Titolo rubrica: Parliamone… Cala nel mondo il rischio per le imprese dei ritardati o mancati pagamenti Esportare o investire all’estero, si sa, è un’attività che ha risvolti importantissimi se riguardasse esclusivamente, o quasi, le attività produttive e commerciali. Il fatto è che, invece, rappresenta un percorso costellato di trabocchetti di varia natura. Come quello, il più pesante e a volte dai risvolti davvero problematici, di dover fare i conti con mancati o ritardati pagamenti a fronte di servizi o produzioni consegnate. Sembra, però, che quest’anno le cose in questo senso possano cambiare e migliorare decisamente. La possibilità di incappare in ritardi o addirittura in insolvenze tende infatti a ridursi sia nei Paesi più ricchi, sia in quelli in via di sviluppo. Gli osservatori dei pagamenti internazionali, allestiti soprattutto dalle assicurazioni che si occupano di export, hanno divulgato un’analisi recentissima che analizza questo tipo di comportamento finanziario delle imprese tenendo conto di molti fattori, su tutti l’aspetto politico e macroeconomico dei singoli mercati. Ne è veneta fuori una mappa completa dei rischi, ma anche delle opportunità che le imprese incontrano sui mercati internazionali. Uno strumento analitico molto utile per chi ha intenzione di far partire un’azione di compravendita o un progetto di investimento. Il rapporto parte dal fatto che la ripresa dell’economia e un miglioramento della solvibilità delle imprese inducono all’ottimismo, anche se gli ultimi mesi del 2004 da questo punto di vista hanno registrato un’involuzione. Involuzione dovuta alla forza dell’euro nei confronti del dollaro, all’aumento dei prezzi del petrolio e agli stretti spazi di manovra delle politiche economiche. Complessivamente, comunque, nel 2004 l’indice di rischio nel mondo è calato del 9%. Quali sono le aree più a rischio? Eccole: Africa, Medio Oriente e America latina. Invece, l’area emergente, quella che offre il profilo di rischio più basso è quella asiatica. L’area che ha manifestato la più veloce tendenza al calo dei ritardati o mancati pagamenti nel 2004 è stata l’Europa centrale (-13%). E veniamo al 2005. Secondo gli osservatori se non subentreranno fattori destabilizzanti quali un nuovo rialzo del petrolio o ulteriori cali del dollaro, le cose dovrebbero andare ancora meglio rispetto al 2004. Il merito di credito (rating) dovrebbe premiare soprattutto, come è già avvenuto nel 2004, due nazioni industrializzate come la Francia e il Giappone. In questi due Paesi, infatti, si registra la tendenza all’aumento del profitto delle imprese e quindi al miglioramento dei comportamenti di pagamento. Tra i Paesi emergenti, invece, in questo senso danno fiducia il Brasile e la Turchia. Le imprese dell’Europa occidentale, soprattutto quelle dell’euro, invece, dovranno ancora fare i conti con la doppia sfida della perdita di competitività e della domanda ridimensionata. Ne risentiranno le imprese di quei Paesi che finora hanno basato la loro crescita sul dinamismo dell’export: tra tutti Italia e Germania. Infine i settori. Quelli che registrano e registreranno le probabilità più a rischio di ritardato o mancato pagamento sono i comparti dell’abbigliamento, del trasporto aereo, del tessile, dell’informatica e delle costruzioni. Alessandro Boso