L`uomo solo si leva che il mare è ancor buio e le stelle vacillano. Un

L’uomo solo si leva che il mare è ancor
buio
e le stelle vacillano. Un tepore di fiato
sale su dalla riva, dov’è il letto del
mare,
e addolcisce il respiro. Quest’è l’ora in
cui nulla
può accadere. Perfino la pipa tra i
denti
pende spenta. Notturno è il sommesso
sciacquìo.
L’uomo solo ha già acceso un gran
fuoco di rami
e lo guarda arrossare il terreno. Anche
il mare
tra non molto sarà come il fuoco,
avvampante.
Non c’è cosa più amara che l’alba di un
giorno
in cui nulla accadrà. Non c’è cosa più
amara
che l’inutilità. Pende stanca nel cielo
una stella verdognola, sorpresa
dall’alba.
Vede il mare ancor buio e la macchia di
fuoco
a cui l’uomo, per fare qualcosa, si
scalda;
vede, e cade dal sonno tra le fosche
montagne
dov’è un letto di neve. La lentezza
dell’ora
è spietata, per chi non aspetta più
nulla.
Val la pena che il sole si levi dal mare
e la lunga giornata cominci? Domani
tornerà l’alba tiepida con la diafana
luce
e sarà come ieri e mai nulla accadrà.
L’uomo solo vorrebbe soltanto dormire.
Quando l’ultima stella si spegne nel
cielo,
l’uomo adagio prepara la pipa e
l’accende.
(Lo steddazzu, Cesare Pavese)
NOTA INFORMATIVA II/ 2012
del 27 febbraio 2012
A cura di Irene Battaglini
Carissimi Viaggiatori di Polo Psicodinamiche,
Si può dire che ci sono luoghi in cui abitiamo, e luoghi che ci abitano. Il Polo Psicodinamiche per qualcuno di noi è un
luogo da abitare, seppure per breve tempo. In cui sentirsi a casa, in cui sentirsi al sicuro. In cui transitare per accertarci
che anche il porto di mare più buio ha una lampada tremolante che ci fa sentire meno soli, in cui accamparci per un poco
con la nostra tenda da campo consumando le suole di posta in posta, di oasi in oasi, nel tentativo di strappar via le poche
cose che servono a restare svegli, a non precipitare nel nostro sogno.
In altri casi, il luogo abita l’uomo, lo conosce, lo attraversa. E’ dotato di un destino, e lo consuma nell’uomo in cui si
imbatte, là dentro semina qualcosa, e tutto dipende da quale terreno incontra, da quali cure quei semi potranno trarre
fortuna. E’ un topos, questo, privo di felicità transitorie, è un luogo di passi, che ti mettono dentro la traccia di una
chiamata che si può definire Ideale, ma anche Progetto, e Sogno. E’ la tensione verso questo che deve essere giusta, è la
tensione verso questo che può essere lambita dallo sguardo dello scettico ma non deformata dallo specchio di chi ha fame
di certezze. La chiamata è quella dello sguardo visibile aperto al cuore dell’invisibile. Vision, la chiamano gli esperti di
organizzazione.
Dipende solo da noi scegliere quale luogo abitare, e da quale luogo essere conosciuti.
Nel mare ombroso e a lungo tormentato dalla contraddizione, non dovrebbe regnare l’ambivalenza. Ed invece vi persiste
con l’efficacia di un torrente di acqua che non disseta. Per questa ragione, abbiamo pensato di dare spazio a iniziative che
non possono non essere interessanti soprattutto a coloro che attraversano un momento di riflessione.
Tutte di altissima qualità.
Mentre si sta svolgendo con successo il Corso di Mediatore Familiare, a marzo si protrae l’incontro tra Psicologia e
Oncologia con il Master di secondo livello La psiche nel corpo che soffre e la nascita del Forum di Psiconcologia. Al
livello della clinica applicata, un corso introduttivo alla discipline naturali con un approccio elegante alla Riflessologia
Plantare ed un approfondimento sulle prassi della cura con un corso destinato Superare l’idea di autosufficienza nella
malattia cronica.
Il calendario eventi prevede due momenti di grande impatto emozionale, con la seconda conferenza (il 20 marzo alle 18)
del ciclo Le emozioni della crisi, per tema: “L’ingorgo emozionale nelle organizzazioni in crisi”; mentre domenica 25
marzo alle tre e mezzo vi aspettiamo nella nostra aula Fromm per le Conversazioni di Psicologia dell’Arte – con the e
biscotti – per un Seminario psicodinamico a candele accese: I fantasmi del Sé e della dissociazione nell’arte di Van Gogh,
Utrillo e Amedeo Modigliani. Se vedrete passare ogni tanto un gatto bellissimo, è Neve. Silente e celeste. A proposito di
arte, proponiamo la lettura della Still Life di Giorgio Morandi.
Scritti pregevoli sulla nostra Frontiera di Pagine, con l’editoriale su Wislawa Szymborska e “la sperdutezza” di Giovanni
Testori.Una frontiera che ha varcato le soglie della Toscana con l’omaggio ad Antonia Pozzi annoverando il bellissimo
lavoro La Parola sotto la parola nei contributi bibliografici ufficiali della poetessa milanese scomparsa a soli 26 anni nel
1938; e oltrepassando gli oceani con la recensione sulle Composizioni di Juan Gelman, andando ad approdare
direttamente sul sito ufficiale in Argentina.
Vi segnaliamo infine la rassegna stampa sulla Giornata di Studio Conversazioni sull’Opera di Francesco Nuti: AGI,
IRISPRESS, LA NAZIONE, RADIO INSIEME, NOTIZIE DI PRATO. Molte le richieste per riproporre eventi con questa formula.
AugurandoVi un buon viaggio alla ricerca di un luogo dove far posto alla non-pipa dipinta da René Magritte, ci
aggiorniamo alla prossima Nota Informativa.
Saluti cari, Irene Battaglini
[email protected]