Corbis M E D I C I N E C O M P L E M E N TA R I Senza basi scientifiche il rimedio può COSTARE CARO di Daniela Ovadia Molti pazienti con un cancro si rivolgono alle medicine alternative: ecco alcune riflessioni per non generare false speranze e medicine alternative di efficacia non dimostrata, non devono essere equi- consentendo il rimborso da parate alla medicina uffi- parte del Sistema sanitario naciale dal momento che non zionale e favorendo l’insegnahanno alla base alcuna prova mento di alcune di esse all’indi efficacia scientificamente di- terno dell’Università italiana. “Le medicine alternative mostrata”. Così si sono pronunciati, in un documento non possono essere finanziate reso pubblico nello scorso dal Servizio sanitario nazionale semplicemente mese di aprile, alcuni eminenti Alternativo no, perché questo toscienziati tra cui complementare glierebbe risorse alle cure di proUmberto Verosì, ma con vata efficacia e nesi, direttore giudizio favorirebbe la scientifico dell’Istituto europeo di oncologia, diffusione di un atteggiamento Silvio Garattini, direttore del- antiscientifico in ambito medil’Istituto Mario Negri di Mila- co, il che mi appare francano, il fisico Tullio Regge e mente inaccettabile” spiega Sill’oncologo Umberto Tirelli. In vio Garattini. quel momento era in gioco un principio importante: un dise- PRATICHE DIFFUSE gno di legge voleva infatti Nonostante ciò – e nonequiparare di fatto la medicina ostante il fatto che alcune basata sulla scienza a pratiche forme di medicina alternativa “ L 36 Fondamentale gennaio 2008 o non validata da ricerche abbiano fatto molti danni tra i pazienti, e in particolare tra i pazienti oncologici – le indagini sulla diffusione di pra- tiche non convenzionali tra i malati di cancro dimostrano che oltre il 60 per cento di essi ha fatto ricorso a qualche pratica non convenzionale. Le domande da porsi Prima di affiancare le cure di provata efficacia con terapie complementari, è bene che il paziente rivolga al proprio medico e a se stesso alcune domande che aiutano a valutare l’opportunità della scelta. L’elenco che segue è stato elaborato dagli oncologi della Società americana di oncologia clinica (ASCO). • Che benefici mi posso attendere dalla terapia complementare alla quale sto pensando di rivolgermi? • Quali sono i rischi associati a questa terapia? • I benefici già noti superano i rischi? • Quali effetti collaterali potrebbe provocare? • Questa terapia può interferire con le cure della medicina convenzionale di provata efficacia? • Questa terapia è mai stata testata in una sperimentazione scientifica? Se sì, chi ha organizzato lo studio e dove è stato pubblicato? • Quanto costerà questa terapia? Sono in grado di affrontarne i costi, e a scapito di che cosa? I dati sono relativi agli rare il benessere psicofisico Stati Uniti, ma indagini ita- del paziente. “La distinzione è fondaliane mostrano risultati anamentale, perché nel caso di loghi. malattie molto gravi come il Studiare la diffusione delle medicine alternative cancro nessun medico può non è semplice, perché non è permettersi di consigliare al chiaro nemmeno l’oggetto malato di abbandonare le della ricerca: in effetti sotto cure di cui si conoscono gli questa dicitura (e sotto quel- effetti in termini di prolunla oggi più utilizzata di ‘me- gamento della vita o di guarigione per teradicine complementari’) si me- L’oncologo deve pie alternative non sono scolano in un conoscere tutte che state valutate in unico calderone pratiche che le terapie che q u e s t ’ o t t i c a” sconfinano nei segue il malato spiega Ruth L. Kirschstein, dirituali magici (come l’uso di cristalli o pen- rettore del National Center dolini o altri sedicenti ‘equi- for Complementary and Allibratori energetici’) con altre ternative Medicine, l’istituto di cui vi sono comprovate pubblico statunitense che ha dimostrazioni di efficacia, l’obiettivo di sottoporre tutti come tutte le terapie nutri- i rimedi non ufficiali al vazionali per ridurre gli effetti glio della scienza. “Anche le collaterali della chemiotera- medicine complementari, pia e altre ancora sulle quali però, possono provocare efvi sono almeno alcuni studi fetti negativi se non vengono di buona qualità (come per utilizzate con intelligenza. esempio l’agopuntura per il Basta pensare alla fitoterapia, controllo del dolore o della ovvero all’uso di erbe che nausea). Infine gli esperti contengono principi attivi considerano ‘complementari’ ben noti anche alla farmacoanche tutte le forme di rilas- pea ufficiale e che possono samento, meditazione e per- interagire con le chemioterapie, aumentandone la tossisino il ricorso alla preghiera. Per questo il National cità”. Cancer Institute di Bethesda, negli Stati Uniti, ovvero il UN DIALOGO centro dell’oncologia made SENZA PREGIUDIZI in USA, utilizza la sigla Negli Stati Uniti, dove i CAM (medicine comple- medici hanno in genere un mentari e alternative) distin- approccio molto pragmatico guendo tra azioni che vengo- anche alle questioni più conno intraprese al posto delle troverse, ha preso piede un atcure scientifiche (dette ap- teggiamento più ‘morbido’ nei punto alternative, e che confronti dell’utilizzo di pratiquindi sono ovviamente da che alternative: dal momento evitare) e pratiche che ven- che molti pazienti vi fanno rigono affiancate alle cure tra- corso, è importante che le dizionali (complementari), convinzioni del medico oncocon lo scopo di limitarne gli logo non impediscano loro di effetti collaterali o di miglio- parlarne nel corso delle visite. Corbis LA RICERCA CONTINUA Fondamentale gennaio 2008 37 M E D I C I N E C O M P L E M E N TA R I I punti chiave secondo il National Cancer Institute statunitense • Le medicine complementari e alternative costituiscono un gruppo di pratiche, di sistemi di cura e di prodotti che non fanno parte della medicina convenzionale. • È importante che tali pratiche vengano sottoposte alle stesse prove di validità scientifica utilizzate per la medicina convenzionale. • Centri di ricerca come il National Cancer Institute statunitense Solo così si possono evitare BISOGNI E SPERANZE “Diversi studi si sono problemi e difficoltà. Ciò richiede, da parte del chiesti perché i pazienti si rimedico, un’empatia partico- volgono a cure di efficacia lare e il riconoscimento dei dubbia e spesso costose invebisogni del suo assistito: ce di limitarsi all’assistenza molti passi avanti in questo dell’oncologo e la risposta, senso sono stati fatti grazie nella maggior parte dei casi, all’introduzione della psicon- è molto semplice: le cure oncologia nei reparti ospedalie- cologiche classiche non riri. Lo psicologo, infatti, può spondono appieno ai bisogni del malato e talavallare e addiritvolta provocano tura utilizzare alTalvolta collaterali cune terapie che le necessità effetti che comprometsono considerate dei pazienti tono la qualità di complementari, come le tecniche vita” spiega sono Kirschstein. “In di rilassamento o più vaste secondo luogo il biofeedback, per migliorare il benessere alcune terapie complementadel paziente e favorire l’aper- ri agiscono modificando gli tura di questo nei confronti stili di vita nella direzio del medico, soprattutto ne indicata anche dalla quando la pratica alternativa medicina scientifica: la cucicomporta l’assunzione di far- na macrobiotica ha dimomaci o di preparati naturali o strato, per di sintesi. Viceversa i medici e s e m vengono formati a interveni- p i o , re nelle scelte del paziente d i solo se queste rischiano di compromettere la sua salute o la qualità delle cure che riceve in ospedale. 38 Fondamentale gennaio 2008 portano avanti alcuni studi per verificare se e come alcune pratiche di medicina complementare o alternativa possano essere di aiuto ai malati di cancro. • È fondamentale che i pazienti informino i loro medici curanti di qualsiasi terapia che stanno usando o pensano di usare. Solo in questo modo il medico può garantire la sicurezza delle terapie che prescrive. avere un effetto positivo su alcuni tipi di tumore, la meditazione o la preghiera riducono lo stress, l’agopuntura può aiutare a smettere di fumare (sebbene in questo caso la scienza abbia dimostrato che si tratta più di una forma di suggestione o effetto placebo che di una vera e propria azione dell’ago sul bisogno di nicotina)”. Per un paziente, la difficoltà maggiore nel rivolgersi alle medicine non convenzionali sta nel capire se rischia di farsi del male e se ripone la sua fiducia in persone e pratiche che promettono miglioramenti che non possono essere reali. Per questa ragione, il National Cancer Institute ha pubblicato una vera e propria guida alle terapie alternative, il cui principio centrale è il seguente: prima di fare qualsiasi cosa, bisogna parlarne con il proprio medico curante. Altri principi fondamentali, fatti propri anche dall’American Society for Clinical Onco- logy (ASCO), sono riassunti nelle domande elencate nel riquadro a pagina 36: informarsi bene sulle basi teoriche su cui si fonda una determinata pratica, verificare se è mai stata sottoposta a convalide scientifiche mediante studi di efficacia, stabilire a priori quale vantaggio si spera di ottenere e in quanto tempo e, soprattutto, dal momento che si tratta di cure che devono essere pagate privatamente, valutare se la scelta non è troppo onerosa per il proprio portafoglio. “Se esiste una cura efficace per salvare la vita a qualcuno, il Sistema sanitario italiano se ne fa certamente carico” spiega Garattini. “Anche quando si tratta di terapie non ancora approvate è possibile fare richieste di intervento straordinario per casi particolari. Questa è la fortuna di chi vive in un Paese con un sistema sanitario pubblico. Quindi possiamo tranquillamente affermare che se un medico o un operatore sanitario chiede dei soldi per una cura annunciando che è molto efficace ma non è riconosciuta dalla medicina ufficiale, allora sta mentendo”.