tre comete davvero interessanti

Cortina Astronomica
anno 2011
TRE COMETE DAVVERO INTERESSANTI
di Alessandro Dimai
Tra il 2009 e il 2010 sono transitate nei cieli boreali tre interessanti comete, tutte visibili anche ad occhio nudo come
astri di 4^ e 5^ magnitudine nel momento di massimo splendore.
Sebbene assai differenti come caratteristiche fisiche, orbitali e visuali, le tre comete (C/2007N3 Lulin, C/2009R1 Mc Naught
e 103P/Hartley2) sono state accomunate dall’incredibile colore verde smeraldo delle chiome e dagli spettacolari incontri
ravvicinati con stelle luminose e oggetti famosi del profondo cielo, che hanno reso ancor più interessanti i passaggi di
questi misteriosi astri chiomati.
La Cometa Lulin nel momento del suo spettacolare transito, il 28 febbraio 2009, nei pressi della stella Regolo, la stella alfa della costellazione
del Leone. (foto AAC)
La cometa C/2007N3 Lulin è stata scoperta l’11 luglio 2007 quando era ancora di magnitudine 18,9. Lulin non è
il nome di un astronomo o astrofilo, ma del progetto di ricerca autore della scoperta: “Lulin Sky Survey”, in pratica un
programma di scansione automatica del cielo effettuata con un telescopio RC da 41 cm di diametro presso l’osservatorio
di Lulin sull’isola di Taiwan, sotto la direzione di Quanzhi Ye (Sun Yat-sen University).
Il perielio (punto dell’orbita cometaria più vicino al Sole) è stato raggiunto il 10 gennaio 2009, ad 1,2 Unità Astronomiche
di distanza dalla nostra stella. La cometa Lulin si muove attorno al Sole lungo una traiettoria parabolica (eccentricità
praticamente uguale ad 1), e la sua orbita è retrograda (ovvero in senso contrario rispetto al verso di rotazione dei pianeti
del Sistema Solare) con un’inclinazione di 178 gradi rispetto al piano dell’eclittica. Guardando le foto d’archivio di questa
cometa, si direbbe che fino a ottobre 2008, la chioma esibiva un aspetto piuttosto compatto; c’erano promettenti indizi
di una discreta coda di polveri in via di formazione quando la Lulin si trovava ancora a circa 2,4 UA dal Sole prima del
perielio. Le promesse sono state mantenute e la Lulin, questa bellissima cometa dalla chioma color smeraldo, ha esibito
nel mese di gennaio ed ancor più in quello di febbraio 2009 una splendida “anticoda” di polveri, che si allungava sempre
più in direzione opposta alla tradizionale coda di gas. Quest’ultima ha mostrato una interessante evoluzione e repentine
disconnessioni, fino a sparire completamente attorno a fine febbraio 2009.
Nei giorni di maggiore luminosità, quando splendeva come una stella di 4^ magnitudine, la cometa si è trovata a tran-
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sitare tra le costellazioni della Vergine e del Leone; particolarmente spettacolare il passaggio vicino alla stella doppia
Zubenelgenubi ( Librae) del 5-6-7 febbraio, e quello nei pressi della stella Regolo il 28 febbraio. La Lulin è passata
anche accanto al Presepe (M44) tra il 2 e il 3 di Marzo 2009.
L’evoluzione della Cometa Lulin durante il mese di febbraio 2009; l’astro chiomato ha raggiunto il massimo splendore verso la fine del mese,
mostrando il 22 febbraio una spettacolare “anticoda”. (foto AAC)
La C/2009R1 Mc Naught, è una cometa non periodica scoperta da Robert H. McNaught il 9 settembre 2009 dall’Osservatorio di Siding Spring, nel
Nuovo Galles del Sud, Australia.
Si tratta della sua cinquantunesima
cometa: davvero un bel record!
La conferma della scoperta è giunta
dall’Optical Ground Station (OGS)
telescope dell’ESA, a Tenerife.
Successivamente sono state individuate immagini di pre-scoperta
risalenti al 20 luglio, 1º agosto e
18 agosto 2009. Poiché è stata
calcolata un’eccentricità orbitale
superiore ad 1, si ritiene che la
cometa in futuro lascerà permanentemente il Sistema solare.
Al momento della scoperta, la cometa
si presentava come un oggetto di
diciassettesima-diciottesima magnitudine. Nel periodo seguente, gli
studiosi hanno registrato un lento
aumento della luminosità. A metà marzo 2010 ha raggiunto la quindicesima magnitudine. La luminosità è andata aumentando
con maggiore rapidità mentre la cometa si avvicinava velocemente al Sole ed alla Terra. Ad inizio maggio 2010 ha raggiunto
magnitudine 10,9 e le osservazioni hanno indicato un incremento nelle dimensioni della chioma nel corso del mese.
Ad inizio giugno, la cometa ha raggiunto la sesta magnitudine, divenendo visibile ad occhio nudo all’alba dall’emisfero
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boreale. Durante il mese di giugno ha percorso una settantina di gradi in cielo spostandosi velocemente tra le stelle di
Andromeda, Perseo e Auriga.
È in questo periodo che la McNaught ha mostrato il meglio di sè, con una coda di gas filiforme lunga fino a 5 gradi ed
una splendente chioma color verde smeraldo.
Interessanti i passaggi ravvicinati con alcuni oggetti del profondo cielo: da segnalare quello del 5 giugno 2010 a 1,5°
circa a sud est del vistoso ammasso aperto NGC 752 in Andromeda, visibile ad occhio nudo come una nuvoletta di luce.
Sempre in Andromeda l’incontro ravvicinato del giorno 8 giugno con la bella galassia spirale vista di taglio NGC891. Da
segnalare infine l’incontro con la luminosa Capella, il 22 giugno, ripreso anche dai telescopi dell’Associazione Astronomica Cortina.
La 2009R1 ha raggiunto il perielio il 2 luglio, passando a una sessantina di milioni di km dal Sole, per poi allontanarsi
inesorabilmente dal Sole e perdersi per sempre nelle profondità dello spazio.
103P/Hartley, o Cometa Hartley 2,è
una piccola cometa periodica appartenente alla
famiglia cometaria di Giove. È stata scoperta
nel 1986 da Malcolm Hartley, utilizzando lo UK
Schmidt Telescope situato presso l’Osservatorio di Siding Spring, in Australia.
La cometa è stata osservata durante tutti
i suoi ritorni. Si è rivelata piuttosto stabile
nella propria luminosità, salvo che durante
l’apparizione del 2004, quando è passata
pressoché inosservata.
È stato stimato che la cometa possiede un
periodo orbitale di 6,41 anni e un diametro di
1,6 km. L’afelio, esterno all’orbita di Giove, è a
5,87 UA dal Sole; il perielio, prossimo all’orbita
della Terra, si trova a 1,05 UA dal Sole.
Rispetto a quella posseduta dalla cometa ad
inizio Novecento, l’orbita ha subito notevoli
variazioni: la distanza perielica prossima alle 2
UA nel 1903, è diminuita fino a 0,90 UA negli
anni settanta in seguito a due incontri particolarmente stretti con Giove (0,2246 UA nel
1947 e 0,0851 UA nel 1971); gli stessi hanno
determinato un incremento dell’eccentricità
dell’orbita e una diminuzione del periodo
orbitale (da circa 9 anni nel 1903 ai circa 6
degli anni settanta).
Attualmente la cometa segue un’orbita che in
un punto sfiora quella della Terra, di conseguenza alcuni ricercatori, tra i quali il Dr. Peter Jenniskens del Ames Research
Center della Nasa, hanno ipotizzato che potrebbe originare uno sciame meteorico. Secondo Jenniskens questo sciame
meteorico dovrebbe essere visibile in un periodo centrato attorno al 3 novembre ed avere il suo radiante posizionato nei
pressi della stella Cygni, finora però lo sciame non è stato osservato.
Il massimo avvicinamento alla Terra è stato raggiunto il 20 ottobre 2010, quando
la cometa è transitata a sole 0,1209 UA (circa 18 milioni di km - 47 volte la
distanza Terra-Luna). Ciò ha contribuito a rendere particolarmente spettacolare
l’apparizione del 2010.
La cometa ha raggiunto, nella seconda metà del mese di ottobre, la 4^ magnitudine visuale. È stata molto comoda da osservare, in quanto era sempre molto
alta sull’orizzonte, transitando lungo la sua orbita nelle costellazioni del Pegaso,
Cassiopea, Perseo, Auriga, Gemelli, Monoceros e Cane Maggiore. Molto interessanti e spettacolari i passaggi ravvicinati con alcuni oggetti del profondo cielo:
in particolare quello con la nebulosa diffusa NGC281 in Cassiopea (2 ottobre)
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Le spettacolari immagini dell’incontro ravvicinato con il nucleo della Cometa 103 P/Hartley inviateci dalla sonda “Deep Impact” il 4 novembre
2010. (fonte NASA)
e quello con il Doppio Ammasso del Perseo, NGC869-884, il giorno 8 ottobre 2010, entrambi ripresi dai soci dell’Associazione Astronomica Cortina.
La cometa Hartley ha presentato una diffusa e verde chioma che, grazie al ravvicinato passaggio col nostro pianeta, ha
raggiunto dimensioni angolari notevoli, superando anche il ½ grado di diametro. La debole coda visibile nelle immagini
di fine ottobre non ha mai superato il grado di lunghezza.
La cometa Hartley 2 è stata sorvolata il 4 novembre 2010 dalla sonda Deep Impact nell’ambito della missione EPOXI
della NASA. Nel momento del massimo avvicinamento, la sonda si è trovata a circa 700 km dalla cometa.
La cometa era in piena attività, essendo transitata al perielio pochi giorni prima e le immagini mostrano luminosi getti di
gas e particelle di ghiaccio in sospensione che fuoriescono dal nucleo cometario. Le prime analisi dei dati raccolti indicano che parti diverse del nucleo bilobato manifestano un comportamento differente: la zona di congiunzione centrale
rilascia nello spazio prevalentemente vapore acqueo, mentre dall’estremità più attiva fuoriescono anche grandi quantità
di anidride carbonica. Si è trattato di una grande sorpresa, in quanto fin’ora gli astronomi ritenevano che fosse il vapor
d’acqua il principale gas emesso dalle fessure presenti sulla crosta cometaria.
Chissà quante altre sorprese ci riserveranno le prossime missioni spaziali rivolte ai nuclei cometari che transiteranno
nelle regioni interne del Sistema Solare.
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