Large Animals Review, Anno 9, n. 5, Ottobre 2003 57 CICLOPIA IN UN AGNELLO: CONTRIBUTO CASISTICO GIUSEPPE MAZZULLO1, FABIO MARINO1, STEFANINO AGNELLO2, DANIELE MACRÌ3, VINCENZO MONTEVERDE4 1 Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria - Sezione di Patologia, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università di Messina, Viale Annunziata, 98168 Messina 2 Medico Veterinario, Libero Professionista, Specialista in “Sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche”, Racalmuto (AG) 3 Medico Veterinario, Libero Professionista, Contratto privato a tempo determinato ASL 4 Enna 4 Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia “A. Mirri”, Via G. Marinuzzi, 3, Palermo La ciclopia è una anomalia caratterizzata dalla presenza di una singola cavità orbitaria, posta in sede mediana in corrispondenza della radice del naso, contenente un unico globo oculare (monoftalmo) normale o rudimentale oppure due bulbi oculari completi ravvicinati o variamente fusi, talora anche assenti. Scopo del presente lavoro è quello di contribuire alla conoscenza delle malformazioni animali descrivendo gli aspetti morfologici di un caso di ciclopia riscontrato in un agnello occasionalmente occorso alla nostra osservazione. Il quadro macroscopico era caratterizzato da distorsioni e assenze di alcune ossa facciali, ciclopia monoftalmica e alterazioni del SNC. In conclusione, gli Autori discutono delle possibili cause implicate nello sviluppo dell’alterazione. Summary Cyclopia is a malformation characterised by a single median orbital fossa, with a normal or rudimentary single globe, or two complete close or fused eyes, sometimes absent too. Aim of the paper is to further contribute to the knowledge of such malformation describing the morphological features occasionally found in cyclopean-type lamb. Grossly the lamb showed distortion or absence of some facial bones, monocular cyclopia and CNS changes. In conclusion, the authors discuss about the possible pathogenic mechanisms involved in the development of this condition. INTRODUZIONE Tra le malformazioni oculari congenite (Tab. 1), la ciclopia è caratterizzata dalla presenza di una singola cavità orbitaria, posta in sede mediana in corrispondenza della radice del naso, contenente un unico globo oculare normale o rudimentale (ciclopia perfetta) oppure due bulbi oculari completi ravvicinati o variamente fusi (occhi a clessidra o manubrio); talora gli stessi possono essere anche assenti1,2,3. Tale anomalia rappresenta, inoltre, la forma più grave della malformazione craniofacciale definita oloprosencefalia, difetto che deriva dalla mancata divisione del prosencefalo nei due emisferi cerebrali, nel sistema olfattivo e nelle vescicole ottiche, correlata ad alterazioni delle strutture scheletriche, anche in base alla gravità del difetto neurale3. In genere, è in associazione alla ciclocefalia o ad altre malformazioni a carico dell’encefalo incompatibili con la vita extrauterina2. Il corredo malformativo della ciclopia è accompagnato da palpebre assenti o rudimentali, così come assenza del naso che, però, può esistere sotto forma di una appendice tubulare posta dorsalmente all’orbita e chiamata “proboscide”. Inoltre, si osserva assenza di cavità nasali, etmoide, osso incisivo e di tutte le strutture scheletriche del naso3. Nella ciclopia perfetta, il telencefalo è formato da un unico, grande lobo cerebrale, mai diviso in emisferi, e consistente in un semplice sacco che racchiude un ventricolo indiviso1, 3. Anche il diencefalo è marcatamente anormale, invece il cervello medio e le porzioni più caudali del sistema nervoso centrale risultano raramente compromesse. L’ipofisi è usualmente assente. Quando presente, l’occhio può mostrare segni di duplicazione. Il nervo ottico può essere singolo o assente e i bulbi olfattivi possono essere presenti come un tratto rudimentale oppure del tutto assenti1. Ciclopia e malformazioni ciclopia-simili sono state descritte nella maggior parte dei ruminanti, con maggiore frequenza nella pecora, pulcini e, più raramente, in altri mammiferi (suino, cane, gatto) uomo compreso4, 5, 6, 7. ALTRE SPECIE Riassunto 58 Ciclopia in un agnello: contributo casistico Scopo del presente lavoro è quello di contribuire alla conoscenza delle malformazioni animali descrivendo gli aspetti morfologici di un caso di ciclopia occasionalmente occorso alla nostra osservazione. MATERIALI E METODI Il nostro caso riguarda un agnello di razza Barbaresca, maschio, nato da parto gemellare da madre pluripara, al terzo parto, non avente avuto aborti in passato, in un allevamento a conduzione familiare di circa 20 capi ubicato in una zona collinare dell’area di Racalmuto (AG), in cui si è verificato qualche caso di mortalità neonatale. L’agnello, morto subito dopo la nascita, fu congelato ed inviato alla Sezione di Patologia Generale e Anatomia Patologica del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Messina per un esame anatomo-patologico. FIGURA 1 - Agnello, Ciclopia. Brachignatismo superiore con protrusione linguale. RISULTATI Alla necroscopia, effettuata dopo decongelazione lenta a temperatura di 0-4°C, il soggetto si presentava di dimensioni e forma nella media, ma evidenziava essenzialmente gravi malformazioni a carico della testa. In visione d’insieme laterale (Fig. 1), l’agnello presentava un notevole brachignatismo superiore con naso estremamente corto, che gli conferiva un aspetto facciale simile a quello dei cani Bulldog. Il margine libero della lingua, che si presentava di dimensioni normali, protrudeva dalla cavità orale, troppo piccola per il normale contenimento dell’organo. Le narici erano assenti e non esistevano cavità nasali. Nella regione frontale si osservava una singola cavità orbitaria, posta in sede mediana in corrispondenza della regione della radice del naso, contenente un unico globo oculare. Anche le palpebre apparivano non perfettamente formate, con il margine esterno costituito pressoché dalla mucosa congiuntivale, e non erano sovrastate da alcuna appendice “proboscidale” (Fig. 2). Dopo lo scuoiamento della testa, in visione laterale, i rami mandibolari descrivevano una esagerata curvatura in senso dorsale, ma erano fondamentalmente simmetrici e completi. Le mascelle erano gravemente ipoplasiche e distorte e si articolavano sul piano mediale. Le ossa incisivo e nasale risultavano essere completamente assenti (Fig. 3). In visione frontale, si poteva apprezzare la protrusione dalla cavità orbitaria dell’unico globo oculare che accentuava la malformazione delle ossa fronto-nasali dell’agnello (Fig. 4). L’osservazione ventrale del cranio, previo allontanamento della mandibola, rivelava una schisi pressoché completa del palato anteriore e posteriore (Fig. 5). Asportato l’occhio, la cavità orbitaria appariva ampia, occupante praticamente l’intera regione frontale, con parete posteriore formata dalle ossa frontali fuse. Erano osservabili due grandi aperture separate da una terza di dimensioni inferiori che comunicavano con la cavità cranica. Dal forame mediano non si evinceva la presenza di nervi ottici (Fig. 6). FIGURA 2 - Agnello, Ciclopia. Singola cavità orbitaria mediana contenente un unico globo oculare. Non si apprezza la presenza di appendice “proboscidale”. FIGURA 3 - Agnello, Ciclopia. Distorsione e assenza di ossa facciali. Large Animals Review, Anno 9, n. 5, Ottobre 2003 59 FIGURA 6 - Agnello, Ciclopia. Particolare della cavità orbitaria. FIGURA 4 - Agnello, Ciclopia. Protrusione del globo oculare e malformazione delle ossa fronto-nasali. FIGURA 7 - Agnello, Ciclopia. Assenza di bulbi olfattivi, encefalo di dimensioni ridotte, con emisferi parzialmente fusi e circonvoluzioni pressoché inesistenti. FIGURA 5 - Agnello, Ciclopia. Palatoschisi. FIGURA 8 - Agnello, Ciclopia. Particolare della sella turcica. ALTRE SPECIE Allontanata la calotta cranica, non vi era evidenza di bulbi olfattivi. L’encefalo si presentava di dimensioni ridotte, con emisferi parzialmente fusi e con circonvoluzioni ridotte pressoché inesistenti (Fig. 7). Asportato l’encefalo, si osservava una sella turcica di notevoli dimensioni, ma priva di ipofisi (Fig. 8). L’unico occhio presente risultava essere di dimensioni maggiori rispetto ad un occhio normale della specie considerata. Nulla di macroscopicamente rilevabile si osservava a carico di altri organi o tessuti corporei. 60 Ciclopia in un agnello: contributo casistico DISCUSSIONE E CONCLUSIONI Dai rilievi macroscopici osservati, il reperto veniva ascritto ad una malformazione ciclopia-simile. Il termine ciclopia-simile indica una serie di malformazioni riguardanti esclusivamente il cranio che possono differire da un leggero accorciamento della regione premascellare fino a distorsioni di tutte le ossa del cranio e della mandibola superiore con fusione degli emisferi cerebrali, idrocefalo, ciclopia o anoftalmia, solitamente accompagnate dalla presenza di una protuberanza simile ad una proboscide che si solleva dal piano mediano dorsalmente agli occhi. Occasionalmente l’anomalia coinvolge agnelli gemelli a termine con un soggetto malformato ed uno normale1. Da quanto sopra riportato, sebbene molti aspetti siano del tutto sovrapponibili ai reperti già descritti in letteratura, il nostro caso si discosta da questi sia per l’assenza della “proboscide” sopraoculare, riportato solo in un caso da Binns et al. (1960)1, sia per la presenza di palatoschisi, che non risulta descritta in simili casi nella letteratura a nostra disposizione sull’argomento. Tabella 1 Malformazioni oculari UOMO ANIMALI DOMESTICI Coloboma Microftalmia Cataratta congenita Coloboma Miopia Cataratta Astigmatismo Anoftalmia (rara) Idroftalmia (ovino, bovino, maiale) Anomalie retiniche Atrofia palpebrale (cane) Ectropion Entropion da Pelagalli, 1982 (2) Per quanto riguarda la patogenesi, sembra che la ciclopia derivi da un’alterazione nelle interazioni tra l’abbozzo della regione dell’encefalo, dalla quale si forma l’occhio, e la popolazione cellulare sottostante4. Da vari studi effettuati in passato, la ciclopia è un disturbo congenito a carattere in origine non ereditario, ma dovuto all’ingestione nelle fasi iniziali della gestazione della pianta Veratrum californicum1, 3. Tale pianta contiene degli alcaloidi (ciclopamina, cicloposina e iervina) che esplicano la loro azione se ingeriti dalla pecora gravida al 14° giorno di gestazione, quando l’embrione ovino si trova allo stadio di placca neurale. A partire dal 15° giorno questo agente teratogeno non provoca più alterazioni craniofacciali3. In uno studio sperimentale condotto su greggi dello Utah (USA) in merito alla valutazione della tossicità del Veratrum californicum, Binns et al. (1963)8 dimostrarono l’effettiva patogenicità di questo vegetale, registrando sostanziali differenze in seguito alla somministrazione dello stesso allo stato fresco, essiccato o cotto a vapore. Nello stesso studio, gli Autori notarono che le variazioni di tossicità potevano essere anche correlate alla qualità chimica del terreno e alla umidità, poiché il contenuto di alcaloide diminuiva nel momento in cui le piante cambiavano colorazione in seguito a carenza di umidità o in relazione allo stato di maturazione8. Sebbene descritta in varie specie animali, l’insorgenza spontanea di malformazioni ciclopiche risulta essere rara (Tab. 2)7. Anche sperimentalmente sono state ottenute molte anomalie oculari. Negli embrioni di uccelli, Wolff (1936)9 ha dimostrato che l’irradiazione localizzata può determinare vari tipi di ciclopia, con ciclocefalia e microftalmia. L’entità di tali malformazioni e la loro localizzazione sono correlate agli organi irradiati e allo stadio di sviluppo degli abbozzi embrionali. De Jager (1988)10 ha prodotto embrioni ciclopi e sinoftalmici rimuovendo la parte anteriore della piega neurale craniale in embrioni di pulcino. Tabella 2 Ciclopia spontanea negli animali Specie Frequenza Autore Conigli 1:40.000 Nachsteim H.: Erbpathologie der Negetiere. In: Cohrs P., Jafee R. e Meesen H., Pathologie der Laboratoriumstiere, Springer Verlag, Berlin, 1958 8:10.000 Palmer A.K.: Spontaneous malformations of the New Zealand White rabbit. The background to safety evaluation test. Lab. Anim., 2:195-206, 1968 Topi Ratti 1:22.000 1:25.000 Palmer A.K.: Sporadic malformations in laboratory animals and their influence on drug testing. In: Klinberg M.A., Abramovici A. e Chemke J., Drugs and Fetal Development, Plenum, New York, 1972 Pecore Merino 5% Dennis S.M.: A survey of congenital defects of sheep. Vet. Rec., 95:1488-490, 1974 Cavalli 5:9.000 Crowe M.W., Swerczek T.W.: Equine congenital defects. Am. J. Vet. Res., 24:1164, 1985 Suinetti 16:319 Selby L.A., Hopps H.C., Edmonds L.D.: Comparative aspects of congenital malformations in man and swine. J. Am. Vet. Med. Ass., 159:1485-1490, 1971 da Pourlis et al., 2003 (7) Large Animals Review, Anno 9, n. 5, Ottobre 2003 Parole chiave Agnello, malformazioni congenite, ciclopia. Key words Lamb, congenital malformations, cyclopia. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Binns W., Anderson W.A., Sullivan A.J.: Cyclopian-type malformation in lambs. JAVMA 137(9):515-521, 1960. Pelagalli G.: Embriologia e teratologia. Idelson, Napoli, 1982, p 149153. Noden D.W., De Lahunta A. (b): Embriologia degli Animali Domestici. Sviluppo normale e malformazioni congenite. Ed by P. Ceccarelli, B. Ferrandi. Milano, Edi-Ermes srl, 1991, p 196-198. Noden D.W., De Lahunta A. (a): Embriologia degli Animali Domestici. Sviluppo normale e malformazioni congenite. Ed by P. Ceccarelli, B. Ferrandi. Milano, Edi-Ermes srl, 1991, p 1-8. Jubb, K.V.F., Kennedy, P.C., Palmer N.: “Pathology of Domestic Animals.” 4th Ed. Vol. 1, Academic Press, New York, 1993, p. 443-444. Njoku C.O., Esievo K.A., Bida S.A., Chineme C.N.: Canine cyclopia. Veterinary Record, 102:60-61, 1978. Pourlis A.F., Ioannou A., Magras I.N.: Spontaneous kitten’s cyclopia. Folia Veterinaria, 47(1):48-51, 2003. Binns W., James L.F., Shupe J.L., Everett G.: A congenital cyclopiantype malformation in lambs induced by maternal ingestion of a range plant, Veratrum californicum. Am. J. Vet. Res., 24(103):1164-1175, 1963. Wolff E.: Recherches experimentales sur la cyclopie. Arch. Anat. Hist. Embr., 18:145-167, 1934. De Jager L.: Optic nerves in cyclopic and synophtalmic embryos of Gallus domesticus. Acta Anat., 133:313-317, 1988. ALTRE SPECIE Nel ratto la carenza di acido pantotenico, l’ipervitaminosi A o il trattamento delle madri nel corso della gravidanza con sulfamidici ipoglicemizzanti, può essere causa di anoftalmia. Nella stessa specie, sono state riscontrate anche anomalie del cristallino e altre malformazioni oculari per deficienza proteica nell’alimentazione e glaucoma congenito per somministrazione di glucagone2. Una malformazione del tipo ciclopia-arinencefalia-otocefalia è stata osservata in feti di topo in seguito a trattamenti della madre con radiazioni, vitamina A e actinomicina D. Ciclopia è stata osservata in conigli trattati con metamfetamina cloridrato e in furetti trattati con mustina cloridrato7. Nel nostro caso, risulta difficile poter dimostrare un potenziale agente teratogeno e quindi risalire alla patogenesi. A tal riguardo, l’allevamento di provenienza dell’agnello è di tipo stanziale, lontano da altri greggi, in un’area dove insiste una agricoltura spinta e non biologica. L’alimentazione è prevalentemente costituita da pascolo marginale con integrazione di fieno, mangime, favino, da Agosto a Febbraio. I trattamenti di profilassi effettuati nel periodo in cui è comparsa la malformazione comprendevano vaccinazioni contro l’enterotossiemia e un antiparassitario polivalente. Al momento della nascita dell’agnello ciclope non era stata effettuata alcuna vaccinazione per la Blue Tongue. Per quanto riguarda l’associazione della malformazione riscontrata nel nostro caso con l’ingestione di Veratrum californicum, contatti avuti con agronomi della zona hanno escluso la presenza di tale vegetale, peraltro non presente nel territorio insulare. 61