Saggi Conoscere l’utente: il CRM Il Citizen Relationship Marketing negli enti locali Alessandra Storlazzi Ricercatore di “Economia e Gestione delle Imprese”, presso il Dipartimento di Studi e Ricerche Aziendali dell’Università degli Studi di Salerno, Facoltà di Economia. Sommario: 1. La gestione strategica del rapporto con il mercato nell’azienda Comune. 2. Il marketing relazionale: una nuova prospettiva interpretativa del rapporto con il mercato. 3. Specificità dell’applicazione della logica relazionale nelle amministrazioni comunali. 4. Il marketing relazionale nei Comuni: la ‘spinta normativa’. 5. Le esperienze di Citizen Relationship Marketing. 6. Il Citizen Relationship Marketing nell’esperienza dell’amministrazione comunale di Modena. 7. Il Citizen Relationship Marketing nell’esperienza dell’amministrazione comunale di Roma. 8. Alcune conclusioni. Il lavoro, dopo un’analisi delle specificità dell’approccio relazionale al mercato denominato Citizen Relationship Management, presenta l’esperienza del Comune di Roma e del Comune di Modena che hanno sviluppato dei progetti avanzati di Citizen Relationship Marketing. Il Citizen Relationship Management si presenta non solo come nuova modalità di approccio all’utente, ma soprattutto come strumento di conoscenza dello stesso e di partecipazione attiva. Partendo da questo presupposto, quindi, l’utente non è visto semplicemente come fruitore di servizi, ma soprattutto come fonte di informazioni e punti di vista, utile per progettare servizi migliori e meglio erogati, nonché per elaborare nuove forme di partecipazione e di democrazia attiva. The work focuses on the specific characteristics of a “relational approach” to the market named Citizen Relationship Management and analyzes the experience of the cities of Rome and Modena. These municipalities developed some advanced projects about Citizen Relationship Marketing. The Citizen Relationship Management is not only a new way to approach users by the local government, but especially it is a powerful tool to increase the knowledge about users/citizens and enhance their active participation. Building on this assumption, the user is not intended as a simple beneficiary of services, but over all as a source of information and points of view, useful to plan better services and better supplied services as well as to develop new participation and active democracy forms. Il presente articolo è frutto della revisione del paper presentato al I° Workshop Nazionale di Azienda Pubblica “L’innovazione nel governo e nel management dei sistemi di pubblica amministrazione”, Università Carlo Cattaneo – LIUC, Castellanza, giovedì 20 maggio 2004. Si ringrazia il Comitato scientifico del Workshop per i preziosi suggerimenti. Il contributo trae spunto da lavoro svolto nell’ambito della ricerca MIUR, 2004 “Le relazioni di mercato negli enti locali. Il contact center”. Si ringraziano inoltre i dirigenti funzionari del Comune di Roma. Parole chiave: marketing – relazionale – enti locali 251 Azienda prima parte 2.05.P65 251 Azienda Pubblica 2.2005 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM 1. La gestione strategica del rapporto con il mercato nell’azienda Comune I Comuni svolgono attività eterogenee ed offrono beni e servizi di vario tipo. Ad essi è affidato il compito di promuovere la città, svilupparla ed averne cura. Quando l’attività del Comune era limitabile ai compiti istituzionali ed al programma politico-amministrativo, la finalità perseguita era quella dell’efficienza attraverso l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse. In tali circostanze la gestione era routinaria, si basava sulla ripetizione di scelte, azioni e procedure già adottate nel passato. Il quantum di risorse richieste al potere centrale era incrementale ed era assente ogni orientamento di tipo strategico. Le azioni od interventi cosiddetti critici erano imputabili alla particolare urgenza volta a sanare situazioni istituzionalmente critiche in una logica di gestione delle eccezioni. Il concepire il Comune in ottica aziendale pone all’attenzione la capacità di valorizzare il rapporto con l’ambiente ed in particolare la capacità di creare valore nella realizzazione dell’obiettivo di “cura e sviluppo della città”. In base all’esercizio del rispettivo potere di scelta discrezionale, organi politici e manageriali, contribuiscono a definire l’orientamento della gestione e a rendere manifesta la vocazione dell’azienda Comune in cui operano. Il considerare il Comune come soggetto attivo e promotore di un orientamento strategicamente rilevante, ne sottolinea il ruolo di stimolo per lo sviluppo della città che viene “interpretato e realizzato”, da ciascuna amministrazione comunale in funzione della capacità di proposta strategica. L’assunzione di un “ruolo di indirizzo strategico” richiede la capacità di realizzare un programma di sviluppo armonico e coordinato e di adottare piani di sviluppo e di orientamento al mercato. L’orientamento strategico al mercato postula l’adozione di una strategia territoriale univoca ed unitaria, mediante la cooperazione di tutte le forze interessate. Il filone disciplinare riconducibile al Customer Relationship Marketing che, con riferimento alle specificità del settore pubblico, assume la denominazione di Citizen Relationship Marketing, costituisce la nuova prospettiva di approccio al mercato che, a parere di chi scrive, può indirizzare l’attuale fase di gestione del cambiamento strategico in una logica di governance e di coinvolgimento ampio degli attori, pubblici e privati, che partecipano al processo in atto. Il presente contributo, partendo dal presupposto concettuale che i Comuni manifestano differenti capacità di gestione strategica del rapporto con il mercato, considera il filone disciplinare riconducibile al marketing relazionale e sottolinea che, alcune condizioni e caratteri di specificità delle amministrazioni comunali, sembrano favorire l’adozione della prospettiva propria del marketing relazionale. Le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione favoriscono, grazie alla diffusione di differenti strumenti applicativi, l’adozione di un approccio relazionale al mercato da Azienda Pubblica 2.2005 Azienda prima parte 2.05.P65 252 252 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM parte delle amministrazioni comunali. In tal senso sono sempre più diffusi canali di accesso alle informazioni come i televideo, i numeri verdi, i siti web. Alcune amministrazioni comunali, grazie al ricorso alle nuove tecnologie, stanno sperimentando approcci evoluti di relazione con il mercato inquadrabili nel filone del marketing relazionale. Il contributo che si presenta descrive, in particolare, il caso del Comune di Modena ed il caso del Comune di Roma che, sulla base della ricerca effettuata, sono state individuate come amministrazioni che stanno sperimentando l’adozione di un sistema evoluto di rapporto con il mercato. Le esperienze descritte sono state avviate entrambe nel 2002 e, pur presentando profonde differenze, sono fondate entrambe su un profondo coinvolgimento della struttura organizzativa e sembrano tendere verso relazioni di scambio e di coinvolgimento attivo dei cittadini, con l’obiettivo di innescare processi di miglioramento continuo. Il Comune di Modena ha sviluppato un sistema applicativo evoluto che crea una vera e propria segmentazione dei cittadini e che consente all’amministrazione comunale di stabilire delle relazioni differenziate con ciascun “segmento di cittadini”. I mezzi della relazione sono essenzialmente il web, ma anche gli sms. Il Comune di Roma, invece, ha affidato, ad un primo livello sostanzialmente informativo, in outsourcing la gestione di un call center e lo ha promosso con una massiccia campagna pubblicitaria (Chiamaroma 060606). L’apertura del call center ha coinvolto l’intera amministrazione comunale in un processo di riorganizzazione interna allo scopo di creare delle strutture interne di interfaccia con il cittadino per risolvere tutte le problematiche che non riescono a trovare soluzione al primo livello di relazione. Il contributo si conclude con alcune riflessioni circa le implicazioni manageriali utili per le amministrazioni comunali che stanno sviluppando progetti di Citizen Relationship Marketing e con alcuni spunti per lo sviluppo di percorsi di ricerca sul tema. 2. Il marketing relazionale: una nuova prospettiva interpre– tativa del rapporto con il mercato L’orientamento strategico al marketing presuppone che l’azienda debba ragionare in termini di soddisfazione, anzi anticipazione, dei bisogni dei consumatori; l’orientamento alla soddisfazione dei bisogni dei clienti orienta cioè ogni scelta aziendale. La customer satisfaction e l’approccio relazionale rappresentano due fra i principali filoni di studio che negli ultimi anni hanno contribuito ad approfondire il tema dell’orientamento strategico al marketing (Gummesson, 1987; Gronroos, 1983; Normann, 1985; Eiglier, Langeard, 1987 in Cozzi G., Ferrero G., 1996). Entrambi i filoni si fondano sulla consapevolezza che il valore dell’impresa sono i clienti e la loro soddisfazione. In particolare, la prospettiva del marketing relazionale ritiene inadeguato il tradiziona253 Azienda prima parte 2.05.P65 253 Azienda Pubblica 2.2005 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM le approccio di marketing che fonda la relazione fra cliente ed impresa su aspetti puramente o prevalentemente economici. L’aspetto della relazione economica è, nella prospettiva del marketing relazionale, assolutamente subordinato al processo sociale/relazionale che è alla base di relazioni collaborative di lungo periodo (Costabile, 2001). La prospettiva del marketing relazionale trova cioè il suo fondamento nella considerazione, proposta da Berry (1983) e ripresa da Webster (1992), secondo cui la finalità del marketing si deve spostare dalla transazione (attrazione) alla relazione con i clienti (Costabile, 2001). Nel sottolineare l’importanza della soddisfazione dei bisogni, il marketing relazionale argomenta circa l’importanza della dimensione interattiva e sociale stabilita durante la relazione di scambio. Il servizio viene “generato” grazie alla relazione stabilita con il cliente che partecipa in modo determinante alla creazione di valore per il sistema con il quale interagisce. La prospettiva ‘interno-esterno’ cambia in ‘esterno-interno’; il concetto di mercato si trasforma in quello di insieme di persone (clientela); la clientela è la fonte di valore con la quale si stabiliscono relazioni di lungo periodo. L’attenzione nel costruire e aggiornare i database della clientela, lo sviluppo di programmi di fidelizzazione, le tessere fedeltà, i programmi di qualità sono tutte scelte manageriali adottate nella logica del marketing relazionale e finalizzate a creare relazioni di scambio, fedeli nel tempo e fortemente cooperative. Il marketing relazionale, in sostanza, considera i clienti al centro dell’universo. Gli approcci sviluppati nel tempo in tema di marketing relazionale sono numerosi, talvolta ambigui e ricchi di implicazioni (Healy et al., 2001) (1). Uno dei filoni propone di governare e gestire le relazioni con i fornitori ed i clienti in modo da beneficiare di rapporti cooperativi e fedeli e favorire la creazione di un sistema di valore reciprocamente vantaggioso (Gruen, 1997). Altri autori sottolineano che il marketing relazionale nasce e si afferma in funzione della possibilità di sfruttare e di avvantaggiarsi del potenziale e del valore sociale di tutti i rapporti (Rindova et al., 1999). I più recenti approcci teorici fondati sul marketing relazionale (neo-relationship marketing), sottolineano come la relazione cooperativa con i fornitori e con la clientela sia solo in parte capace di contribuire al successo dell’impresa. Nel neo-relationship marketing si sottolinea l’importanza di stabilire relazioni stabili e di fiducia con tutti gli stakeholder aziendali attraverso una reciproca e continua collaborazione (Gronroos, 1996). L’apertura dell’azienda nei confronti dell’ambiente esterno non si considera limitata ai clienti attuali e potenziali, ma vengono inclusi anche altri soggetti appartenenti al sistema relazionale che possono contribuire alla migliore realizzazione degli stessi processi strategici ed organizzativi dell’impresa. In tale prospettiva, la logica relazionale sembra presentare non pochi elementi di convergen1 Letteralmente gli autori citati sottolineano che “this ambiguity has led to the development of narrow and convenient definitions designed to suit individual researcher’s needs” (HEALY et al., 2001: p.183). Azienda Pubblica 2.2005 Azienda prima parte 2.05.P65 254 254 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM za con la teoria dei network, il cui approccio teorico viene adottato come base conoscitiva dei rapporti relazionali con il mercato (Healy et al., 2001). Marketing relazionale e nuovi strumenti tecnologici Il processo di scientificazione in atto negli studi di marketing si collega agli effetti che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione stanno determinando sia sul sistema dell’offerta, in termini di flessibilità della produzione e di sviluppo di network, sia sul sistema della domanda in termini di partecipazione interattiva da parte del consumatore (Grandinetti, 1993). La partecipazione interattiva del consumatore è alla base della concezione relazionale del marketing; essa si fonda sullo sviluppo, coe-evolutivo, del sistema di offerta e di domanda e trova fondamentali strumenti di supporto in tutte le nuove applicazioni tecnologiche. L’attuale disponibilità di nuove tecnologie favorisce, dal lato dell’offerta, l’aumento della flessibilità produttiva e, dal lato della domanda, il manifestarsi della varietà. Il processo assume caratteri di inter-azione e co-evoluzione e si collega all’approccio relazionale caratterizzato dal profondo cambiamento della posizione del consumatore nei flussi informativi e dal suo diretto inserimento in reti interattive (Cozzi et al., 1996). In molti business, nel ricercare soluzioni di sempre maggiore durata ed integrazione, le relazioni transattive basate sulla vendita dei prodotti si sono trasformate in relazioni di servizio. La direzione è quella dell’adozione di piattaforme digitali basate sulle nuove tecnologie e sulla creazione di relazioni di tipo virtuale. Nel settore pubblico tutti i programmi di egovernment si ispirano, in modo sempre più evidente, a tale logica. Il processo di comunicazione digitale, non richiede l’instaurarsi di relazioni fisiche ma solo virtuali e segna il passaggio verso l’adozione di un processo di comunicazione diffusa che orienta in modo sempre più efficiente ed efficace la gestione al soddisfacimento delle esigenze del mercato e dei cittadini. Si tratta di un’evoluzione relazionale che stravolge l’oggetto stesso dello scambio. Il servizio oggetto della relazione di scambio muta nella sua sostanza, si svuota di ogni supporto fisico per basarsi su un rapporto a distanza interattivo, capace di rispondere in tempo reale ad esigenze personali e differenziate. L’approccio relazionale che caratterizza i nuovi rapporti relazionali porta alla diffusione di strumenti adeguati a supportare tali processi. Fra questi strumenti un ruolo di primo piano è assunto dai call center e dai contact center. Il call center per molto tempo è stato considerato un semplice centralino telefonico; oggi i moderni call center si basano su un articolato sistema hardware/software caratterizzati dall’integrazione fra computer e centralina telefonica che gestisce, attraverso una serie di operatori, le chiamate telefoniche in entrata (servizi di inbound) e in uscita (servizi di outbound). 255 Azienda prima parte 2.05.P65 255 Azienda Pubblica 2.2005 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM La presenza di un call center, l’informatizzazione realizzata ed il sistema informativo applicato, non sono neutrali rispetto al modello di Customer Relationship Marketing adottato. La relazione fra i principi di Customer Relationship Marketing e la presenza di un contact center è attestata anche dalla pratica. Il 37% delle amministrazioni pubbliche italiane che sostiene di aver realizzato strategie di Customer Relationship Marketing collega tale approccio alla presenza di un contact center o, come accade nella maggioranza dei casi, alla presenza di un centralino evoluto (Benchmarking, 2003). L’elemento critico di tutte le applicazioni tecnologiche è, comunque, la capacità di riuscire a “capitalizzare” l’enorme quantità di informazioni che quotidianamente confluiscono e rendere sempre più semplice l’accesso alle informazioni per le amministrazioni e la soluzione dei problemi per i clienti. L’apertura di un call center non può essere finalizzata esclusivamente al miglioramento della qualità del servizio al cliente, ma deve contribuire a far assumere decisioni “proattive” fornendo un feed-back continuo sulle scelte effettuate e supportando le nuove scelte. Tutti i contatti realizzati devono essere memorizzati in un archivio e le informazioni raccolte vanno periodicamente “studiate”. In sostanza, la logica relazionale deve essere implementata insieme (o meglio prima) all’apertura di un call center altrimenti il call center non può esprimere un impatto strategico, ma produce solo qualche piccolo miglioramento su aspetti operativi relativi alla qualità del servizio. L’adozione di nuovi strumenti, come i call center, necessita di sistemi di business intelligence che, raccogliendo informazioni, producono conoscenza. I sistemi di business intelligence creano delle vere e proprie architetture informatiche di raccolta dati informazioni, valorizzando tutti i canali di interazione con il mercato e fornendo informazioni dettagliate sui clienti. La conoscenza della domanda diviene il presupposto per: prevenire l’insoddisfazione dei clienti, gestire in modo qualificato eventuali reclami, potenziare il valore dell’offerta aziendale ed arricchire la relazione con il cliente. Il passaggio dal call center al contact center implica la trasformazione della comunicazione vocale in una comunicazione più globale che si avvale di parole, scritti e, ove possibile, immagini. Il dialogo con l’esterno si realizza grazie al ricorso a tutti i media fra cui il web. 3. Specificità dell’applicazione della logica relazionale nelle amministrazioni comunali Nei Comuni l’atteggiamento collaborativo del cittadino/cliente si ripercuote in modo particolarmente positivo sull’organizzazione. Le nuove tecnologie contribuiscono in modo particolare ad accrescere, e a richiedere, l’interattività della domanda. Nel gestire in ottica “relazionale” l’orientamento al marketing nei Comuni si sottolinea l’importanza di procedere ad una razionalizzazione dei processi interni ma, soprattutto, ad una valorizzazione delle relazioni con organismi esterni, che possano favorire la creazione di valore per il sisteAzienda Pubblica 2.2005 Azienda prima parte 2.05.P65 256 256 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM ma. Nella logica del Citizen Relationship Marketing, pertanto, la prospettiva del “Comune-rete” in qualche modo si estende agli aspetti di relazione con tutti gli stakeholder presenti nel mercato e la valorizzazione delle risorse gestite dai Comuni passa per la capacità di gestire, sinergicamente, tutte le possibili forme di relazione. A ben riflettere, cioè, nel caso delle organizzazioni comunali i vantaggi ricavabili da un simile approccio sono maggiori di quelli presenti nelle imprese private. Vi è, infatti, una naturale maggiore propensione da parte sia dei cittadini/clienti, che di imprese private o di altre pubbliche amministrazioni, ad entrare in collaborazione con soggetti la cui attività ha un rilievo pubblico. Nei Comuni l’approccio relazionale tende a svilupparsi ed articolarsi su molti livelli di relazione/collaborazione: con i cittadini, con le pubbliche amministrazioni, con il mondo delle imprese (2). La riforma degli enti locali spinge verso l’ampliamento delle funzioni e delle azioni di sviluppo e sottolinea l’importanza delle logiche di concertazione e partecipazione dal basso, attivate grazie all’impulso degli stessi enti locali. In sostanza, si sottolinea l’importanza di saper condurre, in modo sinergico e concordato, progetti a cui partecipano numerosi organismi, pubblici e privati, ciascuno con le sue risorse e competenze. Le reti informatiche e le reti civiche si offrono come supporto tecnico fondamentale nel promuovere la filosofia “relazionale” e per sviluppare forme di collaborazione e partnership in funzione di un’ottimale relazione con la cittadinanza. La capacità di fare emergere forze disponibili a collaborare, su base volontaria, per lo sviluppo del benessere della collettività è un fattore particolarmente rilevante dell’orientamento relazionale al mercato. Le risorse relazionali finiscono in qualche modo per compensare la carenza di risorse finanziarie (3). 4. Il marketing relazionale nei Comuni: la ‘spinta normativa’ Anche il sistema normativo enfatizza l’applicazione di principi propri di un approccio relazionale al mercato ovvero di: soddisfazione dei clienti, fiducia, comunicazione, valorizzazione degli scambi, relazioni cooperative. Il processo evoluto di aziendalizzazione, spinto da numerosi interventi normativi, introduce regolamenti e procedure flessibili che rispondono alla 2 Sul piano delle relazioni fra pubbliche amministrazioni la stretta interconnessione fra i processi delle amministrazioni comunali e quelli di altre amministrazioni può generare una semplificazione procedurale inter-organizzativa particolarmente rilevante nell’ottica del migliore servizio da rendere al cittadino. Da una ricerca realizzata dal Comune di Roma è emerso che oltre un terzo dei certificati richiesti tornano al Comune. Basterebbe un trasferimento interno per eliminare un terzo dei costi di certificazione. 3 “Diversi autori hanno enfatizzato la rilevanza di tali forme di capitale (sociale e relazionale) fino a identificare nel capitale relazionale, nel capitale sociale interno all’organizzazione e nell’intellectual capital le principali forme di ricchezza dell’impresa (BADARACCO, 1991; VICARI, 1991; LORENZONI, 1992; NORMAN, RAMIREZ, 1994; NAHAPIET, GOSHAL1998; LANZA, 2000). I primi studiosi ad adottare la suddetta prospettiva sono stati i teorici della cosiddetta “resource based view” (COSTABILE, 2001: p. 23). 257 Azienda prima parte 2.05.P65 257 Azienda Pubblica 2.2005 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM necessità di comprendere e favorire il soddisfacimento delle esigenze della cittadinanza. La legge 241/1990 è stata la prima normativa che ha favorito l’accesso ai servizi da parte dei cittadini (rapporto con il mercato) ed ha determinato un processo interno di riorganizzazione, nell’ottica di un rinnovato rapporto con il mercato. Il d.lgs. 29/1993, prevedendo l’istituzione degli uffici di relazione con il pubblico, ha offerto l’occasione per individuare, da un punto di vista organizzativo, la struttura responsabile della “veicolazione” delle informazioni e della relazione con i cittadini (Branchetti, 2000). La direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri dell’11 ottobre 1994 sulla istituzione ed il funzionamento degli uffici di relazione con il pubblico, indicava, fra le attività degli uffici di relazione con il pubblico, quella di informare gli utenti sulle modalità ed i tempi di svolgimento dei procedimenti amministrativi, nell’ottica di una partecipazione attiva alla “produzione” del servizio. In alcuni Comuni si è proceduto a predisporre una mappatura dei procedimenti in atto; in altri casi l’istituzione dell’ufficio di relazione con il pubblico è stata prevista in una delibera di giunta, ma non è stata concretamente realizzata. La mappatura dei procedimenti ha talvolta evidenziato che si prevedevano delle fasi inutilmente lunghe e degli iter che rispondevano solo a logiche burocratiche. Le sollecitazioni stesse dell’utenza ed un orientamento aperto al cambiamento hanno sollecitato alcuni ripensamenti sui principali procedimenti organizzativi. Si è “riorganizzato” il rapporto con il mercato e si sono effettuati alcuni micro-cambiamenti nell’organizzazione interna. La più recente direttiva del 7 febbraio 2002 sulla comunicazione pubblica ha imposto “un’accelerazione” all’implementazione di processi strategici di orientamento al mercato. Essa ha come finalità: • lo sviluppo di una coerente politica di comunicazione integrata con i cittadini e le imprese; • la gestione professionale e sistematica dei rapporti con tutti gli organi di informazione (mass media tradizionali e nuovi); • la realizzazione di un sistema di flussi di comunicazione interna incentrato sull’intenso utilizzo di tecnologie informatiche e banche dati, sia per migliorare la qualità dei servizi e l’efficienza organizzativa, sia per creare fra gli operatori del settore pubblico senso di appartenenza alla funzione svolta, pieno coinvolgimento nel processo di cambiamento e condivisione nelle rinnovate missioni istituzionali delle pubbliche amministrazioni; • la formazione e valorizzazione del personale impegnato nelle attività di informazione e comunicazione; • l’ottimizzazione, attraverso la pianificazione ed il monitoraggio delle attività di informazione e comunicazione, dell’impiego delle risorse finanziarie. Azienda Pubblica 2.2005 Azienda prima parte 2.05.P65 258 258 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM La recente normativa sulla comunicazione pubblica, inoltre, individua un rinnovato ruolo degli uffici di relazione con il pubblico, ai quali viene assegnato, sul piano gestionale/manageriale, una funzione critica di propulsione dell’innovazione. Sul piano gestionale, agli uffici di relazione con il pubblico, si richiede non solo di garantire l’esercizio dei diritti previsti dalla legge 241/1990, ma anche di agevolare l’utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini (magari innovando e reingegnerizzando i processi) e di attuare, mediante l’ascolto dei cittadini, processi di verifica della qualità dei servizi offerti. La finalità è quella di creare processi virtuosi di comunicazione, interna ed esterna, “incorporando” la cultura della condivisione delle informazioni, delle relazioni e della comunicazione (quello che le discipline manageriali definiscono marketing neo-relazionale). In tale direzione si colloca anche la recentissima direttiva (marzo 2004) del Ministro della funzione pubblica sulla rilevazione della qualità percepita dai cittadini. In tale direttiva si suggerisce l’adozione di logiche e politiche di customer satisfaction. La customer satisfaction consente alle amministrazioni di uscire dalla propria autoreferenzialità, le aiuta a relazionarsi con i cittadini, a conoscere e comprendere sempre meglio i bisogni dei destinatari delle proprie attività e a riprogettare, di conseguenza, sia le politiche pubbliche che il sistema di erogazione dei servizi. Si focalizza l’attenzione proprio sulla possibile ri-progettazione dei servizi, sul ruolo attivo e partecipativo dei cittadini e di tutti gli attori potenzialmente coinvolti nei processi di erogazione dei servizi pubblici. Occorre, quindi, che le amministrazioni diventino maggiormente capaci di dare valore al punto di vista del cittadino e occorre che l’ascolto diventi una funzione permanente, pianificata, organizzata e governata dei servizi pubblici (Storlazzi, 2002). L’obiettivo di diffondere e sviluppare nelle amministrazioni pubbliche metodi di rilevazione sistematica della qualità percepita dai cittadini, basati sull’ascolto e sulla partecipazione, è finalizzato proprio a favorire il coinvolgimento e la partecipazione dell’utente. Il coinvolgimento del cittadino nelle fasi di valutazione del servizio rafforza il rapporto di fiducia tra amministrazione e cittadino. La prospettiva che si intravede è quella della creazione di reti di comunicazione interaziendale ed intraziendale. Il ricorso a nuove applicazioni tecnologiche, insieme alla progettazione di sistemi relazionali interconnessi, fra organizzazioni pubbliche e fra organizzazioni diverse, è il presupposto per sviluppare esperienze concrete ed innovative di Citizen Relationship Marketing. 5. Le esperienze di Citizen Relationship Marketing L’evoluzione che abbiamo descritto in termini di orientamento relazionale al mercato e di ricorso a nuovi strumenti di gestione relazionale, si può ripercorrere attraverso l’esperienza maturata in alcune amministrazioni comunali. 259 Azienda prima parte 2.05.P65 259 Azienda Pubblica 2.2005 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM All’estero è noto il caso di eccellenza del Comune di Barcellona, in Italia il più noto è forse quello del Comune di Bologna. Il Comune di Bologna è stato il primo ad attivare un call center. I cittadini possono dialogare comodamente, da casa propria, con l’amministrazione comunale che utilizza, per la realizzazione del servizio di call center, tutte le informazioni contenute nella banca dati dell’ufficio di relazione con il pubblico. Il call center risponde alle richieste di informazioni relative ai servizi ed agli uffici comunali e di quartiere, ai servizi ed uffici di enti pubblici esterni convenzionati (con sede nel territorio del Comune), alle richieste di informazioni generali su manifestazioni e avvenimenti (cultura, spettacoli, sport, fiere, ecc.). Per l’evasione della richiesta di informazioni ci si avvale della consultazione del protocollo elettronico e dell’archivio dei procedimenti amministrativi. Attraverso questo sistema gli operatori sono in grado di “rintracciare” la pratica richiesta e di rispondere in merito all’iter della stessa, già compiuto e da compiere. Per casi specifici, o che necessitino di particolari approfondimenti, il call center si collega direttamente con i settori competenti (per esempio al settore controllo edilizio, attività produttive e commerciali, ecc.) (Rovinetti, 2003). Il Dipartimento della funzione pubblica, allo scopo di diffondere, nel settore pubblico, soluzioni gestionali in grado di migliorare le modalità di gestione dei contatti con i cittadini, ha posto a confronto alcune delle esperienze più innovative nel panorama delle amministrazioni italiane (Schael et al., 2003). Nel lavoro del Dipartimento della funzione pubblica, oltre all’esperienza del Comune di Bologna è stata presentata l’esperienza dei Comuni di Torino, Venezia, Trieste e Roma, dell’Inps e dell’Agenzia delle entrate. Lo scopo è stato quello di individuare modelli di riferimento ed indicazioni operative in tema di call center e contact center nel settore pubblico. L’analisi delle logiche di citizen relationship marketing sembra trovare spunti e logiche applicative differenti in funzione delle scelte strategicoorganizzative effettuate presso ciascuna amministrazione. Particolarmente interessanti, per quanto profondamente differenti nell’approccio adottato, sembrano essere l’esperienza condotta dal Comune di Roma e quella particolarmente evoluta compiuta dal Comune di Modena (4). 6. Il Citizen Relationship Marketing nell’esperienza dell’amministrazione comunale di Modena L’amministrazione comunale di Modena sin dall’inizio degli anni ’90 si è caratterizzata per la presenza di logiche manageriali evolute. L’ammini4 L’esperienza del Comune di Roma è descritta nel volume curato dal Dipartimento della funzione pubblica (2003). Il caso presentato in questo intervento è comunque stato analizzato attraverso una raccolta diretta di documentazione e la somministrazione di interviste al dirigente ed al responsabile del progetto. Il caso del Comune di Modena, invece, è stato sviluppato grazie all’analisi di documentazione disponibile sul sito e grazie ad un contatto diretto con il responsabile del progetto. Azienda Pubblica 2.2005 Azienda prima parte 2.05.P65 260 260 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM strazione comunale di Modena, infatti, ha avviato numerosi progetti di razionalizzazione dell’attività amministrativa e di sviluppo strategico (5), si è dotata di un sistema di controllo di gestione molto avanzato e di una mappatura di tutti i processi realizzati. Già a partire dalla prima metà degli anni ’90, il Comune di Modena ha aperto l’ufficio relazioni con il pubblico, il quale è divenuto, nel tempo, uno dei principali e più familiari punti d’incontro fra istituzione e cittadino-utente. Oltre ad occuparsi dell’accoglienza del pubblico e del recepimento delle esigenze informative, gli uffici di relazione con il pubblico del Comune di Modena hanno, nel tempo, organizzato la raccolta di documenti ed informazioni e sono diventati punto nevralgico di trasferimento di conoscenze e di relazione con i cittadini. L’attività di relazione e comunicazione è stata impostata sulla base del concetto di un’amministrazione pubblica vicina al cittadino, come dimostra la creazione di una rete di 20 servizi informativi del Comune di Modena, di cui fanno parte, oltre all’ufficio di relazione con il pubblico centrale, i quattro uffici relazione con il pubblico delle circoscrizioni comunali, i punti informativi attivi presso tutte le portinerie delle sedi comunali decentrate e gli uffici del cittadino attivati in tre frazioni del comune (Ballabeni et al., 2003). La volontà di offrire elevati standard di servizio ai cittadini, ha inoltre portato alla creazione di sportelli di informazione e relazione specializzati e molto professionalizzati, rivolti a segmenti importanti dell’utenza. Sono stati aperti gli sportelli: Informafamiglie, Informazione e accoglienza turistica, Informadonna, Informahandicap, Info Point Europa, InformaGiovani, Giovane impresa modenese. La volontà di offrire servizi sempre più puntuali e rispondenti alle reali necessità degli utenti, ha quindi portato ad impostare l’interazione cittadino/pubblica amministrazione sfruttando al meglio le potenzialità dei differenti canali di relazione e comunicazione disponibili, come il telefono, il televideo, le e-mail. Contemporaneamente all’ufficio relazioni con il pubblico e ai servizi ad esso collegati, il Comune di Modena ha attivato la Rete Civica Mo-Net, caratterizzata da una grande ricchezza di informazioni disponibili (Ballabeni et al., 2003). La naturale evoluzione di tale approccio relazionale e di tale apertura maturata nel tempo dall’amministrazione comunale di Modena, è stata quella di sviluppare un progetto avanzato di Citizen Relationship Marketing. La rete civica ha costituito il supporto “tecnologico” su cui si fonda un prototipo di applicativo di un sistema di Citizen Relationship Marketing 5 A conferma delle caratteristiche di innovazione del progetto di CRM realizzato dal Comune di Modena, il Dipartimento della funzione pubblica, ne ha sostenuto la sperimentazione attraverso azioni di accompagnamento e monitoraggio durante l’anno 2003. Nel mese di aprile 2003 “Unox1” è risultato fra i vincitori del premio per la comunicazione pubblica in Emilia Romagna. La Giuria ha voluto premiare la scelta di valorizzazione dell’utente dei servizi pubblici inteso come soggetto in grado di fornire all’amministrazione input strategici per orientare le scelte e migliorare l’organizzazione dei servizi. 261 Azienda prima parte 2.05.P65 261 Azienda Pubblica 2.2005 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM implementato dal Comune di Modena. Esso consente un’elevata personalizzazione dei servizi ed apre nuovi canali di comunicazione diretta fra cittadini e governo politico della città. Il sistema di Citizen Relationship Marketing è stato adottato dal Comune di Modena in via sperimentale nel mese di maggio 2002, ed è stato denominato “Unox1”. “Unox1” è un sistema di comunicazione multicanale, personalizzabile, dedicato a cittadini e utenti della rete civica Mo-Net. Esso consente di rendere disponibili ai cittadini modenesi molteplici servizi d’informazione mono-tematica e consulenze, prodotti dai diversi uffici dell’amministrazione comunale e dai vari attori coinvolti nella rete civica (Ballabeni et al., 2003). Sono definiti dei segmenti di utenza cui corrispondono interessi e bisogni specifici. Le informazioni comunali sono organizzate sulla base delle esigenze e dei bisogni dei segmenti individuati. Gli utenti vengono messi nella condizione di scegliere direttamente le informazioni che interessano ed il canale individuale con cui preferiscono riceverle (web, email, SMS, ecc). Gli uffici comunali e i diversi dipendenti comunali sono gli attori fondamentali di questo processo di comunicazione bidirezionale con gli utenti. Il sistema “Unox1” si caratterizza per la costituzione di “redazioni” che producono newsletter tematiche, erogano consulenze on line e stimolano l’attivazione di sondaggi e forum. Il progetto sviluppato dal Comune di Modena ed il ricorso agli applicativi necessari, dal punto di vista tecnologico, è servito, da un lato, a consolidare la profonda cultura manageriale già diffusa presso l’amministrazione comunale modenese e, dall’altro, a realizzare un passo avanti rispetto a quanto già realizzato. La finalità di fondo di un tale orientamento appare essere quella di realizzare forme di elevato coinvolgimento di tutti gli attori che interagiscono con l’amministrazione comunale. La frontiera è quella della creazione di forme di collaborazione, sempre più spinte, fra cittadini e amministrazione comunale e fra gli stessi cittadini. ll progetto di “Unox1” si basa sull’idea che il Citizen Relationship Management nella pubblica amministrazione debba essere inteso non solo come nuova modalità di approccio all’utente, ma soprattutto come uno strumento di conoscenza dello stesso e di partecipazione attiva. Partendo da questo presupposto, quindi, l’utente non è visto semplicemente come fruitore di servizi, ma soprattutto come fonte di informazioni e punti di vista, utile per pianificare ed elaborare servizi migliori e meglio erogati, nonché per elaborare nuove politiche di governo (Ballabeni et al., 2003). Creando un canale di comunicazione personalizzato, centrato sugli interessi degli utenti, è possibile avviare una reale politica di ascolto e valorizzazione degli stessi. I “luoghi” di partecipazione virtuale, abilitati dalle nuove tecnologie e le forme organizzate di rappresentanza cittadina, in particolare le consulte, vengono ad essere valorizzate come opportunità di democrazia diretta e di “governance” della città. Azienda Pubblica 2.2005 Azienda prima parte 2.05.P65 262 262 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM 7. Il Citizen Relationship Marketing nell’esperienza dell’amministrazione comunale di Roma Il progetto di Citizen Relationship Marketing del Comune di Roma parte da condizioni differenti da quelle maturate dal Comune di Modena. Il Comune di Modena, come si è detto, ha già da tempo adottato un orientamento aperto e collaborativo nei confronti dei cittadini e di altre istituzioni. Il sistema “Unox1” si presenta come applicativo ad elevato contenuto tecnologico, sfrutta una rete civica sperimentata, ma soprattutto si innesca in un sistema sociale (i cittadini modenesi) ed organizzativo (l’amministrazione comunale), evoluto e in grado di sviluppare reciprocamente processi di apprendimento e di relazione evoluta. La città di Roma presenta particolari complessità gestionali non solo per la dimensione metropolitana della città, ma anche perché è sede di numerose attività istituzionali che complicano il rapporto fra amministrazione comunale e cittadino. Inoltre il progetto di Citizen Relationship Marketing, sviluppato dal Comune di Roma, non si inserisce in una realtà che ha già maturato una significativa esperienza di orientamento relazionale nei confronti della cittadinanza. La scelta del Comune di Roma, infatti, sembra partire da un desiderio “di rottura” e di profonda innovazione rispetto al passato. Nel mese di febbraio 2002 la giunta comunale di Roma decide di adottare, senza indugi, un nuovo orientamento gestionale fondato su una nuova cultura di relazione con i cittadini. L’orientamento relazionale al mercato per l’amministrazione comunale di Roma si manifesta proprio con la scelta di istituire un call center. Le problematiche da affrontare prima di stabilire delle relazioni evolute con i cittadini erano tante. Si trattava di partire dall’”alfabetizzazione comunicativa” della struttura amministrativa. L’amministrazione comunale di Roma comprendeva l’importanza ed i possibili vantaggi derivanti da relazioni collaborative con i cittadini, ma non disponeva di una sufficiente base di informazioni, di dati e di un’adeguata cultura manageriale su cui fondare dei processi relazionali evoluti con i cittadini. Mancava, ad esempio, una mappatura completa ed attendibile dei processi svolti che è la precondizione di un qualsiasi rapporto di scambio (se un’organizzazione non conosce i servizi che eroga come fa ad avviare un rapporto di scambio!). Strutture comunali diverse finivano con il seguire prassi differenti per l’erogazione di uno stesso servizio. Occorreva partire da un profondo coinvolgimento di tutta l’organizzazione. Al fine di avviare concretamente un progetto di Citizen Relationship Marketing si è scelto di coinvolgere, in modo diverso fra loro ma con un elevato spirito di collaborazione, l’intero complesso delle macrostrutture e dei servizi. Questa scelta, pur presentando nella fase di start-up del progetto non poche difficoltà, ha consentito di maturare un processo di apprendimento interno che mostra elevate potenzialità di maturare nuovi sviluppi a partire dai risultati e dalle esperienze che si vanno compiendo. 263 Azienda prima parte 2.05.P65 263 Azienda Pubblica 2.2005 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM In particolare il Comune di Roma ha approvato un progetto per l’implementazione di un call center integrato, gestito in outsourcing ad un primo livello di relazione con il cittadino, e gestito direttamente al secondo livello di relazione con il cittadino (6). La gestione del call center di primo livello di relazione con il cittadino è stata affidata ad una società esterna che ha assunto il compito di evadere direttamente solo le informazioni definite di primo livello. Tutto ciò ha comportato che agli operatori del call-center di primo livello fosse fornita una mappatura completa delle macrostrutture e dei servizi dell’amministrazione e fosse fornito un “prontuario di orientamento”. Gli operatori di primo livello però non possono entrare direttamente nel merito di procedure inerenti i singoli uffici, specifici provvedimenti ovvero tutto quanto risulti di pertinenza di una macro struttura. Quando la richiesta non è risolvibile al primo livello, la “chiamata” viene trasferita alla struttura amministrativa competente. La stessa predisposizione del “prontuario di orientamento” non è stata di semplice realizzazione. In una struttura complessa, come quella del Comune di Roma, a volte non è facile nemmeno sapere a chi un cittadino può rivolgersi per un proprio problema e, anche su questo punto, l’assistenza del “primo livello” risulta essenziale. La stessa formazione e la progettazione della base di informazioni su cui può operare il primo livello ha cioè richiesto, per l’amministrazione comunale di Roma, un grosso sforzo. Dopo il filtro del cosiddetto “primo livello”, qualora il cittadino non abbia esaurito la sua richiesta, viene messo in contatto, se necessario, con la struttura amministrativa comunale competente. In particolare, il progetto ha previsto l’istituzione presso i dipartimenti, gli uffici extradipartimentali e i municipi, di punti di ascolto ed informazione telefonica che devono assumere il compito di fornire risposte esaustive sui procedimenti richiesti dai cittadini e trasmessi dal call center di primo livello. La costituzione di una rete di punti di ascolto ed informazione telefonica di secondo livello è il valore aggiunto del “progetto call-center” in una logica concretamente relazionale. La prospettiva relazionale, infatti, sembra concretamente avviata verso logiche evolute in considerazione dell’impatto che il progetto del call center ha assunto nei confronti dell’intera struttura amministrativa comunale. Le unità organizzative create e denominate referenti per l’informazione costituiscono, insieme ai responsabili degli Urp e ai responsabili della comunicazione telefonica degli Urp stessi, il “coordinamento delle attività di comunicazione”. Tale coordinamento assume il profi6 Per l’individuazione della società che doveva gestire il primo livello del call center è stata espletata una gara. Si è richiesto il funzionamento 24 h su 24, 365 giorni l’anno, con una risposta entro 30 secondi dalla chiamata. L’impresa aggiudicataria ha dovuto predisporre una base dati, basata su tecnologia web, consultabile anche dagli uffici comunali. L’impresa aggiudicataria ha inoltre assunto il compito di soddisfare il primo grado informativo (risposta “chi, dove e quando?”) filtrando al secondo livello di ascolto solo le chiamate con richieste strettamente legate alle funzioni comunali (interrogazioni banche dati, servizi a domanda individuale, ecc.). Azienda Pubblica 2.2005 Azienda prima parte 2.05.P65 264 264 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM lo e la funzione di un “circolo di qualità” e si fa carico anche della gestione di tutte le segnalazioni e dei reclami dei cittadini attinenti alla macrostruttura di pertinenza. Nei dipartimenti in cui non esiste l’Urp, né sono stati nominati degli incaricati per la sua realizzazione, sono gli stessi direttori che hanno attivato un punto di ascolto e informazione telefonica di secondo livello in grado di gestire, sotto il profilo informativo, tutti i principali procedimenti presenti all’interno della macrostruttura. Sono state condotte alcune indagini di verifica ed i primi riscontri ottenuti presso i cittadini romani che hanno usufruito del servizio di call center, sembrano confermare il raggiungimento di buoni risultati in termini di soddisfazione espressa dai cittadini. 8. Alcune conclusioni Dal punto di vista delle implicazioni manageriali derivanti dall’analisi dei casi sembra potersi osservare che le amministrazioni comunali devono cercare di monitorare i vantaggi di tali progetti non solo in termini di maggiore soddisfazione degli utenti, ma anche in termini di minori pressioni sulla struttura organizzativa interna e quindi di minori costi. Si dibatte ampiamente di controllo sulla gestione negli enti locali ed è a tutti noto che, nei processi di erogazione dei servizi, il controllo si fonda prevalentemente sulla rilevazione dei tempi impegnati dalle risorse umane nell’erogazione dei vari servizi. Il ricorso a sistemi informativi, quali i call center o l’erogazione di servizi “a distanza” o l’attivazione di forme di collaborazione e di democrazia attiva, così come vengono denominate nel progetto del Comune di Modena, possono consolidarsi e diffondersi ampiamente solo se si dimostra che c’è un concreto vantaggio non solo in termini di customer satisfaction, ma anche in termini di risorse impegnate. Il sistema di monitoraggio di tali processi è cioè necessario non solo per tener conto del punto di vista dei fruitori (indagini di customer satisfaction), ma anche in considerazione degli effetti sull’organizzazione interna e dei costi/ricavi connessi a tali iniziative. Per il Comune di Roma la gara per l’affidamento in outsourcing è senza dubbio un onere ma probabilmente tale progetto può consentire, ad esempio, nel tempo, un minore impegno di impiegati addetti al rilascio dei certificati. Il costo del call center può, cioè, essere compensato da minori costi interni di struttura. Naturalmente occorrerebbe provare a predisporre tali analisi. Nel caso del Comune di Roma si osserva inoltre che l’apertura del call center, e l’individuazione di unità organizzative cosiddette di secondo livello, contribuisce a rendere più efficiente ed efficace l’intera l’organizzazione. La struttura organizzativa del Comune di Roma, tendenzialmente statica, strutturata in ripartizioni con mansionari e profili specifici, volti all’individuazione di precisi compiti e responsabilità, acquisisce caratteri di maggiore dinamismo, gestisce i processi in modo più attivo, con l’obiettivo di assicurare un contatto continuo con i cittadini e standard di qualità soddisfacenti. 265 Azienda prima parte 2.05.P65 265 Azienda Pubblica 2.2005 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM L’attivazione dei circuiti di comunicazione interna fra le unità organizzative, gli uffici e i servizi attualmente operanti, e la creazione di unità organizzative con funzioni di veicolazione di informazioni e di risoluzione di problemi consente, almeno in base ad una prima valutazione dei processi in essere, di ritenere che le logiche di parcellizzazione organizzativa e di autoreferenzialità possano essere superate grazie al processo, ormai avviato, di integrazione interna guidato da esigenze di relazione con il mercato. Si deduce che anche in un’amministrazione ad elevata complessità, come quella di Roma, l’apertura del call center di primo livello ed il coinvolgimento, ad un secondo livello di relazione, di referenti privilegiati sembra essere un approccio percorribile per realizzare il miglioramento continuo e un approccio relazionale al mercato. Dal punto di vista degli sviluppi della linea di ricerca collegata al tema del Citizen Relationship Marketing negli enti locali, sembra potersi ritenere che il tema del marketing é stato applicato, nella maggioranza dei casi, ad un livello di prima approssimazione con riferimento alla realtà degli enti locali. La diffusione di progetti, come quelli condotti dal Comune di Roma e dal Comune di Modena, consente probabilmente di accreditare definitivamente l’applicazione, con metodo scientifico, delle logiche di marketing negli enti locali. In sostanza il processo di scientificazione in atto negli studi di marketing, facilitato dal ricorso alle nuove tecnologie, può trovare ampi ambiti applicativi proprio nel settore pubblico, in generale, e nei Comuni, in particolare. Generici riferimenti a temi quali il superamento del concetto di “amministrato” a favore del concetto di “cliente”, non sono sufficienti per accreditare la ricerca e l’applicazione dei temi del marketing nel settore pubblico. Con l’applicazione di logiche di citizen relationship marketing si creano dei database degli utenti, si “profilano” le esigenze dei cittadini e si mira a definire l’offerta dei servizi in funzione dei bisogni emergenti. Lo studio del mercato diventa una funzione fondamentale da cui si parte al fine di definire il sistema di offerta. Tutto ciò determina, in concreto, il superamento dell’autoreferenzialità. Mentre in passato gli amministratori comunali non conoscevano nemmeno la distribuzione demografica della propria cittadinanza, lo studio del mercato, quale presupposto fondamentale di applicazioni di citizen relationship marketing, diventa la pre-condizione per l’implementazione di significativi cambiamenti organizzativi e per l’introduzione di quelle che, nel progetto realizzato dal Comune di Modena, si definiscono forme di democrazia attiva. Riferimenti bibliografici ANDERSON K., KERR C., (2002), Customer Relationship Management, New York: Mc Graw Hill. BALLABENI F., FORGHIERI C., (2003), “Unox1. Un progetto del Servizio Marketing Azienda Pubblica 2.2005 Azienda prima parte 2.05.P65 266 266 24-06-2005, 8:10 Saggi Conoscere l’utente: il CRM e Comunicazione del Comune di Modena”, www.comune.modena.it/ serviziocomunicazione. BENCHMARKING, (2003), “Studio realizzato dal Customer Management Forum in collaborazione con IRSO-Butera e partners”, www.customermanagementforum. 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