Scuola Nazionale sulle Tecnologie del Vuoto Trento, 9 – 14 Dicembre 2002 Davide Bassi INFM e Dipartimento di Fisica Università di Trento 1 Sommario Misura delle pressioni parziali Il campionamento di miscele gassose Processi di ionizzazione Frammentazione, isotopi, ioni a carica doppia ed altri effetti Spettrometri di massa Quadrupoli Spettrometri magnetici Applicazioni Analisi di gas Analisi di gas residuo (RGA) Ricerca fughe (cenni) d.b. Scuola Vuoto 2002 2 Vacuometri a ionizzazione Elettroni + + σL i+ = i− P kT + Vbias Catodo + Collettore ioni Elettrometro d.b. Scuola Vuoto 2002 Schema di principio 3 Schema di principio Il gas da analizzare viene ionizzato per mezzo di bombardamento elettronico. Gli ioni positivi vengono estratti e inviati ad uno spettrometro di massa che li separa in base al rapporto massa/carica Mass Spectrometer Ion source d.b. Scuola Vuoto 2002 Ion detector 4 Considerazioni generali Quando si misurano pressioni parziali bisogna tener conto di tutti i fattori che possono provocare una modifica del campione di gas. Inoltre, poiché la misura utilizza metodi di ionizzazione, bisogna ricordare che non c’è, in generale, una corrispondenza semplice tra il segnale ionico misurato e la composizione del campione gassoso. d.b. Scuola Vuoto 2002 5 Sistema di campionamento Nel caso in cui si debba analizzare una miscela di gas che si trova ad una pressione superiore a quella massima ammissibile per la sorgente ionica (≈ 10-4 mbar) bisogna evitare che, nella fase di riduzione della pressione, si verifichino processi selettivi che possano cambiare la composizione della miscela. d.b. Scuola Vuoto 2002 6 Sistema di campionamento C1 10 – 1000 mbar flusso laminare C1 flusso laminare, non dipende da m ≈1 mbar C2 QS < 10-4 mbar MS C3 QP SP QP » QS C2 e C3 flusso molecolare ∝ m-1/2 SP » C3 ⇒ Seff = C3 d.b. Scuola Vuoto 2002 7 Modifiche del campione Effetti dovuti all’assorbimento/desorbimento lungo le pareti del sistema di introduzione del gas (è consigliabile una scelta opportuna dei materiali ed operare ad una temperatura ragionevolmente alta, ad esempio 100 °C) Reazioni del gas sulla superficie del filamento. Ad esempio: 2 W + 3 O2 → 2 WO3 perdita O2 4 Re + 7 O2 → 2 Re2O7 O2 2 W + HC → 2 WC → 2 W + 2 CO d.b. Scuola Vuoto 2002 8 Processi di ionizzazione La ionizzazione avviene tramite bombardamento elettronico, usando elettroni con energia tipica intorno a 70 eV. e- + X → X+ + 2 eLa probabilità di ionizzazione dipende dall’energia degli elettroni. d.b. Scuola Vuoto 2002 9 Dipendenza dall’energia d.b. Scuola Vuoto 2002 10 Potenziale di ionizzazione Atomo o molecola IP (eV) 24.6 He 15.8 [43.5] Ar 14 [38.4] Kr 12.1 [33.5] Xe 15.5 H2 12.6 CH4 15.6 N2 12.1 O2 13.8 CO2 [ ] doppia ionizzazione d.b. Scuola Vuoto 2002 11 Frammentazione Quando una molecola viene sottoposta a bombardamento elettronico, la ionizzazione può essere accompagnata da processi di frammentazione: e- + AB → AB+ + 2 e→ A+ + B + 2 e→ A + B + + 2 ePartendo dalla stessa specie neutra AB si possono formare ioni di massa diversa. d.b. Scuola Vuoto 2002 12 Frammentazione NH3 H20 CH4 O2 CO N2 CO2 17/100 18/100 16/100 32/100 28/100 28/100 44/100 16/80 17/25 15/85 16/11 12/9 14/14 28/11 15/8 1/6 14/16 14/2 2/2 13/8 16/2 1/4 16/4 29/1 16/9 29/1 14/1 12/6 45/1 12/2 22/1 XXX/YYY XXX massa (amu), YYY abbondanza relativa (100 = massimo) d.b. Scuola Vuoto 2002 13 Isotopi Nell’analisi degli spettri di massa bisogna tener conto anche degli effetti legati alla presenza di isotopi. Ad esempio, nel caso del carbonio, oltre all’isotopo più abbondante 12C, esiste l’isotopo 13C con abbondanza naturale pari a circa 1.1%. Nel caso del benzene (C6H6, massa 78), ogni campione contiene circa il 6.6% di molecole con massa 79 in cui un atomo di 12C è sostituito da uno di 13C. d.b. Scuola Vuoto 2002 14 Abbondanza isotopica Massa Abbondanza H C N O Cl 1 2 12 13 14 15 16 17 18 35 37 d.b. Scuola Vuoto 2002 99.985 0.015 98.892 1.108 99.63 0.37 99.759 0.0374 0.2039 75.4 24.6 Massa Abbondanza Ar 36 38 40 0.337 0.063 99.60 Kr 78 80 82 83 84 86 0.354 2.27 11.56 11.55 56.90 17.37 15 Un esempio: etilene C2H4 C2H2+ C2H3+ 26 27 C2H4+ 13CCH + 4 10000 c.p.s. 1000 100 10 1 28 29 Mass (a.m.u.) d.b. Scuola Vuoto 2002 16 Ioni a carica multipla Poiché l’energia tipica degli elettroni è superiore rispetto al potenziale di doppia ionizzazione esiste una probabilità finita di produrre, oltre agli ioni a carica singola, anche ioni a carica doppia. Ad esempio, bombardando atomi di Ar (massa 40) con elettroni a 70 eV, oltre allo ione Ar+, si produce una frazione pari a circa il 10% costituita da Ar++. Poiché gli spettrometri di massa misurano il rapporto massa carica, gli ioni Ar++ coincidono con ioni a carica semplice di massa 20. d.b. Scuola Vuoto 2002 17 Ioni a carica multipla: Arn+ d.b. Scuola Vuoto 2002 18 Sorgenti ad alta pressione Consentono di ionizzare gas a pressione molto elevata (fino a qualche 10-4 mbar), mantenendo nello spettrometro di massa un vuoto di almeno 2 ordini di grandezza inferiore. d.b. Scuola Vuoto 2002 19 Sorgenti ad alta pressione Vantaggi: riducono il disturbo generato dal segnale dovuto al gas di fondo. Svantaggi: reazioni ione molecola in sorgente che complicano ulteriormente la struttura dello spettro. Ad esempio, i tipici fenomeni di proton-transfer: e- + CH4 → CH4+ + 2eCH4+ + CH4 → CH5+ + CH3 ... d.b. Scuola Vuoto 2002 20 Riassumendo ... L’interpretazione degli spettri di massa è complicata a causa di diversi effetti che concorrono a moltiplicare la presenza dei picchi. L’analisi può essere fatta utilizzando librerie di spettri misurati per i singoli gas e deconvolvendo i dati sperimentali utilizzando come parametri di fit le concentrazioni dei diversi componenti. d.b. Scuola Vuoto 2002 21 Librerie di spettri Ci sono vari servizi on-line che forniscono informazioni sulle librerie di spettri di massa. Un servizio gratuito è disponibile presso il NIST: http://webbook.nist.gov/chemistry/nameser.html d.b. Scuola Vuoto 2002 22 Librerie di spettri d.b. Scuola Vuoto 2002 23 Attenzione ... I metodi di deconvoluzione di spettri basati su librerie si riducono essenzialmente alla soluzione di un sistema di equazioni lineari, le cui incognite corrispondono alla concentrazione dei diversi componenti della miscela. d.b. Scuola Vuoto 2002 24 Attenzione ... I metodi di deconvoluzione sono molto sensibili agli effetti del rumore, specie in presenza di grandi differenze di concentrazione tra i diversi componenti. Inoltre bisogna avere a priori almeno una idea approssimativa della composizione del gas. I programmi di analisi disponibili commercialmente spesso “danno i numeri!”. d.b. Scuola Vuoto 2002 25 Spettrometro di massa a quadrupolo d.b. Scuola Vuoto 2002 26 Potenziale elettrico Il potenziale applicato alle barre vale: r ≅ 1.148 r0 – Φ = [U – V cos(ωt)]· (x2 – y2)/r02 + r0 + – y x d.b. Scuola Vuoto 2002 27 Diagramma di stabilità Per uno ione a carica singola positiva e, l’equazione del moto è: Fx = – (2e/r02) [U – V· cos(ωt)] x Fy = (2e/r02) [U – V· cos(ωt)] y In assenza della componente r.f. (V = 0) gli ioni (positivi) vengono confinati dalle barre x (positive) ed attratti dalle barre y (negative). d.b. Scuola Vuoto 2002 28 Diagramma di stabilità La soluzione ricade nell’ambito della equazione di Mathieu: d 2u + (a − 2q cos (2ζ )) = 0 2 dζ 8eU 4eV ωt dove ζ = ,a = ± ,q = ± 2 2 2 mr0 ω mr02 ω2 il segno + vale per x , il segno - per y d.b. Scuola Vuoto 2002 29 Diagramma di stabilità E’ possibile tracciare un diagramma di stabilità, utilizzando i parametri a e q d.b. Scuola Vuoto 2002 30 Diagramma di stabilità d.b. Scuola Vuoto 2002 31 Massa selezionata Nel punto di vertice del diagramma di stabilità (q = 0.706) vale la relazione: m = 13.8·106 V/(f 2r02) dove m è espresso in a.m.u., r0 in metri, V in Volt ed f = ω/2π in Hz. d.b. Scuola Vuoto 2002 32 Potere risolutivo Il potere risolutivo è limitato sia dalla lunghezza finita del filtro, sia dall’energia cinetica degli ioni. In pratica, affinché il quadrupolo funzioni correttamente, occorre che lo ione, durante il suo tragitto all’interno del filtro, “veda” un numero abbastanza elevato di cicli del campo r.f. d.b. Scuola Vuoto 2002 33 Risoluzione in massa Ricordiamo che: U/V = ½ a/q Si sceglie: U = ½ kV - U0 dove k ≅ 0.1678, mentre U0 è una costante che determina il valore di ∆m. d.b. Scuola Vuoto 2002 8eU 4eV a= ,q = 2 2 mr0 ω mr02 ω2 34 Spettrometro di massa magnetico d.b. Scuola Vuoto 2002 35 Spettrometro di massa magnetico Gli ioni di carica z e, accelerati tramite un potenziale V0, sono iniettati in un volume dove è presente un campo magnetico uniforme B, diretto perpendicolarmente rispetto alla velocità degli ioni. L’energia cinetica degli ioni vale: m v2/2 = z e V0 d.b. Scuola Vuoto 2002 36 Spettrometro di massa magnetico All’interno del campo magnetico, lo ione segue una traiettoria circolare di raggio R tale che: z e v B = m v2/R da cui segue: R = (2 m v/z e)1/2/B ovvero: m/z = R 2B 2/(2 e V0) d.b. Scuola Vuoto 2002 37 Spettrometro di massa magnetico Il potere risolutivo m/∆m dipende da parametri geometrici. Ad esempio, per un magnete a 90° si ha: WD R R R m/∆m ≅ R/(WS+WD) WS dove WS e WD sono, rispettivamente, le dimensioni dei collimatori che definiscono il fascio in uscita dalla sorgente e in arrivo al detector. d.b. Scuola Vuoto 2002 38 Confronto tra quadrupolo e magnetico Vantaggi: Scala di massa lineare. Dimensioni compatte e peso contenuto. Tutti i parametri operativi controllabili elettricamente. Consente di cambiare rapidamente la massa selezionata. Svantaggi: I modelli più economici hanno problemi a massa 1 (H). Il generatore a radio-frequenza richiede periodici tuning. Applicazioni: Leak detection, residual gas analysis (RGA). d.b. Scuola Vuoto 2002 39 Confronto tra quadrupolo e magnetico Vantaggi: Se si vuole misurare solo He è possibile usare un magnete permanente, riducendo costi e ingombri. Generalmente impiegato per masse superiori a circa 500 amu, grazie al maggiore potere risolutivo. Più stabile e meno soggetto alle contaminazioni. Svantaggi: Scala della massa non lineare. Isteresi del magnete. Dimensioni e peso possono essere notevoli. Applicazioni: Leak detection, applicazioni analitiche. d.b. Scuola Vuoto 2002 40 Rivelazione degli ioni Coppa di Faraday Permette di raccogliere gli ioni (misura diretta) oppure gli elettroni generati da ciascuno ione se si utilizza un moltiplicatore di elettroni d.b. Scuola Vuoto 2002 41 Rivelazione degli ioni Moltiplicatore di elettroni: Se si vogliono raggiungere elevate sensibilità, gli ioni vengono rilevati tramite un moltiplicatore di elettroni (a dinodi discreti, Channeltron,® ecc. che produce un guadagno fino a 107. L’aumento di sensibilità è notevole, ma non è stabile nel tempo (problemi di calibrazione). Inoltre il moltiplicatore si può danneggiare se esposto ad atmosfere chimicamente aggressive oppure (quando è alimentato) a pressioni troppo elevate. d.b. Scuola Vuoto 2002 42 Misura della corrente ionica Elettrometro: classico approccio analogico. Esistono dispositivi di classe (e costo) molto diversi. Il limite minimo di corrente misurabile (Imin) corrisponde a circa 10-12 A (equivalente a circa 107 cps). Operando in conteggio (photon counting, usato in combinazione con un moltiplicatore di elettroni ad alto guadagno) si possono rivelare segnali corrispondenti a qualche cps, corrispondenti ad una corrente ionica di circa 10-18 A. Il valore massimo di segnale è < 107 cps. d.b. Scuola Vuoto 2002 43 Pressione minima rilevabile La pressione minima rilevabile è data da: Pmin ≈ Imin SS TMS GEM dove SS è la sensibilità della sorgente ionica (dipende dal tipo di gas, balori tipici intorno a 10 A/mbar), TMS la trasparenza dello spettrometro di massa (10-1- 10-2, dipende dalla risoluzione in massa) e GEM il guadagno del rivelatore ionico (1 per la Coppa di Faraday, intorno a 106 per il moltiplicatore di elettroni) d.b. Scuola Vuoto 2002 44 Pressione minima rilevabile Valori indicativi: 10-10 mbar, operando con coppa di Faraday; 10-14 mbar oppure 0.1 ppm (vale il valore meno favorevole) quando si opera con moltiplicatore di elettroni ed elettrometro; 10-14 mbar oppure 0.1 ppb quando si opera con moltiplicatore di elettroni e photon counting (range dinamico limitato). d.b. Scuola Vuoto 2002 45 Conclusioni ... Le moderne tecnologie di spettrometria di massa permettono di rilevare concentrazioni inferiori al ppb (parte per miliardo). Tuttavia queste misure sono tecnicamente molto complesse e richiedono accurate procedure per la calibrazione del sistema e per evitare contaminazioni del campione. Nelle applicazioni più comuni di RGA e leak detection) non servono tecniche particolarmente sofisticate. d.b. Scuola Vuoto 2002 46