INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Modellazione su base fisica Prof. Carlo Rossi DEIS - Università di Bologna Tel: 051 2093020 email: [email protected] Modellazione fisica Modelli e modellistica • Motivazioni per utilizzo di modelli – – – – – – rappresentazione compatta della conoscenza istruzione più facile e meno costoso che lavorare sul sistema reale a volte il sistema non esiste ancora modellazione per il progetto modellazione per il controllo • Avvertenze – il modello descrive solamente alcuni aspetti del sistema – il modello diviene sempre più complesso e pesante aumentando il livello di dettaglio: modellare solo il necessario – esiste sempre un range di validità del modello: attenzione al suo utilizzo al di fuori di tale range Modellazione fisica Modelli e modellistica • Nella costruzione di un modello sono sempre presenti approssimazioni – – – – – semplificazioni fisiche approssimazioni sulla struttura di modello approssimazioni nella identificazione del modello corrispondenza con i parametri fisici normalmente si utilizza una famiglia di modelli con diversi gradi di approssimazione • La modellazione per definizione è un’attività multidisciplinare che copre una grande varietà di aspetti 1 Modellazione fisica Modelli e modellistica • • • Sistemi meccanici Sistemi elettrici Fluidi ed idraulica • Sistemi termici • – – – – – fluidi comprimibili e non – conduzione di calore – scambiatori di calore – boiler • • • Motori Pompe Sistemi di potenza Veicoli biciclette autovettore navi aeroplani • Processi chimici • • Sistemi economici Ecosistemi – reattori – colonne di distillazione Modellazione fisica Gestione della complessità • Da cosa deriva la complessità • Fattori dipendenti dal sistema – – – – – domini fisici differenti - diversità comportamenti complessi dimensioni fisiche numero di componenti interazione stretta tra sistemi • Fattori dipendenti dallo sviluppo del progetto – progetto parallelo dei vari componenti/sottosistemi – sottosistemi eterogenei tra di loro – presenza di componenti tempo continue, tempo discrete e ad eventi • La modellazione è essenziale Modellazione fisica Gestione della diversità • • • • • • Astrazione Forme standard di modello Parametri adimensionali e variabili normalizzate Utilizzo di librerie Utilizzo di tool software Lavoro in team 2 Modellazione fisica Modellazione e simulazione • La modellazione si è sviluppata in parallelo alla simulazione; questo ha avuto un grande impatto sullo sviluppo dei tool di modellazione • Tecniche di simulazione – analogica: costruzione di sistemi elettrici o meccanici di simulazione – digitale: utilizzo di metodi di simulazione approssimati con soluzione numerica delle equazioni differenziali • Ambienti di simulazione odierni – – – – – – simulatori analogici virtuali facili da utilizzare granularità e strutturazione interfaccia grafica e utilizzo di schemi a blocchi integrazione con ambienti di controllo ed identificazione esempi: Simulink, VisSim, . . . Modellazione fisica Schemi a blocchi • L’utilizzo di schemi a blocchi rappresenta una forma di astrazione che è anche un esempio di incapsulamento dell’informazione • Rappresenta una maniera elegante per strutturare un sistema • E’ in relazione diretta con le funzioni di trasferimento • Presenta comunque delle limitazioni – molto lavoro di preparazione per passare dal modello fisico allo schema a blocchi – modello orientato con ingressi ed uscite • Esistono altri paradigmi, non ancota sufficientemente maturi – equazioni algenrico-differenziali – Modelica Modellazione fisica Limitazioni degli schemi a blocchi • Gli stati possono scomparire – un condensatore si descrive con una variabile di stato – due condensatori connessi in parallelo? – è possibile ottenere il modello del parallelo tramite composizione dei modelli elementari dei due condensatori? • Il modello dipende dal contesto – modellazione di una resistenza: dipende da cosa viene definito come ingresso V = RI – – – – ? I =V / R la stessa equazione appare in molte forme facile commettere errori difficile da cambiare difficile costruire delle librerie di componenti 3 Modellazione fisica Metodologia di modellazione • • • • Dividere un sistema in sottosistemi Equazioni di bilancio di massa, momenti ed energia Costruire e/o utilizzare librerie di componenti (orientati) Attività – – – – – – – – capire il plant rappresentarlo derivare il modello matematico analisi delle prorpietà stazionarie linearizzazione delle dinamiche non lineari approssimazione e semplificazione validazione definire componente di libreria Modellazione fisica Attività di modellazione • Capire il plant – – – – meccanismi e funzionamento ordini di grandezza standard limitazioni • Rappresentare il plant – schizzi – schemi a blocchi – diagrammi di flusso • Modelli matematici – – – – – scopo assunzioni e ipotesi scrittura delle equazioni normalizzazione delle variabili range di validità Modellazione fisica Attività di modellazione • Modelli matematici – definizione di ingressi, stati ed uscite – parametri e parametri adimensionali – valori numerici di progetto e/o identificazione parametrica • Analisi dei modelli – – – – proprietà stazionarie nonlinearità simulazione linearizzazione • Tipi di modello – – – – – relazioni statiche equazioni differenziali ordinari equazioni differenziali alle derivate parziali macchine a stati, reti di Petri, Statecharts e SFC ibridi 4 Modellazione fisica Attività di modellazione • Analisi del modello linearizzato – – – – – – – – equazioni normalizzaizone e parametri adimensionali relazione con i parametri fisici range di validità funzione di trasferimento risposta frequenziale costanti di tempo e guadagni poli e zeri instabili, ritardi Modellazione fisica Modellazione su base fisica • Uno dei metodi più semplici per ottenere un modello di un sistema dinamico è ricavare le relazioni che esistono tra ingressi ed uscite a partire dalle leggi fondamentali della fisica • Nell’ambito del controllo e della diagnosi si è in genere interessati a modelli semplici. Utilizzo di modelli a parametri concentrati • L’utilizzo delle leggi fondamentali è utile anche quando non si è in grado di predire il valore numerico dei parametri, per definire almeno la struttura del modello • E’ facile ricavare modelli complessi come interconnessione di modelli elementari • I vari ambiti applicativi portano a modelli elementari con la stessa struttura matematica • Equazioni differenziali del primo o secondo ordine Modellazione fisica Modelli di sistemi elementari • I componenti elementari possono essere classificati in base al loro comportamento rispetto all’energia – dissipatori – accumulatori (di due tipi) – convertitori 5 Modellazione fisica Circuiti elettrici • Legge di Ohm generalizzata: serve per definire i modelli dei componenti elementari – resistenze – capacità – induttanze • Leggi di Kirchoff: servono per connettere i sistemi elemetari – somma di correnti in un nodo – somma di tensioni su una maglia • Sistema di riferimento di solito fissato dalla massa comune; attenzione alla composizione di sistemi con masse separate Modellazione fisica Modelli di sistemi elementari • Sistemi elettrici elementari – – – – resistore induttore condensatore trasformatore • Componenti attivi: inseriscono energia nel sistema – amplificatore – transistore Modellazione fisica Dissipatori di energia • Conduttore elettrico – specifiche: – modello per: capacità e induttanza nulle studiare la relazione tensione/corrente i I v1 un modello matematico parametro: resistenza v2 1 i = (v 1 − v 2 ) R (v1 − v 2 ) = Ri potenza dissipata Pd = ∆vi Pd = ∆v 2 R Pd = Ri2 6 Modellazione fisica Accumulatori di energia - 1° tipo • Condensatore ideale – specifiche: – modello per: non c'è resistenza, non c'è induttanza studiare la relazione tensione/corrente i v1 un modello matematico energia accumulata 1 E a = C∆ v 2 2 v2 d(v1 − v 2 ) i=C dt (v1 − v 2 ) = 1 ∫ idt C capacità elettrica Modellazione fisica Accumulatori di energia - 2° tipo • Induttore ideale – specifiche: – modello per: non c'è resistenza, non c'è capacità studiare la relazione tensione/corrente i i v1 v2 un modello matematico energia accumulata (v1 − v 2 ) = L di i= 1 Ea = Li2 2 dt 1 ( v − v ∫ 1 2 )dt L induttanza Modellazione fisica Sistemi complessi - equazione del nodo • Esempio di circuito elettrico i(t) iL iR iC v(t) i = iL+ iR + iC equazione integro-differenziale equazione differenziale del 2° ordine i( t ) = 1 1 dv ( t ) ∫ v( t )dt + R v( t ) + C dt L di 1 1 dv d2 v = v+ +C dt L R dt dt 2 7 Modellazione fisica Sistemi complessi - equazione della maglia • Esempio di circuito elettrico v(t) i(t) v = vC + vR + vL equazione integro-differenziale equazione differenziale del 2° ordine v= 1 di ∫ idt +RiR + L dt C dv 1 di d2i = i+R +L dt C dt dt 2 Modellazione fisica Costruzione di modelli meccanici • La procedura per la costruzione di modelli meccanici risulta la seguente – definizione del sistema di riferimento inerziale – scomposizione del sistema in componenti (elementi rigidi) – definizione delle forze/coppie agenti su ciascun elemento, con esplicitazione delle forze interne secondo il principio di azione/reazione – scrittura delle equazioni elementari per ciascun elemento – eliminazione delle forze interne • Nel caso di strutture complesse con vincoli, la procedura precedente può risultare laboriosa; esistono metodi più efficaci basati su considerazioni energetiche e coordinate generalizzate Modellazione fisica Costruzione di modelli meccanici • I modelli elementari hanno un modello costituito da una equazione statica o da una equazione differenziale del primo ordine • La combinazione di modelli elementari porta in genere ad una equazione differenziale di ordine più elevato tra ingresso ed uscita (modello I/O) • Nello studio del comportamento del sistema, le condizioni iniziali giocano un ruolo fondamentale • L’evoluzione del sistema è univocamente determinata una volta definite la funzione di ingresso e le condizioni iniziali 8 Modellazione fisica Sistemi meccanici • Seconda legge di Newton: serve per definire i modelli dei componenti elementari – moti traslatori f = ma v= – moti rotativi 1 f m x= 1 f m 1 1 ϑ= T J J • Terza legge di Newton (principio di azione e reazione): serve per connettere i sistemi elemetari • Non trascurare la prima legge: serve per scegliere il sistema di riferimento rispetto al quale le equazioni diventano semplici T = Jα ω= T Modellazione fisica Moti rotativi e rototraslazioni • Nei moti rotativi valgono esattamente le stesse considerazioni dei moti traslazionali, con le sostituzioni posizione lineare <=> posizione angolare velocità lineare <=> velocità angolare accellerazione lineare <=> accellerazione angolare forza <=> coppia massa <=> momento di inerzia Jϑ = Jω = Jα =C • Nelle rototraslazioni, nella composizione dei moti dei vari componenti si usa la relazione tra forza e coppia e tra variabili angolari e variabili lineari v = rω C=r f Modellazione fisica Dissipatori di energia • Ammortizzatore – specifiche: – modello per: massa nulla, corpi rigidi studiare la relazione velocità/forza f v y un modello matematico parametro: attrito viscoso f = βv 1 v= f β potenza dissipata Pd = fv Pd = βv 2 Pd = 1 β f2 9 Modellazione fisica Accumulatori di energia - 1° tipo • Massa ideale – specifiche: non c'è attrito, non c'è elasticità – modello per: studiare il moto f m y v un modello matematico f = ma a = energia accumulata f =m 1 Ea = mv 2 2 dv dt dv dt v= dy dt v= 1 ∫ fdt m massa concentrata Modellazione fisica Accumulatori di energia - 1° tipo • Inerzia ideale – specifiche: non c'è attrito, non c'è elasticità – modello per: studiare il moto ϑ c J un modello matematico energia accumulata Ea = 1 Jω 2 2 c = Jα c=J dω dt dω dϑ ω= dt dt 1 ω = ∫ cdt J α= momento di inerzia Modellazione fisica Accumulatori di energia - 2° tipo • Molla ideale – specifiche: non c'è massa, non c'è attrito – modello per: studiare la relazione velocità/forza f f v1 v2 y1 un modello matematico energia accumulata Ea = 1 2 f 2k rigidità y2 f = k ( y1 − y2 ) f = k ∫ (v1 − v2 )dt (v1 − v2 ) = 1 df k dt 10 Modellazione fisica Espressione della forza • Forza elastica – molle lineari f e = k x – molle non lineari f e = k x + k nl x 3 k nl ≠ 0 • Forza di attrito – statico e dinamico f as = cas Fn – viscoso lineare f v = b x f ad = cad Fn ( cad < cas ) – viscoso non lineare f v = f v x, x 2 , x 3 , … kx f bv M x = f −k x−bx M cs M g Mg Modellazione fisica Componenti cinematici • Riduttore meccanico – specifiche: non c'è attrito, – modello per: studiare la relazione rotazione1/rotazione2 ω1 ω2 c1 c2 un modello matematico bilancio di potenze rapporto di riduzione ω kr = 1 ω c c1 = 2 c2 = 2 ω1 kr c1ω1 = c2ω 2 ω2 Modellazione fisica Componenti cinematici • Riduttore meccanico – specifiche: non c'è attrito, – modello per: studiare la relazione rotazione1/rotazione2 c1 ω1 c1 ω1 ω2 1 1 J 2eqω12 = J 2ω 22 2 2 2 ω J J 2eq = 2 J 2 = 22 2 k ω1 r J1 J1 J2 J2eq un modello matematico c1 = J1 dω1 dω dω1 + J 2eq 1 = J1 + J 2eq dt dt dt ( ) 11 Modellazione fisica La lagrangiana • Si introducono – le coordinate generalizzate q – i momenti generalizzati p • Si calcolano – l’enervia potenziale V(q) – l’energia cinetica T(p,q) • Si definisce la lagrangiana d ∂L ∂L − =F dt ∂q ∂q • Le equazioni del moto sono date da L ( p , q ) = T ( p , q ) − V (q ) Modellazione fisica Pendolo su carrello x p = x + l sen (θ ) mp x y p = l cos(θ ) θ x p = x + l θ cos(θ ) l y p = −lθ sen (θ ) F mcar V = m p g l cos(θ ) • Energia potenziale • Energia cinetica ( ) 1 1 T = mcar x 2 + m p x 2p + y 2p 2 2 1 1 = m p l 2 θ 2 + m p + mcar x 2 + m p l x θ cos(θ ) 2 2 1 1 = J p θ 2 + M x 2 + m p l x θ cos(θ ) 2 2 ( ) Modellazione fisica Equazioni del moto ∂L = J p θ + m p l x cos(θ ) ∂θ ∂L = M x + m p l θ cos(θ ) ∂x ∂L = m p g l sen (θ ) − m p l x θ sen (θ ) ∂θ ∂L =0 ∂x • Equazioni di Lagrange d ∂L ∂L − =F dt ∂q ∂q danno J p θ + m p l x cos(θ ) − m p g l sen (θ ) = 0 m p l θ cos(θ ) − m p l θ 2 sen (θ ) + M x = F 12 Modellazione fisica Esempio - Capire il plant • • • • • • Le equazioni hanno senso? Qual’è l’interpretazione dei singoli termini? Cosa capita se il carrello è molto pesante? Qunado si può trascurare l’interazione tra pendolo e carrello? Qual’è una normalizzazione adeguata? Quanti parametri indipendenti sono presenti? Modellazione fisica Esempio - normalizzazione • Le equazioni del moto si possono scrivere come θ+ x+ mp l Jp mp l M x cos(θ ) − mp g l θ cos(θ ) − mp l 2 F θ sen (θ ) = M M Jp sen (θ ) = 0 • Si ottengono quattro parametri ancora non adimensionali • Normalizzazione della dimensione lineare xn = x / l xn = x / l • Normalizzazione della scala temporale τ = ωo t = m p g l J p t Modellazione fisica Esempio - normalizzazione • Le equazioni normalizzate divengono θ + xn cos(θ ) − sen (θ ) = 0 xn + mp M θ cos(θ ) − mp 2 F θ sen (θ ) = =u M M ω o2 dove u è l’accellerazione normalizzata • Il sistema normalizzato presenta un unico parametro adimensionale β = mp M θ + xn cos(θ ) − sen(θ ) = 0 xn + β θ cos(θ ) − β θ 2 sen (θ ) = u 13 Modellazione fisica Esempio - linearizzazione • Linearizzazione intorno ai punti di equilibrio • Determinazione dei punti di equilibrio • θ = θ = 0 x = x = 0 Equazioni linearizzate θe = 0 ,π ⇒ θ + xn cos(θ e ) − θ cos(θ e ) = 0 xn + β θ cos(θ e ) = u • Si noti il cambiamento di segno a seconda dell’equilibrio considerato INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Modellazione su base fisica - fine Prof. Carlo Rossi DEIS - Università di Bologna Tel: 051 2093020 email: [email protected] 14