Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA ECONOMIA Per economia si intende l'amministrazione dei beni di un soggetto economico con dei suoi doveri, visto all'interno di una società organizzata con leggi. Concetto di Economia Globale Con la caduta del muro di Berlino nel 1989 si verificò il fenomeno della globalizzazione dell'economia grazie a due fattori: la caduta delle ideologie che credevano il mondo diviso in due zone (zona occidentale, zona orientale) e il cambiamento da stati di regime a stati liberi. Come effetto si è ottenuto il trasferimento di grosse imprese da stati industrializzati ad aree povere dove il costo del lavoro è minore con conseguente migrazione di capitali in paesi che non hanno visto la nascita delle imprese. Quest'effetto è stato anche determinato, oltre che per la ricerca di un maggior profitto, anche per una minore difficoltà burocratica dei paesi sottosviluppati. Nei paesi interessati dall'emigrazione dell'industria si è verificato il fenomeno della disoccupazione con correlato aumento della difficoltà di vita dei lavoratori e il fattore "Dumping" nel quale i paesi sviluppati non riescono a competere con i loro prezzi, per un costo di produzione elevato, con i paesi sottosviluppati che producono a costi inferiori. Altro fenomeno da non sottovalutare è che nei paesi emergenti non sono richieste garanzie e tutele per l'ambiente e per i lavoratori, che vengono peraltro retribuiti con salari molto bassi. Gli scenari che sono soliti raffigurarsi, sono quelli di paesi con avanzate tecnologie che investono in paesi sottosviluppati che offrono forza lavoro mal retribuita e non rappresentata sindacalmente. I paesi poveri, con i proventi ottenuti dalle imprese possono investire sul mercato mentre i paesi che erano prima detentori del potere economico, non hanno più fondi da destinare al mercato. Abbiamo quindi una migrazione del potere economico. Per poterci muovere in ambito economico, ad esempio se dobbiamo stimare un immobile, dobbiamo essere a conoscenza dei meccanismi fiscali (tasse, imposte, tributi, banche, eccetera). L'ambiente fiscale è in continua mutazione e ciò comporta una conoscenza approfondita ed un aggiornamento continuo delle leggi che lo regolamentano. BISOGNI il bisogno è uno stato di necessità di un individuo che ha la possibilità di soddisfare i bisogni attraverso dei mezzi che possono essere economici o di sacrifici. Bisogni personali Si dividono in primari (fondamentali per la vita (mangiare, dormire) e secondari perché sono conseguenti al soddisfacimento di bisogni non fondamentali. I bisogni inoltre, possono essere presenti o futuri, a seconda del momento della manifestazione. Beni Sono tutti mezzi atti a soddisfare i bisogni, possono essere classificati come limitati (economici) o illimitati (acqua).Un bene per essere economico deve essere limitato, accessibile e permutabile. Bene materiale è un bene che esprime la sua consistenza nella fisicità Beni immateriali Sono quei beni che si esprimono non in concetto fisico ma in quello di servizi e prestazioni, ma che apportano utilità (prestazione personale è quella offerta da un medico o da un avvocato, prestazione reale è il noleggio di una macchina o l'affitto di una casa; possono anche verificarsi situazioni miste come il noleggio di una macchina con autista). Beni a fecondità semplice sono quelli che possono essere utilizzati una sola volta mentre i Beni a fecondità ripetuta sono quelli che possono essere utilizzati più volte. Beni di consumo, o finali, sono quei beni che soddisfano il bisogno senza subire ulteriori trasformazioni. Beni di consumo strumentali sono invece quelli che per soddisfare un bisogno subiscono una trasformazione (farina per produrre pane). Beni di lusso (che non implicano una necessità). Beni succedanei o surrogati (beni che possono essere sostituibili alla mancanza dei primi). Beni complementari (soddisfano un bisogno se uniti ad altri beni). Beni supplementari (aumentano la loro utilità se uniti ad altri beni). Beni immobili (sono considerati beni immobili tutti quei beni che sono collegati al suolo come il terreno, i fiumi, le abitazioni o quei beni che possono essere spostati ma per la loro utilità rimangono collegati al luogo nel tempo). Beni mobili (sono tutti quei beni che si differenziano dei beni immobili). UTILITÀ È l'attitudine che ha un bene a soddisfare un determinato bisogno. L'utilità ha una soggettività che è in rapporto tra il soggetto economico e il bene in oggetto, questo rapporto dà origine all'Utilità marginale che è l'utilità relativa all'ultima dose di quel bene che io ho utilizzato (dividendo in tante dosi infinitesimali ogni soggetto necessità di un numero diverso di dosi determinando Utilità marginali differenti). L'utilità marginale è un fattore molto importante che spiega il fenomeno del fattore di scambio, scambio un bene quando la sua utilità marginale è inferiore all'utilità marginale che io attribuisco ad un altro bene. Quando l'utilità marginale viene condivisa per il prezzo del bene rapportato alla moneta di acquisto viene chiamata Unità marginale moderata e nello stesso modo spiega il Meccanismo di Scambio (compro un bene quando attribuisco all'ultima moneta spesa un'unità inferiore a quella del bene che voglio acquistare, anche se questa percezione viene spesso travisata dai meccanismi pubblicitari e dalle mode). Utilità totale è data dalla somma delle varie Utilità marginali. PRODUZIONE produrre significa creare o aumentare dei beni oppure fornire dei servizi. Per produrre posso intervenire su dei beni materiali aumentando l'utilità di questi. A monte, anche per quanto riguarda le materie prime, qualsiasi bene materiale fornisce utilità ma noi realizziamo la produzione aumentando l'utilità dei beni. La produzione di beni materiali può avvenire in modi diversi: trasformando la materia, trasportando qualcosa nel tempo e nello spazio. La produzione di beni non materiali riguarda principalmente i servizi come prestazioni personali o prestazioni reali. Settori della produzione Settore primario è l'agricoltura (o tutte quelle attività collegate con la natura); Settore secondario è l'industria (che trasforma i beni prodotti dal settore primario); Settore terziario (che riguarda principalmente i servizi). Ovviamente, in un paese ci può essere disparità tra i settori (per le caratteristiche del territorio) o per l'andamento del mercato (vedi la grande crescita del comparto tecnologico). 1 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA Fattori della produzione Sono quei fattori indispensabili per realizzare un ciclo produttivo: natura (si intende tutto quello che ci viene dato dall'ambiente e non può essere riprodotto artificiosamente, sono fattori irriproducibili e che vengono utilizzati una sola volta. Per natura oggigiorno si intende il capitale fondiario perché trattasi di investimenti inscindibili fatti sull'ambiente naturale); capitale (sono i beni differenziati, diversi elementi che servono per realizzare determinati prodotti, e beni indifferenziati rappresentati dal denaro. I capitali possono essere classificati anche in fissi, quando vengono utilizzati per più cicli produttivi, e circolanti, quando vengono utilizzati per un solo ciclo produttivo); lavoro (l'attività fisica o mentale svolta allo scopo produttivo, sono attività indispensabili per la produttività); organizzazione o impresa (è un fattore svolto dall'imprenditore, determinando l'orientamento produttivo. È costituita dalla decisione della tipologia produttiva, dal reperimento delle materie necessarie, da determinare le fasi produttive e da accettare i rischi della produzione. L'imprenditore puro è colui che riunisce e organizza i fattori della produzione ma, nella realtà, è più riscontrabile la figura dell'imprenditore concreto che è colui che, oltre che l'organizzazione, fornisce anche il capitale fondiario, quindi essere anche proprietario, oppure capitalista, oppure lavoratore può rappresentare tutte queste figure insieme); PLV - ( Q + Sv + Tr + So + St + I + Bf) = ± T (Imprenditore Puro, che fa solo l’imprenditore) Quando al profitto dell’Imprenditore puro confluiscono i compensi delle altre figure interne, l’Imprenditore diventa Concreto PLV - ( Q + Sv + Tr + So + St + I) = ± T + Bf (Imprenditore Concreto) PLV - ( Q + Sv + Tr + So + St) = ± T + Bf + I (Imprenditore Concreto) PLV - ( Q + Sv + Tr) = ± T + Bf + I + St + So (Imprenditore Concreto) Sv = Q + Sv + Tr = Fattori di costo della produzione esterni o extraaziendali So + St + I + Bf = Fattori di costo della produzione interni o aziendali PLV = produzione lorda vendibile, tutto ciò che viene prodotto in azienda con una parte che viene reimpiegata. Viene indicata con PLT la produzione totale vendibile la produzione totale che viene prodotta e venduta. Q = quote, sono le assicurazioni e le manutenzioni legate ai capitali fissi; Sv = spese varie, sono tutte le voci di costo non legate all'aquisto di capitali circolanti o prestazioni; Tr = tributi, ossia tasse e contributi allo stato istituti. Voci di costo relative all'imprenditore che deve pagare a chi fornisce i capitali o lavora So = salari, ai lavoratori manuali; St = stipendi, ai lavoratori mentali; I = interessi, a chi fornisce i capitali; Bf = benefici fondiari, a chi fornisce il beneficio fondiario. T = profitto o tornaconto, reddito differenziato dell'imprenditore (attivo o passivo a seconda della differenza dei fattori) La somma dei compensi che spettano ai lavoratori fisici e mentali, a chi fornisce i capitali e all'imprenditore si chiama Prodotto Netto e dell'espressione della ricchezza prodotta So + St + I + Bf + T = Prodotto Netto (coincide con il Reddito Netto dell’Imprenditore Concreto) AZIENDA E IMPRESA L'azienda rappresenta il fattore oggettivo, tutti i beni organizzati dall'imprenditore e riuniti insieme quindi la realtà oggettiva. L'impresa è costituita dalle realtà soggettive, quindi rappresenta le modalità con cui viene organizzata e gestita l'azienda. Le imprese possono essere: individuali; societarie; pubbliche; private; miste. Le imprese possono essere inoltre classificate in base alle finalità di guadagno o di servizi erogati. Vi sono diverse categorie di imprese, tra questi ricordiamo: commerciali (collegate all'industria, ai trasporti, eccetera); agricole (che vengono trattate Separatamente dalle attività commerciali poiché, con le nuove regolamentazioni, non sono più obbligatoriamente vincolate al terreno in quanto possono essere attività di lavorazione dei prodotti derivati dal terreno, o dalle acque, con l'esclusivo vincolo del rischio geologico); di erogazione, erogano servizi ma non a scopo di lucro (ONLUS, ONG); piccole e medie imprese, per le quali lo Stato prevede più o meno agevolazioni abbiamo poi le società di persone (Snc, Ss); di capitali (Srl); cooperative (che hanno diversi scopi e nelle quali prevale l'aspetto sociale, dove il numero minimo dei soci è nove); i consorzi (sono delle associazioni volontarie che da un certo punto di vista possono essere simili alle cooperative ma giuridicamente inquadrate diversamente perché volte oltre che all'interesse dei liberi professionisti anche a quello del cittadino, come nel caso del “consorzio di difesa” in caso di dissesto idrogeologico di un comprensorio; contributi statali possono essere devoluti fino alla totalità della problematica economica); società di franchising (sono società cui un imprenditore da in utilizzo il proprio marchio a dei commercianti che devono sottostare ad un contratto che gli impone determinati vincoli commerciali). 2 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA Combinazione dei fattori produttivi L'equazione del tornaconto tende ad un bilancio positivo se l'imprenditore riesce a combinare i fattori produttivi interni in modo ottimale unendo questi fattori a conoscenze tecniche e capacità organizzative, possono intervenire anche i fattori esterni in caso di problematiche economiche, sociali o di eventi non prevedibili. I fattori produttivi possono essere di diversa tipologia: i fattori variabili possono essere aumentati in forma infinitesimale (dando origine ad i costi variabili perché sono influenzati dal variare degli acquisti delle materie e delle cose); i fattori fissi possono essere aumentati “a scatti” (determinano costi fissi perché sono quei fattori che non si possono variare nel tempo, ad esempio la quantità di terreno, un capannone, eccetera); fattori variabili fattori limitazionali (quando la mancanza di una materia limita o blocca la produttività); fattori alternativi (quelli che possono essere sostituiti ma pongono una scelta definitiva e totale fattori sostituzionali (sono quelli che possono essere sostituiti fra di loro, uso della macchina o del lavoro animale). A fronte dei fattori fissi e dei fattori variabili dobbiamo considerare il periodo in forma di “brevissimo” (quando non possiamo intervenire su nessun fattore), “breve” (quando possiamo intervenire solo sui fattori variabili), “lungo” (quando posso intervenire su tutti i fattori ed in particolar modo su quelli fissi). Le leggi della produzione, che dovrebbero orientare le azioni degli imprenditori, sono molteplici. Tra le più importanti ricordiamo: legge del minimo (quando la produzione è influenzata dal fattore del minimo, ad esempio nella produzione di vino posso implementare tutti gli altri fattori della produzione ma se sono carente in quello di uva disponibile non riesco ad aumentare la produzione); legge della produttività decrescente (posso aumentare determinati fattori controllando di non superare un limite che influenzerebbe negativamente la produzione); QUESTIONARIO Il Consumo il processo di globalizzazione dell'economia è dovuto: alla migrazione dei capitali verso le aree del mondo in cui i costi di produzione sono più bassi; il bisogno economico è: uno stato psicologico di insoddisfazione che si può placare disponendo di un mezzo idoneo; nelle società più ricche si nota che i bisogni considerati primari: sono sempre di più; il desiderio di avere una pensione di anzianità è, per un giovane, un bisogno: futuro; i beni economici sono: scarsi; quali tipologie di beni può essere distinta in personali e reali? i beni immateriali; l'intelligenza di una persona è: un bene non economico perché non può essere oggetto di scambio; i beni strumentali sono: materie prime, macchine, immobili ecc.; i beni succedanei: possono essere sostituiti per soddisfare lo stesso bisogno; individua l'espressione corretta: i beni a utilità ripetuta possono essere utilizzati più volte per soddisfare un bisogno; i beni immateriali sono: i servizi; nelle società economicamente evolute si producono: più beni immateriali che beni materiali; l'utilità marginale è riferita a: l'ultima unità di bene consumato; l'unità marginale ponderata si ottiene da: unità marginale diviso il prezzo; nell'azione di consumo di diversi beni, il consumatore tende a: eguagliare le utilità marginali ponderate; il fenomeno del "Free riding" è riferito a un soggetto che consuma beni pubblici: egoisticamente, solo per il fatto che, in genere, sono gratuiti; l'utilità marginale netta è: la differenza tra utilità marginale e disutilità marginale; La Produzione il concetto basilare di produzione è: aumentare l'utilità di beni preesistenti e fornire servizi; l'attività produttiva, nelle società economicamente evolute, consiste prevalentemente: nella produzione di servizi; l'attività di una discoteca fa parte: del settore terziario; per interesse si intende: il prezzo pagato dall'imprenditore per il fattore "capitale"; la rendita è il compenso corrispondente al fattore: natura; il beneficio fondiario è il reddito riferito a: il proprietario; il proprietario è la persona economica a cui corrisponde: la natura; il compenso che spetta all'imprenditore concreto è: il reddito netto; il compenso dell'imprenditore puro è: il profitto; il profitto si ottiene da: Pit - (Q + Sv + Tr + So + St + I + Bf); per imprenditore concreto si intende chi: apporta l'organizzazione e altri fattori alla produzione; il prodotto netto si attiene da: Pit - (Q + Sv + Tr); l'attività dell'imprenditore puro consiste nel: organizzare i fattori; la “nuova ricchezza prodotta” corrisponde alla definizione di: prodotto netto; il prodotto lordo è: il corrispettivo delle vendite; in quale delle seguenti voci di spesa tra l'acquisto di carburante? spese varie; le quote sono spese che si riferiscono: a fattori produttivi costituiti di beni a utilità ripetuta; un'impresa di dimensioni molto grande assume la forma di: società di capitali; le imprese di erogazione: non hanno fine di lucro; per piccolo imprenditore si intende: chi svolge l'attività con lavoro proprio e della propria famiglia; un'organizzazione di rapporti economici fondata sul lavoro corrisponde alla definizione di: impresa; il complesso di beni organizzati dall'imprenditore corrisponde alla definizione di: azienda; IL MERCATO 3 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA Il mercato è costituito dallo scambio con domanda e offerta dei beni. I tipi di mercato sono collegati dalle varie tipologie di beni (il mercato economico, il mercato immobiliare, eccetera). Sono individuabili diversi fattori: la domanda (quantità di un bene che i compratori sono disposti ad acquistare ad un certo prezzo). La domanda può essere intesa in funzione del prezzo (variabile indipendente), al variare del prezzo in aumento diminuisce la domanda, viceversa al variare del prezzo in diminuzione aumenta la domanda. Vi sono altri fattori che possono intervenire alla variazione della domanda oltre quella determinata della variazione del prezzo. Ricordiamo: aumento o diminuzione del reddito; gusti dei consumatori, che possono variare per mode o tendenze; numero dei consumatori; prezzi futuri, in previsione di un aumento l'acquirente compra in anticipo il bene; prezzo dei beni complementari, costo dei carburanti che può influire sulla domanda di autovettura; prezzo dei beni alternativi. Elasticità della domanda A variazione significative del prezzo può corrispondere una variazione in aumento o diminuzione della domanda (beni voluttuari). Rigidità della domanda a variazioni anche significative del prezzo in aumento o diminuzione la domanda varia molto poco significativamente. Il diagramma dell'offerta rigida è speculare a quello della domanda rigida ed entrambe appaiono come variabili indipendenti in funzione del prezzo (all'aumentare del prezzo aumenta l'offerta, al diminuire del prezzo diminuisce l'offerta). Come per la domanda ci sono altri fattori, indipendenti dal prezzo, che influenzano l'offerta: la variazione dei costi di produzione; aumento del numero dei produttori. Beni a offerta rigida Sono particolarmente quelli legati al mercato immobiliare, ad un momento dei prezzi del mercato immobiliare un costruttore può decidere di intensificare l'attività costruttiva ma, per costruire, necessita di cantieri che non sono utilizzati; quindi l'offerta non varia significativamente. Prezzo di equilibrio È il punto di incontro tra la curva di domanda e la curva di offerta. È quel prezzo per cui si riesce a vendere la merce venendo incontro e soddisfacendo sia la domanda che l'offerta (acquirente e il venditore). Diverse forme di mercato Il mercato perfetto è costituito da una concorrenza bilaterale che si verifica quando si hanno molti produttori e molti consumatori. I prodotti devono essere omogenei, trasparenti (indicando tutti il percorso di origine) e il prezzo proposto dai produttori deve essere uguale per tutti. In realtà questo mercato è teorico perché se noi andiamo a variare una o più di queste caratteristiche non sussiste più 4 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA la caratteristica di mercato perfetto. Per queste variazioni viene a generarsi una concorrenza monopolistica dove un produttore o un rifornitore alterano l'equilibrio del mercato perfetto, le leggi antitrust vigilano sulla concentrazione del potere commerciale di pochi esponenti o sulle politiche adottate da più produttori che si accordano segretamente sulle linee economiche da seguire. Il monopolio è rappresentato da un'unica offerta, può essere dovuto a particolari situazioni come il controllo unico di più produttori da parte di uno che li ha acquisiti, oppure il caso legale del monopolio di Stato (quando è lo Stato stesso che produce un prodotto o autorizza un solo produttore a produrre un determinato prodotto). Abbiamo poi il monopolio naturale rappresentato dalla situazione in cui l'elemento venduto è originario di un luogo che detiene l'esclusiva commercializzazione. Nel mercato rivestono particolare importanza le varie tipologie dei prezzi, possiamo ritrovare i prezzi consigliati, i prezzi controllati, i prezzi calmierati e i prezzi “civetta”. Il prezzo di valore, riscuote molto importanza in estimo, dove il prezzo di mercato è rappresentato dalla quantità di moneta di scambio per un determinato bene o servizio e il prezzo di valore è la quantità di moneta che riteniamo probabile sia scambiabile per l'acquisto del bene o servizio. La vicinanza del prezzo di mercato al prezzo di valore conferma l'offerta vantaggiosa del bene o servizio acquistabile. Per la valutazione del prezzo di valore ci riferiamo ad azioni di compravendita, avvenute in uguale contesto di luogo e periodo, per una valutazione da ponderare sulla differenza di prodotto. IL MERCATO DEL LAVORO Il lavoro è uno dei fattori della produzione inteso come attività umana impiegata nell'ambito del ciclo produttivo. Il mercato del lavoro è oggetto di studio e di leggi molto delicate. Se andiamo ad osservare il mercato del lavoro sotto l'aspetto della globalizzazione possiamo notare che da questa ne è influenzato, le grandi industrie tendono a trasferire i propri impianti nei paesi dove il costo del lavoro è minore. Contratti regolano l'attività lavorativa e il lavoro può essere distinto nelle forme: di lavoro dipendente (o subordinato), sono normalmente a tempo indeterminato anche se, tuttavia, se primo rapporto di lavoro di durata inferiore ai 12 mesi può essere a tempo determinato. Il lavoratore a termine agli stessi diritti economici e normativi del lavoratore a tempo indeterminato, precise normative regolano le riassunzioni dopo licenziamento del lavoratore a tempo determinato; di lavoro autonomo (o dipendente o non subordinato). Tipologie di rapporto di lavoro Il decreto legislativo 276/2003 (legge Biagi), modificato recentemente dalla legge n° 92/2012 (legge Fornero) ha riformato la normativa che regolamenta il mercato del lavoro con l'introduzione di nuovi e più flessibili contratti di lavoro. La legge Biagi è riuscita a modificare il principio di intoccabilità del lavoro rendendo più flessibili le varie forme contrattuali, estendendo l'orario pieno sia al contratto indeterminato che al contratto determinato. La legge Fornero ha ulteriormente modificato altri aspetti del lavoro dipendente variando le leggi che riguardano la licenziabilità del lavoratore. Varie forme di flessibilità: orario ridotto (che comprende il “part-time” che può essere di tipo orizzontale, se il lavoro è distribuito giornalmente, o verticale, quando è distribuito in determinati periodi dell'anno; il lavoro somministrato (“staff leasing”), quando i dipendenti non sono reperiti dal datore di lavoro (“utilizzatore”) ma da agenzie interinali (“somministratori”) che forniscono personale su richiesta; a chiamata o intermittente (job on call) che vengono svolti nei periodi festivi o di vacanze da persone sotto i 24 anni e sopra i 55; condiviso o “ripartito” (job sharing) quando due lavoratori assumono l'adempimento di un'unica obbligazione lavorativa; l'avviamento al lavoro (con l'apprendistato che ha sostituito i precedenti contratti di inserimento al lavoro e il tirocinio estivo); la forma di lavoro a collaborazione, definita “ a progetto” o “ lavoro occasionale accessorio” è un contratto di collaborazione coordinata e continuativa (COCOPRO) riconducibile a uno o più progetti e gestito autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato finale. Si può considerare una forma intermedia tra il lavoro autonomo e lavoro dipendente. Per il lavoro autonomo possiamo distinguere le forme “abituale”; “occasionale”. Tutte le norme che regolano le forme di lavoro dipendente sono contenute nei contratti nazionali concordati e sottoscritti dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori e dalle associazioni dei datori di lavoro, questi contratti possono essere ulteriormente definiti a livello regionale, provinciale o aziendale. Sindacati I lavoratori dipendenti sono rappresentati dalle associazioni dei Sindacati che cercano di mantenere il potere contrattuale. Abbiamo diverse categorie di sindacati (confederati, autonomi). La controparte, che tutela gli interessi dei datori di lavoro, è rappresentata dalla Confindustria. Costo del lavoro e retribuzione netta il costo del lavoro riguarda tutte le spese che un imprenditore deve sostenere per mantenere un dipendente alle proprie dipendenze. Dobbiamo distinguere la retribuzione lorda con gli oneri a carico del datore di lavoro, questi oneri sono rappresentati dalle trattenute che devono essere versati per sostenere spese previdenziali, assicurative, di infortunio, fiscali ed addizionali. Nella retribuzione netta è compreso lo stipendio base, le indennità, i benefici accessori (frínge benefit), lo straordinario e le extra mensilità. Contingenza È collegata alla diminuzione del potere d'acquisto. Fino al 1992 la “Scala Mobile” prevedeva degli aumenti automatici degli stipendi e dei salari per adeguarsi al potere d'acquisto. L'attuale adeguamento è praticato con la contingenza che viene valutato sul tasso di inflazione programmato (anche se la recente crisi economica ha bloccato la contingenza già da numerosi anni). Trattenute Vengono trattenute dagli stipendi per motivi previdenziali, assistenziali, fiscali, eccetera. Il sistema retributivo è ormai destinato a scomparire e ci si indirizza verso il sistema contributivo (dal calcolo dell'ultimo stipendio ottenuto si passa ad una valutazione basata sui contributi versati). TFR - Trattamento di Fine Rapporto È una voce che pesa molto sui bilanci delle aziende, infatti si tratta di una parte di quota del reddito da retribuire alla fine del rapporto di lavoro del dipendente (liquidazione). Il TFR è soggetto a imposizione fiscale con particolari modalità. 5 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA TRIBUTI Gli scopi dell'imposizione fiscale sono quelli di far funzionare le istituzioni, di erogare una vasta categoria di servizi (welfare) e di mantenere efficienti le opere pubbliche a beneficio dell'intera collettività. Lo Stato, con l'imposizione fiscale, preleva una quota economica da ogni cittadino per poter finanziare queste opere e tutti cittadini sono tenuti a sostenere queste spese, anche se il loro parere la loro ideologia non lo consentirebbe. L'opinione contraria a determinate politiche anche in ambito economico viene espressa dalla collettività in occasione delle elezioni politiche. Un buon sistema fiscale Il principio della redistribuzione del reddito dovrebbe contemplare un maggiore importo da pagare per coloro che hanno guadagnato somme maggiori, come è stato ideato l'IRPEF. I problemi economici attuali hanno introdotto grosse problematiche per il mondo industriale, che trovandosi in difficoltà vedono come unica alternativa la chiusura delle fabbriche e il conseguente aumento dei lavoratori licenziati. Questo fenomeno sociale contribuisce ulteriormente alla già critica situazione economica. L'evasione e l'elusione sono due aspetti negativi che aggirano il sistema di versamento dei tributi. L'evasione non fa figurare delle rendite o delle entrate di un soggetto che eviterà di versare i tributi dovuti allo Stato. L'elusione permette di non versare tributi ricorrendo a dichiarazioni o artifici, spesso al limite della legalità, atti a rendere meno visibili determinate rendite e quindi meno tassabili. Le tasse, le imposte e i contributi costituiscono i tributi e rappresentano l'esborso monetario dovuto allo stato e ad altre amministrazioni pubbliche per usufruire di determinati servizi collettivi. Le imposte hanno la caratteristica di indivisibilità e devono essere pagate indipendentemente dal ritorno dell'utilizzo di questi servizi (SSN, apparati della Giustizia, mantenimento strade, eccetera). Le tasse sono tributi che si pagano nel momento che si decide di accedere ad un determinato servizio (tasse scolastiche che saranno versate per l'utilizzo del servizio scolastico e non per il mantenimento della struttura scolastica). I contributi hanno le caratteristiche di obbligatorietà come le imposte e dovuti come le tasse. I contributi più onerosi sono rappresentati da quelli previdenziali e sanitari. Le imposte si suddividono inoltre in: personali, venendo calcolate sull'effettivo stato di agiatezza e ricchezza del soggetto (vedi IRPEF); reali, non tiene conto delle precedenti caratteristiche del soggetto; dirette, quando colpiscono la nuova ricchezza prodotta; indirette, vengono valutate sulla ricchezza esistente nel momento del consumo o quando viene trasferita a terzi (Iva); proporzionali, sono le imposte che vengono applicate con un'aliquota fissa in proporzione all'imponibile, quindi cresce in maniera proporzionale progressiva, l'aliquota aumenta all'aumentare dell'imponibile e può aumentare in diversi modi (per scaglioni di reddito o meno). L'imponibile rappresenta la somma di denaro che si guadagna e che viene assoggettata all'importo del tributo, l'aliquota invece è una percentuale a cui viene applicata sull'imponibile per il calcolo dell'imposta, in modo proporzionale o progressiva. Dichiarazione dei redditi con il modello unico L’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche), dal punto di vista logico e pratico dovrebbe essere l'unica imposta da pagare poiché racchiude la valutazione dei redditi da lavoro dipendente di una persona. Abbiamo degli oneri deducibili che fanno aumentare il volume dell'imponibile, una volta calcolate le imposte abbiamo gli oneri detraibili che contribuiscono a far diminuire le imposte calcolate. Carichi fiscali All'interno di questa legge vengono fissati degli scaglioni di aliquote: 23% per i redditi da 0 a € 15.000 27% per i redditi da € 15.001 a € 28.000 38% per i redditi da € 28.001 a € 55.000 41% per i redditi da € 55.001 a € 75.000 43% per i redditi superiori a € 75.000 Un lavoratore che guadagna € 29.000 si vede applicata un'aliquota del 23% per l'importo che va da zero a € 15.000, un'aliquota del 27% per l'importo che va da € 15.001 a € 28.000 e un'aliquota al 38% dell'importo che va da € 28.001 a € 29.000. Nel tempo, a causa delle critiche condizioni economiche, abbiamo visto mettere in opera delle manovre di rimodulazione degli scaglioni (fiscal drag) arte ad incrementare le casse statali. IRPEF È un'imposta che fa riferimento a tutti i redditi di una singola persona fisica, diretta in quanto rivaluta la ricchezza del soggetto, progressiva e personale. I redditi che fanno capo all'IRPEF sono i redditi da lavoro, da fabbricati, da terreni, le locazioni (con contratti convenzionati o non convenzionati). Calcolato l'imponibile, posso diminuirlo applicando eventuali deduzioni (familiari a carico, portatori di handicap, ecc.) ed all'imponibile ottenuto posso applicare delle detrazioni (spese mediche, assicurative, SSN su polizze auto, ecc.). Addizionali regionali e comunali sono imposte che si sommano all'IRPEF per eventuali esigenze regionali o locali. Le aliquote fissate dai comuni o dalle regioni entro i limiti di legge. Le aliquote regionali variano dal 1,23 al 2,03%, le comunali hanno l'aliquota massima pari al 0,8% (per certi comuni con una soglia di esenzione massima di € 10.000). Imposta lorda Al reddito complessivo vanno detratti gli oneri deducibili, che sono gli oneri di particolare tipologia (spese mediche, contributi previdenziali, eccetera) che posso detrarre dall'imposta diminuendo l'imponibile. Il reddito stornato viene considerato con la valutazione del reddito a scaglioni. Versamenti Abbiamo un acconto del pagamento del IRPEF durante l'anno fiscale (all'atto della presentazione della dichiarazione dei redditi) e un saldo alla fine di esso. Viene applicato una piccola maggiorazione se l'acconto viene versato il mese successivo a quello stabilito. Dichiarazione dei redditi 6 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA Non tutte le persone sono obbligate a presentare la dichiarazione dei redditi, sono esentati i soggetti che hanno solo redditi da lavoro, da abitazione principale e coloro che hanno redditi fondiari non superiori a € 500. I soggetti esonerati possono altresì presentare la dichiarazione dei redditi per avvalersi del rimborso di versamenti non dovuti negli anni precedenti e di spese detraibili sostenute. 8‰ - 5‰ Tramite il modello unico, il modello 730 o il CUD il contribuente può esprimere la preferenza di destinare l’8‰ del gettito fiscale IRPEF allo Stato o a confessioni religiose per attività benefiche. È altro modo possibile destinare il 5‰ per il sostegno alle ONLUS. IRES È l'Imposta sui Redditi delle Società, ex IRPEG (imposta sul reddito delle persone giuridiche) e viene applicata al reddito d'impresa di società di capitali, enti pubblici e privati. La differenza è che l'imposta è del 27,5 o 38%. Con una recente legge nel caso una società sia sospettata di elusione viene applicata direttamente l'imposta del 38% IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) È un'imposta molto importante per il gettito seconda solo all'IRPEF, è indiretta poiché valore aggiunto che viene applicato dall'atto della produzione al consumo. Requisito soggettivo È il titolare di partita IVA che è soggetto al pagamento dell'IVA perché ha un'attività a carattere continuativo. Requisito oggettivo Consiste nell'attività continuativa di cessione di beni o prestazioni di servizi in cambio di un corrispettivo di denaro. In caso di cessioni gratuite o di prestazioni non retribuite queste non sono soggette al pagamento dell'IVA. Dichiarazione di inizio attività Chi intende esercitare un'attività soggetta ad Iva deve richiedere all'agenzia delle entrate la dichiarazione di inizio attività per ottenere numero di partita IVA. Calcolo dell'imposta Il titolare di partita Iva cede dei beni o delle prestazioni incassando l'Iva che verrà successivamente versata allo Stato. In condizioni ottimali di commercio sarà superiore l'entità dell'Iva incassata dalle vendite che quella versata per il pagamento di beni primari o di prestazioni (costi di esercizio). In caso di credito di Iva invece la si può detrarre dalla dichiarazione successiva o chiederne il rimborso. Fare lo scorporo dell'IVA significa capire dal corrispettivo bene venduto nell'arco dell'anno quanta Iva ho incassato per versarla allo Stato. 7 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 8 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 9 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 10 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 11 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 12 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 13 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 14 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 15 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 16 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 17 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 18 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 19 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 20 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 21 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 22 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 23 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 24 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 25 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 26 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 27 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 28 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 29 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 30 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 31 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 32 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 33 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 34 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 35 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 36 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 37 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 38 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 39 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 40 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 41 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 42 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 43 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 44 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 45 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 46 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 47 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 48 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 49 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 50 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 51 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 52 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 53 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 54 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 55 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 56 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 57 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 58 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 59 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 60 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 61 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 62 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 63 Alberto Vipraio Tiberi - 4a T serale 2013/14 APPUNTI DI ECONOMIA 64