustiva copertura degli argomenti in programma, da approfondire tuttavia su altri testi per quanto riguarda i circuiti) • M. De Magistris e G. Miano, Circuiti, ed. Springer (trattazione approfondita dei circuiti) • M. Guarnieri, A. Stella: Principi ed Applicazioni di Elettrotecnica Voll. I e II, Ed. Progetto Padova (esaustiva copertura degli argomenti in programma) Per una adeguata preparazione dell’esame è inoltre necessario saper risolvere semplici esercizi e problemi, con elaborazioni analitiche e numeriche, con particolare riferimento alla soluzione delle reti. A questo scopo, oltre agli esempi ed esercizi trattati a lezione, che in ogni caso ne esauriscono la tipologia, sono ampiamente sufficienti gli esempi applicativi illustrati nei testi di cui sopra. Gli allievi possono poi scaricare dal sito numerosi esercizi svolti del tipo di quelli trattati nel corso. E’ inoltre disponibile la soluzione dei problemi proposti in molte sedute d’esame. Si richiama tuttavia l’attenzione dell’allievo sul fatto che scopo principale dell’esercizio è la dimostrazione della capacità di saper coscientemente e criticamente utilizzare le nozioni teoriche acquisite. In tal senso uno sforzo teso alla risoluzione di un gran numero di esercizi, con l’obiettivo di acquisire una manualità non confortata da adeguata sicurezza di conoscenza degli strumenti teorici, potrebbe addirittura risultare controproducente ai fini del superamento dell’esame, poiché una eccessiva polarizzazione sul problema di “trovarsi numericamente” in qualche modo con la soluzione potrebbe distogliere l’attenzione sui reali motivi alla base delle difficoltà incontrate. 7 Modalità d’esame Nella generalità dei casi, le condizioni necessarie per un esito ottimale dell’accertamento di profitto sono: i) il possesso dei prerequisiti di cui al punto 3; ii) aver frequentato con assiduità e diligenza il corso; iii) aver dedicato all’attività di studio, in modo omogeneo sui vari argomenti, circa 160 ore (comprensive delle ore dedicate alla frequenza). Nel caso l’allievo, nel corso della preparazione, abbia dubbi o necessiti comunque di chiarimenti su argomenti specifici, potrà rivolgersi ai docenti del corso. Vincenzo Coccorese Corso di Elettrotecnica (Ing. Gestion. Log. Prod., Allievi A-I). aa 10/11 (programma definitivo) Pag. 9/11 Si rammenta agli allievi che il possesso dei prerequisiti ha un significato sostanziale e non formale. Pertanto il mancato possesso dei prerequisiti, qualora evidenziato in sede d’esame, costituisce motivazione sufficiente per il non superamento dell’esame. L’accertamento del profitto dell’allievo, effettuato da parte di una Commissione di norma co-presieduta dai docenti ufficiali del corso, ha lo scopo di valutare la preparazione individuale raggiunta dall’allievo, con una votazione espressa in trentesimi. L’accertamento avrà avuto esito positivo se l’allievo avrà riportato una votazione di almeno diciotto trentesimi. Per essere ammesso a sostenere l’esame, l’allievo dovrà obbligatoriamente compilare il modulo di prenotazione inserito nel sito www.elettrotecnica.unina.it, nel quale sono tra l’altro indicati termini e scadenze. Non saranno ammessi a sostenere l’esame allievi non prenotati. La Commissione esaminatrice non è in alcun modo responsabile per l’eventuale successivo annullamento dell’esame da parte della Segreteria Studenti (ad es. per mancato pagamento delle tasse scolastiche, mancato superamento di esami propedeutici o altri motivi di irregolarità imputabili ad inadempienze dell’allievo). Scopo dell’esame è accertare la conoscenza da parte dell'allievo degli strumenti di analisi appresi durante il corso e della capacità di impiegarli efficacemente nella risoluzione di semplici problemi tecnici. A tale scopo, l’esame consiste in una prova scritta, alla quale, se valutata sufficiente, seguirà un colloquio orale. Il colloquio orale verterà sugli argomenti di teoria contenuti nel programma. Ferma restando la piena libertà ed autonomia della Commissione di effettuare l’accertamento di profitto nel modo ritenuto più opportuno, per utile informazione nel successivo paragrafo viene illustrata la procedura d’esame che viene generalmente seguita. 8 Procedura d’esame e criteri di valutazione Per essere ammesso alla prova scritta l’allievo, deve recare con sé un valido documento di riconoscimento (libretto universitario, carta di identità, passaporto, ecc.) e risultare nell’elenco dei prenotati. Al fine di consentire all’allievo di verificare il proprio inserimento fra i prenotati, l’elenco viene periodicamente aggiornato ed inserito nel sito www.elettrotecnica.unina.it. In tale sito viene anche comunicata la data, ora ed aula nella quale la prova avrà luogo la prova scritta. La prova orale, per gli allievi ammessi alla stessa, ha generalmente luogo nella stessa giornata, subito dopo la conclusione e valutazione della prova scritta. All’ora prevista per la prova, si procede all'appello nominativo degli allievi prenotati ed ai presenti viene distribuito il seguente materiale: i) foglio con il testo di n. 3 problemi richiedenti l’esposizione di un procedimento ed il calcolo di uno o più risultati numerici (da riportare nelle apposite caselle riportata sullo stesso foglio); ii) fogli bianchi da utilizzare per la prova. Tutto il materiale consegnato dovrà essere riconsegnato al termine della prova, anche in caso di ritiro. Gli allievi dovranno scrivere esclusivamente sui fogli consegnati. Non è consentita la consultazione di alcuna forma di libri o appunti. E' consentito solo l'uso di semplici calcolatrici non programmabili. I problemi proposti riguarderanno le reti elettriche (da risolvere mediante l'applicazione delle tecniche risolutive apprese durante il corso per reti lineari resistive, reti in regime sinusoidale permanente, reti trifasi) come pure l’utilizzo del trasformatore reale, le linee elettriche di distribuzione, gli impianti di terra, l’utilizzo degli interruttori (da risolvere mediante l’utilizzo di modelli circuitali e l’applicazione dei criteri di progetto appresi durante il corso). Per la prova è assegnato un tempo complessivo di 3 ore. L’elaborato sarà sottoposto a valutazione analitica solo se l'allievo avrà svolto tutti i problemi od esercizi proposti, calcolando in modo corretto almeno uno dei risultati numerici richiesti; alfine di non appesantire le operazioni di calcolo sarà considerata come corretta una risposta numerica se lo scostamento rispetto al valore esatto è compatibile con uno sviluppo dei calcoli con 4 cifre significative. Gli elaborati ammessi alla valutazione saranno giudicati sufficienti ai fini dell’ammissione alla prova orale solo se l’allievo avrà svolto tutti gli esercizi proposti, esponendo con chiarezza ed ordine metodologico il procedimento di soluzione adottato. Gli elaborati con forte carenza di completezza o contenenti gravi errori concettuali saranno giudicati insufficienti. Per poter essere ammesso alla prova orale, l'allievo dovrà aver ricevuto una valutazione sufficiente della prova scritta. L'ammissione alla prova orale non comporta necessariamente il superamento dell'esame. L'eventuale ritiro dell'allievo è considerato come esame sostenuto con esito negativo. In caso di rifiuto della votazione o di esito negativo, di norma l'esame non potrà essere ripetuto prima che siano trascorsi almeno 30 giorni. La valutazione della prova scritta terrà quindi analiticamente conto dei seguenti aspetti: i) correttezza dei risultati numerici; ii) livello di completezza dello svolgimento; iii) impostazione logica dello svolgimento; iv) adeguatezza del metodo risolutivo adottato; v) ordine e chiarezza di svolgimento; vi) presenza di errori nell’applicazione della teoria. Subito dopo la valutazione degli elaborati, che avrà generalmente luogo nella stessa giornata, la Commissione comunicherà la lista degli allievi ammessi alla prova orale e procederà all’appello nominativo. Gli allievi che risultassero assenti saranno considerati rinunciatari ed equiparati agli allievi non ammessi. Per nessun motivo la prova orale può essere posticipata. Gli allievi ammessi al colloquio orale dovranno: i) esporre con proprietà di linguaggio tecnico ed in modo logicamente ordinato gli argomenti teorici oggetto di domanda o di discussione; ii) dimostrare di aver assimilato in maniera critica e cosciente (cioè non in modo meramente mnemonico) gli aspetti concettuali della disciplina La valutazione del colloquio orale terrà quindi analiticamente conto dei seguenti aspetti: i) livello e profondità di conoscenza dell’argomento oggetto di domanda; ii) capacità di esporre in modo sintetico e chiaro; iii) capacità di organizzare logicamente l’esposizione. Vincenzo Coccorese Corso di Elettrotecnica (Ing. Gestion. Log. Prod., Allievi A-I). aa 10/11 (programma definitivo) Pag. 10/11 Per il superamento dell’esame l’allievo dovrà avere riportato una valutazione sufficiente sia per la prova scritta che per la prova orale. Sarà attribuita una unica votazione che terrà pariteticamente conto sia della prova scritta sia della prova orale. Dopo aver preso atto della votazione attribuita, lo studente può: i) accettare la votazione attribuita, registrando contestualmente l’esame; ii) non accettare la votazione e ripresentarsi in una successiva seduta, purché a distanza di almeno un mese; considerando che la valutazione è riferita globalmente alla prova scritta e al colloquio orale, l’allievo dovrà sostenere di nuovo la prova scritta seguita dal colloquio orale; della votazione conseguita in occasione della non accettazione non verrà serbata memoria. Gli allievi che non hanno superato l’esame, come pure coloro che non hanno accettato la votazione attribuita, potranno ritirare il proprio elaborato. Tutti gli avvisi ed informazioni sul corso sono resi noti mediante inserimento nel sito www.elettrotecnica.unina.it. Vincenzo Coccorese Corso di Elettrotecnica (Ing. Gestion. Log. Prod., Allievi A-I). aa 10/11 (programma definitivo) Pag. 11/11