Scuola Di Musica “Romina Betti” Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO (PT) - Novembre 2002 Direttore responsabile: Giacomo Bini Sommario: Il successo di settembre: Forte Dei Marmi pag. 2 La Banda si racconta pag. 3 Quattro chiacchiere con… Moreno Colligiani pag. 4 Ecco… Il Capobanda!!! pag. 5 Il film del mese pag. 5 Il compositore: W. A. Mozart pag. 6 La musica leggera pag. 6 “Il brivido”… Egoricarica!!! pag. 7 La 7^ Festa d’Autunno pag. 8 Note di cucina: Il Pranzo Di Natale pag. 9 Natale con la Banda pag. 10 Di Davide Arnetoli Per un musicista S. Cecilia è come benzina per un benzinaio, ciccia per un macellaio, libri per uno scolaro, acqua per… ok, spero si sia capito!!! Insomma qualcosa di importante, anzi indispensabile (ah, mi ero scordato S. Gennaro per un Napoletano). Per un suonatore quando arriva la festa di Santa Cecilia, è come quando… arriva il Natale per un bambino! OK, però ora basta con i paragoni! Ma prima di tornare a descrivervi la festa di S. Cecilia, vi vorrei parlare un po’ di lei Cecilia, per gli amici “Ceci”. Non tutti infatti sanno che “Ceci” viveva a Roma intorno al 300. Ma ebbe la sfortuna di nascere in un brutto periodo per i Cristiani… : non rimanevano troppo simpatici! Per questo venne martirizzata. La musica non ha niente a che fare con la vita di S. Cecilia e in effetti anche… praticamente! Il titolo di “patrona della musica e dei musicisti”, gli è stato dato solo alla fine del Medioevo su una base puramente leggendaria in cui si diceva che lei nel suo cuore cantava solo per il Signore. Alcune fonti, addirittura, dicono che non conoscesse neanche lontanamente la musica. Ma non sciupiamo la poesia!!! In fondo la festa di S. CECILIA è Ad ognuno il suo strumento: la Tromba pag. 10 L’angolo della poesia pag. 11 Gioca con noi pag. 11 Banda News pag. 12 Il pranzo di S. Cecilia 1997 LA SINFONIA Un viaggio avventuroso, un concerto Il successo di settembre: Forte Dei Marmi memorabile, un altro grande successo… Che soddisfazione!!! Di Nicola Mainardi In ogni stagione musicale, la nostra Grande Banda compie servizi che, per la loro particolare importanza, rimarranno come ricordo indelebile nella mente di ogni suonatore e di tutte le persone che hanno potuto assistervi. Anche in questo anno, i più accaniti fan della Banda (tra i quali ci sarai sicuramente anche tu, lettore de “La Sinfonia”) hanno potuto provare grandi emozioni nel servizio più atteso del mese di settembre… ma procediamo con ordine! È il 14 settembre, una tiepida giornata di sole, quando il paese di Fognano si vede arrivare dalla valle i soliti “due autobussi della cappe” che, come sempre, si fermano davanti alla sede e paralizzano il traffico sulla via principale… mi sembra o questa cosa è già accaduta anche a fine luglio…? Va beh! Torniamo a noi! Inizia il grande tran – tran di carica, metti quello per bene sennò si rompe, monta, prendimi il posto, autista è caldo, accendi l’aria, ma a che ora s’arriva, a che ora si suona… insomma, il solito putiferio pre – partenza! Finalmente ci mettiamo in moto: alla guida, due fratelli Santi (di nome e di fatto perché a sopportare quella bolgia…): Andrea, esperto guidatore che conosce bene la strada, e la Mina, esperta guidatrice ma estranea al tragitto da intraprendere (“abituata come sono a fare Prato – Montale – Sesto con il 5A tutti i giorni, questo è fuori dalla mia portata” ha dichiarato). Comunque, dopo la breve sosta a Montale (durante la quale la nostra autista prende accordo sulla strada da farsi), si imbocca l’autostrada e si parte… M i sembra di essermi scordato di qualcosa… Ah già! La destinazione! Ebbene, la Banda si è esibita nella città più chic della Versilia, luogo di villeggiatura di personaggi famosi e dove ti sembra di essere in Germania vista la altissima concetrazione di turisti tedeschi… FORTE DEI MARMI! Bene, dopo questa presenazione da show di prima serata, torniamo alla nostra avventura. Dicevamo che il nostro viaggio in autostrada procedeva tranquillo fino a quando, pochi chilometri prima di Viareggio, sorge un dubbio: qual è l’uscita dell’autostrada da prendere? Dobbiamo decidere in fretta visto che in lontananza ci appare il fatidico bivio: Viareggio o A12? Dopo un breve consulto della nostra autista con un nostro componente (di cui riportia- mo solo le iniziali per motivi di privacy, G.M., che sarà sì esperto delle strade del nostro comune ma in quel caso…) decidiamo di imboccare per Viareggio. La tensione è alta, sembra di essere a “Che vuol essere milionario”… Mi sembra di sentire la voce: è la tua risposta definitiva? La accendiamo? E noi, sì, la accendiamo! Telefoniamo al nostro Gerry Scotti, tale Stefano Arnetoli (gli assomiglia, però!) e ci facciamo dare la risposta esatta… A12!!! Abbiamo perso il milione… cioè… Abbiamo sbagliato strada! La nostra autista è demoralizzata! Ma per fortuna, dopo la sventura, arriva dal fondo del bus il nostro salvatore: Andrea Vannucci, esperto della zona! “Potevi venire prima, anche te!” ha esclamato la Mina quando l’ha visto. Con il prezioso aiuto di Andrea, riusciamo ad arrivare sani e salvi alla meta. Scesi dal bus, la prima cosa che ci ha colpito è stato il palco: sembrava di essere sullo stage di un gruppo rock famosissimo, tanto era grande… e poi era coperto e rialzato di un metro e mezzo… E poi c’era il cosiddetto back – stage, il “dietro le quinte”: il piano terra di un edificio a no- 2 Sopra e sotto: la Banda in sfilata per le vie di Forte Dei Marmi stra disposizione dove, fra l’altro, abbiamo cenato tutti insieme con i nostri sostenitori… È inevitabile: la Banda di Fognano, ormai, è entrata nel firmamento delle stars! Tardo pomeriggio: dopo esserci cambiati ci disponiamo e partiamo con la sfilata per le vie della città… L’idea del nostro Simone Gori era anche quella di offrire alla popolazione il nostro spettacolo di caroselli: il fatto è che non c’è una piazza o una via abbastanza grande per permetterci di farlo… “Ci sarebbe quell’incrocio là” azzarda Simone al vicepresidente della banda del Forte… Detto, fatto! Il vigile blocca il traffico, paralizzando la città, e… via allo spettacolo! Gli applausi sembrano non finire mai! Un altro successone! Torniamo alla “base” molto affamati: già ci aspettano per la cena! La sera comincia a calare e fervono i preparativi sul palco per il concerto. Una ragazza giovane, alta, con i capelli mori ricci, con alcuni fogli in mano, sta parlando con Stefano e Fabio… una giornalista! Caspita, andremo anche sulla cronaca locale, allora! Tutti ci sentiamo in tensione prima dell’inizio perché la piazza si sta, piano piano, riempiendo… Ci saranno stati minimo 200 posti a sedere! Ci sediamo ai nostri posti, e dopo l’accuratissima intonazione degli strumenti da parte del nostro maestro, il prof. Mario Scavuzzo, si inizia… E chi ti vedo salire sul palco e iniziare a presentare il concerto? Quella ragazza di prima, la bravissima Sabrina Tarabella, che con la classe della migliore Milly Carlucci, illustra la storia della nostra Banda come se ci conoscesse da sempre… Rimaniamo tutti a bocca aperta ma, allo stesso tempo, siamo caricatissimi, vista la grande energia che la presentatrice ci dà, scaldando anche il pubblico. I brani del concerto sono eseguiti così bene che il pubblico, con i nostri sostenitori in prima fila, si spella le mani a forza di applausi! E le persone aumentano ad ogni brano finchè la piazza, dopo il terzo pezzo, è piena! Tutto va a gonfie vele, la nostra concentrazione è altissima: il risultato è un concerto memorabile! Con la voce di Stefano in “Un amore così grande” vedo luccicare gli occhi di alcune persone nelle prime file e quando, sul finale del paso - doble “Masteguera”, il pubblico comincia a battere le mani a ritmo di musica, ci esaltiamo come non mai! Alla fine del concerto non sentiamo nemmeno la fatica da quanto siamo euforici! Raccogliamo i complimenti di tantissime persone e noi facciamo lo stesso con Sabrina, la nostra presentatrice per una serata. È il momento di tornare a casa e, dopo aver caricato, l a stan- Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO La Banda si racconta... 4^ puntata di una lunga serie... Di Margherita De Dominicis “Che soddisfazione” dicevo, caro il mio Lettore! Ti ho svelato storie e leggende di questi miei ultimi cento anni. Eh, sì, perché se non te ne sei accorto in queste puntate ho percorso circa un centenario di… storia. Quando Stefano Arnetoli arriva alla Presidenza porta con sé un’ondata (e di che portata, vista la… mole!) di rinnovamento e di entusiaLa Banda nel Concerto del Centenario smo. Nel suo compito è coadiuvato dal Vice presidente Fabio GherarFognano, una “cena di gala” e… infine un dini (altro personaggio di spicco, che bellissimo concerto con tanti brani tra cui tutt’ora ricopre l’incarico) e da altri giovaalcuni composti dal compianto Barni. ni musicisti. Inoltre, in mio onore (wow!!!) nel giardino Inoltre, a completare il quadro florido di del Monumento fu allestito una specie di questo periodo positivo, a dirigermi nelle Museo storico della mia vita: fotografie, sfilate e nelle processioni, a fare il capospartiti, strumenti, per ripercorrere con la banda insomma, sai chi c’è? Ma… una memoria cento anni di vita. Che meravidonna!!! Mina Santi!!! Sì, Sì! Che meraviglia!!! glia, che soddisfazione, che rinnovamenQuesta esperienza ha portato ulteriore to!!! Ho sempre precorso i tempi! Un cacarburante alla mia attività, a quella dei pobanda “donna” e “che donna”!!! Tra dirigenti e soprattutto all’opera del Maedonne, si sa, ci si intende e inizio così una stro. La sua attività, per rendere la Scuola positiva e fattiva collaborazione con lei: i di musica sempre più valente e competitimusicisti la seguono e lei, bacchetta alla va, è frenetica: il numero degli allievi sale mano, li mette tutti… in riga, anzi “nelle vertiginosamente e così quello dei musirighe”. canti. Determinante è anche la collaboraMa... manca qualcosa: il Maestro!!! zione con la capobanda (che donna!) che L’incarico di dirigerMi e di seguire la contribuisce anche alla formazione musiscuola di musica è affidato ad un giovane cale degli allievi, seguendo anche lei le valente clarinettista che lo stesso Arnetoli lezioni, talvolta persino al domicilio degli e la capobanda conoscevano: il Professor stessi ragazzi. Quanti sacrifici, vedi lettoMario Scavuzzo. Di lui è già stato detto re? Ma quanti risultati, quanta soddisfazionel precedente numero della Sinfonia (non ne, quanto amore in tutto quello che si fa avrai mica dimenticato di leggerlo, veper me! ro???), ma non posso fare a meno di sottoIl numero degli allievi cresce, il numero lineare nuovamente quanto importante per dei musicanti anche, i brani si fanno semil mio sviluppo sia stato il suo arrivo a pre più impegnativi, la qualità sempre più Fognano. elevata, i concerti ed i servizi sempre più Grazie a questi personaggi inizia per me numerosi ed apprezzati. Ormai il mio è un un periodo florido e felice che dura nome di rilevo non solo a Fognano e nei tutt’ora. paesi vicini, ma… va molto più lontano... Prima tappa è il festeggiamento, nel luglio Non voglio anticiparti niente (la curiosità del 1988, del mio... centenario, che avvienon è solo “donna” ma deve essere anche ne con tre anni di ritardo ma… in maniera la tua, mio caro lettore) ma sappi che cograndiosa! Una donna, si sa, non dovrebbe mincio a... volare alto e arrivo persino… mai dire la sua età, ma in questo caso sono nella capitale! Sì, a Roma, proprio io, la veramente fiera di annunciare a tutti che Banda di Fognano mi sono esibita a Roma ho superato i cento anni, godo di ottima e... precisamente… Ve lo dirò nella prossisalute, di una splendida forma, sono amma puntata!!! “Per volare alto e realizzamirata, corteggiata, amata, coccolata, etc. re un sogno bisogna avere etc. (ehm, sono anche modesta, come semle ali e soprattutto sbatterpre…). Tornando ai festeggiamenti, lo le”: ecco, sappi che io non ricordo come fosse ieri: il 10 luglio 1988, solo ho delle ali potentissiuna folla festante e al tempo stesso comme, ma le agito, le agito, le mossa, mi festeggia. La giornata iniziò agito… con una sfilata per le vie del paese, seguita da una Messa, celebrata nel Giardino di 3 LA SINFONIA L’INTERVISTA: In ogni uscita de “La Sinfonia” troverete l’intervista ad un personaggio Quattro chiacchiere con... Di Carmine Taurone … La rubrica delle nostre interviste prosegue, e dopo aver parlato con persone che gravitano intorno al mondo della Banda, siamo riusciti ad avere colui che senza ombra di dubbio “è la banda”. Queste quattro chiacchiere abbiamo deciso di farle con la persona, (forse, detto fra noi, “persona” è un po’ riduttivo per lui) diciamo con quel po’ po’ di personaggio che è entrato a far parte della Banda di Fognano nel 1954 all’età di 20 anni, e da allora non l’ha più abbandonata (chissà se per nostra fortuna), qualche volta anche suo malgrado, visto che è rinomato per essere il “bastian contrario” del nostro gruppo. Dalla fotografia lo avrete certamente riconosciuto: ma certo che è lui non vi sbagliate, è proprio Moreno Colligiani, che ha deciso di dedicarci un po’ del suo preziosissimo tempo, estrapolandolo dai suoi tantissimi impegni. Moreno, buongiorno, tanto per rompere il ghiaccio cosa ci racconti? “Tu ‘a detto bene sono entrato nel 1954 i’ mi’ primo servizio fu la processione a Santa Cristina, s’era 45 suonatori e dopo quello, così come dopo tutti gli altri servizi, e c’era la pastasciutta co’ i’ sugo.” E ora? “Ora son rimasto l’utimo dei senatori, chi gliè morto, chi glia smesso, invece io son sempre qui. A dire la verità c’è anche Carlino ma lui glia cominciato con la Banda di Montale e poi venne con noi ni periodo di Pierattini.” Quindi la Banda avanti a tutto. “Sicuramente, c’è stato un periodo brutto, nell’87 dopo l’infarto e le operazioni smisi di suonare, ma poi… gliera più forte di me.” E i dottori? “Loro mi dissero che non poteo, ma poi mollarono e mi dissero di sonare uno strumento più leggero, ma io i’ basso e un lo poteo lasciare, e così ho riprincipiato e a diritto fino alla morte. Addirittura se un dovessi camminar più e mi comprerò la carrozzina, quarcuno tu vedrai e mi spingerà.” In tutti questi anni di militanza nella Banda ci sono dei servizi che ti ricordi di più? “Ti dico che in questi cinquant’anni, i servizi me li ricordo quasi tutti, negli anni sessanta e c’era di mezzo la politica, i democristiani e un veniano ai cortei e i comunisti e un veniano alle processioni, 4 Moreno Colligiani sicchè e s’andava sempre con mezza Banda. Comunque le cose più belle e son state sempre le mangiate che si facea sempre dopo i servizi, oh, senza mangiare e un si potea stare.” E i’ bere? “Artra nota dolente e si beveva e tanto, s’è preso delle sbrendole, una volta e c’hanno anche caricato su i busse perché da soli un ci si facea. Ma adesso no e siamo un’altra cosa e poi bisogna riguardarsi. M a lo sai che a quei tempi e un savea neanche le divise, bastava un cappellino e via per il corteo o per le processioni.” E degli ultimi avvenimenti cosa mi racconti? “Una delle soddisfazioni più grosse che provo, e penso la maggior parte di noi della Banda, è quando si va a i’ raduno nazionale degli Alpini, e senza dubbio poi a tutte quelle manifestazioni dove e c’è tanta gente. Lì e un c’è dolore e stanchezza, almeno per me, perché con tutti i mali che ho, basta che pigli lo strumento in mano e mi passa tutto.” Ma hai un po’ mollato perché ultimamente ti si vede meno ai concerti? “No!! E unn’ho mollato, perché alle processioni ci son sempre, purtroppo all’inizio delle prove del nuovo programma ho avuto problemi fisici e ho perso alcuni mesi, poi sai l’occhio e i riflessi son più lenti e quindi e un ci si fa a stargli dietro e a ripigliare i mesi, però basta esser furbi, io a Montecatini ero al concerto ho perso qualche nota qualcuna l’ho lasciata ma comunque qualcosa ho fatto. I’ prossimo anno comunque si riparte nuovamente, anche perché devon sapere che, quando smetto, a me mi dovranno portare disteso e a gambe in avanti.” E allora non si molla? “Non si molla ora e non si mollerà mai!!!” Dicci qualcosa sulla gioventù che gravita intorno alla Banda? “Bene, vedo tutti messi bene, fanno bizze per andare a suonare, ma comunque... Se ripenso che noi nei primi anni, prima s’andava a suonare e poi se si potea s’andava a giro.” (Nel frattempo è arrivata la moglie) “Eccola vai, lo sai che lei prima che ci si sposasse e un gli garbava la Banda e poi invece… pensa son 40 anni che sono sposato, ma è anche quasi 50 che sono in Banda, fatti un po’ i conti te.” E come lo vedi il futuro della Nostra Banda? “Io lo vedo sempre luminoso e bello, pensa che io la sede della Banda già me la vedo costruita, e ti posso garantire che se serve una mano pe’ tirarla su, Moreno e un si tira indietro. E speriamo che si parta i’ prima possibile.” Ce ne vorrebbe di gente come te Moreno!!! “Guarda io son convinto che ce n’é, e sicuramente anche meglio di me, comunque ti ribadisco che io e un ni smetto, e come ho detto prima se c’è bisogno e compro anche la carrozzina.” Grazie di tutto, del tempo e dei ricordi che hai rispolverato. “Senti prima di andar via ti voglio dire una cosa, io spero che capiti il più lontano possibile, però e dovrà capitare, e allora e voglio usare questo numero come una specie di testamento.” Moreno ma cosa dici? “Oh!!! Ho premesso che capiti il più lontano possibile. Però ridendo e scherzando, io voglio che, qui giorno, mi vestano con la divisa della Banda, e ti dirò di più se gliè inverno va bene, ma se gliè estate che un mi mettino la giacca.” E la cravatta? “Per l’amor di Dio tu lo sai che un la sopporto specialmente co’ i’ caldo, va bé comunque……. un si sa neanche che temperatura e le faccia di là. E poi e mi portate a i’ cimitero di Montale, prima però i’ giro di Comune. Oh!!! Mi raccomando che la Banda m’aspetti a i’ Comune perché farsela tutta da Fognano e gliè lunga. E poi un’altra cosa, via quelle marce lente e lagnose, io e voglio marce veloci. Alla fine la Banda deve entrare ni’ cimitero sempre suonando, ed io ci passo ni’ mezzo mentre suonate così vi posso salutare e tenere i’ tempo.” Moreno sei veramente il personaggio che avevo descritto all’inizio. Comunque sono contento di aver parlando con te e ti saluto ringraziandoti ancora. Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO Ecco… Il Capobanda!!! Di Margherita De Dominicis Chi guida i musicanti nelle loro “performance” quando c’è una sfilata, una processione, una festa? Ma .. il CAPOBANDA, naturalmente!!! E chi è quello della Banda di Fognano?? Ma…. Simone Gori, naturalmente!!!! E… chi è Simone Gori??? E’ il CAPOBANDA della Banda di Fognano!!! …Opss.!! Troppe domande, poche risposte. Veniamo ai fatti. Bella presenza, bravo, serio, esperto di musica, musicante e consigliere da molti anni: in una parola il....capobanda! E’ nato con la passione per la musica: fin da piccolo ha studiato, ha poi suonato in chiesa l’organo, si è poi innamorato del flicorno soprano, con il quale suonava da “militare” nella fanfara, e tuttora dirige la banda, fornendo anche prova di grande maestria in numerosi assolo. Come “direttore” è una new - entry: da settembre del corrente anno, da quando cioè Jhonny Santi che l’aveva guidata per quasi dieci anni, ha deciso di dedicarsi maggiormente al suo lavoro e alla sua famiglia, Simone ha preso in mano le redini del gruppo. Allora non è un capobanda ma un …è un fantino!!! NO! E’ un vero capobanda e ha preso... la bacchetta! Casomai, i suoi musicanti, a giudicare dalla loro bravura, dalle capacità, dai risultati, potrebbero essere definiti dei veri cavalli di razza. Già da tempo Simone guida la banda nei “caroselli”: ha studiato e messo in opera una serie di “figure” di grande effetto e di non facile realizzazione che i suonatori realizzano mentre suonano. Si è riunito per mesi con i suoi compagni per provare, provare, provare… Il risultato??? Un successo... Tornando a Simone Gori, senza voler essere campanilisti, non si può non dire che è abile e capace, è guidato da un entusiasmo senza pari, ha doti umane oltre che professionali di rilievo, che ne fanno un amico, oltre che un “capo” per tutti i musicisti. In più ha carisma, sa coinvolgere e invogliare i suonatori in ogni occasione, non si tira mai indietro (cosa che del resto ha sempre fatto). Insomma, ha tutte le caratteristiche di un capobanda. E, a ben vedere, queste sono le doti più importanti, al di là di ogni convenevole lode: l’essere uomo, con i suoi pregi e i suoi difetti, pronto a confrontarsi, a mettersi in discussione, a ridere quando possibile, a impegnarsi quando necessario, a sforzarsi senza superbia di essere un “modello” per i tanti giovani frequentatori della banda, consapevole che una sola azione vale più di cento parole. E in più fa tutto questo senza clamori, modestamente, quasi in sordina; solo Simone Gori una cosa, bellissima, naturale, spontanea, una dote ormai rara: arrossisce, ma non di vergogna, di modestia! Che altro aggiungere??? BRAVO CAPOBANDA!!! In effetti qualcos’altro da aggiungere ci sarebbe. Il suo lavoro non è solo quello di dirigere la banda nelle feste e nelle sfilate, ma ha anche l’arduo compito di aprire i concerti. E’ tradizione infatti che l’ouverture delle serate musicali del gruppo, sia una marcia, miliare o brillante, la cui direzione è affidata al capobanda. Che emozione! A questo punto non ci resta che augurare a questo capobanda “buon lavoro” con l’augurio che tutti, ma proprio tutti siano pronti a sostenerlo e ad applaudirlo. Il Film del Mese… Callas Forever Di Margherita De Dominicis Franco Zeffirelli alla regia, Fanny Ardant e Jeremy Irons protagonisti, con anche la partecipazione di una bravissima Joan Plowright e di un bellissimo Gabriel Garko: sono gli ingredienti di uno splendido film, che come dichiarato dallo stesso Zeffirelli, “nasce dalla fantasia dell’autore e dalla sua lunga amicizia con Maria Callas”. Il film, delicato, coinvolgente, a tratti commovente, è un omaggio alla grande Maria Callas e, indirettamente a tutta la musica, in particolare quella operistica che la rese famosa in tutto il mondo. È la storia (immaginaria) di una Maria Callas ormai finita, senza più voce, lontana dalle scene e di un suo produttore, Larry (un intenso Jeremy Irons) che tenta il suo “rilancio”. Contro la natura non si può, però, combattere e l’unico artificio è un escamotage, un trucco, un bluff: Maria reciterà realmente mentre la voce sarà doppiata con quella delle incisioni di venti anni prima. Dopo molte esitazioni della cantante, partono le registrazioni. Il successo è garantito, la Callas di nuovo in forma recita con entusiasmo e talento, la voce registrata è bellissima. Ma… non si può ingannare la natura e nemmeno noi stessi. Maria, profonda, lucida, sconvolgente (tra l’altro la somiglianza dell’attrice è straordinaria) chiede all’amico di distruggere il nastro: un bluff, una menzogna, l’inganno non sono fatti per Maria Callas. Lei si ritiene una donna ed una cantante vera e non può lasciare un’eredità che in realtà è una frode. “Dio ascolta le nostre preghiere, il problema è che gli uomini gli chiedono cose impossibili”. Questa è la riflessione di Maria Callas, pentita di non aver chiesto semplicemente di “essere una donna”. Così si conclude questo film, la cui visione è consigliata a tutti: è un omaggio alla Callas, all’opera, alla musica, all’onestà, alla sincerità, all’amicizia. È un film pulito, interpretato magistralmente, forte e delicato al contempo. Non lascia mai indifferenti: ogni passaggio è sottolineato dalla regina della situazione, la “musica”. Si ascoltano brani da “Gianni Schicchi”, da “Tosca”, da “Manon Lescaut”, da “Madama Butterfly, da “Carmen”. Un consiglio: andate a ve- derlo, ascoltatene le musiche, ricordatene qualche passaggio; tornerete a casa rasserenati. Buona visione a tutti. 5 LA SINFONIA Il genio musicale di tutti i tempi Wolfgang Amadeus Mozart Di Elena Regolini Wolfgang Amadeus Mozart, nacque a Salisburgo il 27 gennaio 1756. Prima ancora di imparare a leggere e a scrivere, il piccolo Mozart rivelò prodigiose doti musicali, tanto che a quattro anni già suonava il clavicordo e a cinque componeva minuetti che il padre trascriveva. Anche la sorella Marianna, di cinque anni maggiore, suonava il clavicembalo con grande abilità, cosicché il padre pensò subito di sfruttare le precoci qualità dei figli (a quel tempo, lo sfruttamento dei minori non costituiva ancora reato…). Quando il giovane Mozart aveva appena 6 anni, la famiglia si recò alla corte dell’elettore di Monaco di Baviera; nel settembre dello stesso anno l’imperatrice Maria Teresa invitò i due fanciulli - prodigio a esibirsi in presenza della famiglia imperiale e di tutta la nobiltà. L’anno successivo i Mozart iniziarono un giro concertistico che toccò le principali città della Germania, nonché Bruxelles, Parigi e Londra, dove ebbe grande influenza sul giovane Mozart la conoscenza con J. S. Bach, che lo portò a scrivere le Sinfonie K 16 e K 19. Sempre nella capitale inglese, Amadeus ebbe i primi contatti con il melodramma italiano. Nel dicembre del 1769 Mozart si mise in viaggio con il padre per l’Italia, dove si era già divulgata la fama del fanciullo prodigio. In seguito al successo della opera Mitridate Re di Ponto, ebbe l’incarico di scrivere un lavoro celebrativo per le nozze dell’arciduca Ferdinando. Nel 1771 Mozart si accinse al lavoro dell’opera Ascania in Alba, per il cui allestimento il giovane compositore tornò a Milano. L’opera fu rappresentata con grande sfarzo cosicché, l’anno successivo, tornò in Italia per la rappresentazione, sempre a Milano, dell’opera Lucio Silla, destinata però all’insuccesso (d’altronde, non tutte le ciambelle riescono col buco!). Dopo il 1772 nella musica di Mozart si manifestano sempre più i tratti demoniaci del nascente Romanticismo, che contrastano nettamente con l’apollinea serenità della sua professione di fede artistica; tuttavia egli rimane fedele alla concezione artistica del suo secolo, secondo la quale il bello non deve mai essere subordinato al caratteristico. NeI 1781, dopo il trauma per la morte della madre, ottenne a Monaco un successo strepitoso dopo la rappresentazione della nuova opera Idomeneo Re di Creta; ciò lo in- 6 La Musica Leggera La travagliata storia di un genere musicale in Italia Di Francesca Nardi e Chiara Mainardi Wolfgang Amadeus Mozart dusse però a rompere definitivamente con Salisburgo per tentare la fortuna nell’ambiente internazionale di Vienna, dove sposò nel 1782 Costanze Weber. Dopo aver composto un’operina intitolata L’impresario, scrisse uno dei suoi massimi capolavori, Le nozze di Figaro. Sin dalla sua prima rappresentazione, nel 1786, il successo fu delirante, suscitando invidie da parte degli operisti più in voga del momento (tra cui Antonio Salieri), che invano brigarono per sabotare Mozart, salutato ormai come il maggior musicista vivente. L’opera venne allestita nell’anno seguente anche a Praga, dove il teatro italiano gli propose di scrivere un’opera nuova; nacque così il Don Giovanni che, andato in scena l’anno seguente, fu un altro capolavoro assoluto. Nel 1789 l’imperatore Federico Guglielmo II gli offrì la carica di primo Kappelmeister, ma Mozart rifiutò preferendo rimanere fedele all’imperatore d’Austria, suo protettore, per il quale scrisse una nuova opera: Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti, rappresentata a Vienna nel 1790 con esito piuttosto freddo. Scrisse per il nuovo imperatore Leopoldo II La clemenza di Tito rappresentata a Praga. Mozart tornò a Vienna convinto che gli restasse ormai poco tempo da vivere. In quel periodo, uno sconosciuto gli commissionò la composizione di un Requiem senza poi farsi più rivedere. Mozart iniziò la stesura di questa messa farneticando sul suo committente, che egli pensava ora come un messaggero celeste, ora come una potenza infernale. Accettò tuttavia, nel 1791, la proposta di comporre un’opera tedesca, Il flauto magico, il suo ultimo capolavoro teatrale che segna, con Le nozze di Figaro e Don Giovanni, un punto fermo nella storia della musica. Il Requiem, ripreso febbrilmente, rimase incompiuto per l’improvvisa morte di Mozart, le cui cause rimasero misteriose. Nacque la leggenda che fosse stato avvelenato da Salieri. Per musica leggera si intende svago e divertimento momentaneo caratterizzato da andamento melodico appoggiato ad accompagnamento ritmico (definizione da noi coniata… Ci credete voi?). Questo genere musicale ha trovato e trova tuttora la più vasta diffusione in Italia e nel mondo. Tanto per smentire il nostro campanilismo, parliamo della storia travagliata e piena di ostacoli che contraddistingue la musica leggera… in Italia! La radice comune di questo tipo di musica si trova nella canzone popolare, o meglio… Questo accade nella maggior parte dei casi, perché noi italiani, sempre con la puzza sotto il naso, ci siamo ispirati all’Opera. Alla fine dell’800, infatti, da questa venivano isolate singole arie che oggi vengono considerate le progenitrici delle attuali canzoni. È proprio da questa sottospecie di “plagio” che si è avuto il passaggio dall’Opera alla canzone moderna. Come ben sappiamo, l’America ha sempre avuto su di noi un grosso ascendente finchè, nel periodo fascista, in preda ad un improvviso raptus di orgoglio, si è verificata una netta opposizione a questo genere musicale e la nascita della cosiddetta “CANZONE ALL’ITALIANA”… L’intento era buono, ma il risultato un po’ meno: venivano infatti riproposte le solite canzoni popolari riviste e corrette. Sempre dall’America, negli anni ’50, arrivano anche da noi i famosi JUKE – BOXES. I giovani del tempo avevano ampie possibilità di scelta sul modo in cui passare le loro serate (cinema, discoteche, pub, after – hours…) ma si affezionarono molto a quello “SCATOLONE SPUTAMUSICA” tanto da farlo diventare il simbolo dell’epoca (vai a capirli i giovani!!!). A parte questa breve indagine sociologica, dal punto di vista musicale il diffondersi di questi marchingegni portò alla ribalta alcuni cantanti MADE IN USA: tra tutti ELVIS PRESTLEY. Poverino! L’ha fatta la sua! Da quel momento in poi (tanto per confermare la nostra tipica originalità) si Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO “Il Brivido”… Egoricarica!!! Cinque ragazzi di Spoleto catalizzatori di energia Di Francesca Nardi e Chiara Mainardi Domenico Modugno sono moltiplicati i suoi cloni, cominciando dall’urlatore TONY DALLARA fino ad arrivare agli splendidi ciuffi ingelatinati di LITTLE TONY e BOBBY SOLO. Finalmente nel ’58 Domenico Modugno, in un momento di lucidità, si ricordò le sue radici e con la celeberrima “Nel blu dipinto di blu” riportò gli italiani con i piedi per terra, anticipando anche la generazione dei nuovi cantautori. Dal 1960, infatti, iniziarono a farsi notare personaggi del calibro di Gino Paoli, Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori e tanti altri che hanno dato il LA alla vera storia della musica italiana d’autore, proseguita in modo trionfale dall’indimenticata e indimenticabile coppia Mogol – Battisti. Nel ventennio successivo, il nostro universo musicale si è illuminato di stelle non ancora tramontate come Mina, Gianni Morandi, Claudio Baglioni, Adriano Celentano e chi più ne ha, più ne metta! MISSIONE COMPIUTA! Allora è vero che… chi la dura la vince! La musica pop è da sempre uno dei maggiori strumenti di comunicazione usato dai giovani di tutto il mondo: per questo, in Italia e non solo, sono molti i ragazzi che si uniscono per dare vita a gruppi musicali che costituiscono un modo semplice ma diretto per dare vita ad un sogno… IL SUCCESSO! Il successo non necessariamente è quello a livello discografico nazionale (anche se è sicuramente quello più ambito!), il successo può anche essere quello di riuscire ad attrarre l’attenzione delle persone, di riuscire a fare affezionare a sé la gente, di convincerla a sposare la propria causa (come ci è riuscita la nostra Grande Banda!). Nel nostro caso questo è accaduto anche con un gruppo di ragazzi di Spoleto che si sono dati un nome, per noi, molto significativo: EGORICARICA. Ad un primo impatto questo nome POTREBBE sembrare strano… Non allarmatevi! A tutto c’è una spiegazione e le vostre professoresse (NOI!) sono qui per questo! Dunque: EGO = IO, RICARICA = … RICARICA… Quindi Egoricarica = ricari- Gli Egoricarica: da sinistra , Alessandro, Roberto, Marco, Mirko e Valerio ca dell’io! Et voilà! L’enigma è risolto! Va bene, ora ricomponiamoci… I nostri eroi hanno deciso (con un referendum semiserio svoltosi tra i loro primi fans… era il lontano 1996…) di chiamarsi in questo modo perché il loro obiettivo principale è quello di “ricaricare” di nuova e frizzante energia gli animi (e non solo!) delle persone che assistono ai loro show… Esiste, secondo voi, un modo migliore per raggiungere questo scopo se non un mix di trascinanti e travolgenti ritmi al suono dei quali è impossibile restare fermi? Va beh, ce ne sarebbero TAAANTI ALTRI ma atteniamoci all’ambito musicale, per favore!!! I fantastici 5… ops! Non l’avevamo ancora detto che sono 5 (anzi 5 + 1): Valerio (voce e leader del gruppo), Mirko (chitarra e uomo immagine), Marco (basso elettrico), Alessandro (tastiere), Roberto (batteria) e Luca (il +1, cioè manager, ballerino, fact totum…) si esibiscono con un repertorio che va dalla musica dance anni ’70 (“THAT’S THE WAY I LIKE IT”) passando per i successi degli anni ’80 come “YMCA” (che si pronuncia “UAIEMSIEI”) o quella perla cantautorale del “GIOCA JOUER”… Dormire! Salutare!… fino ad arrivare a pezzi più moderni (“SALIRÒ” di Daniele Silvestri e “SEX BOMB” di Tom Jones). Il tutto è intervallato da brani da loro stessi composti tra i quali citiamo i loro primi due singoli pubblicati: “ANGELO PERSO” e “IL BRIVIDO”. Con quest’ultimo brano sono riusciti a vincere il Festival di San Marino 2001 e alcune radio locali stanno continuando a trasmetterlo (Radio 4 FM 103.00 in Toscana). Durante l’inverno scorso i loro concerti nella nostra zona si sono svolti al Deep Blue di Pistoia (dove, nel marzo 2002, è nato il loro primo fan club) e al New York di Pescia, locale nel quale si esibiranno anche il 9 novembre e il 28 dicembre prossimi… Dopo questa dritta non potete deluderci: venite anche voi a “egoricaricarvi”! Se proprio avete altri impegni improrogabili (N.B.: sarete giustificati solo dietro presentazione di certificato medico e accompagnati dai genitori) potrete avere maggiori informazioni visitando il loro sito ufficiale www.egoricarica.it. 7 LA SINFONIA L’evento dell’anno: La 7^ Festa d’Autunno!!! Di Alberto Barbani …Le giornate si accorciano rapidamente, le foglie secche con moti tormentosi e ondulatori cadono dagl’alberi, il cielo si rannuvola sempre più spesso… sono troppo triste per caso??? Eppure la vena Carducciana mi piaceva molto. Va beh, ricomincio: ALLORA come direbbe qualcuno (se non sapete chi chiedetelo al Presidente, lui lo sa): le giornate si accorciano, è vero, ma in compenso arrivano i funghi, le castagne, la farina dolce per i castagnacci, il vino nuovo, l’olio; insomma, detto con tre parole semplici, SIAMO IN AUTUNNO. Visto che la stagione è quella giusta, non poteva assolutamente mancare la festa d’autunno organizzata dal Corpo Musicale "Giuseppe Verdi" di Fognano. Ebbene sì, con questa edizione siamo giunti al suo settimo anno e come tutti i bambini anche la nostra festa sta crescendo sempre di più sia come affluenza di persone che come quantità e qualità di prodotti offerti. Ma veniamo al dunque... Il divertimento vero e proprio per gli organizzatori è cominciato sabato, con i primi preparativi vale a dire: l’impasto per i castagnacci, gli ultimi cartelloni, il trasporto di tavoli, panche, fornelli e di tutta l’attrezzatura nel giardino delle Suore. Ah, a proposito di Suore bisogna dire che da quando esiste la festa d’autunno, loro ci hanno sempre ospitato, aiutandoci nei vari lavori: quindi grazie e brave suore!!! La domenica mattina invece la sveglia è scattata alle otto, colazione di gruppo e via di corsa a preparare in sede. Alla banda ad attenderci come di consueto c’era "Fello" che, come dice lui, era già lì dalle sei del mattino a sistemare la “brodaglia” per i migliacci!!! (Nella sede della banda alle nove aleggiava un odorino di migliaccio che… non ho parole per descriverlo, ve lo lascio solo immaginare… forse è anche meglio). Inoltre sempre "Fello" ha anche portato il cinghiale (che doveva cucinare da circa dieci anni) e prima della festa ha preparato la pasta al sugo di cinghiale per tutti promettendo, con tanto di contratto appeso in sede, di fare al più presto anche i tortelli con le patate (ma di comodo questo ne riparleremo tra dieci anni)! con 8 Veniamo quindi alla domenica pomeriggio in questione che, metereologicamente parlando, è stata splendida... Ormai si sa, abbiamo delle amicizie: basta che il nostro presidente telefoni "lassù", come dice lui, e non ci sono problemi… poi Giancarlo Betti (il Giugliacci della Banda) l’aveva detto che "un pioveva". In questa edizione la Festa, come tutte le bambine di sette anni, ha aggiunto un dentino, anzi due... Cioè? Siete curiosi? Beh, avevate a venire!!! A parte gli scherzi la novità è costituita da due nuovi prodotti: vino novello, prodotto e imbottigliato dalle Cantine della Banda di Fognano, abbinato ad un bel sacchettino, con confezione in juta, pieno di castagne di prima scelta. (N.B. Le castagne le abbiamo scelte a "buo ritto" la sera precedente…) La giornata è ovviamente trascorsa all’insegna dell’allegria, con tanta musica, animata come di consueto dallo speaker di sempre Franco Borgia, in arte “Viva La Rai”, e della spensieratezza, con un ottimo risultato, in Ed ecco… La Banda in azione!!! fatto di vendite, per la banda. Volete sapere cosa abbiamo venduto? Eh sì, non ve l’ho detto! La vendita è costituita da zonzelle fritte, castagnaccio, pan con l’uva, caldarroste, frittelle dolci, bomboloni, polenta fritta… e chi più ne ha più ne metta, il tutto ovviamente cucinato dai Nostri cuochi, i migliori della zona. La sagra si è poi conclusa con la tradizionale cena di gruppo nel giardino delle suore, a base di pasta, condita con… boh! il sugo lo fa sempre Scalise e "un si sa mia (e forse è anche meglio) i' che ci mette", comunque l’è bona. Mi raccomando, allora: chi non è venuto (e ora ci stà un po’ sul c..o), per farsi perdonare venga alla prossima edizione…!!! Il nostro benvenuto all’ingresso della Festa Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO Note Di Cucina Crostini rustici (velocissima) Un filone di pane casereccio Salsa di pomodoro Mozzarella Bresaola Pinoli Salsa al tartufo Tagliate il pane a fette regolari, tostatelo leggermente in forno, distribuite sopra pochissima salsa di pomodoro, sale, pepe e mozzarella a pezzettini, quindi ripassatelo in forno fino a che la mozzarella è fusa. Togliete dal forno, adagiatevi le fette di bresaola, qualche cucchiaino di salsa al tartufo, alcuni pinoli, un filo d’olio nuovo e servite subito. Di Teresa Ginanni Dopo la frenesia delle vacanze estive, dopo i profumi ed i sapori dell’autunno, dopo i tremori della notte di Halloween, il freddo comincia a farsi sentire, l’inverno è alle porte e si avvicina a grandi passi il periodo delle feste di Natale. E’ questo un momento in cui tutto ci invoglia a trascorrere più tempo in casa, in un clima di serenità e quiete; si comincia a pensare ai regali, alle decorazioni per la casa e alle pietanze che offriremo a familiari ed amici in occasione del pranzo più bello dell’anno. Proprio per tale particolare occasione cercherò di esservi utile proponendo un menù a base di prodotti delle nostre zone con qualche piccolo tocco di raffinatezza che ben si adatta ai desideri del palato. ANTIPASTO: Crostini rustici PRIMO PIATTO: Lasagnette ai funghi porcini SECONDO PIATTO: Anatra ripiena alla maremmana DESSERT: Crêpes alla crema bianca Lasagnette ai funghi porcini (per 4 persone) Gr. 350 di lasagne fresche Gr. 800 di funghi porcini ben sodi Pecorino grattugiato 1 spicchio d’aglio 2 scalogni Un ciuffo di prezzemolo Pulite molto bene i porcini e affettateli a filetti nel senso della lunghezza. Tritate finemente gli scalogni con l’aglio e il prezzemolo e fateli dorare insieme ai funghi, a fuoco basso, in un largo tegame con buon olio extravergine. Salare e pepare. Lessate le lasagne, adagiatele in una pirofila da forno leggermente unta, copritele con uno strato di funghi, uno di pecorino grattugiato, ancora lasagne, funghi e pecorino e terminate con le lasagne spolverizzate di abbondante pecorino. Poi passatele un attimo in forno a gratinare. Si può aggiungere besciamella ma, secondo me, spegne troppo il sapore dei Sono ricette abbastanza semplici e possono essere modificate a seconda dei gusti e dell’estro; alcune cose possono essere preparate in anticipo (il sughetto di funghi, l’anatra ripiena, le crêpes) per avere il tempo, la notte della vigilia o la mattina di Natale, di assistere ai concerti della nostra Banda. Per quanto riguarda la musica da ascoltare durante la preparazione delle pietanze, ma anche di qualunque altra attività di questo periodo (decorare l’albero, preparare il presepe, scrivere i biglietti di auguri), consiglierei i brani classici di Natale: Silent night, Jingle Bells, Last Christmas, Ave Maria, Adeste Fideles, Tu scendi dalle stelle ecc., che si possono trovare riuniti nelle compilation in commercio in questo periodo. Anche i tradizionali brani gospel e spiritual sono adattissimi per entrare nel clima della festa. Se invece volete ascoltare qualcosa di più brillante ma comunque legato all’atmosfera che state vivendo, suggerisco le canzoni dei Beatles come Hey Jude, Love Me Do, Penny Lane, Let It Be e tutte le altre, senza escludere la bellissima Imagine di John Lennon. A questo punto non mi resta che augurarvi buon ascolto, buon appetito e soprattutto BUONE FESTE. Anatra ripiena alla maremmana (per 4 persone) Un’anatra di medie dimensioni 4 salsicce di cinghiale 1 uovo Mollica di pane raffermo Salvia Pulire l’anatra, salarla e peparla. Tritare la salvia, spellare e tritare le salsicce di cinghiale, mescolare il tutto con l’uovo e la mollica di pane bagnata nel latte e strizzata. Riempire l’anatra col composto, cucire le due estremità con filo da cucina per impedire che il composto esca, sistemarla in una teglia con l’olio e metterla in forno già caldo a 180 gradi. Rigirarla e bagnarla col grasso di cottura fino a che non sia ben dorata (circa 2 ore). Come contorno ad un piatto così saporito basterà una semplice insalata mista. Crêpes alla crema bianca (per 4 persone) Per le crêpes: 2 uova e 2 cucchiaini di farina, 1 pizzico di sale, latte, burro. Per la crema: ricotta freschissima, yogurt bianco, zucchero a velo, uvetta. Sbattete le uova con un pizzico di sale, aggiungete la farina e lentamente una tazzina di latte. Lasciate riposare la pastella per mezz’ora. Ungete un padellina antiaderente con un fiocchetto di burro e fate scaldare bene. Toglietelo dal fuoco e versate un mestolino di pastella, fate allargare inclinando e ruotando la padellina, rimettete sul fuoco e cuocete la crepe sui due lati. Ripetete l’operazione fino al termine della pastella. Si possono preparare il giorno avanti ed al momento di farcirle, intiepiditele appena lasciandole davanti al forno caldo. La crema di farcitura va preparata amalgamando velocemente la ricotta con lo yogurt, lo zucchero a velo e le uvette precedentemente ammorbidite in acqua tiepida aromatizzata con pochissimo cognac e asciugate. Spalmate la crema ottenuta sulle crêpes intiepidite, arrotolatele, disponetele nei piattini da dolce e incipriatele con pochissimo zucchero a velo. 9 LA SINFONIA Natale Con La Banda Le nostre iniziative durante il periodo natalizio Di Carmine Taurone Come ogni anno è tradizione la nostra Banda ci fa provare tanta emozione. Con queste poche righe vi voglio dire quello che noi andremo ad eseguire. Nel periodo delle feste di Natale con i nostri strumenti vi faremo emozionare. La vigilia che è il ventiquattro grandi e piccini tutti assieme animeremo di Tobbiana le vie da cui passeremo; daremo vita al presepe vivente in fila per quattro dei concerti di Natale con il maestro, il cantante ed alcuni suonatori, che suoneranno ed han suonato per le chiese del paese, e quelle del vicinato. Infine non ci scordiamo della tradizione che è fatta dalla cinquina, tombola e tombolone Alcune sere ci ritroveremo per giocare nella nostra sede super accogliente per divertirsi, mangiare e brindare, insomma non farti pregare, segnati sul calendario queste poche date e ricordati non prendere impegni, son già fissate! E il giorno dopo che si fa? I nostri suonatori più piccini sotto l’albero con tanti rossi cappellini canzoni natalizie suoneranno per farci festeggià. In due piazze si esibiranno a Montale in Piazza Martiri della Libertà ed a Fognano in Piazza S. Francesco, eccoci qua e tutti insieme ci allieteranno. Non dimentichiamoci in tutto questo Ad Ognuno Il Suo Strumento… La Tromba Di Jacopo Regolini La tromba è uno strumento a fiato, fatto di ottone, che funzione per mezzo di un bocchino. Anticamente questo strumento era costituito da una canna di bambù ed era senza curvature. In origine serviva soltanto ad amplificare la voce umana, come dimostra l’uso che se ne fa ancora oggi in Australia, Melanesia e Brasile. Soltanto più tardi si incominciò a soffiarvi dentro con le labbra. Presso molti popoli antichi, il suono delle trombe poteva reincarnare spiriti ed era usato per cerimonie, quali nascite e funerali. Questo strumento ha conservato attraverso i secoli il legame con l’elemento divino, maestoso, regale. Nel medioevo, la tromba ebbe una grande importanza, specialmente nelle musiche militari: infatti, essa era destinata alla classe più alta dei cavalieri, alle rappresentanze principesche ed alle truppe a cavallo. Verso la fine del XIV secolo, appaiono le trombe piegate ad “esse”: poco 10 tempo dopo assumeranno la forma che conservano ancora oggi, grazie ai costruttori norimberghesi. Diventano uno strumento di corte e militare. Una radicale trasformazione nel modo di costruirle si ebbe con l’invenzione dei pistoni, che consentì la realizzazione della scala cromatica. Questa invenzione fu introdotta nel 1813 dai tedeschi Stolzel e Bluehmel. La tromba moderna, quindi, ha un suono acuto ed incisivo, ma che può divenire anche brillante e solenne, e talvolta profondamente espressivo. Nel campo operistico le trombe appaiono nell’“Orfeo” di Monteverdi, mentre Haendel affida loro difficili parti nel “Messia” e nella “Fireworkmusic” (musica sacra). Bach adoperò anche una tromba da tirarsi, cioè dotata di una coulisse come il trombone. Largo impiego ne fanno liszt (nei “Poemi sinfonici”) e Wagner. Effetti grandiosi ottengono le fanfare nell’aria di Radames nell’“Aida”: Verdi, inoltre, sfruttò il carattere cupo dei suoni bassi di questo strumento nell’“Otello” e nel Coro dei Soldati. Le trombe sono state La Tromba particolarmente usate anche da Strauss, Puccini, Stravinskij e Hindemith. Grandissima, infine, è l’importaza della tromba nel jazz, come strumento melodico e virtuosistico. Gioca Con Noi!!! Di Luca Santi Riempi le caselle con le parole ottenute dalle definizioni in basso: aggiungendo una lettera alla soluzione ottenuta troverai la seguente! Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO L’ANGOLO DEL POETA Questo spazio è a disposizione per la pubblicazione delle vostre poesie. Ad ogni uscita del giornalino verranno scelte dalla redazione una o più poesie fra quelle che ci avete inviato e saranno presentate in questo apposito angolo. Buona scrittura!!! AMO DEFINIZIONI: 1) La lettera Beta 2) Bari 3) Così comincia il baccano 4) 5) 6) 7) Produce la seta Dio del vino Cane da caccia Un arto Amo il sole che sorge all’orizzonte Sono triste quando scende dietro al monte Amo un fiore che cresce nel giardino La terra come la ama un contadino Amo tutto ciò che mi circonda Il giorno, e pur la notte fonda Amo lo scorrer di un piccolo ruscello Ed il festoso canto di un uccello Amo il dolce volar di una farfalla Che si adagia su una rosa rossa, oppure gialla Amo chi mi ha fatto pur del male Forse in quel momento, non sapeva ragionare Amo la pioggia, il vento eppur la neve La vita anche se a cent’anni sembra breve Amo questa poesia che vi ho narrato Che gentilmente avete letto oppure ascoltato Loriano Mordini Unisci i punti da 1 a 48… Scoprirai un bellissimo strumento musicale! Via Nazario Sauro n. 11 – 59100 Prato Tel. 0574/4471200 Fax 0574/4471201 e-mail: [email protected] CONSORZIO DI COOPERATIVE SOCIALI Dipendenze:Centri recupero, programmi personalizzati, gruppi di sostegno, inserimenti lavorativi. Anziani: Assistenza domiciliare 24h/24, assistenza tutelare, assistenza specialistica per varie forme di patologie, assistenza alla persona e servizi integrativi di supporto alla domiciliarità Malattia mentale e Handicap: Case famiglia ,diurni, residenze in semiautonomia, laboratori, progetti individuali, gestione vacanze, inserimenti lavorativi Giovani: Sportello giovani Europa, Punti di aggregazione Immigrati: Tutoraggio e accompagnamento scolastico formativo e lavorativo, alfabetizzazione, orientamento ai servizi, animazione e attività inteculturali Percorsi riabilitativi per il reinserimento sociale e lavorativo: Per soggetti sottoposti a misure alternative, tossicodipendenti, portatori di AUGURI A: Novembre: 7 Ilaria Signorini 10 Jacopo Regolini 17 Moreno Colligiani Dicembre: 7 Caterina Landini 11 LA SINFONIA Periodico a cura del Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” di FOGNANO BANDA NEWS Di Lisa Santi I mesi di Novembre e Dicembre vedono la Banda impegnata in alcuni significativi appuntamenti. - Domenica 24 Novembre si svolgerà la consueta Festa di S. Cecilia, patrona della musica (programma dettagliato a centro pagina). - Sabato 7 Dicembre alle ore 21:00 presso la Villa Colle Alberto di Fognano si terrà il Concerto di Fine Stagione con il quale la Banda chiude la sua annata di successi! Anche quest’anno l’“Ensemble Fognanese”, un gruppo di suonatori della nostra banda, accompagnerà la voce solista del Presidente Stefano Arnetoli in un serie di concerti di arie sacre e natalizie: - Domenica 8 Dicembre: ore 21:00 Casa di riposo “La Pietà” di Prato - Sabato 14 Dicembre: ore 21:00 Chiesa di Buriano (Quarrata) - Domenica 15 Dicembre: ore 21:00 Badia di Vaiano (PO) - Giovedì 19 Dicembre. ore 21:00 Chiesa di Montale - Sabato 21 Dicembre. ore 21:00 Chiesa di Montepiano (PO) - Domenica 22 Dicembre. ore 21:00 Chiesa di S. Michele (Agliana) - Sabato 28 Dicembre: ore 21:00 Chiesa di Migliana (PO) - Sabato 4 Gennaio: ore 21:00 Salone centrale della Misericordia di Prato Presso la Sede della Banda in Via Gramsci n.214 a Fognano siete invitati per due serate di divertimento: si gioca a tombola il 26 e il 29 Dicembre. DOMENICA 24 NOVEMBRE S. Cecilia 2002 Ore 10:00 S. Messa nella Chiesa di “S. Martino” a Fognano Accompagnata dall’”Ensemble Fognanese” e la voce di Stefano Arnetoli Ore 12:30 Aperitivo in musica presso il Circolo ARCI di Tobbiana Ore 13:00 Pranzo sociale con ricco menù A seguire musica e tanto divertimento!!! S. Cecilia è la patrona dei musicisti. È un giorno di festa per tutti: Suonatori, allievi, parenti, soci e simpatizzanti. PARTECIPATE!!! La quota è di 20 €. Prenota entro Martedì 19 agli incaricati: Alberto 339 8709080 - Francesca 349 3765282 La Redazione de “La Sinfonia” 12 Arnetoli Davide Barbani Alberto De Dominicis Margherita Mainardi Nicola Meoni Daniele Nardi Francesca Regolini Elena Regolini Jacopo Santi Lisa Santi Luca Santini Lucia Taurone Carmine Per diventare Socio della Banda ritaglia il coupon, compilalo e consegnalo ad un consigliere. Bastano solo 3 €!!! Nome………………………. Cognome…………………. Indirizzzo………………….