Luglio 2015 7 Il pensiero della Città Teatro Teatro alla deriva. Il Rostocco, spettacoli in zattera, alle ‘Stufe di Nerone’ D opo la chiusura della stagione teatrale 2014-2015, che ha ospitato artisti e compagnie di tutto il sud Italia o quasi, il Teatro Rostocco non si ferma. Il 12 luglio, infatti, la compagnia acerrana ha calcato per la prima volta la scena del ‘Teatro alla deriva’, una rassegna unica presso le Stufe di Nerone di Bacoli dove gli attori recitano su una zattera in bilico sull'acqua. Lo spettacolo messo in scena è Piccole donne, tratto dall'omonimo romanzo di Louisa May Alcott e vincitore del premio Landieri, Teatro d'impegno civile 2014 come miglior spettacolo per la giuria popolare. Piccole donne non è solo la messa in scena di uno dei più famosi romanzi dell'Ottocento, ma è anche una rivoluzione dell'opera stessa, ricca di una poesia profonda ed evocativa, che tra- sporta gli spettatori e le attrici stesse in una dimensione familiare e avvolgente. Calvino scrisse che “d'un classico ogni rilettura è una scoperta come la prima”, e che “d'un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura”, perché “un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire”: forse solo con questo pensiero si può racchiudere la forza di questo spettacolo, che ha fuso un appassionato senti- mentalismo ottocentesco, a noi tanto lontano, a una poesia, Dea della quale l'uomo ha bisogno come dell'aria, indomita e viva, dando voce a Majakovskij, Neruda, Saffo, Whitman e Dickinson nei corpi e nelle voci di Margaret , la madre, Jo, Beth, Amy e Meg. La regia e la drammaturgia sono state di Ferdinando Smaldone, mentre le attrici che hanno portato la compagnia acerrana sulla zattera di Bacoli sono Paola Guarriello, Noemi Pirone, Chiara Vitiello, Maria Anna Russo, Chiara Mattiacci, con la partecipazione di Francesca Caprio, Valeria Di Capua e Chiara De Cicco. Le ultime tre attrici, tra l'altro, provengono addirittura dai laboratori teatrali del Rostocco stesso. Proprio questi laboratori hanno partecipato, tra il 12 e il 14 giugno, al primo campus teatrale del sud Italia, organizzato dal circuito Aderenze teatrali, di cui il Rostocco è un membro fondatore, in Abruzzo, un'occasione di confronto fra ragazzi e aspiranti attori di tutte le età. E' dalla sua apertura che il Rostocco ha dato vita al suo Laboratorio permanente di ricerca teatrale sulle libere emozioni, diretto da Ferdinando Smaldone, che ogni anno propone un percorso fatto di sacrificio, passione e emozioni, e, soprattutto, uno spettacolo conclusivo, che vede i ragazzi come attori. Quest'anno la data è già decisa: 20 settembre, presso il Teatro Italia. In questa giornata, non solo si terranno tre spettacoli, che spaziano dall'Odissea al Mago di Oz passando per Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes, ma sarà presentata anche la nuova stagione 2015-2016 del Rostocco, che già promette di mantenere costanti gli standard molto alti degli anni precedenti, che hanno portato a calcare il palco acerrano spettacoli come Mutu, vincitore del prestigioso festival di Avignone, e importanti attori. Di sicuro, sapere che la vita culturale di Acerra riesce a mantenersi viva non solo fra le mura della città ma anche fuori fa bene; e sapere che a partecipare alla sua crescita siano anche i ragazzi, che negli ultimi anni sono spesso allontanati dalla bellezza dell'arte, è ancora più bello, e dà ancora un motivo in più a tutti noi per valorizzare l'importanza della cultura. in statici e dinamici. Si definisce rebus statico quello la cui soluzione si ricava dalla semplice denominazione degli oggetti, come nel rebus di Snoopy (fig. 3) dove si vede una pagina di giornale che parla del reato NO commesso dalla persona GI: rea GI; reato NO = reagire a tono. Si definisce rebus dinamico quello che richiede di descrivere una relazione fra le varie chiavi, dicendo quindi com'è o cosa fa un oggetto rispetto all'altro, come nel caso del rebus di Ames (fig. 4) dove un carcerato S è ritratto, triste e girato di spalle, mentre gli altri sono allegri: di schiena S triste reo = dischi e nastri stereo. Negli ultimi decenni, sempre più autori d'enigmistica classica sono andati alla ricerca di metodi innovativi per esprimere le loro chiavi. Sulle riviste accademiche questi rebus trovano terreno fertile proprio per- ché si può provare a creare qualcosa di nuovo e di diverso. È il caso di lavori come quello di Cocò* (fig. 5), in cui un raggio di sole fa capolino fra una selva di grattacieli della città PRI e i cittadini corrono estasiati ad ammirarlo, e in cui l'autrice si rivolge direttamente al sole: a PRI che evento sei, sole! = apriche e ventose isole. Infine, è giusto concludere questo breve riassunto su storia e “regole” (per chiamarle grossolanamente così) del rebus con i due lavori considerati fra i più belli di sempre per complessità, lunghezza e cesura della frase e bellezza della frase finale (fig. 6 e 7): per sé V e RaN dopo colazione lavan i fichi = perseverando poco l'azione la vanifichi di Snoopy e A da Vallardi son estasiate con T rari = ad avallar disonestà siate contrari, di Atlante. Davide Pascarella RUBRICA ENIGMISTICA : «se non lo sai... te lo dico io!», a cura di Davide Pascarella I Rebus I l rebus è uno dei più popolari giochi enigmistici. Presente sulle riviste da quasi un secolo, è uno dei giochi che possono essere ritenuti parte sia dell'enigmistica “popolare” sia di quella “classica”, in base alle tecniche di realizzazione e alla complessità dei ragionamenti con cui viene strutturato di volta in volta. Il rebus, in breve, consiste in una o più vignette (nel caso dello stereoscopico) fotografate o illustrate dalla cui interpretazione viene ricavata una frase risolutiva. Alle illustrazioni possono essere accompagnati dei grafemi, ossia dei caratteri che servono a identificare i soggetti illustrati nel rebus. A volte i grafemi possono essere semplicemente asterischi, che indicano su quali soggetti va incentrata la soluzione, o possono essere addirittura assenti. L'enigmista Briga, considerato il padre del rebus moderno, propose tre criteri per valutare la bellezza di questo gioco enigmistico. Essi costituiscono il cosiddetto triangolo brighiano, e sono: originalità della trovata e coerenza fra le parti del gioco; bellezza e contenuto della soluzione; illustrazione artistica. Sull'ultimo punto c'è tanto da discutere, e soprattutto tanto da fraintendere. Come lo stesso Briga rettificò in seguito, non è la bellezza dell'illustrazione a determinare il valore di un rebus, bensì l'armonia della scena, oltre ovviamente alla prima e alla seconda lettura. Va detto che esistono diversi rebus illustrati appositamente “male”, con errori, cancellature o sviste evidenti: imperfezioni che fanno parte del gioco stesso perché determinanti nella ricerca della soluzione, come nel caso di Guido (fig.1), che sfrutta le ambiguità del disegno rendendo impercettibile se lo sporco presente nella vignetta del suo rebus sia sulla vetrina o sui vestiti dell'uomo, nel lavoro che vede un anziano RI passare davanti a una vetrina P e guardarla: è sporca P o l'avo RI? = espor capolavori. Nel rebus, va sottolineato, non esistono regole. È convenzionalmente accettato che i grafemi vadano letti da sinistra a destra, ma se il gioco lo richiede non c'è alcun motivo per il quale questa convenzione non debba essere stravolta. È un caso celebre il rebus (fig. 2) di Guido che, illustrando quattro gocce cadere da un rubinetto, prevedeva che la lettura avvenisse dal basso verso l'alto: B, U cascan dagli A, T, A = buca scandagliata, perché la prima goccia caduta è quella che si trova più in basso. I rebus si dividono sostanzialmente (fig. 6) (fig.1) (fig. 2) (fig. 3) (fig. 4) (fig. 7) (fig. 5) GIOCHI ENIGMISTICI a cura di Davide Pascarella CRUCIVERBA (D. Pascarella) DEFINIZIONI Orizzontali: 1: Lo è Schettino - 6: Il chicco dell'uva - 10: Gli Zeppelin del rock - 11: L'antico vaso da notte - 14: Un operatore logico - 15: Vi si trova la Repubblica - 16: Cianuro - 17: Lo stato con Montgomery - 18: Fondi strutturali europei - 19: Insetti da miele - 20: Quella di Achille fu funesta 21: La moneta unica - 22: Il grande re di Giudea - 24: Terreni coltivati per produrre olio - 26: La città coi Sassi 28: Un guasto del motore in volo - 29: La penisola spagnola - 31: Scuole dell'infanzia - 32: Sono quattordici nel sonetto - 33: La coppiera degli dèi - 35: Una danza andalusa - 36: Il ruolo di Garrincha - 37: Ripetere, fare ancòra - 40: La bevanda del Darjeeling - 41: I Rolex che si portano al polso - 42: Bismuto - 43: Lo sono Francesco Renga e Bruno Pizzul - 44: L'Intelligence americana 45: Lo sono le mutande appese fuori - 46: Il secondo degli ordini classici Anagramma (9 4 5) Anagramma (8 8) ERI DELINQUENTE DOMICILIATA A LHASA --- --- Crittografia sinonimica (2: 8 2 = 6 6) Crittografia perifrastica (3 3: 1 = 3 4) RO.. IL REGIS.A ANDERSON --- --- Verticali: 1: Il momento culminante - 2: Le Far isole atlantiche - 3: Mendelevio - 4: L'hanno l'occhio e il pianoforte - 5: Antilope del Sahara - 6: L'onda dello tsunami - 7: Insenatura marina - 8: Raganella - 9: Comune ligure - 12: Il figlio di Dedalo - 13: Tediai, scocciai - 15: Annullare, sopprimere - 16: L'area aperta all'interno della scuola 17: Raggio della circonferenza inscritta - 18: Infantile e indisponente - 19: Il terreno coltivabile - 21: Non pagano il fisco - 22: Quelli arabi sono uniti - 23: Il marchio editoriale della RAI - 25: Si calcola sui beni e sui servizi 27: Solvente per smalti - 30: La vittima di Caino - 34: Lo sono i picchi dei monti più antichi - 37: Il fiore detto giaggiolo - 38: Benessere, comodità - 39: Il Piaggio più famoso - 41: Un componimento poetico - 42: Produce penne e accendini - 43: L'antico Do - 44: A noi Rebus (2 1 5 = 4 2 2) ................................ ...................