Il 'signoraggio' bancario spiegato a mio figlio.
Capirlo per poterlo spiegare a tutti.
29/7/2012 da altervista.org
Uno degli argomenti nativamente in scaletta sul blog è
proprio quello relativo all'argomento del "signoraggio
bancario". Passateci la battuta, ma il signoraggio ormai è
inflazionato come tema. Così abbiamo sempre rimandato la
pubblicazione di un articolo su tale argomento. Il motivo
fondamentale di questa mancanza risiede nel fatto che
l'argomento "signoraggio e sistema monetario
internazionale" è ben affrontato, argomentato e diffuso da
molti siti e blog che da anni si occupano di fare informazione specifica. Questi siti e blog offrono informazioni
dettagliate, fonti e bibliografie più che esaustive, per non parlare del l'ottimo lavoro svolto dagli esperti che
seguono il problema. Siccome il rispetto per il lavoro altrui è sacrosanto, abbiamo preferito non proporre
l'ennesimo, ridondante, articolo sul signoraggio, ma piuttosto consigliare ai nostri lettori di informarsi presso le
fonti facilmente reperibili su internet delle quali saremo lieti di indicarvene le più serie, quindi scriveteci.
Volendo contribuire alla comprensione del fenomeno del sistema monetario internazionale abbiamo deciso di
affrontare il tema da un punto di vista discorsivo, da parte di un figlio curioso che chiede al padre informato. Così
abbiamo deciso in redazione di articolare e pubblicare le risposte che inviamo ai nostri lettori e ad alcuni
giornalisti che ci chiedono per esempio che cosa si intenda per "debito virtuale o reale", avendo a disposizione
consulenze di esperti nel settore, come nel caso della proposta del dott. Miclavez, autore di Euroschiavi e
Euflazione, avendo inoltre la fortuna di ospitarlo tra i nostri articoli.
Tra tutte le risposte ai lettori visionate al riguardo di questo tema, abbiamo deciso di pubblicare un caso
strettamente personale, ciò che è accaduto due settimane fa tra il nostro co-redattore Marco Cutolo e suo figlio
che frequenta il secondo liceo scientifico. Di seguito il dialogo father to son.
- Papà tu ti occupi di debito pubblico e di economia per le testate e i blog per i quali scrivi?
- Diciamo di si, tanti se ne occupano in questo momento anche perché è uno degli argomenti portanti di questo
periodo di crisi economica. Perché me lo chiedi?
- Perché voglio cercare di capire cos'è il debito pubblico e poi su internet, su facebook, non si parla di altro se non
di questo e del signoraggio bancario. Molte cose non le capisco, pare essere un argomento complesso.
- In realtà l'argomento non è complesso. Uno dei segreti della riuscita di questo sistema economico monetario sta
proprio nella sua banalità, così semplice che è facile sfugga alla mente. Non ti fare spaventare dall'istituzionalità
delle argomentazioni. Quando si parla di debito pubblico si parla dello stesso debito che tu concepisci benissimo
riguardo l'acquisto di una lavatrice a rate. E' la stessa identica cosa. Nessuno è più proprietario delle sue
ricchezze e del suo benessere, ne della sua salute. E' tutto prestato, tutto a debito, in tutto il mondo. Più una
nazione è ricca più il suo debito è alto. E' come se in questa casa fosse vietato possedere qualcosa e fosse
obbligatorio avere tutto in prestito a rate e con gli interessi. In un mondo così chi ha più cose di conseguenza ha
più debito.
- E' questo sarebbe il signoraggio bancario?
- No, questo è il sistema economico basato sul debito. Il signoraggio è solo una piccola parte di questo sistema
anche se nell'ultimo decennio se ne sono esasperati i limiti tanto che il signoraggio bancario si è trasformato
molto. Si continua ad usare questo termine per sintetizzare il concetto di privatizzazione della moneta e del
guadagno che le banche private come la BCE e la Federal Reserve ne ricavano distribuendola, ormai a prestito e
a debito.
- Non credo di aver capito.
- Ok. Cercherò di raccontarti la storia in modo da farti degli esempi facili perché sta nella semplicità il
trabocchetto. Sei pronto? Seguimi bene.
- Ci sono!
- Tutto nasce in Italia (cominciamo bene!) con le
repubbliche marinare, specialmente quelle di Genova e
Venezia. Dai porti di queste città partivano navi cariche di
beni dirette verso altre nazioni, città, repubbliche. Le merci
trasportate venivano vendute o in cambio di altre merci o in
cambio di monete (gettoni in verità) d'oro. Tutti i beni
avevano un valore di mercato basato sull'equiparazione con
altri beni o sul valore in oro deciso dal mercato.
- Come oggi?
- Da questo punto di vista si, esattamente come oggi. Quindi le navi trasportavano merci e monete d'oro. Puoi
capire il rischio che si correva nei mari durante i viaggi dal porto di Genova sino in Turchia a causa dei pirati e del
rischio di essere derubati dell'oro una volta sbarcati a destinazione. Nessun ladro può rubarti sotto il naso 10
carcasse di mucche, ma può benissimo portarti via un piccolo forziere di monete d'oro. Per risolvere questo grave
problema la repubblica marinara di Genova, forte del suo impero e del suo mercato in tutto il mediterraneo,
decise di creare la prima moneta cartacea, anzi, il primo "titolo" pagabile a vista al portatore, numerato,
protocollato, certificato. Perché tutto funzionasse però c'era bisogno che nei luoghi di destinazione dei mercati vi
fossero degli istituti delegati dalla repubblica di Genova, affinché si potessero cambiare questi titoli ricevendo in
cambio oro. Così nacquero le banche. I mercanti caricavano le navi di merci e invece di caricare forzieri di oro
andavano in banca e si facevano dare un titolo che valeva quanto oro si sarebbero dovuti portare. Questo oro
veniva versato in banca in cambio del titolo.
A destinazione i mercanti vendevano la merce che trasportavano e ne acquistavano altra per caricare le navi, ma
non pagavano più con l'oro (sia in forma di "moneta" o gettone, sia in forma di lingotto) bensì con questo titolo. Il
mercante straniero riceveva tale titolo grazie al quale poteva andare in una banca affiliata in zona, presentarlo e
ricevere in cambio tanto oro quanto valeva il titolo. Quindi se il portatore aveva un titolo che valeva 100 gettoni
d'oro, presentandolo in banca questa prendeva il titolo, lo distruggeva dopo averlo protocollato come "cambiato" e
consegnava al portatore 100 gettoni d'oro.
- Così sono nate le banche?
- In un certo senso... diciamo che era nato il servizio di deposito bancario. Un servizio utile direi.
- Eh si, utile e intelligente!
- Già. Ma a qual punto, una volta che il sistema di credito a distanza era stato
accettato ufficialmente in tutto il mediterraneo, accadde l'imprevisto! I titoli
avevano acquistato talmente tanta fiducia nei portatori che erano pochi coloro
i quali avendone uno si scomodavano per andarlo a cambiare per
ritornarsene con le sacche piene di oro. Primo per scomodità di trasporto,
secondo per il rischio di essere derubati. Così pochi cambiavano il titolo in
oro e molti invece compravendevano beni scambiandosi i titoli. Ora si che si
può dire che erano nate le banche! Queste avevano i caveau pieni di riserve
di oro e la popolazione mediterranea faceva mercato con i loro titoli perché si fidavano del sistema. Il titolo valeva
sicuramente tanto oro quanto riportato sulla facciata del titolo.
- Ed era vero?
- Accidenti se era vero!
- E cosa c'è di sbagliato in questo?
- In questo niente, ma la storia non finisce qui. Si affaccia il primo lato oscuro del sistema bancario nel momento
in cui le banche si accorgono di avere molto oro depositato e inutilizzato, quindi fermo.
- Perché tutti utilizzavano la moneta cartacea e i titoli lasciando l'oro in banca come deposito reale della loro
ricchezza.
- Proprio così. Da questa constatazione partì un ragionamento di tipo algoritmico, statistico. Le banche erano
interessate a un dato molto importante: quante persone andavano a ritirare contemporaneamente l'oro
scambiando con questo i titoli? Il dato riportava un numero assai basso, nell'ordine delle unità percentuali.
Assumiamo per comodo che la percentuale fosse del 5%. Questo voleva dire che solo il 5% dell'oro depositato in
banca veniva richiesto, riscosso, movimentato dai clienti e che il restante 95% rimaneva costantemente in
deposito. Allora perché non utilizzare questo oro, questo valore, immobilizzato? Perché non farlo fruttare? Fu così
che le banche allora stabilirono una percentuale di "sicurezza" oltre la quale poter operare in tranquillità con l'oro
depositato dai clienti, assicurandosi di avere una riserva aurea sufficiente ad affrontare eventuali richieste o picchi
di richiesta di cambio oro/titoli. Questa percentuale venne stabilita nell'ordine del 20% circa. Fu così che nacque il
concetto e il meccanismo di "Riserva frazionaria". Questo sistema permetteva alle banche di poter disporre
del'80% dell'oro depositato per i suoi affari.
- Affari? Di che tipi di affari poteva occuparsi una banca?
- Prestiti. L'80% dell'oro poteva venire utilizzato per prestare oro, denaro, a chi lo richiedesse guadagnandoci
l'interesse sul valore prestato, esattamente come gli interessi di oggi. Prestavano cento per riceverne centotrenta
nel tempo. Fu così che le banche passarono dall'essere istituti di risparmio a istituti di credito e risparmio.
- Ma i clienti sapevano di questo meccanismo, di questo sistema, di questo business fatto con i loro soldi e con le
loro riserve di oro?
- Qui la cosa inizia a farsi complicata. I clienti non potevano sapere questo o non si sarebbero più fidati di una
banca che utilizza l'80% dei tuoi risparmi per prestarli in giro e guadagnarci. Quindi nacquero nuovi tipi di
contratto, nuove clausole. Si faceva firmare il contratto dove questo veniva detto, ma in forma molto poco chiara e
trasparente, altrimenti, ripeto, nessuno avrebbe più affidato i suoi risparmi a una banca. Inoltre, per invogliare gli
utenti a versare i loro risparmi in banca, venne inventato il tasso di interesse sui soldi versati sul conto, quindi
anche il cliente guadagnava se affidava i suoi risparmi alla banca. Conveniente no? Perché tenermi l'oro o i
soldi/titoli sotto il materasso quando depositarli in baca significava anche guadagnarci nel tempo?
Certo nessuno si domandava seriamente come fosse possibile fare soldi dal nulla, come fosse possibile che una
banca da una somma X versata potesse ritornarti indietro una somma X + q. Come si dice "a caval donato non si
guarda in bocca". Ai clienti veniva data, distribuita, una parte di guadagni derivanti dai finanziamenti. In effetti il
sistema era geniale. In questo modo si facevano soldi dal nulla e inoltre si distribuiva tra la popolazione più
moneta e oro di quanta in realtà non ce ne fosse in deposito, in reale ricchezza. Fu così che per la prima volta la
ricchezza reale divenne man mano ricchezza statistica. Questo sistema è andato avanti per secoli, evolvendosi e
strutturandosi sempre di più. Inoltre è facile capire come il fare soldi dal nulla avesse portato le banche a
diventare straordinariamente ricche! Lo stesso sistema della ricchezza statistica venne utilizzato dalla
assicurazioni, ma questa è un'altra storia che ti sarà più facile capire ora che inizi a conoscere il sistema
economico basato sulla moneta.
- Quindi il signoraggio cosa sarebbe?
- Non ho mai parlato di signoraggio. Molti confondono questo termine e lo utilizzano a sproposito per indicare un
problema più grande, le cui origini ti sto spiegando. Alcuni utilizzano questo termine come convenzione per
intendere il concetto di "nuovo sistema monetario internazionale".
- Nuovo?
- Esattamente. Come ti stavo dicendo il sistema si è evoluto sempre di più e la ricchezza dell'occidente galoppava
in modo così veloce che il sistema economico e monetario faticava a seguirla. I soldi iniziarono a non bastare più,
soprattutto dopo la rivoluzione industriale sino ai giorni nostri. Così le banche furono "costrette" a rivedere i
numeri, ad osare, ritoccando come prima cosa la percentuale di riserva frazionaria. Inizialmente la riserva
frazionaria era del 20%, pensa che oggi è al di sotto dell'1.5%. Questo si è ottenuto con una sponsorizzazione dei
prodotti finanziari. Siccome l'unico ostacolo al ribasso della percentuale della riserva frazionaria era rappresentato
dai cittadini che ritiravano i soldi agli sportelli, si è cercato di diminuire drasticamente questo fenomeno, cercando
di incentivare sempre più i contribuenti a investire il loro denaro e a non prelevarlo, ne a tenerlo fermo.Questo
enorme flusso di denaro, queste continue iniezioni di moneta portarono subito come conseguenza un fenomeno
finanziario chiamato inflazione.
- E cosa è l'inflazione?
- Se dovessi parlarti dell'inflazione dovrei aprire un grande capitolo a parte. Quindi, al fine di proseguire con
l'illustrazione del funzionamento del sistema bancario, ti rimando a una definizione da manuale che ti lascio per
compito:
In economia il termine inflazione indica un generale e continuo aumento dei prezzi di beni e servizi
in un dato periodo di tempo che genera una diminuzione del potere d'acquisto della moneta.
Con l'innalzamento dei prezzi, ogni unità monetaria potrà comprare meno beni e servizi,
conseguentemente l'inflazione è anche un'erosione del potere d'acquisto.
Vi sono diverse possibili cause dell'inflazione. L'aumento dell'offerta di moneta superiore alla
domanda, stimolando la domanda di beni e servizi e gli investimenti, è unanimemente considerata
dagli economisti una causa dell'aumento dei prezzi nel lungo periodo. Altre cause sono l'aumento
dei prezzi dei beni importati, l'aumento del costo dei fattori produttivi e dei beni intermedi, in
seguito all'aumento della domanda o per altre ragioni. Nell'ambito dell'aumento del costo dei fattori
produttivi svolge altresì un ruolo l'aumento del costo del lavoro. Da approfondire qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Inflazione
Capirai da solo che questo sistema, così portato all'estremo, non poteva reggere se non incentivando un sistema
del debito, secondo il quale tutto, dal denaro ai beni, doveva tendere ad essere prestato.
- Altrimenti addio riserva frazionaria...
- Proprio così. Ma da questo momento entra in gioco la seconda grande mutazione del sistema bancario dopo
quella dell'introduzione della riserva frazionaria: la gestione privatizzata del debito tra paesi e la centralizzazione
del problema dell'inflazione. In poche parole gli stati non riuscivano più a mantenere in equilibrio un sistema
completamente virtuale, soprattutto non riuscivano a scambiarsi beni e servizi in modo equo ed equilibrato,
pensiamo all'Europa e agli USA. Il sistema, la ricchezza, non poteva dipendere da quanto fossero bravi i singoli
stati a tenere sotto controllo questo cavallo sbizzarrito del capitalismo sfrenato e senza regole. Fu così che invece
di fare qualche passo indietro, invece di frenare durante questa impazzata corsa in discesa ripida senza freni, si
incentivò il sistema ai limiti dell'insostenibilità. Gli Stati decisero di privatizzare la gestione della loro moneta in
modo da delegare a privati sia l'emissione della moneta, sia il controllo dell'inflazione, sottraendo di fatto ai
cittadini la sovranità monetaria. Secondo te i privati avevano a cuore il controllo dell'inflazione avendo in mano la
gestione del denaro dell'intera popolazione mondiale? Tu lo avresti avuto così a cuore?
- Onestamente credo di no... e quindi cosa è successo?
- I privati si fecero carico del controllo dell'emissione monetaria e di tenere sotto controllo l'inflazione in cambio
del guadagno provigionale sulla percentuale sui soldi gestiti ed erogati. Saltiamo qualche decennio e parliamo
direttamente dalla BCE (Banca Centrale Europea). La BCE ancora oggi guadagna il 3% del valore facciale
(quello indicato sulla facciata delle monete, ad esempio 100€) per ogni moneta stampata e distribuita. Immagina
tutti i miliardi di euro che vengono immessi solo nel mercato europeo e fatti due conti!
- Il 3%? Ma è una percentuale che non ha alcuna giustificazione!
- Per questo prima di arrivare a questa soluzione si è fatta la propaganda sul concetto di libero mercato. A questo
punto ti domando: quale interessa avevano realmente le banche private visto che guadagnavano il 3% su ogni
moneta stampata?
- Beh, questa è facile: cercare di stampare quanta più moneta possibile.
- Elementare conseguenza. Ma non ti sei chiesto una cosa o l'hai persa di vista. L'oro, in tutto questo
meccanismo, le riserve auree, che fine hanno fatto?
- Da quello che ho capito sino ad ora le riserve auree non corrispondevano più alla ricchezza messa in
circolazione da un bel po' di tempo direi.
- Esattamente! Si è perso completamente il valore reale della moneta. Questo valore è diventato del tutto virtuale
e si basa completamente sulla fiducia che noi portatori abbiamo in essa. Ed è qui che
interviene il concetto di signoraggio! Ma per signoraggio non intendo quello spiegato nei
libri di storia riguardante il periodo del feudalesimo e nemmeno il concetto accademico
bocconiano. Per questo concetto scolastico ti rimando ancora una volta a un compito da
fare a casa e a informarti sul concetto ufficiale di signoraggio inteso sia come usanza
medioevale sia come signoraggio bancario. Ti parlerò invece del signoraggio per come
viene applicato in pratica oggi ed ha a che fare con la virtualizzazione del sistema
monetario e sulla virtualizzazione del concetto di debito.
- Virtualizzazione? In che senso?
- Nel senso che il sistema bancario e monetario così come te l'ho spiegato sino ad ora
in pratica non esiste più. Ti faccio un esempio tra come era prima e come è ora:
Partiamo dal presupposto scritto sopra secondo il quale a garanzia del valore reale della
moneta non vi è più nulla, niente oro, niente ricchezza, se la moneta scompare, di conseguenza, scompare la
ricchezza monetaria (ma non economica).
Quando la moneta e il debito erano reali:
Io prendo dell'oro, tutte le mie riserve d'oro e visto che non posso girare con lingotti e compravendere con blocchi
di oro decido di stampare tanta moneta quanto oro ho. Se io presto questa moneta a te e tu non me la ridai, tu
con quella moneta puoi comprarti tanto oro quanto vale. Quindi io ci ho perso il valore equivalente al valore della
moneta che ti ho prestato. Per esempio ti ho prestato 10.000€? Se tu non me li ridai ci ho perso esattamente
10.000€.
Oggi invece funziona così:
Prendo dei post-it, diciamo 1000 post-it e li pago in totale 10€.
Poi su ogni post-it faccio stampare una cifra in euro, diciamo 10€. (Valore nominale)
Io presto a te 1000 post-it per un valore stampato pari a 10.000€. Ma io non ho messo in quei post-it 10.000€
della mia ricchezza, ma solo 10€ più l'inchiostro e il lavoro... assumiamo indicativamente 20€. ( Valore intrinseco)
Se tu non mi ridai i post-it che ti ho prestato, io quanto ho perso nominalmente? 10.000€, ma realmente? 20€.
Io ovviamente faccio il gioco di arrabbiarmi come se tu mi avessi rubato ben 10.000€, ma dentro di me sono
arrabbiato realmente solo per la perdita del 20€.
L'Argentina ai tempi del crack finanziario disse a tutti i suoi debitori: "sappiamo che il debito è virtuale... vogliamo
parlarne davanti a tutti o facciamo finta di niente e manteniamo il gioco sino a che non si calmano le acque?".
L'Islanda Idem: "decidiamo di non pagarvi 4 miliardi di euro". Se veramente l'Inghilterra avesse perso 2 miliardi di
euro (e altri 2 miliardi l'Olanda) non se ne starebbe li buona come se non fosse successo niente. Sono state
combattute guerre e stermini di popoli per molto ma molto meno. Perchè? Semplicemente perchè le banche e il
regno inglese non hanno perso 4 miliardi realmente, ma solo una microscopica parte di essi.
Ho cercato di spiegare la differenza tra valore nominale e valore intrinseco in "soldoni". Il signoraggio, in pratica e
non in teoria, è proprio questo, avallato e permesso dalla privatizzazione della moneta. Inflazione? Gli Stati
occidentali decisero sin dagli anni 60/70 di privatizzare la moneta vendendo il servizio della manutenzione
dell'inflazione ai privati ai quali hanno venduto la sovranità monetaria. Il punto è che è stato solo un grande
inganno perchè, come vediamo, nessuno si è occupato di mantenere equilibrata l'inflazione e si è stampato
migliaia di volte più denaro di quanta ricchezza possedessimo. Ed eccoci qui.
- L'esempio che mi hai fatto sui "post-it" però riporta un concetto nuovo e delle percentuali di signoraggio molto
diverse da quelle che mi hai indicato prima. Inoltre da alcuni
documenti in rete si parla di un signoraggio pari al 103%, in
sostanza si dice che la BCE ci presta 100€ (che gli sono
costate 30cents per la fabbricazione e distribuzione) e alla
scadenza dell'obbligazione che si da in cambio della
moneta (che certifica alla banca che quella moneta vale
effettivamente 100€ e non 30cents) gli Stati, ovvero i
cittadini, devono ridare 103€ alle banche private e sarebbe
così che il debito pubblico cresce in continuazione. Ma da
questo punto di vista le percentuali non corrispondono.
Insomma la BCE ci guadagna il 3% o il 103% su ogni
moneta emessa? C'è una bella differenza!
- L'incoerenza è solo apparente, nel senso che bisogna distinguere tra teoria, contrattualistica e pratica. Come ti
ho spiegato sopra, oggi, in pratica e non in teoria, il sistema è molto simile a quello dei post-it. Per contratto tra
Stati e banche private queste ultime guadagnano il 3% del valore nominale di ogni moneta emessa, non prestata,
ma emessa e distribuita. Negli anni è accaduto che proprio a causa di tutto lo scelerato sistema che ti ho
descritto, tutti gli Stati si sono continuamente indebitati siano ad arrivare a un punto di insostenibilità. A questo
punto gli Stati hanno iniziato ad avere bisogno di moneta, di liquidità, di finanziamenti che esulano dal rapporto
originale che regola il sistema Stato-banca privata. Gli Stati a chi chiedono soldi in prestito?
- Inizio a capire... alle banche, alla BCE!
- Già. Quando uno Stato ordina sovranamente la stampa di 100€, per contratto la BCE ne ricava 3€. Quindi
il "signoraggio" equivale al 3%. Ma se lo Stato chiede in prestito alla BCE della moneta cosa succede? E' legale tanto quanto amorale e abominevole, soprattutto nei confronti dei cittadini che non hanno mai
scelto questo sistema economico/monetario!>>
- E' legale tanto quanto amorale e abominevole, soprattutto nei confronti dei cittadini che non hanno mai scelto
questo sistema economico/monetario!>>
- E' legale tanto quanto amorale e abominevole, soprattutto nei confronti dei cittadini che non hanno mai scelto
questo sistema economico/monetario!>>
- E' legale tanto quanto amorale e abominevole, soprattutto nei confronti dei cittadini che non hanno mai scelto
questo sistema economico/monetario!>>
- E' legale tanto quanto amorale e abominevole, soprattutto nei confronti dei cittadini che non hanno mai scelto
questo sistema economico/monetario!>>
- Ora tutti gridano a gran voce di uscire dall'euro!
- L'euro è una moneta privata e fa parte del sistema economico basato sul debito e sul valore virtuale e non reale.
Quindi qualsiasi movimento si faccia con l'euro, come con il dollaro, si crea matematicamente per sua natura
debito e debito significa povertà. La moneta unica europea sarebbe una bella cosa, ma dovrebbe essere
europea, del popolo europeo e non privata come spiegato sopra... esattamente come per il dollaro.
- Insomma, nessuno vuole pagare questo debito perché si dice non esista, ma è così?
- Come ti ho spiegato sopra, con l'attuale sistema monetario internazionale, il debito nasce virtuale, non reale.
Purtroppo... grazie a un mercato del debito, proprio così, un mercato dove tutti comprano il debito di tutti (perché
non si compra e non si vende più ricchezza da molto tempo ormai) il debito da virtuale passa automaticamente a
reale. Come? I cittadini che investono i loro risparmi in obbligazioni statali (es. BOT), altro non hanno fatto che
acquistare un debito e nel momento in cui lo hanno fatto il debito da virtuale è divenuto reale e a loro personale
carico. Stessa cosa tra le nazioni. Se la Francia acquista del debito dall'Italia, nel momento in cui l'Italia non
restituisce questo debito alla Francia non è la BCE a perderci (stampando questa denaro ormai dal nulla), ma la
Francia e così via.
- Quindi come se ne esce?
- Nessun cittadino è disposto a perdere i propri risparmi, soprattutto se i risparmi sono consistenti. Il problema è
che questa crisi economica andrà a toccare tutti, soprattutto i grandi risparmiatori e non si può tornare indietro. I
medi e grandi risparmiatori sappiano che i loro risparmi sono solo debito e qualora non fossero investiti sono solo
carta straccia senza alcun supporto di ricchezza reale sotto, come può essere l'oro.
- Leggo su facebook proprio ora di qualcuno che propone di ritirare tutti i soldi dalle banche e di comprarci
dell'oro!
- Mi dispiace figlio mio, ma ti stai dimenticando di quanto abbiamo detto al riguardo della riserva frazionaria. La
tua banca ha soldi solo per 1% dei correntisti. Su 100 correntisti che hanno versato ipoteticamente la stessa
somma, solo uno riesce a ritirare i suoi risparmi.
- E gli altri?
- Per gli altri non c'è niente da fare, per quanto la teoria dica che il FMI (fondo monetario internazionale)
garantisca un rimborso in 10 anni di cifre al di sotto dei 100.000€, ma in pratica non è così.
- Perché il FMI non ha fondi.
- Esattamente! E forse, dico forse, quei fondi di cui si parla non li ha mai avuti.
- Quindi in questo momento chi non ha niente, chi è povero o chi ha poco è fortunato?
- Oddio, fortunato è una parola grossa, diciamo che non perderà nulla di più di quanto non abbia già perso a
causa di questo scelerato sistema socio economico e non mi riferisco solo ai soldi, ma anche a cose più
importanti, come i figli e la famiglia, mentre chi ha molto perderà matematicamente molto e questo vale
soprattutto per coloro che nei soldi hanno investito gran parte della loro esistenza.
- Quindi un cambiamento, una rivoluzione è inevitabile arrivati a questo punto. Ma cosa bisogna fare?
- Prima di tutto far sapere che sappiamo tutto e che conosciamo il passato e sappiamo capire il presente. Che
questo scempio non si ripeta più, per i nostri figli perchè non possiamo più pensare solo a noi; cercando di
salvare noi negheremmo un futuro degno ai nostri figli e soprattutto sarebbe assurdo cercare di salvare
l'insalvabile.
Fate sapere che sapete... questo è fondamentale per cominciare a cambiare le cose. - Lo farò!
- Lo farò!
- Lo farò!
- Lo farò!
- Lo farò!
- Lo farò!