Capitolo 13 Concorrenza imperfetta: oligopolio e conc.monopolistica Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl LE FORME DI MERCATO FINORA ¾ Concorrenza perfetta: la singola impresa affronta una curva di domanda individuale perfettamente elastica ¾ Monopolio: la singola impresa affronta l’intera curva di domanda del settore. ¾ In entrambi i casi, l’impresa non tiene conto del comportamento delle altre imprese. ¾ In un caso perché essendo price-takers non ne avrebbero motivo (e si ipotizza che siano molte). ¾ Nell’altro perché non ci sono altre imprese. Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl OGGI e DOMANI ¾Le forme di mercato intermedie. ¾1) Oligopolio ¾2) Concorrenza monopolistica ¾Prima di questo: ¾Rafforziamo la nostra introduzione alla teoria dell’interazione strategica (=teoria dei giochi) Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl 1) PASSI AVANTI IN TEORIA DEI GIOCHI ¾ Gli elementi caratterizzanti un gioco sono: – i giocatori partecipanti al gioco (n) – le strategie a disposizione dei giocatori (s) – i payoff associati alle combinazioni di strategie (Π) ¾ Alcuni giochi, come il dilemma del prigioniero, sono caratterizzati dalla presenza di una strategia dominante ¾ Una strategia dominante consente ai giocatori di ottenere il payoff più elevato possibile indipendentemente dalle scelte degli altri giocatori. Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾Cioè la mia strategia è dominante se è la migliore per me indipendentemente da quella scelta dall’altro. ¾Era così per il dilemma del prigioniero. Vediamo un’applicazione economica del dilemma. Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Dilemma del prigionierio in economia ¾Curva di domanda di mercato: ¾P = 20 – Q ¾Struttura di costi dell’impresa ¾MC = 0 (per semplicità) ¾Imprese sul mercato: 2 ¾Qual è (P,Q) di monopolio? ¾MR (=20-2Q) = MC (=0) ¾(QM,PM)=(10,10) Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾ Se questa è la “torta da spartire”, le due imprese possono mettersi d’accordo e dividersi il mercato a metà, praticando ciascuna il prezzo di monopolio. ¾ Quindi ognuna produce 5 unità al prezzo di 10 euro, facendo un profitto di 50 (= 50-0) ¾ Il payoff in caso di “collusione” è quindi 50. ¾ E se l’impresa non collude? ¾ Abbassando il prezzo da 10 a 9 può prendersi l’intera torta. In quel caso, per l’impresa: ¾ (P,Q,Π) = (9,11,99) ¾ Mentre l’altra rimane a bocca completamente asciutta! Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾ Quindi per l’impresa che “defeziona” il payoff è 99, mentre per l’altra è zero. ¾ E se entrambe “defezionano”? ¾ Allora la torta (che ora è 99) viene divisa a metà, quindi ognuna guadagna 49,50. ¾ RIASSUMENDO IL GIOCO IN FORMA NORMALE (O STRATEGICA): Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Un accordo collusivo come dilemma del prigioniero Impresa 2 Cooperare Impresa 1 Defezionare Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Cooperare (P=10) (50,50) Defezionare (P=9) (0,99) ( 99,0) (49,50; 49,50) Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾ Per ognuna delle due imprese, la strategia dominante (cioè indipendentemente dalla scelta dell’altra = per ogni possibile scelta dell’altra) è “defezionare”. ¾ L’equilibrio in strategie dominanti è quindi “defezionare, defezionare”. ¾ E abbiamo la conferma che non è l’equilibrio ottimale: il timore che l’altro giocatore non rispetti l’accordo che porterebbe all’ottimalità, fa sì che non ci si arrivi. Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl L’EQUILIBRIO DI NASH (propriamente definito) ¾ Non sempre esiste una strategia dominante ¾ Un equilibrio di Nash è una situazione nella quale ciascun giocatore massimizza il proprio payoff date le strategie adottate dagli avversari ¾ In questo caso, la strategia ottima per ciascun giocatore dipende dalle scelte effettuate dagli altri giocatori ¾ In un equilibrio di Nash non conviene a nessun giocatore abbandonare unilateralmente la strategia adottata ¾ In altre parole, tale equilibrio è una combinazione di strategie tale che la strategia di ogni giocatore è la risposta ottima rispetto alle strategie di tutti gli altri Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Un esempio: Fare o non fare pubblicità? Impresa 2 Impresa 1 NO NO (P=10) (400,500) SI (P=9) (100, 750) SI ( 0,200) (200,300) Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾ L’impresa 2 ha una strategia dominante: non importa cosa faccia 1 (= per qualunque scelta di 1), a lei conviene fare pubblicità. ¾ L’impresa 1 invece non ha una strategia dominante: se 2 fa pubblicità le conviene farla (200>100), se 2 non fa pubblicità, le conviene non farla (400>0). ¾ E allora come risolvo il gioco? ¾ Se l’impresa 1 sa che per 2 la strategia dominante è SI, allora farà la sua scelta assumendo che 2 giocherà SI, in quanto per lui è la strategia dominante. ¾ E se 2 sceglie SI, per 1 è meglio scegliere SI. Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾La combinazione di strategie (SI, SI) quindi è tale per cui ogni giocatore massimizza il proprio payoff, data la strategia assegnata all’altro giocatore. ¾Infatti 2 sceglie SI indipendentemente dalla scelta di 1. ¾E 1, sapendo che 2 comunque sceglie SI, massimizza il proprio payoff armato di questa consapevolezza. Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾Questo è il vero e proprio equilibrio di Nash. ¾Ovviamente: ¾- ogni equilibrio in strategie dominanti è anche equilibrio di Nash ¾- ma non è vero il contrario ¾In altre parole, l’equilibrio di Nash è un concetto più generale di equilibrio in strategie dominanti. Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl GIOCHI RIPETUTI: occhio per occhio….. ¾ Nei giochi uniperiodali è difficile punire chi defeziona ¾ Tuttavia, se ci si aspetta di dover interagire nuovamente in futuro, possono emergere altre possibilità ¾ Una di queste è la strategia del “occhio per occhio”, che formalmente si chiama “tit for tat” (colpo su colpo) ¾ Questa strategia prevede che la prima volta che si gioca con qualcuno si coopera, in seguito si adotta la strategia seguita dall’altro giocatore nella fase precedente ¾ “Mi hai fregato? La prossima volta ti frego io. ¾ Sei stato leale? Allora sarò leale anch’io”. Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾Esempi: ¾Prima guerra mondiale ¾Impresa che paga i fornitori ¾Affinché questa strategia funzioni, peraltro, è necessario che non vi sia un numero noto di interazioni ¾Perché sennò ho incentivo a fregarti durante l’ultima interazione, quando tu non puoi più ribattere! Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl GIOCHI SEQUENZIALI ¾Nei giochi visti finora i giocatori sceglievano simultaneamente la strategia da adottare (= giochi simultanei) ¾Nei giochi sequenziali, viceversa, un giocatore muove per primo e l’altro può scegliere la propria strategia avendo osservato la mossa dell’avversario ¾In ambito economico, questa tipologia di giochi si presta ad analizzare la prevenzione strategica all’entrata di nuove imprese nel mercato posta in essere dalle imprese già operanti Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Figura 13-1: Deterrenza nucleare come gioco sequenziale Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Figura 13-2: La decisione di costruire l’edificio più alto Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Figura 13-3: Prevenzione strategica all’entrata Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl 2) I MODELLI DI OLIGOPOLIO ¾ In un regime oligopolistico sono presenti poche grandi imprese in grado di produrre la maggior parte dell’output di mercato ¾ Spesso nei mercati oligopolistici sono presenti barriere all’entrata di nuove imprese ¾ Tali barriere possono essere di natura tecnologica oppure strategica ¾ La caratteristica peculiare dell’oligopolio, che lo differenzia da tutte le altre forme di mercato, è costituita dal comportamento strategico delle imprese presenti Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾Le decisioni di ciascuna impresa oligopolistica, in merito al prezzo da imporre o alla quantità da produrre, dipendono dal comportamento di tutte le altre imprese oligopolistiche presenti sul mercato ¾Nella descrizione dell’equilibrio di oligopolio occorre tener presente l’interazione strategica tra le imprese Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾A seconda delle ipotesi che si fanno in merito al comportamento strategico delle imprese oligopolistiche, si avranno diversi modelli di oligopolio ¾Ai fini didattici è sufficiente analizzare il comportamento di due sole imprese oligopolistiche, il cosiddetto duopolio Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾ Esamineremo due modelli di oligopolio. Quelli in cui: ¾ 1) Le imprese competono/colludono sulla quantità (modello di Cournot) ¾ 2) Le imprese competono/colludono sul prezzo (modello di Bertrand) Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl 2 a) Modello di Cournot ¾In questo modello le ipotesi fondamentali sono due: – 1) i due duopolisti scelgono contemporaneamente la quantità che massimizza il proprio profitto – 2) ciascun duopolista sceglie la quantità da produrre ipotizzando che l’altro duopolista non varierà la produzione ¾Date queste ipotesi, ciascun duopolista sceglierà quanto produrre eguagliando il costo marginale al ricavo marginale derivante dalla domanda residuale Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Modello di Cournot ¾La curva di domanda residuale è quella soddisfatta da ciascun duopolista e si ottiene sottraendo dalla curva di domanda di mercato la quantità prodotta dall’altro duopolista ¾Da questo comportamento scaturisce la funzione di reazione del duopolista ¾La funzione di reazione descrive la quantità ottima di output offerto da ciascun duopolista in funzione della quantità di output offerta dall’altro duopolista Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Figura 13-4: Il duopolista che massimizza il profitto nel modello di Cournot Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Figura 13-5: Funzioni di reazione dei duopolisti nel modello di Cournot Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Figura 13-6: Costruzione delle funzioni di reazione per due specifici duopolisti Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl 2b) Modello di Bertrand ¾Anche in questo modello le ipotesi fondamentali sono due: – 1) i due duopolisti scelgono contemporaneamente il prezzo – 2) ciascun duopolista sceglie il prezzo di vendita ipotizzando che l’altro duopolista terrà fisso il prezzo ¾L’ipotesi che i duopolisti fissino i prezzi anziché le quantità muta radicalmente il risultato raggiunto con Cournot Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Modello di Bertrand ¾Infatti, poiché il bene è omogeneo e i consumatori acquistano dal duopolista che pratica il prezzo inferiore ¾Ciascun duopolista ha l’incentivo a ridurre marginalmente il prezzo rispetto all’altro duopolista con l’intento di accaparrarsi l’intero mercato. ¾L’esito finale è che il prezzo si riduce fino a che non coincide con il costo marginale ¾Stesso risultato della concorrenza perfetta Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Figura 13-9: Confronto tra prezzo di equilibrio e quantità Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Oligopolio collusivo ¾ Nell’oligopolio collusivo i duopolisti riconoscono che se essi si comportassero come un unico monopolista potrebbero ottenere profitti maggiori rispetto al caso in cui ciascuno pensi esclusivamente a se ¾ Dal punto di vista delle imprese, la collusione è la forma più redditizia di oligopolio ¾ In generale, tuttavia, la collusione non è stabile poiché esiste, per ciascun oligopolista, un incentivo a non rispettare l’accordo e a ridurre il prezzo per tentare di accaparrarsi una maggiore quota di mercato a danno degli altri oligopolisti Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl ¾E ORA UN VECCHIO AMICO…… ¾VISTO DA UN’ULTERIORE PUNTO DI VISTA (DISCUSSIONE PAG.427) Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Figura 13-10: Suddivisione di un mercato caratterizzato da rendimenti di scala crescenti Robert H. Frank Microeconomia - 4a Edizione Copyright © 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl