n 3 nov 2002 - bandafognano.it

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Scuola Di
Musica
“Romina Betti”
Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO (PT) - Novembre 2002
Direttore responsabile: Giacomo Bini
Sommario:
Il successo di settembre:
Forte Dei Marmi
pag. 2
La Banda si racconta
pag. 3
Quattro chiacchiere con…
Moreno Colligiani
pag. 4
Ecco… Il Capobanda!!!
pag. 5
Il film del mese
pag. 5
Il compositore:
W. A. Mozart
pag. 6
La musica leggera
pag. 6
“Il brivido”… Egoricarica!!! pag. 7
La 7^ Festa d’Autunno
pag. 8
Note di cucina:
Il Pranzo Di Natale
pag. 9
Natale con la Banda
pag. 10
Di Davide Arnetoli
Per un musicista S. Cecilia è come benzina per un benzinaio,
ciccia per un macellaio, libri per uno scolaro, acqua per… ok,
spero si sia capito!!! Insomma qualcosa di importante, anzi
indispensabile (ah, mi ero scordato S. Gennaro per un
Napoletano). Per un suonatore quando arriva la festa di Santa
Cecilia, è come quando… arriva il Natale per un bambino! OK,
però ora basta con i paragoni! Ma prima di tornare a descrivervi la
festa di S. Cecilia, vi vorrei parlare un po’ di lei Cecilia, per gli
amici “Ceci”.
Non tutti infatti sanno che “Ceci” viveva a Roma intorno al 300.
Ma ebbe la sfortuna di nascere in un brutto periodo per i
Cristiani… : non rimanevano troppo simpatici! Per questo venne
martirizzata. La musica non ha niente a che fare con la vita di S.
Cecilia e in effetti anche… praticamente! Il titolo di “patrona della
musica e dei musicisti”, gli è stato dato solo alla fine del
Medioevo su una base puramente leggendaria in cui si diceva che
lei nel suo cuore cantava solo per il Signore. Alcune fonti,
addirittura, dicono che non conoscesse neanche lontanamente la
musica.
Ma non sciupiamo la poesia!!! In fondo la festa di S. CECILIA è
Ad ognuno il suo strumento:
la Tromba
pag. 10
L’angolo della poesia
pag. 11
Gioca con noi
pag. 11
Banda News
pag. 12
Il pranzo di S. Cecilia 1997
LA SINFONIA
Un viaggio avventuroso, un concerto
Il successo di settembre:
Forte Dei Marmi
memorabile, un altro grande successo… Che soddisfazione!!!
Di Nicola Mainardi
In ogni stagione musicale, la nostra
Grande Banda compie servizi che, per la
loro particolare importanza, rimarranno
come ricordo indelebile nella mente di
ogni suonatore e di tutte le persone che
hanno potuto assistervi. Anche in questo
anno, i più accaniti fan della Banda (tra i
quali ci sarai sicuramente anche tu, lettore
de “La Sinfonia”) hanno potuto provare
grandi emozioni nel servizio più atteso del
mese di settembre… ma procediamo con
ordine!
È il 14 settembre, una tiepida giornata di
sole, quando il paese di Fognano si vede
arrivare dalla valle i soliti “due autobussi
della cappe” che, come sempre, si fermano
davanti alla sede e paralizzano il traffico
sulla via principale… mi sembra o questa
cosa è già accaduta anche a fine luglio…?
Va beh! Torniamo a noi! Inizia il grande
tran – tran di carica, metti quello per bene
sennò si rompe, monta, prendimi il posto,
autista è caldo, accendi l’aria, ma a che
ora s’arriva, a che ora si suona…
insomma, il solito putiferio pre – partenza!
Finalmente ci mettiamo in moto: alla
guida, due fratelli Santi (di nome e di fatto
perché a sopportare quella bolgia…):
Andrea, esperto guidatore che conosce
bene la strada, e la Mina, esperta
guidatrice ma estranea al tragitto da
intraprendere (“abituata come sono a fare
Prato – Montale – Sesto con il 5A tutti i
giorni, questo è fuori dalla mia portata” ha
dichiarato). Comunque, dopo la breve
sosta a Montale (durante la quale la nostra
autista prende accordo sulla strada da
farsi), si imbocca l’autostrada e si parte…
M i sembra di essermi scordato di
qualcosa… Ah già! La destinazione!
Ebbene, la Banda si è esibita nella città più
chic della Versilia, luogo di villeggiatura
di personaggi famosi e dove ti sembra di
essere in Germania vista la altissima
concetrazione di turisti tedeschi… FORTE
DEI MARMI!
Bene, dopo questa presenazione da show
di prima serata, torniamo alla nostra avventura. Dicevamo che il nostro viaggio in
autostrada procedeva tranquillo fino a
quando, pochi chilometri prima di Viareggio, sorge un dubbio: qual è l’uscita
dell’autostrada da prendere? Dobbiamo
decidere in fretta visto che in
lontananza ci appare il fatidico bivio: Viareggio o A12?
Dopo un breve consulto della
nostra autista con un nostro
componente (di cui riportia-
mo solo le iniziali per motivi di privacy,
G.M., che sarà sì esperto delle strade del
nostro comune ma in quel caso…) decidiamo di imboccare per Viareggio. La
tensione è alta, sembra di essere a “Che
vuol essere milionario”… Mi sembra di
sentire la voce: è la tua risposta definitiva?
La accendiamo? E noi, sì, la accendiamo!
Telefoniamo al nostro Gerry Scotti, tale
Stefano Arnetoli (gli assomiglia, però!) e
ci facciamo dare la risposta esatta… A12!!! Abbiamo perso il milione… cioè…
Abbiamo sbagliato strada! La nostra autista è demoralizzata! Ma per fortuna, dopo
la sventura, arriva dal fondo del bus il
nostro salvatore: Andrea Vannucci, esperto della zona! “Potevi venire prima, anche
te!” ha esclamato la Mina quando l’ha
visto. Con il prezioso aiuto di Andrea,
riusciamo ad arrivare sani e salvi alla meta.
Scesi dal bus, la prima cosa che ci ha colpito è stato il palco: sembrava di essere
sullo stage di un gruppo rock famosissimo,
tanto era grande… e poi era coperto e
rialzato di un metro e mezzo… E poi c’era
il cosiddetto back – stage, il “dietro le
quinte”: il piano terra di un edificio a no-
2
Sopra e sotto: la Banda in sfilata per le vie di Forte Dei Marmi
stra disposizione dove, fra l’altro, abbiamo
cenato tutti insieme con i nostri sostenitori… È inevitabile: la Banda di Fognano,
ormai, è entrata nel firmamento delle
stars!
Tardo pomeriggio: dopo esserci cambiati
ci disponiamo e partiamo con la sfilata per
le vie della città… L’idea del nostro
Simone Gori era anche quella di offrire
alla popolazione il nostro spettacolo di
caroselli: il fatto è che non c’è una piazza
o una via abbastanza grande per
permetterci di farlo… “Ci sarebbe
quell’incrocio là” azzarda Simone al
vicepresidente della banda del Forte…
Detto, fatto! Il vigile blocca il traffico,
paralizzando la città, e… via allo
spettacolo! Gli applausi sembrano non
finire mai! Un altro successone! Torniamo
alla “base” molto affamati: già ci
aspettano per la cena!
La sera comincia a calare e fervono i preparativi sul palco per il concerto. Una
ragazza giovane, alta, con i capelli mori
ricci, con alcuni fogli in mano, sta parlando con Stefano e Fabio… una giornalista!
Caspita, andremo anche sulla cronaca
locale, allora! Tutti ci sentiamo in tensione
prima dell’inizio perché la piazza si sta,
piano piano, riempiendo… Ci saranno
stati minimo 200 posti a sedere!
Ci sediamo ai nostri posti, e dopo
l’accuratissima intonazione degli strumenti da parte del nostro maestro, il prof. Mario Scavuzzo, si inizia… E chi ti vedo
salire sul palco e iniziare a presentare il
concerto? Quella ragazza di prima, la bravissima Sabrina Tarabella, che con la classe della migliore Milly Carlucci, illustra la
storia della nostra Banda come se ci conoscesse da sempre… Rimaniamo tutti a
bocca aperta ma, allo stesso tempo, siamo
caricatissimi, vista la grande energia che la
presentatrice ci dà, scaldando anche il
pubblico. I brani del concerto sono eseguiti così bene che il pubblico, con i nostri
sostenitori in prima fila, si spella le mani a
forza di applausi! E le persone aumentano
ad ogni brano finchè la piazza, dopo il
terzo pezzo, è piena! Tutto va a gonfie
vele, la nostra concentrazione è altissima:
il risultato è un concerto memorabile! Con
la voce di Stefano in “Un amore così grande” vedo luccicare gli occhi di alcune
persone nelle prime file e quando, sul
finale del paso - doble “Masteguera”, il
pubblico comincia a battere le mani a
ritmo di musica, ci esaltiamo come non
mai! Alla fine del concerto non sentiamo
nemmeno la fatica da quanto siamo euforici! Raccogliamo i complimenti di tantissime persone e noi facciamo lo stesso con
Sabrina, la nostra presentatrice per una
serata.
È il momento di tornare a casa e, dopo
aver
caricato,
l
a
stan-
Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO
La Banda si racconta...
4^ puntata di una lunga serie...
Di Margherita
De Dominicis
“Che soddisfazione” dicevo,
caro il mio Lettore!
Ti ho svelato storie e leggende di questi miei ultimi cento
anni. Eh, sì, perché se non te
ne sei accorto in queste puntate ho percorso circa un
centenario di… storia.
Quando Stefano Arnetoli
arriva alla Presidenza porta
con sé un’ondata (e di che
portata, vista la… mole!) di
rinnovamento e di entusiaLa Banda nel Concerto del Centenario
smo. Nel suo compito è coadiuvato dal Vice presidente Fabio GherarFognano, una “cena di gala” e… infine un
dini (altro personaggio di spicco, che
bellissimo concerto con tanti brani tra cui
tutt’ora ricopre l’incarico) e da altri giovaalcuni composti dal compianto Barni.
ni musicisti.
Inoltre, in mio onore (wow!!!) nel giardino
Inoltre, a completare il quadro florido di
del Monumento fu allestito una specie di
questo periodo positivo, a dirigermi nelle
Museo storico della mia vita: fotografie,
sfilate e nelle processioni, a fare il capospartiti, strumenti, per ripercorrere con la
banda insomma, sai chi c’è? Ma… una
memoria cento anni di vita. Che meravidonna!!! Mina Santi!!! Sì, Sì! Che meraviglia!!!
glia, che soddisfazione, che rinnovamenQuesta esperienza ha portato ulteriore
to!!! Ho sempre precorso i tempi! Un cacarburante alla mia attività, a quella dei
pobanda “donna” e “che donna”!!! Tra
dirigenti e soprattutto all’opera del Maedonne, si sa, ci si intende e inizio così una
stro. La sua attività, per rendere la Scuola
positiva e fattiva collaborazione con lei: i
di musica sempre più valente e competitimusicisti la seguono e lei, bacchetta alla
va, è frenetica: il numero degli allievi sale
mano, li mette tutti… in riga, anzi “nelle
vertiginosamente e così quello dei musirighe”.
canti. Determinante è anche la collaboraMa... manca qualcosa: il Maestro!!!
zione con la capobanda (che donna!) che
L’incarico di dirigerMi e di seguire la
contribuisce anche alla formazione musiscuola di musica è affidato ad un giovane
cale degli allievi, seguendo anche lei le
valente clarinettista che lo stesso Arnetoli
lezioni, talvolta persino al domicilio degli
e la capobanda conoscevano: il Professor
stessi ragazzi. Quanti sacrifici, vedi lettoMario Scavuzzo. Di lui è già stato detto
re? Ma quanti risultati, quanta soddisfazionel precedente numero della Sinfonia (non
ne, quanto amore in tutto quello che si fa
avrai mica dimenticato di leggerlo, veper me!
ro???), ma non posso fare a meno di sottoIl numero degli allievi cresce, il numero
lineare nuovamente quanto importante per
dei musicanti anche, i brani si fanno semil mio sviluppo sia stato il suo arrivo a
pre più impegnativi, la qualità sempre più
Fognano.
elevata, i concerti ed i servizi sempre più
Grazie a questi personaggi inizia per me
numerosi ed apprezzati. Ormai il mio è un
un periodo florido e felice che dura
nome di rilevo non solo a Fognano e nei
tutt’ora.
paesi vicini, ma… va molto più lontano...
Prima tappa è il festeggiamento, nel luglio
Non voglio anticiparti niente (la curiosità
del 1988, del mio... centenario, che avvienon è solo “donna” ma deve essere anche
ne con tre anni di ritardo ma… in maniera
la tua, mio caro lettore) ma sappi che cograndiosa! Una donna, si sa, non dovrebbe
mincio a... volare alto e arrivo persino…
mai dire la sua età, ma in questo caso sono
nella capitale! Sì, a Roma, proprio io, la
veramente fiera di annunciare a tutti che
Banda di Fognano mi sono esibita a Roma
ho superato i cento anni, godo di ottima
e... precisamente… Ve lo dirò nella prossisalute, di una splendida forma, sono amma puntata!!!
“Per volare alto e realizzamirata, corteggiata, amata, coccolata, etc.
re un sogno bisogna avere
etc. (ehm, sono anche modesta, come semle ali e soprattutto sbatterpre…). Tornando ai festeggiamenti, lo
le”: ecco, sappi che io non
ricordo come fosse ieri: il 10 luglio 1988,
solo ho delle ali potentissiuna folla festante e al tempo stesso comme, ma le agito, le agito, le
mossa, mi festeggia. La giornata iniziò
agito…
con una sfilata per le vie del paese, seguita
da una Messa, celebrata nel Giardino di
3
LA SINFONIA
L’INTERVISTA: In ogni
uscita de “La Sinfonia” troverete l’intervista ad un personaggio
Quattro chiacchiere con...
Di Carmine Taurone
… La rubrica delle nostre
interviste prosegue, e dopo aver parlato
con persone che gravitano intorno al
mondo della Banda, siamo riusciti ad
avere colui che senza ombra di dubbio “è
la banda”.
Queste quattro chiacchiere abbiamo deciso
di farle con la persona, (forse, detto fra
noi, “persona” è un po’ riduttivo per lui)
diciamo con quel po’ po’ di personaggio
che è entrato a far parte della Banda di
Fognano nel 1954 all’età di 20 anni, e da
allora non l’ha più abbandonata (chissà se
per nostra fortuna), qualche volta anche
suo malgrado, visto che è rinomato per
essere il “bastian contrario” del nostro
gruppo.
Dalla fotografia lo avrete certamente
riconosciuto: ma certo che è lui non vi
sbagliate, è proprio Moreno Colligiani,
che ha deciso di dedicarci un po’ del suo
preziosissimo tempo, estrapolandolo dai
suoi tantissimi impegni.
Moreno, buongiorno, tanto per
rompere il ghiaccio cosa ci racconti?
“Tu ‘a detto bene sono entrato nel
1954 i’ mi’ primo servizio fu la
processione a Santa Cristina, s’era 45
suonatori e dopo quello, così come dopo
tutti gli altri servizi, e c’era la pastasciutta
co’ i’ sugo.”
E ora?
“Ora son rimasto l’utimo dei senatori,
chi gliè morto, chi glia smesso, invece io
son sempre qui. A dire la verità c’è anche
Carlino ma lui glia cominciato con la
Banda di Montale e poi venne con noi ni
periodo di Pierattini.”
Quindi la Banda avanti a tutto.
“Sicuramente, c’è stato un periodo
brutto, nell’87 dopo l’infarto e le
operazioni smisi di suonare, ma poi…
gliera più forte di me.”
E i dottori?
“Loro mi dissero che non poteo, ma
poi mollarono e mi dissero di sonare uno
strumento più leggero, ma io i’ basso e un
lo poteo lasciare, e così ho riprincipiato e a
diritto fino alla morte. Addirittura se un
dovessi camminar più e mi comprerò la
carrozzina, quarcuno tu vedrai e mi
spingerà.”
In tutti questi anni di militanza
nella Banda ci sono dei servizi che ti
ricordi di più?
“Ti dico che in questi cinquant’anni, i
servizi me li ricordo quasi
tutti, negli anni sessanta e
c’era di mezzo la politica, i
democristiani e un veniano ai
cortei e i comunisti e un
veniano alle processioni,
4
Moreno Colligiani
sicchè e s’andava sempre con mezza
Banda. Comunque le cose più belle e son
state sempre le mangiate che si facea
sempre dopo i servizi, oh, senza mangiare
e un si potea stare.”
E i’ bere?
“Artra nota dolente e si beveva e
tanto, s’è preso delle sbrendole, una volta
e c’hanno anche caricato su i busse perché
da soli un ci si facea. Ma adesso no e
siamo un’altra cosa e poi bisogna
riguardarsi.
M a lo sai che a quei tempi e un savea
neanche le divise, bastava un cappellino e
via per il corteo o per le processioni.”
E degli ultimi avvenimenti cosa mi
racconti?
“Una delle soddisfazioni più grosse
che provo, e penso la maggior parte di noi
della Banda, è quando si va a i’ raduno
nazionale degli Alpini, e senza dubbio poi
a tutte quelle manifestazioni dove e c’è
tanta gente. Lì e un c’è dolore e
stanchezza, almeno per me, perché con
tutti i mali che ho, basta che pigli lo
strumento in mano e mi passa tutto.”
Ma hai un po’ mollato perché
ultimamente ti si vede meno ai concerti?
“No!! E unn’ho mollato, perché alle
processioni ci son sempre, purtroppo
all’inizio delle prove del nuovo
programma ho avuto problemi fisici e ho
perso alcuni mesi, poi sai l’occhio e i
riflessi son più lenti e quindi e un ci si fa a
stargli dietro e a ripigliare i mesi, però
basta esser furbi, io a Montecatini ero al
concerto ho perso qualche nota qualcuna
l’ho lasciata ma comunque qualcosa ho
fatto. I’ prossimo anno comunque si
riparte nuovamente, anche perché devon
sapere che, quando smetto, a me mi
dovranno portare disteso e a gambe in
avanti.”
E allora non si molla?
“Non si molla ora e non si mollerà
mai!!!”
Dicci qualcosa sulla gioventù che
gravita intorno alla Banda?
“Bene, vedo tutti messi bene, fanno
bizze per andare a suonare, ma
comunque... Se ripenso che noi nei primi
anni, prima s’andava a suonare e poi se si
potea s’andava a giro.”
(Nel frattempo è arrivata la moglie)
“Eccola vai, lo sai che lei prima che
ci si sposasse e un gli garbava la Banda e
poi invece… pensa son 40 anni che sono
sposato, ma è anche quasi 50 che sono in
Banda, fatti un po’ i conti te.”
E come lo vedi il futuro della
Nostra Banda?
“Io lo vedo sempre luminoso e bello,
pensa che io la sede della Banda già me la
vedo costruita, e ti posso garantire che se
serve una mano pe’ tirarla su, Moreno e un
si tira indietro. E speriamo che si parta i’
prima possibile.”
Ce ne vorrebbe di gente come te
Moreno!!!
“Guarda io son convinto che ce n’é, e
sicuramente anche meglio di me,
comunque ti ribadisco che io e un ni
smetto, e come ho detto prima se c’è
bisogno e compro anche la carrozzina.”
Grazie di tutto, del tempo e dei
ricordi che hai rispolverato.
“Senti prima di andar via ti voglio
dire una cosa, io spero che capiti il più
lontano possibile, però e dovrà capitare, e
allora e voglio usare questo numero come
una specie di testamento.”
Moreno ma cosa dici?
“Oh!!! Ho premesso che capiti il più
lontano possibile. Però ridendo e
scherzando, io voglio che, qui giorno, mi
vestano con la divisa della Banda, e ti dirò
di più se gliè inverno va bene, ma se gliè
estate che un mi mettino la giacca.”
E la cravatta?
“Per l’amor di Dio tu lo sai che un la
sopporto specialmente co’ i’ caldo, va bé
comunque……. un si sa neanche che
temperatura e le faccia di là.
E poi e mi portate a i’ cimitero di
Montale, prima però i’ giro di Comune.
Oh!!! Mi raccomando che la Banda
m’aspetti a i’ Comune perché farsela tutta
da Fognano e gliè lunga.
E poi un’altra cosa, via quelle marce
lente e lagnose, io e voglio marce veloci.
Alla fine la Banda deve entrare ni’
cimitero sempre suonando, ed io ci passo
ni’ mezzo mentre suonate così vi posso
salutare e tenere i’ tempo.”
Moreno sei veramente il
personaggio che avevo descritto
all’inizio. Comunque sono contento di
aver parlando con te e ti saluto
ringraziandoti ancora.
Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO
Ecco… Il Capobanda!!!
Di Margherita De Dominicis
Chi guida i musicanti nelle loro “performance” quando
c’è una sfilata, una processione, una festa? Ma .. il CAPOBANDA,
naturalmente!!! E chi è quello della Banda di Fognano?? Ma….
Simone Gori, naturalmente!!!! E… chi è Simone Gori??? E’ il
CAPOBANDA della Banda di Fognano!!! …Opss.!! Troppe
domande, poche risposte. Veniamo ai fatti.
Bella presenza, bravo, serio, esperto di musica, musicante e consigliere da molti anni: in una parola il....capobanda!
E’ nato con la passione per la musica: fin da piccolo ha
studiato, ha poi suonato in chiesa l’organo, si è poi innamorato del
flicorno soprano, con il quale suonava da “militare” nella fanfara,
e tuttora dirige la banda, fornendo anche prova di grande maestria
in numerosi assolo.
Come “direttore” è una new - entry: da settembre del
corrente anno, da quando cioè Jhonny Santi che l’aveva guidata
per quasi dieci anni, ha deciso di dedicarsi maggiormente al suo
lavoro e alla sua famiglia, Simone ha preso in mano le redini del
gruppo. Allora non è un capobanda ma un …è un fantino!!! NO!
E’ un vero capobanda e ha preso... la bacchetta! Casomai, i suoi
musicanti, a giudicare dalla loro bravura, dalle capacità, dai risultati, potrebbero essere definiti dei veri cavalli di razza.
Già da tempo Simone guida la banda nei “caroselli”: ha
studiato e messo in opera una serie di “figure” di grande effetto e
di non facile realizzazione che i suonatori realizzano mentre suonano. Si è riunito per mesi con i suoi compagni per provare, provare, provare… Il risultato??? Un successo...
Tornando a Simone Gori, senza voler essere campanilisti, non
si può non dire che è abile e capace, è guidato da un entusiasmo
senza pari, ha doti umane oltre che professionali di rilievo, che ne
fanno un amico, oltre che un “capo” per tutti i musicisti.
In più ha carisma, sa coinvolgere e invogliare i suonatori in
ogni occasione, non si tira mai indietro (cosa che del resto ha
sempre fatto). Insomma, ha tutte le caratteristiche di un capobanda.
E, a ben vedere, queste
sono le doti più
importanti, al di là di
ogni convenevole lode:
l’essere uomo, con i
suoi pregi e i suoi
difetti, pronto a
confrontarsi, a mettersi
in discussione, a ridere
quando possibile, a
impegnarsi quando
necessario, a sforzarsi
senza superbia di essere
un “modello” per i tanti
giovani frequentatori
della
banda,
consapevole che una
sola azione vale più di
cento parole. E in più
fa tutto questo senza
clamori, modestamente,
quasi in sordina; solo
Simone Gori
una cosa, bellissima,
naturale, spontanea,
una dote ormai rara: arrossisce, ma non di vergogna, di modestia!
Che altro aggiungere??? BRAVO CAPOBANDA!!!
In effetti qualcos’altro da aggiungere ci sarebbe. Il suo
lavoro non è solo quello di dirigere la banda nelle feste e nelle
sfilate, ma ha anche l’arduo compito di aprire i concerti. E’ tradizione infatti che l’ouverture delle serate musicali del gruppo, sia
una marcia, miliare o brillante, la cui direzione è affidata al capobanda. Che emozione!
A questo punto non ci resta che augurare a questo capobanda “buon lavoro” con l’augurio che tutti, ma proprio tutti siano
pronti a sostenerlo e ad applaudirlo.
Il Film del Mese… Callas Forever
Di Margherita De Dominicis
Franco Zeffirelli alla regia, Fanny Ardant
e Jeremy Irons protagonisti, con anche la
partecipazione di una bravissima Joan
Plowright e di un bellissimo Gabriel Garko: sono gli ingredienti di uno splendido
film, che come dichiarato dallo stesso
Zeffirelli, “nasce dalla fantasia dell’autore
e dalla sua lunga amicizia con Maria Callas”. Il film, delicato, coinvolgente, a tratti
commovente, è un omaggio alla grande
Maria Callas e, indirettamente a tutta la
musica, in particolare quella operistica che
la rese famosa in tutto il mondo. È la storia (immaginaria) di una Maria Callas
ormai finita, senza più voce, lontana dalle
scene e di un suo produttore, Larry (un
intenso Jeremy Irons) che tenta il suo
“rilancio”. Contro la natura non si può,
però, combattere e l’unico artificio è un
escamotage, un trucco, un bluff: Maria
reciterà realmente mentre la voce sarà
doppiata con quella delle incisioni di venti
anni prima. Dopo molte esitazioni della
cantante, partono le registrazioni. Il successo è garantito, la Callas di nuovo in
forma recita con entusiasmo e talento, la
voce registrata è bellissima. Ma… non si
può ingannare la natura e nemmeno noi
stessi. Maria, profonda, lucida, sconvolgente (tra l’altro la somiglianza dell’attrice
è straordinaria) chiede all’amico di distruggere il nastro: un bluff, una menzogna, l’inganno non sono fatti per Maria
Callas. Lei si ritiene una donna ed una
cantante vera e non può lasciare un’eredità
che in realtà è una frode. “Dio ascolta le
nostre preghiere, il problema è che gli
uomini gli chiedono cose impossibili”.
Questa è la riflessione di Maria Callas,
pentita di non aver chiesto semplicemente
di “essere una donna”. Così si conclude
questo film, la cui visione è consigliata a
tutti: è un omaggio alla Callas, all’opera,
alla musica, all’onestà, alla sincerità,
all’amicizia. È un film pulito, interpretato
magistralmente, forte e delicato al contempo. Non lascia mai indifferenti: ogni passaggio è sottolineato dalla regina della
situazione, la “musica”. Si ascoltano brani
da “Gianni Schicchi”, da “Tosca”, da
“Manon Lescaut”, da “Madama Butterfly,
da “Carmen”. Un consiglio: andate a ve-
derlo, ascoltatene le musiche, ricordatene qualche
passaggio; tornerete a casa
rasserenati. Buona visione
a tutti.
5
LA SINFONIA
Il genio musicale di tutti i tempi
Wolfgang Amadeus Mozart
Di Elena Regolini
Wolfgang Amadeus Mozart, nacque a
Salisburgo il 27 gennaio 1756. Prima
ancora di imparare a leggere e a scrivere, il piccolo Mozart rivelò prodigiose doti musicali, tanto che a quattro anni già suonava il clavicordo e a
cinque componeva minuetti che il
padre trascriveva.
Anche la sorella Marianna, di cinque
anni maggiore, suonava il clavicembalo con grande abilità, cosicché il
padre pensò subito di sfruttare le precoci qualità dei figli (a quel tempo, lo
sfruttamento dei minori non costituiva
ancora reato…). Quando il giovane Mozart aveva appena 6 anni, la famiglia si
recò alla corte dell’elettore di Monaco di
Baviera; nel settembre dello stesso anno
l’imperatrice Maria Teresa invitò i due
fanciulli - prodigio a esibirsi in presenza
della famiglia imperiale e di tutta la nobiltà.
L’anno successivo i Mozart iniziarono un
giro concertistico che toccò le principali
città della Germania, nonché Bruxelles,
Parigi e Londra, dove ebbe grande influenza sul giovane Mozart la conoscenza con
J. S. Bach, che lo portò a scrivere le Sinfonie K 16 e K 19. Sempre nella capitale
inglese, Amadeus ebbe i primi contatti con
il melodramma italiano. Nel dicembre del
1769 Mozart si mise in viaggio con il
padre per l’Italia, dove si era già divulgata
la fama del fanciullo prodigio. In seguito
al successo della opera Mitridate Re di
Ponto, ebbe l’incarico di scrivere un lavoro celebrativo per le nozze dell’arciduca
Ferdinando.
Nel 1771 Mozart si accinse al lavoro
dell’opera Ascania in Alba, per il cui allestimento il giovane compositore tornò a
Milano. L’opera fu rappresentata con
grande sfarzo cosicché, l’anno successivo,
tornò in Italia per la rappresentazione,
sempre a Milano, dell’opera Lucio Silla,
destinata però all’insuccesso (d’altronde,
non tutte le ciambelle riescono col buco!).
Dopo il 1772 nella musica di Mozart si
manifestano sempre più i tratti demoniaci
del nascente Romanticismo, che contrastano nettamente con l’apollinea serenità
della sua professione di fede artistica;
tuttavia egli rimane fedele alla concezione
artistica del suo secolo, secondo la quale il
bello non deve mai essere subordinato al
caratteristico.
NeI 1781, dopo il trauma per
la morte della madre, ottenne
a Monaco un successo strepitoso dopo la rappresentazione della nuova opera Idomeneo Re di Creta; ciò lo in-
6
La
Musica
Leggera
La travagliata storia di un
genere musicale in Italia
Di Francesca Nardi
e Chiara Mainardi
Wolfgang Amadeus Mozart
dusse però a rompere definitivamente con
Salisburgo per tentare la fortuna
nell’ambiente internazionale di Vienna,
dove sposò nel 1782 Costanze Weber.
Dopo aver composto un’operina intitolata
L’impresario, scrisse uno dei suoi massimi
capolavori, Le nozze di Figaro. Sin dalla
sua prima rappresentazione, nel 1786, il
successo fu delirante, suscitando invidie
da parte degli operisti più in voga del momento (tra cui Antonio Salieri), che invano
brigarono per sabotare Mozart, salutato
ormai come il maggior musicista vivente.
L’opera venne allestita nell’anno seguente
anche a Praga, dove il teatro italiano gli
propose di scrivere un’opera nuova; nacque così il Don Giovanni che, andato in
scena l’anno seguente, fu un altro capolavoro assoluto.
Nel 1789 l’imperatore Federico Guglielmo
II gli offrì la carica di primo Kappelmeister, ma Mozart rifiutò preferendo rimanere fedele all’imperatore d’Austria, suo
protettore, per il quale scrisse una nuova
opera: Così fan tutte, ossia La scuola degli
amanti, rappresentata a Vienna nel 1790
con esito piuttosto freddo. Scrisse per il
nuovo imperatore Leopoldo II La clemenza di Tito rappresentata a Praga. Mozart
tornò a Vienna convinto che gli restasse
ormai poco tempo da vivere.
In quel periodo, uno sconosciuto gli commissionò la composizione di un Requiem
senza poi farsi più rivedere. Mozart iniziò
la stesura di questa messa farneticando sul
suo committente, che egli pensava ora
come un messaggero celeste, ora come
una potenza infernale.
Accettò tuttavia, nel 1791, la proposta di
comporre un’opera tedesca, Il flauto magico, il suo ultimo capolavoro teatrale che
segna, con Le nozze di Figaro e Don Giovanni, un punto fermo nella storia della
musica.
Il Requiem, ripreso febbrilmente, rimase
incompiuto per l’improvvisa morte di
Mozart, le cui cause rimasero misteriose.
Nacque la leggenda che fosse stato avvelenato da Salieri.
Per musica leggera si intende svago e
divertimento momentaneo caratterizzato
da andamento melodico appoggiato ad
accompagnamento ritmico (definizione da
noi coniata… Ci credete voi?).
Questo genere musicale ha trovato e trova
tuttora la più vasta diffusione in Italia e
nel mondo.
Tanto per smentire il nostro campanilismo, parliamo della storia travagliata e
piena di ostacoli che contraddistingue la
musica leggera… in Italia!
La radice comune di questo tipo di musica
si trova nella canzone popolare, o meglio… Questo accade nella maggior parte
dei casi, perché noi italiani, sempre con la
puzza sotto il naso, ci siamo ispirati
all’Opera. Alla fine dell’800, infatti, da
questa venivano isolate singole arie che
oggi vengono considerate le progenitrici
delle attuali canzoni. È proprio da questa
sottospecie di “plagio” che si è avuto il
passaggio dall’Opera alla canzone moderna.
Come ben sappiamo, l’America ha sempre
avuto su di noi un grosso ascendente finchè, nel periodo fascista, in preda ad un
improvviso raptus di orgoglio, si è verificata una netta opposizione a questo genere
musicale e la nascita della cosiddetta
“CANZONE ALL’ITALIANA”…
L’intento era buono, ma il risultato un po’
meno: venivano infatti riproposte le solite
canzoni popolari riviste e corrette.
Sempre dall’America, negli anni ’50, arrivano anche da noi i famosi JUKE – BOXES. I giovani del tempo avevano ampie
possibilità di scelta sul modo in cui passare le loro serate (cinema, discoteche, pub,
after – hours…) ma si affezionarono molto
a quello “SCATOLONE SPUTAMUSICA” tanto da farlo diventare il simbolo
dell’epoca (vai a capirli i giovani!!!).
A parte questa breve indagine sociologica,
dal punto di vista musicale il diffondersi di
questi marchingegni portò alla ribalta
alcuni cantanti MADE IN USA: tra tutti
ELVIS PRESTLEY. Poverino! L’ha fatta
la sua! Da quel momento in poi (tanto per
confermare la nostra tipica originalità) si
Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO
“Il Brivido”…
Egoricarica!!!
Cinque ragazzi di Spoleto
catalizzatori di energia
Di Francesca Nardi
e Chiara Mainardi
Domenico Modugno
sono moltiplicati i suoi cloni, cominciando
dall’urlatore TONY DALLARA fino ad
arrivare agli splendidi ciuffi ingelatinati di
LITTLE TONY e BOBBY SOLO.
Finalmente nel ’58 Domenico Modugno,
in un momento di lucidità, si ricordò le sue
radici e con la celeberrima “Nel blu dipinto di blu” riportò gli italiani con i piedi per
terra, anticipando anche la generazione dei
nuovi cantautori. Dal 1960, infatti, iniziarono a farsi notare personaggi del calibro
di Gino Paoli, Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori e tanti altri che hanno dato
il LA alla vera storia della musica italiana
d’autore, proseguita in modo trionfale
dall’indimenticata e indimenticabile coppia Mogol – Battisti. Nel ventennio successivo, il nostro universo musicale si è
illuminato di stelle non ancora tramontate
come Mina, Gianni Morandi, Claudio
Baglioni, Adriano Celentano e chi più ne
ha, più ne metta!
MISSIONE COMPIUTA! Allora è vero
che… chi la dura la vince!
La musica pop è da sempre uno dei
maggiori strumenti di comunicazione
usato dai giovani di tutto il mondo: per
questo, in Italia e non solo, sono molti i
ragazzi che si uniscono per dare vita a
gruppi musicali che costituiscono un modo
semplice ma diretto per dare vita ad un
sogno… IL SUCCESSO!
Il successo non necessariamente è quello a
livello discografico nazionale (anche se è
sicuramente quello più ambito!), il successo può anche essere quello di riuscire ad
attrarre l’attenzione delle persone, di riuscire a fare affezionare a sé la gente, di
convincerla a sposare la propria causa
(come ci è riuscita la nostra Grande Banda!). Nel nostro caso questo è accaduto
anche con un gruppo di ragazzi di Spoleto
che si sono dati un nome, per noi, molto
significativo: EGORICARICA.
Ad un primo impatto questo nome POTREBBE sembrare strano… Non allarmatevi! A tutto c’è una spiegazione e le vostre professoresse (NOI!) sono qui per
questo!
Dunque: EGO = IO, RICARICA = …
RICARICA… Quindi Egoricarica = ricari-
Gli Egoricarica: da sinistra , Alessandro, Roberto,
Marco, Mirko e Valerio
ca dell’io! Et voilà! L’enigma è risolto! Va
bene, ora ricomponiamoci…
I nostri eroi hanno deciso (con un referendum semiserio svoltosi tra i loro primi
fans… era il lontano 1996…) di chiamarsi
in questo modo perché il loro obiettivo
principale è quello di “ricaricare” di nuova
e frizzante energia gli animi (e non solo!)
delle persone che assistono ai loro show…
Esiste, secondo voi, un modo migliore per
raggiungere questo scopo se non un mix di
trascinanti e travolgenti ritmi al suono dei
quali è impossibile restare fermi? Va beh,
ce ne sarebbero TAAANTI ALTRI ma
atteniamoci all’ambito musicale, per favore!!!
I fantastici 5… ops! Non l’avevamo ancora detto che sono 5 (anzi 5 + 1): Valerio
(voce e leader del gruppo), Mirko (chitarra
e uomo immagine), Marco (basso elettrico), Alessandro (tastiere), Roberto
(batteria) e Luca (il +1, cioè manager,
ballerino, fact totum…) si esibiscono con
un repertorio che va dalla musica dance
anni ’70 (“THAT’S THE WAY I LIKE
IT”) passando per i successi degli anni ’80
come “YMCA” (che si pronuncia
“UAIEMSIEI”) o quella perla cantautorale
del “GIOCA JOUER”… Dormire! Salutare!… fino ad arrivare a pezzi più moderni
(“SALIRÒ” di Daniele Silvestri e “SEX
BOMB” di Tom Jones). Il tutto è intervallato da brani da loro stessi composti tra i
quali citiamo i loro primi due singoli pubblicati: “ANGELO PERSO” e “IL BRIVIDO”. Con quest’ultimo brano sono riusciti
a vincere il Festival di San Marino 2001 e
alcune radio locali stanno continuando a
trasmetterlo (Radio 4 FM 103.00 in Toscana).
Durante l’inverno scorso i loro concerti
nella nostra zona si sono svolti al Deep
Blue di Pistoia (dove, nel marzo 2002, è
nato il loro primo fan club) e al New York
di Pescia, locale nel quale si esibiranno
anche il 9 novembre e il 28 dicembre prossimi… Dopo questa dritta non potete deluderci: venite anche voi a “egoricaricarvi”!
Se proprio avete altri impegni improrogabili (N.B.: sarete giustificati solo dietro
presentazione di certificato medico e accompagnati dai genitori) potrete avere
maggiori informazioni visitando il loro
sito ufficiale www.egoricarica.it.
7
LA SINFONIA
L’evento dell’anno:
La 7^ Festa
d’Autunno!!!
Di Alberto Barbani
…Le giornate si accorciano rapidamente,
le foglie secche con moti tormentosi e
ondulatori cadono dagl’alberi, il cielo si
rannuvola sempre più spesso… sono troppo triste per caso??? Eppure la vena Carducciana mi piaceva molto. Va beh, ricomincio:
ALLORA come direbbe qualcuno (se non
sapete chi chiedetelo al Presidente, lui lo
sa): le giornate si accorciano, è vero, ma in
compenso arrivano i funghi, le castagne, la
farina dolce per i castagnacci, il vino nuovo, l’olio; insomma, detto con tre parole
semplici, SIAMO IN AUTUNNO.
Visto che la stagione è quella giusta, non
poteva assolutamente mancare la festa
d’autunno organizzata dal Corpo Musicale
"Giuseppe Verdi" di Fognano.
Ebbene sì, con questa edizione siamo
giunti al suo settimo anno e come tutti i
bambini anche la nostra festa sta crescendo sempre di più sia come affluenza di
persone che come quantità e qualità di
prodotti offerti.
Ma veniamo al dunque... Il divertimento
vero e proprio per gli organizzatori è cominciato sabato, con i primi preparativi
vale a dire: l’impasto per i castagnacci, gli
ultimi cartelloni, il trasporto di tavoli,
panche, fornelli e di tutta l’attrezzatura nel
giardino delle Suore. Ah, a proposito di
Suore bisogna dire che da quando esiste la
festa d’autunno, loro ci hanno sempre
ospitato, aiutandoci nei vari lavori: quindi
grazie e brave suore!!!
La domenica mattina invece la sveglia è
scattata alle otto, colazione di gruppo e via
di corsa a preparare in sede.
Alla banda ad attenderci come di consueto
c’era "Fello" che, come dice lui, era già lì
dalle sei del mattino a sistemare la
“brodaglia” per i migliacci!!! (Nella sede
della banda alle nove aleggiava un odorino
di migliaccio che… non ho parole per
descriverlo, ve lo lascio solo immaginare… forse è anche meglio). Inoltre sempre "Fello" ha anche portato il cinghiale
(che doveva cucinare da circa dieci anni) e
prima della festa ha preparato la pasta al
sugo di cinghiale per tutti promettendo,
con tanto di contratto appeso in sede, di
fare al più presto anche i tortelli con le
patate (ma di comodo
questo ne
riparleremo
tra dieci
anni)! con
8
Veniamo quindi alla domenica pomeriggio in questione che, metereologicamente
parlando, è stata splendida...
Ormai si sa, abbiamo delle
amicizie: basta che il
nostro presidente telefoni
"lassù", come dice lui, e
non ci sono problemi…
poi Giancarlo Betti (il
Giugliacci della Banda)
l’aveva detto che "un
pioveva".
In questa edizione la
Festa, come tutte le bambine di sette anni, ha
aggiunto un dentino, anzi
due... Cioè? Siete curiosi?
Beh, avevate a venire!!!
A parte gli scherzi la
novità è costituita da due
nuovi prodotti: vino novello, prodotto e imbottigliato dalle Cantine della
Banda di Fognano, abbinato ad un bel sacchettino, con confezione in
juta, pieno di castagne di
prima scelta. (N.B. Le
castagne le abbiamo scelte a "buo ritto" la sera
precedente…)
La giornata è ovviamente
trascorsa all’insegna
dell’allegria, con tanta
musica, animata come di
consueto dallo speaker di
sempre Franco Borgia, in
arte “Viva La Rai”, e
della spensieratezza, con
un ottimo risultato, in
Ed ecco… La Banda in azione!!!
fatto di vendite, per la banda. Volete sapere cosa abbiamo
venduto? Eh sì, non ve l’ho detto!
La vendita è costituita da zonzelle fritte, castagnaccio, pan
con l’uva, caldarroste, frittelle dolci, bomboloni, polenta
fritta… e chi più ne ha più ne metta, il tutto ovviamente cucinato dai Nostri cuochi, i migliori della zona.
La sagra si è poi conclusa con la tradizionale cena di gruppo
nel giardino delle suore, a base di pasta, condita con… boh!
il sugo lo fa sempre Scalise e "un si sa mia (e forse è anche
meglio) i' che ci mette", comunque l’è bona.
Mi raccomando, allora: chi non è venuto (e ora ci stà un po’
sul c..o), per farsi perdonare venga alla prossima edizione…!!!
Il nostro benvenuto all’ingresso della Festa
Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO
Note Di Cucina
Crostini rustici (velocissima)
Un filone di pane casereccio
Salsa di pomodoro
Mozzarella
Bresaola
Pinoli
Salsa al tartufo
Tagliate il pane a fette regolari, tostatelo
leggermente in forno, distribuite sopra
pochissima salsa di pomodoro, sale, pepe
e mozzarella a pezzettini, quindi ripassatelo in forno fino a che la mozzarella è
fusa.
Togliete dal forno, adagiatevi le fette di
bresaola, qualche cucchiaino di salsa al
tartufo, alcuni pinoli, un filo d’olio nuovo e servite subito.
Di Teresa Ginanni
Dopo la frenesia delle vacanze estive,
dopo i profumi ed i sapori dell’autunno,
dopo i tremori della notte di Halloween, il
freddo comincia a farsi sentire, l’inverno è
alle porte e si avvicina a grandi passi il
periodo delle feste di Natale.
E’ questo un momento in cui tutto ci invoglia a trascorrere più tempo in casa, in un
clima di serenità e quiete; si comincia a
pensare ai regali, alle decorazioni per la
casa e alle pietanze che offriremo a familiari ed amici in occasione del pranzo più
bello dell’anno.
Proprio per tale particolare occasione
cercherò di esservi utile proponendo un
menù a base di prodotti delle nostre zone
con qualche piccolo tocco di raffinatezza
che ben si adatta ai desideri del palato.
ANTIPASTO:
Crostini rustici
PRIMO PIATTO:
Lasagnette ai funghi porcini
SECONDO PIATTO:
Anatra ripiena alla maremmana
DESSERT:
Crêpes alla crema bianca
Lasagnette ai funghi porcini (per 4
persone)
Gr. 350 di lasagne fresche
Gr. 800 di funghi porcini ben sodi
Pecorino grattugiato
1 spicchio d’aglio
2 scalogni
Un ciuffo di prezzemolo
Pulite molto bene i porcini e affettateli a
filetti nel senso della lunghezza.
Tritate finemente gli scalogni con l’aglio
e il prezzemolo e fateli dorare insieme ai
funghi, a fuoco basso, in un largo tegame
con buon olio extravergine. Salare e
pepare.
Lessate le lasagne, adagiatele in una
pirofila da forno leggermente unta, copritele con uno strato di funghi, uno di
pecorino grattugiato, ancora lasagne,
funghi e pecorino e terminate con le
lasagne spolverizzate di abbondante
pecorino. Poi passatele un attimo in forno a gratinare.
Si può aggiungere besciamella ma, secondo me, spegne troppo il sapore dei
Sono ricette abbastanza semplici e possono essere modificate a seconda dei gusti e
dell’estro; alcune cose possono essere
preparate in anticipo (il sughetto di funghi,
l’anatra ripiena, le crêpes) per avere il
tempo, la notte della vigilia o la mattina di
Natale, di assistere ai concerti della nostra
Banda.
Per quanto riguarda la musica da ascoltare
durante la preparazione delle pietanze, ma
anche di qualunque altra attività di questo
periodo (decorare l’albero, preparare il
presepe, scrivere i biglietti di auguri),
consiglierei i brani classici di Natale: Silent night, Jingle Bells, Last Christmas,
Ave Maria, Adeste Fideles, Tu scendi
dalle stelle ecc., che si possono trovare
riuniti nelle compilation in commercio in
questo periodo.
Anche i tradizionali brani gospel e spiritual sono adattissimi per entrare nel clima
della festa.
Se invece volete ascoltare qualcosa di più
brillante ma comunque legato
all’atmosfera che state vivendo,
suggerisco le canzoni dei Beatles come
Hey Jude, Love Me Do, Penny Lane, Let It
Be e tutte le altre, senza escludere la
bellissima Imagine di John Lennon.
A questo punto non mi resta che augurarvi
buon ascolto, buon appetito e soprattutto
BUONE FESTE.
Anatra ripiena alla maremmana
(per 4 persone)
Un’anatra di medie dimensioni
4 salsicce di cinghiale
1 uovo
Mollica di pane raffermo
Salvia
Pulire l’anatra, salarla e peparla.
Tritare la salvia, spellare e tritare le salsicce di cinghiale, mescolare il tutto con
l’uovo e la mollica di pane bagnata nel
latte e strizzata.
Riempire l’anatra col composto, cucire le
due estremità con filo da cucina per impedire che il composto esca, sistemarla
in una teglia con l’olio e metterla in forno già caldo a 180 gradi.
Rigirarla e bagnarla col grasso di cottura
fino a che non sia ben dorata (circa 2
ore).
Come contorno ad un piatto così saporito
basterà una semplice insalata mista.
Crêpes alla crema bianca (per 4
persone)
Per le crêpes: 2 uova e 2 cucchiaini di
farina, 1 pizzico di sale, latte, burro.
Per la crema: ricotta freschissima, yogurt
bianco, zucchero a velo, uvetta.
Sbattete le uova con un pizzico di sale,
aggiungete la farina e lentamente una
tazzina di latte.
Lasciate riposare la pastella per
mezz’ora. Ungete un padellina antiaderente con un fiocchetto di burro e fate
scaldare bene. Toglietelo dal fuoco e
versate un mestolino di pastella, fate
allargare inclinando e ruotando la padellina, rimettete sul fuoco e cuocete la
crepe sui due lati. Ripetete l’operazione
fino al termine della pastella. Si possono
preparare il giorno avanti ed al momento
di farcirle, intiepiditele appena lasciandole davanti al forno caldo.
La crema di farcitura va preparata
amalgamando velocemente la ricotta con
lo yogurt, lo zucchero a velo e le uvette
precedentemente ammorbidite in acqua
tiepida aromatizzata con pochissimo
cognac e asciugate.
Spalmate la crema ottenuta sulle crêpes
intiepidite, arrotolatele, disponetele nei
piattini da dolce e incipriatele con pochissimo zucchero a velo.
9
LA SINFONIA
Natale Con La Banda
Le nostre iniziative durante il periodo natalizio
Di Carmine Taurone
Come ogni anno è tradizione
la nostra Banda ci fa provare tanta emozione.
Con queste poche righe vi voglio dire
quello che noi andremo ad eseguire.
Nel periodo delle feste di Natale
con i nostri strumenti vi faremo emozionare.
La vigilia che è il ventiquattro
grandi e piccini tutti assieme animeremo
di Tobbiana le vie da cui passeremo;
daremo vita al presepe vivente in fila per quattro
dei concerti di Natale con il maestro,
il cantante ed alcuni suonatori, che suoneranno ed han suonato
per le chiese del paese, e quelle del vicinato.
Infine non ci scordiamo della tradizione
che è fatta dalla cinquina, tombola e tombolone
Alcune sere ci ritroveremo per giocare
nella nostra sede super accogliente
per divertirsi, mangiare e brindare,
insomma non farti pregare,
segnati sul calendario queste poche date
e ricordati non prendere impegni, son già fissate!
E il giorno dopo che si fa?
I nostri suonatori più piccini
sotto l’albero con tanti rossi cappellini
canzoni natalizie suoneranno per farci festeggià.
In due piazze si esibiranno
a Montale in Piazza Martiri della Libertà
ed a Fognano in Piazza S. Francesco, eccoci qua
e tutti insieme ci allieteranno.
Non dimentichiamoci in tutto questo
Ad Ognuno Il Suo Strumento…
La Tromba
Di Jacopo Regolini
La tromba è uno strumento a fiato, fatto di
ottone, che funzione per mezzo di un bocchino.
Anticamente questo strumento era costituito da una canna di bambù ed era senza
curvature. In origine serviva soltanto ad
amplificare la voce umana, come dimostra
l’uso che se ne fa ancora oggi in Australia,
Melanesia e Brasile. Soltanto più tardi si
incominciò a soffiarvi dentro con le labbra.
Presso molti popoli antichi, il suono delle
trombe poteva reincarnare spiriti ed era
usato per cerimonie, quali nascite e funerali. Questo strumento ha conservato attraverso i secoli il legame con l’elemento
divino, maestoso, regale.
Nel medioevo, la tromba ebbe una grande
importanza, specialmente nelle musiche
militari: infatti, essa era destinata alla
classe più alta dei cavalieri, alle rappresentanze
principesche ed alle truppe a cavallo.
Verso la fine del XIV
secolo, appaiono le trombe piegate ad “esse”: poco
10
tempo dopo assumeranno la forma che
conservano ancora oggi, grazie ai costruttori norimberghesi. Diventano uno strumento di corte e militare.
Una radicale trasformazione nel modo di
costruirle si ebbe con l’invenzione dei
pistoni, che consentì la realizzazione della
scala cromatica. Questa invenzione fu
introdotta nel 1813 dai tedeschi Stolzel e
Bluehmel. La tromba moderna, quindi, ha
un suono acuto ed incisivo, ma che può
divenire anche brillante e solenne, e talvolta profondamente espressivo.
Nel campo operistico le trombe appaiono
nell’“Orfeo” di Monteverdi, mentre Haendel affida loro difficili parti nel “Messia” e
nella “Fireworkmusic” (musica sacra).
Bach adoperò anche una tromba
da tirarsi, cioè dotata di una
coulisse come il trombone.
Largo impiego ne fanno liszt
(nei “Poemi sinfonici”) e Wagner. Effetti grandiosi ottengono le fanfare nell’aria di Radames nell’“Aida”: Verdi, inoltre,
sfruttò il carattere cupo dei
suoni bassi di questo strumento
nell’“Otello” e nel Coro dei
Soldati. Le trombe sono state
La Tromba
particolarmente usate anche da Strauss,
Puccini, Stravinskij e Hindemith.
Grandissima, infine, è l’importaza della
tromba nel jazz, come strumento melodico
e virtuosistico.
Gioca Con Noi!!!
Di Luca Santi
Riempi le caselle con le parole ottenute
dalle definizioni in basso: aggiungendo
una lettera alla soluzione ottenuta troverai la seguente!
Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO
L’ANGOLO
DEL POETA
Questo spazio è a disposizione per la pubblicazione delle vostre poesie. Ad ogni uscita del giornalino verranno scelte dalla redazione una o più poesie fra quelle che ci
avete inviato e saranno presentate in questo
apposito angolo. Buona scrittura!!!
AMO
DEFINIZIONI:
1) La lettera Beta
2) Bari
3) Così comincia il baccano
4)
5)
6)
7)
Produce la seta
Dio del vino
Cane da caccia
Un arto
Amo il sole che sorge all’orizzonte
Sono triste quando scende dietro al monte
Amo un fiore che cresce nel giardino
La terra come la ama un contadino
Amo tutto ciò che mi circonda
Il giorno, e pur la notte fonda
Amo lo scorrer di un piccolo ruscello
Ed il festoso canto di un uccello
Amo il dolce volar di una farfalla
Che si adagia su una rosa rossa, oppure gialla
Amo chi mi ha fatto pur del male
Forse in quel momento, non sapeva ragionare
Amo la pioggia, il vento eppur la neve
La vita anche se a cent’anni sembra breve
Amo questa poesia che vi ho narrato
Che gentilmente avete letto oppure ascoltato
Loriano Mordini
Unisci i punti da 1 a 48…
Scoprirai un bellissimo strumento musicale!
Via Nazario Sauro n. 11 – 59100 Prato
Tel. 0574/4471200 Fax 0574/4471201
e-mail: [email protected]
CONSORZIO DI COOPERATIVE SOCIALI
Dipendenze:Centri recupero, programmi
personalizzati, gruppi di sostegno, inserimenti
lavorativi.
Anziani: Assistenza domiciliare 24h/24, assistenza
tutelare, assistenza specialistica per varie forme di
patologie, assistenza alla persona e servizi
integrativi di supporto alla domiciliarità
Malattia mentale e Handicap: Case
famiglia ,diurni, residenze in semiautonomia,
laboratori, progetti individuali, gestione vacanze,
inserimenti lavorativi
Giovani: Sportello giovani Europa, Punti di
aggregazione
Immigrati: Tutoraggio e accompagnamento
scolastico formativo e lavorativo, alfabetizzazione,
orientamento ai servizi, animazione e attività
inteculturali
Percorsi riabilitativi per il reinserimento sociale e
lavorativo: Per soggetti sottoposti a misure
alternative, tossicodipendenti, portatori di
AUGURI A:
Novembre:
7 Ilaria Signorini
10 Jacopo Regolini
17 Moreno Colligiani
Dicembre:
7 Caterina Landini
11
LA SINFONIA
Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO
BANDA NEWS
Di Lisa Santi
I mesi di Novembre e Dicembre vedono la
Banda impegnata in alcuni significativi
appuntamenti.
- Domenica 24 Novembre si svolgerà la
consueta Festa di S. Cecilia, patrona della
musica (programma dettagliato a centro
pagina).
- Sabato 7 Dicembre alle ore 21:00 presso la Villa Colle Alberto di Fognano si
terrà il Concerto di Fine Stagione con il
quale la Banda chiude la sua annata di
successi!
Anche quest’anno l’“Ensemble Fognanese”, un gruppo di suonatori della nostra
banda, accompagnerà la voce solista del
Presidente Stefano Arnetoli in un serie di
concerti di arie sacre e natalizie:
- Domenica 8 Dicembre: ore 21:00
Casa di riposo “La Pietà” di Prato
- Sabato 14 Dicembre: ore 21:00
Chiesa di Buriano (Quarrata)
- Domenica 15 Dicembre: ore 21:00
Badia di Vaiano (PO)
- Giovedì 19 Dicembre. ore 21:00
Chiesa di Montale
- Sabato 21 Dicembre. ore 21:00
Chiesa di Montepiano (PO)
- Domenica 22 Dicembre. ore 21:00
Chiesa di S. Michele (Agliana)
- Sabato 28 Dicembre: ore 21:00
Chiesa di Migliana (PO)
- Sabato 4 Gennaio: ore 21:00
Salone centrale della Misericordia di Prato
Presso la Sede della Banda in Via Gramsci
n.214 a Fognano siete invitati per due
serate di divertimento: si gioca a tombola
il 26 e il 29 Dicembre.
DOMENICA 24 NOVEMBRE
S. Cecilia 2002
Ore 10:00 S. Messa nella Chiesa di “S. Martino” a Fognano
Accompagnata dall’”Ensemble Fognanese” e la voce di Stefano Arnetoli
Ore 12:30 Aperitivo in musica presso il Circolo ARCI di Tobbiana
Ore 13:00 Pranzo sociale con ricco menù
A seguire musica e tanto divertimento!!!
S. Cecilia è la patrona dei musicisti. È un giorno di festa per tutti:
Suonatori, allievi, parenti, soci e simpatizzanti.
PARTECIPATE!!!
La quota è di 20 €.
Prenota entro Martedì 19 agli incaricati:
Alberto 339 8709080 - Francesca 349 3765282
La Redazione de “La Sinfonia”
12
Arnetoli Davide
Barbani Alberto
De Dominicis Margherita
Mainardi Nicola
Meoni Daniele
Nardi Francesca
Regolini Elena
Regolini Jacopo
Santi Lisa
Santi Luca
Santini Lucia
Taurone Carmine
Per diventare Socio della Banda
ritaglia il coupon, compilalo e
consegnalo ad un consigliere.
Bastano solo 3 €!!!
Nome……………………….
Cognome………………….
Indirizzzo………………….
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