la Silene dioica è una piccola pianta con bella fioritura rossa che

27 marzo 2013
(f.f.) la Silene dioica è una piccola pianta con bella fioritura rossa che vediamo sulle nostre
montagne, non è protetta, ma è bene lasciarla in pace.
IL GENERE SILENE
Famiglia Caryophyllaceae.
Silene L. fu classificato da Linneo nel 1753.
Il nome generico Silene deriva dal latino scientifico Silene da Sīlēnus, a sua volta dal greco Σιληνός
(= Sileno). La derivazione dipende dalla forma del calice che sostiene il fiore delle piante di questo
genere che ricorda la pancia di Sileno. Questi è un essere mitologico dell’antica Grecia immaginato
in forma umana, ma con orecchie, coda e zoccoli di cavallo. Molti miti sono legati alla sua figura:
era considerato padre dei satiri e padre, o figlio, del dio Pan. Gli si riconosceva grande saggezza
che, a volte, svelava agli umani. Era raffigurato come molto brutto col naso camuso e lo sguardo da
toro e, appunto, un ventre molto grosso per l’abitudine ad ubriacarsi.
C’è da aggiungere, comunque, che il nome potrebbe derivare anche dal greco σίαλον (= saliva) in
riferimento alla sostanza biancastra e appiccicaticcia secreta da molte piante di questo genere.
Il genere Silene comprende oltre 300 specie di piante prevalentemente erbacee, annuali, biennali o
perenni.
Esse hanno fusto eretto e ascendente a parte pochi casi in cui è prostrato. Possono essere pubescenti
e, a volte, appiccicose. Hanno poche foglie opposte e, in genere, lanceolate e più raramente lineari. I
fiori sono ermafroditi, ma esistono specie dioiche. Essi hanno cinque petali allungati e bilobi
bianchi, giallastri, rosei o rossi che si presentano solitari o raccolti in infiorescenze. Il calice è
l'elemento caratteristico del genere, esso è tubuloso e spesso rigonfio con diverse nervature
longitudinali. Il frutto è una capsula deiscente contenente numerosi semi.
Queste piante sono originarie di Europa e Asia e sono presenti anche in Africa settentrionale. Molte
specie si sono poi naturalizzate in America del Nord. Non hanno particolari esigenze di coltura e
crescono in ogni tipo di terreno sia al sole che in mezz’ombra.
Alcune specie sono usate come foraggio, alcune sono commestibili e quindi usate nella cucina
popolare. Qualche specie è coltivata nei giardini e altre sono apprezzate per le loro proprietà
medicamentose.
Essendo il genere Silene piuttosto numeroso sono state proposte delle suddivisioni dello stesso in
sezioni e sono in corso studi che spostano alcune specie di Silene in altri generi.
In Italia sono presenti almeno sessanta specie distinte, diverse di esse si trovano sulle montagne
apuane e tra queste ricordiamo Silene lanuginosa e Silene pichiana che sono endemiche del nostro
territorio.
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SILENE DIOICA
Silene dioica (L.) Clairv.
Classificata da Joseph Philippe de
Clairville1 nel 1811.
Conosciuta anche come: Lychnis
dioica L.
Conosciuta volgarmente
silene dioica, licnide.
come:
Il nome specifico dioica deriva dai
termini greci δίς (= due volte) e
οικος (= casa) poiché è una pianta
dioica. Cioè essa ha fiori maschili e
femminili distinti portati da
individui diversi.
Figura 1: Silene dioica
Silene dioica è pianta erbacea perenne alta fino a 80 centimetri dotata di radice a fittone. È molto
pelosa e leggermente appiccicosa sia nel fusto che nelle foglie. Il fusto è ascendente e fragile e le
foglie sono opposte, le inferiori sono più grandi, picciolate e di forma ellittica, mentre le inferiori
sono più piccole, sessili e lanceolate. L'infiorescenza è una pannocchia in cui i fiori crescono da
ambo i lati rispetto al fiore apicale e il loro numero varia da 3 a 9. Essi hanno cinque petali
profondamente bilobati di colore rosa fucsia, ma esistono anche esemplari con i fiori bianchi. Esiste
dimorfismo tra i calici dei fiori maschili e femminili: i primi presentano una decina di venature
longitudinali mentre gli altri sono più grandi e hanno numero maggiore di venature. Il frutto è una
capsula deiscente.
È pianta commestibile e può essere usata come ripieno per i ravioli e la radice bollita può essere
utilizzata come sapone. Nella tradizione popolare i semi triturati erano usato contro il morso dei
serpenti.
Esistono diverse varietà di questa pianta e ibridi con la congenere Silene latifolia con fiori rosa
chiaro.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini2:
205. – Lychnis silvestris – Hopp.
= Lychnis diurna - Sibth.
= Melandrium rubrum - Garck.
= Melandiurm diurnum - Fries.
= Melandrium silvestre - Roehl.
= Lychnis rubra - (Weig.) Pat.
(luoghi in cui è stata osservata:) in Lunigiana alla Cisa (Bert.), attorno al paese di Montelungo, a
Guinadi e a Bratto in comune di Pontremoli e a Treschietto e a Collesino di Bagnone.
1
Joseph Philippe de Clairville (1742-1830) fu botanico ed entomologo svizzero di origine francese. In particolare si
interessò della fauna e della flora del Cantone Vallese.
2
Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite,
avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari,
con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia
anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di
Carrara. Pag. 54.
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Fiorisce da giugno a settembre. Pianta erbacea perenne.
Pellegrini cita anche: Lychnis alba Mill. [Silene latifolia Poiret subsps. alba (Miller) Greuter et
Burdet]; Silene armeria L.; Silene auriculata Sm. [Silene lanuginosa Bert.]; Silene cretica L.;
Silene gallica L.; Silene inflata L. [Silene vulgaris (Moench) Garcke subsp. vulgaris]; Silene italica
(L.) Pers. [Silene italica (L.) Pers. Subsp. italica]; Silene nocturna L. [Silene nocturna L. subsp.
nocturna]; Silene nutans L. [Silene nutans L. subsp. nutans]; Silene otites (L.) Sm. [Silene otites
(L.) Wibel subsp. otites]; Silene rupestris L.; Silene saxifraga L.; Silene sericea All. [Silene
colorata Poiret]; Silene vallesia [Silene pichiana Ferrarini & Cecchi].
LA PIANTA
Classificazione: Superdivisione:
Spermatophyta;
Divisione:
Magnoliophyta
(Angiospermae);
Classe: Magniopsida; Sottoclasse:
Caryophyllidae;
Ordine:
Caryophyllales;
Famiglia
Caryophyllaceae;
Sottofamiglia:
Silenoideae; Genere Silene; Specie:
Silene dioica
Forma biologica: Emicriptofita
scaposa (simbolo: H scap).
Emicriptofita (simbolo H): pianta
erbacea biennale o perenne con
gemme svernanti a livello del suolo
che sono protette dalla lettiera o
dalla neve. Scaposa (simbolo
Scap): pianta dotata di asse fiorale
eretto e spesso senza foglie.
Figura 2: Silene dioica
Descrizione: pianta perenne erbacea e pelosa alta da 20 a 80 centimetri. Ha fusti ascendenti e poco
ramificati, le foglie sono pelose e a margine intero, quelle inferiori sono picciolate e di forma
ellittica mentre le superiori sono piccole, sessili e ovato-lanceolate. È pianta dioica, i fiori sono
disposti in pannocchie e hanno cinque petali bilobati di colore rosa-fucsia e a volte bianchi. Il frutto
è una capsula deiscente contenente numerosi semi.
Antesi: aprile - settembre.
Tipo corologico: paleotemperata: euroasiatica, presente anche in Nord-Africa. In Italia è presente
in tutto il territorio nazionale eccetto le isole maggiori e la Calabria.
Habitat: prati, arbusteti, pascoli, boschi, preferisce terreni fertili e umidi da 300 metri fino a 2300.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali
protette in cui sono presenti le congeneri Silene lanuginosa Bert. (l’elenco la riporta come Silene
vallesia L. subsp. graminea (Vis. Ex Rchb.) Nyman, ma esso è precedente la nuova classificazione
del 2001) e Silene pichiana Ferrarini & Cecchi.
Le due specie sono classificate entrambe come LR (lower risk) cioè a minor rischio, ma non devono
essere assolutamente disturbate
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