52 GIOVEDÌ 9 LUGLIO 2009 L’ECO DI BERGAMO ➔ Spettacoli «Il mostro di Firenze», fiction efferata Colpi di pistola, coltellate, corpi straziati. E troppo sangue. Fox Crime ha presentato in anteprima «Il mostro di Firenze», serie in sei puntate (prodotta per Fox Channels Italy) in onda in autunno. Diretta da Antonello Grimaldi, la serie si annuncia efferata. Ripercorre uno dei fatti di cronaca nera più inquietanti: otto giovani coppie persero la vita (tra il 1968 e il 1985), trucidate nel Fiorentino. È la sera di Laura Pausini L’atteso concerto all’Arena della Fiera, già venduti novemila biglietti Non è prevista pioggia. Il Comune vieta vendite ambulanti nella zona ■ Laura c’è. E stasera sale sul palco dell’Arena estiva della Fiera di Bergamo in via Lunga. Per la prima volta arriva in città per una data del Pausini World Tour 2009. Biglietterie aperte dalle 15,30, apertura cancelli alle 19, inizio concerto alle 21, quando la cantante romagnola intonerà Mille braccia, la prima delle ventidue canzoni che canterà dal vivo. Ad ora sono stati venduti novemila biglietti, ma gli organizzatori (il Comune di Bergamo, Promoberg Ente Fiera, Spm Eventi) sperano di andare oltre il tetto auspicato dei diecimila paganti. Non è affatto impossibile. LA STELLA DELL’ESTATE A BERGAMO Del resto Laura è abituata ai grandi numeri ed è lei la stella di questa nostra estate pop. Ieri sera la Pausini ha cantato a Locarno, in Piazza Grande, domani ripartirà per Napoli. Non è previsto il pernottamento in città. La cantante è attesa nel pomeriggio, dovrebbe arrivare in auto dalla Svizzera. Non è detto che prenda parte alle prove, con il gruppo, dipende dall’orario di arrivo. In ogni modo sarà sul grande palco allestito nel piazzale retrostante la Fiera campionaria. Tribune esaurite, posti in piedi ancora disponibili. Laura ha tenuto ad avere tanta gente sotto il palco, perché la forza di uno spettacolo nasce anche dall’entusiasmo del pigia pigia. Nessuna richiesta particolare per il camerino, nessuna bizzarria da grande star, la Pausini chiede soltanto di essere lasciata sola una decina di minuti prima del concerto. In quel lasso di tempo si carica, vince il timore del palco e si concentra per dar vita con tutte le sue forze allo show. IL PALCO È MONUMENTALE Il palco è monumentale, simile ma non del tutto uguale a quello del tour invernale. C’è anche una piccola pedana che avanza tra il pubblico e dunque avvicina la cantante alla gente. Il resto è architettura d’interni da grande palco pop, con lampade a goccia, illuminazione spettacolare, la band sistemata su piani diversi. Laura al centro. In caso di maltempo il concerto si tiene ugualmente, preferibile un mantello antipioggia all’ombrello. I siti meteo però, al momento, annunciano tempo clemente, persino bello. L’ideale per una festa popolare a base di canzoni d’alta classifica. In scena la Pausini è accompagnata da una band di otto elementi: Paolo Carta alla chitarra – il compagno della cantante a cui è affidata anche la direzione musicale –, Gabriele Ferini altra chitarra, Emiliano e Matteo bassi, rispettivamente batteria e basso, Bruno Zucchetti alle tastiere, con la seconda linea di voci assicurata da Roberta Granà, Emanuele Cortesi e Gianluigi Fazio. TOUR MONDIALE MADE IN ITALY Il tour mondiale è made in Italy al 100 per cento. Palco, backstage, look sono rigorosamente italiani. Il concepimento del design dello spettacolo è a cura di Francesco De Cave e Luigi Vellario. Il visual show è stato ideato con quattro schermi in movimento. Un altro schermo grande fa da fondale al palco. L’artista veste abiti in stile glam rock disegnati appositamente per lai da Giorgio Armani. Musicisti e coristi vestono abiti Emporio Armani. Per i suoi abiti Laura ha scelto, complice lo stylist Francesco Federico, i toni del nero brillante, lucido e del verde acqua. In scaletta le canzoni dell’ultimo album Primavera in anticipo, un medley «rock» verso l’inizio del concerto e un medley «soft» verso la fine; poi le cover e gli hit che hanno reso ineguagliabile la popolarità della Pausini. Nata a Solarolo (Ravenna) nel 1974, cantante e compositrice pop, interprete di canzoni melodiche su ritmi latini (La solitudine, 1993; Le cose che vivi, 1996; Surrender, 2003; Live in Paris, 2005), la Pausini è stata la prima italiana a vincere il Grammy, nel 2006. IL PROVVEDIMENTO DI PALAFRIZZONI Vista la grande affluenza di pubblico prevista, per evitare complicazioni di sorta nelle zone limitrofe alla Fiera, la Direzione territorio e ambiente del Comune ha emanato il divieto di vendita di ogni merce da parte di ambulanti, dalle 6 di oggi per 24 ore. IIIII «STELLE D’ESTATE» CONTINUA «Barbiere» e «Grease» «Stelle d’Estate» all’Arena estiva della Fiera di Bergamo in via Lunga continuerà anche dopo l’atteso conderto di Laura Pausini, Mercoledì 15 luglio sarà la volta dell’opera lirica con «Il barbiere di Siviglia» di Gioachino Rossini, una scelta pensata per far avvicinare il grande pubblico a questo genere musicale, ritenuto di nicchia, ma in grado di intrigare anche i neofiti. La rassegna «Stelle d’Estate» terminerà poi lunedì 20 luglio con il musical «Grease», un’esplosione di energia e divertimento sulle note del rock’n’roll degli anni Cinquanta. La rappresentazione dell’opera lirica «Il barbiere di Siviglia» è tra le novità del programma 2009. È chiaro che non siamo al «Regio» di Parma e non c’è da aspettarsi l’acustica dei grandi teatri italiani, ma l’operazione è pensata in termini divulgativi, per dare a tutti, o a molti, l’occasione di ascoltare e vedere un classico del melodramma italiano sotto le stelle. Lo spettacolo è dedicato ai melomani, ma soprattutto a chi intende avvicinarsi per la prima volta a questo genere musicale che, tradizionalmente, trova la sua dimensione altrove. La rassegna «Stelle d’Estate» si concluderà invece con uno spettacolo dedicato ai giovani e alle famiglie, invitati il 20 luglio ad assistere alla nuova edizione del musical «Grease», interpretato dalla Compagnia della Rancia. L’edizione è nuova, la storia è sempre quella e narra le romantiche vicende dei due protagonisti, Danny e Sandy, tra rock’n’roll, amori e brillantina, per una serata tutta da ballare e cantare. «STELLE D’ESTATE» Stasera all’Arena estiva della Fiera di Bergamo arriva Laura Pausini Ugo Bacci Il festival estivo al traguardo stasera con «Hafla» della compagnia Oriental Fusion. Coreografie di Malika Ferhat Suggestioni dall’Oriente per la danza al Teatro Sociale ■ Dopo la danza classica, quella contemporanea, l’hip hop e il teatro gestuale, saranno le sonorità e le movenze del mondo orientale a chiudere la 21.a edizione del Festival Danza Estate. Un festival impreziosito quest’anno dalla cornice che lo ha ospitato, il Teatro Sociale in Città Alta, e che ha portato all’attenzione del pubblico, oltre a Play, il nuovo spettacolo della prestigiosa compagnia Kataklò, anche altre coreografie ricche di suggestioni e spunti di riflessione. Tocca questa sera alla compagnia Oriental Fusion di Malika Ferhat far calare il sipario. Fondata nel 2004, esplora i linguaggi di molte danze del mondo arabo. Unisce lo stile orientale, tribal bellydance, etno-fusion, etniche classiche, di tradizione mediorientale e di espressione contemporanea. Sul palco del Sociale la compagnia presenta Hafla, letteralmente «la festa», uno spettacolo creato in occasione di questo festival che propone i ritmi, gli stili e le atmosfere della danza orientale interpretati con un intreccio La compagnia Oriental Fusion in scena di tradizione, ma anche in chiave personale e intimista. «Non mi piace narrare qualcosa – spiega la coreografa Alessandra Centonze, in arte Malika Ferhat, che sarà sul palco insieme ad altre quattro artiste – preferisco creare atmosfere che diano emozioni e che si limitino solo a suggerire quello che voglio esprimere». Hafla è la festa nel mondo arabo ed è vissuta in modo separato da uomini e donne: «Questo – prosegue Alessandra Centonze – fa sì che tra le donne si sviluppi un’atmosfera di solidarietà. Solidarietà che esiste anche nel mondo femminile occidentale, ma che da noi, a differenza appunto dell’Oriente, non ha un luogo di espressione istituzionalizzato. La danza orientale – sottolinea la coreografa – è una danza etnica dalle origini antiche, cresciuta nei cortili del mondo arabo come danza di aggregazione, diffusa e contaminata dal peregrinare degli zingari, filtrata dall’occhio romantico dell’orientalismo occidentale. Arriva a noi come danza di aggregazione, femminile, rotonda ed elegante, una danza complessa e virtuosa, che dà spazio all’espressività individuale». Nella prima parte dello spettacolo si vedranno i preparativi della festa, nella seconda parte, con la musica dal vivo del trio Nadir, ci sarà la festa vera e propria: «Ci sarà molta improvvisazione, anche perché così è la danza orientale. La coreografia in realtà è solo un canovaccio all’interno del quale il danzatore si esprime liberamente». Il trio Nadir, grazie alle sonorità del liuto, del violino e delle percussioni, propone un repertorio magrebino, il cantante è di Casablanca, con commistioni arabo-andaluse. Inizio dello spettacolo alle 21,30, i biglietti sono in vendita in teatro a partire dalle 19 al prezzo di 15 euro l’intero, 12 euro il ridotto. IIIII LO SPET TACOLO « AUX PIEDS DE L A LET TRE» Teatro-danza e psichiatria I cento colpi del Campanone a sottolineare l’ironia inquietante degli attori in scena al Teatro Sociale con «Aux pieds de la lettre», lo spettacolo di teatro-danza della compagnia «Dos a Deux». Come di consueto il Festival Danza Estate anche quest’anno ha proposto un momento dedicato più al teatro vero e proprio che alla danza o al teatro-danza. «Aux pieds de la lettre», che ha visto sul palco del Sociale in veste di attori gli stessi coreografi Artur Ribeiro e André Curti, è rappresentazione teatrale a tutti gli effetti, dalla scrittura drammaturgica, alla capacità interpretativa degli attori, all’uso degli oggetti in scena. «Aux pieds de la lettre» racconta in modo delicato, ma al tempo stesso inquietante, le ossessioni di due pazzi (lo spettacolo infatti è il risultato di due anni e mezzo di ricerca in un ospedale psichiatrico nell’hinterland parigino): uno trascrive su carta ciò che crede di sentire e usa il compagno come macchina per scrivere, l’altro è ossessionato dalla pulizia, in particolare dei piedi. Le loro giornate sono scandite dal suono di un campanello che annuncia di volta in volta l’arrivo delle medicine o il sopraggiungere della notte. Una notte che sembra essere l’unico momento di riposo nella giornata convulsa dei due, ma anche il sonno si rivela ben presto popolato degli stessi incubi del giorno. Sul palco, oltre ai due attori, pochi oggetti, una scala, che conduce forse alla liberazione dalla segregazione, e un tavolo, vero elemento scenico che si trasforma di volta in volta in una gabbia, in un letto, in una casa. Ed è proprio grazie a questo «tavolo» che i due troveranno la libertà a bordo di una barca che li conduce lontano dal loro confinamento e forse dalla loro stessa pazzia. T. S. Tiziana Sallese Molti europei, inglesi ma anche olandesi e spagnoli. Tra gli italiani più curiosi che appassionati Jacko, fan in partenza. Mistero sulla sepoltura ■ I fan di Michael Jackson lasciano Los Angeles: all’aeroporto internazionale l’altra sera si intravedevano i braccialetti che hanno consentito ai più fortunati di assistere alla commemorazione pubblica. «È stato emozionante: la gente piangeva, era triste ma allo stesso tempo si sentiva baciata dalla fortuna per poterci essere», ha raccontato al telefono un ragazzo americano mentre attendeva il suo volo per tornare a Dallas. Madre, figlia e nipote sono invece di rientro a New York. Con magliette e spille aspettano per ore un volo in ritardo: loro allo Staples Center non sono entrate, ma volevano essere presenti a tutti costi, essere il più vicino possibile al «Re del pop». Una coppia di italiani, Sara e Marco, confessa, in aeroporto, di aver tentato l’ingresso ma senza esito: «Ci hanno chiesto 250 dollari a biglietto. Sinceramente 500 dollari in due, e proprio alla fine della nostra vacanza, era troppo. Siamo però rimasti in attesa fuori, in un’at- mosfera un po’ surreale: l’unico giro che alla sua famiglia e al gossip. Una coperabbiamo fatto in città, dove eravamo di tura che – alcuni americani per le strapassaggio, è stato per andare a vedere la de di Los Angeles – hanno criticato aspramente: «È finita, ora speriamo che stella su Hollywood Boulevard». Di europei a Los Angeles per Jackson la tv cambi argomento, non ne posso c’erano molti, soprattutto inglesi. Ma an- più», dice un ragazzo di colore, che da giorni – spiega – evita deliche olandesi, spagnoli. «Gli beratamente di avvicinarsi americani se ne sono accorti negli ultimi giorni di Mi- Tra gli americani a Downtown Los Angeles, dove si trova lo Staples Cenchael Jackson, noi l’abbiaper le strade ter. Ma alcuni italiani a Los mo sempre amato di più», di Los Angeles Angeles solo per il «Re del racconta una ragazza belga, pop» ci sono andati. Sono giunta in città per solo 50 critiche partiti da Milano, hanno fatore. «Il tempo necessario per l’enorme to scalo a New York e «doper toccare tutti i posti stopo un viaggio pesantissirici. Ora torno a Bruxelles», copertura tv mo», come lo hanno definiracconta. Diversi anche gli dell’evento to, sono arrivati. La prima italiani, soprattutto curiosi loro tappa d’obbligo è stata in vacanza in California. Anche se disinteressati all’evento, han- Encino, poi Carolwood Drive 100, nei no curiosato nei pressi dell’arena, attrat- pressi di Beverly Hills, presso la casa doti dalla massiccia copertura televisiva ve Michael Jackson è deceduto improvdedicata a Michael Jackson: da giorni visamente lo scorso 25 giugno. «Sono ogni stazione televisiva dedica ripetuti venuta qui anche lo scorso dicembre, ma servizi televisivi alla vita del cantante, tutto era diverso: il cancello restava aper- to per ore senza nessuna intrusione», racconta una ragazza che arriva dall’hinterland milanese, accompagnata da un amico-fan, Stefano, un ragazzo romeno che vive in Italia da decenni e lavora in una fabbrica. «Avevo il biglietto per il concerto di Londra per la fine di agosto. Non avrei mai pensato di trovarmi qui, ora», afferma con le lacrime agli occhi e guardando in cagnesco le televisioni: «Se mi riprendono mentre mangio non so cosa gli faccio». Con loro anche un’altra ragazza che, in uno zaino, ha raccolto tutti i messaggi dei suoi amici e conoscenti fan e li ha depositati a Neverland, Encino e Beverly Hills. A Los Angeles si sono fermati una settimana. Intanto è ancora mistero sul luogo in cui sarà sepolta la salma di Michael Jackson. Le ipotesi iniziali che indicavano come Forest Lawn, il cimitero della star di Los Angeles, il luogo scelto, sono state smentite dal certificato di morte di Jacko in cui si parla solo di «luogo temporaneo». Fan allo Staples Center di Los Angeles per l’ultimo saluto a Michael Jackson (foto LaPresse)