There is a light that never goes out ... Caro Giorgio, è sulle note di “Mother” di John Lennon che ti sto scrivendo, è notte. ed è una notte particolare, poche ore fa hai deciso di lasciarci. Come è sempre stato il tuo stile lo hai fatto in silenzio, senza voler dare noia a nessuno. Questo maledetto cancro ha vinto, ma è una vittoria di Pirro. Ha portato via il tuo corpo non la tua anima. Quella no! grazie a dio questo bastardo non la può toccare. Era il Giugno 2009, quando hai deciso di parlarne pubblicamente su S&V, cercando con quelle parole di sdrammatizzare e cercando di rassicurare noi, tuoi amici, che eravamo in pensiero per te. Mesi difficili dove tutti facevamo il tifo per te, chi in silenzio con rispetto chi dimostrandotelo di persona standoti accanto. E qui la tua immensa grandezza...: essere riuscito a dare a tutti noi una tua visione serena di questa condizione. Fino all’ultimo anche quando mi dicevi sorridendo : “non venire a trovarmi se no ti deprimi...”. Dirti quanto di tuo esiste in questo giornale sarebbe inutile... molto di quello che è oggi senza il tuo supporto non sarebbe mai potuto esistere. Giornate passate a discutere sulle linee editoriali, sui punti e sulle virgole. Discussioni di ore nate per amore dell’unica cosa che ancora l’essere umano non è riuscito a rovinare (come spesso ripetevamo in macchina...) : le 7 note, la musica, la nostra passione, la nostra vita... Chilometri macinati per poter far arrivare questo magazine al più presto nei locali, decine per andare a vedere i concerti. Sempre sorridendo nonostante il dolore ti creasse più di qualche problema. Volevi esserci! Quello che ci hai lasciato è una immensa eredità, e come amico, compagno di mille battaglie non posso far altro che raccoglierla e conservarla tra le cose più care. Ricordando i momenti più belli che ci hanno visti assieme, combattere “l’ovvio” ... magari anche solo mettendo i nostri sgangherati 45giri durante i nostri DjSet. Cose altrettanto grandi ed uniche potranno raccoglierle da oggi in poi Carla, Lorenzo e Riccardo, ma di questo loro ne sono coscienti. Questo doveva essere il tuo numero (cazzo!), quello che consacrava il tuo idolo: Morrissey. Doveva essere una sorpresa... Sono sicuro che anche da lassù (o dovunque sarai) cercherai sempre la tua copia di S&V e fammi un favore se incontri i nostri miti: John Lennon, Elvis, Morrison, Bob Marley, Johnny Cash, Joe Strummer e tutti gli altri, parlagli di noi, magari un’intervista ce la concedono ... e tu le interviste le sapevi fare ... ! Daniele Ciao Giorgio... da parte di tutta la redazione di Sound & Vision, da parte di tutti gli sponsor di Sound & Vision, da parte di tutti i tuoi più cari amici, da parte di chi ti aveva incrociato anche solo per un attimo, e quell’attimo è stato come tutta una vita. Grazie per la possibilità che ci hai dato di averti come amico Giorgio Mari 1967-2010 SOU SION AND VI D N W E L C O M E I N T O T H E S O U N D & V I S I O N A L T E R N A T I V E W O R L D A n n o 6 N ° 7 6 L U G L I O 2 0 1 0 A u t . T r i b . B a s s a n o d . G . N ° 8 / 0 3 d e l 3 . 0 9 . 2 0 0 3 S T E F A N O R O S S I D I R E T T O R E R E S P O N S A B I L E : D A N I E L E P E N S A V A L L E ( d a n i e l e p @ s o u n d a n d v i s i o n . i t ) E D I T O R E : G r a f i c a : C o v e r : w w w . b l i t z s t u d i o . i t D J D A n d r e a B l i t z S t u d i o ( V R ) I c o n s C o v e r : w w w . O f f i c i n e V a n i l l a . c o m O s v a l d o C a s a n o v a ( V I ) R E D A Z I O N E / U F F I C I O S T A M P A : I L A R I A R E B E C C H I ( i l a r i a @ s o u n d a n d v i s i o n . i t ) Q u e s t o n u m e r o è s t a t o r e a l i z z a t o g r a z i e a l c o n t r i b u t o v o l o n t a r i o d i : S . R o s s i ( V I ) I l a r i a R e b e c c h i ( V I ) G . M a r i ( V I ) C . C o l l i ( R M ) A . L o G i u d i c e ( V I ) G . V i n c i ( M I ) F . N i c o l l i ( V I ) M . C a t t a n e o ( M I ) A . R e b e c c h i ( V I ) M o n i c a B o s a r o ( V r ) T o b i a F i o r e s e ( V I ) L . S a r t o r ( T V ) F o x ( V I ) D e n i s e Z a n i n ( V I ) S t e p h a n i e D a r k ( T V ) E . V i r a g o ( T V ) L . L a g o ( V I ) C r i s t i a n C r i s t o f a r i ( V I ) M a t t e o P e o t t a ( V I ) A . R o c c a ( M I ) M . M a n t o v a n i ( V I ) A l b e r t o C a s a g r a n d e ( V R ) A l i c e L a g o ( V I ) M a r c o C h e m e l l o ( V I ) F i l i p p o L e o n a r d i ( B o ) , L o r e n z o C l e r i c i ( V a ) , M a r c o D a l l a S t e l l a ( V i ) S & V I N F O P O I N T : R E D A Z I O N E : 0 4 2 4 . 5 2 7 9 9 5 D I R E T T O R E C O M M E R C I A L E D A N I E L E 3 4 9 . 1 9 7 0 2 6 3 Z O N A P A D O V A E P R O V . : M A S S I M O 3 4 6 . 3 5 7 7 6 9 7 Z O N A V E N E Z I A / T R E V I S O E P R O V . : M A S S I M O 3 2 9 . 0 8 3 0 5 0 7 W E B : W W W . S O U N D A N D V I S I O N . I T E M A I L : I N F O @ S O U N D A N D V I S I O N . I T M Y S P A C E : M Y S P A C E . C O M / S O U N D A N D V I S I O N Z I N E F A C E B O O K : W W W . F A C E B O O K . C O M / S O U N D A N D V I S I O N T W I T T E R : W W W . T W I T T E R . C O M / S O U N D V I S I O N M A G SO ION D AND VIS UN PHO TO AWARD "BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS” - lo scatto più bello degli ultimi live seguiti dai nostri fotografi - THIEVERY CORPORATION Live club, Trezzo sull'Adda (Milano), 28 maggio 2010 - pic by Markus Sotto Corona - http://www.mscphoto.it by DjD R E V O E GAM ...” cantava Cat Stevens in una “Take your time, think a lotni. “Prenditi il tuo tempo e e zo can bri delle sue più cele sto mondo che gira a mill que in , o t n u pensa molto...” app ! Basta solo volerlo, può si ure è una bella sfida. Epp io per stendersi, meglio servono: una bicicletta, uno spaz con un lieve venticello tate se in una tersa giornata d’es omeriggio. E’ necessario p ardo t un di ra calu la levia l a che , per poter rivolgere il lina l co a n u ad ima c in are arriv pure anche verso un albero o nte zo oriz ’ l o rs e v o d ar proprio sgu sati, poco ricettivi, spae te n e ialm z i n i e t sen vicino. Ci si che non riesci a ciò a onte r f di fuso n tutto sembra co tempo questo senso del are s pas il n o c focalizzare. Eppure inizia a rallentare, che iaco card ito batt svanisce, complice il re dovuto alla udo s l que a g u i asc complice la brezza che ti del corpo che immerso nella pedalata, complice lo statoil ritmo, complici mani e piedi natura cerca di prenderne resca assorbono il potente che a contatto con l’erba fIn quel momento non esiste fluido che la terra emana. o, non esistono pensieri, computer, non esiste telefonal quale affidare il compito di esiste solo il proprio respiro. Gli occhi si chiudono : GAME alimentare il proprio corpoi restituisce il vero senso della OVER! Questo “collasso” t comprensione ma in un vita, oggigiorno di difficile il loro a tutte le persone che con questi alberi riconducono ro in modo che o fatt no han lavo co asti fant voi costante e un punto di riferimento per questo magazine divenissdie un dai molti vato arri to por sup no seg to tutti. Fiori e frutti hanno visto in S&V un proget sponsor e sostenitori cheme urale cult zzo me un ma le, rcia non esclusivamente com ento generazionale dovuto alla per contrastare l’inaridimdei vari network televisivi ed massiva proposta idiota A TUTTI I NOSTRI SOSTENITORI editoriali. Quindi GRAZIE PASSATI E FUTURI! toria all’orizzonte, non seenesta Un aereo disegna una traietvisi bile e nitido chissà dov sà ben è ma sente il rumore, e sta andando S&V, chised ov d sà chis o andando ... appunt o a bordo per un nuovo rann sali e quante nuove person un anno. Quello che posso esaltante viaggio lungo ltra stagione speciale, molto assicurarvi è che sarà un’aico che di scelta editoriale. Ci cambierà a livello sia grafcercheremo di essere sempre più saranno nuove rubriche,i concerti, mostre, e tutto ciò che di presenti per raccontarv tro territorio. Vogliamo essere ancora alternativo sforna il nos ina le vostre notti fatte di suoni e una volta il faro che illum visioni. AGAIN! GAME OVER? .... NO! S&V PLAYS lice delle cose. momento come questo risulta la più semp per trovare onte l’orizz are Guard re. pensa Ritrovarsi, soli a per cercare nuovi obbiettivi, guardare ciò che ti sta vicino sempre stato lo di decifrare il presente. Per S&V Luglio èolo questo spartiacque di una stagione. Rapportand mi acircond ano che momento focalizzo gli alberi robusti che i anni siamo mi portano a pensare tutto ciò che in 7 lungh o” riusciti a costruire e realizzare. Gli animali che “vivon AY PL PLAY P Y AY LA PL A PL Y PLAY N AI AG N I A G A N I A N AI GA AG N AGAI AGAIN RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB LUGLIO WWW.RIVEJAZZCLUB.IT concerti Jazz and World music alle ore 22.00 Vi aspettiamo anche per tutto il mese di Agosto UGLIO STEfSilmI s and more O V I T 0 T KOLk_LEmusic from '7 L VEN 2 Fun GIOV 15 LUGLIO TRIGO KICCA &boIN ngaloo anni '60.. Atmosfere A KESSs VEN 24 LUGLIO N & ROdSa NITora IA L JU h Jone D R A H RIC York 2 artisti prodotti Da New VEN 30 LUGLIO JOHN STRADA etno folk con influenze rock OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815 9 “STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi "L’ultima risata” DRUNKEN BUTTERFLY "All in one” KISS ME EMILY "Attento a me stesso” ALESSANDRO FIORI Irma Records 2010 genere: Post Rock web: www.myspace.com/ drunkenbutterflyband Anno: Forears 2010 genere: pop-rock web: www.myspace.com/ kissmeemilymusic Cercate un pop-rock alternativo, sbarazzino e che fa l'occhiolino, senza mezzi termini, al brit-rock? I Kiss Me Emily sembrano fare al caso vostro, come si scopre da questo esordio discografico, “All In One”, dove disinvolte sonorità bramose di freschezza incontrano testi che non toccano la banalità nemmeno nei ritornelli, tra una predisposizione ammirevole per i ritornelli catchy, in ognuno dei 10 brani, ora filastrocca amabile (Be There), ora svelante somiglianze alla Panic! At The Disco (The Bggest Lie Of MY Life), o introspezione errante e sotterranea (I Ain't Looking e Dance), coinvolgente sia per un orecchio magari distratto che per i più attenti, seppur peccando, forse, per monotonia strumentale che in corpi sonori differenti, pare essere costituita dalla medesima ossatura. Ma è l'esordio, ed è già ottimo così! Delizioso album dove post rock e psichedelica si incontrano miscelandosi nel camminamento onirico e trascendentale di climax ascendenti e rarefazioni emozionali, che tra echi vocali soffusi e divagazioni sonore di grande impatto teatrale, suscitano originalità compositive degne di soundtrack nostalgiche e drammatiche. Dal futurismo imperante di Il Furto alla delicata Ritorno A Casa. E se si pensa che il progetto, nato nel 2008, ha preso origine dalla sonorizzazione live di un film muto del 1924 di Murnau (“Der Lezte Mann”), si capisce l'attinenza alle arti di questo delizioso e prezioso quartetto anconetano. Divino. VOTO: 6,5/10 VOTO: 8+/10 Urtovox 2010 genere: autori web: www.alessandrofiori.net Senza dover troppo indagare nella carriera già luminosa e lunga di Alessandro Fiori (10 anni con i Mariposa e collaborazioni con artisti quali Benvegnù, Marco Parente ed Andrea Chimenti), la convincente prova offerta con il nuovo “Attento A Me Stesso”, in 11 brani oscuri e bramosi di ricerca sonora, tra arrangiamenti sofisticati e il filo conduttore della consapevolezza che la morte è presente ovunque attorno all'essere umano, priva qui d accezione negativa, ma sostenuta, al contrario, dalle riflessioni sulla consapevolezza di essa e sui riflessivi comportamenti che l'uomo tiene per abbandonarsi a lei o per resisterle. Le canzoni sono ombrose e decadenti, a tratti mistiche, forse, e pregne di quella goticità, nella miglior tradizione del cantautorato italiano, tra 2 Cowboy Per Un Parcheggio, che racconta dei contro dell'essere musicista, alla classe disperatamente alla Endrigo di Senza Le Dita, passando per la semplicità persino radiofonica di Trenino A Cherosene, amorosa e contemporanea nel dipinto sofferto di una relazione a distanza. Vero, magnetico, italiano, sincero, dark. Delizioso! VOTO: 8/10 10 “Jazz Refound” by Fabrizio Consoli Forse un effetto del nome in un set acustico dal grande JAZZ REFOUND stesso del gruppo Noego: al di trasporto, mentre sassofonista Jazz:Re:Found: condivisione. con un giovane musicista locale Vercelli 13/15 GIUGNO ph. by F. Consoli Che Vercelli non sia piu' la citta' delle risaie e delle mondine lo percepisci gia' abbassando il finestrino per cercare lo sguardo di un passante cui chiedere indicazioni; i viali ampi ed ordinati mandano un profumo di fiori quasi surreale che ci invade l'abitacolo. E per chi avesse ancora dei dubbi, c'e' un gruppo di ragazzi raccolti in un' associazione dal nome che suona come un manifesto programmatico – Casa Noego – che ha trasformato l'immediata periferia di questa ennesima citta' lontano da “dove succedono le cose” in una destinazione cui accorrono appassionati di musica da tutta Italia. Siamo a “Jazz:Re:Found”, weekend di musica jazz, electro e dintorni, che per il terzo anno consecutivo ha chiamato a raccolta a Vercelli musicisti di fama internazionale: Cinematic Orchestra, Zero 7, Piero Umiliani, the Herbalizer e Tricky solo per citare i piu' noti. Un programma fitto ed accurato, ben calibrato tra headliners, djset, contest di writing e performance minori; tra questo anche tre band italiane emergenti, piacevoli scoperte ed ennesima dimostrazione che l a s c e n a n o s t ra n a e ' , nonostante tutto, fervida. Difficile raccontare tre notti di musica in poche righe, ancora piu' difficile raccontare le sensazioni e l'atmosfera. Una parola pero' ben descrive lo spirito che si e' respirato a la' della musica infatti, la cosa che piu' ha colpito e' lo spirito antidivistico e di partecipazione che ha pervaso il prato del festival. Diciamolo apertamente; un palco e' ben piu' di del posto di lavoro dove si esibisce un artista: e' la direzione in cui guardare, il simbolo di una distanza che va oltre il metro di dislivello, la distanza tra chi si esibisce e chi osserva ammirato. Eppure a Jazz:Re: Found si e' riusciti a realizzare un'opera titanica, ben oltre il prestigio della lineup di artisti che si sono avvicendati durante le tre sere: abbandonato ogni divismo, si e' ridato un ruolo di assoluta centralita' e protagonismo alla musica in se': nessuna meraviglia dunque a vedere la cantante dei pluripremiati Cinematic Orchestra, duettare ph. by F. Consoli e bassista se la raccontavano con alcuni ragazzi tra birre ed hamburger. O, ancora, gli Zero 7, protagonisti di un dj set superlativo e coinvolgente, che proprio non ne volevano sapere di andare a letto ed assieme ad un gruppo improvvisato di organizzatori e pubblico hanno messo insieme un house party fino a mattino. Ed in fine Tricky, headliner dell'intero festival, Tricky la rock star lunatica e capricciosa, non solo si e' improvvisato cuoco per il suo team ed alcuni fortunati (menu': pollo alla sprite, forse non proprio l'ultimo grido in quanto a nouvelle cousine), ma dopo un set partecipatissimo, anche lui e' rimasto fino a notte fonda a ballare assieme a persone combattute tra il divertito e lo stupito. Riuscitissimo, e da rifare. “Live Review” di M. Cattaneo 11 WOLF PARADE Salumeria della Musica, Milano Che strano locale, la Salumeria della Musica. Entri e ti trovi contemporaneamente dei prosciutti appesi e un palco allestito per un concerto (il mio consiglio è quello di andarci a stomaco ben pieno, o completamente vuoto e di cenare lì, sebbene a prezzi non propriamente popolari, ma non di presentarsi "già mangiati" con ancora un certo languorino, che va a finire che si soffre). Il 27 maggio ci hanno suonato i wolf parade. Ora, so che non è bello fare paragoni, ma di fatto è la seconda volta che vedo Spencer Krug - voce e tastiere - nel giro di un anno, a novembre con il suo progetto collaterale (i Sunset Rubdown) e una manciata di giorni fa con i Wolf Parade. Com'è stato? Diciamo che è stato come aver avuto un fidanzato calvo e trovarsi tutto a un tratto con qualcuno che ha un sacco di capelli in testa. A novembre spencer era nervoso, teso, non è riuscito a dar vita a un concerto, che è risultato sterile, freddo, poco più che una serie di canzoni inanellate nella categoria "avrei fatto meglio a stare a casa". Tutto il contrario di quel che è stato il concerto dei Wolf Parade, che invece hanno convinto, coinvolto, diverito, confermandosi una realtà da tener ben presente. Le chitarre di Dan Boeckner sono tese e calibrate, Spencer è rilassato (e ingrassato), e ciò gli permette di gestire nel migliore dei modi code e allunghi di synt che diversificano - in meglio - i pezzi rispetto alla loro proposizione su disco. Il concerto dura un'ora e mezza, senza mai una sbavatura, senza un calo di tono, anzi, il crescendo è ben presente e sentito dal pubblico, che sì, si sta proprio divertendo. La scaletta scelta è pressoché perfetta: viene presentato il nuovo disco "expo 86" in uscita il 29 giugno (mi sembra inutile e ridondante consigliarne l'ascolto) e molte canzoni di at mount zoomer, il loro lavoro ad ora meglio rappresentativo e quello che obiettivamente li ha fatti conoscere al pubblico. Sì, i wolf parade, che stanno affrontando un tour mondiale, ci sono proprio piaciuti e speriamo in ulteriori date italiane, il prossimo autunno, quando avremo metabolizzato ben bene un disco che probabilmente si posizionerà significativamente in alto nella classifica dei dischi dell'anno Chalet de la Mot Baselga di Pinè (TN) info al 3807325710 BACK TO BLACK Ven 2 Luglio • Rockcafé (Castelcucco -TV) Ven 16 Luglio • Rockcafé (Castelcucco - TV) Sab 17 Luglio • Villa Cà Cornaro (Romano d’Ezz. - VI) Dom 18 Luglio • Villa Cà Cornaro (Romano d’Ezz. - VI) Ven 23 Luglio • with Sabrina Turri @ Sartea (Vicenza) Ven 30 Luglio • Sartea (Vicenza) Sab 31 Luglio • Viaggi Notturni (Loc. S.Bortolo - Castelcucco - TV) K MOVE NT ME FU N Ven 20 Agosto • Rockcafé (Castelcucco - TV) Ven 27 Agosto • Sartea (Vicenza) 15 “ROCK ICONS” di I. Rebecchi MORRISSEY Steven Patrick Morrissey nasce a Davyhulme (Trafford) il 22 maggio 1959, da una famiglia di immigrati irlandesi di religione cattolica. Il padre, Peter, barelliere, e la madre, Elizabeth Dwyer, bibliotecaria erano emigrati in Inghilterra poco prima della nascita di Morrissey, che - insieme con la sorella maggiore Jackie - cresce ad Hulme, Manchester, in Harper Street. Nel 1965 la sua famiglia si trasferisce a Queens Square, vicino Moss Side, ad Hulme, e nel 1969, nella più salubre periferia di Stretford, al numero 384 di Kings Road. Dominante nell'infanzia, e in generale in tutta la vita dell'artista, sarà l'ottimo rapporto con la madre ben differente dal distaccato e negativo rapporto con il padre. Il giovane Morrissey durante la sua infanzia idolatra personaggi ben distanti da quelli dei suoi coetanei, dalle band femminili degli anni '60, a Sandie Shaw, Marianne Faithfull e Timi Yuro, dalla passione per le commedie del Realismo Kitchen Sink dei tardi anni '50 e dei primi anni '60, a quella viscerale per Oscar Wilde. Il processo per il rapimento, lo stupro e l'assassinio da parte di una giovane coppia della classe operaia (Ian Brady and Myra Hindley) di tre bambini e due adolescenti nella zona di Manchester tra il 1963 e il 1965 (i cosiddetti Moors Murders, gli omicidi della brughiera) incide profondamente sul piccolo Morrissey, al punto che molti anni dopo, il dramma rivivrà nel brano Suffer Little Children. Lontano dal dilagante bullismo della sua città, Morissey ama lo sport e parallelamente soffre di solitudine e depressione, al punto che inizia ad assumere medicinali per combattere la depressione. Durante il periodo s c o l a s t i c o s c r i ve d u e pubblicazioni riguardanti James Dean e i New York Dolls. Si approccia grazie all'amore per questi ultimi alla musica, più precisamente al punk, come cantante dei The Nosebleeds, per i quali scrive svariati pezzi, ottenendo una recensione dal New Musical Express poco prima dello scioglimento della band. Nel 1978, sostituisce Wayne Barrett, cantante dei Slaughter & the Dogs, e con loro registra quattro canzoni prima di abbandonare il gruppo. Episodi fondamentali pria della formazione dei celeberrimi Smiths, ad opera proprio di Morrissey e del chitarrista, giornalista musicale ed amico, John Marr. E' il 1982 e da allora la band otterrà consensi eclatanti, in particolare dalla critica e dai media, al punto che il New Musical Express sarà spesso soprannominato New Morrissey Express, per l'ossessione dilagante dei suoi giornalisti nei confronti dell'artista. I testi sono il fondamento del successo degli Smiths, fin dagli inizi, forti dell'oscua e pessimistica ironia macchiata di romanticismo e nostalgia, che perfettamente si sposa con le linee melodiche di Marr, elaborate e fortemente pop. Con Andy Rourke al basso e Mike Joyce alla batteria, gli Smiths si ispirano all'estetica decadente di Wilde e si fanno strada fin dai primi singoli, usciti nel 1984 (Hand in Glove, This Charming Man, What Difference Does It Make?), che precedono il primo ed omonimo album, che ne consacrerà la fama. Le canzoni di “The Smiths” sono caratterizzate da atmosfere cupe (Still Ill) e al contempo forti di una grossa attinenza socio culturale (Suffer Little Children), e di continui riferimenti alla letteratura, da Wilde, appunto, a Kerouac, e alle icone popolari come Alain Delon e James Dean, al punto che molti giovani, inclini all'arte, si appassionano alla band. Escono lo stesso anno altri singoli non inclusi nel debutto discografico (Heaven Knows I'm Miserable Now e William, It Was Really Nothing, il cui lato b diventerà poi una delle più note perle della band, How Soon Is Now?. L'anno successivo è il turno di “Meat Is Murder”, con in copertina un fermoimmagine estrapolato dal film “In the year of the pig” di Emile de Antonio (1969): l'album è denso di polemica a partire d a l l a p ro m o z i o n e p ro vegetariana che vede Morrissey proibire agli altri membri della band di farsi fotografare mentre mangiano carne, e all'attacco alla monarchia in favore, al contrario, di un governo di tipo repubblicano, tra le note di brani 16 “ROCK ICONS” di I. Rebecchi come The Headmaster Ritual e Barbarism Begins. E' il turno del singolo Shakespeare's Sister e in seguito di That Joke Isn't Funny Anymore, che anticiperanno The Boy With The Thorn In His Side, che aprirà la strada al capolavoro di “The Queen Is Dead”: con Alain Delon in copertina (in uno scatto da “L'Insoumis” del 1965), nuove dissonanti atmosfere cupe e assoli di Marr, l'umorismo di brani come Frankly, Mr. Shankly, e i capolavori di There Is a Light That Never Goes Ot e Cemetry Gates, l'album raggiunge il secondo poto delle classifiche inglesi, e tre anni dopo al sua uscita, nel 1989, viene nominato dalla rivista SPIN il primo dei migliori album mai realizzati. Una disputa legale con la Rough Trade che ne ritarda l'uscita, lo stress di Marr dovuto ai troppi impegni, l'allontanamento di Rourke dalla band a causa dei notevoli problemi con l'eroina, gli Smiths registrano resto Panic ed Ask e partono in tour, sempre nel 1986. Un anno dopo uscirà “Strangeways, Here We Come”, il cui titolo riprende il nome della prigione di Manchester, ma la band sembra aver già cessato di esistere, a causa, soprattutto, dei dissapori proprio tra Morrissey e Marr, che differivano per le reciproche aspettative per la band. Fondamentali precursori del b ri t - ro ck , i s p i rat o ri d i consolidate realtà indie come The Verve, Oasis, blur, The Stone Roses, Suede e Radiohead, maestri persino nella cura riservata durante il loro percorso artistico, all'immagine, con copertine di dischi tratte da scene di film, e concerti ricchi di fiori, vestiti sgargianti e videoclip sorprendenti, gli Smiths si sciolgono nel 1987 quando queste divergenze diventano insormontabili: da allora Marr si affermerà come produttore e collaboratore di artisti come Pet Shop Boys, The Pretenders, Bryan Ferry e the The, mentre Morrissey inizierà un'intensa ed altalenante carriera da solista. Nel 1988 Morrissey esce con il primo album, “Viva Hate”, collaborando con il precedente produttore degli Smiths, Stephen Street e con il batterista Andrew Paresi. Una raccolta di brani pop con chitarre abrasive, forte di pezzi come Suedehead e Everyday Is Like Sunday. Nel 1990 uscirà “Bona Drag”, in cui spiccheranno November Spawned A Monster, Ouija Board, Ouija Board e splendide b-sides come Hairdresser On Fire, mentre due anni dopo arriva “Your Arsenal”, prodotto da Mark Ronson(ex chitarrista di David Bowie), e nel 1994 “Vauxhall And I”, con il trionfo radiofonico di The More You Ignore Me, The Closer I Get, e nello stesso anno l'artista duetterà con il so più grande idolo, Siouxsie dei Siouxsie & the Banshees in Interlude. Si trasferisce da Dublino a Los Angeles, per sfuggire alle pressioni della stampa, e sparisce lentamente fino a risorgere nel 2003 quando la Sanctuary Records annuncia che Morrissey avrebbe potuto usare la casa discografica Attack come piattaforma per registrare materiale nuovo e mettere sotto contratto artisti emergenti. Nel 2004 esce “You Are The Quarry”, che trionferà nelle classifiche soprattutto grazie al singolo You Have Killed Me, e vendendo oltre un milione di copie. Pubblica il singolo I Have Forgiven Jesus e subito dopo l'album “Ringleader Of The Tormentors”, registrato a Roma e prodotto da Tony Visconti (T.Rex e Bowie), mentre l'ultimo lavoro, “Years Of Refusal” (2009), frutto della collaborazione con Jerry Finn (già produttore di “You Are The Quarry”), esce per la Decca Records. Disinteressato ai principi di marketing e ai compromessi dell'industria discografica, l'icona di Morrissey ha sempre amato non nascondere il proprio pensiero di fronte a pubblico e media, criticando gli Stati Uniti e i colleghi Bowie, Robert Smith, Madonna e George Michael. Vegetariano convinto da decenni, provocatore ed agitatore di polemiche politiche, romantico e sarcastico nella scrittura, pregna di doppi sensi, sia politici che sessuali, Morrissey una delle più grandi icone del pop di sempre, travolgente e delizioso nel cantare quanto aspro ed incisivo nello scrivere, ambiguo, riservato ed esibizionista al contempo. L'ultimo re? “Gli indimenticabili dimenticati” di Fox 17 JAMES IHA - Let It Come Down Gli Smashing Pumpkins mi piacciono, soprattutto da Adore in poi, James Iha in questi dischi ha un suono chitarristico molto potente, che trovo tra i migliori degli ultimi anni. Let it come down è il suo unico album solista datato 1998, che però non ha niente a che fare con la musica del gruppo, anzi, se c'è qualcosa di più distante del sound di Billy Corgan e soci, è proprio questo album. Lo acquistai molti anni fa ad un prezzo davvero ridicolo al solito mercatino dei dischi usati; purché lo portassi via forse me l'avrebbero anche regalato, e comunque fu una sorpresa quando lo ascoltai così ricco di belle canzoni, molto tranquillo ed arrangiato con l'essenzialità tipica del sound americano on the road. La copertina mette subito all' erta sulla totale estraneità del lavoro rispetto al gruppo di provenienza, con una foto dell' autore in un ambiente naturale e ricco di luce, completamente opposto alle atmosfere soprattutto di un disco come Adore che uscirà più meno nello stesso periodo. Ma è la capacità compositiva del chitarrista che mi ha sempre impressionato e che mi ha fatto conservare un album così solare e composto da una ricchezza e freschezza di idee singolari, soprattutto se le concentriamo nella struttura della ballata, uno stile girato e rigirato in mille modi. Qui però la forma viene elaborata e in piccoli casi si sentono passaggi che vagamente ricordano gli Smashings, ma tutto è ammorbidito con una delicatezza che rende onore a questo musicista che purtroppo non ha più regalato opere soliste, se non qualche singolo e molte collaborazioni. Rimane solo Let it come down, disco delicato e malinconico, un gi o i e l l o d e l l a mu s i c a t i p i c a m e n t e a m e ri c a n a . V 02 Warm Up - Back2Africa (Dj Set AfroBeat & Funk) LUGLIO 2010 Venerdi 02 D.J. Ale Dem Sabato 03 D.J. Omar R. www.myspace.com/rdjomar Venerdì 09 D.J. Lago www.myspace.com/lagoinmusic Sabato 10 D.J. Richy Sixchic www.myspace.com/richysixchic Venerdì 16 D.J. Richy Sixchic Sabato 17 D.J. Depa Venerdì 23 D.J. Bruno 19/71 Sabato 24 D.J. Omar R. Venerdì 30 D.J. Lago Sabato 31 D.J. Omar R. “GUILTY PLEASURE P1” di Antonio Lo Giudice 20 negativa” è dovuta Metal Carter con i suoi versi METAL CARTER a“attitudine troppi dischi death e thrash e improbabili (“entro in un Mi capita sempre nei momenti più oscuri della vita di abusare senza ritegno di quelli che considero “guilty pleasures”, ovvero dischi o film che mi dovrei vergognare anche solo di possedere ma dei quali mi strafaccio di nascosto con gra n d e s o d d i s fa z i o n e personale. Durante mia ultima crisi depressiva, non riuscivo a togliere dl lettore cd “Mister Simpatia” di Fabbri Fibra – e questo vi darà la misura del mio disagio mentale (se ammettessi che lo considero un grande disco, probabilmente Ilaria non pubblicherebbe più nulla di mio, ergo non lo ammetto neanche sotto tortura). Più facile esternare la mia ammirazione per Metal Carter del Truce Klan. Si tratta di un metallaro che, pur restando ad una quantità industriale di horror italiani anni '70 (oltre, mi sa ad un discreto numero di pippe, il che me lo rende ulteriormente simpatico). Meno suggestivo, ma più credibile dei suoi sodali- anche se, come MC Noyz Narcos è nettamente più dotato- è un tizio che si fa promuovere l'ultimo album da Max Pezzali (che lui cita spesso nelle sue canzoni come paradigma della musica tranquillizzante) o che realizza un fotoromanzo con un eroe chiamato Otillaf. A volerlo nobilitare (ammesso che tale sia esteticamente che serva), si può rilevare come culturalmente, si è dato con buon successo all'hip hop. Per avere un'idea del personaggio basta guardare il video de “il Suono del Male” nel quale riesce a fondere m agi s t ra l m e n t e d u e tamarragini fino ad allora considerate incompatibili ( q u e l l a d e l ro cke t t a ro lungocrinito e quella del rapper da strada de notarti). E' crossover anche questo, in fondo! Tra gli MC del Truce Klan spicca come una mosca bianca: l'unico che non ci prova neanche a prendersi sul serio e che si compiace della propria cialtronaggine (cosa che dovrebbero fare nove decimi dei rapper italiani per risultare meno ridicoli)- altro che piccolo spacciatore da strada, qui abbiamo un nerd la cui vescovato ed urlo / hanno ucciso l'uomo ragno / sputo sui soldi che guadagno / poi vado a piangere di nascosto in bagno” e d e l i z i e s i m i l i ) va d a considerato un rispettabilissimo prosecutore della tradizione demenziale italiana che nasce col Quartetto Cetra e passa per gli Skiantos. In ogni caso, il Nostro è tra i numerosi autori di quel capolavoro di rock italiano (non solo Hip Hop) che risponde al n o m e d i “ M i n i s t e ro dell'Inferno”- da avere assolutamente, soprattutto chi ha pregiudizi verso il genere. Live Review by Emanuela Virago (TV) - www.viragoentertainment.it 22 Pursuit Groove, Fatima e GoldieLocks che hanno suonato durante il Sonar De Dia. Sempre durante il giorno, i live più belli sono stati quelli di Caribou, capitanati da Dan Snaith che diventa sempre più bravo, e gli inglesi Broadcast con finalmente uno spettacolo audiovisivo degno di nota. Deludente invece quello di Uffie di scena il sabato al SonarVillage che da cartello prometteva invece di essere e s p l o s ivo. U n c u r i o s o personaggio da palcoscenico è stato Moodyman che ha approcciato il pubblico col suo m a rc at i s s i m o a c c e n t o americano facendo la lista dei vinili che si era portato da mettere; anche lui creatura della Red Bull Music Academy che per il secondo anno di fila ha collaborato con Sonar andando ad allungare la line-up dell'evento con le migliori novità del panorama musicale internazionale, con più di 20 artisti da oltre 16 paesi nel mondo. Gli artisti scelti dall'accademia sono forse proprio tra i più interessanti proposti durante il Sonar di giorno che si è tenuto come di consueto nella splendida cornice del MACBA (il Museo di Arte Contemporanea di Barcellona), nella centralissima zona del Raval. Difficile immaginare lo svolgimento di un evento simile in una delle nostre città italiane ma il 2011 dovrebbe riservarci qualche sorpresa positiva. www.sonar.es 'Finisterrae' racconta la storia di due fantasmi che, stanchi di vagare nel limbo, decidono di prendere il Cammino di Santiago fino alla fine del mondo (Finisterra) in modo che, una volta lì, possano iniziare un fugace viaggio terreno grazie alla terra dei viventi. Il film, creato per presentare al pubblico la kermesse 2010 di Sonar – “La pelìcula que da imagen a Sonar 2010” – rappresenta quest'anno lo spirito e l'immagine del conosciutissimo festival che per la prima volta nella sua storia si è tenuto contemporaneamente in due città spagnole differenti, giungendo anche ad A Coruña attraverso il famoso 'Cammino'. Noi da Barcellona vi raccontiamo l'edizione numero 17 che è stata più ricca che mai: presenti nomi internazionali del calibro di The Chemical Brothers che hanno lanciato il loro nuovo show, Roxy Music che ha riunito per l'occasione Bryan Ferry, Phil Manzanera e Andy Mackay sullo stesso palco, un coreografico e l i t u rgi c o J ó n s i , L C D Soundsystem con la nuova formazione creata da James Murphy durante la sua recente permanenza a Los Angeles, dei chiassosissimi Dizzee Rascal, gli evergreen 2manydjs (è stata dura attenderli fino alle 4 del mattino ma come di consueto non hanno deluso le aspettative), il bellissimo ed emozionante live degli Hot Chip al SonarPub la prima sera di Sonar De Noche, la divertente performance hip-hop di The Sugarhill Gang e ancora Fuck Buttons, Air, Plastikman, Caspa, Booka Shade, Aeroplane e molti altri. Chi c'è stato sa di cosa parliamo, chi non c'è stato non sa cosa si è perso. Il Sonar, 'Festival Internacional de Música Avanzada y Arte Multimedia' per eccellenza, rimane il punto di riferimento mondiale per i cultori della musica elettronica anche se forse negli anni si è persa un po' di sperimentazione ed avanguardia per dare spazio ad un ritrovo ormai cult di tutti gli artisti più in voga. Questo giugno anche le donne sono state grandi protagoniste: interessanti i dj set di BFlecha, photo by E. Virago nuovo Bar CONTRA BARCHE - VI ASTRA Ciao Giorgio grazie per tutte le indimenticabili serate di musica passate assieme da Mopi, Bar Astra e Maiali Inquinanti sabato 10 Tappeto Sonoro / acid & electric jazz con " I Kasa" venerdì 16 "...from disco to disco..." festa itinerante a base di house e drink "economici"... venerdì 23 Tribossa... Sabrina Turri, lele Sartori e Valerio Galla, ci accompagneranno dolcemente dentro la "bossanova" sabato 24 Dominique and Afroguest .... il mitico Dò e la sua ineguagliabile voce torna a Sartea con inediti e nuovi elementi tra le fila della sua band mercoledì 28 Rat race .... come far rivivere Bob Marley e il suo credo in una , sicuramente, calda, serata estiva...da non perdere!! venerdi 30 BACK TO BLACK “The Best of Soul Black Funk from 60/70 by DJD sabato 31 Vertical in concerto orario aperitivo....in occasione della tanto sudata laurea di Gas (sax), torna il mejo gruppo funky che il vicentino abbia mai partorito..olè MONDIALI 2010 Vivili al Sartea con il maxischermo in giardino!!! martedì 6 semifinale mercoledì 7 semifinale 2 domenica 11 finalissima sartea start open events beginnig 21.30/22.00 ::::::: entrata gratuita e cosumazione facoltativa ::::::: SARTEA - C.so S. Felice e Fortunato - Vicenza luglio 26 “Live Review”di Marco Dalla Stella BAD RELIGION Ave re 3 0 a n n i e n o n dimostrarli, ma soprattutto festeggiarli con un grande tour celebrativo. La più grande punk b a n d at t u a l m e n t e i n circolazione torna quindi in quel di Milano, per quella che si rivelerà essere un'esibizione intensa, veloce e priva di troppi fronzoli, con quattro “signori” (forte delusione per l'assenza di Brett Gurewtiz, presente in altre date del tour europeo) ben lungi dall'essere delle vecchie glorie in decadenza, Purtroppo a causa di orari sciagurati (ok voler finire il concerto presto, ma far iniziare l'headliner alle 21.15 con due gruppi spalla prima mi pare francamente esagerato) perdo il live dei Leeches, che ho saputo essere stato maiuscolo. Sicuramente una delle band più va l i d e at t u a l m e n t e i n circolazione, così come i Peawees che con il loro punk'n'roll abrasivo scaldano non poche persone. Ma l'attesa è tutta per loro. Quando Greg Graffin, Jay Bentley, Greg Hetson, Brian Baker e Brooks Wackerman fanno il loro ingresso sul palco dell'Alcatraz, il boato del pubblico è assordante, in un delirio collettivo che non sfocia nell'idolatria, bensì nel giusto riconoscimento ad una band semplicemente unica, che ha sempre avuto qualcosa da dire (e i più bei testi mai scritti da un gruppo punk sono là a dimostrarlo) e lo hanno detto sempre nella maniera migliore. L'attacco con Do What You Want”è un pugno nello stomaco e dà il via a delle danze (pogo) che non avranno sosta fino all'ultima nota della finale Sorrow. I cavalli di battaglia ci sono (quasi) tutti: American Jesus, No Control, 21st Century Digital Boy, Generator, Fuck Armageddon... This Is Hell ma c'è anche spazio per brani meno usuali in ottica live come Dearly Beloved, Along The Way, Flat Earth Society, Man With A Mission fino ai fasti recenti di Sinister Rouge, New Dark Ages, Germs Of Perfection, Requiem For Dissent. Il tutto per ripercorrere una carriera che ha del leggendario e dell'irripetibile, che li ha resi tra le band più longeve del punk (e non solo) e con una produzione di un livello qualitativo medio eccelso che li vede ancora oggi sulla cresta dell'onda. Sfido chiunque ad arrivare ad quattordicesimo album in studio con tante energie e motivazioni. Jay Bentley è il componente più visibilmente divertito: sembra un ragazzino mentre suona e canta saltellando per il palco canzoni di vent'anni fa, la premiata ditta Hetson&Baker alimenta questa macchina da concerto ben sorretta dietro le pelli dal giovane (rispetto al resto della band) Wackerman. Punk Rock Song, 21st Century Digital Boy e Sorrow chiudono degnamente uno dei migliori concerti a cui abbia avuto la fortuna di assistere. Ordinaria amministrazione per i Bad Religion, che hanno suonato egregiamente (una sbavatura di Bentley e un po' di confusione sull'attacco di “A Walk”, ma in un live ci sta tutto) davanti ad un Alcatraz gremito e urlante. Arrivano così in fretta le 22:30 o poco più, concerto finito e tutti a casa. Appuntamento a settembre per il nuovo album, e relativo tour. Magari col buon Brett on stage. “Live review”di Marco Chemello (VI) LUCA BASSANESE E LA PICCOLA ORCHESTRA POPOLARE @ FESTA MACONDO 2010 Santo subito! Approfittiamo di una maliziosa rivisitazione del titolo di una delle sue più attrattive canzoni per tratteggiare la prima opinione dedicata a Luca Bassanese. Si è rivelata, infatti, una più che gradevole scoperta il live portato con carisma in scena Domenica alla festa Macondo a Bassano del Grappa del giovane c a n t a u t o re v i c e n t i n o. Accompagnato da una Piccola Orchestra Popolare autrice di una musica calda e coinvolgente, v i b ra n t e e c a s a l i n ga , indistinguibile nelle sue ballate popolari uniche nella capacità di farti fluttuare invisibile e incontenibile gli uni accarezzati agli altri in un ballo insoddisfabile, Bassanese ha presentato con impeccabile perizia e capacità artistica il suo ultimo lavoro in studio: “Il futuro del mondo”. Vero artista a 360°, autore tra l'altro di libri (l'ultimo intitolato “Soltanto per amore” contiene una piacevole raccolta di “poesie lettere e momenti di vita”, come recita chiaramente il sottotitolo) e protagonista in numerose opere teatrali e collaborazioni anche con artisti di caratura internazionale, Luca Bassanese ha conquistato la platea Macondo senza la minima difficoltà. è, infatti, grazie alla sua pregevole naturalezza con cui danza leggero nel palco, arrivando a sfiorare con lo sguardo e la voce ogni persona del pubblico, e per come racconta come un moderno cantastorie le facce della sua vita e del nostro mondo, che Luca si avvicina con tanta facilità allo spirito dei suoi spettatori. La musica della Piccola Orchestra, composta da trombe, fisarmonica, violino, chitarra acustica, batteria, tastiera e basso, si dimostra cucita su misura per il suo canto misterioso ma chiaro e toccante, a volte pure divertente e ironico. Il folk che ne scaturisce sgorga inarrestabile senza il bisogno di toccare gli strumenti con troppa veemenza, accompagnato da ascoltatori non numerosissimi, ma verticalmente coinvolti e catturati dal ritmo. Bassanese non si limite ad esporre la sua musica e i suoi testi, sempre molto attuali e sensibili socialmente (regalando oltretutto una chicca con la cover di “Bocca di Rosa” di De Andrè), ma si impadronisce della scena con numerosi cambi d'abito, attraverso l'uso di maschere o di tamburi e bandiere. Abile musicista e artista di scena, il vicentino ha eseguito con vigore il suo ormai ricco repertorio, dando la priorità ai pezzi della sua ultima fatica, scritta assieme all'amico e maestro direttore della Piccola Orchestra Popolare. E tra queste spunta l'orecchiabile e sussultuosa “Santo Subito”, bissata con successo al termine di un'ora e mezza di un'ottima prestazione poliedrica e altamente socio-compatibile. E per questo...Santo subito! CHEMICAL Further BROTHERS di Mattia Braida Gli anni Novanta sono passati e nessuno li riporterà indietro, nemmeno chi ha contribuito a costruirli, e il nuovo disco dei Chemical Brothers è qui per ribadirlo. Il ritorno del duo inglese sfrutta la retorica del big beat per trasformarsi, portandola a un livello diverso, da un lato più attuale e dall'altro più maturo. "Further", il titolo di questo nuovo lavoro: più avanti. In tutti i sensi. Che i nostri ci tengano a dimostrare di non essere ormai dei tardoni si nota fin da subito: "Snow"-"Escape Velocity" è un uno-due di alta classe che prima addolcisce e poi stordisce, con un crescendo di synth che esplode in un beat quadrato e tremendamente efficace. E i colpi sotto la cintura non mancano, come "Horse Power", pura potenza harsh-techno d'annata. Tra electro-pop sofisticato e nebuloso ("Dissolve") e melodie killer su tappeti solidi fatti di beat e sudore (il tris finale con "Swoon" protagonista indiscusso), i Chemical Brothers riprendono con vigore e mestiere in mano la propria carriera, segnando un importante giro di boa a livello stilistico e compositivo. SOUND AND VISION NIGHTCLUBBING Desideri richiederci informazioni per il tuo locale? Chiamaci 349.1970263 - 0424.527995 o scrivici a [email protected] MILANO CIRCOLO MAGNOLIA TORINO sPAZIO 211 TORINO HIROSHIMA MON AMOUR VIA CIRCONVALLAZIONE IDROSCALO 41 MILANO - INFO : 02 7561046 VIA CIGNA 211 - TORINO INFO : 011.19705919 VIA BOSSOLI 83 - TORINO INFO : 011. 3176636 VIA 4 NOVEMBRE - MODENA Il Circolo Magnolia, luogo di socialità, divertimento e vivo scambio culturale, è IL PRIMO LOCALE AD IMPATTO ZERO IN ITALIA. Con i suoi 102 pannelli solari da 195w l’uno, il Circolo Magnolia propone una programmazione intensa e decisamente originale: live, dj set, party, festival, rassegne teatrali, presentazioni di libri e riviste, corsi di formazione, campagne di sensibilizzazione. Non ci si annoia proprio mai qui al Magnolia! Spazio Parallelo di Musiche Indipendenti. Che eludono le convenzioni e tendono a crearne di nuove ed attuali. Missione: dare ossigeno all'asfissia artisticaculturale scavando sotto la superficie dei consumi convenzionali in cerca di linguaggi e suoni nuovi. Non basta dire non importa. E’ semplicemente la musica a formare le nostre opinioni. Hiroshima Mon Amour opera dal 1986 nel campo della produzione e dell'organizzazione di spettacoli e di eventi culturali. Punto di ri fe ri m e n t o n a z i o n a l e e d internazionale per i grandi eventi e i festival musicali. Ex mattatoio recuperato, è una vera e propria sauna di suoni: funk, reggae, soul, rare grooves, afro, nu-jazz, bossa indie rock. Propone dj set e live con ospiti italiani e internazionali. Erede dello storico Left, è da dieci anni il circolo all'avanguardia nel panorama modenese per le sue proposte musicali e artistiche dove ampio spazio viene dato agli aspetti più sotterranei, sfuggenti e cool della realtà: dagli eventi dedicati ad artisti emergenti, ai concerti dei gruppi di base, al sostegno a varie campagne sociale ed umanitarie. MODENA VIBRA www.vibra.tv ROMA CIRCOLO DEGLI ARTISTI FIRENZE VIPER CLUB TRENTO CHALET DE LA MOT VIA CASILINA VECCHIA 42 INFO : 06.70305684 VIA PISTOIESE - VIA LOMBARDIA INFO : 055. 318231 BASELGA DI PINE’ - TRENTO INFO : 380.7325710 VIA DELLA PILA 103 - MARGHERA INFO: 393.7573462 Un locale che si è sempre proposto come spazio musicale dove avanguardia, sperimentazione e rock'n'roll sono di casa: musica italiana e straniera, emergente e originale, sostegno alle scene musicali in difficoltà, qualità e novità come obiettivi nella scelta della programmazione, impegno a non chiudere fuori nessun "genere" musicale e soprattutto, negli ultimi anni ed in prospettiva, ad ospitare le altre arti. Struttura polivalente, ritrovo per gli appassionati di musica. Qui potrai ascoltare serate all’insegna della musica rock, con programmazione di artisti internazionali il venerdì sera, mentre al Sabato troverete serate degne dei migliori club electro/house. Ottima acustica e bellissimo palco insieme a buone birre e raffinati drink rendono molto piacevole la permanenza nelle due piste da ballo del locale. Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24. Il nuovo Club nato come conseguenza e principale sede del WAH WAH CLUB, con lo scopo di portare a Venezia un CLUB che ora come ora manca. Un loft dove andare a bere una birra, dove organizzare la tua festa, dove sentire i concerti delle band piu fighe della scena indie rock e rock n roll ed i djs piu cool del momento, proiezioni, esposizioni, coinvolgimento, proposta, questi sono i segni particolare del POP CORN Club VERONA LA LOGGIA VICENZA OVOSODO VICENZA SARTEA VICENZA SABOTAGE VENEZIA POPCORN C.so GUA’ - COLOGNA V.TA INFO : 0422.41041 CONTRA’ PESCHERIE VECCHIE 12 VICENZA - INFO 0444.235315 C.so S. Felice 362 - VICENZA INFO : www.sartea.it Viale dell’Industria 12 - VICENZA INFO : www.sabotagebar.eu Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set. Chiuso il Lunedì In centro a Vicenza Ovosodo wine bar spazia tra ottimi vini al calice, 24 tipi di spritz, stuzzicherie fresche, cordialità, allegria e tanta buona musica. Per la nuova stagione 2009/2010 Ovosodo organizza ogni Venerdì sera esclusivi Dj Set, dalla ricercata musica elettronica, alla serata Soul Funk. Aperto dalle ore 9 alle 2. Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì Nell'insidioso mare magno del NordEst , tra localini minimal, spritz bar, pre-post discobar, bella gente, musica a 360 e birra a fiumi si erge sparuta un'isola di salvezza! Un covo per chi cerca e vuole il Rock senza tanti complimenti e senza troppi compromessi! Per chi bada alla sostanza più che alla forma! L'ultima spiaggia per chi cerca un informale, rumoroso ed accogliente rifugio per il cuore e per le orecchie! Dal lunedì alla domenica! Musica, live show, Djset, bere, mangiare e buone vibrazioni. Let there be rock! VICENZA BAR ASTRA VICENZA DUE DI PICCHE VICENZA SHINDY CLUB VICENZA CONTRA’ GRANDA CONTRÀ BARCHE - VICENZA INFO : Via Gamba 17 - BASSANO D. G. VIA S. GIORGIO - BASSANO D. G. INFO : 0424.500.000 VIA BARBIERI 25 - BASSANO D. G. INFO : 347.7597201 Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59. Unico nel suo genere, il "2 di Picche" offre beer&drinks accompagnati da ottima musica rock e dintorni per momenti shanty di puro divertimento!!! Per anime Rock. Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . Aperto Venerdì e Sabato Alla mattina ottime colazioni a base di spremute di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini. Ogni sera potrete godervi i ricercati cocktails (ottimo Moijto), la sangria e una vasta selezione dei migliori vini. Al Ven e Sab i migliori djs della scena electro. Disponibile per feste private. Chiuso Lunedì VICENZA ZIO FREAK VICENZA WAVE CAFE’ VICENZA PORTA BREGANZE VICENZA OSTERIA RIVE Via Capitelvecchio 136 - Bassano (SS47 Bassano - Rosà) C.SO MAZZINI 138 MAROSTICA INFO : 345/2758203 VIA RIVE 14 - CARTIGLIANO INFO : 348.8265815 Vivace ed eclettico, WAVE Café vive dalla colazione del mattino all'ultimo cocktail della notte. Ottimi il ristorante e la pizzeria. DJ nel weekend, musica dal vivo coming soon e tutte le ultime novità gaming da provare sprofondati su morbidi divani. Dentro le bellissime e storiche mura del Castello Scaligero di Marostica un'ambiente moderno, raffinato ed elegante, in contrasto con l'area circostante ti affascinerà per il calore che trasmette, Monia ti conquisterà con la bontà dei suoi “spunciotti”, le bellissime Lorena e Vania per la classe con cui servono tutte le bevande. Un piacevole giardino estivo con vista Castello Superiore sarà presto reso operativo anche d'inverno per dare, a chi desidera fumare e bere all'aperto, un po' di comfort. Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili! VIA GAMBA - BASSANO D. G. Un tributo in stile "bacaro venesian" al mitico Freak Antoni, situato in una delle vie più movimentate e cool di Bassano! Chiuso il martedì VICENZA BARETTO TREVISO ZWEI BAR TREVISO TAVERNA AL GALLO TREVISO NEW AGE PONTE PAGNANO - ASOLO INFO : 0423.952761 FIETTA DI PADERNO D. GRAPPA INFO : 0423.53090 VIA TINTORETTO - RONCADE INFO : www.newageclub.it Posizionato sulla statale che va da Breganze a Marostica, con un ampio parcheggio sia di fronte che a lato, e arredato in modo un po' kitsch è particolarmente gradito ai giovani per i suoi colori vivaci e l'atmosfera sempre allegra, ravvivata dalle bellissime ragazze che vi aspettano sette giorni su sette dalle 06 del mattino fino alle 02 di notte. Oltre alle ottime birre facciamo delle Bruschette speciali, Panini, Insalatone e snack veloci adatti a tutti i gusti. Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761. Ambara ba chi! Chi! Coko! Questa sera dove vò? Vado al Gallo in Valle San Liberale dove non si sta per niente male ... New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro! TREVISO ROKKAFE’ TREVISO ZION ROCK CLUB TREVISO ASHA TREVISO EDEN CAFE’ St. DEI COLLI - CASTELCUCCO INFO : www.rokkafe.com Via Vazzoler 30b - Conegliano INFO : 349.8820213 Via Fonderia 35 - TREVISO INFO : 0422.304280 VIA 15 Luglio - TREVISO INFO 340.1275245 Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00 Info 3496027294 - 347737793 Ultima citta' libera del cult movie Matrix, contestualizzando nel proprio territorio il significato che il film da' di essa. Spirito di liberta' culturale, voglia di rinnovamento socio-comunicativo, promuovere le migliori espressioni artistiche nazionali ed internazionali. La programmazione del Circolo e' concentrata sulle serate del venerdi' e del sabato con concerti dal vivo e Dj Sets a seguire. Ogni Venerdi' e Sabato: Apertura Circolo: ore 22:00 Lo scenario cosmopolita di ASHA è dedicato al loisir, al piacere spirituale in cui emozioni e sapori si ampliano in una particolare armonia di sensi. ASHA offre un'esperienza memorabile in cui decor, illuminazione, acustica, grafica e staff risultano in perfetta sintonia tra loro, in un flusso di energia globale che avvolge e coinvolge chiunque. L'ospite è cuore pulsante e protagonista, anima di in un ambiente dall'appeal internazionale. Da qualche anno a questa parte si sta affermando come uno dei punti di ritrovo per la Treviso alternativa, quella che cerca lo spirito dell'osteria, magari con qualche accorgimento, ma senza snaturare lo stile easy dei bei vecchi tempi. La location è ricca d'atmosfera, in un ex cinema teatro, poco fuori le mura. Al Ven e Sab concerti d’autore e dj set sempre ricercati. Via Ponticello 40 - Molvena (Vi) INFO : 345/2758203 “RECEBOOK - I libri che suonano” di Francesco Nicolli ORIGIN OF MUSE Mark Beaumont, “Fuori dal mondo. La storia dei Muse”, Arcana, 2010. Con l'eco del concerto milanese dello scorso 8 giugno ancora nell'aria, parliamo in questo numero di un libro dedicato ai Muse, uscito (non a caso) in Italia quasi in contemporanea all'esibizione live del gruppo nel nostro Paese. Edito da Arcana, il volume si intitola “Fuori dal mondo. La storia dei Muse” ed è firmato da Mark Beaumont, uno dei più apprezzati critici musicali b ri t a n n i c i . S i t rat t a effettivamente di un'imponente biografia dedicata al trio originario del Devon, divenuto col nome Muse una delle rock band più importanti della scena musicale contemporanea, giunto al traguardo dei 12 milioni di dischi venduti nel mondo. Matthew Bellamy, voce e chitarra, Chris Wolstenhome al basso e il batterista Dominic Howard, coetanei, formano la prima band a soli tredici anni ma è solo nel 1997 che decidono definitivamente il nome del gruppo, Muse. Di lì a due anni esce “Showbiz”, il primo album della band, che segnala Bellamy & Co. tra i musicisti più promettenti del rock anglosassone. Anche se qualcuno, agli esordi, li bolla come cloni dei Radiohead, cosa che dapprima diverte, poi infastidisce assai il gruppo. In realtà la “formula magica” della musica dei Muse non è mai cambiata, l'influenza dei Radiohead è innegabile, come quella dei Queen, particolarmente evidente nell'ultimo lavoro del gruppo, ma alla base del successo dei Muse sta un rock potente, epico, con rimandi alla classica, il tutto condito dalle ottime doti tecniche dei musicisti e da quelle vocali di Bellamy (che resta impressionato, da adolescente, da uno show di Jeff Buckley, fatto che “sdogana”, per così dire, il suo falsetto). Il secondo lavoro del gruppo, “Origin of symmetry”, del 2001, conferma quanto di buono aveva offerto l'album d'esordio; brani come “Bliss”, “Plug in baby” e “New born” lanciano il trio al successo i n t e rn a z i o n a l e, b e n documentato da “Hullabaloo”, doppio album contenente l'esibizione allo Zenith di Parigi e una raccolta di b-sides. L'ascesa del gruppo è iniziata in modo irreversibile, e i s u c c e s s iv i d u e l avo ri , “Absolution” (2003) e “Black holes and revelations” (2006) amplificano a dismisura gli elementi che ne caratterizzano lo stile mu s i c a l e : h a rd ro ck trascinante, melodiche ballate, inni visionari ed evocativi, richiami all'opera e ad arie classiche. Una fotografia significativa ed emblematica di quello che sono diventati i Muse la offre la pubblicazione di HAARP, cd e dvd live registrati al Wembley Stadium di Londra nel giugno 2007, testimonianza della potenza musicale, dell'intensità emozionale e dei pirotecnici effetti offerti dalle esibizioni dal vivo della band. A tre anni di distanza dal fortunato predecessore, infine, esce nel 2009 quello che al momento è l ' u l t i m o c ap i t o l o d e l l a fortunata saga dei Muse: “The resistance”, un album il cui impatto sonoro è forse meno immediato ed accattivante rispetto al precedente, ma che è sicuramente il tentativo, sempre ambizioso, di sposare generi musicali apparentemente lontani, con risultati di tutto riguardo. Mark Beaumont, nell'introduzione 37 al suo libro, ricchissimo di interviste inedite non solo ai tre musicisti inglesi, ma anche a produttori, amici e compagni di avventura del gruppo, sottolinea come quella dei Muse sia stata un'ascesa a l l ' O l i m p o d e l ro ck sorprendente da un lato ma i n e l u t t ab i l e d a l l ' a l t ro : “Quando li incontrai per la prima volta, dimenticarsi di una band come i Muse era la cosa più semplice del mondo. […] Al Wembley Stadium, in quella mite serata del giugno 2007, dimenticarsi di una band come i Muse era la cosa più difficile del mondo”. God s ave t h e q u e e n . M a s o p rat t u t t o t h e Mu s e ! 9/10/11SETTEMBRE SETTEMBRE 9/10/11 GIOVEDI’ 9 SETTEMBRE CARMEN CONSOLI UNICA DATA NEL NORD EST + Fabio Abate + Thony second Stage : Signorsulu VENERDI’ 10 SETTEMBRE Main Artist TBA + BUD SPENCER BLUES EXPLOSION second Stage : Beer Beer Orchestra (France) + Melt +Rain Flowers SABATO 11 SETTEMBRE SKATALITES (JAMAICA) second stage: Mutual Joist + Gli Incolti + The Boots MEDIA PARTNER UFFICIALE Info: [email protected] - [email protected] - 339/1115264 - 347/0440895 ASOLO GIOVEDI’ 9 SETTEMBRE MEDIA PARTNER UFFICIALE CARMEN CONSOLI UNICA DATA NEL NORD EST Prevendite www.asolofreemusicfestival.it / www.boxol.it Posto unico in piedi: in prevendita 20,00 € - al botteghino 25,00 € Info: [email protected] - [email protected] - 339/1115264 - 347/0440895 o t t e r Ba eria t t e f f a C tte-riaEventi Sky e h c s u r B ria ica Barot-ecBa ir-reSnack - Mus En TUTTI I VENERDI’ SERA DJ SET OGNI GIOVEDI’ SERA KARAOKE Via ponticello, 40 Molvena (Vi) - Aperto dalle 06,00 alle 02,00 - Aperto 7 giorni su 7 - INFO 345/2758202. “Bedroom Revolution, vinili da collezionare” by Sir Taylor (VE) in un bar di New York e tra una The STOOGES”RAW POWER” bevuta e l'altra vengono KC321111 columbia US LP - con inner sleeve 05/73 messe in piedi le basi per Iggy torna in Italia il 16 luglio a pordenone per un'unica data Italiana che ripropone in versione live l'ultimo album realizzato con lo storico gruppo degli Stooges. Non il suo capolavoro ma un album decisamente seminale per la scena punk inglese con alcuni brani divenuti dei classici nei live di Iggy( e non solo!). Ricordo che del primo album degli stooges, edizioni, quotazioni ed aneddoti abbiamo scritto circa un anno fa. Penso che di “Fun house” non sia necessario dire o scrivere niente; classico assoluto del rock USA e facilmente reperibile a cifre veramente ragionevoli. Ben più complicata la storia i nve c e p e r i l c ap i t o l o conclusivo della saga Stooges con risvolti legali che complicarono non poco l'uscita del disco nel maggio del '73. L'eroina aveva travolto la band alla fine delle registrazioni di Fun House e ascoltando il disco, in cui le tracce seguono l'ordine di registrazione si avverte chiaramente una atmosfera di chaos crescente anche se ancora sotto controllo. Questo causerà non pochi problemi alla attività live promozionale successiva, che porterà ad uno scioglimento a tempo indeterminato. Leggenda vuole che David Bowie grande a m m i rat o re d e l l a b a n d incontri casualmente l'iguana riformare la band e registrare del nuovo materiale. James Williamson, sostituto di D.Alexander(gtr), Don e Ron Ashton e Iggy volano a Londra per registrare il primo di due album concordati con la CBS. L e re gi s t ra z i o n i q u i n d i includono parecchio materiale che verrà non incluso nel lp ma sarà regolarmente proposto nei live che seguiranno. Fresh rag; Gimme some skin; Tight Pants; Scene of the crime; Sick of you; Cock in my pocket ; Penetration etc furono tra i primi brani registrati (quasi tutti pubblicati postumi da BOMP rec) ma ritenuti dalla label troppo violenti per il proprio target commerciale ed essere associati a Bowie detentore del contratto editoriale! Furono tenuti su insistenza di Iggy, “Search and destroy” il riff di Tight Pants che divenne “Shake appeal”e Penetration in versione completamente differente. L'idea originale della band era quella di avere un suono molto 60's con una acustica che ri c o rd a s s e l o s t e re o ricostruito tipico dei primi album americani di Beatles e Stones con basso e batteria pampottati su un canale e la voce e chitarra sul canale opposto.Questo è c h i a ra m e n t e a n c o ra avvertibile in alcuni dei brani 42 del album pubblicato. Quando alla CBS ricevettoro i nastri finiti si rifiutarono di stampare il master preparato e così Bowie dovette rientrare dal tour americano in tutta fretta per sistemare le cose al maglio e permetterne la pubblicazione. Di fatto sul mercato uscirono due stampe c o n m i x a g gi a l q u a n t o differenti: la primissima edizione con un suono più cupo e i bassi maggiormente in evidenza ed una seguente con un suono più nitido ma troppo squillante sempre criticata da Iggy. Inoltre và notato che la prima stampa a m e ri c a n a e d e u ro p e a avevano una innersleeve o busta interna con foto di Iggy in azione che fa lievitare il costo del disco a livelli stellari. Preparatevi a sborsare per una b u o n a c o p i a o r i gi n a l e completa americana o inglese almento 130/150$ visto che al tempo il disco non vendette molto. Ricercatissima la stampa promo w/lbl USA con inserti vari, il 45 americano( Search n Destroy mono/stereo ma senza copertina) e il rarissimo singolo giapponese con copertina(Sarch and distroy/shake appeal). Da notare che esiste una stampa italiana di questo album su C B S a ra n c i o n e / n e ro, ovviamente rarissima. Ci vediamo sotto il palco ovviamente ! Shop on line www.rivieras.it 44 “Exclusive Interview” by Ilaria Rebecchi TEMPELHOF Berlinesi? No! I mantovani Tempelhof, con un'accattivante miscela di post dark-wave sperimentale a metà tra i Bauhaus e Eno, si svelano… Vi chiamate come un aeroporto di Berlino, se non s b ag l i o. E l a vo s t ra p re fe re n z a ve rs o l a Germania, in quanto a musica, non è difficile da intendere. Come mai? E c o m e è n at a q u e s t a propensione? In realtà, tutto è nato a seguito di un viaggio. Durante l'estate di tre anni fa passai qualche giorno a casa di un amico, Mizzi Stratolin, un pittore italiano riparato a Berlino d o p o a n n i p a s s at i a Barcellona. Berlino, come sa bene chi ci è stato almeno una volta, è una città aliena dal resto della Germania. Come ogni grande capitale è la sintesi perfetta di un mondo possibile, all'interno del quale convivono e si c o m p e n e t ra n o ra z z e, religioni, linguaggi artistici, dove il contemporaneo rilegge i lasciti di una storia d ra m m at i c a , fo l l e e disperata. E' una città che ti salta dentro e non se ne va più. Quando Mizzi mi portò a ve d e re l ' a e ro p o r t o d i Tempelhof rimasi folgorato. Quel nome iniziò a rimbalzare in testa e, una volta a casa, parlandone con Luciano, l'altra metà del progetto, venne scelto come nome. La vicinanza musicale, invece, è iniziata molto prima, con la passione per alcuni artisti della Morr Music e, in generale, per un certo mondo che parte direttamente dal Krautrock. NIN, Brian Eno, Mogwai e i Radiohead: tutto insieme nelle tracce di “We Were Not There For The Beginning. We Won't Be There For The End”… L'album è nato in simbiosi assoluta con i filmati che presentiamo dal vivo e che provengono direttamente dall'archivio della Cineteca di Bologna. Quindi, tutte influenze che citi, insieme ad altre e al nostro personale immaginario, si sono fuse a commentare le immagini. Lavorare partendo dalla fascinazioni di un documento dei primi del novecento è stata una s t ra o rd i n a ri a fo n t e d i ispirazione, anche se il disco esiste di per se e non come sonorizzazione. Avevamo in testa alcuni temi che abbiamo sviluppato, di volta in volta, sfruttando il pianoforte, le chitarre, i sintetizzatori. Ognuno di questi strumenti ha una p ro p r i a p e rs o n a l i t à e indirizza il pezzo verso territori non ipotizzabili all'inizio. Abbiamo seguito l'istinto e ci siamo lasciati trasportare senza fare molti calcoli. E le influenze? Da dove pescate l'ispirazione? E' un bel mix di vecchio e nuovo. Ognuno di noi ha i propri ascolti, spesso anche piuttosto distanti dalla musica che componiamo insieme. In generale potrei citare i Joy Division, il Krautrock in generale, Boards of Canada, Four Tet, Notwist, Godspeed you Black Emperor, Explosion in the sky, Fuck Buttons, Holy Fuck, Burial, Joy Orbison e la scena dubstep londinese. Parlando di etichette ci hanno influenzato molto le band della Morr Music, le releases della Warp, gli artisti della 4 A D. M a è u n e l e n c o veramente parziale, se lo dovessimo riscrivere altre dieci volte ne uscirebbero probabilmente dieci versioni differenti! L'elettronica oggi? Ancora un mondo da scoprire del tutto, oppure un settore t ro p p o ab u s at o ? E l e differenze con gli anni '80 e '90? L'elettronica è un linguaggio, e come tale non esiste di per sé. L'italiano può essere una lingua poetica ma se infarcita di bestemmie o di ignoranza risulta orrenda. Lo stesso vale per un linguaggio mu s i c a l e. U n a c e r t a e l e t t ro n i c a d i o g gi è ripugnante, perché chi la utilizza ne coglie sono il lato più volgare. Diciamo che, pur restando in tema di buon utilizzo della tecnologia, i m a rgi n i p e r i nve n t a re q u a l c o s a d i nu ovo s i “Exclusive Interview” by Ilaria Rebecchi 45 restringono ad ogni uscita di disco. Dalla metà degli anni '80 ad oggi, il revivalismo è diventato pericolosamente di moda... Oggi i mondi sonori sono ancora più labili e ognuno sceglie il proprio. Ripeto, l'elettronica è una via di espressione, quella che ci è più affine. La scena musicale italiana? Difficoltà di uscire, pro e contro? La scena italiana, per quanto piccola, esiste almeno nell'esposizione mediatica che una band riesce ad ottenere rispetto ad un'altra. E non è un fatto trascurabile, non si parla di narcisismo. Esposizione sui media significa, principalmente “esistere”, suonare, fare concerti. Detto questo, ci sono un sacco di ottime band in giro. Resta forse da capire se il promuovere fortemente l'esistenza di una scena italiana impedisca, o meno, alle band di percepire se stesse come una realtà a se stante, come minimo di livello europeo. Mi chiedo perché non dovrebbe essere così, soprattutto per quelle band che scelgono di cantare in inglese. Noi, un po' per caso, un po' per aspirazione, ci siamo trovati ad avere un'etichetta inglese e un disco promosso principalmente su quel mercato e, alla fine, è una cosa che ci soddisfa a pieno. Questo non significa che non teniamo all'Italia, tutt'altro, stiamo tentando di fare arrivare la nostra musica a più persone possibili e vorremmo fare molti più concerti di quelli che normalmente facciamo, anche se non è facile. Sperimentazione e t ra d i z i o n e … L a sperimentazione, per quanto ci riguarda, credo si fermi alla ricerca del suono. Tutto in natura “suona” e quindi tutto p u ò e s s e re u t i l i z z at o, registrato e riprodotto. Per il resto, l'attenzione rimane puntata sulla scrittura dei brani, sulla ricerca di fare buona musica. Il tessuto ge n e ra l e d e l l ' a l bu m s i presenta malinconico e perfetto per raccontare, con s t a m p o p re t t a m e n t e internazionale, le desertiche piogge invernali di periferia. Si, effettivamente “malinconico” è un aggettivo che in molti hanno utilizzato per descrivere l'atmosfera dell'album e credo che sia sostanzialmente vero. Per tutte le ragioni di cui abbiamo parlato in precedenza, per come è nato e si è sviluppato, il progetto è stato faticoso, doloroso, estenuante, anche se estremamente eccitante. Io, da un lato, lo avverto come un disco “post-alluvionale”, umido ventoso ed elettrico, vasto e luminoso. Dall'altro, è decisamente “urbano”, scuro e periferico. Ma certo, non spetta a noi dirlo… Via Prà Bordoni 43 Zanè (VI) Tel & Fax 0445315514 [email protected] WWW.SACRUMCOR.COM 50 “I’m old & my movies too” by Dj D (VI) appare anche semplice, nel corso L’UOMO CHE CADDE SULLA TERRA della visione però gli elementi (THE MAN WHO FELL TO EARTH) sono frammentati e avvolti nel Regia di Nicholas Roeg - Con : David Bowie, Candy Clark, mistero, non é difficile subire quindi un senso di smarrimento Rip Torn - Anno 1976 - Durata 138 min Da poco uscito in DVD in italiano (tengo ancora la videocassetta originale…) THE MAN WHO FELL TO EARTH è il vostro film dell'estate. Prendetevela con comodo dura più di 2 ore e mezza, vi consiglio di guardarlo durante la notte di San Lorenzo a partire dalle 2.00 di notte. Trattasi di un film tra i più sottovalutati troviamo un Bowie in splendida forma, probabilmente di gran lunga la sua migliore performance cinematografica, nei panni dell'alieno Thomas Jerome Newton che giunge sulla terra unicamente per salvare il suo pianeta dalla siccità. Nonostante il forte stato confusionale l'essere che si nasconde dietro il nome inglese Newton costruisce in poco tempo un impero finanziario delegato al suo avvocato di fiducia, in seguito si stabilisce con la cameriera Mary- Lo invaghita di lui e contatta uno scienziato per costruire un'astronave in cui immagazzinare l'energia necessaria al suo mondo. La CIA intanto si insospettisce delle fiorenti attività di Newton che viene tradito dai suoi collaboratori e consegnato a un equipe medico-scientifica. Metà anni 70, l'epoca in cui gli ideali progressisti del decennio precedente si schiantano presto contro una realtà immobile e sgradevole, per fortuna gli slanci creativi sono invece in continuo fermento nella musica e nel cinema grazie a titoli della portata di "L'uomo che cadde sulla terra", un'opera sperimentale-esistenziale come solo in quegli anni poteva essere concepita. La storia se riassunta come il suo stralunato, é proprio il caso di dire, protagonista alieno in cerca di acqua per il pianeta natio morente. Il senso sfuggente della pellicola deriva dal distacco della trama lasciata sullo sfondo, non é importante come nel 99% dei film, un aspetto che nel corso degli anni ha scomodato paragoni con i film "indecifrabili" di David Lynch, dietro la cinepresa del resto c'è Nicolas Roeg, uno dei più eccentrici e brillanti registi inglesi del periodo. Nel ruolo dell'alieno compare David Bowie. Curioso sapere che dietro le quinte del set si aggira anche il figlio di Bowie, Duncan Zowie Haywood, futuro regista del notevole fantascientifico "Moon" (2009). Bowie é Thomas Newton, un alieno dalle sembianze umane fragile sia nella psiche che nel fisico, colpisce la sequenza in cui viene sollevato di peso dalla cameriera Mary-Lo, caduto in un mondo incomprensibile che può rivelargli dei messaggi profondi e coerenti nelle trasmissioni tv, la scena dei monitor nell'albergo, ma anche una serie di pericoli e incomprensioni. Il film è tratto dal romanzo omonimo del 1963 di Walter Travis il film é uno sguardo duro e impietoso sulla società occidentale, insensibile anche di fronte la presenza di un essere alieno trascinato in un viaggio senza ritorno nelle debolezze terrene del denaro, sesso e alcool. Per tentare di costruire un'astronave che lo riporti a casa, Newton, mette in piedi un impero finanziario grazie a dei brevetti rivoluzionari nel campo della fotografia (in pratica si tratta dell'impiego dell'attuale tecnica digitale) e si rinchiude in un isolamento dorato seguito dalla ex-cameriera Mary-Lo, una bella e brava Candy Clark, una donna che tenta di scacciare la solitudine della sua vita con questo bizzarro "straniero": a dir poco memorabile la sequenza in cui si orina nelle mutandine quando scopre il vero volto di Newton, uscito dal bagno senza le lenti a contatto per mostrare agghiaccianti occhi da rettile e un corpo asessuato (Marilyn Manson ha preso diversi appunti per il suo look). Nel corso della vicenda Newton é rapito dai ricordi del pianeta di origine e dell'amata famiglia, uno scenario figurativo, povero ma creativo nella migliore tradizione della fantascienza anni 70, composto da sterminati spazi desertici e spartani costumi (simili a mute da sub con bombole) per una donna e due bambini dal make up alieno, intenti nei preparativi della partenza del capo-famiglia presso un'astronave-treno, quest'ultima incredibile nella sua resa artigianale di carta-pesta, eppure bellissima. Un ulteriore tocco psichedelico-esoterico al tutto é portato dalla colonna sonora firmata da John Philips (membro dei celebri Mamas & Papas) e Stomu Yamashta modulata su bizzarri motivi country-rock, la scena spazio- “IN BRIT”di C. Cristofari & M. Peotta (VI) 51 Heroes_Art temporale ambientata nel vecchio west, e momenti lisergici, si aggiungono inoltre canzoni di Roy Orbison, Louis Armstrong, Steely Dan, ecc. "L'uomo che cadde sulla terra" si abbandona ai piaceri della carne, non sono poche le scene di sesso presenti e in alcune compaiono anche dei genitali maschili (a riposo), il pene dell'attore Rip Torn nel ruolo del professore-scienziato Nathan Bryce viene impugnato da una scatenata studentessa, anche Bowie fa intravedere per una frazione di secondo un nudo integrale (troverete circa 4 minuti di nuto nelle scene tagliate inserite nell'edizione americana), l'attrice Candy Clark si concede in diversi scene senza veli. Uno dei produttori, Si Litvinoff, pochi anni prima aveva portato sullo schermo "Arancia Meccanica"(1971), forse non é un caso visto che la seconda parte della pellicola ha diversi punti di contatto con il film di Kubrick, anche il protagonista viene imprigionato e messo a disposizione di un'equipe medica dai metodi poco ortodossi (un'altra scena impressionante é il taglio di un capezzolo ) che ne sconvolgeranno per sempre la psiche. Nonostante girato negli splendidi scenari del New Mexico, una terra dove in pochi minuti si può passare dai deserti, ai canyon sino alla meraviglia delle foreste, il film é una produzione inglese cosi come la maggior parte del cast tecnico/artistico. Film tutt'altro che spettacolare, per buona parte grottesco e pieno di allusioni simbolico-sessuali, può essere visto anche come riflessione sullo scorrere inutile e annichilente del tempo, tutti i personaggi invecchiano tranne Newton, e la vaga illusione di una felicità impossibile anche per un essere giunto da un altro mondo. Come accennato è uscito in dvd per un'edizione italiana a dir poco disastrosa: non c'é la director's cut e manca la traccia in inglese. Rimane per sempre un film da vedere almeno una volta nella vita! La nuova tendenza della moda si chiama Heroes_Art ed è un progetto artistico che nasce nel 2009 dalle menti di Pio & Toffy). I due dopo l'esperienza londinese durata un anno con il gruppo indierock “mychelle” (rispettivamente chitarrista e cantante) gettano l'occhio all'ambiente underground elettronico nel vicentino che sta vivendo un momento di gran fermento ed espansione grazie a crew come “TrashDance” che opera principalmente nello storico locale bassanese “Vinile”. I due applicano il loro senso artistico non utilizzando la musica, come fatto nel progetto precedente, ma virando le proprie attenzione sull'abbigliamento. Comincia quasi per gioco, la creazione di T-shirt in pezzi unici, realizzate con tecniche spray, che riprendano principalmente i dresscodes che propone TrashDance durante le sue serate a base di Beat incalzanti e dancefloor infuocati. Con queste creazioni e grazie al proprio talento grafico, i due si mettono in mostra con la vincita di un concorso in occasione della partecipazione di Pink is Punk come Special Guest , ed in poco tempo il progetto acquista sempre maggiore interesse. Nasce cosi nel tardo 2009 “Heroes_Art”, che si propone come brand d'abbigliamento che vuole identificare pensieri e non solamente persone. Un brand trasversale che pone grande attenzione al significato delle cose che ci circondano e ne dà un i n t e rp re t a z i o n e i ro n i c a , provocatoria, attraente, dinamica, interessante.Comincia frenetica la corsa per la produzione di T-Shirt all'altezza del mercato e a marzo vedono la luce le prime due T-Shirt in serie limitata (solo 60 esemplari) marchiate “Heroes” che riscuotono subito un successo oltre le aspettative esaurendosi in meno di due settimane. Comincia in questo momento la sponsorizzazione e collaborazione con Team di organizzatori eventi, quali “Black Mamba Team” che operano principalmente nel centro storico vicentino e grazie alla realizzazione di videoproiezioni ed una linea di T-shirt dedicata (anche queste di ottimo successo) il marchio comincia a crearsi un proprio spazio ed un proprio target. Viene mandata in produzione la seconda serie limitata di maglie (comprendente 2 grafiche anche questa) che bissa il successo della prima. Le collaborazioni si estendono in quantità e varietà, grazie alla realizzazione di set fotografici per altri eventi come “Scatta l'aperitivo” (Festa Aperitivo organizzata da “ID-Don't Lose Your Identity”) e sponsorizzazioni per il locale “A4” negli eventi “Midweek” e “Vanity” che terrano impegnato “Heroes_Art” per buona parte dell'estate. “Heroes” sostiene anche Djs emergenti ma molto promettenti della scena vicentina come “New Noise” e “OMKY” tramite creazione grafica e video. Collaborazioni arrivano anche dal mondo della musica “suonata” grazie all'impegno per sostenere la band electro-rock “Kid On Moon”, con realizzazione di video, foto, e T-shirt. Rock e moda? E' ancora possibile! VIA GAMBA BASSANO - VIA GAMBA BASSANO - VIA GAMBA BASSANO - TAVERNA AL GALLO FIETTA DI PADERNO D. G. (TV) INFO 0423.53090 / 320.411.04.19 ... 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Nel 1941 partì per il fronte arruolandosi nei Derby's Danger ed in un secondo momento, a causa di un ferimento in Nord Africa, come corrispondente di ammirare le produzioni del maestro newyorkese nella città di Milano presso il nuovissimo spazio dedicato all'arte fotografica nato dalla collaborazione della casa editrice Contrasto con il Corriere della Sera e ATM , la “Fondazione FORMA per la fotografia”. L'esposizione, intitolata “Sulla Scena” e realizzata grazie al contributo d e l l a C P I ( C re at ive P h o t o grap h e rs I n c. ) s i propone di elogiare la capacità di Stern di osservare con ironia il mondo patinato delle majors e degli attori adorati come divinità del mondo antico, smitizzando e talvolta facendo indossare al soggetto rappresentato un abito totalmente lontano da quello imposto in superficie: James Dean ( suo grande amico e protagonista delle sue più famose fotografie), ritratti intensi delle bellissime Marilyn Monroe , Audrey Hepburn, Rita Hayworth ed Elizabeth Taylor, simboli a stelle e strisce quali John Wayne, Marlon Brando ma anche musicisti come Louis Amstrong, Ella Fitzgerald, Frank Sinatra e registi come Sir Alfred Hitchkock . Grandi nomi della storia del costume per un magnifico precettore dell'obbiettivo. guerra per la rivista “Stars and Stripes” seguendo lo sbarco delle forze alleate in Sicilia. Ma è a Los Angeles che Stern riuscì portare a compimento il suo personale sogno americano: collaborando come fotografo di scena in nu m e ro s e p ro d u z i o n i hollywoodiane (tra le quali Citizen Kane di Orson Welles) entrò in contatto con il mondo del cinema diventando f o t o gra f o u f f i c i a l e d i innumerevoli star della cinepresa, passati alla storia anche grazie a quegli scatti tanto perfetti e lucidi nella loro composizione tecnica quanto smisuratamente intimi nella rappresentazione. “Sulla Scena - Fotografie di Phil Stern” Dal 17 Giugno sarà possibile Dal 17 giugno al 12 settembre 2010 Piazza Tito Lucrezio Carlo - Milano CAN NEVER DIE! PARTY SABATO 3 LUGLIO INGRESSO RISERVATO AI SOLI SOCI DEL CLUB