Servizi tecnici generali La società Se.te. s.r.l. nasce dall’esperienza svolta da oltre 30 anni di attività , accrescendo la propria esperienza nel campo dell’impiantistica ed edilizia , sottoponendosi alla Vs. cortese attenzione con una consolidata presenza nel settore. Elemento distintivo dell’azienda risulta essere la ricercata personalizzazione dei lavori offerti alla propria clientela, curando quindi a fondo le singole necessità fin dalla fase di progettazione. Dotata di una struttura aziendale molto snella, Se.te. s.r.l. garantisce la massima flessibilità essendo in grado di rispondere rapidamente alle esigenze del mercato. Questa particolare attenzione rivolta alla nostra clientela, conferisce alla Se.te. s.r.l. un carattere di estrema professionalità che contraddistingue non solo le opere realizzate, ma anche tutti i collaboratori dell’azienda. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 1 PRESTAZIONI DA NOI OFFERTE - Manutenzione stabili ed impianti di cui: - Opere murarie - Isolamenti termici a cappotto su facciate - Isolamenti acustici - Opere di cartongesso, contropareti, pareti divisorie, controsoffittature - Opere di pavimentazione in legno, in pvc, in linoleum e moquette - Posa di tappezzeria - Imbiancature, stucchi e decorazioni pittoriche ed artistiche - Opere di tapparellista, tende da sole e zanzariere - Opere di falegnameria - Spurghi, videoispezioni, risanamento e costruzione fognature, gestione rifiuti e bonifiche - Impianti idraulici, riscaldamento e condizionamento - Impianti fotovoltaici - Impianti elettrici, citofonici tradizionali e video, telefonici, rete dati, tv e tvcc, automazione, domotica, antifurto ed antincendio oltre ai sistemi per la gestione automatizzata dei servizi Hotel CONSULENZA E PROGETTAZIONE CON PRODUZIONE DI DOCUMENTAZIONI INERENTI LE NORMATIVE IN VIGORE, REALIZZATE CON MODERNI STRUMENTI INFORMATICI (CAD, OFFICE). Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 2 Intervento edilizio Nella legislazione italiana per intervento edilizio si intende ogni lavorazione o opera che modifichi in tutto o in parte un edificio esistente o che porti alla realizzazione di una nuova costruzione. Il riferimento normativo per l'intervento edilizio si trova all'art.3 del D.P.R. n.380/2001 (conosciuto come Testo unico dell'edilizia). Lo stesso articolo dà una classificazione dei diversi interventi edilizi, che vengono di seguito descritti. Per ogni intervento edilizio viene indicato quale strumento urbanistico è necessario per poterlo eseguire (ciascuna Regione ha, però, la facoltà di decidere a sua discrezione quali strumenti richiedere per ciascun intervento). Intervento di manutenzione ordinaria Sono interventi di manutenzione ordinaria quelli rivolti principalmente al mantenimento in efficienza di un impianto (per esempio il rifacimento dell'impianto elettrico vecchio con uno a norma, il rifacimento dei sanitari di un bagno, la sostituzione di un discendente di scarico acque) o il suo ampliamento (p.e. aggiungere una lampada a muro, mettere un secondo lavabo nel bagno), al mantenimento dell'igiene e della pulizia dei locali (p.e. ritinteggiare una parete, anche sostituendo l'intonaco, sostituire le piastrelle del bagno). Nella manutenzione ordinaria rientrano anche le opere per la sostituzione degli infissi (porte e finestre, oppure l'installazione della porta blindata in luogo della precedente) e anche, le opere relative alla realizzazione di vani di passaggio o spostamenti di porte, purché venga mantenuto l'impianto originario della casa. Queste opere sono ammesse spesso non in modo esplicito, perché sono al limite della confusione con la manutenzione straordinaria. Tuttavia, alcune sentenze giudiziarie le equiparano alla manutenzione ordinaria e alcuni regolamenti edilizi comunali le citano esplicitamente come tali. Gli interventi di manutenzione ordinaria non sono soggetti a alcuna autorizzazione: rientrano infatti, tra le opere che non necessitano di autorizzazione edilizia. Se l'edificio tuttavia è vincolato dalla sovrintendenza ai beni architettonici (in base al d.lgs. n.42/2004) potrebbe essere richiesta l'autorizzazione della stessa (p.e. in un edificio storico con un affresco alle pareti non possiamo ripitturare le pareti o farvi passare degli impianti, perché sarebbe una violazione dell'integrità dei beni culturali, anche ovviamente, se l'edificio è privato). Questa affermazione vale per ogni intervento edilizio. L'articolo 3, comma 1, lett. a) del D.P.R. 380/2001 definisce interventi di manutenzione ordinaria "gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti". Intervento di manutenzione straordinaria Sono interventi di manutenzione straordinaria le opere che sono necessarie per mantenere in buono stato l'intero edificio e quindi, sono quelle che servono a sostituire o modificare parti anche strutturali dell'edificio o quelle necessarie a realizzare nuovi impianti, totalmente diversi da quelli esistenti. Rientrano quindi nella manutenzione straordinaria le opere di consolidamento statico (p.e. se un edificio sta crollando a causa di un elemento strutturale logorato o sottodimensionato bisogna sostituirlo o rinforzarlo, oppure sono opere di consolidamento statico anche le catene utilizzate per migliorare la resistenza dell'edificio al terremoto), il rifacimento integrale dei servizi igienici e degli impianti relativi (non è specificato, in realtà, se il rifacimento integrale di un bagno rientri in questa categoria o nella precedente) e la modifica integrale dell'impianto idrico, dell'impianto elettrico e dell'impianto sanitario. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 3 Non sono interventi di manutenzione straordinaria quelli che alterano la sagoma, la forma, il volume o la superficie complessiva dell'edificio e la relativa destinazione d'uso (p.e. la realizzazione di una veranda per coprire un terrazzo modifica la sagoma, la forma, il volume e cambia la destinazione d'uso del terrazzo da non abitativo ad abitativo e pertanto, non è manutenzione straordinaria, ma ristrutturazione edilizia. La redistribuzione della casa mediante la demolizione di tramezzi e la modifica delle stanze non altera né la sagoma, né la forma, né il volume e neppure la destinazione d'uso, ed è, quindi manutenzione straordinaria). Gli interventi di manutenzione straordinaria devono essere segnalati all'Ufficio Tecnico Comunale presentando una Denuncia di inizio attività firmata dal proprietario o da un avente diritto ed asseverata da un tecnico abilitato. Con l'introduzione di nuovi provvedimenti a livello regionale, e la modifica dell'articolo 6 del D.P.R. 380/2001 da parte del Decreto Legge 25 marzo 2010, n. 40, nelle regioni italiane o in quei comuni dove non sia in vigore una legislazione più restrittiva, è possibile effettuare alcune categorie minori di interventi di manutenzione straordinaria senza presentare la DIA. Fra queste, lo spostamento di tramezzi interni e la sostituzione di infissi esterni. La divisione di un unico appartamento in due unità immobiliari distinte non è manutenzione straordinaria, perché presuppone un aumento del carico urbanistico con previsione di nuovi allacci alla rete di adduzione idrica, di scarico fognario, elettrica, telefonica ed eventualmente gas di città, oltre alla necessità di un nuovo posto auto. Ciò comporta un aggravio di spese da parte del Comune per l'adeguamento delle nuove opere di urbanizzazione e pertanto tale attività edilizia è espletabile solo previo rilascio del permesso di costruire. L'articolo 3, comma 1, lett. b) del D.P.R. 380/2001 definisce interventi di manutenzione straordinaria "le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso". Intervento di restauro e risanamento conservativo Con questo intervento si entra nel campo del restauro, che nel mondo dell'architettura è un tema controverso, in cui architetti illustri e non dibattono da secoli. Il restauro è qui inteso dalla legge come restauro conservativo (come definito dal d.lgs. n.42/2004, art.29 comma 4), ovvero il restauro che mira non a conservare l'edificio così come ci è arrivato, ma a riportare l'edificio ad un preciso momento della sua epoca (lo stato normale) in cui esso si definisce "compiuto". Si deve, quindi, ricostituire la forma originaria dell'edificio, anche se questo consiste nel demolirne alcune porzioni o ricostituirne altre demolite o mai costruite (variazione di forma, sagoma, volume e superficie). Moltissimi interventi di Restauro, comunque, si sovrappongono agli interventi di manutenzione straordinaria: il progetto di restauro, oggi, è richiesto principalmente per edifici vincolati dalla sovrintendenza ai beni architettonici (come descritto sempre nel d.lgs. n.42/2004). Con gli interventi di restauro, in più rispetto agli interventi di manutenzione straordinaria, si può variare parzialmente o totalmente la destinazione d'uso dell'edificio con una "con esso compatibile". Gli interventi di restauro e risanamento conservativo possono necessitare di diverse autorizzazioni: nel caso in cui le opere di restauro siano assimilabili alle opere di manutenzione straordinaria, allora è richiesta una Denuncia di inizio attività in caso contrario, è necessario il Permesso di costruire Il progetto di restauro in genere è fatto su un edificio vincolato dalla sovrintendenza e quindi, necessita sempre la relativa autorizzazione. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 4 Intervento di ristrutturazione edilizia Sostanzialmente, stiamo parlando di interventi che non sono né manutenzione ordinaria, né manutenzione straordinaria e neppure restauro conservativo. Sono opere di revisione integrale dell'edificio esistente anche con variazione di forma, sagoma, volume, superficie e anche destinazione d'uso. Può variare anche la consistenza dell'edificio, e quindi, si può richiedere un nuovo accatastamento delle superfici. Sono interventi di ristrutturazione edilizia anche le opere di demolizione e ricostruzione integrale ("con stessa volumetria e sagoma di quello preesistente" - art. 3 d) del testo unico dell'edilizia D.P.R. 380/2001 come modificato dal D.Lgs. 301/2002) o comunque, le opere che portano alla realizzazione di un immobile in tutto o in parte differente dall'originale. Sebbene sia evidente che le opere qui descritte possono incidere fortemente sul territorio, possono essere autorizzate non solo con l'autorizzazione più complessa da ottenere, il Permesso di costruire, ma anche con una semplice Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) art. 22 co. 3.a DPR 380/01. Sempre in alternativa al PdC, anche le opere che sono state già approvate in un Piano particolareggiato o in diretta esecuzione di strumenti urbanistici generali recanti precise disposizioni plano - volumetriche possono essere autorizzate anche con Denuncia di inizio attività (DIA). Il Comune e la Regione possono però, sul proprio territorio, personalizzare la richiesta di autorizzazioni. Intervento di nuova costruzione La nuova costruzione consiste nel realizzare un nuovo immobile. Tutti gli interventi sopra descritti riguardavano esclusivamente gli edifici esistenti. Per esempio, non è nuova costruzione l'ampliamento di un edificio esistente, mentre è nuova costruzione il posizionamento di una roulotte per l'utilizzo abitativo su un terreno vuoto. La nuova costruzione riguarda ogni tipo di intervento sul territorio, dalla più semplice costruzione (p.e. un capannone industriale, una cabinaENEL) fino alle opere più grandi (p.e. porti, aeroporti). Rientrano nella nuova costruzione anche edifici interrati (p.e. box), opere di urbanizzazione primaria e secondaria, installazione di manufatti leggeri quali un prefabbricato, una roulotte, un caravan, una barca se utilizzati a fini abitativi. Per l'intervento di nuova costruzione è richiesto il Permesso di costruire. In alternativa, se è stato approvato un Piano Particolareggiato, come per le opere di ristrutturazione edilizia, può essere richiesta la cosiddetta Super DIA OK Intervento di ristrutturazione urbanistica Questa voce racchiude le opere che più di tutte incidono sull'edilizia esistente, ma lo fanno in modo non puntuale, edificio per edificio, ma in modo generalizzato, tenendo conto delle esigenze della città che cresce (o che si riduce). L'intervento di ristrutturazione urbanistica può ridisegnare i lotti di un quartiere, demolendo e ricostruendo edifici; può realizzare nuova viabilità, nuova edificazione, variazione di destinazioni di piano regolatore generale e ogni altra opera finalizzata alla riqualificazione di interi settori di città. Sono questi interventi particolarmente complessi, che non possono essere richiesti nemmeno con il Permesso di costruire ma necessitano di strumenti ancora più potenti e complessi, come il Programma integrato di intervento o il Programma di recupero urbano, che a loro volta necessitano che il Comune, la Provincia e la Regione si riuniscano per avallare il progetto, con un Accordo di programma. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 5 Isolamento termico a cappotto Il rivestimento a cappotto o isolamento a cappotto può essere realizzato sia sulla faccia esterna della parete che su quella interna; quest'ultimo sistema è meno utilizzato dal momento che non sempre risulta efficace, tuttavia presenta molti vantaggi rispetto al cappotto esterno: un costo minore, una posa meno laboriosa e soprattutto la possibilità di applicarlo ad una singola unità abitativa. Per la sua semplicità esecutiva, la coibentazione tramite cappotto è utilizzata nella maggior parte delle nuove costruzioni e nella quasi totalità delle ristrutturazioni, in quanto consente l'esecuzione dei lavori senza che si renda necessario il rilascio dell'immobile da parte degli occupanti. La tecnica consiste nell'applicare alle pareti dei pannelli isolanti con appositi sistemi di fissaggio che, successivamente, vengono ricoperti da malte adesive precolorate. I pannelli possono essere dotati di una rete porta-intonaco per la finitura a malta tradizionale. È un sistema estremamente efficace, ma presenta anche un punto debole: un isolamento a cappotto è realizzato con materiali caratterizzati da grande potere isolante ma scarsa inerzia termica e preferibilmente deve essere applicato su murature adeguatamente pesanti. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 6 Isolamento acustico I requisiti acustici passivi rappresentano una delle caratteristiche specifiche degli elementi costruttivi di un edificio (v. Acustica architettonica), che qualificano le sorgenti sonoro/acustiche esterne ed interne dell'edificio stesso. La normativa vigente A livello comunitario, le norme tecniche per la progettazione dei requisiti acustici passivi degli edifici sono rappresentate dallo standard UNI EN 12354, adeguato alle tipologie costruttive italiane dal Technical Report UNI TR 11175. A livello nazionale, per quanto riguarda l'Acustica Ambientale vige la cosiddetta "Legge quadro sull'inquinamento acustico" (Legge 26 ottobre 1995 n. 447) che stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dal rumore prodotto dall'ambiente esterno e dall'ambiente abitativo, ai sensi dell'art. 117 della Costituzione e il suo decreto attuativo DPCM 14-11-1997 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore". Questo decreto fissa i limiti di rumore generato dalle sorgenti sonore. Vengono disciplinati i valori limite di emissione, immissione, attenzione e qualità del rumore secondo tabelle che si rifanno alla classificazione acustica del territorio comunale. È proprio in base a questi limiti che sono redatte le valutazioni di impatto e clima acustico previste dalla Legge Quadro 447. DPCM 5-12-1997 "Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici" Documento di riferimento normativo italiano per l'Acustica in edilizia. Tale decreto definisce i valori (minimi o massimi) di rumore riscontrabili all'interno degli edifici riguardanti Applicazione della normativa L'utilizzo dei parametri citati, per qualificare le prestazioni acustiche di un appartamento e soprattutto il metodo di misurazione di tali parametri è una semplificazione ancora oggi dibattuta, ma l'efficacia è talmente rilevante che tali elementi sono stati introdotti nella normativa italiana dal DPCM del 5 dicembre 1997. La violazione della disciplina sui requisiti acustici passivi comporta la condanna del costruttore all'intervento di messa a norma dell'immobile, fermo restando il risarcimento dei danni. Numerose sentenze di vario grado hanno stabilito che il non rispetto dei requisiti acustici passivi può causare un deprezzamento superiore al 20% del valore dell’immobile e i danni pagati sono stati pari a tali somme. Il proprietario dell'immobile puo' rivalersi sull'impresa costruttrice, sul progettista e sul direttore lavori. Vedi sentenza del tribunale di Torino:sentenza n. 2715/07 del 23 aprile 2007, Tribunale di Torino Sui siti specializzati di acustica sono disponibili informazioni aggiuntive. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 7 Opere di cartongesso Il cartongesso è un materiale edilizio. Risulta attualmente uno dei materiali più usati nell'edilizia leggera data la sua velocità di applicazione e le sue particolari doti termoacustiche. Si vende in pannelli di 1,2x2 metri anche se si possono trovare di diverse misure come 1,2x3.In paesi come Francia e Inghilterra le sue dimensioni sono invece di 1,25x1,5. Il suo spessore varia in base all'applicazione richiesta, infatti esistono decine di pannelli di diverse caratteristiche. In Italia, lo spessore più diffuso reperibile nei centri di bricolage, è di 12,5mm (pari a mezzo pollice). Oltre alle proprietà termoacustiche, ricordiamo anche quelle ignifughe e quelle idrorepellenti. Solitamente una parete in cartongesso può avere uno spessore di 8-10 cm, comprendente due lastre esterne di cartongesso e un'intercapedine solitamente riempita di materiale isolante e/o fonoassorbente. Un controsoffitto o una controparete di appena 1-2 cm. Produzione L’ampia distribuzione e la grande disponibilità di gesso minerale in natura sono alla base della sua antica applicazione in edilizia. I depositi naturali sono diffusi un po’ ovunque: in Italia vi è abbondanza di giacimenti di buona qualità. Molti di essi sono oggetto di attività estrattiva. La materia prima, una volta estratta dalla cava viene depositata in opportune aree di stoccaggio in prossimità degli impianti di trattamento, ove viene frantumata, macinata e poi vagliata. La disidratazione avviene in forni, dove il materiale viene portato a cottura per temperature intorno ai 160 °C. Vengono poi eseguiti ulteriori trattamenti i quali, tra l’altro, servono a selezionare le caratteristiche del prodotto in funzione dei suoi impieghi. Essi sono: il raffreddamento, che consegue lo scopo di stabilizzare uniformemente il prodotto; la macinazione, la quale riduce la granulometria ai valori previsti dalla specifica di impiego; l'additivazione, in cui vengono miscelati gessi di differenti caratteristiche oppure aggiunte modeste quantità di agenti in grado di modificare le qualita fisiche del prodotto finito. Controsoffittature Il controsoffitto è un'opera edile costituita da una superficie piana dalla struttura leggera, posta al di sotto del soffitto, che determina una diminuzione dell'altezza utile del locale interessato. Il controsoffitto può realizzarsi per rispondere ad esigenze estetiche, per eseguire un rivestimento con materiale termoisolante, fonoassorbente e/o fonoisolante o resistente al fuoco, ed è utilizzato anche per ospitare, nel vano che si viene a creare tra lo stesso e il soffitto, uno o più impianti. Per estensione si definisce comunemente "controsoffitto" sia l'opera edile in sé appena descritta, sia il vano che questa realizza tra la stessa e il soffitto. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 8 Vantaggi I vantaggi, come già detto, sono dati dalla possibilità di permettere il passaggio di impianti e collegamenti orizzontali di qualsiasi tipo, con un'ottima resa estetica, garantendo una flessibilità e un'ispezionabilità che generalmente ripagano dei costi di realizzazione, specie se i locali hanno un uso commerciale o ad uffici, nei quali le suddette caratteristiche risultano di importanza fondamentale. Altri vantaggi possono derivare dalla possibilità di avere un "naturale" isolamento termo-acustico per effetto della camera d'aria che si viene a creare realizzando il controsoffitto, ma, soprattutto in relazione al materiale utilizzato per effettuare lo stesso controsoffitto, si possono ottenere risultati in termini di isolamento termico, resistenza al fuoco, isolamento acustico o fonoassorbenza i cui limiti e caratteristiche dipendono solo dalla volontà progettuale. Per quest'ultimo motivo la controsoffittatura è largamente usata per locali adibiti a sale conferenze, teatri, cinema, auditorium, ecc. Il controsoffitto si presta ad essere utilizzato in interventi di recupero e di restauro proprio per la semplicità di montaggio, leggerezza e modellabilità dei componenti utilizzati. Opere di pavimentazione in legno Il parquet (pron. "parché") è una pavimentazione composta da legno massiccio di spessore che può variare da mm 10 a mm 22 o dall'assemblaggio di singoli elementi di legno con spessore minimo di mm 2,5 (secondo le normative europee) ad un supporto che può essere in multistrato di betulla o altro prima della posa. Le principali pavimentazioni in parquet si distinguono in: 1.0- MASSICCIO SENZA INCASTRI SUI BORDI, GREZZO DA FINIRE IN OPERA 2.0- MASSICCIO CON INCASTRI SUI BORDI, GREZZO DA FINIRE IN OPERA 3.0- MASSICCIO CON INCASTRI SUI BORDI, PREFINITO 3.1- MASSICCIO CON INCASTRI UNCINATI SUI BORDI, PREFINITO 4.0- MULTISTRATO PREFINITO 5.0- INTARSIATO PREFINITO 6.0- INTARSIATO MASSICCIO DA FINIRE IN OPERA 7.0- INTAGLIATO MASSICCIO DA FINIRE IN OPERA Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 9 Le principali caratteristiche tecniche dei parquet sono: A.0- SUPPORTO DEI MULTISTRATI B.0- ESSENZE (TIPO DI LEGNO) C.0- FINITURA D.0- TRATTAMENTO DI CARTEGGIATURA O LAMATURA (TIPO DI LAVORAZIONE DELLA SUPERFICIE) D.1- TRATTAMENTO DI CARTEGGIATURA O LAMATURA (TIPO DI LAVORAZIONE DELLA SUPERFICIE) E.0- SCELTA F.0- FORMATO \ DIMENSIONI G.0- SPESSORE DEL LEGNO NOBILE H.0- DUREZZA SUPERFICIALE I.0- DUREVOLEZZA PER TIPO DI UTENZA J.0- DURABILITA' COMPLESSIVA Parquet prefinito Oltre ai suddetti pavimenti tradizionali in legno massiccio monostrato sono sul mercato i cosiddetti pavimenti multistrato prefiniti composti da uno strato superiore in legno nobile, il cui spessore può variare, a seconda del prodotto, da 6 mm a meno di 1 mm (detti comunemente 'impiallacciati'):comunemente lo spessore si aggira sui 3/5 mm. Al di sotto dei 2,5 mm di spessore si ricordi che non è da definire parquet. Quando lo strato di legno nobile è incollato su un supporto in legno dolce si parla di due strati, che può essere in multistrato (cioè più sfoglie da circa 1mm di spessore l'una) o lamellare (cioè una sola sfoglia spessa più millimetri). I multistrati in betulla europea rappresentano il top della stabilità (non si creano fessure tra le tavole). I lamellari eventualmente possono essere controbilanciati incollando una lamina della stessa essenza (in modo da avere un "sandwich" simmetrico) che sarà quella che andrà poi effettivamente posata (in questo caso flottante) sul massetto (prefinito a tre strati). Legni nobili comunemente usati sono: rovere, doussié, wengé, olivo, noce, iroko, teak, merbau, afrormosia, faggio, Cabreuva, Panga Panga e Padouk. In quanto pre-finiti in laboratorio (e non in opera) si prestano a finiture particolari quali colorazioni tramite pigmenti, decappature (cioè colorazioni a pigmenti in contrasto tra la fibra e la base del legno), spazzolatura della fibra (la quale conferisce effetto ruvido; è il contrario della levigatura), microbisellatura dei lati della tavola (spigoli smussati e non vivi), piallature a mano, spigoli spaccati sui vari lati della tavola, piano sega (la superficie della tavola presenta seghettature trasversali rispetto all'andamento della venatura), thermotrattamenti (lasciato essiccare per x tempo a x temperatura il legno nobile cambia tono di colore scurendo in tutto lo spessore). Il trattamento finale può essere ad olio o vernice. La finitura ad olio (quelli vegetali hanno residui tossici quasi nulli) richiede una manutenzione costante e non è idrorepellente nel primo periodo di vita (un anno circa con manutenzione corretta) quindi è soggetto ad aloni ma conferisce l'aspetto più naturale. Le vernici sono di più facile manutenzione e in commercio se ne trovano di "naturale UV o effetto cera" con meno gloss di lucentezza rispetto alle vernici satinate (semi lucide) Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 10 Posa in opera Il parquet può essere posato a terra incollato (con colle viniliche o bicomponenti), o galleggiante, o inchiodato (nella tipologia "listoni" o anche prefiniti di spessore circa mm 22) su sottofondo in cui siano stati precedentemente annegate delle liste di legno, con sezione a coda di rondine (dette magatelli) dove si va effettivamente a conficcare il chiodo che fissa la tavola. La posa inchiodata, vista la particolare preparazione del sottofondo, la buona manualità richiesta, la necessità di tavole spesse almeno 22 mm, e gli effetti secondari non più facilmente accettati (possibilità di avere tavole che si muovono leggermente scricchiolando) sta rapidamente diventando desueta. Listoni da 22 mm, che fino agli anni 1980/1990 venivano inchiodati, ora vengono essiccati con metodi particolari (sottovuoto) dal produttore, conferendogli maggiore stabilità, e incollati con collanti appositi. Comportamnento Il parquet una volta esposto alla luce e all'aria, a pavimento finito, inizia un processo di ossidazione che lo porta a cambiare colore (tipicamente ma non esclusivamente, scurendosi) e rendere più omogenee le sue venature (tipico comportamento del Teak Asia). Questo processo varia per velocità ed intensità in riguardo alla specie legnosa (normalmente i legni esotici ossidano di più), alla quantità di luce a cui viene esposto e alla finitura applicata (diversi tipi di vernici possono dare sia risalto al colore e all'ossidazione che limitarlo molto e sebbene visibile in modo evidente nei primi mesi di vita del pavimento, può proseguire via via più lentamente anche per svariati anni. Il parquet è un materiale sempre 'vivo' e quindi risente degli sbalzi di umidità estate/inverno tipici delle abitazioni moderne: in condizioni di scarsa umidità le tavolette si restringono leggermente portando a fessurazioni della pavimentazione, che poi lentamente si richiudono al ritorno in condizioni di umidità normale. Condizioni di umidità eccessiva (condensa, perdite d'acqua o infiltrazioni anche leggere ma continuative, cattiva manutenzione) portano le tavolette a imbibirsi ed allargarsi, fino ad arrivare a spingere e sollevarsi dal sottofondo, strappandolo, o, per essenze particolarmente nervose (quali tipicamente legni sudamericani) in casi eccezionali addirittura a danneggiare i tavolati del locale. La maggior parte dei problemi di stabilità sono stati comunque risolti dal parquet multistrato che risente molto debolmente delle variazioni termoigrometriche dell'ambiente in cui è inserito. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 11 Opere di pavimentazione in pvc, linoleum e moquette Il parquet laminato al contrario di quanto si pensi non è plastico, la sua base è infatti formata da carta pressata che viene rivestita di melammina e successivamente applicata su supporti di diverso genere. In genere il parquet laminato si contraddistingue per l'estrema rumorosità al calpestio e per la scarsissima stabilità dimensionale. Per risolvere questi problemi è stata ideata una nuova versione di "laminato". Questa nuova versione si ottiene dall'accoppiamento del tradizionale laminato a un supporto di 12 mm realizzato in pvc, quindi atto a sopportare allagamenti anche per molte settimane e dotato di una stabilità maggiore rispetto al laminato tradizionale. Inoltre questo nuovo tipo di pavimentazione è dotato di alcuni canalini longitudinali che percorrono per intero le tavole affinché si riduca al minimo il rumore del calpestio. Gli incastri sono di tipo facilitato perché il suo elevato peso al metro quadrato lo rende facilmente portante. Il linoleum è il capostipite dei pavimenti resilienti, composto da materie prime di origine naturale: olio di lino, farina di legno, farina di sughero, pigmenti coloranti calandrati su un tessuto di juta naturale. Spesso confuso con i pavimenti vinilici o in gomma, possiede caratteristiche che ancora oggi lo rendono una valida soluzione per pavimenti in uffici, scuole ed ospedali. Linoleum in Italia è stato il nome abbreviato della società La Società del Linoleum che si occupava della produzione e della commercializzazione di tale pavimentazione resiliente. Aveva sede a Milano e stabilimenti a Narni Scalo e a Giubiasco in Svizzera. Lo stabilimento di Narni, ancora in attività, risale al 1897 ed è uno dei primi dell'intera area. Dapprima società quotata in borsa, La Società del Linoleum è poi passata al gruppo Pirelli. Tentò una diversificazione nel campo delle moquette, della pavimentazione in gomma. Fu poi ceduta a Montefibre e poi alla Sommer, acquisita poi dalla Tarkett. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 12 Tappezzeria Gli intonaci rappresentano il rivestimento più utilizzato su pareti di laterizio o di calcestruzzo; vengono realizzati con malte di diversa composizione e possono assumere varie finiture, tra cui: finitura a scagliola finitura liscia a fratazzo (o civile) finitura spazzolata dritta, ondulata o a incrocio. L’intonaco a secco è un particolare tipo di rivestimento interno realizzato attraverso lastre di cartongesso (spessore 1 cm) fissate alla parete grezza con tamponi di malta. Gli intonaci interni possono subire ulteriori finiture particolari: tinteggiatura con tempere semilavabili, idropitture lavabili rivestimenti di materiali plastici rivestimenti con carte da parati rivestimenti con tappezzerie e stoffe da pareti rivestimenti con tappezzerie speciali. Stucco Lo stucco è un impasto finissimo a base di gesso o cemento usato in edilizia per il rivestimento e la decorazione di muri e soffitti e nell'arte. Descrizione Viene impiegato per dare un aspetto più gradevole a superfici grezze quali calcestruzzo, legno o metallo. Lo stucco lucido o stucco romano viene impiegato con pigmenti vari per imitare le superfici marmoree. La composizione può essere molto variabile, facendo del termine stucco una categoria di materiali più che un prodotto specifico. A volte sono aggiunti additivi acrilici o fibre di vetro per aumentarne le caratteristiche di resistenza e lavorabilità. Storicamente lo stucco consisteva in un impasto a base di calce spenta (idrossido di calcio) stagionata e polvere di marmo. Ricca di carbonato di calcio. Lo stucco permette anche di realizzare figure tridimensionali e statue. L'architettura barocca e rococò ha fatto largo uso di stucchi in palazzi e chiese, per realizzare sovrapporte, cornici tra pareti e soffitti e per contornare aree. Permette inoltre di creare una estensione tridimensionale alle pitture (bassorilievi) e ai trompe l'oeil. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 13 Alcune miscele (prevalentemente a base di gesso) sono adatte per uso interno, non tollerando l'umidità, mentre altre sono impiegate per decorazioni esposte alle intemperie. Nell'uso moderno le decorazioni in stucco sono spesso prefabbricate su lastre che vengono successivamente applicate in sede. Lo stucco mescolato con resine e colle viene utilizzato in edilizia anche come elemento di giuntura tra due elementi architettonici o come elemento per la rasatura di pareti in cartongesso o gesso rivestito. La decorazione è costituita da quegli elementi che servono ad abbellire. In campo artistico e architettonico con cui si può decorare un oggetto d'arte o un edificio. Si può decorare qualche cosa dipingendola oppure attaccandovi degli elementi. I romani decoravano le loro case con dei mosaici (per esempio a Pompei si trovano dei mosaici, delle pitture murali o degli scorci). La decorazione è un campo molto vasto, che comprende la trasformazione, l'arrangiamento, il restauro, la riparazione di un habitat umano e del mobilio interno (architettura d'interni). Il design degli interni o interior design è la progettazione degli spazi e degli oggetti d'uso comune all'interno di un luogo chiuso, sia esso un'abitazione privata, un esercizio commerciale, uno spazio ricettivo, un ambiente di lavoro. Comunemente si associa all'interior designer una figura più simile ad uno stilista d'interni, ma in realtà il designer presta particolare attenzione agli aspetti pratici e funzionali del vivere la casa, ad esempio che i mobili abbiano il giusto dimensionamento, che siano rispettati gli spazi di passaggio, che gli arredi siano disposti in modo comodo e funzionale, che i materiali e le tecnologie siano di buona qualità, che non ci siano potenziali pericoli per la salute di chi usufruirà di questi ambienti, che ci sia una buona insonorizzazione, un buon rapporto fra consumi energetici e comfort, che tutto l'ambiente sia in armonia tra l'ingombro degli spazi pieni e l'utilizzo degli spazi vuoti. Prima dell'introduzione di queste definizioni tutto ciò si riconduceva all'arte della decorazione che veniva distinta dall'arte dell'architettura vera e propria perché non andava a modificare le strutture portanti degli edifici, ma si occupava sia degli abbellimenti interni ed esterni che degli arredamenti veri e propri. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 14 Decorazione d’interni La Sete srl si avvale, nel proprio organico, di un equipe di decoratori con esperienza pluriennale nella riqualificazione e nella decorazione di tutti gli interni. A seconda delle esigenze del cliente, essi sono in grado di guidare alla scelta dei colori e dei materiali più idonei, affinchè la tinteggiatura semplice o la decorazione siano in armonia con l’ambiente ma soprattutto funzionali e durature. Ogni intervento, infatti, se pianificato in sintonia con il gusto e con i bisogni di chi vive la casa, personalizza ed impreziosisce lo sazio abitativo, sfruttandone eventuali difetti. Tutti gli interventi impiegano materiali delle migliori marche in commercio, conservando un ottimo rapporto qualità/costo del lavoro, si preferisce infatti da sempre assicurare interventi di qualità, durevoli e resistenti, piuttosto che fornire servizi a basso costo ma di scarsa fattura, che richiedono poi ulteriore manutenzione. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 15 Tapparelle La serranda è una chiusura avvolgibile utilizzata nei negozi, per la chiusura delle vetrine, nei garage e nelle abitazioni civili per la chiusura delle finestre, in quest'ultimo caso viene solitamente chiamata tapparella o avvolgibile. Tipi Esistono vari tipi di serrande: Cieca: è la classica serranda da negozio con elementi chiusi, che quando è abbassata non consente di vedere quel che c'è dietro; A maglia: è la serranda formata da tubi ondulati e maglie metalliche che sembrano fomare dei rombi rovesciati, oppure da tubi diritti che formano dei rettangoli, e consente quindi di vedere quello che c'è dietro anche quando è chiusa; Microforata: è come la serranda cieca, ma gli elementi hanno dei micro fori per garantire una buona aerazione ed una buona trasparenza delle vetrine dei negozi, pur essendo sempre una serranda corazzata; Ad impacchettamento: è sempre una serranda, ma a differenza delle altre che si avvolgono attorno all'albero di movimentazione, si impacchetta su se stessa. Questa per praticità è solitamente utilizzata per supermercati ed ipermercati e ha il vantaggio di poter chiudere spazi di grosse dimensioni senza grande ingombro del cassone e richiedendo meno forza motrice. Esistono inoltre tipi speciali per impieghi tecnici limitati a certi ambiti, e tra queste vi sono le serrande tagliafuoco. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 16 Opere di falegnameria Legno utilizzato Da alcuni decenni, con l'avvento di nuove tecnologie, è stato possibile sostituire il legno massiccio con agglomerati sempre in legno ma più economici, come il multistrato o il truciolato, seguiti nel tempo da un materiale composito denominato MDF, un composto con caratteristiche superficiali adatte alla verniciatura a specchio e stabilità dimensionale superiore al legno e a qualsiasi altro derivato, tutti gli agglomerati sono comunque adatti alla finitura superficiale in legno pregiato, si è sviluppato così un artigianato parallelo alla classica falegnameria. Col tempo sono nate vere e proprie industrie del mobile, orientate prevalentemente all'arredamento moderno. Questa tipologia di produzione, costituita anche da piccoli imprenditori con pochi dipendenti, non fa uso dei classici attrezzi da falegname bensì di macchine automatiche computerizzate, dal costo molto elevato ma che permettono di realizzare con precisione e velocità il numero di pezzi voluto e poter così assemblare in breve tempo il mobile progettato. Fasi di lavorazione rilevamento topografico del luogo in cui si devono svolgere i lavori progettazione dell'arredamento su carta millimetrata scelta dei materiali da impiegare nella costruzione del mobile o della struttura richiesta acquisto dei materiali al miglior prezzo di mercato lavorazione dei materiali acquistati consegna del materiale ordinato pagamento Alcune sono descritte in dettaglio: Rilevamento topografico È definito rilevamento topografico, l'accertamento della struttura della casa su cui si dovrà intervenire. È facile durante questa fase, imbattersi in vecchie case che o per deficienze tecniche delle maestranze nella posa del pavimento o per terreni che hanno subito assestamenti o per usura del tempo, non presentano pareti lineari e a piombo, pavimenti a livello, o angoli di chiusura fra le pareti ed il pavimento che non corrispondono ai canonici 90°. La bravura del falegname consiste nel sopperire a queste carenze strutturali con un'ottima tecnica lavorativa, facendo sembrare il mobile alla parete in linea retta. Progettazione Dopo il sopralluogo, avviene la parte più importante e più tecnica dei lavori di falegnameria: la progettazione. Consiste nel riportare sul progetto lo sviluppo dei pezzi che costituiranno i mobili, tenendo conto delle misure rilevate, la difficoltà ambientale e la compatibilità dei materiali di utilizzo. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 17 Il progetto, serve a non lasciare nulla al caso e mettere in condizione gli esecutori materiali di lavorare con la massima sicurezza al fine di poter ottimizzare i materiali ed ottenere un prodotto finito privo di rattoppi e malfunzionamenti. La progettazione è particolarmente importante a livello industriale, dove sarà utilizzata su larga scala e potrebbe provocare sprechi di materiale, nel caso di sensi di venatura sbagliati, "malchiusura" di ante e cassetti e qualunque altro errore derivante da errori progettuali. Acquisto materiali L'acquisto dei materiali, deve essere semplice e veloce in modo da non causare rallentamenti produttivi. Questo è possibile attraverso una ricca rete di fornitori. In oltre l'acquisto deve essere sempre mirato a ciò che si vuole utilizzare realmente evitando sprechi di tempo. L'acquisto dei materiali deve essere mirato e proporzionale al tipo di manufatto che si andrà a produrre. Questo per non esorbitare nell'eccesso di materiali acquistati e né ridurre l'acquisto al minimo indispensabile. Se da un lato l'eccesso provoca giacenze di magazzino (con aumento dei costi, ingombro nel locale dove si lavora e deterioramento del materiale), il ridursi al minimo provoca l'interruzione da parte della manodopera nel proseguimento del lavoro. L'acquisto deve essere sempre commisurato all'effettivo prezzo offerto dal cliente, a seconda del materiale, del tipo di lavorazione e del tempo impiegato, evitando sperequazioni eccessive tra il reale valore del pezzo ed il prezzo di vendita al pubblico. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 18 Impianti idraulici, riscaldamento e condizionamento Per impianto idraulico o impianto idrico, normalmente usati come sinonimi, si intende qualsiasi impianto, costituito da tubazioni e macchinari di vario genere (pompe, filtri, collettori e altro), in grado di trasportare acqua da un punto a un altro. L'etimologia della parola deriva dal grado antico ὔδωρ - ὔδατος che significa appunto acqua. I materiali più usati per realizzare le tubature sono: acciaio zincato (saldabile e filettabile), rame (saldabile o pressabile o a stringere), polipropilene (solo termosaldabile) multistrato, composto da un tubo in plastica per alimentare ricoperto da uno strato di alluminio ed un altro in plastica (quest'ultimo può essere piegato a mano e/o con l'uso di molle per evitare lo schiacciamento ed eventuale riduzione di portata; può essere pressabile o a stringere). Le tubature vengono poi rivestite con materiali isolanti di spessore tra i 5/12 mm (ad esempio il neoprene), portando diversi vantaggi: l'isolamento infatti protegge le tubature dalla corrosione, evitano la condensazione esterna per le condutture di acqua fredda o la dissipazione del calore per quelle di acqua calda e attutiscono rumori e vibrazioni causate dal passaggio dell'acqua a pressioni elevate. Un impianto di riscaldamento è un impianto termico per la produzione e la distribuzione di calore. In ambito civile si intende il sistema usato per riscaldare ambienti abitativi o lavorativi. Altri ambienti possono essere i mezzi di trasporto. Quando il riscaldamento viene erogato dagli stessi dispositivi che forniscono anche il raffrescamento e altre eventuali variazioni del microclima locale (ventilazione, umidificazione), l'impianto viene detto di condizionamento o di climatizzazione. Il condizionatore d'aria è una macchina in grado di sviluppare calore sensibile (positivo o negativo) che viene scambiato con un fluido, il quale messo a sua volta in circolazione cede tale calore ad un ambiente allo scopo di innalzarne o abbassarne la temperatura. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 19 Impianti fotovoltaici Un impianto fotovoltaico è un impianto elettrico costituito essenzialmente dall'assemblaggio di più moduli fotovoltaici, i quali sfruttano l'energia solare incidente per produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico, della necessaria elettronica ed eventualmente di sistemi meccanici-automatici ad inseguimento solare. Classificazione e tipologia Gli impianti fotovoltaici sono generalmente suddivisi in due grandi famiglie: impianti "grid-connect": sono impianti connessi ad una rete di distribuzione esistente e gestita da terzi; impianti "ad isola" (detti anche "stand-alone"): non sono connessi ad alcuna rete di distribuzione, per cui sfruttano direttamente sul posto l'energia elettrica prodotta. Caratteristiche tecniche La potenza nominale di un impianto fotovoltaico si misura con la somma dei valori di potenza nominale di ciascun modulo fotovoltaico di cui è composto il suo campo, e l'unità di misura è il chilowatt (simbolo: kW). La superficie occupata da un impianto fotovoltaico è in genere poco maggiore rispetto a quella occupata dai soli moduli fotovoltaici, che richiedono, per la tecnologia policristallino e monocristallino, circa 8 m² / kW (se esposti a Sud) ai quali vanno aggiunte eventuali superfici occupate dai coni d'ombra prodotte da ostacoli tipo (camini antenne TV ecc.),se montati in modo complanare alle superficie, invece se montati in modo non complanare si deve tenere conto dell'ombra che gli stessi pannelli producono e quindi la superficie Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 20 impiegata è di circa 20 m²/kW. Da osservare che ogni tipologia di cella ha un tipico ingombro superficiale, con le tecnologie a silicio amorfo oltre i 20 m²/ kW e 9 m² / kW per la tecnologia CIS. Negli impianti su terreno o tetto piano, è prassi comune distribuire geometricamente il campo su più file, opportunamente sollevate singolarmente verso il sole, in modo da massimizzare l'irraggiamento captato dai moduli. Queste file vengono stabilite per esigenze geometriche del sito di installazione e possono o meno corrispondere alle stringhe. In entrambe le configurazioni di impianto, ad isola o connesso, l'unico componente disposto in esterni è il campo fotovoltaico, mentre regolatore, inverter e batteria sono tipicamente disposti in locali tecnici predisposti (es. shelter). L'energia prodotta è tanto maggiore quanto più l'impianto gode di un'esposizione favorevole all'irraggiamento solare, che è funzione dell'eliofania e massima con determinati angoli di inclinazione rispetto ad un piano orizzontale al suolo e per esposizioni il più possibile verso sud. Per massimizzare la captazione dell'irraggiamento solare si progettano e si realizzano sempre più moduli fotovoltaici ad inseguimento solare che si adattano cioè l'inclinazione del pannello ricevente all'inclinazione dei raggi solari durante il giorno e la stagione. Impianti elettrici, telefonici e videosorveglianza Per Impianti elettrici si intende la disciplina che studia le problematiche relative al funzionamento, la pianificazione e la progettazione dei sistemi elettrici. L'insegnamento di tale disciplina all'interno degli atenei italiani segue in linea di massima i seguenti argomenti: produzione di energia elettrica; stazioni di trasformazione; trasmissione di energia elettrica; dimensionamento delle linee elettriche; calcolo delle correnti di corto circuito; sistemi di protezione contro le sovracorrenti; sovratensioni; stato del neutro nei sistemi di trasmissione. Gli impianti elettrici devono essere dotati di una sicurezza molto alta visto il forte rischio. Un impianto telefonico è un impianto di telecomunicazioni che nella telefonia fissa viene allestito in un edificio per predisporre punti di connessione degli apparecchi telefonici. Tali punti di connessione sono chiamati prese telefoniche. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 21 Se l'impianto telefonico permette anche telefonate interne (cioè telefonate che non passano per la Rete Telefonica Generale) tra i telefoni collegati alla prese telefoniche, l'impianto telefonico è anche una rete telefonica (una rete telefonica privata). In questo caso l'impianto telefonico presenta uno o più centralini telefonici (anche chiamati PBX o PABX). Il centralino telefonico eventualmente può essere inglobato in un telefono o, nel caso di telefonia IP, in un router. Con il termine videosorveglianza si intende l'attività del vigilare - generalmente un luogo o comunque un bene - a distanza, tramite l'utilizzo di telecamere o di altri strumenti in grado di assicurare la trasmissione di immagini strategicamente posizionate. E' uno dei campi che conosce un continuo e costante sviluppo di par passo con l'evoluzione tecnologica. Di essa si fa ampio uso nel settore della vigilanza privata. Strumenti tipicamente utilizzati Solitamente vengono utilizzate telecamere filari. La telecamera ordinaria tuttavia non può effettuare visioni notturne. (Es. se si posiziona una telecamera in un vialetto di un Hotel o di una casa appena il sole tramonterà guardando il monitor alla quale è collegata la telecamera, non si potranno vedere le riprese). La soluzione adottata da molti è quindi utilizzare un faro o una luce per illuminare il campo della telecamera ma per ovviare a questo, ora, quasi tutti i tipi di telecamere sono dotate di LED Infrarossi. Nel corso degli anni si sono rese disponibili esistono molti tipi di dispositivi, come : Wireless: che permettono un'installazione senza fili IP: Che permettono di utilizzare la rete Internet per sorvegliare a distanza il luogo desiderato Speed Dome: Un particolare tipo di telecamere mimetizzate. Le si trovano comunemente in parchi, autostrade e luoghi pubblici. Le Speed Dome possono ruotare di 360° perfette per sorvegliare ambienti grandi come parchi gioco. Finte: Sono telecamere non funzionanti con un LED lampeggiante per simulare che la telecamera è realmente attiva. LED infrarossi che permettono la visione della telecamera in bianco e in nero anche in piena notte in un vialetto completamente buio. Se si guarda la telecamera quando i LED infrarossi sono accesi si vedranno i LED di colore rossi. Le telecamere dotate di LED infrarossi sono anche dotate di un sensore crepuscolare che farà accendere i LED infrarossi non appena il sole calerà L'Antifurto è un sistema elettronico anti intrusione. Si suole distinguere tra antifurti con sensori collegati via fili ovvero cablati e sistemi antifurto non collegati con fili, ma dotati ditrasmissioni wireless. Per gli antifurti wireless è fondamentale la tecnologia di trasmissione ed in particolare sistemi ed accorgimenti per impedire l'oscuramento del segnale (es. modulo anti-accecamento o antijamming). La maggior parte degli antifurti è dotata di un sensore PIR un dispositivo che utilizza onde elettromagnetiche ad infrarossi per rilevare un movimento nello spazio sorvegliato. Gli infrarossi captano le variazioni di calore: quando un uomo si muoverà nella zona del sensore il sensore a PIR rileverà una variazione di calore dovuta allo spostamento del corpo. Anche camminando lenti non si riesce a sfuggire al sensore a PIR. (es. un ladro camminerebbe lento per sfuggire alla rilevazione del movimento ma appena si avvicinerà al sensore il calore che il suo corpo Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 22 produce dalla distanza viene spinto contro il sensore che rileverà una variazione del calore da 0 a 100 facendo scattare l'allarme. Oppure anche la minima variazione della velocità o un piede che scivola può far variare il calore). Oppure hanno i sensori magnetici per porte e finestre che constano di due calamite che non appena separate (es. aprendo la finestra) farà scattare il sistema di allarme dell'antifurto. Esistono tanti antifurti e il loro costo sostanzialmente non dipende solo dall'intelligenza del sistema di sicurezza (es. Combinatore telefonico, chiamata quando viene rilevato qualche spostamento etc. ), ma anche dalla potenza dell'allarme acustico misurato molto comunemente in Decibel. Impianto citofonico e videocitofonico Il videocitofono è un impianto citofonico in cui è integrato un sistema di monitoraggio video. L'unità esterna, oltre alla pulsantiera e alla sezione audio comprendente il microfono e l'altoparlante, include anche una telecamera in bianco e nero o a colori. Vicino alla telecamera sono presenti alcuni LED a raggi infrarossi (a cui la telecamera B/N è sensibile) per illuminare la scena e consentire la visione della scena con qualunque condizione di luce ci sia all'esterno. Ogni unità interna è dotata di un monitor B/N o colore su cui è visibile l'immagine ripresa dalla telecamera. Il monitor è costituito da uno speciale tubo catodico in cui la superficie fluorescente ha profilo semiparabolico ed il pennello elettronico giunge lateralmente, colpendo la superficie dallo stesso lato da cui l'immagine è visualizzata. Questo allo scopo di ottenere un apparecchio quanto più sottile possibile. Nei modelli recenti, a questo tipo di monitor viene solitamente preferito un display LCD. Il sistema video si attiva solo nel momento in cui un utente preme un pulsante di chiamata, e si disattiva dopo un tempo prefissato. Per ovvi motivi di privacy, l'immagine è visibile solamente nell'unità interna dell'interno chiamato. Il citofono è un sistema elettronico intercomunicante installato negli edifici al fine di consentire la comunicazione tra una postazione situata in prossimità dell'ingresso e le abitazioni private, ed aprire a distanza le porte. Funzionamento Il principio di funzionamento del citofono è del tutto simile a quello del telefono, tranne per il fatto che non esiste un sistema di selezione. Nell'unità esterna è presente un microfono che trasduce le onde sonore della voce di chi parla in una corrispondente variazione di tensione (forza elettromotrice). La tensione raggiunge un altoparlante nell'unità interna, dove la variazione di tensione è riconvertita in suono. Un circuito identico permette la comunicazione in senso inverso. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 23 Un impianto citofonico è costituito da cinque sezioni: Pulsantiera: raggruppa i pulsanti che permettono di chiamare un interno; un circuito collega ogni pulsante ad una suoneria presente nell'unità interna corrispondente. Solitamente include anche un sistema di illuminazione notturna. Unità audio esterna: installata in prossimità dell'ingresso, include un altoparlante, un microfono e spesso un amplificatore. Unità audio interna: ne è presente una in ogni appartamento, e comprende una cornetta con microfono ed altoparlante, una suoneria, un pulsante per comandare l'apertura della porta e in alcuni casi, altri pulsanti per comandare altre funzioni. Alimentatore: fornisce le tensioni elettriche necessarie al funzionamento del sistema. Apriporta: è un sistema di comando (solitamente un relè) che, alla pressione del pulsante situato sull'unità interna, comanda l'apertura della serratura elettrica. Per impianti comprendenti molti interni è conveniente l'impiego di sistemi citofonici digitali. La quantità elevata di pulsanti, che può generare confusione nell'utente, viene sostituita da una tastiera di selezione con display con cui selezionare l'interno per numero o per nome. Il sistema digitale inoltre riduce notevolmente il numero di cavi di collegamento. Nel sistema analogico è necessario almeno un filo per collegare la suoneria di ogni interno, mentre nel sistema digitale si trasmette una su una coppia di fili un segnale codificato, che identifica una specifica unità interna, la quale riconosce il codice e attiva la suoneria. Nei sistemi più moderni la coppia di fili può portare in forma digitale anche il segnale audio. Funzioni accessorie a volte presenti negli impianti sono: intercomunicante: permette la conversazione privata tra due interni. accensione luci scale: da un pulsante dell'unità interna. interfaccia di traslatore telefonico: consente di inviare una chiamata citofonica ad un numero telefonico specifico. Rete dati In informatica e telecomunicazioni una rete di calcolatori è un sistema o un particolare tipo di rete di telecomunicazioni che permette lo scambio o condivisione di dati informativi e risorse (sia hardware sia software) tra diversi calcolatori. Il sistema fornisce un servizio di trasferimento di informazioni, attraverso comuni funzionalità di trasmissione e la ricezione, ad una popolazione di utenti distribuiti su un'area più o meno ampia ed offre la possibilità anche di usufruire di calcolo distribuito attraverso il sistema distribuito in cui la rete, o parte di essa, può configurarsi. L'esempio più classico di rete di calcolatori è la rete Internet. Le reti di calcolatori generano traffico di tipo fortemente impulsivo, a differenza del telefono, e per questo hanno dato origine – e usano tuttora – la tecnologia della commutazione di pacchetto. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 24 Rete/Mainframe La costruzione di reti di calcolatori può essere fatta risalire alla necessità di condividere le risorse di calcolatori potenti e molto costosi (mainframe). La tecnologia delle reti, e in seguito l'emergere dei computer personali a basso costo, ha permesso rivoluzionari sviluppi nell'organizzazione delle risorse di calcolo. Si possono indicare almeno tre punti di forza di una rete di calcolatori rispetto al mainframe tradizionale: 1. fault tolerance (resistenza ai guasti): il guasto di una macchina non blocca tutta la rete, ed è possibile sostituire il computer guasto facilmente (la componentistica costa poco e un'azienda può permettersi di tenere i pezzi di ricambio in magazzino); 2. economicità: come accennato sopra, hardware e software per computer costano meno di quelli per i mainframe; 3. gradualità della crescita e flessibilità (scalabilità): l'aggiunta di nuove potenzialità a una rete già esistente e la sua espansione sono semplici e poco costose. Tuttavia una rete mostra alcuni punti deboli rispetto a un mainframe: 1. scarsa sicurezza: un malintenzionato può avere accesso più facilmente ad una rete di computer che ad un mainframe: al limite gli basta poter accedere fisicamente ai cablaggi della rete. Inoltre, una volta che un worm abbia infettato un sistema della rete, questo si propaga rapidamente a tutti gli altri e l'opera di disinfezione è molto lunga, difficile e non offre certezze di essere completa; 2. alti costi di manutenzione: con il passare del tempo e degli aggiornamenti, e con l'aggiunta di nuove funzioni e servizi, la struttura di rete tende ad espandersi e a diventare sempre più complessa, e i computer che ne fanno parte sono sempre più eterogenei, rendendo la manutenzione sempre più costosa in termini di ore lavorative. Oltre un certo limite di grandezza della rete (circa 50 computer) diventa necessario eseguire gli aggiornamenti hardware e software su interi gruppi di computer invece che su singole macchine, vanificando in parte il vantaggio dei bassi costi dell'hardware. Tipi di rete Esiste una grande varietà di tecnologie di rete e di modelli organizzativi, che possono essere classificati secondo diversi aspetti: Classificazione sulla base dell'estensione geografica A seconda dell'estensione geografica, si distinguono diversi tipi di reti: si parla di rete corporea o BAN (Body Area Network) se la rete si estende intorno al corpo dell'utilizzatore con una estensione dell'ordine del metro si parla di rete personale o PAN (Personal Area Network) se la rete si estende intorno all'utilizzatore con una estensione di alcuni metri si parla di rete locale o LAN (Local Area Network) se la rete si estende all'interno di un edificio o di un comprensorio, con una estensione entro alcuni chilometri si parla di rete universitaria o CAN (Campus Area Network), intendendo la rete interna ad un campus universitario, o comunque ad un insieme di edifici adiacenti, separati tipicamente da terreno di proprietà dello stesso ente, che possono essere collegati con cavi propri senza far ricorso ai servizi di operatori di Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 25 telecomunicazioni. Tale condizione facilita la realizzazione di una rete di interconnessione ad alte prestazioni ed a costi contenuti. si parla di rete metropolitana o MAN (Metropolitan Area Network) se la rete si estende all'interno di una città si parla di rete geografica o WAN (Wide Area Network) se la rete ricopre un'area geografica molto estesa e che intercorre nelle reti precedenti si parla di rete globale o GAN (Global Area Network) se la rete collega calcolatori dislocati in tutto il mondo, anche via satellite Classificazione in base al canale trasmissivo Reti Locali Le reti locali vengono realizzate tipicamente utilizzando un sistema di cablaggio strutturato con cavi UTP in categoria 5 o superiore, che serve uno o più edifici utilizzati tipicamente da una stessa entità organizzativa, che realizza e gestisce la propria rete, eventualmente con la cooperazione di aziende specializzate. In molti casi, il cablaggio è complementato o sostituito da una copertura wireless. Le LAN vengono realizzate soprattutto con la tecnologia ethernet, e supportano velocità di 10/100 Mbit/s, o anche 1 Gbit/s, su cavi in rame dalle caratteristiche adeguate (CAT5 o superiore), o su fibra ottica. Reti pubbliche – Distribuzione Le reti pubbliche sono gestite da operatori del settore, e offrono servizi di telecomunicazione a privati ed aziende in una logica di mercato. Per poter offrire servizi al pubblico, è necessario disporre di una infrastruttura di distribuzione che raggiunga l'intera popolazione. Per ragioni storiche, la gran parte delle reti pubbliche sono basate sul doppino telefonico (dette anche POTS, Plain Old Telephone System). Questa tecnologia era stata studiata per supportare il servizio di telefonia analogica, ma data la sua pervasività e gli alti investimenti che sarebbero necessari per sostituirla è stata adattata al trasporto di dati mediante diverse tecnologie: i modem per codificare segnali digitali sopra le comuni linee telefoniche analogiche. Il grande vantaggio di questa tecnologia è che non richiede modifiche alla rete distributiva esistente. Sono necessari due modem ai due capi di una connessione telefonica attiva per stabilire una connessione. Molti fornitori di servizio offrono un servizio di connettività Internet via modem mediante batterie di modem centralizzate. La velocità è limitata a circa 56 Kbit/s, con l'adozione di modem client e server che supportano la versione V92 dei protocolli di comunicazione per modem. Questo protocollo incorpora funzioni di compressione del flusso di bit trasmesso, quindi la velocità effettiva dipende dal fattore di compressione dei dati trasmessi. le reti ISDN trasmettendo dati e voce su due canali telefonici in tecnologia digitale. Mediante appositi adattatori, è possibile inviare direttamente dati digitali. La tecnologia ISDN è ormai molto diffusa nei paesi sviluppati. Usandola per la trasmissione di dati, arrivano ad una velocità massima di 128 Kbit/s, Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 26 senza compressione, sfruttando in pratica due connessioni dial-up in parallelo, possibili solo con determinati provider. La velocità su un singolo canale è invece limitata a 64 Kbit/s. Ci sarebbe un terzo canale utilizzato per il segnale ma non per la comunicazione con una capacità di 16 Kbit/s (Esso non viene mai utilizzato per i dati). Utilizzando modem analogici o ISDN, è possibile stabilire una connessione dati diretta tra due qualsiasi utenze della rete telefonica o ISDN rispettivamente. La tecnologia ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) utilizza una porzione della banda trasmissiva disponibile sul doppino telefonico dalla sede dell'utente alla centrale telefonica più vicina per inviare dati digitali. È necessaria l'installazione di nuovi apparati di commutazione nelle centrali telefoniche, chiamati DSLAM, e l'utilizzo di filtri negli impianti telefonici domestici per separare le frequenze utilizzate per la trasmissione dati da quelle per la comunicazione vocale. La loro diffusione sul territorio è limitata dai costi, che la rendono conveniente solo nelle aree maggiormente sviluppate. Durante la connessione tramite ADSL è possibile continuare a utilizzare il telefono in quanto le frequenze della voce e dei dati non si sovrappongono. Questa tecnologia è inoltre chiamata Asimmetric in quanto le velocità di download e di upload non sono uguali: in Italia sono tipicamente pari a 4 Mbit/s in download e 512 Kbit/s in upload, ma per certi abbonamenti la velocità di download può arrivare anche a 12 Mbit/s, o anche 24 Mbit/s, usando tecnologie di punta come ADSL2+ e reti di distribuzione in fibra ottica di ottima qualità. Il doppino di rame presenta l'inconveniente di attenuare i segnali, e non permette il funzionamento di questa tecnologia per distanze superiori ai 5 km circa. In alcuni casi è anche possibile un'ulteriore riduzione della distanza massima dovuta a interferenze esterne che aumentano la probabilità d'errore. Un'altra limitazione importante è data dall'interferenza "interna", che si verifica quando molte utenze telefoniche sullo stesso cavo di distribuzione utilizzano il servizio ADSL. Questo fa sì che non si possa attivare il servizio ADSL su più di circa il 50% delle linee di un cavo di distribuzione. ADSL è l'ultimo sviluppo sull'infrastruttura esistente di doppino telefonico. Per superare queste velocità, l'infrastruttura di distribuzione basata sul doppino dovrà essere sostituita da supporti fisici più performanti. Tra i candidati a sostituire il doppino per la distribuzione domestica dei servizi di telecomunicazioni, si possono citare: le fibre ottiche: le infrastrutture della TV via cavo (diffusa soprattutto negli USA) il trasporto di dati sulla rete elettrica (es. powerline) o nelle condutture del gas. le reti wireless le reti satellitari (che però sono tipicamente unidirezionali, dal satellite alla casa dell'utente, mentre il canale di ritorno deve essere realizzato con altre tecnologie, spesso su doppino telefonico). Reti di trasporto Capacità ancora superiori sono necessarie per trasportare il traffico aggregato tra le centrali di un operatore di telecomunicazioni attraverso quella che è comunemente chiamata rete di trasporto. Con tecnologie più costose, tipicamente utilizzate dai provider, si raggiungono velocità di 40 Gbit/s per il singolo link su fibra ottica. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 27 Su una singola fibra è poi possibile inviare molteplici segnali attraverso una tecnica di multiplazione chiamata (Dense) Wavelength Division Multiplexing ((D)WDM), o Multiplazione di Lunghezza d'Onda, che invia segnali ottici differenti a diverse lunghezze d'onda (in gergo, colori). Il numero di segnali indipendenti trasportabile va dai 4 o 16 dei relativamente economici impianti (Coarse)WDM alle centinaia degli impianti DWDM più avanzati. Negli Stati Uniti d'America il progetto Internet2 cui collaborano la NASA, la difesa e le università americane connette già molti campus alla velocità di 2 Gigabit/s (disponibili anche per studenti), con miglioramenti di TCP/IP per poter sfruttare alte velocità di trasmissione, e permetterà di far transitare in rete il controllo dei satelliti civili, dello scudo spaziale, aerei comandati a distanza, testate nucleari e l'intera infrastruttura militare. Classificazione in base alla topologia Due sono le topologie principali, in base alla tecnologia assunta come modalità per il trasferimento dei dati: reti punto a punto e reti broadcast. Reti punto a punto Le reti punto a punto (point-to-point) consistono in un insieme di collegamenti tra coppie di elaboratori, che formano grafi di vario tipo (stella, anello, albero, grafo completo, anelli secanti ecc.). Per passare da una sorgente ad una destinazione, l'informazione deve attraversare diversi elaboratori intermedi. La strada che i dati devono seguire per arrivare correttamente a destinazione, è data dai protocolli di routing. Il routing è l'insieme delle problematiche e tecniche relative al corretto ed efficace instradamento dei dati sulla rete. Reti broadcast rete a stella Le reti broadcast reti di calcolatori connessi tramite lo stesso supporto trasmissivo condiviso tra più elaboratori, dove i messaggi inviati da un elaboratore vengono ricevuti da tutti gli altri. All'interno del messaggio vi è una parte relativa all'indirizzo del destinatario, in modo che tutte le altre macchine in ascolto possano scartare il messaggio in arrivo. Alcune reti prevedono indirizzi speciali di tipo broadcast e multicast. Il broadcast permette di inviare messaggi a tutte le stazioni collegate al mezzo fisico, mentre il multicast permette di farlo solo ad un gruppo di stazioni, ma non a tutte. Un esempio di una tale rete è la comunissima Ethernet. Le moderne reti broadcast sono realizzate con una topologia fisica a stella (point-to-point), in cui tutti gli elaboratori sono connessi ad un punto di concentrazione, dove un apparato attivo (switch o hub) crea l'illusione che siano tutti connessi allo stesso mezzo fisico. Talvolta si usa definire questi apparati centrostella, appunto perché si trovano al centro della rete a stella. Le reti di calcolatori si basano su una multiplazione dinamica a commutazione di pacchetto, a differenza delle reti telefoniche che invece utilizzano una multiplazione statica a commutazione di circuito. Tra le reti a commutazione di pacchetto però è fondamentale operare una distinzione tra reti con connessione e reti a commutazione senza connessione. Nelle reti con connessione, i percorsi che il pacchetto seguirà attraverso la rete sono prestabiliti e sono sempre gli stessi (si veda la vicinanza, sotto questo punto di vista, alle reti a commutazione di circuito), e si basano su un canale, stavolta non fisico (come nelle reti telefoniche) ma "virtuale". Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 28 Per comprendere meglio il concetto di canale virtuale si pensi a due elaboratori A e B che devono comunicare tra loro; A e B all'interno della rete non sono collegati tra loro, quindi è necessario che i pacchetti attraversino degli elaboratori intermedi. Prima dell'effettivo scambio dei dati però tra A e B viene creato un percorso prestabilito chiamato canale virtuale. Esempi particolarmente calzanti di reti orientate alla connessione sono le reti a commutazione di cella ATM o le reti Frame Relay e Frame Relay SE (Switch). I vantaggi di una rete siffatta stanno ovviamente nella qualità del servizio (QoS). Nelle reti a commutazione senza connessione (o datagram), i percorsi che i pacchetti tenderanno a seguire non sono (e non possono) essere prestabiliti a priori, ma dipendono da una serie di fattori. Un esempio classico di rete a commutazione di pacchetto senza connessione è l'IP. Come sappiamo nelle reti TCP/IP il TCP dell'elaboratore A si collega direttamente al corrispondente servizio dell'elaboratore B. Quindi a livello di trasporto c'è connessione e quindi controllo sulla qualità del servizio e sulla congestione della rete. Cosa che non accade a livello network. Il router dell'elaboratore A affida i pacchetti al router successivo indicato nella sua tabella di routing. Dopodiché, si disinteressa totalmente dell'ulteriore percorso che il pacchetto dovrà seguire all'interno della rete. Questo potrebbe sembrare un male, ma così non è, proprio per via di questa divisione di compiti tra il layer di trasporto e quello network. Architettura di rete Sezioni di una rete In ogni rete di grandi dimensioni (WAN), è individuabile una sezione di accesso, che dà vita alla rete di accesso, ed una sezione di trasporto, che dà vita alla rete di trasporto. La sezione di accesso ha lo scopo di consentire l'accesso alla rete da parte dell'utente, e quindi di solito rappresenta una sede di risorse indivise (Si pensi ai collegamenti ADSL commerciali: La porzione di cavo che ci collega alla centrale è un doppino telefonico, utilizzato esclusivamente dall'abbonato). La sezione di accesso altresì comprende tutti quegli strumenti idonei a consentire l'accesso alla rete. Quindi possiamo distinguere vari tipi di accesso: "Residenziale" (Classica linea a 56Kbit/s, linea ISDN/ADSL), "Business" (Rete Locale dell'azienda e Gateway o Proxy che consente l'accesso all'esterno), "Mobile" (si pensi ad esempio al GSM, che consente un accesso basato su una rete a radiofrequenza con copertura "cellulare"), o "Wireless". La sezione di trasporto è quella che ha il compito di trasferire l'informazione tra vari nodi di accesso, utilizzando se è necessario anche nodi di transito. È sede quindi di risorse condivise sia di trasporto dati sia di elaborazione. Dal punto di vista strutturale, una rete di trasporto è costruita quasi esclusivamente attraverso fibre ottiche (es. Backbone). Architettura protocollare Una rete di calcolatori è strutturata a livello logico-funzionale in una tipica architettura di rete cioè con uno stack protocollare per l'espletamento dell'insieme delle funzionalità di rete. L'importanza degli standard Gli standard de iure e de facto aiutano a gestire le reti aziendali multiprotocollo. I più importanti enti di standardizzazione per le reti di computer sono: CCITT, ITU, ISO, ANSI eIEEE. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 29 Di particolare impatto è l'OSI (Open System Interconnection), un progetto ISO risalente alla fine degli anni settanta, che si propone come modello di riferimento per le reti. Esso presenta un approccio a 7 livelli (layers), con una serie di protocolli che si inseriscono ai vari livelli. I livelli 1 (Livello fisico) e 2 (Livello Data Link) sono ormai standard, mentre per gli altri 5 ci sono protocolli che esistono da tempo e gli standard faticano ad imporsi. La domotica La domotica (dal latino domus che significa "casa") è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati. Questa area fortemente interdisciplinare richiede l'apporto di molte tecnologie e professionalità, tra le quali ingegneria edile, automazione, elettrotecnica, elettronica, telecomunicazioni ed informatica. Descrizione La domotica è nata nel corso della terza rivoluzione industriale allo scopo di studiare, trovare strumenti e strategie per: migliorare la qualità della vita; migliorare la sicurezza semplificare la progettazione, l'installazione, la manutenzione e l'utilizzo della tecnologia; ridurre i costi di gestione; convertire i vecchi ambienti e i vecchi impianti. La domotica svolge un ruolo importante nel rendere intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi. Ad esempio un impianto elettrico intelligente può autoregolare l'accensione degli elettrodomestici per non superare la soglia che farebbe scattare il contatore. Con "casa intelligente" si indica un ambiente domestico - opportunamente progettato e tecnologicamente attrezzato - il quale mette a disposizione dell'utente impianti che vanno oltre il "tradizionale", dove apparecchiature e sistemi sono in grado di svolgere funzioni parzialmente autonome (secondo reazioni a parametri ambientali di natura fissa e prestabilita) o programmate dall'utente o, recentemente, completamente autonome (secondo reazioni a parametri ambientali dirette da programmi dinamici che cioè si creano o si migliorano in autoapprendimento). Ad un livello superiore si parla di building automation o "automazione degli edifici". L'edificio intelligente, con il supporto delle nuove tecnologie, permette la gestione coordinata, integrata e computerizzata degli impianti tecnologici (climatizzazione, distribuzione acqua, gas ed energia, impianti di sicurezza), delle reti informatiche e delle reti di comunicazione, allo scopo di migliorare la flessibilità di gestione, il comfort, la sicurezza e per migliorare la qualità dell'abitare e del lavorare all'interno degli edifici. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 30 È bene notare che la domotica non consente di ottenere risparmi energetici in abitazioni private, anzi in consumo stesso del sistema domotico aumenta il fabbisogno energetico dell'abitazione. Il concetto di casa intelligente La casa intelligente può essere controllata dall'utilizzatore tramite opportune interfacce utente (come pulsanti, telecomando, touch screen, tastiere, riconoscimento vocale), che realizzano il contatto (invio di comandi e ricezione informazioni) con il sistema intelligente di controllo, basato su un'unità computerizzata centrale oppure su un sistema a intelligenza distribuita. I diversi componenti del sistema sono connessi tra di loro e con il sistema di controllo tramite vari tipi di interconnessione (ad esempio rete locale, onde convogliate, onde radio, bus dedicato, ecc.). Il sistema di controllo centralizzato, oppure l'insieme delle periferiche in un sistema ad intelligenza distribuita, provvede a svolgere i comandi impartiti dall'utente (ad esempio accensione luce cucina oppure apertura tapparella sala), a monitorare continuamente i parametri ambientali (come allagamento oppure presenza di gas), a gestire in maniera autonoma alcune regolazioni (ad esempio temperatura) e a generare eventuali segnalazioni all'utente o ai servizi di teleassistenza. I sistemi di automazione sono di solito predisposti affinché ogni qualvolta venga azionato un comando, all'utente ne giunga comunicazione attraverso un segnale visivo di avviso/conferma dell'operazione effettuata (ad esempio LED colorati negli interruttori, cambiamenti nella grafica del touch screen) oppure, nei casi di sistemi per disabili, con altri tipi di segnalazione (ad esempio sonora). Un sistema domotico si completa, di solito, attraverso uno o più sistemi di comunicazione con il mondo esterno (ad esempio messaggi telefonici preregistrati, SMS, generazione automatica di pagine web o email) per permetterne il controllo e la visualizzazione dello stato anche da remoto. Sistemi comunicativi di questo tipo, chiamati gateway o residential gateway svolgono la funzione di avanzati router, permettono la connessione di tutta la rete domestica al mondo esterno, e quindi alle reti di pubblico dominio. Esempio di funzioni di un impianto di illuminazione intelligente: accensioni multiple anche automatiche di luci in base all'instaurarsi di condizioni specifiche scenari (es. ci sono ospiti, diamo un party, mi vedo un DVD); autoaccensione secondo schemi copiati dalla realtà delle luci dopo il riconoscimento automatico di una prolungata assenza; centralizzazione dello spegnimento o autospegnimento delle luci quando viene riconosciuta l'assenza di utenti; gestione completamente autonoma e automatica dell'illuminazione. Esempi Esempio di funzioni di un impianto elettrico intelligente: Coordinamento autonomo del funzionamento degli elettrodomestici; Riduzione dei campi magnetici nelle stanze in cui sono presenti utenti; Isolamento e protezione automatica in caso di temporale; Disalimentazione completa isole tecniche (esempio gruppo televisore, decoder, videoregistratore ecc.) a comando o in automatico di notte o quando non c'è nessuno in casa. Esempio di funzioni di un impianto di climatizzazione intelligente: funzionamento automatico in base al riconoscimento della presenza di persone; Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 31 adeguamento del funzionamento in base al tasso di umidità; spegnimento automatico del calorifero sotto una finestra aperta; autoprogrammazione della pre-climatizzazione (es. preriscaldamento in inverno) in base al riconoscimento degli "usi e costumi" degli utenti. Esempio di funzioni di un impianto di sicurezza intelligente: Rilevamento di eventi come fughe di gas, allagamenti e incendi; Connessione a distanza con servizi di assistenza (soccorso medico e vigilanza); Monitoraggio a distanza degli ambienti con telecamere; Interazione TV, telefono, videocitofono e impianto telecamere. Esempio di funzioni di un impianto di automazione domestica intelligente: Chiusura o apertura in autonomia delle tende esterne (c'è il sole si aprono, c'è vento si chiudono); Chiusura o apertura in autonomia degli oscuranti (tapparelle, persiane, ecc.) e coordinamento con l'automazione per la ventilazione in base a parametri di aero-illuminazione dettati dalla legge e coordinamento con gli scenari di illuminazione (aziono il videoproiettore, l'automazione oscura la stanza, l'impianto di illuminazione accende le luci soffuse). Caratteristiche della domotica Le soluzioni tecnologiche che possono essere adottate per la realizzazione di un sistema domotico sono caratterizzate da peculiarità d'uso proprie degli oggetti casalinghi: Semplicità: il sistema domotico è diretto ad un pubblico vasto e non professionale, per questo deve essere semplice da usare secondo modalità naturali, univoche e universalmente riconosciute attraverso un'interfaccia user friendly, deve inoltre essere sicuro e non deve presentare pericoli per chi non ne conosce o comprende le potenzialità. Continuità di funzionamento: il sistema deve essere costruito pensando al fatto che dovrà offrire un servizio continuativo e per questo praticamente immune da guasti o semplice da riparare anche per personale non esperto o, nel caso, necessitare di tempi brevi per la rimessa in funzione. Affidabilità: il sistema funziona sempre, senza richiedere particolari attenzioni; anche in caso di guasti esso deve essere in grado di fornire il servizio per il quale è stato progettato o uno simile in caso di funzionamento ridotto, deve essere inoltre in grado di segnalarne il mancato funzionamento e di generare un report delle eventuali anomalie. Basso costo: affinché un sistema domotico sia alla portata di tutti deve avere un costo contenuto, inteso come economicità delle periferiche (sensori, attuatori, ecc.) e della rete di interconnessione tra i diversi moduli funzionali. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 32 Le tecnologie per la domotica permettono inoltre di ottenere alcuni vantaggi quali ad esempio: Risparmio energetico: un sistema completamente automatizzato dovrà evitare i costi generati da sprechi energetici dovuti a dimenticanze o ad altre situazioni. Automatizzazione di azioni quotidiane: un sistema di home automation deve semplificare alcune azioni quotidiane, soprattutto quelle ripetitive, non deve in alcun modo complicarle. Tutte queste caratteristiche, se non sviluppate singolarmente ma nel loro insieme, portano alla creazione di un sistema domotico integrato che può semplificare la vita all'interno delle abitazioni. La casa diventa intelligente non perché vi sono installati sistemi intelligenti, ma perché il sistema intelligente di cui è dotata è capace di controllare e gestire in modo facile il funzionamento degli impianti presenti. Attualmente le apparecchiature tecnologiche sono poco integrate tra loro e il controllo è ancora ampiamente manuale, nella casa domotica gli apparati sono comandati da un unico sistema automatizzato che ne realizza un controllo intelligente. Per quanto riguarda il sistema di automazione, fondamentalmente ne esistono di due tipi, uno basato su un'unità di elaborazione centrale che permette di gestire tutte le attuazioni a partire dai risultati di rilevazione e uno a struttura distribuita dove le interazioni avvengono localmente in maniera distribuita ed eventualmente comunicate ad un'unità centrale per un controllo di coerenza generale, in genere sistemi di questo tipo sono più affidabili dei primi. L'interfaccia utente (interfaccia uomo-macchina) deve, in base a tutte le precedenti considerazioni, essere consistente (non deve creare conflitti fra i comandi), essere di facile impiego (si pensi ai bambini o agli anziani) ed essere gradevole (la difficoltà di interazione con il sistema non deve essere una barriera al suo utilizzo). Lo scopo ultimo di un sistema della domotica è il controllo totale di tutti i servizi e la possibilità di realizzare nuove operazioni complesse, possibili solo nel caso in cui diversi sistemi semplici siano connessi e controllati in modo intelligente. Aree di automazione Le aree di automazione possibili in una casa sono: Gestione dell'ambiente (microclima e requisiti energetici) Gestione degli apparecchi Comunicazione e informazione Sicurezza Ogni area è, a sua volta, suddivisa in sottoaree specifiche del settore. Gestione dell'ambiente: climatizzazione (regolazione della temperatura, della velocità e dell'umidità dell'aria) riscaldamento dell'acqua sanitaria illuminazione, illuminazione d'emergenza e alimentazione d'emergenza distribuzione dell'energia elettrica e gestione dei carichi Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 33 irrigazione del giardino gestione della piscina azionamento di sistemi d'apertura e d'ingresso gestione di scenari pre programmati Il controllo dell'ambiente viene automatizzato grazie alla presenza di un sistema di sensori e attuatori, questo permette la termoregolazione dei singoli locali abitativi in funzione dei cambiamenti ambientali con in più una costante verifica dei consumi energetici, la gestione di tempi e livelli di temperatura è orientata verso il comfort desiderato rapportato al massimo risparmio energetico. Gli stessi standard di qualità e risparmio si applicano al sistema di generazione dell'acqua calda per uso sanitario, sia esso uno scaldabagno, una caldaia o dei pannelli solari. Il sistema deve sovrintendere al funzionamento dei carichi più pesanti (forno, scaldabagno, lavatrice, ecc.) gestendone il distacco controllato per evitare sovraccarichi di corrente e conseguenti inutili blackout dovuti allo sgancio dell'interruttore limitatore posto sulla linea di fornitura dell'energia elettrica. Gestisce inoltre l'alimentazione d'emergenza tramite gruppi di continuità (UPS) per quelle apparecchiature che non devono spegnersi in caso di mancanza di energia elettrica; lo stesso sistema controlla infine che le lampade di emergenza entrino in funzione regolarmente. L'impianto di irrigazione, se si ha un giardino o un terrazzo, permette di programmare i tempi e gli orari di funzionamento, tenendo in considerazione i fattori meteorologici. Se l'abitazione ha una piscina l'impianto domotico permette di automatizzarne le funzioni in base alle abitudini o ai desideri degli utenti (es. temperatura dell'acqua, apertura eventuale copertura, ecc.). Nel campo dell'illuminazione, l'esigenza più sentita è quella della qualità dell'illuminazione stessa; il punto chiave è costituito da quello che una volta era il semplice interruttore manuale che viene rimpiazzato dall'interruttore elettronico che assume il ruolo di sensore o di attuatore locale multifunzione. Sempre in questo sottoinsieme di gestione ambientale rientrano i controlli di apertura o chiusura tapparelle o tende e quelli di eventuali porte automatiche. Vi è infine la possibilità di creare scenari personalizzati a seconda delle diverse esigenze e di poter quindi attivare una sequenza preordinata di operazioni semplicemente scegliendo di attivarla attraverso un singolo comando. Gestione degli apparecchi domestici: lavatrice e asciugatrice lavastoviglie frigoriferi e congelatori cucine e forni apparecchi idrosanitari, sauna, idromassaggio Il settore dei cosiddetti elettrodomestici “bianchi” è quello in maggior evoluzione, grazie alla massiccia introduzione di componenti elettronici che ne consentono il miglioramento delle prestazioni, delle funzionalità, dell'affidabilità e che rendono possibile la telegestione e la telediagnostica manutentiva per ogni singolo apparecchio. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 34 Comunicazione e informazione: telefono analogico o VOIP segreteria telefonica citofono o videocitofono fax comunicazioni interne (telefoniche o citofoniche) accesso Internet a banda larga (DSL, fibra ottica, ecc.) trasmissione dati per controllo remoto, anche via SMS informazioni e svago con sistemi audio-video (televisori, radio, DVD player, CD player, mp3 player, ricevitore satellitare, pay tv, ecc.) In un sistema domotico integrato rientra poi la gestione delle comunicazioni entranti e uscenti dalla casa. Le chiamate telefoniche o citofoniche, interne o esterne, sono automaticamente, e non indistintamente, indirizzate ai giusti apparecchi. Un gateway fornisce una connessione permanente e a banda larga per permettere l'accesso ad Internet alle apparecchiature domotiche o ai computer dell'abitazione, per la trasmissione di dati e per il controllo remoto. Un sistema di gestione delle sorgenti audio-video permette la loro diffusione nei vari ambienti dell'abitazione in base alle richieste dell'utente. Sicurezza: gestione accessi protezione antifurto, antintrusione, antirapina, perimetrale protezione antincendio, antiallagamento, da fumo o fughe di gas videocontrollo ambientale locale e a distanza telesoccorso e teleassistenza di persone sole, anziane, disabili o ammalate In quest'ultima categoria rientrano funzioni particolarmente richieste dall'utenza. La sicurezza si compone di security, ovvero sicurezza contro intrusioni non autorizzate o rapine, e di safety, ovvero sicurezza globale della casa contro fughe di gas, incendi, allagamenti o altri eventi dannosi. In caso di allarme, il sistema domotico, oltre ad intervenire con opportune azioni locali di segnalazione ed intervento, tramite collegamento con apparecchi trasmissivi (linea telefonica, cellulare GSM, ponte radio, Internet) provvede a segnalare a distanza l'accaduto e a richiedere l'eventuale intervento dei vigili del fuoco, della polizia, ecc. Se presenti delle telecamere a circuito chiuso o videocitofoni sarà possibile visualizzare su appositi monitor o sui normali televisori le immagini riprese in diversi punti dell'abitazione e del giardino. Le riprese video saranno visibili da remoto via Internet alle persone autorizzate, oppure, in caso di allarme, Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 35 saranno inviate, in automatico, come immagini a indirizzie-mail o, come MMS, a numeri di cellulare prestabiliti. Possibili sviluppi futuri In un progetto di casa intelligente occorre avere ben chiari quali siano i requisiti del sistema di interazione uomo-abitazione da tenere in considerazione. Come abbiamo visto precedentemente la domotica è indirizzata a risolvere una serie di bisogni espressi dall'utente proponendo un sistema di soluzioni tecniche più o meno integrato che sfrutta al meglio le sinergie ottenibili tra i diversi sistemi. Quando questa integrazione di funzioni e servizi ha successo, nel senso che soddisfa i requisiti espressi dall'utente, possiamo dire di aver raggiunto positivamente l'obiettivo preposto. Il successo di un progetto di casa intelligente parte quindi da una chiara conoscenza e condivisione degli obiettivi da soddisfare. Proprio per questo alcune applicazioni potranno diventare rapidamente obsolete ed essere escluse dal mercato, che così sarà pronto a ricevere maggiormente quelle più mature e soprattutto, quelle che meglio si adattano a soddisfare i bisogni espressi dall'utente. Questo porterebbe alla creazione di un segmento di mercato sempre più solido e quindi, all'abbattimento dei costi per quelle applicazioni che andranno meglio incontro alle reali necessità degli utilizzatori. Uno degli effetti dell'abbattimento dei costi sarà a sua volta, l'allargamento del mercato di sbocco per i prodotti di home automation. Secondo alcune ricerche, lo sviluppo di Internet a velocità maggiori, potrà dare un grande impulso allo sviluppo della domotica. Negli Stati Uniti, per esempio, si stà sviluppando una vivace offerta di reti telematiche da casa, cosa che peraltro inizia già a diffondersi anche in Europa. Gli sviluppi maggiori del networking domestico potrebbero venire da soluzioni basate sull'utilizzo della rete elettrica e delle onde radio, perché solo con mezzi di questo tipo sarà possibile collegare i diversi dispositivi domestici che, in futuro, potranno integrare al loro interno un browser Internet "embedded". La diffusione di connessioni permanenti a banda larga con tariffe flat a basso costo aprirà nuove frontiere per il telelavoro, diffonderà l'utilizzo di servizi multimediali e di intrattenimento, favorirà lo sviluppo di servizi di telegestione e telecontrollo, nonché di home banking ed e-commerce. Tra gli aspetti di questo nuovo modo di vivere la casa è importante notare come ogni elettrodomestico o servizio dell'abitazione sia visto non più come separato e isolato dagli altri ma come integrato in un ambiente dove coesistenza diventa la parola chiave. Oltre che da queste nuove opportunità tecnologiche, lo sviluppo e l'affermarsi della domotica è influenzato dall'evoluzione e dai cambiamenti in corso nella società. In Italia in base alle ultime analisi ISTAT si è riscontrato un aumento di single, di donne con un impiego lavorativo, un innalzamento della vita media, una maggiore permanenza al di fuori dall'abitazione, un forte sviluppo nell'acquisto di seconde case e un incremento della criminalità, fattori che hanno indirizzato la società verso la ricerca di una migliore qualità della vita e che di conseguenza potrebbero favorire un forte sviluppo della domotica. Alcuni ritengono che l'avvento di queste tecnologie non sia che un altro passo che ci porterà verso modelli e stili di vita sempre più artificiosi, la prospettiva di sviluppo dell'home automation può, da questo punto di vista, evocare il verificarsi di inquietanti situazioni limitative per la libertà personale, rischi di intrusioni indesiderate nei dispositivi che governeranno le abitazioni domotiche e che vigileranno sulla loro sicurezza, alienazione ed eccessiva dipendenza dalle tecnologie. Altri al contrario, paragonano entusiasti quanto sta per accadere alla trascorsa rivoluzione industriale, ed enfatizzano le grandissime potenzialità che i sistemi domotici possono sviluppare nelle abitazioni, contribuendo ad un generale miglioramento della qualità di vita. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 36 Impianto antincendio Per impianto di allarme incendio si intende un insieme di dispositivi elettronici predisposti per rilevare la presenza di un incendio dentro un edificio, per segnalare l'allarme sonoro a tutti i presenti e per segnalare l'allarme alla portineria e ai soccorritori esterni. Gli impianti di allarme incendio possono venire installati e messi in funzione negli stabilimenti industriali, edifici pluripiano, magazzini e centri commerciali, complessi alberghieri, ospedali e cliniche sanitarie e enti pubblici. Un impianto di allarme incendio è fondamentalmente formato da una centralina di allarme, la quale riceve il segnale da una serie didispositivi di rivelazione e dalla quale escono i segnali di allarme con una serie di dispositivi di segnalazione (ad esempio sirene e collegamenti ai soccorritori esterni) I dispositivi di rivelazione rappresentano l'input per la centralina di allarme e sono essenzialmente i seguenti dispositivi: dispositivi rivelazione fumi e incendi pulsanti manuali di allarme. I dispositivi di segnalazione rappresentano l'output per la centralina di allarme e sono essenzialmente i seguenti dispositivi: sirene acustiche pannelli luminosi rossi lampeggianti dispositivi di segnalazione ai soccorritori esterni Centralina allarme incendio La centralina allarme incendio è l'unità di controllo dell'impianto e generalmente viene posta nella portineria o in altro locale di controllo, in genere dove è presente personale di sorveglianza. Ad essa sono collegati, tramite apposite linee elettriche, tutti i dispositivi dell'impianto, tra cui: dispositivi di rivelazione incendio, pulsanti manuali di allarme, sirene antincendio, pannelli luminosi, dispositivi di segnalazione ai soccorritori esterni. La centralina si occupa della gestione dei segnali provenienti dai sensori provvedendo all'attivazione dei dispositivi di segnalazione secondo i piani di intervento programmati. Esistono diversi tipi di centrali, che si differenziano tra loro per quantità di sensori collegabili, tipologia di controllo ed identificazione dei sensori. Le centrali di dimensioni più ridotte normalmente consentono il collegamento fino a un massimo di 100-150 sensori. Con le centrali più evolute si può gestire una "comunicazione intelligente" con i sensori, consentendo così di individuare univocamente quello che ha generato la segnalazione facilitando così l'esatta individuazione del luogo di provenienza dell'allarme. Questo tipo di funzionamento viene solitamente indicato come "indirizzamento singolo". In alternativa all'indirizzamento singolo si possono trovare centrali ad "indirizzamento collettivo", in cui la capacità di individuare il punto di provenienza dell'allarme è limitata a gruppi di sensori. In questo caso il gruppo di sensori è definito dal percorso effettivo della linea elettrica a cui sono collegati i rivelatori. Le centrali sono inoltre dotate di una doppia fonte di alimentazione per garantire il funzionamento dell'impianto anche in assenza di alimentazione elettrica primaria (generalmente rete elettrica pubblica). L'alimentazione elettrica secondaria è solitamente realizzata con batterie in tampone. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 37 Terminali di gestione centralina I terminali di gestione sono l'interfaccia di comunicazione uomo-macchina della centralina di allarme incendio. Esistono due tipi fondamentali di terminali di gestione: terminali alfanumerici e terminali analogici. Nei terminali alfanumerici l'informazione è rappresentata mediante messaggi variabili che vengono mostrati solitamente su un display a cristalli liquidi:'operatore può interagire per mezzo di una tastiera alfanumerica. Nei terminali analogici l'informazione è ricavabile dall'accensione di spie (solitamente led) poste a fianco di apposite etichette precompilate: l'operatore può interagire con una serie di pulsanti. Dispositivi rivelazione fumi e incendi I dispositivi di rivelazione automatica di fumi e incendi sono i diversi elementi dell’impianto, posti nei vari locali, per mezzo dei quali è possibile rilevare la presenza di un incendio. Nella grande maggioranza dei casi si tratta di dispositivi elettronici ed hanno in comune la capacità di comunicare, anche se con modalità diverse, con la centralina di allarme incendio. I rivelatori automatici o sensori devono essere conformi alle norme europee EN54 che stabiliscono le caratteristiche tecniche e fisiche. I rivelatori devono essere installati alla sommità dei locali da proteggere, nella parte più alta in quanto sia il fumo che le temperature prodotte da un incendio si spostano verso l’alto. Essi hanno dei circuiti elettronici in grado di limitare l’insorgenza di falsi allarmi. Esistono diversi tipi di sensori suddivisibili in base al fenomeno che sono in grado di rilevare. Tutti i numerosi tipi di rivelatori di fumi e incendi sono descritti e classificati alla voce Impianti di rivelazione incendi alla quale si rimanda per una descrizione tecnologica particolareggiata. Pulsante manuale di allarme Comunemente sono chiamati "pulsanti di allarme" ed il loro scopo è quello di consentire a chiunque di attivare una segnalazione di allarme in caso di necessità. Sono ubicati di norma vicino alle uscite degli edifici, nei vani scale, nei corridoi. Gli avvisatori manuali devono poter esse raggiunti, per inoltrare l'allarme, con un percorso massimo di 30 m (D.M. 10-03-1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro. Allegato IV), posizionati, in conformità alle norme UNI 9795 terza edizione aprile 2005 punto 6, a un'altezza compresa tra 1 m e 1,4 m, in ogni caso devono essere installati almeno due pulsanti per ogni compartimento. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 38 Sirena antincendio Le sirene antincendio sono dispositivi di segnalazione acustica, collegate alla centralina di allarme, che in caso di principio di incendio emettono segnalazioni sonore ad alto volume, in modo da avvisare tutte le persone presenti nell'edificio della presenza di una possibile emergenza. Esse sono in genere applicate lungo le pareti e lungo i corridoi dell'edificio e sono distribuite nelle varie zone in modo da assicurare una uniforme udibilità del segnale in tutte le zone dell'edificio. Pannelli luminosi rossi lampeggianti I pannelli luminosi rossi lampeggianti sono dispositivi di segnalazione luminosa, collegate alla centralina di allarme, che in caso di principio di incendio emettono una luce rossa intermittente, con la scritta rossa Allarme incendio per avvisare tutti i presenti di una possibile emergenza in corso. Esse vengono applicati assieme alle sirene lungo le pareti e lungo i corridoi dell'edificio, in modo che il segnale di allarme possa essere percepito anche da persone con udito ridotto. Dispositivi di segnalazione ai soccorsi esterni I dispositivi di segnalazione ai soccorsi esterni sono apparecchiature elettroniche predisposte per collegare automaticamente la centralina di allarme con la ditta di vigilanza esterna, incaricata per la vigilanza completa 24 ore antincendio ed anti-intrusione in tutto l'edificio. Questi dispositivi sono necessari in quanto permettono di avere un controllo su possibili principi di incendio che possono avvenire in orario serale o notturno o in giorni festivi, quando non è presente personale lavorativo nell'edificio e personale di sorveglianza nella portineria. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 39 L’esperienza conseguita in questi anni di attività, ha portato l’azienda ad impegnarsi positivamente per alcune realtà aziendali notevolmente affermate nel proprio settore quali: Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 40 Opc Lan S.r.l Giardini S.r.l. Immobiliare Nuova Cesano S.r.l. Studio Medico Pagano S.a.s Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 41 Monumenti Crippa S.a.s. Easy Card S.r.l. Impresa Quadrio Curzio S.p.a Impresa Manfredini srl Impresa Ferrero srl Oltre a collaborazioni Con vari Studi di architettura e Studi di amministrazione e stabili La Se.te. s.r.l. è in grado di offrirvi una vasta gamma di sistemi personalizzati, atti a soddisfare ogni specifica esigenza. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 42 NOTE INFORMATIVE DELL’AZIENDA L’azienda è dotata di tutte le attrezzature necessarie allo svolgimento dei lavori predetti. Tutto il personale risulta essere regolarmente inquadrato in azienda e costantemente aggiornato con corsi tecnici di specializzazione. DATI ANAGRAFICI Nome: Indirizzo sede: Tel.+Seg.: Tel.+Fax: P.i e C.f.: Se.te. S.r.l. Via Tagliamento 20, cap 20089 Rozzano (Mi) 02-57503988 02-57510456 07487010964 http:// mailbox mailbox www.seteservizi.it [email protected] [email protected] ISCRIZIONI C.C.I.A.A. = Rea - Mi - 1991043 Aut. 46/90 n°. di repertorio 79 - 0000134 Compagnia Assicurativa Cattolica - n°. polizza R.C.T. 000288.32.300065 Iscritta all’albo delle imprese artigiane In possesso di iscrizione Inps ed Inail Rimanendo comunque a disposizione per ogni ulteriore informazione cogliamo l’occasione per porgerVi distinti saluti. Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 43 NOTE: Via Tagliamento 20 Rozzano (Mi) 20089 – Tel. 02-57503988 Fax 02-57510456 E mail [email protected] p.i./c.f. 07487010964 Rea – Mi – 1991043 44