LITURGIA BATTESIMO n°5 - consegna di CANDELA E VESTE BIANCA SEMINARIO MINORE BRESCIA SETTIMANALE PER CHIERICHETTI Subito dopo l’unzione con il crisma vengono consegnate la luce e la vesta bianca. VESTE BIANCA CERO ACCESO Natale del Signore- dal 25 dicembre 2016 al 5 gennaio 2017 PREGHIERA I PASTORI DI BETLEMME COSA RAPPRESENTA? Rappresenta l’anima del battezzato la Rappresenta la luce di Cristo perché il quale, prima era sporca poi, con il battebattezzato è diventato un vero cristiano e simo, è stata lavata dal peccato originale. ora brilla della sua luce. COME SI SVOLGE IL RITO? Il celebrante presenta la veste bianca e Uno dei presenti (ad es. il papà) accende dice: alla fiamma del cero pasquale la candela; “Sei diventato nuova creatura, e ti sei riquindi il celebrante dice: vestito di Cristo. Questa veste bianca sia “A voi, genitori è affidato questo segno segno della tua nuova dignità: aiutato pasquale, fiamma che sempre dovete alidalle parole e dall'esempio dei tuoi cari, mentare. Abbiate cura che il vostro bambiportala senza macchia per la vita eterna.” no, illuminato da Cristo,viva sempre come figlio della luce; e perseverando nella fede, vada incontro al Signore che viene, con tutti i santi, nel regno dei cieli.” QUAL È IL SIGNIFICATO? PERCHÉ SI COMPIE? “Ti sei rivestito di Cristo”. Questo signifiIl Cero Pasquale rompe il buio e dalla sua ca che chi è stato battezzato è ormai un fiamma si accende la candela. Il cero vinvero cristiano! La Chiesa l’ha accolto ed ce il buio e lentamente si consuma. E’ ora anche lui è chiamato a seguire Gesù l’immagine di Cristo che mentre muore ci con noi. Seguire Gesù è impegnativo ma dà la vita vera, la vita di fede. Il battezzapotrà farlo grazie ai doni che Dio gli ha to è stato rivestito di Cristo, ricevendo da fatto, a partire dai genitori (“aiutato dal- lui la vita, lo Spirito Santo e la fede. Il le parole e dall'esempio dei tuoi cari”). compito affidato ai genitori é quello di La veste bianca indica anche la gioia, che coltivare, di tenere non deve mai mancare nella vita di un vivi e non lasciar cristiano. spegnere questi doni. Lieti pastori venite a la capanna e sentirete cantar gloria e osanna. Solleciti, solleciti, venite con amore. Lieti pastori venite a la capanna e sentirete cantar gloria e osanna. In ciel vedrete una lucente stella che mai si vide al mondo la più bella. Solleciti, solleciti, venite con amore. In ciel vedrete una lucente stella che mai si vide al mondo la più bella. Voi troverete giacere sopra il fieno Quel c’ha creato il ciel vago e sereno. Solleciti, solleciti, venite con amore. Voi troverete giacere sopra il fieno Quel c’ha creato il ciel vago e sereno. n° 5 LETTURA N) narratore A) angelo N: C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro. A: Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. N: E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva. A: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama. N: Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro. P: Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere. N: Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. IMPEGNO ANDARE Un po' era ovvio. Betlemme, villaggio di contadini, era abitato da pastori. Ma in quei giorni a Betlemme c’era molta gente per il censimento. Eppure soltanto a loro l'angelo recò il lieto annuncio. Perché? I pastori sono considerati gente semplice, umile, senza complicazioni: la gente importante, piena di impegni, non sarebbe certo andata a vedere il Salvatore del mondo “che giace in una mangiatoia”. I pastori invece accettano di andare a vedere Gesù e anzi, lo raccontano a tutti!. Siamo arrivati al Natale, la tappa finale di questo Avvento: abbiamo pregato di più, ci siamo impegnati a fare il bene, non ci resta che andare, come dicono gli angeli ai pastori, incontro a Gesù! IL CHIERICHETTO VA: e annunica con gioia che Gesù è nato e si ricorda di fare gli auguri di buon Natale a tutti! a servire anche alle messe in cui di solito non c’è nessuno: a Natale tutte le messe sono solenni!!! DUE PAROLE CON… ABRAMO L: Buonasera e benvenuti a tutti, stasera abbiamo qui tra noi Abramo, nostro padre nella fede, ci racconti un po’ della sua storia. A: Buonasera a tutti! mmm non saprei da dove cominciare, vivevo in un grande tribù che a seconda delle proprie necessità si spostava, all’inizio non conoscevo Dio, ma all’età di quarantotto anni lo conobbi, era un sera nuvolosa quando all’improvviso sentii un voce, era la voce di Dio, mi diceva di abbandonare la patria, di andare dove lui mi avrebbe condotto. Quelle parole erano per me, non per altri, mia moglie Sara, mio nipote Lot e gli altri non potevano sentirle, solo io potevo. Non sapevo che fare ma mi convinsi, la mia fede sorreggeva i miei passi e mi portò a guidare il mio popolo in un’altra terra. L. Ci parli del suo viaggio. A: Abitavo nelle terre di Ur, da li partimmo alla volta di Haran, successivamente raggiungemmo la terra di Canaan, la terra premessa, ma dovemmo scappare per sfuggire alla carestia e ci dirigemmo verso l’Egitto. Dopo essercene andati, raggiunti i pressi, lasciai questo mondo. L: All’inizio l’abbiamo definita “padre nella fede”, vorrebbe spiegarci cosa significa? A: Io e Dio facemmo un’alleanza, la prima alleanza, cambiai il mio nome da Abram ad Abramo, che significa padre di moltitudini, infatti il mio compito era servire il Signore e condurre molte persone a Lui, è per questo che mi chiamano così; Dio stesso mi promise che la mia discendenza (cioè coloro avrebbero creduto in lui dopo di me) sarebbe stata pi numerosa delle stelle del cielo. L: Bene, ringraziamo Abramo per le sue importanti parole. Noi ci rivediamo settimana prossima con una nuova intervista. PROSIT!