Indice CAPITOLO 1 Il mondo degli animali è rappresentato da un moscerino, un verme, un topo e Homo sapiens FARE PER SAPERE, IERI, OGGI Introduzione alle cellule Unità e diversità delle cellule Le cellule sono diversissime tra loro per aspetto e funzioni La chimica di base è simile in tutte le cellule viventi C’è ragione di ritenere che tutte le cellule attuali si siano evolute da un progenitore comune I geni forniscono le istruzioni per la forma, la funzione e i comportamenti complessi della cellula Le cellule al microscopio L’invenzione del microscopio ottico ha portato alla scoperta delle cellule Quadro 1.1 Microscopia ottica ed elettronica Il microscopio ci permette di vedere le cellule, gli organelli e persino le molecole La cellula procariotica Tra i procarioti si riscontra la massima diversificazione cellulare L’insieme dei procarioti si divide in due domini: gli Eubacteria e gli Archaea La cellula eucariotica Il nucleo funge da deposito delle informazioni per la cellula I mitocondri ricavano dal nutrimento energia utilizzabile dalla cellula I cloroplasti captano l’energia della luce solare Le membrane interne delimitano comparti intracellulari con funzioni differenti Il citosol è una soluzione acquosa concentrata di molecole grandi e piccole allo stato di gel Il citoscheletro è responsabile dei movimenti cellulari mirati Il citoplasma è tutt’altro che statico Quadro 1.2 Cellule: caratteristiche principali delle cellule animali, vegetali e batteriche I progenitori delle cellule eucariotiche: i primi predatori? Organismi modello I biologi molecolari si concentrano su Escherichia coli Il lievito di birra è una cellula eucariotica semplice Arabidopsis, pianta scelta come modello tra 300 000 specie 1 2 3 29 Cos’hanno in comune tutte le forme di vita? 30 Confrontando le sequenze del genoma risulta evidente l’eredità condivisa da tutti i viventi Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 34 36 36 37 5 CAPITOLO 2 5 6 6 8 10 14 14 15 16 17 17 18 20 22 22 24 25 26 28 28 28 29 I componenti chimici delle cellule Legami chimici I tipi di atomi che entrano nella formazione delle cellule sono relativamente pochi L’interattività di un atomo dipende dai suoi elettroni più esterni I legami ionici si formano con perdita e acquisizione di elettroni I legami covalenti si formano per condivisione di elettroni Ogni legame covalente ha una forza diversa Esistono diversi tipi di legami covalenti L’acqua è tenuta insieme da legami idrogeno In acqua alcune molecole polari formano acidi e basi Molecole cellulari La cellula è formata da composti del carbonio Le cellule contengono quattro famiglie principali di molecole organiche piccole Nella cellula gli zuccheri sono sia fonte di energia sia subunità costitutive dei polisaccaridi Gli acidi grassi sono dei componenti delle membrane cellulari Gli amminoacidi sono le subunità delle proteine I nucleotidi sono le subunità del DNA e dell’RNA Le macromolecole cellulari Le subunità delle macromolecole sono ordinate in una sequenza specifica FARE PER SAPERE, IERI, OGGI Cosa sono le macromolecole? I legami non covalenti definiscono la forma di una macromolecola Legami non covalenti consentono alle 39 40 41 43 44 46 46 47 48 49 49 50 51 52 54 55 57 57 58 60 Indice 88-08-07135-9 macromolecole di unirsi selettivamente ad altre molecole 61 Quadro 2.1 Legami e gruppi chimici 62 Quadro 2.2 Proprietà chimiche dell’acqua 64 Quadro 2.3 Rassegna di zuccheri vari 66 Quadro 2.4 Acidi grassi e altri lipidi 68 Quadro 2.5 I venti amminoacidi presenti nelle proteine Quadro 2.6 Panoramica sui nucleotidi Quadro 2.7 Tipi principali di legami non covalenti deboli Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 70 72 74 76 76 77 CAPITOLO 3 Energia, catalisi e biosintesi La catalisi e l’utilizzo dell’energia nella cellula Condizione dell’ordine biologico è la liberazione di calore da parte della cellula Gli organismi fotosintetici usano la luce solare per sintetizzare le molecole organiche La cellula ottiene energia dall’ossidazione delle molecole organiche L’ossidazione e la riduzione comportano trasferimenti di elettroni Gli enzimi abbassano la barriera che ostacola le reazioni chimiche Quadro 3.1 Energia libera e reazioni biologiche Se una reazione possa avvenire dipende dalla sua variazione di energia libera La concentrazione dei reagenti influenza la variazione di energia libera e la direzione di una reazione La costante di equilibrio indica la forza delle interazioni molecolari Per le reazioni sequenziali le variazioni di energia libera sono additive La rapidità della diffusione consente agli enzimi di incontrarsi con i loro substrati Vmax e KM misurano l’efficienza enzimatica FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME INDIVIDUARE E MODIFICARE A PIACERE 81 81 84 85 86 87 90 92 92 94 95 96 97 98 Attivazione di molecole vettrici e biosintesi 101 La formazione di un vettore attivato è accoppiata ad una reazione favorita energeticamente 102 L’ATP è il vettore attivato più in uso nella cellula 103 L’energia accumulata nell’ATP viene spesso convogliata nel legame tra due molecole 104 I PERCORSI METABOLICI CON LA CINETICA NADH e NADPH sono vettori di elettroni di notevole importanza Nelle cellule sono presenti molte altre molecole vettrici attivate La sintesi di polimeri biologici richiede un apporto energetico Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali VII 104 106 108 111 111 111 Capitolo 4 Struttura e funzione delle proteine Struttura e forma delle proteine 114 Quadro 4.1 Alcuni esempi di funzioni generali caratteristiche delle proteine 115 La forma di una proteina è specificata nella sequenza amminoacidica Le proteine si dispongono nella conformazione di energia minima Le molecole proteiche assumono forme svariate e complesse L’elica α e il piano β sono disposizioni spaziali ricorrenti FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME SONDARE LA STRUTTURA DELLE PROTEINE La spirale è un elemento architettonico che ricorre spesso nelle strutture biologiche 127 Quadro 4.2 Quattro modelli diversi per rappresentare una piccola proteina 128 Molte proteine hanno un nucleo rigido formato da piani β Le proteine presentano parecchi livelli di organizzazione Le catene polipeptidiche possibili sono molte, quelle utili poche Le proteine si possono classificare in famiglie Spesso le molecole proteiche grandi sono formate da più catene polipeptidiche Le proteine possono aggregarsi in filamenti, strati o globuli Alcuni tipi di proteina assumono la forma di lunghe fibre Spesso le proteine extracellulari si stabilizzano tramite legami covalenti crociati Come funzionano le proteine Tutte le proteine legano altre molecole I siti di legame degli anticorpi hanno una versatilità particolare Gli enzimi sono catalizzatori potenti ed estremamente specifici Il lisozima esemplifica come funziona un catalizzatore enzimatico Il legame stretto con piccole molecole speciali 116 119 120 122 124 130 131 132 133 133 134 136 137 137 138 139 140 141 VIII Indice conferisce alle proteine funzioni supplementari Come è regolata l’attività delle proteine Spesso l’attività catalitica degli enzimi è controllata da altre molecole Gli enzimi allosterici possiedono due siti di legame capaci di interagire tra loro La fosforilazione può controllare l’attività di una proteina inducendo un cambiamento conformazionale Anche le proteine associate al GTP sono regolate tramite un gruppo fosfato, che perdono e recuperano ciclicamente Nella cellula l’idrolisi di nucleotidi fa fare ampi movimenti alle proteine motrici Spesso le proteine formano complessi voluminosi che funzionano da macchine proteiche Studiare su larga scala la struttura e la funzione delle proteine sta facendo aumentare il ritmo delle scoperte Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali Quadro 4.3 Rottura delle cellule e frazionamento iniziale di estratti cellulari Quadro 4.4 Separazione di proteine per cromatografia Quadro 4.5 Separazione di proteine per elettroforesi Quadro 4.6 Preparazione e uso di anticorpi 88-08-07135-9 144 145 145 180 183 183 183 146 CAPITOLO 6 148 148 150 151 152 153 153 153 154 156 157 158 CAPITOLO 5 DNA e cromosomi Struttura e funzione del DNA Una molecola di DNA consiste di due catene complementari di nucleotidi FARE PER SAPERE, IERI, OGGI I GENI SONO FATTI DI DNA? Nella struttura del DNA è implicito un meccanismo per l’eredità La struttura dei cromosomi eucariotici Il DNA eucariotico è impacchettato in cromosomi I cromosomi contengono lunghi tratti occupati da geni I cromosomi assumono stati diversi durante la vita della cellula I cromosomi interfasici si dispongono in modo organizzato all’interno del nucleo Il DNA cromosomico è fortemente condensato I nucleosomi sono le unità base della struttura cromatinica Il DNA dei cromosomi si trova a vari livelli di compressione I cromosomi interfasici contengono cromatina in forma distesa e in forma condensata Opportune variazioni della struttura nucleosomica consentono l’accesso al DNA Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 162 163 164 168 169 170 171 173 175 175 176 178 179 DNA: come si replica, si ripara e ricombina La replicazione del DNA L’accoppiamento delle basi consente la replicazione del DNA La sintesi del DNA parte all’altezza delle origini di replicazione FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME LOCALIZZARE LE ORIGINI DI REPLICAZIONE La sintesi di nuovo DNA avviene alla forcella replicativa La forcella replicativa è asimmetrica La DNA polimerasi si autocorregge Brevi tratti di RNA fanno da innesco per la sintesi del DNA A livello della forcella replicativa le proteine collaborano fra loro formando una macchina per copiare La telomerasi replica le estremità dei cromosomi eucariotici I processi replicativi del DNA sono tra i meglio conosciuti della biologia cellulare La riparazione del DNA Le mutazioni possono compromettere un organismo in modo grave Rilevando gli appaiamenti scorretti il sistema di riparazione elimina gli errori di ricopiatura sfuggiti alla macchina replicatrice Il DNA cellulare viene danneggiato di continuo La stabilità dei geni dipende dalla riparazione del DNA Per la fedeltà con cui si trasmette il DNA le specie strettamente affini hanno proteine a sequenza molto simile La ricombinazione del DNA La ricombinazione omologa consiste in uno scambio di informazione genetica ad alta precisione La ricombinazione può avvenire anche tra sequenze di DNA non omologhe Gli elementi genetici mobili codificano le molecole di cui hanno bisogno per spostarsi Due famiglie di sequenze trasponibili rendono conto di buona parte del genoma umano I virus sono elementi genetici a mobilità completa, capaci di uscire dalla cellula 187 187 188 189 192 193 194 196 197 199 199 200 200 201 202 204 205 206 206 208 208 209 210 Indice 88-08-07135-9 Nei retrovirus l’informazione genetica fluisce in direzione opposta a quella consueta Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 212 215 215 216 CAPITOLO 7 Dal DNA alle proteine: come la cellula legge il genoma Dal DNA all’RNA Tratti della sequenza di DNA vengono trascritti in RNA La trascrizione produce RNA complementare a uno dei filamenti del DNA Nella cellula si producono parecchi tipi di RNA Appositi segnali sul DNA indicano alla RNA polimerasi dove cominciare e dove finire Gli RNA eucariotici sono trascritti nel nucleo dove subiscono, nel contempo, un processo di modificazione I geni eucariotici sono interrotti da sequenze non codificanti Gli introni vengono rimossi dall’RNA con tagli e saldature (splicing) Gli mRNA eucariotici maturi vengono esportati selettivamente dal nucleo Le molecole di mRNA finiscono per essere degradate dalla cellula Forse le cellule primitive possedevano geni dotati di introni Dall’RNA alle proteine La sequenza dell’mRNA viene decodificata a gruppi di tre nucleotidi Le molecole di tRNA combinano gli amminoacidi ai codoni dell’mRNA FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME DECIFRARE IL CODICE GENETICO Enzimi specifici accoppiano i tRNA all’amminoacido giusto La decodifica dell’RNA messaggero avviene sui ribosomi Il ribosoma è un ribozima Appositi codoni dell’RNA messaggero segnalano dove cominciare e terminare la proteinosintesi Le proteine vengono sintetizzate sui poliribosomi Gli inibitori della sintesi proteica procariotica si usano come antibiotici Un controllo fine della degradazione di ogni proteina contribuisce a regolarne la concentrazione cellulare Tra il DNA e le proteine si interpongono numerosi processi 220 220 221 223 224 226 227 228 231 232 232 233 233 234 236 238 238 241 243 244 245 246 247 L’RNA e l’origine della vita L’autocatalisi è condizione per la vita L’RNA può sia immagazzinare informazione sia catalizzare reazioni chimiche Si ritiene che nell’evoluzione l’RNA abbia preceduto il DNA Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali IX 248 249 249 251 252 253 254 CAPITOLO 8 Il controllo dell’espressione genica L’espressione genica I diversi tipi di cellula presenti in un organismo pluricellulare hanno tutti lo stesso DNA Tipi cellulari diversi producono diversi corredi di proteine Una cellula può modificare l’espressione dei suoi geni in risposta a segnali esterni L’espressione genica può essere regolata in più punti del percorso che conduce dal DNA all’RNA e quindi alle proteine Come funzionano gli interruttori di trascrizione La trascrizione viene controllata da proteine che si legano a sequenze regolatrici del DNA I repressori spengono i geni, gli attivatori li accendono Un attivatore e un repressore controllano l’operone lac Nel gene eucariotico l’inizio della trascrizione richiede un iter complesso La RNA polimerasi eucariotica richiede i fattori generici di trascrizione Negli eucarioti le proteine regolatrici controllano l’espressione genica a distanza L’impacchettamento del promotore in nucleosomi può influenzare l’inizio della trascrizione I meccanismi molecolari che danno origine a cellule specializzate di vario tipo I geni eucariotici sono regolati da combinazioni di proteine Una sola proteina può coordinare l’espressione di diversi geni FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME DECIFRARE LA REGOLAZIONE GENICA: LA STORIA DI EVE Il controllo combinatorio può dare origine a cellule di diverso tipo Le cellule figlie possono ricevere in eredità un quadro di espressione genica già stabilizzato 256 257 257 257 259 259 260 262 263 264 265 267 268 269 269 270 271 274 276 X Indice Un solo regolatore genico può innsecare la formazione di un organo intero Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 88-08-07135-9 284 FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME CONTARE I GENI La variazione genetica presente nel genoma umano contribuisce alla nostra individualità Il confronto del nostro DNA con quello di organismi imparentati aiuta a interpretare il genoma umano Il genoma umano contiene ancora molte informazioni da decifrare Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 285 CAPITOLO 10 277 278 279 279 CAPITOLO 9 Geni e genomi: come si evolvono La sorgente della variazione genetica I tipi di cambiamento genetico cruciali per l’evoluzione sono cinque Il genoma si altera quando i meccanismi normali di copiatura e manutenzione del DNA non funzionano bene Duplicazioni del DNA nell’ambito dello stesso genoma danno origine a famiglie di geni affini L’evoluzione della famiglia dei geni globinici mostra come le duplicazioni geniche contribuiscono all’evoluzione degli organismi Duplicazione genica e divergenza sono una ricca fonte di innovazione genetica per l’evoluzione degli organismi viventi Nuovi geni possono nascere per ripetizione dello stesso esone Dal rimescolamento degli esoni possono nascere geni nuovi Il movimento degli elementi trasponibili ha accelerato l’evoluzione dei genomi Gli organismi possono scambiarsi geni per trasferimento genico orizzontale Ricostruire l’albero genealogico della vita Le variazioni genetiche che comportano un vantaggio selettivo per l’organismo hanno la maggior probabilità di conservarsi Le sequenze genomiche di due specie differiscono in proporzione al tempo trascorso evolvendosi su percorsi separati Il genoma dell’uomo somiglia a quello dello scimpanzé per organizzazione e per sequenza nucleotidica Il DNA cruciale funzionalmente emerge come un arcipelago di sequenze conservate Il confronto tra genomi indica che il “DNA spazzatura” non è indispensabile La conservazione delle sequenze ci permette di ricostruire le parentele evolutive anche più lontane L’analisi del genoma umano La sequenza nucleotidica del genoma umano mostra la disposizione dei nostri geni 282 302 304 304 305 307 308 308 Manipolare geni e cellule 286 287 289 289 290 290 291 293 293 294 295 296 297 298 299 300 Come isolare le cellule e farle crescere in coltura Da un tessuto si può ottenere una popolazione uniforme di cellule Le cellule si possono far crescere in piastra di coltura Mantenere le cellule eucariotiche in coltura comporta particolari difficoltà Come si analizzano le molecole di DNA Le nucleasi di restrizione tagliano le molecole di DNA a siti specifici L’elettroforesi su gel separa i frammenti di DNA di misura diversa I frammenti di DNA si possono sequenziare Le sequenze genomiche vengono scandagliate per identificare geni FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME SEQUENZIARE IL GENOMA UMANO L’ibridazione di acidi nucleici L’ibridazione del DNA facilita la diagnosi di malattie ereditarie L’ibridazione su microarray a DNA serve a monitorare l’espressione di migliaia di geni contemporaneamente L’ibridazione in situ individua la collocazione delle sequenze nucleotidiche nella cellula e nei cromosomi Il clonaggio del DNA Si ottengono molecole di DNA ricombinante congiungendo frammenti di DNA con la DNA ligasi Il DNA ricombinante si può copiare all’interno delle cellule dei batteri Per clonare il DNA si usano vettori plasmidici specializzati Con il clonaggio del DNA si isolano i geni umani 312 313 313 314 315 316 317 319 321 322 324 324 326 327 328 329 330 330 332 Indice XI 334 Il trasporto di membrana 336 340 I principi del trasporto di membrana Le concentrazioni ioniche dentro la cellula differiscono molto da quelle fuori Il doppio strato lipidico è impermeabile ai soluti e agli ioni Le proteine di trasporto della membrana si distinguono in due categorie: i vettori e i canali I soluti attraversano la membrana per trasporto attivo o passivo Le proteine vettore e le loro funzioni Il trasporto passivo è alimentato dal gradiente di concentrazione e da forze elettriche Il trasporto attivo sposta i soluti contro il loro gradiente elettrochimico Le cellule animali usano l’energia di idrolisi dell’ATP per pompare fuori Na+ La pompa Na+-K+ opera legando transitoriamente un gruppo fosfato Le cellule animali utilizzano il gradiente di Na+ per assumere attivamente sostanze nutritive La pompa Na+-K+ contribuisce a mantenere l’equilibrio osmotico nella cellula animale La concentrazione intracellulare di Ca2+ viene mantenuta bassa da apposite pompe per il calcio Nelle piante, nei funghi e nei batteri i gradienti di H+ servono ad alimentare il trasporto di membrana I canali ionici e il potenziale di membrana I canali ionici sono selettivi per ione e sono a controllo di apertura I canali ionici oscillano casualmente tra stato aperto e chiuso Stimoli di vario tipo influenzano l’apertura e la chiusura dei canali ionici I canali ionici a controllo di potenziale rispondono al potenziale di membrana Il potenziale di membrana è determinato dalla permeabilità della membrana a ioni specifici I canali ionici e la produzione di segnale nella cellula nervosa I potenziali d’azione permettono una comunicazione rapida su grandi distanze I potenziali d’azione sono mediati generalmente dai canali per Na+ a controllo voltaico FARE PER SAPERE, IERI, OGGI DAL CALAMARO I SEGRETI DELL’ECCITABILITÀ 378 88-08-07135-9 Le genoteche di cDNA rappresentano l’mRNA prodotto da un particolare tessuto La reazione polimerasica a catena amplifica sequenze di DNA opportunamente scelte L’ingegneria genetica Si possono costruire molecole di DNA completamente nuove Con il DNA clonato si fabbricano in grandi quantità proteine cellulari rare Geni opportunamente costruiti possono rivelare quando e dove si esprime un gene Gli organismi mutanti sono i migliori rivelatori della funzione di un gene Gli animali sono modificabili geneticamente Le piante transgeniche sono importanti per la biologia cellulare e per l’agricoltura Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali CAPITOLO 12 340 340 341 343 343 347 348 349 349 CAPITOLO 11 La struttura delle membrane Il doppio strato lipidico Nell’acqua i lipidi di membrana si dispongono su due strati Il doppio strato lipidico è un fluido bidimensionale La fluidità di un doppio strato lipidico dipende dalla sua composizione Il doppio strato lipidico è asimmetrico L’asimmetria lipidica nasce all’interno della cellula Le proteine di membrana Le proteine di membrana si associano in vari modi al doppio strato lipidico Una catena polipeptidica generalmente attraversa il doppio strato lipidico come elica α Le proteine di membrana si possono solubilizzare con detergenti e purificare Di alcune proteine di membrana si conosce la struttura completa La membrana plasmatica è rinforzata dal cortex, lo strato corticale della cellula La superficie della cellula è rivestita di carboidrati Le cellule hanno il potere di limitare il movimento delle proteine di membrana FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME MISURARE I FLUSSI INTRINSECI DI MEMBRANA Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 355 355 358 360 361 361 362 363 364 365 366 368 370 371 373 375 375 375 DELLA MEMBRANA 378 379 379 380 380 382 383 384 385 385 388 390 390 392 392 393 395 397 397 399 400 401 404 XII Indice Al neuroterminale i canali per Ca2+ a controllo di potenziale trasformano i segnali elettrici in segnali chimici Nelle cellule bersaglio i canali a controllo di trasmettitore ritrasformano il segnale chimico in segnale elettrico I neuroni ricevono stimoli sia eccitatori sia inibitori I canali a controllo di trasmettitore sono il bersaglio dei farmaci psicoattivi Le connessioni sinaptiche ci fanno pensare, agire e ricordare Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 88-08-07135-9 CAPITOLO 14 406 406 408 408 410 411 412 412 CAPITOLO 13 Come le cellule traggono energia dal cibo La demolizione degli zuccheri e dei grassi Le molecole nutritive passano per tre stadi degradativi La glicolisi occupa una posizione centrale come via di produzione dell’ATP Nella fermentazione si produce ATP in assenza di ossigeno Quadro 13.1 I dieci stadi della glicolisi nei particolari La glicolisi mostra come gli enzimi accoppiano l’ossidazione al recupero di energia Nei mitocondri zuccheri e grassi si degradano ad acetil CoA Il ciclo dell’acido citrico genera NADH ossidando gruppi acetilici a CO2 Nella maggior parte delle cellule il trasporto degli elettroni alimenta la sintesi di quasi tutto l’ATP cellulare L’accumulo e l’utilizzo del cibo FARE PER SAPERE, IERI, OGGI IL DISVELAMENTO DEL CICLO DELL’ACIDO CITRICO Gli organismi accantonano le molecole nutritive in appositi magazzini Nelle cellule vegetali cloroplasti e mitocondri collaborano Molte vie biosintetiche partono dalla glicolisi o dal ciclo dell’acido citrico Il metabolismo è organizzato e regolato Concetti essenziali Parole chiave Quadro 13.2 Ciclo completo dell’acido citrico Quesiti finali 415 415 417 419 420 422 422 427 Mitocondri e cloroplasti come generatori di energia Le cellule si procurano energia in gran parte con un meccanismo basato su membrane I mitocondri e la fosforilazione ossidativa Il mitocondrio ha una membrana esterna, una interna e due comparti interni Il ciclo dell’acido citrico genera elettroni ad alta energia Il processo chemiosmotico trasforma in ATP l’energia di ossidazione FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME L’ACCOPPIAMENTO CHEMIOSMOTICO ALIMENTA LA SINTESI DI ATP Gli elettroni percorrono una catena di proteine immersa nella membrana mitocondriale interna Il trasporto di elettroni genera un gradiente protonico attraverso la membrana Il gradiente protonico alimenta la sintesi di ATP Il trasporto accoppiato attraverso la membrana mitocondriale interna è alimentato dal gradiente elettrochimico dei protoni I gradienti protonici producono la maggior parte dell’ATP cellulare La conversione rapida di ADP in ATP a livello dei mitocondri mantiene alto il rapporto ATP/ADP nella cellula Le catene di trasporto di elettroni e le pompe protoniche Il trasferimento di elettroni sposta facilmente i protoni Il potenziale redox misura l’affinità per gli elettroni Quadro 14.1 Potenziali redox 429 429 430 432 434 434 435 437 437 438 440 I trasferimenti di elettroni liberano moltissima energia Alcuni metalli in stretto legame con le proteine fungono da vettori di elettroni molto versatili La citocromo ossidasi catalizza la riduzione dell’ossigeno Il meccanismo di traslocazione di H+ sta per essere chiarito a livello atomico La respirazione ha una efficienza impressionante I cloroplasti e la fotosintesi I cloroplasti assomigliano ai mitocondri, ma possiedono un compartimento in più I cloroplasti catturano l’energia della luce solare e la utilizzano per fissare il carbonio Le molecole eccitate di clorofilla convogliano l’energia in un centro di reazione 441 443 443 445 446 448 450 450 452 454 455 456 457 457 458 459 460 460 462 464 465 467 468 469 470 Indice 88-08-07135-9 L’energia luminosa alimenta la sintesi di ATP e NADPH La ribulosio bisfosfato carbossilasi catalizza la fissazione del carbonio Saccarosio e amido derivano dalla fissazione del carbonio nei cloroplasti L’origine dei cloroplasti e dei mitocondri La fosforilazione ossidativa conferì agli antichi batteri un vantaggio evolutivo I batteri fotosintetici si resero ancora più indipendenti dalle risorse ambientali Il tipo di metabolismo proprio di Methanococcus indica che l’accoppiamento chemiosmotico ha origini molto antiche Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 471 474 475 476 DELLE PROTEINE E DELLE VESCICOLE DI TRASPORTO 477 478 479 481 481 482 CAPITOLO 15 Compartimenti intracellulari e trasporto Gli organelli delimitati da membrana Le cellule eucariotiche possiedono un corredo base di organelli delimitati da membrana Gli organelli delimitati da membrana si sono evoluti secondo percorsi diversi Lo smistamento delle proteine Gli organelli importano le proteine con tre sistemi Le sequenze segnale indirizzano le proteine al compartimento giusto Le proteine entrano nel nucleo passando per i pori nucleari Per entrare nei mitocondri e nei cloroplasti le proteine devono distendersi Le proteine entrano nel reticolo endoplasmatico durante la sintesi Le proteine solubili si liberano nella cavità dell’RE I segnali di inizio e fine determinano la disposizione di una proteina transmembrana nel doppio strato lipidico Il trasporto vescicolare Le vescicole di trasporto portano proteine solubili e componenti di membrana da un compartimento all’altro La gemmazione vescicolare è innescata dall’aggregarsi di un rivestimento proteico Nelle vescicole la specificità dello scalo di destinazione dipende dagli SNARE Le vie secretorie Quasi tutte le proteine subiscono modificazioni covalenti a livello dell’RE La qualità delle proteine è assicurata da controlli in uscita dall’RE Le proteine subiscono ulteriori modificazioni nell’apparato di Golgi, che poi provvede a smistarle FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME RICOSTRUIRE I FLUSSI DI TRAFFICO 486 Le proteine da secernere escono dalla cellula per esocitosi Le vie endocitiche Cellule fagocitarie specializzate ingeriscono particelle di grandi dimensioni La pinocitosi serve ad assumere fluidi e macromolecole L’endocitosi mediata da recettori costituisce una via d’accesso specifica nella cellula animale Gli endosomi smistano le macromolecole internalizzate per endocitosi La digestione intracellulare avviene principalmente nei lisosomi Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali XIII 505 506 508 510 511 512 513 513 515 515 517 518 518 486 488 490 CAPITOLO 16 490 I principi generali dello scambio di segnali tra cellule I segnali possono avere efficacia a breve o largo raggio Ogni cellula risponde a un ventaglio ristretto di segnali I recettori trasmettono i segnali lungo appositi percorsi intracellulari L’ossido nitrico attraversa la membrana plasmatica e attiva direttamente gli enzimi intracellulari Alcuni ormoni attraversano la membrana cellulare e si legano a recettori intracellulari I recettori di superficie appartengono a tre classi principali I recettori annessi ai canali ionici trasformano segnali chimici in elettrici Molte proteine segnale intracellulari agiscono come interruttori molecolari I recettori accoppiati a proteine G Stimolando recettori associati a proteine G si attivano subunità di proteina G Alcune proteine G regolano canali ionici Alcune proteine G attivano enzimi legati alla membrana 491 492 494 495 496 498 500 500 501 502 504 504 La comunicazione cellulare 520 521 524 525 527 528 530 530 532 533 533 536 536 XIV Indice La via dell’AMP ciclico può attivare enzimi e accendere geni La via del fosfolipide inositolo innesca un incremento di Ca2+ intracellulare Il segnale del calcio innesca molti processi biologici La trasmissione a cascata dei segnali intracellulari può raggiungere velocità, sensibilità e flessibilità impressionanti: uno sguardo ai fotorecettori dell’occhio I recettori legati a enzimi I recettori tirosin chinasici attivati fanno aggregare un complesso di proteine segnale intracellulari I recettori tirosin chinasici attivano la proteina Ras che lega il GTP FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME DIPANARE LA MATASSA DELLE VIE DI SEGNALAZIONE CELLULARE Alcuni recettori legati a enzimi attivano una corsia rapida diretta al nucleo Le reti protein chinasiche integrano l’informazione per controllare i comportamenti cellulari complessi La pluricellularità e la comunicazione cellulare hanno avuto una evoluzione autonoma nelle piante e negli animali Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 88-08-07135-9 537 539 541 542 544 544 545 548 551 552 554 555 556 556 CAPITOLO 17 Il citoscheletro I filamenti intermedi I filamenti intermedi hanno la consistenza di corde robuste I filamenti intermedi rendono la cellula più resistente ai danni meccanici La lamina nucleare ha il sostegno di una rete di filamenti intermedi I microtubuli I microtubuli sono tubi cavi con estremità distinte strutturalmente Il centrosoma è il principale centro organizzatore dei microtubuli nelle cellule animali I microtubuli in crescita mostrano instabilità dinamica I microtubuli si mantengono grazie all’equilibrio tra polimerizzazione e depolimerizzazione I microtubuli organizzano la cellula al suo interno Le proteine motrici effettuano i trasporti intracellulari FARE PER SAPERE, IERI, OGGI CACCIA ALLE PROTEINE MOTRICI Gli organelli si spostano lungo i microtubuli Le ciglia e i flagelli contengono microtubuli stabili che la dineina mette in movimento I filamenti actinici I filamenti actinici sono sottili e flessibili Actina e tubulina polimerizzano con un meccanismo simile Molte proteine si legano all’actina e ne modificano le proprietà Un cortex ricco di actina sottende la membrana plasmatica nella maggior parte delle cellule eucariotiche Le cellule strisciano grazie all’actina L’actina si associa con la miosina a formare strutture contrattili Segnali extracellulari controllano la disposizione dei filamenti actinici La contrazione muscolare La contrazione muscolare ha la sua base strutturale nei fasci di actina e miosina Durante la contrazione muscolare i filamenti di actina slittano su quelli di miosina La contrazione muscolare si innesca per un improvviso aumento della concentrazione di Ca2+ Le cellule muscolari svolgono funzioni ad alta specializzazione nell’organismo umano Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 571 574 575 577 578 579 579 580 581 584 584 585 586 587 589 591 592 592 593 559 CAPITOLO 18 560 561 563 564 564 565 566 567 568 569 Controllo del ciclo cellulare e morte della cellula Una panoramica sul ciclo cellulare Il ciclo della cellula eucariotica si divide in quattro fasi Un sistema centrale di controllo innesca i processi più importanti del ciclo cellulare Il sistema di controllo del ciclo cellulare Il sistema di controllo del ciclo cellulare si basa su protein chinasi ad attivazione periodica L’accumulo e la distruzione delle cicline regola le protein chinasi ciclina-dipendenti FARE PER SAPERE, IERI, OGGI LA SCOPERTA DI CICLINE E CDK Anche l’attività delle Cdk è regolata tramite fosforilazione e defosforilazione Complessi ciclina-Cdk diversi innescano le varie fasi del ciclo cellulare 596 597 598 600 600 600 602 604 604 Indice 88-08-07135-9 S-Cdk innesca la replicazione del DNA e contribuisce a bloccare una nuova replicazione Le Cdk restano inattive per gran parte di G1 Il sistema di controllo può fermare il ciclo cellulare in punti di controllo specifici Le cellule possono disfarsi del sistema di controllo e abolire il ciclo riproduttivo La morte cellulare programmata (apoptosi) L’apoptosi è mediata da un processo proteolitico a cascata Il programma letale è sotto il controllo di Bcl-2, una famiglia di proteine intracellulari Il controllo extracellulare del numero e delle dimensioni cellulari Le cellule animali necessitano di segnali extracellulari per dividersi, crescere e restare in vita I mitogeni inducono le cellule a dividersi I fattori di crescita extracellulari inducono le cellule a crescere Le cellule animali hanno bisogno dei fattori di sopravvivenza per evitare l’apoptosi Alcune proteine segnale extracellulari inibiscono la crescita, la divisione e la permanenza in vita delle cellule Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali 605 607 607 608 609 610 612 613 613 614 615 616 617 618 618 619 CAPITOLO 19 La divisione cellulare Una panoramica sulla fase M Proteine che legano il DNA configurano i cromosomi duplicati per la segregazione, in preparazione alla fase M Il citoscheletro espleta i processi della mitosi e della citochinesi I centrosomi si duplicano e contribuiscono a formare i due poli del fuso mitotico Per convenzione si suddivide la fase M in sei stadi La mitosi L’instabilità dei microtubuli facilita la formazione del fuso mitotico Il fuso mitotico comincia ad assemblarsi in profase Quadro 19.1 Stadi principali della fase M in una cellula animale In prometafase i cromosomi si attaccano al fuso mitotico FARE PER SAPERE IERI, OGGI COME SI AUTOCOSTRUISCE IL FUSO 622 622 623 623 624 624 625 625 626 628 630 Alla metafase i cromosomi si allineano all’equatore del fuso All’anafase segregano i cromosomi figli Alla telofase si ricostituisce l’involucro nucleare Alla mitosi si frammentano alcuni organelli La citochinesi Il fuso mitotico determina il piano di divisione del citoplasma L’anello contrattile della cellula animale è formato da actina e miosina Nelle cellule vegetali la citochinesi comporta la formazione di nuova parete cellulare I gameti si formano con un tipo particolare di divisione cellulare Concetti essenziali Parole chiave Quesiti finali XV 632 632 634 634 635 635 636 638 639 639 640 640 CAPITOLO 20 La genetica, la meiosi e le basi molecolari dell’ereditarietà I benefici del sesso La riproduzione sessuale comporta l’alternanza di cellule diploidi e aploidi La riproduzione sessuale dà agli organismi un vantaggio competitivo La meiosi Le cellule germinali aploidi derivano da cellule diploidi tramite la meiosi La meiosi comporta uno speciale processo di appaiamento dei cromosomi I cromosomi paterni e materni ricombinano ampiamente tra loro L’appaiamento dei cromosomi e la ricombinazione garantiscono la segregazione corretta degli omologhi La seconda divisione meiotica produce cellule figlie aploidi Le cellule aploidi contengono una informazione genetica ampiamente rimescolata La meiosi non è infallibile La fecondazione ricostituisce il genoma al completo Mendel e le leggi dell’eredità Mendel decise di studiare caratteri che si trasmettono come categorie discrete Mendel poté smentire le teorie alternative dell’eredità Gli esperimenti di Mendel rivelarono per la prima volta la natura particellare e corpuscolare dei fattori ereditari 643 644 646 646 647 647 649 649 650 652 653 654 654 655 656 657 XVI Indice Ogni gamete reca un solo allele per ogni carattere La legge della segregazione di Mendel si applica a tutti gli organismi che si riproducono sessualmente Gli alleli per caratteri diversi segregano indipendentemente Le leggi mendeliane dell’eredità si basano sul comportamento dei cromosomi alla meiosi La frequenza di ricombinazione può servire a stabilire l’ordine dei geni sui cromosomi FARE PER SAPERE, IERI, OGGI COME LEGGERE LE MAPPE DI ASSOCIAZIONE GENICA (GENETIC LINKAGE) Il fenotipo dell’eterozigote indica se un allele è dominante o recessivo A volte gli alleli mutanti apportano un vantaggio selettivo Quadro 20.1Punti essenziali della genetica classica 88-08-07135-9 658 658 660 660 663 664 666 666 667 La genetica sperimentale come strumento di analisi 668 L’approccio classico comincia con la mutagenesi casuale 668 Gli screening genetici identificano i mutanti deficitari per funzioni cellulari 669 Il test di complementazione indica se due mutazioni sono a carico dello stesso gene 671 I geni umani sono ereditati a blocchi di aplotipo: questo aiuta nella ricerca di mutazioni che causano malattie 671 I caratteri complessi sono influenzati da molti geni 673 Il nostro destino sta scritto nel DNA? 674 Concetti essenziali 675 Parole chiave 676 Quesiti finali 676 CAPITOLO 21 Tessuti e cancro La matrice extracellulare e i tessuti connettivi 680 Le cellule vegetali hanno robuste pareti esterne 680 Quadro 21.1 Tipi cellulari e tessutali che costituiscono le piante superiori Le fibre di cellulosa rendono la parete cellulare delle piante resistente alla trazione I tessuti connettivi animali sono costituiti in gran parte da matrice extracellulare Nei tessuti connettivi animali il collageno fornisce la resistenza alla trazione Le cellule strutturano il collageno che secernono Le integrine connettono la matrice 682 684 685 extracellulare con il citoscheletro endocellulare 688 Polisaccaridi e proteine in gel riempiono glispazi, e conferiscono resistenza alla compressione 690 Gli strati epiteliali e le giunzioni cellula-cellula 691 Gli strati epiteliali sono dotati di polarità e poggiano su una lamina basale 692 Le giunzioni occludenti sigillano l’epitelio per evitare le perdite e separano il lato apicale dal lato basale 694 Giunzioni connesse al citoscheletro legano saldamente le cellule epiteliali tra loro e alla lamina basale 694 Le giunzioni canalari a gap fanno passare da una cellula all’altra ioni e molecole piccole 697 La manutenzione e il ricambio dei tessuti 700 I tessuti sono insiemi organizzati composti da cellule di vario tipo 702 Ogni tessuto si rinnova a un suo ritmo caratteristico 703 Le cellule staminali riforniscono continuamente l’organismo di cellule completamente differenziate 704 Le cellule staminali possono servire a riparare tessuti danneggiati 707 Il trapianto di nucleo permette di ottenere cellule staminali embrionali personalizzate: la strategia della clonazione terapeutica 708 Il cancro 709 Le cellule cancerose proliferano, invadono e metastatizzano 709 L’epidemiologia ha identificato cause del cancro che si possono prevenire 710 Il cancro si sviluppa per un accumulo di mutazioni 711 Nel tessuto tumorale si evolvono caratteri che gli conferiscono un vantaggio competitivo 712 Per il cancro sono cruciali geni di vario tipo 713 Il cancro colorettale esemplifica bene come la perdita di un gene possa condurre alla crescita tumorale 715 FARE PER SAPERE, IERI, OGGI I GENI CRUCIALI PER IL CANCRO CHE FUNZIONE HANNO? 717 Comprendere la biologia cellulare del cancro spiana la strada a nuove terapie 719 Concetti essenziali 721 Parole chiave 722 Quesiti finali 722 686 688 GLOSSARIO RISPOSTE AI QUESITI APPENDICE