FORMAZIONE HealthCare Retailization Nuovi strumenti per accrescere competitività e fiducia Dopo i marchi di moda, telefonia e le banche, anche il mondo della sanità si sta “retailizzando”. n a cura di Erika Mallarini responsabile di OCPS Bocconi, Osservatorio sui consumi privati in sanità e Coordinatore dei corsi SDA Bocconi Management per lo studio odontoiatrico I l Centro medico Sant’Agostino a Milano e Bologna, il Centro diagnostico italiano a Milano, la ASL di Bologna, Welfare Italia, Amplifon, per non parlare poi dei network odontoiatrici, sono solo alcuni dei casi di soggetti del mondo della salute che hanno scelto, pur con forme e intensità diverse, di utilizzare logiche retail. È sempre più frequente incontrare nelle principali strade cittadine centri sanitari che sembrano, per tipo di scelte di ergonomia e di comunicazione, negozi. Lo studio medico tradizionale collocato all’interno dei palazzi viene progressivamente sostituito da centri con la vetrina sulla strada, oppure capita che in ambulatorio si distribuiscano ai pazienti carte fedeltà come nei centri commerciali o che in farmacia, a fianco ai farmaci di marca, appaiano quelli equivalenti con il marchio dell’insegna del network cui tale farmacia aderisce. Alla proposta di servizi per la salute sempre più spesso si associa la vendita di prodotti, alla comunicazione tradizionale si affianca il merchandising e così via. Lo studio odontoiatrico indipendente in alcuni casi guarda a queste esperienze con sospetto, in altri al contrario è un convinto fautore e sostenitore di questa innovazione. Accessibilità, fruibilità e convenienza delle prestazioni odontoiatriche sono infatti elementi sempre più rilevanti nei processi di selezione della struttura in cui farsi curare, ma non solo: incidono ormai anche sulla scelta di usufruire o meno di una prestazione, anche se necessaria. Il paziente si sta rivelando sempre più attore-protagonista nelle proprie scelte di salute, ma in parte fatica a identificare e muoversi tra le diverse risposte possibili, talvolta perché non ne è a conoscenza oppure, paradossalmente, perché il proliferare di soggetti che offrono soluzioni di cura diversificate genera varietà, ma anche e soprattutto confusione. In questa confusione le leve tradizionali di gestione della relazione con il cliente si rivelano spesso inefficaci. Il retailing mix per attrarre e fidelizzare i clienti In altri settori – abbigliamento, elettronica di consumo, arredamento, alimentari, Eventi Promozioni Location servizi bancari e finanziari, solo per citare qualche esempio – la crescente competizione e altri elementi hanno contribuito a spostare progressivamente, ma rapidamente, la fedeltà del consumatore dai brand delle aziende di produzione ai brand dei retailer. Ciò ha spinto i produttori a ricercare e creare dei punti di contatto con il cliente finale: veri e propri flagship store oppure temporary shop all’interno dei quali hanno attivato tutte le leve di retailing mix per scambiare messaggi verbali e non verbali con il cliente, funzionali a rendere il marchio aziendale il top of mind per il consumatore. L’accessibilità propria del retailer insieme alla numerosità e completezza delle leve di marketing a sua disposizione rafforzano l’efficacia dei messaggi. L’effetto non è solo la facile comprensibilità del posizionamento aziendale, ovvero sul valore aggiunto dell’azienda rispetto alle altre, ma anche un impatto sull’engagement, ovvero sull’attaccamento razionale ed emotivo del Layout display Comunicazione Persone New media Private label Servizi merchandising Assortimento Antecedenti value based Antecedenti knowledge based Processi Antecedenti calculus based FIDUCIA E ENGAGEMENT Tasso di riacquisto Cross Selling Vendite a nclienti attuali Immagine Reputazione Premium price e/o + volumi Vendite a nuovi clienti Inerzia Esperienza cognitiva Nuove opzioni di crescita Fatturato Costi di marketing Redditività business attuale Flussi di reddito potenziali Stabilizzazioni delle relazioni Riduzione rischio d’impresa VALORE ECONOMICO D’IMPRESA Impatto delle leve di retailing mix su fiducia, engagement e valore economico di impresa. 76 ildentistamoderno gennaio 2016 consumatore verso l’azienda. “Retailizzare” lo studio odontoiatrico non implica aprire l’ambulatorio sulla strada o peggio “commercializzare” o “banalizzare” l’offerta al paziente, ma mettere in atto un reale percorso di empowerment del paziente che accresca la competitività e redditività dello studio, rafforzando la fiducia dell’utente. Se i clienti si fidano e sono “attaccati” allo studio non hanno ragione di scegliere un altro fornitore di servizi (inerzia cognitiva). Quindi, ciò riduce il rischio di impresa e i costi di marketing necessari a sostenere l’impresa. Inoltre, la fiducia è direttamente correlata all’immagine e alla reputazione dello studio odontoiatrico, fattori che consentono di attrarre nuovi clienti nonché di sostenere un eventuale premium price, in quanto il cliente riconosce la competente di servizio e il valore aggiunto. Infine, il cliente che si fida dello studio è propenso ad acquistare anche altri prodotti e servizi diversi, e a ripetere l’esperienza di acquisto: elementi che accrescono il fatturato. Ma come si traducono le leve di retailing mix nella gestione dello studio odontoiatrico? Partiamo dalla location. La localizzazione influenza le performance dello studio, sia tramite attributi funzionali (accessibilità, dimensione, visibilità ecc.), sia attraverso fattori cognitivi, che attengono alle modalità con cui i clienti percepiscono una determinata offerta in una certa localizzazione. Spesso nello studio odontoiatrico la localizzazione è data, ma in caso di una nuova apertura una buona strategia retail non può prescindere dall’utilizzo di logiche di geomarketing per l’identificazione della sede. Layout, merchandising e visual merchandising. Lo spazio dello studio, nelle sue articolazioni, e gli strumenti di comunicazione all’interno dello stesso costituiscono il packaging del servizio, che attrae o respinge il cliente, e rappresenta il differenziatore in quanto comunica in via immediata il posizionamento aziendale veicolando “significati”; può agire da socializzatore, favorendo le interazioni con il personale, ma anche con gli altri pazienti. Assortimento. La definizione dell’insieme delle prestazioni offerte e la loro Le persone sono sempre il fattore determinante del successo dello studio. Restano condizione necessaria, ma non sono più condizione sufficiente: le altre leve di retailing mix possono valorizzarle sensibilmente presentazione in “pacchetti” ha il ruolo di realizzare un matching tra i bisogni del cliente e l’architettura dell’offerta. La capacità dello studio di selezionare una a che risponda ai bisogni dei pazienti e sia coerente con i benefici ricercati è fondamentale per creare un posizionamento differenziante. Servizi. I servizi possono essere legati a migliorare l’accessibilità, come un servizio a domicilio per pazienti disabili, o rivolti alla fruibilità, come remainder per le visite, o alla convenienza come la rateizzazione del pagamento e le convenzioni con fondi, assicurazioni e aziende Procedure. Le procedure costituiscono un elemento fondamentale nelle aziende di servizi per garantire il coordinamento delle risorse e la qualità. I meccanismi su cui si basa l’organizzazione dei servizi, quali la logistica o le linee guida per i comportamenti del personale, hanno un forte impatto sulla fiducia: è molto importante quindi che vengano proceduralizzati e siano comunicati al cliente. Certificazioni da parte di soggetti terzi, controlli qualità, carte dei servizi trasparenti, che esplicitino processi e procedure con ovvi riflessi sulla qualità del servizio, possono costituire un importante punto di forza per lo studio odontoiatrico. Dare adeguata comunicazione delle procedure può contribuire ad attrarre l’attenzione dei pazienti su attributi che in un primo momento non sarebbero rientrati nel processo di valutazione dello studio. Promozioni. Sono attività temporanee di animazione dello studio che hanno l’obiettivo di: attrarre clientela e fidelizzarla; differenziare l’azienda rispetto ai concorrenti; indirizzare gli acquisti verso particolari prestazioni; spostare gli acquisti del consumatore nel tempo. Le promozioni possono essere classificate secondo gli 77 ildentistamoderno gennaio 2016 obiettivi (above the line, orientate alla fidelizzazione della clientela, e below the line, orientate alla convenienza), secondo le modalità di veicolazione (promozioni sulla prestazione, di un pacchetto di prestazioni e dello studio) e il tipo di contratto (promozioni che garantiscono in ogni caso l’ottenimento del vantaggio e iniziative condizionate al raggiungimento di un obiettivo). Eventi. Gli eventi, i quali possono essere considerati come una particolare categoria di promozione, hanno lo scopo di: promuovere lo studio ai potenziali clienti; allargare le stringhe di consumo; divulgare l’offerta; comunicare il valore e l’eventuale finalità sociale delle attività, con l’obiettivo di stimolare un atteggiamento favorevole allo studio odontoiatrico nella mente del pubblico e di altri interlocutori. Comunicazione. Nel retail la comunicazione è meno rilevante rispetto ai settori di produzione, ma completa la relazione con il cliente. In particolare, essa ha come obiettivo quello di affiancare la location nel creare il primo contatto con il cliente e di mantenere la relazione con l’utente anche al di fuori dello studio. Gli strumenti di comunicazione sono la pubblicità, le pubblicazioni, le sponsorizzazioni e i patrocini, il direct marketing. La nuova comunicazione viaggia oggi anche attraverso i new media web based e i social network, che consentono ampia flessibilità e l’approfondimento delle informazioni. Private label. Si definiscono private label tutti quei prodotti che anziché con il nome o con il marchio del fabbricante, vengono proposti al consumatore con un marchio o nome di proprietà dello studio che ne garantisce direttamente il livello qualitativo. Fanno percepire al cliente un forte investimento nella relazione con lui e contribuiscono, quindi, ad affermare la leadership dello studio. E da ultimo, ma non per ultimo, la leva centrale di un retailing mix di successo sono le persone. Le risorse umane – dentisti, igienisti dentali e personale di segreteria e accoglienza – sono un elemento centrale nel processo di generazione di fiducia: impersonificano la competenza e la capacità relazionale dello studio.