Un quadro celeberrimo questo “Quarto Stato” che si offre all’incontro col pubblico nella forte cornice della Galleria d’Arte Moderna. Non sia la fortuna iconografica del dipinto a costruire un ostacolo all’incontro da cuore a cuore, tra l’opera e il visitatore. L’occhio libero e terso con cui lo contempleremo ci porrà al riparo dal rischio di “subirlo” come una delle tante immagini del nostro tempo divorate dall’abitudine, sigillate in una icona mai giunta a significato. Siano la qualità della pittura, la materia, il colore, l’ombra, la luce a parlarci direttamente fino a permetterci di udire e far risuonare in noi il sentimento che anima quella umanità fissa sulla tela. Ci apparirà allora l’incanto e la trepidazione di un’alba umana. Quest’alba porta in sé delle domande che sbocceranno, come vuole il nostro destino di uomini. Sandrino Schiffini