federazione ordini dei farmacisti - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 27/12/2016
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INDICE
IN PRIMO PIANO
27/12/2016 Gazzetta del Sud - Catanzaro
La seconda farmacia non s ' ha da fare Le ragioni dei titolari dell ' unica realtà
5
27/12/2016 Il Giornale di Vicenza
Il lungo pellegrinaggio alla ricerca del farmaco
6
27/12/2016 Giornale di Sicilia - Caltanissetta
Pasti caldi per diecimila indigenti di Ragusa
7
SANITÀ NAZIONALE
27/12/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Assumiamo subito i giovani medici e scompariranno le liste d'attesa
10
27/12/2016 Il Sole 24 Ore
L'americana Sienna conquista Creabilis
12
27/12/2016 Il Sole 24 Ore
Traffico di organi: 12 anni di carcere
13
27/12/2016 La Stampa - Nazionale
I Pokémon non fanno male alla salute
14
27/12/2016 La Stampa - Nazionale
"No all'accanimento terapeutico Si voti al massimo entro giugno"
15
27/12/2016 La Stampa - Nazionale
"Allarmismo esagerato Eliminare l'olio di palma non è la soluzione"
16
27/12/2016 Starbene
DIMAGRISCI CON L' AYURVEDA
18
27/12/2016 Starbene
5 NOVITA DA PROVARE
21
27/12/2016 Starbene
MAL DI TESTA SI PREVIENE IN MODO SOFT
22
VITA IN FARMACIA
27/12/2016 La Stampa - Torino
Come cambia la Sanità
25
27/12/2016 La Stampa - Torino
Un supermercato negli ex locali Ceveda
27
27/12/2016 La Stampa - Imperia
Cala la spesa farmaceutica da gennaio ad agosto -4%
28
27/12/2016 Il Messaggero - Umbria
Cgil contro il sindaco: «No alla vendita delle farmacie»
30
27/12/2016 QN - La Nazione - Livorno
Servizio civile per i giovani Il bando sul sito del Comune
31
27/12/2016 Il Gazzettino - Pordenone
In via Cappuccini si pensa allo spostamento della sede
32
27/12/2016 Il Gazzettino - Venezia
Il plateatico non danneggia la farmacia: la spunta il bar
33
27/12/2016 Il Mattino - Benevento
Santo Stefano, tutti in fila... in farmacia
34
27/12/2016 Il Tempo - Nazionale
Il Comune ci ripensa: aziende in vendita
35
27/12/2016 Il Tempo - Nazionale
Abbandonato da anni è il simbolo del fallimento
36
PROFESSIONI
27/12/2016 Il Sole 24 Ore
Doc Generici apre il dossier quotazione
38
PERSONAGGI
27/12/2016 QN - La Nazione - La Spezia
La grande voce calda di Cheryl Porter per ricordare Giacò
40
27/12/2016 Cronache delle Calabrie
D'Ambrosio Lettieri per i farmaci equivalenti un futuro in espansione
41
27/12/2016 Il Roma
Farmaci equivalenti, un futuro in espansione
42
IN PRIMO PIANO
3 articoli
27/12/2016
Pag. 28 Ed. Catanzaro
diffusione:24337
tiratura:38227
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La seconda farmacia a Girifalco diventa un caso. Dopo le polemiche politiche dei giorni scorsi intervengono
i titolari dell ' unica sede S ' infiamma il confronto a Girifalco: «La lettera al sindaco un atto dovuto»
La seconda farmacia non s ' ha da fare Le ragioni dei titolari dell ' unica
realtà
I fratelli Defilippo: «Deliberata alla presenza di soli quattro assessori» «Parere sfavorevole dell ' Ordine .
Neppure l ' Asp ha ritenuto rilevante l ' istituzione di un ' altra sede»
Letizia Varano
Letizia Varano GIRIFALCO Una vicenda che fa discutere quella legata all ' istituzione della seconda
farmacia che ora, dopo il caos politico scoppiato intorno alla lettera vergata dal sindaco Pietrantonio
Cristofaro, registra l ' intervento dei diretti interessati, vale a dire dei titolari dell ' unica farmacia girifalcese, i
fratelli Vincenzo e Rosanna Defilippo, indignati per essere stati trascinati in mezzo ad un attacco politico.
«Chiariamo subito ai nostri cittadini - scrivono i fratelli Defilippo - che dopo l ' istituzione della seconda sede
farmaceutica da parte della giunta Deonofrio (deliberata alla presenza di soli quattro assessori), in qualità di
titolari dell ' unica farmacia del paese abbiamo agito in giudizio, prerogativa che la legge ci ha concesso
pienamente e legittimamente. Ritenevamo - spiegano inoltre - che l ' istituzione della seconda sede fosse
avvenuta in maniera non conforme alla legge per diversi aspetti. Primo fra tutti: la decisione avrebbe dovuto
essere consiliare, non di giunta. Così facendo, si riduceva ad essere una delibera di " pochi " , presa non
certo nell ' interesse dei cittadini, mai interpellati, ma nel preciso intento di " colpire " i farmacisti titolari
presenti sul territorio. Nessun confronto con la gente ed il parere sfavorevole dell ' Ordine dei farmacisti.
Neppure l ' Asp ha ritenuto rilevante l ' istituzione di una seconda sede. Già perché, è bene ribadirlo, la
seconda sede non sarebbe potuta essere istituita a Girifalco, sulla base della popolazione residente. La
legge ha previsto che solo in ipotesi di frazione particolarmente disagiate e lontane dal centro abitato il
Comune " avrebbe " potuto prevedere l ' istituzione di una ulteriore sede. Ma non era il caso di Girifalco». A
quel punto i titolari della farmacia hanno fatto ricorso alla giustizia amministrativa. «È stata impugnata la
delibera comunale - chiariscono i fratelli Defilippo - e tutti gli atti successivi del bando regionale, fino all '
ultimo, la graduatoria degli aspiranti titolari. Si tratta di impugnazioni dovute, poiché la causa è ancora in
corso, avanzate nel rispetto della legge. In questa nostra azione, la politica non esiste. I signori che hanno
infangato noi titolari della farmacia Defilippo, alludendo ad una presunta azione, quasi privata, del sindaco
nei nostri confronti, stavolta hanno superato ogni limite di decenza gettando fango sulla nostra onorabilità».
I titolari della farmacia spiegano che «la lettera ricevuta dal sindaco era un atto dovuto a seguito di una
istanza di riesame di oltre quattro mesi fa. Era doverosa quella nota che, peraltro, non appalesa alcunché.
È chiaro che sulla seconda sede farmaceutica deciderà, com ' è giusto, il Tribunale amministrativo
regionale, sul ricorso della nostra farmacia». 3
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 27/12/2016
5
27/12/2016
Pag. 21
diffusione:29202
tiratura:37102
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LA STORIA. Il prodotto contro l'epilessia è praticamente introvabile
Il lungo pellegrinaggio alla ricerca del farmaco
La via crucis dell'avvocato costretto a muoversi da Villaverla a Vicenza per il medicinale Vimpat
Giuseppe Marra, avvocato di contra' Manin, ha 40 anni e soffre di epilessia. «Sono in cura al San Bortolo,
dove mi hanno prescritto un farmaco, il Vimpat, che per me e per chi ha il mio stesso disturbo è
fondamentale». Il fatto è, però, che per trovarlo ti devi armare di pazienza e girare le farmacie del Vicentino.
Esagerato? «Io abito a Zugliano, la dottoressa me ne ha prescritto 6 scatole. Bene, per riuscire a trovare
una sola confezione mi sono dovuto mettere in macchina e venire a Vicenza». Una "via crucis" iniziata a
Villaverla («La prima che mi ha detto che non l'avevano») continuata a Motta di Costabissara e a
Maddalene, alle porte della città, e conclusa alla rotatoria dell'Albera. «Qui la farmacista, molto gentile
anche lei, ha fatto una ricerca a computer e su un programma "Cerco Farmaco" ha visto che a Lisiera ne
avevano due confezioni. Mi sono detto, meglio che niente, invece, ricetta alla mano, me ne hanno dato una
sola». Eppure si tratta di un farmaco salvavita. «Il fatto è che si tratta di un prodotto efficace. Così efficace
che a detta dei farmacisti cui chiedevo di volta in volta i magazzini ne sono sprovvisti perché lo vendono
tanto all'estero. E guadagnano di più. Mi chiedo allora cosa deve fare un paziente nelle mie condizioni».
Domanda girata all'Ordine dei farmacisti di Vicenza. Attivatosi, il presidente Florindo Cracco fa sapere che
«dopo accurate verifiche ho constatato la effettiva e cronica carenza su tutto il territorio nazionale del
farmaco in questione. Inoltre, essendo lo stesso proposto in diversi dosaggi, è molto difficile per alcune
farmacie poterlo detenere regolarmente. In ogni caso l'azienda produttrice (Ucb Pharma) mette a
disposizione delle farmacie che avessero difficoltà di reperimento il servizio "Sos pazienti" al quale è
possibile rivolgersi per spedizioni di emergenza». Per l'avvocato Marra - e chi come lui si ritrova in
situazioni simili, con la vita affidata ad una pillola - sembrerebbe un passo avanti: «Il fatto è che quella
confezione è oramai finita e debbo farmi rifare la prescrizione medica al San Bortolo dal mio medico
curante. Speriamo bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 27/12/2016
6
27/12/2016
Pag. 18 Ed. Caltanissetta
diffusione:18696
tiratura:27200
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
solidARIETà. Un centro al ristoro di San Francesco che viene incontro alle esigenze delle persone in
difficoltà. È gestito dalla Caritas diocesana con il supporto di 50 volontari
Pasti caldi per diecimila indigenti di Ragusa
Il direttore della Caritas Leggio: «Abbiamo accolto tanti nostri fratelli che vivono in condizioni di disagio
grazie alla straordinaria solidarietà di numerose aziende private e del mercato ortofrutticolo». Marcello
Digrandi
ragusa 0 Il dato si riferisce ad un censimento del 2016: l ' ottanta per cento è di nazionalità italiana. Il
servizio garantito per tre giorni OOO Un pasto caldo tre volte a settima na. Un punto di riferimento per i 10
mila indigenti che nel 2016, hanno pranzato al ristoro di San Francesco, a Ragusa. La «mensa del povero»
è gesti ta dalla Caritas diocesana con il sup porto di 50 volontari. Una struttura accogliente in via
Giambattista Ho dierna, messa a disposizione dalle suore, con un ' area dedita alla prepa razione del cibo e
la sala refezione con 50 posti a sedere. Sono stati 10 mila i cittadini " censiti " nel 2016, l ' ottanta per cento
di nazionalità italiana, 9 mi la nel 2015, con tre giorni di servizio garantito anche da asporto (martedì e
giovedi a pranzo e venerdì a cena). «Abbiamo accolto tanti nostri fratelli che vivono in condizioni di disagio
- spiega il direttore della Caritas dioce sana, Domenico Leggio - grazie alla straordinaria solidarietà di tante
aziende private e al mercato ortofrut ticolo di Ragusa che continuano a so stenerci con derrate alimentari,
frutta e verdura. Un grazie va rivolto anche alla consulta diocesana delle aggrega zioni laicali e tanti
cittadini privati che hanno recepito in toto la spirito di ser vizio della mensa». Una dieta equili brata con un
pasto caldo preparato dai cuochi volontari. «Il cibo viene preparato nel modo migliore - spiega il direttore
della Caritas - con una dieta ben equilibrata. Troppo spesso le per sone che vivono condizioni di disagio
hanno un ' alimentazione pessima. Il servizio, al momento, è garantito solo tre volte a settimana». Non solo
cibo per i cittadini bisognosi ma anche as sistenza medica totalmente gratuita con un poliambulatorio
gestito dalla Caritas. La struttura medica sarà coa diuvata dall ' ordine dei medici, dal l ' ordine dei
farmacisti, e dal Rotary. «Sarà il punto di partenza di un pro getto nel settore dell ' assistenza sani taria che
partirà nel 2017 - aggiunge Leggio - vogliamo offrire assistenza a 360 gradi ai nostri concittadini che, a
causa della persistente crisi economi ca, non hanno la possibilità di pagare le spese mediche. L '
ambulatorio me dico sarà realizzato all ' interno della chiesa di San Pietro, con locali idonei, che sono stati
totalmente ristrutturati (*FOTOMDG*) grazie alla collaborazione del Rotary. La presenza dei medici, a titolo
gratui to, sarà garantita dall ' ordine profes sionale dei medici». La Caritas dioce sana ha pensato anche all
' emergenza abitativa con un progetto in rete con la cattedrale San Giovanni Battista. La " dimora del
battista " , in Corso Italia, ha sei posti letto ed è a disposizione di chiunque necessita di un alloggio per
alcuni giorni trovandosi un una situa zione economica e logistica difficile. La caritas ha voluto organizzare
un momento di festa per i più piccoli (as sistiti dal centro di ascolto di Ragusa e dal presidio territoriale di
Marina di Acate). Nel capoluogo sono stati coin volti oltre 100 bambini che hanno tra scorso un pomeriggio
in allegria con i volontari del centro ascolto. Oltre ai doni portati da Babbo Natale la festa ha avuto un regalo
a sorpresa con la vi sita del vescovo Carmelo Carmelo che si è fermato a parlare con i bambini e ha
augurato ad operatori e bambini il Buon Natale intrattenendosi a canta re con loro alcuni temi natalizi. "
Siamo molto contenti per questa festa - dice Salvatrice Di Pasquale responsabile del Centro Ascolto di
Ragusa - perché abbiamo preparato grazie a una no stra volontaria una rappresentazione con bambini di
sei nazionalità diverse che hanno recitato in dialetto sicilia no. La presenza tra le nostre volonta rie in
servizio civile di una cantante professionista ha poi reso più magica l ' atmosfera. La visita del vescovo, infi
ne, è stata il segno di una attenzione di tutta la chiesa nei confronti dei minori che vivono situazioni difficili e
di cui non hanno responsabilità, spesse vol te ereditandole dai genitori. " Legger mente diversa la festa di
Marina di Acate per i bambini figli dei lavoratori agricoli della zona che vivono isolati in aperta campagna,
frequentano poco o nulla la scuola, e vivono in condizio ne di segregazione e di privazione del la loro
infanzia: lavorano come baby sitter per i fratellini e le sorelline più piccole mentre i genitori sono al lavo ro in
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 27/12/2016
7
27/12/2016
Pag. 18 Ed. Caltanissetta
diffusione:18696
tiratura:27200
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
serra, non hanno occasioni di confronto tra coetanei, non hanno luoghi di incontro se non il presidio della
Caritas. «Ci siamo accorti - dice Vincenzo La Monica, coordinatore di Presidio - che i loro giochi, quando ci
sono, sono sempre di seconda mano, mezzi rotti, riciclati. Abbiamo pensato che sarebbe stato bello per
loro riceve re dei regali nuovi, comprati apposita mente secondo i loro desideri. Al no stro appello hanno
risposto con gene rosità decine di persone, famiglie e una comunità parrocchiale».
Foto: Da sinistra Domenico Leggio della Caritas diocesana di Ragusa con Simona Fazio, Salvatore
Distefano, Silvana Firrincieli
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 27/12/2016
8
SANITÀ NAZIONALE
9 articoli
27/12/2016
Pag. 1
diffusione:238671
tiratura:333841
Assumiamo subito i giovani medici e scompariranno le liste d'attesa
Giuseppe Remuzzi
F ino alla metà del Novecento in Inghilterra morivano ancora tanti bambini (di malattie infettive soprattutto)
ma anche uomini, alla soglia della pensione dopo una vita di lavori pesanti. La risposta dei politici è stata
quella di istituire il Servizio sanitario nazionale, era il 1948. Trent'anni dopo l'abbiamo fatto anche noi:
«Il governo garantisce a
tutti di potersi curare indipendentemente dalle condizioni economiche e dal ceto sociale, i soldi vengono
dalle tasse che ciascuno paga in base al reddito». È la cosa più preziosa che abbiamo e non costa
nemmeno tanto.
Per curarci spendiamo in media 2.600 euro all'anno, meno della Francia che ne spende quasi 3.500 e della
Germania che arriva a 3.700, per non parlare degli Stati Uniti. A noi sembra normale che se uno è malato
possa avere un trapianto di cuore o di fegato e le cure più avanzate per la leucemia o il cancro del colon
senza spendere nulla, non è così. In molte parti del mondo avere qualcuno malato in famiglia significa
indebitarsi e se la malattia è grave perdere tutto. Ma il nostro Servizio sanitario oggi è davvero «universale
e solidale» come avrebbe voluto la legge 833 del '78? Sì, ma solo un po'. Succede che chi può pagare
abbia tutto e subito, gli altri certe volte aspettano. Per i piccoli disturbi non c'è problema, ma se uno ha un
tumore sono guai. Questa di tutte le cose da sistemare - e dopo quasi quarant'anni è logico che ce ne siano
- è forse la più importante, se no che Servizio sanitario nazionale è? E così adesso c'è chi propone la
quarta riforma (dopo quelle del '78, del '92 e del '99) «la riforma di ciò che non si è mai riformato e che al
contrario si sarebbe dovuto riformare».
C'è qualcosa di buono in quella proposta ma il rischio che anche la quarta riforma finisca per enunciare
principi a cui potrebbe non seguire niente è molto alto. «Rimuovere sul serio le diseconomie profonde»,
cosa vuol dire in pratica? Per non parlare di «adeguarsi al cambiamento» e «ripensare le prassi e gli
apparati concettuali della medicina». Una cosa invece la si potrebbe fare subito, una sola, semplicissima:
adoperarsi perché i giovani dopo che si sono laureati in medicina e hanno frequentato le scuole di
specialità possano restare nei nostri ospedali, nelle nostre cliniche universitarie e negli istituti di ricerca. Ma
non solo qualcuno, tutti. E lo si deve fare adesso.
I nostri ospedali hanno ormai medici ultra cinquantenni (l'età media è intorno ai 55 anni, la più alta
d'Europa), 80.000 di loro nel giro di dieci anni dovranno lasciare, non c'è un minuto da perdere, se no tante
competenze che fanno grandi certi nostri ospedali scompariranno. Non solo, ma se non trovano lavoro da
noi i nostri giovani più bravi vanno all'estero, in questo momento ce ne sono 3.000 solo nel Regno Unito (il
problema di sostituire i medici che vanno in pensione ce l'hanno anche loro). Abbiamo già avuto occasione
di scrivere che questi ragazzi - merito forse del test di ingresso a medicina che è riuscito a selezionare i più
preparati e anche quelli più motivati - sono bravissimi. E non basta, per chi frequenta le scuole di specialità,
le università e le Regioni stipulano un contratto di formazione con un salario piuttosto buono, questo
rispetto al passato è un grande passo avanti. E dopo? Dopo più niente. Il contratto di formazione «non dà
in alcun modo diritto all'accesso ai ruoli del Sevizio sanitario nazionale e dell'università e non determina
l'instaurazione di alcun rapporto di lavoro». E allora? I più fortunati trovano un contratto libero-professionale
in qualche ospedale che riesce a racimolare qualche soldo per loro, o qualche guardia in case di cura
private, gli altri sono senza lavoro. Non ce lo possiamo più permettere. Bisogna trovare il modo che questi
ragazzi entrino gradualmente a far parte dell'organizzazione (all'inizio avranno contratti a termine, poi i più
bravi li dovremmo assumere). A una condizione però: che siano disponibili a dedicarsi a tempo pieno al
Servizio sanitario nazionale, quelli che conosco io ne sarebbero felici. Così si potrebbero fare interventi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
10
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Una proposta
27/12/2016
Pag. 1
diffusione:238671
tiratura:333841
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
11
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
chirurgici anche al pomeriggio e Tac e risonanze magnetiche alla dieci di sera e il sabato e la domenica.
Non ci sarebbero più liste d'attesa, si verrebbe incontro alle esigenze di lavoro di chi si rivolge a noi e si
risparmierebbe perché i medici davvero bravi non sprecano. Chi dopo il periodo di formazione dimostrerà di
non avere interesse per l'ospedale sarà medico di famiglia ma avrà imparato a lavorare con gli specialisti e
in questo modo si risolve anche la famosa «continuità assistenziale fra ospedale e territorio» di cui tutti
parlano e che pochissimi sono riusciti a mettere in pratica. Nessuno in un ospedale pubblico si sentirebbe
più dire «mi dispiace, non c'è posto». «Ci sarà domani?» «Non lo so, richiami», oppure «Per la
mammografia c'è da aspettare sei mesi salvo che lei non paghi, in quel caso si fa subito».
Molti, pur di non aspettare pagano, e così i cittadini spendono di tasca loro in tutto 30 miliardi di euro
all'anno dopo aver già pagato per la tassa della salute. Non è giusto, e non dovrebbe succedere più. Vuol
dire abolire l'«intramoenia» e scoraggiare i medici dell'ospedale a esercitare la professione privata? Io direi
di sì ma se proprio non lo si vuole fare basta introdurre una regola sola: «La professione privata la
possiamo fare solo se nel nostro stesso reparto ci organizziamo in modo che chi paga aspetta di più (non di
meno) di chi si affida al Servizio sanitario nazionale».
E la migliore garanzia perché tutto questo possa succedere davvero sono i giovani medici che hanno
entusiasmo, motivazioni, competenze e che dedicheranno tutte le loro energie al Servizio sanitario
nazionale. Insomma, la quarta riforma non la si fa con la «riduzione dei costi strutturali del sistema» o
«incrementando le utilità» ma con i ragazzi delle scuole di specialità. Con loro la sanità si riforma da sola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I numeri Fonte: rapporto Ocse 2015, dati riferiti al 2013 LA PERCENTUALE DI MEDICI SUPERIORE A 55
ANNI PER PAESE NUMERO MEDICI PER OGNI 1.000 ABITANTI Austria Canada Finlandia Francia
Germania Giappone Grecia Italia Lussemburgo OCSE Olanda Regno Unito Spagna Stati Uniti Svizzera
4,990 2,550 3,020 3,330 4,050 2,290 6,290 3,990 2,810 3,270 3,290 2,770 3,810 2,560 4,040
PERCENTUALE DEL PIL DESTINATA ALLA SPESA PUBBLICA NEL 2013 SPESA MEDICA PRO
CAPITE (in euro) Italia 8,8% Francia 10,9% Germania 11% Regno Unito Irlanda Olanda Spagna Austria
Svizzera Giappone Svezia Usa Germania Francia Italia Israele 65.120 i medici in Italia nel 2013 Italia
Francia Germania 2.600 3.500 3.700 33 MEDIA OCSE MEDIA OCSE 8,9 13% 21% 25% 26% 28% 33%
34% 34% 34% 42% 45% 49% 49%
La parola SSn
Il Servizio sanitario nazio-nale fu istituito con la leg-ge n. 833 del dicembre '78.
27/12/2016
Pag. 14
diffusione:105722
tiratura:156556
L'americana Sienna conquista Creabilis
UN LUNGO PERCORSO L'impresa di Colleretto Giacosa è stata tra le prime a nascere all'interno del
Bioindustry Park, fondata da Alfredo Boni e Silvano Fumero
F.Gre.
TORINO Nell'arco del prossimo anno potrebbe essere l'unico parco tecnologico italiano dedicato alle
scienze della vita ad ospitare due aziende quotate. La Advanced Accelerator Applications (AAA), attiva
nell'ambito della medicina nucleare molecolare e quotata al Nasdq, e Creabilis, azienda farmaceutica
specializzata nel settore dermatologico, acquisita dall'americana Sienna Biopharmaceuticals per oltre 150
milioni di dollari. Si tratta del Bioindustry Park "Silvano Fumero" di Colleretto Giacosa, nel Torinese. Proprio
Creabilis è stata, nel 2003, tra le prime aziendea nascere all'interno del Bioindustry su iniziativa di Alfredo
Boni e Silva- no Fumero, alla cui memoriaè dedicato lo stesso Parco. Un'azienda coni laboratori di ricerca in
Italia, sede da cui un gruppo di ricercatori ha lavorato in questi anni allo sviluppo di terapie per le
infiammazioni diffuse della pelle, come la psoriasi e la dermatite atopica. In particolare, i laboratori della
Creabilis hanno messo a punto una tecnologia biomedica, "Topical by design", per diminui- re gli effetti
collaterali dei farmaci dermatologici concentrandone gli effetti a livello epidermico. Proprio questa forte
specializzazione ha attirato l'attenziona dell'acquirente americano, tra le più promettenti aziende
farmaceutiche in ambito dermatologico con base in Californiae all'attivo un management responsabile dello
sviluppo di marchi importanti per il comparto dell'estetica come Botox e Juvederm. Creabilis ha triplicato dal
2008 ad oggi il proprio valore. «L'acquisizione di Creabilis ci permetterà di sviluppare le nostre competenze
in ambiti dove l'industria farmaceutica non è ancora stata in grado di dare una risposta» ha sottolineato il
ceo Sienna Biopharmaceuticals, Frederick Beddingfield, nella sua visita nei laboratori di Torino, da dove ha
annunciato tra le altre cose la volontà di portare in borsa Sienna. I laboratori di ricerca resteranno in Italia e
sarà incrementata la collaborazione con i gruppi di ricerca oltreoceano, assicura Beddingfield. «Le
competenze scientifiche e le capacità di discovery di Creabilis si integrano alla perfezione con le capacità di
sviluppo clinico e di interazione con le autorità regolatorie proprie di Sienna. Abbiamo molta fiducia nel
contributo che può arrivare dal nostro gruppo di ricerca italiano in diversi campi di applicazione, ad esempio
il trattamento del prurito, uno dei sintomi più fastidiosi in diverse patologie della pelle, per il quale
attualmente non ci sono trattamenti topici approvati dalla Food and Drug Administration». Sono 32 le
aziende ospitate nel Bioindustry, come sintetizza Alberta Pasquero ad del Parco: «Abbiamo 550 addetti al
lavoro nel Bioindustry, che ospita ad esempio uno dei centri di ricerca della Bracco ed è collegato ad un
altro gigante della farmaceutica come il gruppo Merck». Si tratta del distretto delle scienze della vita che
accanto al polo del biomedicale di Saluggia confluisce in buona parte nel BioPMed, uno dei poli di
innovazione del Piemonte.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
12
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Scienze della vita. La società torinese ha lanciato una tecnologia biomedica per ridurre gli effetti collaterali
delle cure per la dermatite
27/12/2016
Pag. 38
diffusione:105722
tiratura:156556
Traffico di organi: 12 anni di carcere
LE ALTRE CONDOTTE Reclusione da 3 a 7 anni anche per chi organizza e propaganda viaggi o diffonde
annunci per favorire le violazioni
Patrizia Maciocchi
ROMA Carcere fino a 12 anni per i trafficanti di organi umani. Dopo l'approdo nella Gazzetta Ufficiale (299
del 23 dicembre 2016) sarà operativa dal 1° gennaio 2017 la legge (236/2916) che introduce il delitto di
traffico di organi prelevati da persone viventi: un reato con un giro d'affari globale stimato in quasi un
miliardo e mezzo di dollari. La stretta, su un traffico che colpisce i più deboli e chi si trova in stato di
bisogno, avviene attraverso la modifica del Codi- ce penale e un intervento sia sulla legge 91/1999 in
materia di traffico di organi destinati al trapianto sia sulla legge 458/1967 sul trapianto del rene tra persone
viventi. Con il provvedimento viene introdotto, all'articolo 601-bis del Codice penale, il nuovo delit- to di
traffico di organi prelevati da persona vivente: il reato è punito con il carcere da tre a 12 anni e la multa da
50 mila a 300 mila euro. Sanzioni pesanti che colpiscono chi, violando la disciplina del prelievo e trapianto
da donatore, commercia, vende, acquista o comunque procura organi prelevati da una persona in vita.
Sanzione accessoria nel caso il colpevole sia un medico o un sanitario: per loro scatta l'interdizione
perpetua dall'esercizio della professione. Nel mirino del legislatore finisce anche il turismo dei trapian- ti. È,
infatti, prevista la reclusione da tre a sette anni anche per chi organizza o propaganda viaggi, oppure
pubblicizza o diffonde, anche attraverso la via informatica o telematica, annunci finalizzati al traffico di
organi. Scatta la circostanza aggravante, prevista dall'articolo 416, comma 5 del Codice penale, per
l'associazione a delinquere che ha come obiettivo il traffico di organi da vivente o da cadavere. Il
provvedimento inasprisce, inoltre, il trattamento sanzionatorio previsto dall'articolo 22 bis, comma1 della
legge 91/1999, per chi svolgea scopo di lucro opera di mediazione nella donazione di organi da vivente,
innalzando il massimo della pena ad anni8 di reclusione. Mano pesante che anche sulle pene da infliggere
a chi promuove o organizza l'associazione: in questo caso si rischiano da cinquea 15 anni di carcere,
mentre gli anni vanno da4a nove per chi vi partecipa. Con le nuove norme, per ragioni di coordinamento,
viene abrogato l'articolo 7 della legge 458/1967 sul trapianto del rene tra persone viventi: una disposizione
che puniva con la reclusione da tre mesi a un anno e con multa chiunque, a scopo di lucro, svolgeva il ruolo
di mediatore nella donazione di un rene.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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Sanità . Operativa dal 7 gennaio la legge 236/2016 che modifica il Codice penale introducendo il nuovo
delitto
27/12/2016
Pag. 1
diffusione:154324
tiratura:222715
I Pokémon non fanno male alla salute
EUGENIA TOGNOTTI
A PAGINA 25 Potenza del fenomeno globale che ha segnato il 2016, dell'intreccio tra il virtuale e il fisico di
un gioco senza precedenti che porta i corpi dei giocatori all'aperto, per strade, smartphone alla mano, alla
caccia degli animaletti virtuali che compaiono sul display. Seguito da milioni di giovani in tutto il mondo, che
si sono finalmente alzati da quei divani su cui, secondo inquietanti statistiche, stazionano inattivi per un
buon 80 per cento, preparando a se stessi e ai sistemi sanitari, un futuro minacciato dai mali legati alla
sedentarietà e all'obesità, la Pokémon go mania sembrava promettere un impatto rilevante sull'attività
fisica, gioivano schiere di medici, pediatri, esperti di sanità pubblica nel mondo occidentale. A misurare
quell'impatto e a contribuire con la forza dell'evidenza scientifica alla discussione è stato un gruppo di
serissimi ricercatori ed esperti, guidati da Christian Suharlim, della Harvard T.H. Chan School of Public
Health di Boston che hanno condotto un sondaggio online tra l'1 e il 31 agosto di quest'anno. Accompagnati
da grafici e da una minuziosa esposizione sulle metodologie di indagine e di analisi dei dati, i risultati sono
comparsi nel numero di Natale del prestigioso giornale medico Bmj (British Medical Journal) ed è, come
c'era da aspettarsi, uno dei più cliccati. Lo studio ha coinvolto 1182 giocatori residenti negli Stati Uniti, tra i
18 e i 35 anni, attentamente scelti, provvisti di dispositivi mobili - iPhone 6 - che automaticamente
seguivano i loro passi. La registrazione di questi ultimi prima e dopo l'installazione del gioco ha permesso di
verificare le modificazioni dell'attività fisica. Se nel mese precedente la media quotidiana dei passi dei
giocatori era 4256 , in seguito è aumentata di 955 passi al giorno nella prima settimana dopo l'installazione:
qualcosa come 11 minuti in più di cammino. Che corrisponderebbe, dicono gli autori, a circa la metà di
quelli che Organizzazione Mondiale della Sanità, inascoltata, consiglia, raccomandando almeno 150 minuti
di cammino alla settimana. L'aumento dei passi però è diminuito progressivamente e inesorabilmente ogni
settimana, e dopo sei settimane, la conta dei passi dei giocatori è ritornata ai livelli pre -partita. Gli autori
non nascondono i limiti dello studio (la non rappresent atività della popolazion e, l'esclusione dei bambini,
ecc.) e riconoscono che l'impatto sulla salute del fenomeno Pokémon go sulla salute è modesto, anche se
occorrerebbe valutare non solo i potenziali benefici del movimento, ma anche quelli dell 'aumento del
tempo trascorso all'aria aperta, la socializzazione, il miglioramento dell'umo re. Nonostante i risultati
deludenti sull'assenza di effetti collaterali benefici del gioco, si moltiplicano le proposte di dare una veste
ludica a interventi sanitari per battere l'inattività dilagante tra adolescenti e giovani adulti: ma siamo sicuri
che se Pokémon Go fosse stato c o m m e r c i a l i z z a t o c o m e un'applicazione di salute, i giocatori
sarebbero stati più motivati e più costanti che nell'intrepida caccia agli animaletti virtuali? c
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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LO STUDIO
27/12/2016
Pag. 8
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"No all'accanimento terapeutico Si voti al massimo entro giugno"
Orfini, presidente del Pd : "La minoranza è un partito nel partito, ora basta"
CARLO BERTINI ROMA
«Se devo esprimere la mia opinion e, giugno è la data limite per il voto oltre la quale non si deve andare»:
parola del presidente del Pd Matteo Orfini, che non avvalora la vulgata secondo cui le correnti interne del
partito frenano la corsa verso le elezioni imposta da Renzi. «O c'è la volontà di fare una nuova legge
elettorale, o ci saranno due le ggi consegn ate dalla Consulta per Camera e Senato con cui andare a
votare. Nessuno capirebbe un accanimento terapeutico intorno a questa legislatura». Lei cosa pensa del
ritorno al Mattarellum lanciato da Renzi? «Io preferisco un altro modello, un proporzionale corretto. Il
Mattarellum ha moltissimi difetti e qualche grave responsabilità sul fallimento della seconda Repubblica: ha
prodotto instabilità dei governi e trasformismo politico. Ma a differenza di altri, credo nel modo in cui
funziona un partito: e dal momento che questa è divenuta posizione prevalente del Pd, la sostengo». Al di
là del sistema di voto, secondo lei l'onda lunga dei grillini si sgonfierà sulle secche delle vicende romane?
«Mi sembra già abbastanza sgonfiata. La vicenda Roma sta dimostrando che un conto è il qualunquismo
becero e un altro la sfida del governo. In sei mesi sono tornate le rendite di posizione e non c'è stato nulla
di concreto fatto per la città. E così per la sindaca sarà difficile reggere a lungo». Perché avete deciso di
non anticipare il congresso nazionale? «Avevamo due opzioni: o il congresso immediato, che si sarebbe
trasformato in una conta tra di noi con le modalità brutali previste dallo statuto. Oppure approfittare di questi
mesi per discutere di cosa è accaduto. Ora serve un dialogo col paese per correggere gli errori fatti». Da
anni, di fronte agli strappi di Bersani e compagni, dite che va trovata una modalità per stare insieme.
Quale? «Questa domanda la rigiro alle minoranze. Quando mi candidai alle politiche nel 2013 mi fu fatto
firmare un foglietto, secondo cui sui vari temi si votava nei gruppi ma in aula si doveva rispettare la linea del
partito. Ora facesse Bersani una proposta: siccome ha cambiato idea ha l'onere di proporre un'altra
soluzione. L'idea che esista un partito nel partito che si riunisce e decide cosa a fare a prescindere, non
esiste. Così si distrugge il Pd. La mia ricetta è quella che mi fece firmare Bersani. Non sono d'accordo con
il Mattarellum, ma mi adeguo». Il partito ha bisogno di una cura choc, ma basterà un restyling della
segreteria e un viaggio nei circoli e nelle sezioni? «La richiesta di un intervento radicale l'ho fatta da mesi.
Guardiamo i dati di sud e periferie: avevamo un governo che ha riportato il tasso di crescita del sud nella
media nazionale e che ha investito molte risorse nelle periferie. Ed ha preso una sberla nel sud e nelle
periferie. Ciò dimostra che non basta l'azione di governo. Noi a quel pezzo di paese risultiamo
insopportabili e urticanti». E perché? «Per non aver capito che oltre all'aspirazione di veder migliorate le
condizioni di vita, c'è quella di esser parte di un progetto di cambiamento. Cosa mai successa, perché noi
non siamo uno strumento di cambiamento per il ragazzo che vive a Tor Bella Monaca o nel Mezzogiorno,
ma un partito che passa il 95% del tempo a discutere di correnti e nomine. Anche se fai le cose giuste al
governo, apparirai quanto di più respingente. Quindi serve un gruppo dirigente che si faccia carico di dare
rappresentanza ai più deboli di questo paese». c
Foto: Chi è Matteo Orfini, 42 anni, presidente del Pd. «A una parte del Paese risultiamo insopportabili
Dobbiamo cambiare»
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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Intervista
27/12/2016
Pag. 19
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"Allarmismo esagerato Eliminare l'olio di palma non è la soluzione"
L'Efsa: la tossicità? Tutto dipende dalla lavorazione industriale
LIDIA CATALANO
Il problema non è l'olio di palma in sé, ma l'olio di palma in noi. Ovvero quello che finisce nella nostra dieta
quotidiana, dopo un processo di raffinazione industriale che sprigiona sostanze tossiche p e r l 'o r ga n i s
m o. L' E fs a (L'agenzia europea per la sicurezza alimentare) interviene nello scontro da curva Sud tra
sostenitori e detrattori per riportare il dibattito intorno all'alimento più controverso sui binari della scienza.
«È importante che il consumatore faccia le proprie scelte in modo consapevole e non sulla base dell'onda
emotiva», sottolinea Marco Binaglia, esperto scientifico dell'Efsa che ha partecipato alla stesura del dossier
pubblicato a maggio sui rischi per la salute delle sostanze tossiche presenti negli oli vegetali. Dal
documento commissionato all'Efsa dalla Commissione Ue emerge che la situazione più critica riguarda
proprio l'olio di palma. Perché? «Lo studio ha evidenziato la presenza di alcuni contaminanti negli alimenti e
in particolare negli oli vegetali che vengono sottoposti a processi di raffinazione. Le concentrazioni medie di
queste sostanze (2-MCPD, 3-MCPD e glicidil esteri) che si formano quando il glicerolo, naturalmente
presente negli oli vegetali, viene lavorato ad alte temperature, sono risultate da 6 a 10 volte superiori
nell'olio di palma rispetto ad altri oli alimentari». Che cosa significa in termini di rischi per la salute?
«Un'esposizione prolungata ad alte con cent razioni del contaminante 3-MCPD può provocare problemi
renali e avere effetti sul sistema riproduttivo maschile. Sui 2MCPD non è stato possibile trarre conclusioni
per via della scarsa disponibilità di dati tossicologici mentre la categoria per cui abbiamo espresso
maggiore preoccupazione sono i glicidil esteri (GE): sostanze potenzialmente in grado di danneggiare il
genoma umano e di aumentare l'incidenza di tumori». Chi sono i soggetti più esposti? «I rischi riguardano
in modo particolare le fasce più giovani della popolazione, sia perché i bambini consumano una quantità
maggiore di cibo in rapporto al peso corporeo, sia perché generalmente prediligono alimenti a elevata
concentrazione di olio di palma, come biscotti e varie tipologie di prodotti da forno. L'Efsa ha espresso
particolare apprensione per i neon ati nutriti esclusivamente con latte artificiale, perché la concentrazione di
GE è fino a dieci volte il livello considerato a basso rischio per la salute pubblica». Esistono dosi al di sotto
delle quali ci si può ritenere al sicuro? «Siamo stati in grado di fare una valutazione di questo tipo solo per i
contaminanti 3MCPD: l'Efsa ha fissato una dose giornaliera tollerabile di 0,8 microgrammi per chilo di peso
corporeo. Va però detto che il nostro approccio è decisamente più restritti vo rispetto a quello dell 'O
rganizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che ha indicato il limite di sicurezza in 4 microgrammi». A
quanto corrisponde 0,8 microgrammi? Basta una merendina per sforare? «È difficile dirlo perché il contatto
con questi contaminanti è legato a una serie di alimenti e non a uno solo. Inoltre la percentuale di olio di
palma può variare molto tra un prodotto e l'altro. Si può comunque stimare che per un bambino il consumo
di una merendina contenente il 20 o 30% di olio di palma potrebbe portare a dosi giornaliere vicine a 0,8
microgrammi. Se a questa si associa ad esempio un pacchetto di cracker si rischia di sforare il "tetto di
sicurezza" stabilito dai nostri parametri». Se i rischi per la salute sono legati ai processi di raffinazione
industriale, non si può intervenire per renderli più sicuri? «È una responsabilità che spetta ai produttori, ma
sappiamo che in questi anni non sono rimasti a guardare. Lo studio ha messo in luce che i livelli di GE negli
oli e grassi di palma si sono dimezzati tra il 2010 e il 2015: questo lascia dedurre che l'industria stia
lavorando per incrementare la qualità e la sicurezza degli alimenti che finiscono sulle nostre tavole». A
seguito della pubblicazione del vostro parere scientifico molti produttori, come la Coop, hanno deciso di
eliminare l'olio di palma. Vi aspettavate una reazione di questo tipo? «Assolutamente no e non era neanche
il nostro auspicio. Naturalmente ogni azienda decide per sé, ma è chiaro che eliminando l'olio di palma non
si risolve il problema. Come abbiamo già detto questi contaminanti, seppure in percentuali minori, sono
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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Intervista
27/12/2016
Pag. 19
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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presenti in tutti gli oli vegetali». Altre aziende invece, come Ferrero, hanno rivendicato la qualità
dell'ingrediente. Esiste un olio di palma buono? «È una domanda che andrebbe fatta alla Ferrero.
Probabilmente per "buono" l'azienda intende un prodotto altamente selezionato all'origine e sottoposto ad
attento monitoraggio durante il processo di raffinazione». Qual è il ruolo di Efsa? «L'agenzia ha il compito di
fornire pareri scientifici in materia di sicurezza alimentare su richiesta della Commissione Europea, dei
Paesi membri o dell'Europarlamento. Le nostre consulenze sono gli strumenti attraverso cui le istituzioni si
orientano per legiferare». Dobbiamo aspettarci il bando dell'olio di palma in Europa? «Escluderei una
soluzione così drastica. È più probabile che il legislatore intervenga imponendo agli Stati membri dei limiti
alla concentrazione di questi contaminanti negli alimenti, come ha già fatto in passato per altre sostanze
potenzialmente tossiche». Come si spiega il grande clamore su questo alimento? Si può informare sui
potenziali rischi per la salute scongiurando isterie collettive? «L'acceso dibattito sull'olio di palma si
inserisce in un contesto generale di crescente attenzione verso un'alimentazione corretta ed equilibrata,
uno stile di vita sano e una spiccata sensibilità verso le tematiche ambientali. Anche grazie all'etichettatura
obbligatoria sui prodotti, oggi il cittadino ha a disposizione importanti strumenti di vigilanza sui produttori,
chiamati a un impegno costante per onorare il patto di fiducia con i consumatori. Questo processo virtuoso
non deve però degenerare in ondate di emotività o facili allarmismi, anche perché bisogna tenere presente
che il sistema di sicurezza alimentare in Europa grazie alla legislazione e ai rigidi controlli sugli alimenti - è
tra i più sicuri, se non il più sicuro al mondo». c
Lo scontro a colpi di spot Perché Sì La Ferrero garantisce l'eccellenza del proprio olio di palma, nonché
la conformità del prodotto ai parametri di sostenibilità ambientale Perché No La catena di distribuzione
Coop ha deciso di eliminare l'olio di palma dopo la pubblicazione del dossier Efsa in via precauzionale, a
tutela dei consumatori
L'agenzia Ue per la sicurezza alimentare L'Efsa ha espresso apprensione per i neonati nutriti
esclusivamente con latte artificiale, per via dell'alta percentuale di sostanze tossiche I livelli di contaminanti
cancerogeni si sono dimezzati in 5 anni: ciò significa che l'industria sta investendo sulla sicurezza degli
alimenti Marco Binaglia Leader del team di ricerca Efsa sui contaminanti
Foto: I principali paesi produttori di olio di palma sono l'Indonesia e la Malesia
27/12/2016
Pag. 23 N.2 - 2 gennaio 2017
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tiratura:117593
DIMAGRISCI CON L' AYURVEDA
Per prima cosa fai il test. Scoprirai qual è il tuo dosha dominante e come mantenerlo in equilibrio con i cibi
giusti. A tutto vantaggio della linea e della salute
Francesca Spanò
L'Ayurveda (letteralmente "conoscenza della vita") sta conquistando migliaia di italiani. Secondo alcune
stime, sarebbero circa 600 mila le persone che si rivolgono agli operatori di questa tradizionale medicina
indiana. Ma è probabile che gli "utilizzatori" siano molti di più, almeno considerando il successo
commerciale dei prodotti venduti come integratori in farmacie, erboristerie oppure online (+10% ogni anno).
Scopri i principi di questo metodo antico lasciandoti guidare da Laura Muscarella, psicologa e operatrice
ayurveda a Palermo. Imparerai a mangiare con più consapevolezza, raggiungendo il peso forma senza
fatica. Secondo la medicina ayurvedica, in ogni persona sono presenti 3 dosha (parola che in sanscrito
significa "colui che cambia"), ovvero 3 diverse costituzioni psicofisiche, frutto della combinazione dei 5
elementi presenti in Natura (Acqua, Fuoco, Aria, Etere e Spazio). Sono Vata (unione di spazio e aria), Pitta
(fuoco e acqua) e Kapha (acqua e terra). Normalmente solo uno dei tre dosha è predominante (per scoprire
qual è il "tuo" ti basta fare il test e vedere in quale dosha ottieni il punteggio maggiore). >cibi giusti
equilibranti Il buono stato di salute è dato dall'equilibrio tra Vata, Pitta e Kapha. «L'Ayurveda mira alla
prevenzione prima che alla cura», chiarisce Laura Muscarella, psicologa e operatrice di questa medicina
tradizionale. « Per stare bene dobbiamo rispettare uno stile di vita quanto più vicino ai ritmi naturali,
iniziando da un'alimentazione adeguata alla nostra costituzione (ecco perché scegliere la dieta giusta è
fondamentale!)». Infatti, ciò che va bene per una persona con dosha Kapha prevalente, non è adatto per
un'altra che ha dosha Pitta. Vale invece per tutti la regola di evitare il consumo di fritti e carne, in particolare
di quella rossa, e di consumare molte verdure fresche, cereali, soprattutto riso basmati, e legumi». >ritmi
lenti detox « L'Ayurveda invita a consumare i cibi con calma e in un ambiente tranquillo e confortevole »,
aggiunge l'esperta. «Inoltre, ogni boccone dev'essere masticato molte volte, in modo da rendere il lavoro
del nostro intestino più agevole. È anche bene concentrare l'attenzione su ciò che stiamo consumando e
staccare il pensiero da eventi passati e futuri». >eccessi pericolosi « Abitudini di vita e un'alimentazione non
idonea causano un eccesso (fonte di problemi di salute) del dosha dominante », mette in guardia l'esperta.
«Se sei Kapha prediligi cibi caldi e asciutti. Sei Pitta? Frequenta ambienti dove vengono rispettati orari e
regole. Se sei Vata, infine, dosa bene le forze mentali e fisiche, e nutriti in maniera ordinata, con cibi
idonei». Volta pagina, allora, e scopri, nel dettaglio, come organizzare la tua dieta. Ecco i cibi da preferire (o
da evitare) per raggiungere un ottimo equilibrio psicofisico. Rispettando le esigenze del tuo dosha
dominante SEI PIÙ VATA Unione di Aria ed Etere. Vata governa l'equilibrio sensoriale e mentale e il
movimento. La sua sede principale è il colon. Quando è in equilibrio, respiri bene, elimini al meglio le
tossine, i tuoi sensi sono particolarmente "svegli", i pensieri veloci, creativi e spinti alla conoscenza. Un
eccesso di Vata, però, provoca freddo, tremori, costipazione, insonnia, confusione e nervosismo. LA DIETA
GIUSTA Se rispondendo alle domande dei test hai ottenuto il punteggio più alto come Vata, a tavola devi
prediligere i cibi dal gusto dolce, aspro o salato. Evita invece quelli dal sapore astringente (frutta dolce
acerba, melograno, carciofi, legumi, alimenti e bevande ricchi di tannino, tipo il té), pungente (con
peperoncino, cipolla, pepe) e amaro. Consuma alimenti oleosi (semi e poca frutta secca), caldi e ben cotti,
umidi (come le zuppe) e conditi con olio. Fai anche attenzione a non mangiare sempre le stesse cose. >
Colazione: latte vegetale + una fetta di crostata di farina integrale e marmellata. > Pranzo: sformato di
miglio e verdure lessate con semi di zucca e mandorle. > Cena: polpette di zucca rossa al forno con
contorno di cavoli rossi. Oppure vellutata di carote e cipolle accompagnata da chapati (pane tradizionale
indiano). SEI PIÙ KAPHA Unione di Acqua e Terra. Kapha ha il potere di unire e nutrire. La sua sede
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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STARBENE ALIMENTAZIONE
27/12/2016
Pag. 23 N.2 - 2 gennaio 2017
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tiratura:117593
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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principale è il sistema immunitario. Quando è in equilibrio hai un sonno profondo e tranquillo, sei
concentrata e ricordi meglio le cose. Un eccesso di Kapha, invece, causa letargia, senso di pesantezza,
raffreddamento, debolezza degli arti, tosse, respiro difficoltoso e sonno esagerato. Aumenti di peso e
accumuli acqua e grasso, diventi inerte e gradualmente sempre più immobile. LA DIETA GIUSTA Se
Kapha è risultato essere il tuo dosha dominante devi optare per cibi asciutti e caldi e i gusti amaro,
pungente e astringente (vedi Vata). Non mangiare, invece, alimenti freddi, fritti, troppo brodosi, dolci, aspri
e salati. > Colazione: pane di segale tostato con miele (è un'eccezione al divieto di dolci: serve a rimuovere
il Kapha in eccesso). > Pranzo: sformato di verdure (cavolfiori e/o spinaci) condito con zenzero e pepe nero
fresco. > Cena: pesce magro (spigola, merluzzo o trota) con verdure di stagione saltata nel ghee (burro
chiarificato ayurvedico) o grigliate. SEI PIÙ PITTA Unione di Fuoco e Acqua. Pitta governa la percezione
visiva, la sete, la fame, il coraggio. La sua sede principale è il fegato. Quando è in equilibrio, digerisci bene,
sei precisa, puntuale e riesci a gestire al meglio le situazioni complesse. Ma un suo eccesso causa una
sensazione esagerata di calore e bruciore, fame e sete intense e difficoltà a dormire, oltre a febbre,
infiammazioni, fermentazioni intestinali, infezioni, sanguinamenti ed eccessiva sudorazione. LA DIETA
GIUSTA Se hai ottenuto il punteggio maggiore come Pitta, a tavola devi prediligere le verdure, i cibi dal
gusto dolce, amaro e astringente (vedi alla voce Vata). Devi invece stare alla larga da quelli aspri, salati e
pungenti (fatta eccezione per lo zenzero, che è considerato rinfrescante per l'apparato digerente) e dalla
carne. Punta quindi sui prodotti freschi, tiepidi, vegetali (come la frutta e i cereali). > Colazione: lassì (yogurt
diluito) con due foglie di menta + 1 frutto dolce (kiwi, ananas, mirtilli, ma non la banana, che diviene aspra
durante la digestione) + 1 fetta di crostata con la marmellata. > Pranzo: riso basmati con verdure di
stagione, condito con curcuma oppure minestra d'orzo e piselli con contorno di verdura cruda di stagione
(evita il pomodoro, troppo acido per te). > Cena: polpette di verdure fresche cucinate al forno e rosolate nel
ghee (burro chiarificato ayurvedico acquistabile online) accompagnate con salsa di avocado. Oppure
verdure di stagione saltate in latte di cocco con spezie (quali cumino e coriandolo) + chapati (pane indiano
tradizionale).
il test
svela il tuo dosha
Rispondi a tutte le domande e vedi dove hai totalizzato più punti
VATA 1 Ho un carattere instabile 2 Amo cambiare quello che faccio e ciò che mi circonda 3 Cambio umore
rapidamente 4 Di solito mi sento inappagata o insoddisfatta 5 Vivo sulle nuvole 6 Sogno tanto 7 Sono
malinconica 8 Sono rapida nel fare le cose 9 Mi occorre una maggiore stabilità per essere in equilibrio 10
Imparo in fretta, ma superficialmente 11 Sono molto curiosa 12 Provo entusiasmi intensi, ma brevi e
mutevoli 13 Mangio, dormo e lavoro in modo irregolare 14 Mi piace variare spesso alimentazione 15 Ho
scarsa memoria 16 La mia mente è continuamente in attività 17 Le emozioni e l'immaginazione non trovano
riposo 18 Spesso sono preoccupata, nervosa e ansiosa 19 Sono impulsiva e mi scarico presto 20 Sono
freddolosa 21 La mia struttura è leggera o sottile o magra 22 Ho difficoltà a prendere peso 23 La mia pelle
è secca o con vene evidenti 24 Le mie articolazioni scricchiolano facilmente 25 I capelli tendono a essere
secchi, scuri, ondulati 26 Parlo veloce, in modo eccitato, sono chiacchierona 27 Ho una muscolatura poco
sviluppata 28 Mani e piedi si raffreddano facilmente 29 Digestione e appetito sono variabili, irregolari 30 Ho
il sonno irregolare e leggero e dormo poco 31 Ho una sessualità impulsiva 32 Cammino in modo agile o
veloce 33 Tendo ad avere disturbi del sistema nervoso e/o dolori articolari e/o artrite e/o reumatismi 34
Talvolta mi sento più anni della mia età TOTALE (dei punti delle 4 colonne):
KAPHA
1 Sono pigra, ho bisogno di dinamicità 2 Sono stabile o forte 3 Faccio le cose in modo lento o rilassato 4
Vivo con i piedi per terra 5 Sono molto tollerante e paziente 6 Mi arrabbio difficilmente 7 Vado d'accordo
con tutti 8 Ho un carattere dolce e affettuoso 9 Sono spesso indifferente a cose e persone 10 Sono serena
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Pag. 23 N.2 - 2 gennaio 2017
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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e tranquilla 11 Imparo lentamente 12 Imparo in profondità con buona memoria 13 Amo dormire a lungo, più
del necessario 14 Ho un sonno profondo e tranquillo 15 Mangio "emotivamente" o con spuntini irregolari 16
Tendo a mangiare troppo e spesso 17 Sopporto bene la fame 18 Mi stanco facilmente 19 Tollero bene
sforzi o fatica 20 Mi infastidisce il freddo o l'umido 21 Sono allegra e vivace 22 Ho una struttura robusta e
ben formata 23 Ho un corpo eccessivamente pesante 24 Sono apatica 25 Prendo facilmente peso o
difficilmente lo perdo 26 Ho una pelle morbida e liscia 27 Ho capelli folti o robusti o lucidi e belli o morbidi e
grassi 28 Ho una muscolatura ben sviluppata 29 Ho poco appetito e una digestione lenta 30 Parlo
lentamente, in modo stabile o piacevole 31 Ho un desiderio sessuale intenso, profondo e costante 32
Cammino in modo lento e pesante 33 Tendo ad avere edemi o lividi o disturbi cronici o problemi
dell'apparato respiratorio 34 Mi sento giovane TOTALE (dei punti delle 4 colonne):
PITTA
1 Sono sensibile 2 Soffro di disturbi digestivi 3 Ho bisogno di rilassarmi 4 Mi piace sognare, ma resto con i
piedi per terra 5 Voglio dominare e sono egocentrica 6 Ho fiducia in me stessa 7 Faccio le cose con
precisione 8 Perdo la pazienza 9 Mi arrabbio facilmente 10 Sono disordinata 11 Nelle situazioni di
disaccordo mi arrabbio 12 Perdono facilmente 13 Sopporto bene il caldo 14 Sudo facilmente 15 Mi irrita
saltare i pasti, non sopporto la fame 16 Mangio con buon appetito e digerisco bene 17 Preferisco cibi e
bevande freschi 18 Mi piace affrontare le sfide 19 La mia intelligenza è pronta 20 Amo criticare 21 Ho una
struttura fisica fragile 22 Ho una pelle delicata e che si arrossa facilmente 23 Ho una pelle con molti nei o
lentiggini 24 Ho una muscolatura piuttosto debole 25 Ho una buona circolazione sanguigna 26 Sono
sensibile al caldo 27 Ho una postura eretta 28 Ho capelli sottili, delicati, deboli 29 Ho capelli tendenti a
ingrigire e a cadere 30 Parlo velocemente e acutamente, in modo passionale, impressionante, offensivo 31
Ho un desiderio sessuale moderato 32 Cammino in modo elegante 33 Tendo ad avere febbre o
infiammazioni o colite o gastrite o disturbi endocrini 34 Mi sento adulta TOTALE (dei punti delle 4 colonne):
CONSULTA GRATIS IL NOSTRO ESPERTO dott. Laura Muscarella psicologa e operatrice ayurveda a
Palermo. Tel. 02-70300159 4 gennaio ore 10.30-11.30
Foto: Trovi l'elenco degli esperti di ayurveda su
Foto: ayurvedaitalia.it/operatori-province.php?cat=6
27/12/2016
Pag. 41 N.2 - 2 gennaio 2017
diffusione:64502
tiratura:117593
5 NOVITA DA PROVARE
Michela Duraccio
l'essenza "social" Questa fragranza è stata studiata seguendo i desideri e i consigli della #NashiLovers
Community, che riunisce i membri della pagina Facebook del brand. Il risultato? Un'eau de parfum che
seduce e distende i sensi: il bouquet si apre con vivaci note fruttate per lasciare spazio a un cuore fiorito e
prezioso di rosa centifolia, gelsomino e ylang ylang, e a un fondo caldo e avvolgente di argan, sandalo,
ambra e vaniglia. L'Essenza di Nashi Argan (49 €, 50 ml, nei Flagship Stores monomarca e nei migliori
saloni professionali). il phon da viaggio e da palestra Ecco un'idea per chi è spesso in viaggio oppure va in
palestra e, dopo la doccia, vuole asciugare la testa in fretta, senza stressare la capigliatura e con risultati
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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STARBENE BELLEZZA
27/12/2016
Pag. 45 N.2 - 2 gennaio 2017
diffusione:64502
tiratura:117593
MAL DI TESTA SI PREVIENE IN MODO SOFT
Le nuove cure sono a base di integratori naturali. Mentre per le forme più invalidanti ci sono le "punturine"
di botulino
Valentino Maimone
Cinque milioni di italiani soffrono di mal di testa. Sono soprattutto donne (il doppio degli uomini, 18% contro
il 9%), ma anche sempre più bambini e ragazzi. L'ultimo congresso nazionale dell'Associazione neurologica
italiana per la ricerca sulle cefalee (Anircef) con la Società italiana per lo studio delle cefalee (Sisc) che si è
svolto a Bologna è stato l'occasione per fare il punto sulle nuove terapie contro questo disturbo nelle sue
varie forme. Ne parliamo con la dottoressa Sabina Cevoli, neurologa e dirigente medico dell'Irccs Istituto
delle scienze neurologiche di Bologna. È vero che oggi il mal di testa si può prevenire senza ricorrere ai
farmaci? «Proprio così. Grazie alle "terapie a basso impatto", cioè basate soltanto su sostanze naturali, le
cefalee si possono evitare o tenere sotto controllo efficacemente . Con il grande vantaggio che non si
rischiano gli effetti collaterali spesso legati all'assunzione per lunghi periodi dei farmaci anticefalea:
problemi al fegato e ai reni, sonnolenza, aumento o eccessiva perdita di peso. Alcune di queste medicine
"verdi" erano già note da qualche anno, ma solo oggi abbiamo le prove scientifiche che ne dimostrano
l'efficacia». Quali sono le sostanze naturali in grado di tenere alla larga la cefalea? «Anzitutto la vitamina
B2 e il coenzima Q10: sono integratori alimentari in bustine o compresse, ma li deve prescrivere il medico e
si comprano in farmacia. Servono a riequilibrare il consumo di energia delle cellule cerebrali, che nei
pazienti con emicrania è sempre eccessivo. I primi effetti si vedono dopo almeno 3-4 mesi, ma sono capaci
di far diradare gli attacchi di cefalea fino a dimezzarli . E chi li prova una volta, se non si demoralizza per i
tempi lunghi, difficilmente vi rinuncia». Ci sono controindicazioni alle "terapie a basso impatto"? «Sono
composte da sostanze che può prendere chiunque, perché naturali, e i casi di reazione allergica sono
rarissimi. Ci sono solo piccole accortezze da osservare: il Tanacethum Parthenum , un rimedio fitoterapico
conosciuto da secoli, che si compra in farmacia senza ricetta medica, non va assunto in gravidanza e non
va preso sotto forma di tintura madre, ma in compresse. Il magnesio pidolato, molto efficace in caso di mal
di testa da ciclo mestruale, non va confuso con un normale sale di magnesio che ha invece effetti
lassativi». Le cure con i farmaci veri e propri non assicurano effetti più rapidi? «Non sempre. Per esempio il
farmaco novità più recente in fatto di cure anti-cefalea, la tossina botulinica di tipo A, è molto efficace, ma
può richiedere alcuni mesi per dare i primi effetti concreti». Quando viene consigliata la tossina botulinica di
tipo A? «È una cura per chi soffre di emicrania cronica, con attacchi che si presentano 15 giorni al mese:
una forma che in Italia interessa circa il 3% della popolazione. Ogni 3 mesi si effettuano 31 micropunture
sotto cute per iniettare la tossina botulinica su fronte, tempie, nuca e spalle . I primi risultati si vedono entro
la seconda somministrazione, ma si può ripetere il trattamento con questa cadenza fino a sei volte, dopo di
che in genere si fa intercorrere più tempo tra un'applicazione e l'altra. È consigliabile effettuare la terapia in
uno dei Centri cefalee presenti in tutta Italia (per l'elenco: sisc.it/ita/centri-cefalee-in-italia_2.html ), al costo
del solo ticket per una infiltrazione». Possono esserci effetti collaterali alle punturine? «In genere la tossina
botulinica è molto ben tollerata, solo nell'1% dei casi può dare gonfiore, calo della palpebra, tensione ai
muscoli del collo . Ma si tratta comunque di effetti lievi e reversibili». Quali altri strategie si possono mettere
in atto contro le cefalee? «Agire sugli stili di vita funziona meglio di qualunque farmaco. Gli studi più recenti
dimostrano, per esempio, uno stretto legame tra la cattiva qualità del sonno e una maggiore frequenza di
attacchi di mal di testa . In questo caso l'arma migliore è correggere le abitudini sbagliate: rispettare i giusti
orari per il sonno, evitare di usare pc, tablet e smartphone fino a poco prima di addormentarsi, non dormire
con dispositivi elettronici in camera da letto. Piccoli espedienti dalla grande efficacia. G
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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LA SALUTE DI STARBENE / LA SCELTA GIUSTA
27/12/2016
Pag. 45 N.2 - 2 gennaio 2017
diffusione:64502
tiratura:117593
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/12/2016
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CONSULTA GRATIS IL NOSTRO ESPERTO dott. Sabina Cevoli neurologa e dirigente medico Istituto
scienze neurologiche di Bologna. Tel. 02-70300159 3 gennaio, ore 14-15
ore: la durata degli attacchi più violenti di emicrania le persone che assumono farmaci contro il mal
di testa senza chiedere il parere del medico
analgesici al mese, per tre mesi è la "dose" che può scatenare la cefalea da abuso di farmaci
UN DISTURBO DIFFUSO ANCHE TRA I BAMBINI
1L'eccesso di impegni. «Troppe attività quotidiane causano stress continui. Ed è accertato che chi è
predisposto al mal di testa ha anche meno difese verso le situazioni di tensione emotiva», spiega il
professore.
2L'alimentazione sbilanciata. «Molti bambini oggi saltano la colazione, andando incontro a un calo di
zuccheri nel sangue, che è un tipico interruttore per le cefalee», continua l'esperto.
3L'obesità. «Specialmente le bambine e le adolescenti con diversi chili di troppo, hanno molte più
probabilità di soffrire di mal di testa», avverte il professore.
4I ritmi biologici alterati. «Dormire poco o farlo più del necessario può causare squilibri nell'organismo nei
ragazzi. E la reazione è la cefalea», avverte il professor Guidetti. Ne soffre tra il 4% e l'11% degli alunni
delle scuole elementari e tra l'8% e il 23% degli studenti delle medie. Che fare? «La chiave è nella diagnosi
precoce: prima si agisce, più si riesce a ritardare la cronicizzazione e il conseguente ricorso ai farmaci » ,
avverte il professor Vincenzo Guidetti, ordinario di Neuropsichiatria infantile all'università "La Sapienza" di
Roma. « Fondamentale non sottovalutare mai un bambino che lamenta un mal di testa: è molto raro che a
quell'età si finga un problema simile. Meglio rivolgersi subito al pediatra. Anche per escludere che la
cefalea sia la spia di altri problemi». Occorre poi rivedere lo stile di vita dei nostri figli: esistono infatti quattro
fattori che giocano un ruolo importante nel favorire il disturbo. Eccoli
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VITA IN FARMACIA
10 articoli
27/12/2016
Pag. 40 Ed. Torino
diffusione:154324
tiratura:222715
Alessandro Mondo
Nell'elenco sono entrate oltre un centinaio di malattie rare. Altre, da rare, sono state riclassificate come
croniche. Ampliato il «parco» delle protesi. Aumentati i vaccini. Previste le prestazioni di procreazione
medicalmente assistita, compresa l'eterologa. Contemplati gli interventi «di bassa soglia» (prevenzione,
sensibilizzazione) per contrastare le dipendenze, compresa quella contro il gioco d'azzardo. Eliminate
prestazioni ritenute obsolete. Prestazioni aggiornate
Sono le novità contenute nei «nuovi Lea», i Livelli essenziali di assistenza, ridefiniti con un aggiornamento
atteso da 15 anni. «Parliamo delle prestazioni che le Regioni devono offrire gratuitamente, o per i non
esenti al costo del ticket, a tutti i cittadini - spiega l'assessore alla Sanità Antonio Saitta -. Fino ad oggi
molte di quelle inserite nei nuovi Lea erano disponibili solo a pagamento. Passando nel sistema sanitario
pubblico, e grazie alle esenzioni, saranno prevalentemente gratuite». Nuove protesi e cure fuori confine
È la prima, sostanziale novità del decreto approvato da Camera e Senato. Mercoledì scorso la firma del
ministro Lorenzin, ora si attende la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale»: 800 milioni l'anno la cifra
stanziata. Un provvedimento che le Regioni dovranno recepire uniformemente: concetto non scontato dato
che alcune, come il Piemonte, si erano già portate avanti adeguando le prestazioni e garantendone almeno
una parte «de facto», mentre altre hanno segnato il passo. Anche così, a seconda dei bisogni della
popolazione - variabili da territorio a territorio - ogni Regione sarà impegnata su alcuni fronti piuttosto che
su altri. Il Piemonte, ad esempio, annuncia di voler porre particolare attenzione all'assistenza protesica. Le
novità previste nel decreto? Componenti innovativi e migliore qualità costruttiva, per cominciare. Inoltre
nuovi destinatari (le persone colpite da alcune malattie rare e gli assistiti in assistenza domiciliare integrata)
e meno burocrazia. L'elenco aggiornato prevede di tutto: ausili informatici e di comunicazione, apparecchi
acustici a tecnologia digitale, attrezzature domotiche, barelle adattate per la doccia, scooter a quattro ruote,
carrozzine, sollevatori e carrelli di tutti i tipi. Non ultimo: arti artificiali, sistemi di riconoscimento vocale e di
puntamento con lo sguardo. Non solo protesi. La Regione sottolinea l'importanza di alcune prestazioni,
come l'adroterapia e la protonterapia, che oggi i pazienti piemontesi ottengono a seguito di una procedura
complessa: l'assessorato li autorizza, caso per caso, a rivolgersi per le cure a Pavia o a Trento a carico
dell'Asl di appartenenza (senza dover anticipare a proprie spese). Malattie rare
Centodieci le malattie rare riconosciute, oggetto di prestazioni in regime di esenzione: dalla sarcoidiosi alla
sclerosi sistemica progressiva alla miastenia grave. Rivisto l'elenco delle malattie croniche con
l'introduzione di sei nuove patologie esenti: sindrome da talidomide, osteomielite cronica, patologie renali
croniche, rene policistico, endometriosi (moderata e grave), broncopneumopatia cronica ostruttiva
(moderata, grave e molto grave). Alcune malattie rare già esenti sono riclassificate come croniche: vale per
la celiachia, ma anche per la sindrome di Down, la sindrome di Klinefelter e le connettiviti indifferenziate.
Cosa cambia? Procedure, esami e diagnosi meno macchinose, le prescrizioni saranno fatte dal medico di
base senza dover passare dai centri dedicati alla cura delle malattie rare. Confermata l'esenzione. Vaccini
e procreazione assistita
Tra i vaccini sono previsti l'anti-Papillomavirus (offerto anche agli adolescenti maschi), l'anti-Pneumococco
e l'anti-Meningococco. Lo screening neonatale sarà esteso alla sordità e alla cataratta congenita: quello per
le malattie metaboliche ereditarie è previsto per tutti i nuovi nati. Autismo: aggiornati anche i Lea per la
diagnosi precoce, la cura e il trattamento individuale. Incluse nell'elenco le prestazioni di procreazione
medicalmente assistita omologa ed eterologa, finora previste solo in regime di ricovero. Una vera
rivoluzione, insomma, con un'unica ipoteca: l'adeguatezza delle risorse stanziate. BY NC ND ALCUNI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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Come cambia la Sanità
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
diffusione:154324
tiratura:222715
27/12/2016
Pag. 40 Ed. Torino
DIRITTI RISERVATI
27/12/2016
Pag. 53 Ed. Torino
diffusione:154324
tiratura:222715
Un supermercato negli ex locali Ceveda
L'obiettivo della Circoscrizione 5 è costruire la casa del quartiere riqualificando i locali dell'Ozanam di via
Foligno. «Oltre a rifare i tetti che hanno problemi di infiltrazioni, con le risorse a disposizione vorremmo
trovare anche un soggetto che coordini le attività per creare una realtà viva come, per esempio, la Cascina
Roccafranca» dice il presidente di via Stradella, Marco Novello. Che ha in serbo anche altri due progetti per
la Sindaca Appendino. Il primo è il rilancio della Pagoda di Parco Vallette (ex sede del Muretto) che
dovrebbe ospitare azioni di educativa di strada. Il secondo, il rilancio commerciale dei locali «Ceveda» di
via Scialoja. Serrande abbassate da anni che i residenti vorrebbero rivedere aperte per ospitare un piccolo
supermercato o una farmacia: servizi necessari alla popolazione della zona. [p. coc.] BY NC ND ALCUNI
DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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Circoscrizione 5
27/12/2016
Pag. 53 Ed. Imperia
diffusione:154324
tiratura:222715
Cala la spesa farmaceutica da gennaio ad agosto -4%
miriana rebaudo
Quattro per cento in meno, una percentuale che vale il quinto posto tra le regioni che hanno visto calare la
spesa farmaceutica nel periodo gennaio-agosto 2018.
E' il risultato della Liguria che in questi otto mesi ha speso sul fronte della convenzionata netta
139.293.265 euro contro i 1.436.263.65 euro conteggiati nello stesso periodo dello scorso anno.
La spesa netta si ottiene sottraendo dalla spesa lorda gli importi derivanti dal ticket (per ricetta e come
compartecipazione al prezzo di riferimento), gli sconti obbligatori a carico del farmacista (media pari al 3%),
gli extrasconti derivanti dalle misure di ripiano (0,6% a carico del produttore, dei farmacisti e dei grossisti) e
gli sconti derivanti da altri provvedimenti legislativi.
I dati provengono dal monitoraggio specifico effettuato dall'Agenzia italiana del farmaco (l'Aifa) da dove si
ricava che la diminuzione nazionale è stata esattamente del 4%, una percentuale ancora insufficiente però
per contenere la spesa sanitaria e confermano il buon andamento già fatto registrare dalla nostra regione
negli ultimi anni.
Proseguendo in un'analisi più dettagliata, sia in Italia che in Liguria, cresce la compartecipazione dei
cittadini al costo dei farmaci ed anche relativamente a questa voce l'incremento registrato in Liguria (più
1,9%) è lievemente più alto rispetto alla media nazionale, che si ferma infatti a 1,3 per cento. Parliamo
complessivamente di 29.182.665 euro (contro i 28.635.532 dei dodici mesi precedenti). Di questi, oltre 16,7
milioni (+ 2,7%) derivano dalla quota di differenza di prezzo tra generico e brevettato mentre la restante
parte, pari a 12.464.076 euro (+0,9%) provengono dal ticket fisso sulla ricetta, che è stabilito a livello
regionale.
Cala invece, e pure in modo più marcato rispetto alla media nazionale il numero delle ricette che da
Ventimiglia a Sarzana è passata dalle 10.643.663 registrate nei primi otto mesi del 2015 a 10 milioni e 367
mila 564 dello stesso periodo di quest'anno. Si tratta di meno 2,6 per cento, contro il meno 2 nazionale.
Prosegue dunque l'effetto dell'attento monitoraggio sulle ricette effettuato dal Dipartimento Sanità della
Regione, una misura che contrasta in modo efficace l'acquisto spesso inutile di medicinali, con
conseguente spreco. Non a caso, siamo anche tra sei regioni italiane (siamo al sesto posto) che hanno
mostrato una, seppur lieve, variazione negativa rispetto ai consumi considerando anche le "dosi definite
giornaliere" dei farmaci di fascia A (tradotto, si tratta della dose media di un farmaco assunta giornalmente
da un paziente adulto, con riferimento all'indicazione terapeutica principale del farmaco stesso). Un dato
che per la Liguria si è attestato al -0,2%, essendo sceso da 424.878.441 a 424.084.272. Le altre regioni
virtuose sono Valle d'Aosta (al primo posto), Molise, Basilicata, Calabria ed Emilia Romagna.
Spicca invece un dato negativo, comune peraltro a tutta la penisola ed è quello riguardante la spesa per la
distribuzione diretta di fascia A che nella nostra regione è passata da 81 milioni (e poco più) a ben 101,5
milioni: un balzo che supera il 25 per cento, rispetto ad una media nazionale del (più) 23,1%: (+25,4%), con
un incremento nazionale del 23,1%. A pesare in maniera determinante però non è un aumento smodato dei
consumi bensì il fatto di non aver escluso dalla spesa le risorse destinate al fondo per i medicinali
innovativi.
A confermare la Liguria tra le regioni virtuose però arriva la voce forse più significativa e cioè quella
riguardante il rispetto del tetto della spesa territoriale (tra farmacie e distribuzione diretta, farmaci innovativi
esclusi) che in Italia è stata in questi otto mesi pari 8.806 milioni di euro, e cioè 413 milioni sopra il limite
programmato. La Liguria invece è rimasta negli ambiti indicati con una spesa farmaceutica dentro i
parametri della spesa sanitaria (è pari all'11,35 del totale del fondo sanitario) avendo speso in tutto 235
milioni. Resta invece elevata la spesa farmaceutica ospedaliera che per la Liguria è stata, fino ad agosto, di
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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Monitoraggio dell'Agenzia italiana del farmaco
27/12/2016
Pag. 53 Ed. Imperia
diffusione:154324
tiratura:222715
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117 milioni di euro. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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27/12/2016
Pag. 49 Ed. Umbria
diffusione:115344
tiratura:158020
I CONTI DEL PALAZZO
Piano di riequilibrio del Comune, al via il rush finale. Oggi ultimo giorno di confronto in Terza Commissione,
poi domani inizia la discussione in Consiglio per l'approvazione o meno della manovra di salvataggio dei
conti di Palazzo Spada (14 milioni da spalmare in cinque anni). Intanto, tiene banco il botta e risposta tra la
Filcams Cgil di Terni e il sindaco Leopoldo Di Girolamo per quanto riguarda la vendita delle farmacie
comunali, come previsto nel Piano approvato dalla Giunta lo scorso 21 dicembre. «La Filcams Cgil - si
legge in un nota - esprime ancora una volta la propria contrarietà rispetto alla vendita di Farmacia Terni
prevista nel Piano di rientro del Comune. Una realtà fortemente legata al territorio, riconosciuta e altamente
professionalizzata. È solo di qualche giorno fa la sottoscrizione dell'accordo per conferire il premio di
produzione, legato proprio alla crescita del fatturato dell'azienda nella sua interezza. Oltre a questo,
ricambio generazionale, nuove assunzioni, qualità a prezzi calmierati: indicatori tutti positivi, che però non
sono sufficienti a colmare i buchi di bilancio del Comune. Fare cassa è ora la priorità. La nostra contrarietà
a questa manovra scellerata la manifesteremo in ogni modo ed ad ogni livello come lavoratori e come
cittadini». La replica del sindaco Di Girolamo arriva via Facebook: «Cosa prevede il piano di riequilibrio
finanziario? La risposta è semplice: fare a meno di tutto ciò che non è indispensabile per un Comune
moderno. Due esempi concreti? Le farmacie: il prezzo dei farmaci è uguale a prescindere dalla proprietà
pubblica o privata della farmacia. In Italia ormai solo il 9% delle farmacie sono pubbliche! Vendere gli
immobili comunali non usati significa non solo incassare denaro, ma contribuire alla rigenerazione e
riqualificazione del tessuto urbano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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Cgil contro il sindaco: «No alla vendita delle farmacie »
27/12/2016
Pag. 11 Ed. Livorno
diffusione:76979
tiratura:107166
Servizio civile per i giovani Il bando sul sito del Comune
- ROSIGNANO - SCADRA' il 12 gennaio al possibilità di partecipare alla selezione attivata dal Comune,
tramite il bando di servizio civile regionale, per individuare due giovani che svolgano attività di supporto alla
cittadinanza (minori, anziani, disabili, immigrati) all'interno degli uffici comunali del Servizio Sociale (in via
dei Lavoratori a Rosignano Marittimo) e allo Sportello «Ecco Fatto» di Nibbiaia. Le figure selezionate si
occuperanno di informazione, mediazione e supporto ai cittadini nell'accesso ai servizi comunali e regionali
online, quali le pratiche sanitarie, i servizi postali, previdenziali, assistenziali e di cura verso le fasce deboli
come gli anziani, gestendo direttamente anche il Punto Ecco Fatto/Botteghe della Salute di Nibbiaia. Si
tratta di un centro multi-servizi per i cittadini che abitano in zone periferiche, dove sono più lontane le
farmacie, gli uffici postali e molti altri sportelli della pubblica amministrazione (come Asl, Comune e Inps),
che ha l'obiettivo di evitare lo spopolamento dei territori. IL BANDO è rivolto a giovani dai 18 ai 29 anni
compiuti, regolarmente residenti, inoccupati, inattivi o disoccupati, che non stanno già svolgendo il servizio
civile e non hanno avuto nell'ultimo anno e per almeno sei mesi rapporti di lavoro o di collaborazione
retribuita a qualunque titolo con il Comune. Saranno impegnati per 8 mesi ricevendo un contributo mensile
di 433,80 euro. Il bando integrale è pubblicato su (sezione News) e sul sito del Comune alla sezione Bandi
e Avvisi vari.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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ROSIGNANO TUTTI I PARTICOLARI
27/12/2016
Pag. 36 Ed. Pordenone
diffusione:56481
tiratura:76115
In via Cappuccini si pensa allo spostamento della sede
PORDENONE - In farmacia non soltanto per la misurazione della pressione arteriosa ma anche per
l'autoanalisi del sangue. Anche nelle tre farmacie comunali d'ora in avanti sarà più facile accedere al
servizio che - in particolare per la fascia delle persone anziane - viene messo a disposizione attraverso
l'acquisto di nuove apparecchiature bio-medicali. In particolare si potrà usufruire del servizio di autoanalisi
del sangue (o analisi di primo livello): attraverso un mini-prelievo di sangue nella punta del dito si potrà
procedere alla rilevazione del profilo Inr, cioé glicemico e lipidico del sangue.
Sia la rilevazione della pressione arteriosa che l'autoanalisi del sangue sono tra i servizi più importanti che
possono essere offerti in farmacia e inoltre presentano diversi vantaggi rispetto ai metodi diagnostici
classici. L'amministrazione comunale ha recentemente deciso l'acquisto di alcune nuove apparecchiature
che servono a questo scopo. Sono perciò stati stanziati circa 3.500 euro per l'acquisto della strumentazione
medica necessaria a dotare le proprie farmacie della possibilità di svolgere i test sul sangue oltre alla
misurazione della pressione arteriosa.
Sul fronte delle farmacie comunali l'Amministrazione Ciriani ha da poco anche presentato al quartiere di
Cappuccini l'intenzione di trasferire la sede della farmacia comunale per trovare una soluzione più comoda
e razionale in rapporto ai parcheggi e alla viabilità della zona. L'ipotesi del Comune è quella di trasferire i
locali dell'attuale farmacia (a ridosso dell'incrocio vicino al sottopasso della stessa via) nell'area di fronte al
cimitero. Lo stabile ipotizzato, oltre alla farmacia comunale, potrebbe ospitare un piccolo supermercato di
cui i residenti del quartiere avrebbero mostrato la necessità. Lo spostamento della farmacia di circa
duecento metri sarebbe stato pensato per ovviare agli attuali inconvenienti per gli utenti dovuti in modo
particolare alla mancanza di un numero di parcheggi adeguato e alla difficoltà del traffico proprio in
quell'incrocio a ridosso del semaforo del sottopasso. Il progetto dovrà essere valutato con l'assemblea di
quartiere.
© riproduzione riservata
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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L'IPOTESI
27/12/2016
Pag. 40 Ed. Venezia
diffusione:56481
tiratura:76115
Il plateatico non danneggia la farmacia : la spunta il bar
Una battaglia legale che andava avanti da tre anni, quella della farmacia dell'Orso di Santa Maria Formosa
contro la nuova organizzazione del plateatico del vicino bar all'Orologio: tavolini e ombrelloni accusati di
oscurare la farmacia, togliendole visibilità. Questa la tesi dei titolari che ora, però, è stata respinta dal Tar
del Veneto. Una sentenza che di fatto conferma il pianino del campo approvato, a suo tempo, dal Comune,
d'accordo con la Soprintendenza. In tempi di polemiche aspre sul fronte dei plateatici, un punto fermo salvo ulteriori ricorsi - in una materia ad alto tasso di contestazione.
L'iter del pianino di San Maria Formosa era iniziato nel 2008 per arrivare alla definitiva approvazione solo
nel 2013. Rispetto alla vecchia concessione, il bar all'Orologio si era visto ridurre il plateatico da 168 a 116
metri quadri. Su espressa richiesta della Soprintendenza, poi, l'area destinata ai tavolini era stata ristretta,
per dare maggiore visibilità alla vera da pozzo, allungandola verso la confinante farmacia. Una novità
sgradita alla farmacia stessa, che si era vista comparire davanti alle vetrine i tavolini e d'estate pure gli
ombrelloni. Ed ecco il ricorso dei titolari, presentato dagli avvocati Giorgia Baldan e Antonio Cimini, contro il
Comune e nei confronti dello stesso bar, assistito dall'avvocato Claudio Codognato. Già l'anno scorso la
richiesta di sospensiva era stata respinta. Ora, entrati nel merito della questione, i giudici della terza
sezione - presidente Oria Settesoldi, estensore Michele Pizzi - hanno definitivamente rigettato il ricorso.
Nella sentenza sottolineano come la farmacia non possa vantare il diritto ad un'autorizzazione del
plateatico dei vicini, prevista solo in caso di aree «in aderenza». E in questo caso «non sussiste una
situazione di non aderenza, essendovi un corridoio di 5 metri di separazione tra plateatico e farmacia». La
farmacia poi «rimane visibile da ogni punto del campo, almeno per quanto riguarda le insegne», osservano
i giudici, anche quando gli ombrelloni sono aperti.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Roberta Brunetti
27/12/2016
Pag. 27 Ed. Benevento
diffusione:40854
tiratura:59807
Santo Stefano, tutti in fila... in farmacia
Il giorno di Santo Stefano un solo negozio ha avuto una fila di clienti lunga alcuni metri e per più ore. Un
vero record. È la farmacia Santa Sofia, unica di turno in città, ubicata nel centralissimo corso Garibaldi. La
festività che ha richiamato senza dubbio più gente in città, il virus influenzale che già imperversa, hanno
contribuito alla notevole affluenza. Però c'è anche da dire che già in passato, in occasione della giornate
domenicali si è registrato un afflusso consistente con qualche fila, e non erano mancate segnalazioni di
utenti per tale disservizio. Ma queste farmacie essendo ubicate in zone meno centrali della città, il
consistente afflusso con file, non aveva suscitato le reazioni che si sono avute ieri mattina. Le proteste
sono venute anche da parte di chi non era direttamente interessato all'acquisto di farmaci, che ha posto il
problema circa le modalità di una turnazione che vanno riviste. Almeno si dovrebbe avere nei giorni festivi
una duplice apertura di farmacie nel turno diurno.
Foto: Corso Garibaldi La fila davanti alla farmacia Santa Sofia
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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La curiosità
27/12/2016
Pag. 17
diffusione:11274
tiratura:24464
Lo prevede il documento dell'Oref che ha bocciato il bilancio capitolino Le società che «pesano» di più sono
Ama e Atac: da sole costano 1,4 miliardi
Vincenzo Bisbiglia
«Necessità urgente di razionalizzare il perimetro delle partecipate di Roma Capitale, provvedendo alla
cessione delle partecipazioni e/o allo scioglimento delle società non strettamente necessarie al
perseguimento dei fini istituzionali». La «grande svendita» delle municipalizzate del Comune ora potrebbe
ripartire. Nel dare parere non favorevole all'approvazione del documento di Bilancio 2017, i componenti
dell'Oref sono stati chiari: il piano di rientro condiviso dall'ex sindaco Ignazio Marino con il Governo deve
andare avanti, altrimenti non ci sono materialmente le coperture per sostenere i costi dell'amministrazione.
A fine 2014 l'allora assessore al Bilancio, Silvia Scozzese quantificò in 150 milioni l'anno il risparmio di
cassa. L'attuale amministrazione non ha contemplato il piano all'interno del documento 2017, in attesa della
razionalizzazione su cui sta lavorando il neo assessore Massimo Colomban. Secondo il piano ScozzeseMarino, fra le dismissioni eccellenti ci dovrebbero essere anche Assicurazioni di Roma (che quest'anno
distribuirà oltre 7 milioni di utili), Farmacap, Pala Expo, Biblioteche di Roma, Acea Ato 2 e Investimenti Spa,
aziende che i consiglieri pentastellati si erano impegnati a mantenere pubbliche con sindacati e lavoratori.
Alcune di queste non approvano il bilancio dal 2012. In realtà, come fa notare anche l'Oref, il grosso del
problema sta in Ama e Atac, che insieme fanno quasi 2,5 miliardi di debiti. Basti pensare che ogni anno il
funzionamento di tutte le 30 partecipate capitoline costa al Campidoglio 1,7 miliardi di euro l'anno, di cui 1,4
miliardi soltanto per le due aziende più grandi.
Foto: Società partecipate Massimo Colomban è l'assessore che si occupa del piano di riordino delle
aziende comunali
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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Il Comune ci ripensa: aziende in vendita
27/12/2016
Pag. 17
diffusione:11274
tiratura:24464
Abbandonato da anni è il simbolo del fallimento
Vin. Bis.
La galassia delle partecipazioni minoritarie e non del Comune è così ampia che una sfoltita andrebbe data.
Specie perché l'amministrazione in alcuni casi si è imbarcata in missioni che non coincidono con i compiti di
un comune come quello di Roma Capitale. Il Centro Ingrosso Fiori è il simbolo di questo fallimento, società
praticamente ferma da anni. Ma anche le micro partecipazioni in Aeroporti di Roma (1,3%), Centrale del
Latte (6,72%) o Centro Agroalimentare Romano (28,4%) finiscono per creare disagi al bilancio. Anche sulle
aziende minori è necessaria una riflessione, da Farmacap - che l'amministrazione vuole resti pubblica (il
bilancio è stato risanato dopo anni di passività) - a Aequa Roma, passando per PalaExpo e Roma
Metropolitane, società che per errori passati si sono trasformati in carrozzoni a volte anche dannosi.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/12/2016
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CENTRO INGROSSO FIORI
PROFESSIONI
1 articolo
27/12/2016
Pag. 23
diffusione:105722
tiratura:156556
Doc Generici apre il dossier quotazione
Carlo Festa
Doc Generici studia il dossier della quotazione. È questa una delle opzioni, anche se non l'unica sul tavolo,
per l'azienda posseduta dal fondo di private equity internazionale Cvc Capital. L'approdo a Piazza Affari
però non sarà nel breve periodo, in quanto il gruppo guidato da Gualtiero Pasquarelli dovrà prima cogliere,
nel 2017, la scadenza sul mercato di alcuni brevetti farmaceutici per circa 2 miliardi di controvalore, una
torta che si andranno a dividere i maggiori gruppi attivi nei farmaci generici. Per Doc Generici potrebbe
dunque essere un'opportunità per aumentare ricavi e redditività. La società guidata da Pasquarelli ha
studiato inoltre un piano di sviluppo che prevede anche l'espansione internazionale soprattutto nei mercati
dell'Europa continentale: grazie ai capitali e al supporto di Cvc (gruppo guidato in Italia da Giampiero
Mazza). Il fondo Cvc è entrato nell'azionariato di Doc Generici a metà di quest'anno con progetti di crescita
ambiziosi: «La società - spiega Pasquarelli - ha archiviato un giro d'affari di 160 milioni di euro con un Ebitda
margin al 35 per cento. Il mercato dei generici vale attualmente in Italia 1,2 miliardi di euro come giro
d'affari. Ma la prospettiva di crescita in Italia è elevata, se si pensa che questo settore vale il 35% del
mercato come prodotti prescritti, mentre negli altri Paesi è al 50 per cento». Trai confini italiani inoltre il
settore dei farmaci generici è molto concentrato: soltanto cinque aziende, tra le quali Doc Generici, hanno
infatti circa l'85% del mercato. Inoltre esistono barriere all'ingresso elevate.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 27/12/2016
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Farmaceutico . Grazie ai capitali del private equity Cvc prevista anche l'espansione in Europa
PERSONAGGI
3 articoli
27/12/2016
Pag. 18 Ed. La Spezia
diffusione:76979
tiratura:107166
La grande voce calda di Cheryl Porter per ricordare Giacò
- CASTELNUOVO MAGRA - LA SUA voce accompagna i grandi della musica, dagli U2 a Zucchero, oltre al
percorso da solista che la porta a calcare palcoscenici importanti. Per il secondo anno consecutivo Cheryl
Porter ha scelto di esibirsi al teatro tenda della Colombiera, locatio insolita per la cantante gospel abituata a
ben altre situazioni. Ma domani sera più che per una ragione professionale è l'umanità dell'artista ad avere
la meglio. Ha risposto ancora una volta all'appello dell'associazione Amici del Giacò che voglione ricordare,
con una delle voci più belle del mondo del gospel, l'anniversario della scomparsa di Andrea Giacomelli. Il
30 dicembre saranno 6 anni dalla tragedia che ha sconvolto una comunità e proprio in ricordo di Andrea è
nata l'associazione che continua a raccogliere fondi e organizzare iniziative di solidarietà e sostegno ai
bisognosi. Domani sera alle 21 il concerto sarà tutto per Giacò, per ricordare il suo impegno sociale,
l'amore per la sua terra e le tante idee di solidarietà che ha sempre promosso e che adesso proseguono
nel suo nome. Cheryl Porter è arrivata lo scorso anno grazie all'aiuto del musicista Pietro Galassi che l'ha
convinta ad accettare l'invito nel piccolo paese. E lei, americana di Chicago ma residente a Vicenza,
abituata a tour mondiali ha accettato rimanendo colpita dal calore, passione e grande senso di amicizia che
sono alla base dell'associazione presieduta da Lorenzo Moretti. E così ha accolto nuovamente l'invito e
domani alle 21 salirà, insieme al suo gruppo di 8 tra musicisti e coriste, sul palco del teatro tenda per offrire
altre emozioni. Una serata in onore di Andrea Giacomelli anche se, un eventuale utile nella vendita dei
biglietti, verrà anche questa volta messo a disposizione per qualche iniziativa di solidarietà. Per prenotare
gli ultimi biglietti è ancora possibile contattare gli organizzatori ai numeri: 338-6189522 (Angelo) oppure
338-4985683 (Lorenzo). SCHEDA
Edoardo Di Donato dalla pista di hockey alla laurea di economia
BRAVO in pista e all'Università. Si è brillantemente laureato in economia, strategia, management e
controllo Edoardo Di Donato giocatore del Carispezia Hockey Sarzana. Ha discusso riportando la
valutazione di 110, con il relatore Alessandro Capodaglio, la tesi dal titolo "Il calcolo del costo di prodotti
applicato alle piccole-micro imprese: il caso Car.Ves. Srl".
Scienze dell'educazione: Lisa Biso si è laureata all'Università di Parma
LISA Biso si è brillantemente laureata in scienze dell'educazione e della formazione. La studentessa di
Castelnuovo ha concluso il suo percorso all'Università di Parma discutendo la tesi con il relatore Daria
Vettori: "Storie di famiglia oggi, analisi e interpretazione dei disegni dei bambini della scuola primaria".
Fiocco azzurro in casa Ghirlanda: è nato Alessio
E' ARRIVATO proprio il giorno di Natale. Un motivo in più per festeggiare in casa Ghirlanda. All'ospedale di
Pisa è nato Alessio per la gioia di papà Luca, presidente del comitato Volontari del Magra, mamma Alice
Degl'Innocenti e il fratellino Manuel di 3 anni. Al piccolo Alessio il caloroso benvenuto dalla nostra
redazione.
Teatro tenda
L'artista internazionale torna a Colombiera per aiutare l'associazione "Amici" a raccogliere fondi
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 27/12/2016
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CASTELNUOVO MAGRA DOMANI IL CONCERTO
27/12/2016
Pag. 32
Cronache delle Calabrie
Il senatore in occasione dell'iniziativa di AssoGenerici #Fabbricheaperte
Il futuro dei farmaci 'non griffati' è un futuro "in espansione: si tratta di una crociata culturale, perché quelli
che ieri chiamavamo farmaci generici oggi sono equivalenti e rappresentano un valore aggiunto per la
nostra sanità". Lo ha affermato il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, componente della commissione Sanità
di palazzo Madama, in occasione di una delle tappe dell'iniziativa #FabbricheAperte di AssoGenerici: un
vero e proprio viaggio tra le strutture, i processi produttivi e le risorse umane delle aziende che producono
farmaci equivalenti per far conoscere ai decisori e al pubblico il valore economico, occupazionale e di
innovazione del settore in Italia. In quasi 15 anni, dall'introduzione degli equivalenti in Italia, le aziende
farmaceutiche impegnate in questo settore hanno infatti visto crescere progressivamente il loro mercato di
riferimento. Dal 2001 a oggi, il comparto ha sviluppato quasi 10mila posti di lavoro (tra addetti diretti e
indotto) e rappresenta un mercato annuale di oltre 2,6 miliardi di euro per un totale di quasi 380 milioni di
confezioni. Oltre il 50% della produzione avviene in officine italiane, localizzate soprattutto nel Nord Italia.
"In questi anni - ha aggiunto il senatore - questi prodotti hanno consentito di mettere più in protezione e al
sicuro il Sistema sanitario nazionale, perché si sono ottenuti risparmi, garantendo un accesso al bene
farmaco in condizioni di assoluta sicurezza e garanzia". "Credo dunque - ha proseguito D'Ambrosio Lettieri
- che possiamo guardare in termini di prospettiva con fiducia, da oggi al 2023 scadranno numerosi brevetti
con un valore che si stima superiore ai 20 miliardi di euro e indubbiamente c'è bisogno di una mobilitazione
complessiva. Non solo da parte del decisore politico, ma di tutta la filiera, perché vi sia un maggiore
impegno e una maggiore consapevolezza e convinzione rispetto all'importanza della diffusione" di questi
medicinali. Diffusione "che non va assolutamente a danno della ricerca: dobbiamo riuscire a mettere in
migliore equilibrio il sistema della genericazione con quello che produce l'innovazione".
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 27/12/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
D'Ambrosio Lettieri per i farmaci equivalenti un futuro in espansione
27/12/2016
Pag. 10
Il Roma
diffusione:28000
Farmaci equivalenti, un futuro in espansione
Il futuro dei farmaci "non griffati" è un futuro «in espansione: si tratta di una crociata culturale, perché quelli
che ieri chiamavamo farmaci generici oggi sono equivalenti e rappresentano un valore aggiunto per la
nostra sanità». Lo ha affermato il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, componente della commissione Sanità
di palazzo Madama, in occasione di una delle tappe dell'iniziativa #FabbricheAperte di AssoGenerici: un
vero e proprio viaggio tra le strutture, i processi produttivi e le risorse umane delle aziende che producono
farmaci equivalenti per far conoscere ai decisori e al pubblico il valore economico, occupazionale e di
innovazione del settore in Italia. In quasi 15 anni, dall'introduzione degli equivalenti in Italia, le aziende
farmaceutiche impegnate in questo settore hanno infatti visto crescere progressivamente il loro mercato di
riferimento. Dal 2001 a oggi, il comparto ha sviluppato quasi 10mila posti di lavoro (tra addetti diretti e
indotto) e rappresenta un mercato annuale di oltre 2,6 miliardi di euro per un totale di quasi 380 milioni di
confezioni. Oltre il 50% della produzione avviene in officine italiane, localizzate soprattutto nel Nord Italia.
«In questi anni - ha aggiunto il senatore - questi prodotti hanno consentito di mettere più in protezione e al
sicuro il Sistema sanitario nazionale, perché si sono ottenuti risparmi, garantendo un accesso al bene
farmaco in condizioni di assoluta sicurezza e garanzia. Credo dunque - ha proseguito D'Ambrosio Lettieri che possiamo guardare in termini di prospettiva con fiducia, da oggi al 2023 scadranno numerosi brevetti
con un valore che si stima superiore ai 20 miliardi di euro e indubbiamente c'è bisogno di una mobilitazione
complessiva. Non solo da parte del decisore politico, ma di tutta la filiera, perché vi sia un maggiore
impegno e una maggiore consapevolezza e convinzione rispetto all'importanza della diffusione» di questi
medicinali. Diffusione «che non va assolutamente a danno della ricerca: dobbiamo riuscire a mettere in
migliore equilibrio il sistema della genericazione con quello che produce l'innovazione».
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ASSOGENERICI Il senatore D'Ambrosio Lettieri: valore aggiunto per la sanità
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