Teatro Verdi di Gorizia Martedì alle 20.45 COVATTA E IACCHETTI “MATTI DA SLEGARE” DIRETTI DA DIX Dopo anni in una struttura psichiatrica protetta, Elia e Gianni sono “promossi” e mandati dal sistema sanitario a vivere da soli in un appartamento in città. Una prova molto importante per i due inseparabili amici, che dovranno dimostrare di saper badare a se stessi. A raccontare il loro percorso di reinserimento nella società sarà un formidabile terzetto: sul palco ci saranno infatti Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti, in regia Gioele Dix. L’appuntamento con “Matti da slegare”, penultimo spettacolo del cartellone di Prosa della stagione 2016/2017 del Teatro Verdi di Gorizia, sarà per martedì alle 20.45. Grazie all’interpretazione divertente, credibile, a tratti persino commovente e alla regia attenta e leggera, la vicenda si dipana fresca e ironica, affrontando un tema sensibile come la malattia mentale senza cadere nel patetico né nella retorica. Lo spettacolo è tratto dalla commedia Elling & Kjell Bjarne del norvegese Axel Hellstenius, da cui nel 2001 è stato ricavato anche il film Elling diretto da Petter Næss, candidato all’Oscar come migliore pellicola straniera. Lo spettacolo racconta il percorso tortuoso, complicato ed esaltante che condurrà i due “matti” a slegarsi dai tanti fantasmi, piccoli e grandi, che li hanno resi infelici per gran parte della loro vita. Il Botteghino del Verdi è aperto da lunedì a sabato dalle 17 alle 19, la Biglietteria la sera stessa degli spettacoli dalle 19.45. Un intenso e delicato ritratto di vita e amicizia, di passioni e dolori, di fobie e scelte coraggiose in cui l’arte e l’amore diventano strumenti di guarigione e riscossa: questa l’intuizione forte di “Matti da slegare”. Particolarmente azzeccata è la scelta di affidare a Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta diretti da Gioele Dix il trattamento di un tema rilevante e delicato come quello della malattia mentale. Le loro caratteristiche attoriali e registiche garantiscono un approccio alla materia fresco, ironico, addirittura spassoso e divertente, in grado di dar vita a un intenso ritratto di vita e amicizia, di passioni e dolori, di fobie e scelte coraggiose. Elia, che non ha mai conosciuto il proprio padre, ha vissuto sempre solo con la madre, imbastendo con lei un rapporto morboso ed esclusivo. Alla morte della donna, si rivela quindi totalmente incapace di prendersi cura di sé. Il lungo trattamento terapeutico non ha però fiaccato la sua profonda sensibilità e un senso innato dell’autoironia. Gianni è al contrario un omaccione dai modi ruvidi e spicci, fissato col cibo e soprattutto col sesso, che peraltro non ha ancora avuto modo di sperimentare. È un uomo generoso e impulsivo, la cui fragilità è segno del disperato tentativo di cancellare le ferite procurategli da una madre alcolista e un patrigno violento. Entrambi riusciranno a trovare una strada personale per il reinserimento nel mondo. Il “cocco di mamma” troverà nella poesia e nella forza comunicativa delle parole la propria ragione di vita, mentre lo “scimmione” si accorgerà di poter essere utile agli altri con il suo lavoro e il suo buon cuore. dal 1 apr.NUOVO TEATRO COMUNALE DI GRADISCA D’ISONZO Al via la rassegna ‘Operetta e dintorni’ Comune promossa dal Conto alla rovescia per l’avvio della Rassegna ‘Operetta e dintorni’, organizzata dal Comune di Gradisca d’Isonzo, che prenderà il via sabato 1 aprile, alle 21, al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo con ‘Ti parlerò d’amor – Dall’operetta al musical nella Berlino del 1936’ di Gianni Gori e Alessandro Gilleri, sulle musiche di K.Weill, F.Holländer, R.Stolz, R.M.Siegel, G.Gershwin. Protagonisti dello spettacolo Marzia Postogna e Andrea Binetti diretti dal regista Tommaso Tuzzoli (scene e costumi Pier Paolo Bisleri). Nella Berlino del 1936 due sfortunati artisti di cabaret (coppia di fatto per reciproco interesse) cercano – oltre ad un lavoro sia pur precario – l’occasione per rilanciare altrove la propria carriera. L’atmosfera a Berlino non promette nulla di buono. Sono i tempi delle Olimpiadi ma anche delle leggi razziali e della persecuzione degli omosessuali ricordando il paragrafo 175, articolo del codice penale tedesco risalente al 1871 che il nazismo riformulò portando alla morte migliaia di persone. Due vite legate l’una all’altra da un sodalizio artistico e da un amore incondizionato. Lei, ebrea, sogna l’America ma nel contempo nega l’amara realtà in cui resta schiacciata a causa di un amore senza limiti per la propria città: Berlino. Lei vorrebbe raggiungere oltreoceano Marlene Dietrich che un giorno lontano le ha scritto una lettera di incoraggiamento. Lui sogna di raggiungere la libertà a Parigi (generosa nell’accoglienza verso gli artisti perseguitati), e cerca di dissuaderla dall’idea di restare. Ne nascono itinerari incrociati scanditi da situazioni comiche, da momenti di poesia, da sogni, da ricordi e dalle memorie musicali di Weill, Stolz, dalle canzoni francesi e italiane del tempo, da Gershwin: un percorso affascinante, che – pur nella scia della leggerezza – tocca anche i temi drammatici del razzismo e dell’omofobia. Segreto del successo di Ti parlerò d’amor da Trieste a Roma è quello di coniugare divertimento, ironia, humour, brillantezza di commedia alla riflessione sulla storia e su temi civili ancora oggi di grande attualità. Il secondo appuntamento è fissato, invece, per giovedì 20 aprile con ‘Fantasia Musicale – Dallo Singspiel al Musical’ con Daniela Mazzucato e Max Renè Cosotti, accompagnati al pianoforte dal Maestro Federico Consoli (una produzione Golden Show Trieste). L’amatissimo soprano Daniela Mazzucato in coppia con il tenore Max Renè Cosotti ricorderanno le pagine più belle del repertorio della “piccola lirica” e non solo. Una carrellata di successi con due artisti dalla carriera intramontabile. Artista dalle caratteristiche vocali assai duttili e versatili, Daniela Mazzucato spazia dal repertorio barocco (Händel, Cesti, Scarlatti, Cavalli, Landi), ai principali ruoli protagonistici nelle opere di Mozart e Donizetti.Veneziana di nascita, ha compiuto gli studi di canto al Conservatorio «Benedetto Marcello» debuttando a soli diciannove anni nel ruolo di Gilda in Rigoletto al Teatro La Fenice di Venezia. Con il fortunato debutto al Teatro alla Scala nel 1973 nelle Nozze di Figaro (Susanna) e nell’Amore delle tre melarance con la direzione di Claudio Abbado e la regia di Giorgio Strehler, Daniela Mazzucato ha iniziato una brillante carriera internazionale che l’ha vista esibirsi in alcuni fra i più prestigiosi teatri del mondo. Ha cantato al Covent Garden di Londra, Opéra di Parigi, Hamburgische Staatsoper, Arena di Verona, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Comunale di Bologna, Teatro dell’Opera di Roma, Festival dei Due Mondi di Spoleto, New Israeli Opera di Tel Aviv, Glyndebourne Opera Festival, nonché a Francoforte, Bordeaux, Ottawa e Marsiglia. Numerose sono le sue esibizioni di successo nel campo dell’operetta. Viene regolarmente invitata al Festival dell’Operetta di Trieste. Ha inoltre cantato il ruolo protagonista ne La vedova allegra al Teatro San Carlo di Napoli e al Teatro Comunale di Bologna, Orfeo all’inferno di Offenbach e Die Fledermaus di Strauss al Teatro La Fenice di Venezia ed al Teatro Massimo di Palermo. di Palermo. PREVENDITE: NUOVO TEATRO DI GRADISCA d’ISONZO (0481-969753): martedì 17 – 19; sabato 10.30 -12.30/ TEATRO COMUNALE di CORMONS: lunedì e venerdì 17 – 19 Teatro Verdi di Gorizia Mitteleuropa Orchestra DIRETTA DAL Maestro Marco Guidarini Sarà il Teatro Verdi di Gorizia a ospitare il primo concerto della Mitteleuropa Orchestra con il neo nominato direttore musicale Maestro Marco Guidarini, forte della sua esperienza nei principali teatri italiani e con le più prestigiose orchestre di tutto il mondo Al suo fianco un giovane musicista dal futuro assai promettente: Alexander Gadjiev, virtuoso del pianoforte, goriziano classe 1994, ormai di casa tra il pubblico di alcune delle più importanti capitali europee e noto anche in Giappone. L’ultimo appuntamento del cartellone di Musica e balletto della stagione artistica 2016/2017, domani, giovedì, alle 20.45, sarà incentrato sulla figura del grande compositore russo Pyotr Ilyich Tchaikovsky, di cui saranno eseguite alcune delle più significative produzioni musicali, tra cui il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 op.23 in si bem. Min e la Sinfonia n. 6 op.74 Patetica. Il Botteghino del Teatro Verdi in corso Italia è aperto da lunedì a sabato dalle 17 alle 19, con chiusura nei giorni festivi. La Biglietteria, in via Garibaldi, è invece operativa la sera degli spettacoli dalle 19.45. Marco Guidarini conta nel suo repertorio oltre settanta titoli operistici e più di duecento lavori sinfonici. Affianca a una formazione musicale di alto prestigio gli studi umanistici: dal diploma in violoncello al Conservatorio di Genova fino a Vienna, dove ha studiato direzione d’orchestra alla Hochschule für Musik, alla laurea in Letterature comparate di Genova. Profondamente influenzato dalla Claudio Abbado e Carlo Maria Giulini, debutta d’orchestra all’Opéra de Lyon, chiamato da John all’Università vicinanza di come direttore Eliot Gardiner come suo assistente. Da qui inizia una carriera sul podio dei maggiori teatri del mondo: dal Metropolitan di New York, alla Scala di Milano, dall’Opera di Sidney al Teatro Bolshoi di Mosca, dalla Deutsche Oper di Berlino allo Staatsoper di Monaco. Ma è la Francia che diventa la sua seconda patria: eccezionale infatti il suo contributo al repertorio verdiano e nell’estate 2001 Guidarini riceve una vera consacrazione, ottenendo tre grandissimi successi unanimi nelle celebrazioni del centenario della morte di Verdi. Dal 2001 al 2009 è il Direttore Musicale dell’Orchestra Filarmonica e del Teatro dell’Opéra de Nice. Dirige inoltre nei principali teatri italiani e molte tra le più prestigiose orchestre del mondo. La sua formazione lo porta anche a una intensa attività didattica in collaborazioni con le maggiori accademie musicali del mondo – in particolare con l’Accademia della Scala – e in ambito universitario, avvalendosi del proprio bagaglio linguistico: parla e scrive correttamente inglese, francese, spagnolo e tedesco. Alexander Gadjiev, La Mitteleuropa Orchestra, che affonda le sue radici nella tradizione musicale dell’area del centro e del sud Europa, discende da esperienze orchestrali pluridecennali. Nei primi anni 2000 ha trovato una sua collocazione istituzionale grazie all’intervento della Regione e al sostegno di Comuni e Province dello stesso Friuli Venezia Giulia. L’orchestra conta attualmente 47 professori d’orchestra stabili e una solida organizzazione autonoma. Il suo repertorio spazia, nel segno della più ampia versatilità, dal barocco al contemporaneo, dal classico al cross-over: la Mitteleuropa Orchestra si propone al pubblico in formazione sinfonica, sinfonico-corale, con orchestra d’archi, orchestra di fiati ed ensemble cameristici. Ereditando l’esperienza dell’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia, ha avuto modo di esibirsi con rilevanti consensi di pubblico e critica in tutta Italia e all’estero, dalla Francia alla Tunisia, dall’Egitto al Marocco, passando per Turchia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia, Montenegro, Albania. L’Orchestra è stata anche ospite di numerosi eventi internazionali, dalla Biennale Musica di Venezia al Mittelfest, dalle Giornate del Cinema muto al Concerto per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Ha collaborato, in ambito teatrale, con Simone Cristicchi in Magazzino 18, eseguendo dal vivo le musiche di scena di Valter Sivilotti, in uno spettacolo che dal 2013 calca con enorme successo le scene nazionali. Figlio d’arte, Alexander Gadjiev ha iniziato lo studio di pianoforte a cinque anni con la madre, Ingrid Silic, per poi proseguire gli studi con il padre Siavush Gadjiev, noto didatta russo. Vincitore di diversi concorsi giovanili, a nove anni ha suonato accompagnato dall’orchestra il concerto do magg. di J.Haydn, ottenendo ottime critiche. Ha tenuto il suo primo recital a dieci anni, poi tra il 2005-2008 è stato protagonista di concerti da solista in sedi prestigiose. Nel 2012 ha suonato con l’orchestra RTV Slovenija il Concerto di Tschaikovsky, sotto la guida del M° En Shao. Nell’aprile dello stesso anno ha vinto il 3° Premio nella prima edizione del “FVG International Piano competition”. Nel giugno del 2012 ha vinto la IX edizione del “Premio delle Arti” di Trieste, con giudizio unanime della giuria. Sempre nel 2012 si è diplomato al Conservatorio Bruno Maderna di Cesena con lode e menzione speciale. A ottobre dello stesso anno ha debuttato a Parigi, suonando al Centro Culturale Italiano nell’ambito della rassegna musicale “Suona Italiano”. Il 2013 è stato scandito dall’esibizione a Roma nello splendido Museo dell’Ara Pacis, dal diploma al Liceo scientifico Duca degli Abruzzi di Gorizia con 100/100 e dalla vittoria nella 30esima edizione del prestigioso “Premio Venezia”, rassegna a cui possono partecipare solo i diplomati eccellenti dei Conservatori Italiani. Un successo che gli ha consentito di esibirsi anche, al Teatro La Fenice di Venezia. Tanto per citare alcuni dei suoi ultimi traguardi, nel dicembre 2015 ha conquistato l’Hamamatsu International Piano Competition, concorso che si svolge ogni tre anni in Giappone. Martedì 28 marzo (ore 20.45) il Kulturni Dom di Gorizia ospiterà il primo concerto dell’edizione 2017 del Festival Viktor Ullmann. GORIZIA – Martedì 28 marzo il Kulturni Dom di Gorizia ospiterà il primo concerto dell’edizione 2017 del Festival Viktor Ullmann. Organizzato dall’Associazione Musica Libera di Trieste, il Festival Ullmann è l’unico festival in Europa dedicato alla musica concentrazionaria (così definita perché composta nei campi di concentramento e nei ghetti), alla musica degenerata (la musica proibita nella Germania nazista e nell’Italia fascista perché ritenuta decadente e dannosa) e alla musica d’esilio. L’intento del festival è riscoprire quelle pagine musicali per far rivivere il genio creativo dei loro compositori e riflettere sulla Shoah da un diverso punto di osservazione. L’appuntamento è organizzato con l’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e vedrà esibirsi alle 20.45 l’Ensemble Alraune, formazione composta da Franziska Clara Schötensack e Marna Fumarola ai violini, Stefano Zanobini e Hildegard Kuen alle viole, Andrea Landi e Augusto Gasbarri ai violoncelli. Formazione multidisciplinare fondata sulla musica, l’Ensemble Alraune ha avviato nel 2011 il progetto pluriennale “Musica & Regime” che indaga i legami tra musicisti e regimi dittatoriali. Il progetto ha prodotto una serie di dischi e la mostra itinerante “Voci dal ghetto” ed è stato premiato con la Medaglia del Presidente della Repubblica. Il concerto vedrà inoltre la partecipazione straordinaria di Federica Carnevale, mezzosoprano specializzata nel repertorio liederistico di fine Ottocento e inizi Novecento. Il programma del concerto proporrà musiche di Alexander von Zemlinsky e Viktor Ullmann – compositori di origine ebraica perseguitati dal regime nazista – e vanta l’esecuzione di due prime nazionali. Compagno di studi a Vienna di Mahler e Wolf, Alexander Zemlinsky fu insegnante di Schönberg. Padre del Novecento Storico, fu direttore d’orchestra alla Kroll Opera di Praga ma venne licenziato subito dopo l’avvento del nazismo. Si trasferì quindi a Berlino e poi negli Stati Uniti dove morì nel 1942. Compositore innovativo e prolifico nonché direttore d’orchestra, Viktor Ullmann – al quale è dedicato il Festival – fu allievo di Schönberg e Zemlinsky. Dal 1935 cercò inutilmente di espatriare dalla Repubblica Cecoslovacca occupata e nel 1942 fu deportato nella città-ghetto di Terezín, dove compose proprio i tre Lieder che verranno eseguiti. Ullmann morì il 18 ottobre 1944, due giorni dopo il trasferimento al campo di concentramento di Auschwitz. Il prezzo dei biglietti è 8 euro l’intero, 5 euro il ridotto (under25, over65, abbonati del Circuito ERT). Il giorno del concerto la biglietteria del teatro aprirà alle ore 20. Per informazioni e prenotazioni contattare l’ERT allo 0432.224246/11 o scrivere a [email protected]. Per approfondire www.ertfvg.it e www.festivalviktorullmann.com. Giovedì 23 alle 20.45 Primo concerto della Mitteleuropa orchestra di Guidarini Teatro Verdi Gorizia Sarà il Teatro Verdi di Gorizia a ospitare il primo concerto della Mitteleuropa Orchestra con il neo nominato direttore musicale Maestro Marco Guidarini, forte della sua esperienza nei principali teatri italiani e con le più prestigiose orchestre di tutto il mondo Al suo fianco un giovane musicista dal futuro assai promettente: Alexander Gadjiev, virtuoso del pianoforte, goriziano classe 1994, ormai di casa tra il pubblico di alcune delle più importanti capitali europee e noto anche in Giappone. L’ultimo appuntamento del cartellone di Musica e balletto della stagione artistica 2016/2017, giovedì 23 alle 20.45, sarà incentrato sulla figura del grande compositore russo Pyotr Ilyich Tchaikovsky, di cui saranno eseguite alcune delle più significative produzioni musicali, tra cui il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 op.23 in si bem. Min e la Sinfonia n. 6 op.74 Patetica. Il Botteghino del Teatro Verdi in corso Italia è aperto da lunedì a sabato dalle 17 alle 19, con chiusura nei giorni festivi. La Biglietteria, in via Garibaldi, è invece operativa la sera degli spettacoli dalle 19.45. Belforte/ Monfalcone Domenica 19 marzo Dog Show – mostra sfilata amatoriale per cani di razza Domenica 19 marzo giornata dedicata agli amici a 4 zampe al Belforte di Monfalcone con il Dog Show, mostra/sfilata di cani di razza. La sfilata è amatoriale e dunque aperta a tutti i cani di razza anche senza pedigree, purché superiori a 3 mesi di età, con microchip e libretto sanitario. Tutti i partecipanti riceveranno un omaggio Mafra Pet Line, mentre i premi sono offerti da Farmina e Baubaumiciomicio. Queste le categorie che verranno premiate: al cane più giovane, più anziano, più grande, più piccolo, più simpatico, che viene da più distante, più elegante, col pelo più lungo, con più colori del pelo, con gli occhi più chiari, col pelo più vaporoso, al gruppo più numeroso per singolo padrone, alla migliore coppia, al raggruppamento di razza più numerosa, al cane con accompagnatore bambino più giovane, al migliore Chihuahua. Per i più votati dalla giuria sono invece messi in palio una lavatrice, un tablet e un ferro da stiro. Le iscrizioni (10 €) verranno raccolte domenica stessa dalle 14 alla 15.30 quando comincerà la passerella davanti a una giuria di esperti cinofili. Conclusione della giornata alle 10 col Best in show e le premiazioni. Info 3297185333 21 mar. NUOVO TEATRO COMUNALE DI GRADISCA D’ISONZO ‘Chi è di scena’ di e con Alessandro Benvenuti ‘Chi è di scena’ di e con Alessandro Benvenuti, sarà la prossima attesa commedia in prima regionale al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo, martedì 21 marzo, alle 21. Accanto a noto artista toscano saliranno sul palcoscenico Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti. La produzione è Arca Azzurra Teatro. Uno stravagante e chiacchierato uomo di teatro scomparso dalle scene improvvisamente e apparentemente senza un plausibile motivo da cinque anni, viene rintracciato per un caso fortuito da un giovane fan. A lui, l’uomo decide di rilasciare un’intervista per spiegare le ragioni della sua scelta e svelare così il mistero che si è creato intorno a questa. Lo invita perciò a casa sua. Testimone silente di questo loro incontro è però una giovane donna che, giacendo seminuda su una chaiselongue di spalle ai due, sembra dormire un sonno profondo. E come spesso accade nei lavori di Alessandro Benvenuti, quel che appare si scopre tutt’altro che vero, e quel che è vero si svela in un intreccio giocoso e imprevedibile, con una specie di doppio salto mortale drammaturgico che accompagna lo spettatore a un finale assolutamente inaspettato che gioca con leggerezza con le vicende pubbliche e private dei tre protagonisti, sull’intreccio tutt’altro che evidente dei loro rapporti, affrontando insieme tematiche di grande attualità sociale. Il tutto ovviamente con il linguaggio forte, pastoso, ricco dei testi di Benvenuti, assolutamente esplicito, lineare, venato di ironia con punte di corrosività sarcastica e sempre di una comicità istintiva e feroce. Prevendite sabato dalle 10.30 alle 12.30 e martedì dalle 17. Giovedì 16 marzo con HIDDEN FIGURES continua BABEL, la rassegna di film in lingua originale al KINEMAX di MONFALCONE Per gli amanti del cinema, e chi avesse la curiosità di esplorare le sonorità originali, le voci degli attori, il diverso ritmo acustico del film, il grande “Hidden Figures” (Il diritto di contare), candidato a tre Premi Oscar, si può vedere in lingua originale solo GIOVEDI 16 MARZO AL KINEMAX DI MONFALCONE nell’ambito di Babel, la rassegna che Kinemax di Monfalcone continua a proporre nelle sue sale. Si tratta di un film di Theodore Melfi con Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monáe, Kevin Costner, Kirsten Dunst, Jim Parsons, Mahershala Ali, Aldis Hodge. Esso racconta ll film racconta la storia vera della matematica, scienziata e fisica afroamericana Katherine Johnson, che collaborò con la Nasa tracciando le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11. Nella Virginia segregazionista degli anni Sessanta, la legge non permette ai neri di vivere insieme ai bianchi. Uffici, toilette, mense, sale d’attesa, bus sono rigorosamente separati. Da una parte ci sono i bianchi, dall’altra ci sono i neri. La NASA, a Langley, non fa eccezione. I neri hanno i loro bagni, relegati in un’aerea dell’edificio lontano da tutto, bevono il loro caffè, sono considerati una forza lavoro flessibile di cui disporre a piacimento e sono disprezzati più o meno sottilmente. Reclutate dalla prestigiosa istituzione, Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson sono la brillante variabile che permette alla NASA di inviare un uomo in orbita e poi sulla Luna. Matematica, supervisore (senza esserlo ufficialmente) di un team di ‘calcolatrici’ afroamericane e aspirante ingegnere, si battono contro le discriminazioni (sono donne e sono nere), imponendosi poco a poco sull’arroganza di colleghi e superiori. Confinate nell’ala ovest dell’edificio, finiscono per abbattere le barriere razziali con grazia e competenza. Per informazioni e biglietti Kinemax Monfalcone – tel. 0481 712020 www.kinemax.it Andrea Forliano ‘FIGLI DI UN DIO MINORE’ CON GIORGIO LUPANO E RITA MAZZA 18 mar al Comunale di Cormòns;19 mar al Pasolini di Cervignano Torna in regione nella rassegna ERT, ‘Figli di un Dio minore’ il testo di Mark Medoff, produzione di a.ArtistiAssociati e Officine del Teatro Italiano, con Giorgio Lupano (nelle vesti del professore di logopedia) e Rita Mazza (Sara, l’allieva sorda) diretti da Marco Mattolini. Gli appuntamenti si susseguiranno, sabato 18 marzo al Teatro Comunale di Cormòns e domenica 19 marzo al Teatro Pasolini di Cervignano (entrambe le repliche con inizio alle 21). Il testo teatrale “Figli di un Dio minore” di Mark Medoff è stato scritto nel 1978 e messo in scena negli Stati Uniti nel 1980: quella versione in lingua inglese fu ospitata al Festival dei Due Mondi di Spoleto sempre nel 1980 (unica rappresentazione di questo testo in Italia), mentre la trasposizione cinematografica, interpretata da William Hurt, meritò nel 1986 cinque nomination agli Oscar e la protagonista femminile Marlee Matlin vinse per quell’interpretazione l’Oscar e il Golden Globe. Gli anni nulla hanno potuto sull’attualità e la freschezza di un testo, tuttora inedito nel nostro Paese, che ha oggi la forza di un classico contemporaneo. Infatti l’argomento della commedia, che racconta le difficoltà della conoscenza e poi dell’amore fra James, insegnante logopedista e Sarah, giovane ex allieva dell’Istituto per sordi in cui lavora come cameriera, travalica lo specifico della distanza fra i mondi degli udenti e dei non udenti, per diventare emblema del confronto fra le tante solitudini legate alle diverse appartenenze sociali e culturali. Lo spettacolo potrà essere fruito anche da un pubblico di non udenti. La storia: In un Istituto per sordi arriva un nuovo insegnante di logopedia. È James Leeds, un giovane i cui metodi anticonvenzionali e diretti sono guardati con sospetto dal direttore che lo esorta subito a non essere troppo “creativo” nell’insegnamento. Leeds va avanti per la sua strada ed i risultati del suo empatico rapporto con gli allievi non tardano ad arrivare. Ma la vera sfida per il professore è rappresentata da Sarah, una giovane donna, bella, intelligente e sorda dalla nascita. La ragazza accolta dalla scuola fin dall’infanzia vi si è diplomata ed ha poi deciso di rimanere lì, dentro i confini del suo mondo di silenzio, accettando un lavoro da cameriera. Si sente più sicura in mezzo alla “sua gente” e preferisce non affrontare l’esterno, una realtà che percepisce come ostile e crudele. “La sordità – risponderà a Leeds che cerca di farla uscire dal suo isolamento volontario – non è il contrario dell’udito. È un silenzio pieno di suoni”. Sara ha un carattere forte, è spigolosa, introversa. Fiera della sua diversità si rifiuta di parlare perché, non avendo mai conosciuto il suono della voce umana, sa di non poter farlo bene come gli altri, non usa la lettura delle labbra, nonostante la conosca, e si esprime solo attraverso la lingua dei segni. Nonostante la dichiarata ostilità della ragazza ad ogni integrazione comunicativa, Leeds non si arrende e Sarah sembra volerlo mettere ogni volta alla prova. L’uomo incontra la madre di lei, che non ha un buon rapporto con la figlia, la cui diversità ritiene abbia determinato il fallimento del suo matrimonio, e le chiede aiuto, ma invano. Le particolari attenzioni che il logopedista rivolge all’ex-allieva non sono viste di buon occhio né dal direttore, né da due giovani audiolesi che vivono nell’Istituto: Orin (che teme l’influenza del professore possa distogliere Sara dalla causa della difesa dei non udenti) e Lydia, che, infatuata del professore, è gelosa del sentimento che lui nutre per l’amica. Nonostante, e forse proprio per questo, Sara e James finiscono per innamorarsi anche se la loro relazione deve superare molti ostacoli… CIN-CI-LA’ DELLA COMPAGNIA ABBATI IN SCENA GIOVEDI’ 12 mar. al al Teatro Verdi di Gorizia Arriva al Teatro Verdi di Gorizia l’operetta più celebre in Italia: Cin-ci-là. A metterla in scena in un appuntamento fuori abbonamento alla stagione artistica 2016/2017 sarà la compagnia Corrado Abbati, che in questa versione si propone di riportare l’operetta alla sua struttura originaria. L’appuntamento è per giovedì, come sempre alle 20.45. La storia di Cin-ci-là, donna bella e sensuale, diventa l’elegante storia della sua sensibilità, dei suoi problemi, del suo desiderio di emancipazione che ne farà una grande protagonista dell’operetta italiana. Bella, brava ed entusiasta come i suoi motivetti ritmati che tutti conoscono e cantano, così Abbati ha voluto questa moderna Cin-ci-là dove il tono scanzonato e spensierato si unisce a un forte richiamo sentimentale. Il Botteghino del Teatro Verdi in corso Italia è aperto da lunedì a sabato dalle 17 alle 19, con chiusura nei giorni festivi. La Biglietteria, in via Garibaldi, è invece operativa la sera degli spettacoli dalle 19.45.