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Quad. Bot. Amb. Appl., 21 (2010): 29-32.
Hypericum calycinum (Clusiaceae) in Sicilia: aspetti farmacognostici e corologici
GIUSEPPE CASTELLANO & VIVIENNE SPADARO
Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università degli Studi di Palermo, via Archirafi 38 – 90123 Palermo
ABSTRACT – Hypericum calycinum (Clusiaceae) in Sicily: pharmacognosistic and chorological features – Hypericum
calycinum, a widespread ornamental species native to E. Europe and E. Asia, has been found naturalized in Sicily. The finding locality, near the town of Ucria (N.E. Sicily), is characterized by an almost nitrophilous sandy-clayey soil, under
mesophilous conditions. The pharmacognosistic features of the genus Hypericum, are outlined with special rergard to H.
calycinum.
Key words: ornamental plants, naturalization, pharmacognosy, Hypericum, Sicily.
INTRODUZIONE
Hypericum L. (Clusiaceae, Magnoliophyta) è composto
approssimativamente da 450 specie arboree, arbustive, lianose ed erbacee, ampiamente distribuite nelle regioni temperate di tutto il mondo (ROBSON, 2003). Alcune specie di
questo genere hanno interesse farmacobotanico. Vi si annoverano specie d’interesse farmacognostico. In particolare
H. perforatum L., l’iperico, nella medicina popolare
dell’Europa è utilizzato come antiflogistico nel trattamento
di infiammazioni bronchiali e dell’apparato urogenitale, di
emorroidi, traumi, ustioni, scottature ed ulcere
(BOMBARDELLI & MORAZZONI, 1995). In particolare, per gli
usi erboristici va ricordato l’olio di iperico, ottenuto
mediante macerazione della pianta fresca in olio vegetale
ed utilizzato per curare le scottature, come vulnerario, e per
il trattamento di ferite, ustioni e mialgie (BRUNI &
NICOLETTI, 2003). In Russia, l’iperico è usato per le
gastroenteriti, reumatismi, foruncoli (o vesciche), emorroidi, tosse, sanguinamento eccessivo, ferite ed ulcere
(HUTCHINS, 1991). Ad esso sono ascritte proprietà stimolanti sulla circolazione, effetti benefici per catarri intestinali ed affezioni da malattie da raffreddamento, disturbi della
vista (BRUNI & NICOLETTI, 2003). Inoltre, la pianta viene
utilizzata come antimicrobico, antivirale, ha proprietà antidepressive e antiepatotossiche. Gli indiani d’America usavano la radice di specie indigene di Hypericum per uso
interno nel trattamento di grave deperimento fisico e di febbre, per uso esterno per i morsi di serpente. Inoltre, le parti
aeree venivano utilizzate per il trattamento di contusioni,
ustioni ed ulcere (FRICHSEN BROWN, 1989).
Indagini fitochimiche su diverse specie di Hypericum
tra le quali H. calycinum, hanno dimostrato che esse contengono flavonoli (catechine), xantoni, cumarine, glicosidi,
antrachinoni, floroglucinoli, flavonoidi, flavonolglicosidi,
lattoni, pironi, lipidi, triterpeni, tannini e oli essenziali
(ERKEN & al., 2001). Alcuni di questi composti sono
responsabili di varie attività biologiche. I metaboliti della
pianta che hanno stimolato l’interesse della medicina e
della fitochimica sono, in particolare, i naftodiantroni,
come ipericina e pseudoipericina, vari flavonoidi, come
iperoside, quercetina, rutina e quercitrina, gli xantoni, ma
soprattutto i floroglucinoli, come iperforina e adiperforina.
Tra i vari costituenti, l’ipericina e l’iperforina sono quelli
meglio conosciuti e studiati soprattutto per la loro attività a
livello del sistema nervoso centrale. Pertanto, recentemente
diverse specie di Hypericum sono state impiegate come
rimedi fitoterapici in molti Paesi per la cura di lievi forme
di depressione nervosa. L’iperico agisce attraverso meccanismi d’azione biochimica simili a quelli degli antidepressivi triciclici, farmaci di elezione contro la depressione, o
degli specifici inibitori del reuptake della serotonina. In
particolare, gli studi effettuati suggeriscono che l’estratto di
Fig. 1 – Localizzazione dell’area di rinvenimento della popolazione spontaneizzata di Hypericum calycinum nel Messinese.
Hypericum perforatum rallenta il riassorbimento dei neurotrasmettitori (serotonina, dopamina, noradrenalina) a livello
del sistema nervoso centrale; inoltre, esso non ha effetti
negativi sullo stato di veglia, sull’attenzione e sulla memoria, non altera le fasi del sonno e non provoca alcuna dipendenza. Anche da studi sugli effetti dell’estratto di
Hypericum calycinum sul sistema nervoso centrale è emerso che esso è efficace, quanto i farmaci antidepressivi desipramina e trimipramina, utilizzati per il confronto con questo estratto vegetale in modelli animali (ÖZTÜRK & al.,
1996). Inoltre, dall’estratto in etere di petrolio delle parti
aeree di H. calycinum sono stati isolati 5 derivati del cicloesadienone, di cui solo uno – precedentemente isolato da
Hypericum chinense L. e denominato chinesina II – era già
noto in letteratura. I composti isolati risultano responsabili
dell’inibizione in vitro della crescita di linee cellulari umane
(Co-115) di carcinoma del colon. In particolare, 3 di questi
composti (chinesina II, ipercalina A, ipercalina B) svolgono
un’attività molluscicida contro la schistosomiasi trasmessa
da Biomphalaria glabrata (DECOSTERD & al., 1989). Dallo
stesso estratto, successivamente, è stato isolato un nuovo
derivato del floroglucinolo. Quest’ultimo composto, in un
biotest TLC, ha mostrato un’attività fungicida nei confronti
di Cladosporium cucumerinum oltre ad un’interessante attività antimalarica in vitro (DECOSTERD & al., 1991).
In Italia, secondo quanto riportato da CONTI & al.
(2005), il genere Hypericum è rappresento da 30 taxa, di cui
26 specie e 4 sottospecie. Notizie puntuali sulla distribuzione dei taxa della serie Hypericum sono dati da CICCARELLI
& GARBARI (2004).
Tra le specie alloctone notoriamente spontaneizzazione
nel territorio italiano figurano Hypericum calycinum L. e H.
mutilum L. (CELESTI-GRAPOW & al., 2009); per H. balearicum L., H. nummularium L. e H. xylosteifolium (Spach) N.
Robson sussistono invece delle incertezze sulla effettiva
presenza nel territorio italiano; per questa ragione sono in
corso approfondimenti sulle relative aree di distribuzione
(CONTI & al., l.c.).
H. calycinum, coltivato come elemento ornamentale, si
rinviene, come specie casuale, in Piemonte, Trentino-Alto
Adige, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e
Sardegna e, allo stato di specie naturalizzata, in Abruzzo,
Marche e Umbria. Nelle stazioni di rinvenimento si insedia
in luoghi ombrosi e in ambienti ruderali (CELESTI-GRAPOW
& al., 2010).
H. mutilum, terofita originaria di Stati Uniti d’America e
Canada, è presente, come esotica naturalizzata, in
Lombardia, Piemonte e Toscana, dove si insedia negli incolti umidi e nelle aree paludose (PIGNATTI, 1982).
H. balearicum, nanofanerofita endemica delle Isole
Baleari, veniva anticamente data per la Liguria, presso
Savona, come specie inselvatichita (PIGNATTI, l.c.).
H. nummularium, è una casmofita perennante delle rupi
calcaree soleggiate tra 500 e 2500 m di quota, con un biareale disgiunto, abbastanza diffusa nel sistema cantabricopirenaico (tra Spagna e Francia), più rara e localizzata in
una ristretta area dalle Alpi francesi sud-occidentali vicino
Grenoble (GAUDEL, 2006). La specie in passato era stata
segnalata nella Liguria occidentale presso Ventimiglia. Il
taxon è verosimilmente da eliminare dalla flora della
Penisola in considerazione del suo mancato rinvenimento in
anni recenti.
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Fig. 2 – Illustrazione di Hypericum calycinum (da FIORI, 1933).
H. xylosteifolium, infine, è un arbusto sempreverde glabro, eretto, distribuito nella regione pontica sud-orientale
(Turchia ed ex U.R.S.S.), inserito tra le specie del genere
Hypericum presenti in Italia ma senza dati recenti sulla distribuzione regionale.
Nella flora siciliana, il genere Hypericum è rappresentato da 11 taxa nativi (GIARDINA & al., 2007). Nella stessa
Isola non si conoscevano casi di spontaneizzazione di specie esotiche coltivate (RAIMONDO & al., 2005).
Recentemente, nell’ambito di ricerche sulla flora esotica
della regione, è stato riscontrato il primo caso spontaneizzazione di una specie esotica del genere, da alcuni decenni
coltivata a scopo ornamentale anche nell’Isola. Si tratta di
H. calycinum di cui preliminarmente si riportano alcuni
caratteri botanici e corologici (Fig. 1) e, a seguire, anche i
caratteri della nuova stazione di spontaneizzazione.
CARATTERI BOTANICI E COROLOGICI
Hypericum calycinum L., Mant. Pl: 106 (1767)
Specie appartenente alla Sect. Ascyreia Choisy – rango tassonomico che raggruppa piante senza ghiandole nere, rosse
o gialle – presenta fusti aventi linee in rilievo negli internodi, foglie decussate, stami raccolti in 5 fascetti, stili 5(4) e
capsule prive di vittae (ROBSON, 1981). Si tratta di un suffrutice di circa 20-60 cm, glabro, con steli con quattro linee
longitudinali; rizoma foglioso, strisciante. Foglie di 2170×8-27 mm con rapporto lunghezza/larghezza di 2-2,6, da
ellittiche a strettamente ellittiche, quelle più mature presenti a metà del gambo, ottuse e subsessili. Infiorescenza (Foto
1) con 1 (2-3) fiori, brattee di 4-6 mm, ottuse; sepali di 8-18
mm, persistenti, nettamente disuguali, embricati, da ampiamente obovati a suborbiculari, ottusi; petali di 22-40 mm,
Foto 1 – Particolare del fiore di Hypericum calycinum.
Foto 2 – Individui di Hypericum calycinum in fioritura nella stazione di Ucria (Messina).
gialli, asimmetrici; stili di 12-20 mm; capsule di 15-22 mm,
ovoidali, con pedicello riflesso; semi di 0,9-1,1 mm, senza
ali, strettamente carenati o meno, di colore marrone-rossiccio. Fiorisce nel periodo giugno-agosto. Numero cromosomico: 2n = 20; n = 10 (RAMOS NÚÑEZ, 2006).
La specie (Fig. 2) è originaria della Bulgaria sud-orientale e della Turchia settentrionale (ROBSON, 1977; BROWICZ,
1989), dove cresce prevalentemente in aree montuose, ed è
naturalizzata in diversi paesi europei (Gran Bretagna,
Francia, Austria, Penisola Iberica ex Jugoslavia) e in alcuni
stati degli USA (Tennessee, California, Oregon e
Washington).
Specie introdotta in Italia nel 1780 dalla Grecia e Asia
occidentale (SACCARDO, 1909), molto rustica e frugale, è
frequentemente coltivata, soprattutto nelle regioni settentrionali, per la realizzazione di bordure e tappeti verdi in
luoghi ombrosi e freschi (TRAVERSO, 1926). In Sicilia la
specie è utilizzata come elemento ornamentale, soprattutto
in ambito privato, mentre nei parchi e giardini storici la sua
coltivazione è molto rara (BAZAN & al., 2005). Secondo
quanto riportato da GERACI & al. (2002), la specie ricorre
nella flora ornamentale della provincia di Ragusa.
subsp. nepeta, Galactites elegans (All.) Soldano, Calystegia
sylvatica (Kit.) Griseb., Daucus carota subsp. sativus
Schubler & G. Martens, Centaurium erythraea Rafn subsp.
erythraea, Achillea ligustica All., Foeniculum vulgare Mill.
subsp. vulgare, Lathyrus sylvestris L., Avenula cincinnata
(Ten.) Holub, Hordeum murinum L., Dittrichia viscosa (L.)
Greuter, Urospermum dalechampii (L.) F. W. Schmidt,
Piptatherum miliaceum (L.) Coss. subsp. miliaceum, Avena
fatua L., Picris hieracioides subsp. spinulosa (Guss.)
Arcang., Sixalix atropurpurea subsp. grandiflora (Scop.)
Soldano & F. Conti, ecc.
In accordo con le categorie adottate da RAIMONDO & al.
(2005) per i taxa esotici della flora siciliana, H. calycinum
va considerata come specie coltivata spontaneizzata (Cs).
LOCALIZZAZIONE E CARATTERI STAZIONALI
BIBLIOGRAFIA
Il popolamento di H. calycinum, costituito da un centinaio di individui insistenti su un’area di circa 30 m2, è stato
rinvenuto nella Sicilia nord-orientale, nel territorio comunale di Ucria (Messina). L’area è caratterizzata, dal punto di
vista pedologico, da suoli a matrice argillo-arenacea. Per la
caratterizzazione climatica dell’area si è fatto riferimento ai
dati termopluviometrici della stazione di Floresta (1250 m
s.l.m.), distante circa 7 km dal sito studiato. La temperatura
media annua è di 10,1 °C, mentre le precipitazione medie
annue raggiungono i 1273,1 mm. Il numero di giorni piovosi è di 103, distribuiti soprattutto nel periodo novembre-febbraio (DURO & al., 1993). Sotto l’aspetto bioclimatico, il territorio in esame rientra nella fascia mesomediterranea con
ombrotipo subumido (BAZAN & al., 2006).
Dal punto di vista vegetazionale la stazione (Foto 2) è
caratterizzata da diverse specie arbustive quali Lonicera
etrusca Santi, Euphorbia ceratocarpa Ten., Rubus ulmifolius Schott, Spartium junceum L., Hypericum hircinum
subsp. majus (Aiton) N. Robson, Sinapis pubescens L. Tra
le specie erbacee rinvenute si ricordano Calamintha nepeta
SPECIMINA VISA
Hypericum calycinum L.
Ucria (Messina), nel bordo strada della SP 139 al km
0+700, in Contrada Pardo, 689 m s.l.m., esposizione Est,
coordinate: 38°03’05’’N – 14°52’59’’E, 16.06.2010, G.
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RINGRAZIAMENTI – Nota effettuata nell’ambito di un
progetto di ricerca finanziato dall’Università degli
Studi di Palermo (ex 60%).
RIASSUNTO – Vengono riportati dati sulla spontaneizzazione in Sicilia di Hypericum calycinum, specie
originaria dell’Europa orientale e Asia occidentale,
coltivata anche in Sicilia per scopi ornamentali.
Vengono richiamati i principali aspetti farmacognostici del genere e, in particolare, di H. calycinum.
Nella stazione di rinvenimento, prossima all’abitato di Ucria (Sicilia nord-orientale), H. calycinum si
riscontra su suolo argilloso-arenaceo subnitrofilo,
in condizioni ambientali mesofile.
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