NUOVO TEATRO COMUNALE DI GRADISCA D`ISONZO `Il canto di

Teatro
Verdi
di
Gorizia
Martedì alle 20.45 COVATTA E
IACCHETTI “MATTI DA SLEGARE”
DIRETTI DA DIX
Dopo anni in una struttura psichiatrica protetta, Elia e
Gianni sono “promossi” e mandati dal sistema sanitario a
vivere da soli in un appartamento in città. Una prova molto
importante per i due inseparabili amici, che dovranno
dimostrare di saper badare a se stessi. A raccontare il loro
percorso di reinserimento nella società sarà un formidabile
terzetto: sul palco ci saranno infatti Giobbe Covatta ed Enzo
Iacchetti, in regia Gioele Dix. L’appuntamento con “Matti da
slegare”, penultimo spettacolo del cartellone di Prosa della
stagione 2016/2017 del Teatro Verdi di Gorizia, sarà per
martedì alle 20.45. Grazie all’interpretazione divertente,
credibile, a tratti persino commovente e alla regia attenta e
leggera, la vicenda si dipana fresca e ironica, affrontando un
tema sensibile come la malattia mentale senza cadere nel
patetico né nella retorica. Lo spettacolo è tratto dalla
commedia Elling & Kjell Bjarne del norvegese Axel Hellstenius,
da cui nel 2001 è stato ricavato anche il film Elling diretto
da Petter Næss, candidato all’Oscar come migliore pellicola
straniera. Lo spettacolo racconta il percorso tortuoso,
complicato ed esaltante che condurrà i due “matti” a slegarsi
dai tanti fantasmi, piccoli e grandi, che li hanno resi
infelici per gran parte della loro vita. Il Botteghino del
Verdi è aperto da lunedì a sabato dalle 17 alle 19, la
Biglietteria la sera stessa degli spettacoli dalle 19.45.
Un intenso e delicato ritratto di vita e amicizia, di passioni
e dolori, di fobie e scelte coraggiose in cui l’arte e l’amore
diventano strumenti di guarigione e riscossa: questa
l’intuizione forte di “Matti da slegare”. Particolarmente
azzeccata è la scelta di affidare a Enzo Iacchetti e Giobbe
Covatta diretti da Gioele Dix il trattamento di un tema
rilevante e delicato come quello della malattia mentale. Le
loro caratteristiche attoriali e registiche garantiscono un
approccio alla materia fresco, ironico, addirittura spassoso e
divertente, in grado di dar vita a un intenso ritratto di vita
e amicizia, di passioni e dolori, di fobie e scelte
coraggiose. Elia, che non ha mai conosciuto il proprio padre,
ha vissuto sempre solo con la madre, imbastendo con lei un
rapporto morboso ed esclusivo. Alla morte della donna, si
rivela quindi totalmente incapace di prendersi cura di sé. Il
lungo trattamento terapeutico non ha però fiaccato la sua
profonda sensibilità e un senso innato dell’autoironia. Gianni
è al contrario un omaccione dai modi ruvidi e spicci, fissato
col cibo e soprattutto col sesso, che peraltro non ha ancora
avuto modo di sperimentare. È un uomo generoso e impulsivo, la
cui fragilità è segno del disperato tentativo di cancellare le
ferite procurategli da una madre alcolista e un patrigno
violento. Entrambi riusciranno a trovare una strada personale
per il reinserimento nel mondo. Il “cocco di mamma” troverà
nella poesia e nella forza comunicativa delle parole la
propria ragione di vita, mentre lo “scimmione” si accorgerà di
poter essere utile agli altri con il suo lavoro e il suo buon
cuore.
dal
1
apr.NUOVO
TEATRO
COMUNALE DI GRADISCA D’ISONZO
Al via la rassegna ‘Operetta
e dintorni’
Comune
promossa
dal
Conto alla rovescia per l’avvio della Rassegna ‘Operetta e
dintorni’, organizzata dal Comune di Gradisca d’Isonzo, che
prenderà il via sabato 1 aprile, alle 21, al Nuovo Teatro
Comunale di Gradisca d’Isonzo con ‘Ti parlerò d’amor –
Dall’operetta al musical nella Berlino del 1936’ di Gianni
Gori e Alessandro Gilleri, sulle musiche di K.Weill,
F.Holländer, R.Stolz, R.M.Siegel, G.Gershwin. Protagonisti
dello spettacolo Marzia Postogna e Andrea Binetti diretti dal
regista Tommaso Tuzzoli (scene e costumi Pier Paolo Bisleri).
Nella Berlino del 1936 due sfortunati artisti di cabaret
(coppia di fatto per reciproco interesse) cercano – oltre ad
un lavoro sia pur precario – l’occasione per rilanciare
altrove la propria carriera. L’atmosfera a Berlino non
promette nulla di buono. Sono i tempi delle Olimpiadi ma anche
delle leggi razziali e della persecuzione degli omosessuali
ricordando il paragrafo 175, articolo del codice penale
tedesco risalente al 1871 che il nazismo riformulò portando
alla morte migliaia di persone. Due vite legate l’una
all’altra da un sodalizio artistico e da un amore
incondizionato. Lei, ebrea, sogna l’America ma nel contempo
nega l’amara realtà in cui resta schiacciata a causa di un
amore senza limiti per la propria città: Berlino. Lei vorrebbe
raggiungere oltreoceano Marlene Dietrich che un giorno lontano
le ha scritto una lettera di incoraggiamento. Lui sogna di
raggiungere la libertà a Parigi (generosa nell’accoglienza
verso gli artisti perseguitati), e cerca di dissuaderla
dall’idea di restare. Ne nascono itinerari incrociati scanditi
da situazioni comiche, da momenti di poesia, da sogni, da
ricordi e dalle memorie musicali di Weill, Stolz, dalle
canzoni francesi e italiane del tempo, da Gershwin: un
percorso affascinante, che – pur nella scia della leggerezza
– tocca anche i temi drammatici del razzismo e dell’omofobia.
Segreto del successo di Ti parlerò d’amor da Trieste a Roma è
quello di coniugare divertimento, ironia, humour, brillantezza
di commedia alla riflessione sulla storia e su temi civili
ancora oggi di grande attualità.
Il secondo appuntamento è fissato, invece, per giovedì 20
aprile con ‘Fantasia Musicale – Dallo Singspiel al Musical’
con Daniela Mazzucato e Max Renè Cosotti, accompagnati al
pianoforte dal Maestro Federico Consoli (una produzione
Golden Show Trieste). L’amatissimo soprano Daniela Mazzucato
in coppia con il tenore Max Renè Cosotti ricorderanno le
pagine più belle del repertorio della “piccola lirica” e non
solo. Una carrellata di successi con due artisti dalla
carriera intramontabile. Artista dalle caratteristiche vocali
assai duttili e versatili, Daniela Mazzucato spazia dal
repertorio barocco (Händel, Cesti, Scarlatti, Cavalli, Landi),
ai principali ruoli protagonistici nelle opere di Mozart e
Donizetti.Veneziana di nascita, ha compiuto gli studi di canto
al Conservatorio «Benedetto Marcello» debuttando a soli
diciannove anni nel ruolo di Gilda in Rigoletto al Teatro La
Fenice di Venezia. Con il fortunato debutto al Teatro alla
Scala nel 1973 nelle Nozze di Figaro (Susanna) e nell’Amore
delle tre melarance con la direzione di Claudio Abbado e la
regia di Giorgio Strehler, Daniela Mazzucato ha iniziato una
brillante carriera internazionale che l’ha vista esibirsi in
alcuni fra i più prestigiosi teatri del mondo. Ha cantato al
Covent Garden di Londra, Opéra di Parigi, Hamburgische
Staatsoper, Arena di Verona, Teatro San Carlo di Napoli,
Teatro Comunale di Bologna, Teatro dell’Opera di Roma,
Festival dei Due Mondi di Spoleto, New Israeli Opera di Tel
Aviv, Glyndebourne Opera Festival, nonché a Francoforte,
Bordeaux, Ottawa e Marsiglia. Numerose sono le sue esibizioni
di successo nel campo dell’operetta. Viene regolarmente
invitata al Festival dell’Operetta di Trieste. Ha inoltre
cantato il ruolo protagonista ne La vedova allegra al Teatro
San Carlo di Napoli e al Teatro Comunale di Bologna, Orfeo
all’inferno di Offenbach e Die Fledermaus di Strauss al Teatro
La Fenice di Venezia ed al Teatro Massimo di Palermo.
di Palermo.
PREVENDITE:
NUOVO TEATRO DI GRADISCA d’ISONZO (0481-969753): martedì 17 –
19; sabato 10.30 -12.30/ TEATRO COMUNALE di CORMONS: lunedì e
venerdì 17 – 19
Teatro
Verdi
di
Gorizia
Mitteleuropa
Orchestra
DIRETTA DAL Maestro Marco
Guidarini
Sarà il Teatro Verdi di Gorizia a ospitare il primo concerto
della Mitteleuropa Orchestra con il neo nominato direttore
musicale Maestro Marco Guidarini, forte della sua esperienza
nei principali teatri italiani e con le più prestigiose
orchestre di tutto il mondo Al suo fianco un giovane musicista
dal futuro assai promettente: Alexander Gadjiev, virtuoso del
pianoforte, goriziano classe 1994, ormai di casa tra il
pubblico di alcune delle più importanti capitali europee e
noto anche in Giappone. L’ultimo appuntamento del cartellone
di Musica e balletto della stagione artistica 2016/2017,
domani, giovedì, alle 20.45, sarà incentrato sulla figura del
grande compositore russo Pyotr Ilyich Tchaikovsky, di cui
saranno eseguite alcune delle più significative produzioni
musicali, tra cui il Concerto per pianoforte e orchestra n.1
op.23 in si bem. Min e la Sinfonia n. 6 op.74 Patetica. Il
Botteghino del Teatro Verdi in corso Italia è aperto da lunedì
a sabato dalle 17 alle 19, con chiusura nei giorni festivi. La
Biglietteria, in via Garibaldi, è invece operativa la sera
degli spettacoli dalle 19.45.
Marco Guidarini conta nel suo repertorio oltre settanta titoli
operistici e più di duecento lavori sinfonici. Affianca a una
formazione musicale di alto prestigio gli studi umanistici:
dal diploma in violoncello al Conservatorio di Genova fino a
Vienna, dove ha studiato direzione d’orchestra alla Hochschule
für Musik, alla laurea in Letterature comparate
di Genova. Profondamente influenzato dalla
Claudio Abbado e Carlo Maria Giulini, debutta
d’orchestra all’Opéra de Lyon, chiamato da John
all’Università
vicinanza di
come direttore
Eliot Gardiner
come suo assistente. Da qui inizia una carriera sul podio dei
maggiori teatri del mondo: dal Metropolitan di New York, alla
Scala di Milano, dall’Opera di Sidney al Teatro Bolshoi di
Mosca, dalla Deutsche Oper di Berlino allo Staatsoper di
Monaco. Ma è la Francia che diventa la sua seconda patria:
eccezionale infatti il suo contributo al repertorio verdiano e
nell’estate 2001 Guidarini riceve una vera consacrazione,
ottenendo tre grandissimi successi unanimi nelle celebrazioni
del centenario della morte di Verdi. Dal 2001 al 2009 è il
Direttore Musicale dell’Orchestra Filarmonica e del Teatro
dell’Opéra de Nice. Dirige inoltre nei principali teatri
italiani e molte tra le più prestigiose orchestre del mondo.
La sua formazione lo porta anche a una intensa attività
didattica in collaborazioni con le maggiori accademie musicali
del mondo – in particolare con l’Accademia della Scala – e in
ambito universitario, avvalendosi del proprio bagaglio
linguistico: parla e scrive correttamente inglese, francese,
spagnolo e tedesco.
Alexander Gadjiev,
La Mitteleuropa Orchestra, che affonda le sue radici nella
tradizione musicale dell’area del centro e del sud Europa,
discende da esperienze orchestrali pluridecennali. Nei primi
anni 2000 ha trovato una sua collocazione istituzionale grazie
all’intervento della Regione e al sostegno di Comuni e
Province dello stesso Friuli Venezia Giulia. L’orchestra conta
attualmente 47 professori d’orchestra stabili e una solida
organizzazione autonoma. Il suo repertorio spazia, nel segno
della più ampia versatilità, dal barocco al contemporaneo, dal
classico al cross-over: la Mitteleuropa Orchestra si propone
al pubblico in formazione sinfonica, sinfonico-corale, con
orchestra d’archi, orchestra di fiati ed ensemble cameristici.
Ereditando l’esperienza dell’Orchestra Sinfonica del Friuli
Venezia Giulia, ha avuto modo di esibirsi con rilevanti
consensi di pubblico e critica in tutta Italia e all’estero,
dalla Francia alla Tunisia, dall’Egitto al Marocco, passando
per Turchia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia, Montenegro,
Albania. L’Orchestra è stata anche ospite di numerosi eventi
internazionali, dalla Biennale Musica di Venezia al
Mittelfest, dalle Giornate del Cinema muto al Concerto per la
beatificazione di Giovanni Paolo II. Ha collaborato, in ambito
teatrale, con Simone Cristicchi in Magazzino 18, eseguendo dal
vivo le musiche di scena di Valter Sivilotti, in uno
spettacolo che dal 2013 calca con enorme successo le scene
nazionali.
Figlio d’arte, Alexander Gadjiev ha iniziato lo studio di
pianoforte a cinque anni con la madre, Ingrid Silic, per poi
proseguire gli studi con il padre Siavush Gadjiev, noto
didatta russo. Vincitore di diversi concorsi giovanili, a nove
anni ha suonato accompagnato dall’orchestra il concerto do
magg. di J.Haydn, ottenendo ottime critiche. Ha tenuto il suo
primo recital a dieci anni, poi tra il 2005-2008 è stato
protagonista di concerti da solista in sedi prestigiose. Nel
2012 ha suonato con l’orchestra RTV Slovenija il Concerto di
Tschaikovsky, sotto la guida del M° En Shao. Nell’aprile dello
stesso anno ha vinto il 3° Premio nella prima edizione del
“FVG International Piano competition”. Nel giugno del 2012 ha
vinto la IX edizione del “Premio delle Arti” di Trieste, con
giudizio unanime della giuria. Sempre nel 2012 si è diplomato
al Conservatorio Bruno Maderna di Cesena con lode e menzione
speciale. A ottobre dello stesso anno ha debuttato a Parigi,
suonando al Centro Culturale Italiano nell’ambito della
rassegna musicale “Suona Italiano”. Il 2013 è stato scandito
dall’esibizione a Roma nello splendido Museo dell’Ara Pacis,
dal diploma al Liceo scientifico Duca degli Abruzzi di Gorizia
con 100/100 e dalla vittoria nella 30esima edizione del
prestigioso “Premio Venezia”, rassegna a cui possono
partecipare solo i diplomati eccellenti dei Conservatori
Italiani. Un successo che gli ha consentito di esibirsi anche,
al Teatro La Fenice di Venezia. Tanto per citare alcuni dei
suoi ultimi traguardi, nel dicembre 2015 ha conquistato
l’Hamamatsu International Piano Competition, concorso che si
svolge ogni tre anni in Giappone.
Martedì 28 marzo (ore 20.45)
il Kulturni Dom di Gorizia
ospiterà il primo concerto
dell’edizione
2017
del
Festival Viktor Ullmann.
GORIZIA – Martedì 28 marzo il Kulturni Dom di Gorizia ospiterà
il primo concerto dell’edizione 2017 del Festival Viktor
Ullmann. Organizzato dall’Associazione Musica Libera di
Trieste, il Festival Ullmann è l’unico festival in Europa
dedicato alla musica concentrazionaria (così definita perché
composta nei campi di concentramento e nei ghetti), alla
musica degenerata (la musica proibita nella Germania nazista e
nell’Italia fascista perché ritenuta decadente e dannosa) e
alla musica d’esilio. L’intento del festival è riscoprire
quelle pagine musicali per far rivivere il genio creativo dei
loro compositori e riflettere sulla Shoah da un diverso punto
di osservazione.
L’appuntamento è organizzato con l’Ente Regionale Teatrale del
Friuli Venezia Giulia e vedrà esibirsi alle 20.45 l’Ensemble
Alraune, formazione composta da Franziska Clara Schötensack e
Marna Fumarola ai violini, Stefano Zanobini e Hildegard Kuen
alle viole, Andrea Landi e Augusto Gasbarri ai violoncelli.
Formazione multidisciplinare fondata sulla musica, l’Ensemble
Alraune ha avviato nel 2011 il progetto pluriennale “Musica &
Regime” che indaga i legami tra musicisti e regimi
dittatoriali. Il progetto ha prodotto una serie di dischi e la
mostra itinerante “Voci dal ghetto” ed è stato premiato con la
Medaglia del Presidente della Repubblica. Il concerto vedrà
inoltre la partecipazione straordinaria di Federica Carnevale,
mezzosoprano specializzata nel repertorio liederistico di fine
Ottocento e inizi Novecento.
Il programma del concerto proporrà musiche di Alexander von
Zemlinsky e Viktor Ullmann – compositori di origine ebraica
perseguitati dal regime nazista – e vanta l’esecuzione di due
prime nazionali.
Compagno di studi a Vienna di Mahler e Wolf, Alexander
Zemlinsky fu insegnante di Schönberg. Padre del Novecento
Storico, fu direttore d’orchestra alla Kroll Opera di Praga ma
venne licenziato subito dopo l’avvento del nazismo. Si
trasferì quindi a Berlino e poi negli Stati Uniti dove morì
nel 1942.
Compositore innovativo e prolifico nonché direttore
d’orchestra, Viktor Ullmann – al quale è dedicato il Festival
– fu allievo di Schönberg e Zemlinsky. Dal 1935 cercò
inutilmente di espatriare dalla Repubblica Cecoslovacca
occupata e nel 1942 fu deportato nella città-ghetto di
Terezín, dove compose proprio i tre Lieder che verranno
eseguiti. Ullmann morì il 18 ottobre 1944, due giorni dopo il
trasferimento al campo di concentramento di Auschwitz.
Il prezzo dei biglietti è 8 euro l’intero, 5 euro il ridotto
(under25, over65, abbonati del Circuito ERT). Il giorno del
concerto la biglietteria del teatro aprirà alle ore 20. Per
informazioni e prenotazioni contattare l’ERT allo
0432.224246/11 o scrivere a [email protected]. Per
approfondire www.ertfvg.it e www.festivalviktorullmann.com.
Giovedì 23 alle 20.45 Primo
concerto della Mitteleuropa
orchestra di Guidarini Teatro
Verdi Gorizia
Sarà il Teatro Verdi di Gorizia a ospitare il primo concerto
della Mitteleuropa Orchestra con il neo nominato direttore
musicale Maestro Marco Guidarini, forte della sua esperienza
nei principali teatri italiani e con le più prestigiose
orchestre di tutto il mondo Al suo fianco un giovane musicista
dal futuro assai promettente: Alexander Gadjiev, virtuoso del
pianoforte, goriziano classe 1994, ormai di casa tra il
pubblico di alcune delle più importanti capitali europee e
noto anche in Giappone. L’ultimo appuntamento del cartellone
di Musica e balletto della stagione artistica 2016/2017,
giovedì 23 alle 20.45, sarà incentrato sulla figura del grande
compositore russo Pyotr Ilyich Tchaikovsky, di cui saranno
eseguite alcune delle più significative produzioni musicali,
tra cui il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 op.23 in si
bem. Min e la Sinfonia n. 6 op.74 Patetica. Il Botteghino del
Teatro Verdi in corso Italia è aperto da lunedì a sabato dalle
17 alle 19, con chiusura nei giorni festivi. La Biglietteria,
in via Garibaldi, è invece operativa la sera degli spettacoli
dalle 19.45.
Belforte/ Monfalcone Domenica
19 marzo Dog Show – mostra
sfilata amatoriale per cani
di razza
Domenica 19 marzo giornata dedicata agli amici a 4 zampe al
Belforte di Monfalcone con il Dog Show, mostra/sfilata di cani
di razza. La sfilata è amatoriale e dunque aperta a tutti i
cani di razza anche senza pedigree, purché superiori a 3 mesi
di età, con microchip e libretto sanitario. Tutti i
partecipanti riceveranno un
omaggio Mafra Pet Line, mentre i
premi sono offerti da Farmina e
Baubaumiciomicio. Queste le
categorie che verranno premiate:
al cane più giovane, più
anziano,
più
grande,
più
piccolo, più simpatico, che
viene da più distante, più
elegante, col pelo più lungo,
con più colori del pelo, con gli
occhi più chiari, col pelo più
vaporoso, al gruppo più numeroso per singolo padrone, alla
migliore coppia, al raggruppamento di razza più numerosa, al
cane con accompagnatore bambino più giovane, al migliore
Chihuahua. Per i più votati dalla giuria sono invece messi in
palio una lavatrice, un tablet e un ferro da stiro. Le
iscrizioni (10 €) verranno raccolte domenica stessa dalle 14
alla 15.30 quando comincerà la passerella davanti a una giuria
di esperti cinofili. Conclusione della giornata alle 10 col
Best in show e le premiazioni. Info 3297185333
21 mar. NUOVO TEATRO COMUNALE
DI GRADISCA D’ISONZO ‘Chi è
di scena’ di e con Alessandro
Benvenuti
‘Chi è di scena’ di e con
Alessandro Benvenuti, sarà la
prossima attesa commedia in
prima regionale al Nuovo Teatro
Comunale di Gradisca d’Isonzo,
martedì 21 marzo, alle 21.
Accanto a noto artista toscano
saliranno sul palcoscenico Paolo
Cioni e Maria Vittoria Argenti. La produzione è Arca Azzurra
Teatro.
Uno stravagante e chiacchierato uomo di teatro scomparso dalle
scene improvvisamente e apparentemente senza un plausibile
motivo da cinque anni, viene rintracciato
per un caso fortuito da un giovane fan. A
lui, l’uomo decide di rilasciare
un’intervista per spiegare le ragioni
della sua scelta e svelare così il mistero
che si è creato intorno a questa. Lo
invita perciò a casa sua. Testimone
silente di questo loro incontro è però una
giovane donna che, giacendo seminuda su
una chaiselongue di spalle ai due, sembra
dormire un sonno profondo.
E come spesso accade nei lavori di Alessandro Benvenuti, quel
che appare si scopre tutt’altro che vero, e quel che è vero si
svela in un intreccio giocoso e imprevedibile, con una specie
di
doppio
salto
mortale
drammaturgico che accompagna lo
spettatore
a
un
finale
assolutamente inaspettato che
gioca con leggerezza con le
vicende pubbliche e private dei
tre protagonisti, sull’intreccio
tutt’altro che evidente dei loro
rapporti, affrontando insieme tematiche di grande attualità
sociale. Il tutto ovviamente con il linguaggio forte, pastoso,
ricco dei testi di Benvenuti, assolutamente esplicito,
lineare, venato di ironia con punte di corrosività sarcastica
e sempre di una comicità istintiva e feroce.
Prevendite sabato dalle 10.30 alle 12.30 e martedì dalle 17.
Giovedì 16 marzo con HIDDEN
FIGURES continua BABEL, la
rassegna di film in lingua
originale
al
KINEMAX
di
MONFALCONE
Per gli amanti del cinema, e chi avesse la curiosità di
esplorare le sonorità originali, le voci degli attori, il
diverso ritmo acustico del film, il grande “Hidden Figures”
(Il diritto di contare), candidato a tre Premi Oscar, si può
vedere in lingua originale solo GIOVEDI 16 MARZO AL KINEMAX DI
MONFALCONE nell’ambito di Babel, la rassegna che Kinemax di
Monfalcone continua a proporre nelle sue sale.
Si tratta di un film di Theodore Melfi con Taraji P. Henson,
Octavia Spencer, Janelle Monáe, Kevin Costner, Kirsten Dunst,
Jim Parsons, Mahershala Ali, Aldis Hodge. Esso racconta
ll film racconta la storia vera della matematica, scienziata e
fisica afroamericana Katherine Johnson, che collaborò con la
Nasa tracciando le traiettorie per il Programma Mercury e la
missione Apollo 11. Nella Virginia segregazionista degli anni
Sessanta, la legge non permette ai neri di vivere insieme ai
bianchi. Uffici, toilette, mense, sale d’attesa, bus sono
rigorosamente separati. Da una parte ci sono i bianchi,
dall’altra ci sono i neri. La NASA, a Langley, non fa
eccezione. I neri hanno i loro bagni, relegati in un’aerea
dell’edificio lontano da tutto, bevono il loro caffè, sono
considerati una forza lavoro flessibile di cui disporre a
piacimento e sono disprezzati più o meno sottilmente.
Reclutate dalla prestigiosa istituzione, Katherine Johnson,
Dorothy Vaughan e Mary Jackson sono la brillante variabile che
permette alla NASA di inviare un uomo in orbita e poi sulla
Luna. Matematica, supervisore (senza esserlo ufficialmente) di
un team di ‘calcolatrici’ afroamericane e aspirante ingegnere,
si battono contro le discriminazioni (sono donne e sono nere),
imponendosi poco a poco sull’arroganza di colleghi e
superiori. Confinate nell’ala ovest dell’edificio, finiscono
per abbattere le barriere razziali con grazia e competenza.
Per informazioni e biglietti
Kinemax Monfalcone – tel. 0481 712020
www.kinemax.it
Andrea Forliano
‘FIGLI DI UN DIO MINORE’ CON
GIORGIO LUPANO E RITA MAZZA
18
mar
al
Comunale
di
Cormòns;19 mar al Pasolini di
Cervignano
Torna in regione nella rassegna ERT, ‘Figli di un Dio minore’
il testo di Mark Medoff, produzione di a.ArtistiAssociati e
Officine del Teatro Italiano, con Giorgio Lupano (nelle vesti
del professore di logopedia) e Rita Mazza (Sara, l’allieva
sorda) diretti da Marco Mattolini. Gli appuntamenti si
susseguiranno, sabato 18 marzo al Teatro Comunale di Cormòns e
domenica 19 marzo al Teatro Pasolini di Cervignano (entrambe
le repliche con inizio alle 21). Il testo teatrale “Figli di
un Dio minore” di Mark Medoff è stato scritto nel 1978 e messo
in scena negli Stati Uniti nel 1980: quella versione in lingua
inglese fu ospitata al Festival dei Due Mondi di Spoleto
sempre nel 1980 (unica rappresentazione di questo testo in
Italia), mentre la trasposizione cinematografica, interpretata
da William Hurt, meritò nel 1986 cinque nomination agli Oscar
e la protagonista femminile Marlee Matlin vinse per
quell’interpretazione l’Oscar e il Golden Globe. Gli anni
nulla hanno potuto sull’attualità e la freschezza di un testo,
tuttora inedito nel nostro Paese, che ha oggi la forza di un
classico contemporaneo.
Infatti l’argomento della commedia, che racconta le difficoltà
della conoscenza e poi dell’amore fra James, insegnante
logopedista e Sarah, giovane ex allieva dell’Istituto per
sordi in cui lavora come cameriera, travalica lo specifico
della distanza fra i mondi degli udenti e dei non udenti, per
diventare emblema del confronto fra le tante solitudini legate
alle diverse appartenenze sociali e culturali.
Lo spettacolo potrà essere fruito anche da un pubblico di non
udenti.
La storia: In un Istituto per sordi arriva
un nuovo insegnante di logopedia. È James
Leeds, un giovane i cui metodi anticonvenzionali e diretti sono guardati con
sospetto dal direttore che lo esorta
subito a non essere troppo “creativo”
nell’insegnamento. Leeds va avanti per la
sua strada ed i risultati del suo empatico
rapporto con gli allievi non tardano ad
arrivare. Ma la vera sfida per il
professore è rappresentata da Sarah, una
giovane donna, bella, intelligente e sorda dalla nascita. La
ragazza accolta dalla scuola fin dall’infanzia vi si è
diplomata ed ha poi deciso di rimanere lì, dentro i confini
del suo mondo di silenzio, accettando un lavoro da cameriera.
Si sente più sicura in mezzo alla “sua gente” e preferisce non
affrontare l’esterno, una realtà che percepisce come ostile e
crudele. “La sordità – risponderà a Leeds che cerca di farla
uscire dal suo isolamento volontario – non è il contrario
dell’udito. È un silenzio pieno di suoni”. Sara ha un
carattere forte, è spigolosa, introversa. Fiera della sua
diversità si rifiuta di parlare perché, non avendo mai
conosciuto il suono della voce umana, sa di non poter farlo
bene come gli altri, non usa la lettura delle labbra,
nonostante la conosca, e si esprime solo attraverso la lingua
dei segni. Nonostante la dichiarata ostilità della ragazza ad
ogni integrazione comunicativa, Leeds non si arrende e Sarah
sembra volerlo mettere ogni volta alla prova. L’uomo incontra
la madre di lei, che non ha un buon rapporto con la figlia, la
cui diversità ritiene abbia determinato il fallimento del suo
matrimonio, e le chiede aiuto, ma invano. Le particolari
attenzioni che il logopedista rivolge all’ex-allieva non sono
viste di buon occhio né dal direttore, né da due giovani
audiolesi che vivono nell’Istituto: Orin (che teme l’influenza
del professore possa distogliere Sara dalla causa della difesa
dei non udenti) e Lydia, che, infatuata del professore, è
gelosa del sentimento che lui nutre per l’amica. Nonostante, e
forse proprio per questo, Sara e James finiscono per
innamorarsi anche se la loro relazione deve superare molti
ostacoli…
CIN-CI-LA’ DELLA COMPAGNIA
ABBATI IN SCENA GIOVEDI’ 12
mar. al al Teatro Verdi di
Gorizia
Arriva al Teatro Verdi di Gorizia l’operetta più celebre in
Italia: Cin-ci-là. A metterla in scena in un appuntamento
fuori abbonamento alla stagione artistica 2016/2017 sarà la
compagnia Corrado Abbati, che in questa versione si propone di
riportare l’operetta alla sua struttura originaria.
L’appuntamento è per giovedì, come sempre alle 20.45. La
storia di Cin-ci-là, donna bella e sensuale, diventa
l’elegante storia della sua sensibilità, dei suoi problemi,
del suo desiderio di emancipazione che ne farà una grande
protagonista dell’operetta italiana. Bella, brava ed
entusiasta come i suoi motivetti ritmati che tutti conoscono e
cantano, così Abbati ha voluto questa moderna Cin-ci-là dove
il tono scanzonato e spensierato si unisce a un forte richiamo
sentimentale. Il Botteghino del Teatro Verdi in corso Italia è
aperto da lunedì a sabato dalle 17 alle 19, con chiusura nei
giorni festivi. La Biglietteria, in via Garibaldi, è invece
operativa la sera degli spettacoli dalle 19.45.