02 – 10 Aprile 2016
Pellegrini sulla VIA FRANCIGENA – II° Tratto
“Il pellegrino
è una macchina desiderante.
Il cammino è una ginnastica del desiderio”
1
Le piste giuste per raggiungere il “Centro del Labirinto”
Per il cammino verso il centro del Labirinto, che è in ognuno di noi, si possono utilizzare alcuni percorsi; tra i tanti ci
fermiamo su tre in particolare:
1) La CRISI come occasione di crescita
Cos’è una crisi? Il termine crisi deriva dal greco e vuol dire svolta, svolta che a volte può essere decisiva. Una crisi
avviene quando la persona si trova davanti ad un ostacolo alla realizzazione di importanti obiettivi della vita, ostacolo
che sembra difficile da superare con i mezzi abituali. Se vissuta positivamente, la crisi può essere un’opportunità di
crescita, altrimenti può recare forti danni alla persona.
Chi vuole arrivare al centro del labirinto deve imparare a vivere positivamente le crisi della vita, quelle situazioni che ti
bloccano nella indeterminatezza del “cosa fare ora”.
2) Il DESIDERIO - “L’uomo è una macchina desiderante”
Sant’Agostino ha questa fulminante espressione:
“La nostra vita è una ginnastica del desiderio”
E poi spiega come rendere i nostri desideri liberi da forme di vanità.
“Quanti desideri indotti, suscitati da vanità di vario tipo, che forse non sono veri e propri desideri-sogni, ma semplici
voglie, impulsi, attrazioni. La sola voglia, il solo impulso non possono condurmi da qualche parte; il desiderio-sogno,
che pian piano diventa progetto, sì.”
3) Amare la VITA
“La fonte della felicità è la presa di coscienza che è meglio esistere che non esistere”
(Cardinal Jean-Marie Lustiger)
È necessario saper considerare la propria esistenza come un dono, una benedizione, un’occasione propizia.
Questa esistenza! Non un’altra!
Si tratta di aderire alla vita. Non il suo contrario che è evadere. Oggi è facile evadere dall’impegno della vita. Persone
che di fronte alla vita non vi aderiscono; la percepiscono come un peso o una maledizione: non sanno osare di vivere.
Nell’entrare nel labirinto della vita essi vedono solamente gli ostacoli, le difficoltà, preferendo vivere nella loro
quotidiana infelicità piuttosto che affrontare il cammino verso il centro, in quel pellegrinaggio che è il processo di
crescita.
Il cammino è una ginnastica del desiderio
Il desiderio ci spinge a scoprire ciò che ci fa felici; ci fa comprendere che il raggiungimento della mèta desiderata è la
piena realizzazione di sé.
Conversione e desiderio si incontrano nell’intimo della persona, perché è nel cuore dell’uomo la sua verità.
Desiderare, pertanto, è convertirsi alla propria interiorità per contemplare la verità di noi stessi e volere la nostra
felicità, al pari dell’atleta che quotidianamente si allena desiderando di raggiungere per primo il traguardo.
Entra nel tuo cuore, e chiediti quali sono i tuoi desideri.
Intensifica il desiderio e ti accorgerai che sta nascendo in te una forza nuova che ti sollecita all’azione.
Nel desiderio è il significato della tua vita, è la ragione del tuo impegno.
Forse desìderi relazioni più autentiche e riconciliate con chi ti sta vicino.
Forse desìderi una solidarietà concreta, che si fa speranza in tempo di crisi.
Forse desìderi scoprire se c’è un senso in un mondo dominato dal non-senso.
Entra anche tu nel cammino e incontrerai un compagno di viaggio che conosce i tuoi desideri perché li ha fatti suoi e
sulla Croce ha vinto tutto ciò che ti impedisce di essere pienamente uomo.
Nel cammino aumenta la brama di desiderare,
perché al termine della strada la tua gioia sia perfetta.
(don Paolo della Parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesu' – Taranto)
2
Dalla leggenda di San Lorenzo
“Dice la leggenda di San Lorenzo che ogni volta che una stella cade dal cielo s’avvera un tuo desiderio.
La caduta di una stella lascia una traccia brevissima, quasi istantanea nel cielo.
Perché tu possa approfittare di quell’istante è indispensabile che tu tenga sempre pronto un desiderio nell’animo.
Ma non è soltanto nella notte di San Lorenzo che cadono le stelle dal cielo: tutta la vita umana è come una notte di
San Lorenzo. Si propongono all’improvviso occasioni propizie per i tuoi desideri: come? neppure tu lo sai; quelle
occasioni assomigliano a stelle cadenti.
Ma perché tu possa davvero cogliere quelle occasioni, è indispensabile che tu viva ininterrottamente animato da un
desiderio, o da molti desideri”.
L’uomo «moderno»
Una leggenda dei nostri giorni narra di un uomo «moderno» che si era smarrito nel deserto. L’implacabile arsura del
sole l’aveva ben presto ridotto a uno stato di grave disidratazione. Fu proprio allora che vide, a una certa distanza,
un’oasi.
«Ah, ecco una fata morgana - pensò tra sé - un miraggio, che si fa beffe di me. In realtà lì non c’è proprio nulla».
Si spinse più vicino all’oasi, ma essa non scomparve, anzi egli riuscì a vedere sempre più distintamente le palme da
datteri, l’erba e soprattutto l’acqua sorgiva. «È ovvio che si tratta della sindrome dell’affamato/assetato, che si sta
facendo beffe del mio cervello mezzo andato - pensò -. In uno stato come il mio sono facili simili fantasie! Adesso
arrivo perfino a sentire l’acqua gorgogliare... Un’allucinazione uditiva. Com’è crudele la natura!».
Qualche tempo dopo due beduini lo ritrovarono morto. «Riesci tu a capirci qualcosa? - chiese uno dei due all’altro -. I
datteri gli crescono a un palmo dalla bocca. È morto di fame e di sete proprio vicino alla sorgente. Cosa potrà
significare?». L’altro gli rispose scuotendo la testa: «Era un uomo moderno... si fidava solo di quello che sapeva!».
BENEDIZIONE ALL’INIZIO DEL PELLEGRINAGGIO
Dio onnipotente e misericordioso,
tu provvedi a chi ti ama e sempre e dovunque
sei vicino a chi ti cerca con cuore sincero;
assisti i tuoi figli nel pellegrinaggio
e guida i loro passi nella tua volontà,
perché, protetti dalla tua ombra nel giorno
e illuminati dalla tua luce nella notte,
possano giungere alla meta desiderata.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
3
La CRISI come occasione di crescita -1La nostra lotta con Dio
Sabato 2 Aprile
Vercelli - Palestro
Genesi 32, 4-32
Poi Giacobbe pregò: «O Dio dei miei padri, Dio di Abramo e Dio di Isacco, o Signore! Tu mi hai detto: “Ritorna al tuo
paese, ai tuoi parenti, e io farò in modo che tutto ti vada bene”. Io non sono degno di tutti i favori che hai fatto con
grande fedeltà a me, tuo servitore. Non avevo che il mio bastone quando ho attraversato il Giordano e ora me ne
ritorno con questi due gruppi. Salvami dalla mano di mio fratello Esaù, perché ho paura di lui. Temo che egli venga e
uccida me, le donne e i bambini. …».
Poi diede quest’ordine al primo servitore: «Quando mio fratello Esaù ti verrà incontro e ti chiederà: “Di chi sei servo?
Dove vai? E di chi è questo bestiame che spingi davanti a te?”, tu risponderai: Io sono di Giacobbe, tuo servitore. E
questo bestiame è un regalo che egli fa al mio signore Esaù. Ecco, lui stesso viene dietro di noi».
Pensava infatti: «Io lo calmerò prima con il regalo che mi precede, poi mi presenterò a lui. Allora, forse, mi farà buona
accoglienza!»…
Nel corso della notte egli si alzò, prese le due mogli, le due serve e gli undici figli e fece loro passare il guado dello
Iabbok, con tutti i suoi averi.
Giacobbe rimase solo, e uno sconosciuto lottò con lui fino allo spuntar dell’alba. Quando costui vide che non poteva
vincere Giacobbe nella lotta, lo colpì all’articolazione del femore, che si slogò, e disse: “Lasciami andare perché già
spunta l’alba.”
Giacobbe rispose: “Non ti lascerò andare se prima non mi avrai benedetto”.
Quello chiese: “Come ti chiami?” - “Giacobbe” egli rispose.
L’altro disse: “Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché tu hai lottato contro Dio e contro gli uomini e hai
vinto”.
Giacobbe gli domandò: “Dimmi, ti prego, qual è il tuo nome?”
L’altro gli rispose: “Perché mi chiedi il mio nome? — e diede la sua benedizione a Giacobbe”.
Giacobbe disse: «Ho veduto Dio a faccia a faccia e non sono morto!». Perciò chiamò quel luogo ‘Penuèl’ (A faccia a
faccia con Dio). Il sole stava sorgendo quando Giacobbe, zoppicando all’anca, lasciò Penuèl.
La CRISI come occasione di crescita -2I nostri dubbi di fede
Dal Vangelo secondo Giovanni
Domenica 3 Aprile
Palestro - Mortara
(Gv 20, 19-31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli
per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il
fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e
disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non
perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli:
«Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito
nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse,
stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua
mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio
Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati
scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
4
Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì
per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno
secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi
vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli
apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono l'infimo
degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho
perseguitato la Chiesa di Dio…
Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede.
(San Paolo - 1Corinzi 15…)
La CRISI come occasione di crescita -3La nostra fatica nella conversione
Dal Vangelo secondo Giovanni
Lunedì 4 Aprile
Mortara - Garlasco
(Gv 3, 1-8)
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse:
«Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se
Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall'alto, non può vedere il regno
di Dio».
Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo
di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può
entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non
meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove
viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Dal Vangelo secondo Matteo
(5,21-48)
Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non uccidere: chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale".
Ma io vi dico: chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto a suo fratello: "Raca"
sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: "Pazzo!" sarà condannato alla geenna del fuoco…
Voi avete udito che fu detto: "Non commettere adulterio".
Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore…
Voi avete udito che fu detto: "Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico".
Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è
nei cieli; poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Se infatti
amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri
fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto? Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il
Padre vostro celeste.
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L’uomo è una macchina del DESIDERIO -1Il desiderio di ascoltare “Buone Notizie”
Martedì 5 Aprile
Garlasco - Pavia
Dal Vangelo secondo Matteo
(13,16-17)
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano.
In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e
ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
Salmo 84
L'anima mia anela e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova una casa e la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi.
Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio e ha le tue vie nel suo cuore.
«In una grande città, qualcuno, forse un credente, aveva scritto:
“Dio è la risposta”
Qualche tempo dopo un’altra mano aveva aggiunto:
“Si, ma qual’era la domanda?”»
L’uomo di oggi non sa cercare, non sa porsi domande. Non sente (o non vuole sentire) la nostalgia della Verità; la
conseguenza è una vita alla quale manca sempre qualcosa.
Raggiungere il “Centro del Labirinto” è raggiungere l’uomo nelle sue più profonde radici e portarlo al di là di se stesso,
a renderlo capace di accogliere quel “di più” che è la fede.
La vita cristiana è “esperienza di un vuoto”, manca qualcosa o meglio, Qualcuno che è più grande e non è ancora
venuto.
Il Pellegrino è “forestiero rispetto a Dio”: la consapevolezza umile e sincera di non vedere ancora il nostro Dio, di non
possederlo totalmente, eppure questo Ignoto è la nostra vita, ciò che ci fa vivere, ciò che ci spinge.
Il Pellegrino è “Forestiero rispetto agli uomini”: è la tensione verso un amore che ancora non riempie tutte le cose
ma che si sente come il destino ultimo di tutte le cose e di tutti gli esseri: questo ci porta a suggerire alle persone che
incontriamo di non porre una stabile dimora su questa terra perché la meta è altrove.
L’uomo è una macchina del DESIDERIO -2Il “Padre Nostro”: i desideri di Gesù
Dal Vangelo secondo Giovanni
Mercoledì 6 Aprile
Pavia – Santa Cristina
(Gv 3, 16-21)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque
crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare
il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già
stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro
opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano
riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in
Dio».
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Dal Vangelo secondo Luca
(Lc 11, 1-10)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a
pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto
da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la
porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si
alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve
e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto».
L’uomo è una macchina del DESIDERIO -3I desideri della carne e quelli dello spirito
Lettera ai Galati
Giovedì 7 Aprile
Santa Cristina – Orio Litta
(5,6-26)
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne.
La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a
vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie,
discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi
preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio.
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé;
contro queste cose non c'è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello
Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli
altri.
Dal Vangelo secondo Giovanni
(Gv 6, 1-15)
Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché
costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere.
Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e
due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si
misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto
ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto».
Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel
mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
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Amare la VITA -1Un nuovo stile di vita, nuovi orizzonti…
Venerdì 8 Aprile
Orio Litta - Piacenza
La vita della comunità
(At 2, 42-47)
Essi ascoltavano con assiduità l'insegnamento degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla Cena
del Signore e pregavano insieme.
Dio faceva molti miracoli e prodigi per mezzo degli apostoli: per questo ognuno era preso da timore. Tutti i credenti
vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano. Vendevano le loro proprietà e i loro beni e
distribuivano i soldi fra tutti, secondo le necessità di ciascuno.
Ogni giorno, tutti insieme, frequentavano il Tempio. Spezzavano il pane nelle loro case e mangiavano con gioia e
semplicità di cuore. Lodavano Dio ed erano ben visti da tutta la gente.
Di giorno in giorno il Signore aggiungeva alla comunità quelli che egli salvava.
“Parlate ai giovani di Dio in quanto fonte del vero: tutti dormono. Parlate di Dio come esempio di moralità:
tutti sono di cattivo umore. Ma mostrate che Dio è bello nella sua Bibbia, nella sua creazione, nel l'uomo,
nella coppia, in Gesù, nelle opere d'arte, nelle icone… Mostrate loro il bello in Dio dicendo che egli è la
bellezza stessa: non ci sarà resistenza"
(cardinale Danny Mills)
Non vi è niente di più bello che essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, da Cristo. Non vi è
niente di più bello che conoscere Lui e comunicare agli altri l’amicizia con Lui.
(Benedetto XVI)
La società tecnologica ha potuto moltiplicare le occasioni di piacere, ma essa difficilmente riesce a procurare
la gioia.
Perché la gioia viene d'altronde. È spirituale.
Il denaro, le comodità, l'igiene, la sicurezza materiale spesso non mancano; e tuttavia la noia, la malinconia,
la tristezza rimangono sfortunatamente la porzione di molti.
(Paolo VI - Gaudete in Domino)
Amare la VITA -2Volti da risuscitati
Paolo e Sila liberati dal carcere
Sabato 9 Aprile
Piacenza – Fiorenzuola
(At 16, 25-34)
Verso mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni di lode a Dio. Gli altri carcerati stavano ad ascoltare.
All'improvviso ci fu un terremoto tanto forte che la prigione tremò fin dalle fondamenta. Tutte le porte si
spalancarono di colpo e le catene dei carcerati si slegarono.
Il carceriere si svegliò e vide che le porte della prigione erano aperte: pensò che i carcerati fossero fuggiti. Allora prese
la spada e stava per uccidersi. Ma Paolo gli gridò con tutta la voce che aveva: “Non farti del male! Siamo ancora tutti
qui!”.
Il carceriere chiese una lanterna, corse nella cella di Paolo e Sila, e tutto tremante si gettò ai loro piedi. Poi li condusse
fuori e domandò loro: “Signori, che cosa devo fare per essere salvato?”
Essi risposero: “Credi nel Signore Gesù. Sarai salvato tu e la tua famiglia.”
Quindi, Paolo e Sila annunziarono la parola del Signore al carceriere e a tutti quelli di casa sua.
Egli li prese in disparte, in quella stessa ora della notte, e curò le loro piaghe. Subito si fece battezzare, lui e tutta la sua
famiglia. Poi li invitò a casa sua e offrì loro un pranzo, e insieme con tutti i suoi fece festa per la gioia di aver creduto in
Dio.
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“Come aiutare le persone che evadono dalla vita, che non vi aderiscono, percependola come un peso o una
maledizione: che non sanno osare di vivere?
Nell’entrare nel labirinto della vita essi vedono solamente gli ostacoli, le difficoltà, preferendo vivere nella loro
quotidiana infelicità piuttosto che affrontare la necessaria sofferenza che il processo di crescita esige…? Come aiutare
queste persone?”
“È necessaria una pastorale per osmosi, cioè una pastorale che consiste nel comunicare, attraverso il proprio
comportamento, che la vita vale la pena di essere vissuta, perché è preziosa anche se fragile, che è bella non solo nei
suoi momenti esaltanti ma anche nella sua quotidianità, che non perde della sua grandezza neppure nei momenti più
tragici…”.
“Volti da risuscitati, bisogna mostrare, volti da risuscitati!”.
(Angelo Brusco)
Amare la VITA -3Ubriachi di gioia: Gesù è risorto!
Pietro annunzia la risurrezione di Gesù
Domenica 10 Aprile
Fiorenzuola - Fidenza
(At 2, 14-24)
Allora Pietro si alzò insieme con gli altri undici apostoli. A voce alta parlò così: “Uomini di Giudea e voi tutti che vi
trovate a Gerusalemme: ascoltate attentamente le mie parole e saprete che cosa sta accadendo. Questi uomini non
sono affatto ubriachi, come voi pensate, - tra l'altro è presto: sono solo le nove del mattino. - Si realizza invece quello
che Dio aveva annunziato per mezzo del profeta Gioele.
Ecco - dice Dio - ciò che accadrà negli ultimi giorni:
manderò il mio Spirito su tutti gli uomini:
i vostri figli e le vostre figlie saranno profeti,
i vostri giovani avranno visioni,
i vostri anziani avranno sogni.
Su tutti quelli che mi servono, uomini e donne,
in quei giorni io manderò il mio Spirito
ed essi parleranno come profeti.
Farò cose straordinarie lassù in cielo
e prodigi quaggiù sulla terra:
sangue, fuoco e nuvole di fumo.
Il sole si oscurerà
e la luna diventerà rossa come il sangue.
prima che venga il giorno grande e glorioso del Signore.
Allora, chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo.
Uomini d'Israele, ascoltate ciò che sto per dire. Gesù di Nàzaret era un uomo accreditato da Dio per voi con miracoli,
con prodigi e con segni. È stato Dio stesso a compierli per mezzo di lui fra voi. E voi lo sapete bene!
Quest'uomo, secondo le decisioni e il piano prestabilito da Dio, è stato messo nelle vostre mani e voi, con la complicità
di uomini malvagi, lo avete ucciso inchiodandolo a una croce.
Ma Dio l'ha fatto risorgere, liberandolo dal potere della morte.
Era impossibile infatti che Gesù rimanesse schiavo della morte”.
9
L’anti-decalogo di Nietzsche (“Così parlò Zarathustra”)
1.
2.
3.
4.
in tutto ciò che accade non c’è alcun senso;
col divenire non si giunge a nulla;
quindi non c’è nessun valore e nessuna risposta al perché delle cose e dei fatti;
Dio stesso (o meglio la sua idea) è morto e lo ha assassinato il mondo moderno, avendolo rimpiazzato con il
“Cogito” (Cartesio), con il “Sentimento” o il “Bisogno pratico” (Kant) e con “l’Idea” o “Io assoluto” (Hegel);
5. l’esistenza di Dio non è un ente reale, ma è il bisogno o la necessità che ha la coscienza dell’uomo di autoingannarsi per potere vivere anche se non vi è nessuno scopo di farlo e sopportare l’insensatezza
dell’esistenza;
6. la menzogna (Dio, l’essere, la ragione, il bene, il fine) è necessaria per continuare a vivere, essendo una sorta
di fuga o di oppio di fronte al non-senso del mondo;
7. le azioni umane in sé non hanno alcun valore, siamo noi che lo diamo loro a seconda dei nostri gusti;
8. dunque non esiste una legge morale oggettiva e reale, ma solo soggettiva o della situazione;
9. perciò non esistono azioni malvagie in sé;
10. la cosa migliore sarebbe non essere mai nato, essere nulla, (che è lo stesso desiderio dei dannati nell’inferno:
infatti quando si sprofonda nel nichilismo la vita diventa una specie di inferno).
Sono i due grandi miracoli della mia vita.
Miracoli che mi riempiono di stupore, gioia e gratitudine.
Essere venuto a questo mondo è per me la cosa più meravigliosa di questo mondo.
La vita mi è stata data gratis. Qualcuno l'ha pensata e me l'ha donata.
La seconda cosa straordinaria è che la vita mi è stata anche conservata. Per molto tempo.
La solitudine, lo smarrimento, la paura derivano dalla mancanza di rapporto con l'Altro.
Se la vita non è relazione, è solitudine;
se non è dialogo, è mutismo;
se non è gioiosa, è noiosa;
se non è impegno, è inerzia;
se non è creativa, è ripetitiva;
se non è passione per la vita, diventa paura della morte.
(fra Bernardino della Romita)
Quella dell'uomo è una forma di esistenza che si basa sul desiderio.
Ciò che desideriamo all'inizio ci attrae moltissimo ed in modo esclusivo e totalizzante.
Tuttavia appena abbiamo ottenuto l'oggetto desiderato, su di esso la luce si spegne; il desiderio, che invece rimane
ingigantito, si sposta sempre più in là riaccendendosi su un altro oggetto. Il desiderio è più bello dell'oggetto desiderato;
perché il desiderio non si esaurisce mai nell'oggetto. Il desiderio serve a costruire legami con le persone…
"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi
perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale
maniera che non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero non morire mai
e muoiono come se non avessero mai vissuto."
(Dalai Lama)
La dimensione del pellegrinaggio «che tu creda oppure no, è un modo per camminarti dentro, per riattraversare un
tuo privato. L’umanità ha sempre cercato questa dimensione. Meditare su una colpa, perfino un delitto, un tempo.
Adesso su un passaggio di vita, su una domanda che ti poni».
(David Riondino)
Mi sentirei di dirti che il viaggio cambia un uomo
e il punto di partenza sembra ormai così lontano.
La meta non è un posto ma è quello che proviamo
e non sappiamo dove né quando ci arriviamo.
(Marco Mengoni)
10
Riflessioni: “AMA la VITA" – Madre Teresa di Calcutta
INNO ALLA VITA
Ama la vita così com'è. Amala pienamente, senza pretese;
Amala quando ti amano o quando ti odiano,
Amala quando nessuno ti capisce, o quando tutti ti comprendono.
Amala quando tutti ti abbandonano, o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto, o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso o quando sembra non averlo nemmeno un pò.
Amala nella piena felicità, o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte, o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura, o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri e le enormi soddisfazioni;
Amala anche per le piccolissime gioie.
Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
Amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore. Non vivere mai senza vita!
La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, conservala.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, vivila.
La vita è una gioia, gustala.
La vita è una croce, abbracciala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è pace, costruiscila.
La vita è felicità, meritala.
La vita è vita, difendila.
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!
BENEDIZIONE AL TERMINE DEL PELLEGRINAGGIO
Benedetto sei tu, Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai scelto tra tutte le nazioni
un popolo a te consacrato e dedito alle opere buone;
tu hai toccato il cuore dei tuoi fedeli perché aderiscano a te
con nuovo impegno e fervore: effondi su di loro l’abbondanza delle tue benedizioni
perché rientrando alle proprie case proclamino con gioia, in parole e in opere, le tue meraviglie.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
"Desiderare = volgere lo sguardo verso le stelle"
“Ieri è memoria, domani è desiderio,
oggi è dono”
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