essere uguali nei diritti, nel rispetto delle opinioni di tutti

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Il tempo.it
Assistenti sociali: "Sì a disciplina diritti, ddl unioni civili non è solo per omosessuali"
Mordeglia, essere uguali nei diritti nel rispetto delle opinioni di tutti non lede i diritti di nessuno
Roma, 3 feb. (Labitalia) - “Si tratta di una questione che riguarda i diritti civili, una questione alla
quale come assistenti sociali siamo particolarmente sensibili perché attiene al principio di
uguaglianza di tutti i cittadini che è proprio quello che guida, insieme ad altri, la nostra
professione. Vi è la necessità di disciplinare i diritti indipendentemente dal sentire individuale e
dalla posizione di coscienza di ciascuno". Così con Labitalia Silvana Mordeglia, presidente del
Consiglio nazionale degli assistenti sociali, sul ddl Cirinnà."L’oggetto del contendere, quindi, non
ha ragione di essere -spiega Mordeglia- rispetto al principio di civiltà: il ddl Cirinnà non riguarda
solo gli omosessuali, ma le persone che non hanno finora trovato nella legislazione italiana forme
di tutela dei loro diritti. Per questo motivo, è del tutto strumentale, ad esempio, sbandierare il
pericolo e le relative conseguenze, etiche e non solo, del cosiddetto utero in affitto. Pratica illegale
nel nostro paese, e qui sono i numeri a parlare chiaro, che viene usata quasi esclusivamente dagli
eterosessuali"."Il ddl Cirinnà non è perfetto -aggiunge la presidente del Cnoas- ma il dibattito
strumentale e ideologico non ha certamente favorito il suo miglioramento. E’ innegabile che la
società civile abbia una posizione più avanzata rispetto a quella che le forze politiche sembrano
essere in grado di interpretare e cogliere. Essere uguali nei diritti, nel rispetto delle opinioni di tutti
non lede i diritti di nessuno. E’ certamente questo uno dei momenti in cui il Parlamento, nella sua
più alta e nobile funzione, deve fare propria quell’etica della responsabilità che il Paese richiede”.
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Assistenti sociali: "Sì a disciplina diritti, ddl unioni civili non è solo per omosessuali"
Mordeglia, essere uguali nei diritti nel rispetto delle opinioni di tutti non lede i diritti di nessuno
Roma, 3 feb. (Labitalia) - “Si tratta di una questione che riguarda i diritti civili, una questione alla
quale come assistenti sociali siamo particolarmente sensibili perché attiene al principio di
uguaglianza di tutti i cittadini che è proprio quello che guida, insieme ad altri, la nostra
professione. Vi è la necessità di disciplinare i diritti indipendentemente dal sentire individuale e
dalla posizione di coscienza di ciascuno". Così con Labitalia Silvana Mordeglia, presidente del
Consiglio nazionale degli assistenti sociali, sul ddl Cirinnà."L’oggetto del contendere, quindi, non
ha ragione di essere -spiega Mordeglia- rispetto al principio di civiltà: il ddl Cirinnà non riguarda
solo gli omosessuali, ma le persone che non hanno finora trovato nella legislazione italiana forme
di tutela dei loro diritti. Per questo motivo, è del tutto strumentale, ad esempio, sbandierare il
pericolo e le relative conseguenze, etiche e non solo, del cosiddetto utero in affitto. Pratica illegale
nel nostro paese, e qui sono i numeri a parlare chiaro, che viene usata quasi esclusivamente dagli
eterosessuali"."Il ddl Cirinnà non è perfetto -aggiunge la presidente del Cnoas- ma il dibattito
strumentale e ideologico non ha certamente favorito il suo miglioramento. E’ innegabile che la
società civile abbia una posizione più avanzata rispetto a quella che le forze politiche sembrano
essere in grado di interpretare e cogliere. Essere uguali nei diritti, nel rispetto delle opinioni di tutti
non lede i diritti di nessuno. E’ certamente questo uno dei momenti in cui il Parlamento, nella sua
più alta e nobile funzione, deve fare propria quell’etica della responsabilità che il Paese richiede”.
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