REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA Ufficio Stampa tel 049 8213923 fax 8218283 e-mail [email protected] COMUNICATO STAMPA 3.7.2012 A Padova, in dialisi a casa L’emodialisi domiciliare è attiva a Padova. L’innovativo servizio è partito alla fine di maggio alla Divisione di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliera, presso l’Ospedale Sant’Antonio di Padova, diretta dal dr. Agostino Naso. Padova è prima nel Nordest ad aver avviato questo programma, che grazie alla tecnologia delle apparecchiature e alla semplicità del loro uso, permette al paziente di eseguire il trattamento a casa. È una cura che si affianca all’emodialisi extracorporea in ospedale e alla dialisi peritoneale. Le nuove apparecchiature per emodialisi domiciliare, dotate di tecnologia di ultima generazione, sono molto più semplici e sicure e consentono di eseguire in autogestione il trattamento al domicilio e in vacanza. La loro disponibilità offre ai pazienti un’alternativa preziosa, capace di evitare loro il peso di recarsi tre volte la settimana in reparto, di migliorare sensibilmente la qualità della propria vita, di ridurre anche i costi relativi alla terapia sostitutiva renale, di agevolare il loro reinserimento sia sociale sia nell’attività lavorativa. Il trattamento di emodialisi domiciliare può essere offerto, quando le condizioni cliniche del malato lo permettono, a una percentuale che oscilla tra il 5 e il 10 % della popolazione dialitica. I pazienti imparano a utilizzare le attrezzature durante un periodo di addestramento in ospedale condotto dal dr. Gianni Carraro, responsabile dell’insegnamento teorico-pratico per l’emodialisi domiciliare; in seguito continuano a essere periodicamente controllati in un ambulatorio appositamente istituito per loro. L’emodialisi domiciliare permette di “mantenere” a domicilio il paziente più a lungo. Se da una lato garantisce standard qualitativi di terapia elevati, dall’altro segue la strada della deospedalizzazione dei pazienti cronici, affinché l’ospedale rimanga luogo di cura per i casi più gravi. Questa nuova opportunità terapeutica permette anche la massima integrazione dei trattamenti sostitutivi renali, assolutamente non in competizione tra loro, in base alle condizioni specifiche cliniche e sociali di ciascun paziente in un determinato periodo della sua vita, assicurandogli il raggiungimento del maggior benessere psico-fisico possibile. visto, si autorizza la diffusione ai media - dr.ssa Luisella Pierobon– CAPO UFFICIO STAMPA - AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA