ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL'EMILIA ROMAGNA “BRUNO UBERTINI” (ENTE SANITARIO DI DIRITTO PUBBLICO) ------------------------------------- Via Bianchi, 9 25124 BRESCIA (Italy) Tel. + 39 030-2290289 Fax: +39 030-2290535 E-mail: [email protected] BRESCIA CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE PER LA MALATTIA DI AUJESZKY Dirigente Responsabile Dr. Paolo Cordioli RELAZIONE SULL’ATTIVITA’ DELL’ANNO 2012 PIANO DI ATTIVITA’ PER L’ANNO 2013 Novembre 2012 1 1. Obiettivi strategici L'attività del Centro di Referenza Nazionale, anche per l’anno 2012, ha avuto come finalità principale il monitoraggio dell’infezione da virus della malattia di Aujeszky (ADV), in relazione ad una verifica costante dell’andamento del vigente Piano di Controllo nazionale. L'attività diagnostica si è prevalentemente concentrata sui campioni provenienti dal territorio di Lombardia ed Emilia Romagna, essendo l'esecuzione diretta a scopo diagnostico dei test sierologici e virologici demandata direttamente agli altri IIZZSS per quanto di propria competenza. I dati relativi al controllo a livello di singole Regioni sono riportati secondo quanto dedotto dalla Banca dati del Centro di Referenza nella Tabella 1. L’analisi dei dati da novembre 2011 a ottobre 2012, per il territorio di competenza IZSLER, indica che il virus continua a circolare negli allevamenti suini, con una positività totale per anticorpi nei confronti della gE dell’11,4%, rispetto al 12.6% dell’anno precedente. Per quanto riguarda il contesto locale è da sottolineare l’attività associata al “Piano di controllo della malattia di Aujeszky in regione Lombardia: verifica attuazione del piano vaccinale.” (Decreto n. 10784 del 17/11/2011) che comporta una verifica dell’avvenuta vaccinazione attraverso il prelievo di categorie specifiche di animali ed un controllo per gli anticorpi anti gB. In tabella 2 vengono riportati gli allevamenti campionati per tale attività suddivisi per Provincia. Presso il Centro sono state mantenute le attività di preparazione di materiali di riferimento per la sierologia sia per uso interno sia per la rete degli IIZZSS e quella di organizzazione di circuiti interlaboratorio (ring test). Il Centro di Referenza ha infatti provveduto anche per l’anno 2012 all’organizzazione di un ring test, che verrà inviato a novembre di quest’anno ed espletato entro i primi mesi del 2013, con lo scopo di continuare il monitoraggio delle prestazioni dei laboratori coinvolti nel piano di sorveglianza sierologica della Malattia di Aujeszky. Il centro ha inoltre partecipato alla fine dell’anno 2011 con esito positivo ad un ring test esterno, organizzato dal Laboratoire de Ploufragan-Plouzane (Francia). A questo si è aggiunta la costante attività di ricerca e sperimentazione, la realizzazione di iniziative di aggiornamento e formazione professionale, la fornitura di consulenze a referenti pubblici (Ministero, regione, ASL) e privati e la divulgazione di indagini scientifiche a convegni nazionali e internazionali. Per quanto riguarda la ricerca è da sottolineare la stesura di un Progetto di Ricerca Corrente, approvato con decorrenza Dicembre 2012, dal titolo “Suid Herpesvirus (SHV-1): caratterizzazione molecolare dei ceppi isolati in Italia e studio di patogenicità in suini e cinghiali”. Il progetto ha come finalità lo studio filogenetico dei ceppi di SHV-1 isolati in Italia dal 1984 ad oggi,. Con particolare attenzione alle caratteristiche di virulenza dei ceppi isolati da suini e da cani da caccia tramite infezioni sperimentali nei cinghiali e nei suini SPF. Il razionale e la descrizione complessiva del Progetto è allegato alla presente relazione. Poiché gli animali selvatici sono o possono essere il serbatoio di numerosi agenti patogeni che colpiscono gli animali da reddito. L’IZSLER da vari anni ha messo a punto un sistema di monitoraggio delle popolazioni selvatiche attraverso il controllo degli animali rinvenuti morti, soppressi per piani di controllo specifici o abbattuti durante la stagione venatoria. Da sottolineare per l’anno 2012 il notevole implemento dell’attività di controllo nelle specie selvatiche, in particolare nel cinghiale, coerentemente al piano di controllo regionale della fauna selvatica. 2 2. Attività di sorveglianza per la Malattia di Aujeszky a livello nazionale per l’anno 2012 Di seguito vengono riportati i dati riguardanti gli allevamenti e i centri genetici (Tab. 1) controllati per la Malattia d’Aujeszky sull’intero territorio nazionale. Tabella 1. Esiti delle indagini per la Malattia di Aujeszky per gli allevamenti suini (parte a) e per i centri genetici (parte b), riportati sul Database del Centro di Referenza suddivisi per Regione Regione N. aziende con N. aziende non N. aziende oggetto N. aziende N. di controllo contaminate di un programma per positive alla aziende sierologico per la dalla malattia di la malattia di malattia di presenti malattia di Aujeszky (con Aujeszky Aujeszky Aujeszky vaccinazione) Parte A: Allevamenti Abruzzo Basilicata Calabria Campania EmiliaRomagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise P.A. Bolzano P.A. Trento Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Valle D'Aosta Veneto Totale 12851 5988 6732 22967 775 1086 511 914 267 115 141 263 26 7 22 6 241 108 119 257 4714 1246 413 51 362 1814 746 117 0 117 4453 562 8128 13601 4822 4615 656 2820 920 14328 1606 6751 2901 128 7538 128895 867 80 2945 1424 364 159 8 1363 640 10316 1357 1241 775 56 1383 28256 256 21 1035 346 192 4 6 468 282 1946 0 676 489 0 274 7311 27 5 389 9 3 0 1 133 5 263 0 68 32 0 21 1068 229 16 646 337 189 4 5 335 277 1683 0 608 457 0 253 6243 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 1 0 0 5 5 4 0 4 3 3 1 0 1 6 2 4 1 2 26 6 2 4 1 1 25 6 1 1 1 1 16 0 0 0 0 0 0 6 1 1 1 1 16 Parte B: Centri genetici Abruzzo Calabria Campania EmiliaRomagna Friuli Venezia Giulia Lombardia Marche Piemonte Toscana Veneto Totale 3 Nella tabella seguente (Tab. 2) sono riportati i dati parziali ottenuti dall’Osservatorio Epidemiologico Veterinario della regione Lombardia (OEVRL) in riferimento al Piano per la verifica dell’attuazione del piano vaccinale (Decreto n. 10784 del 17/11/2011). Tabella 2: Numero di allevamenti da campionare secondo quanto previsto dal Piano e numero di allevamenti effettivamente analizzati al 31 ottobre 2012, suddivisi per provincia. ASL BG BS CO CR LC LO MN MI MI1 MI2 MB PV SO VC VA Totale N° allevamenti da campionare 38 121 9 82 8 37 105 1 7 9 5 22 16 15 6 481 N° allevamenti campionati 26 324 2 34 0 0 84 0 0 11 5 5 0 15 13 519 3. Attività Diagnostica e di ricerca effettuata presso il Centro 3.1 Analisi sierologiche e virologiche Le indagini sierologiche eseguite nel 2011-2012 per la ricerca degli anticorpi nei confronti del virus della malattia di Aujeszky hanno evidenziato una percentuale del 11.4% di campioni positivi per anticorpi anti gE, leggermente inferiore rispetto a quella del 2010-2011 che era 12.6%. Per quanto riguarda le analisi virologiche, nel periodo 2011-2012 sono stati isolati 8 ceppi (7 da campioni provenienti da cane e 1 da cinghiale) di virus della Malattia di Aujeszky, mentre le positività alla PCR sono state 15 (Tab. 3). Tabella 3: Risultati delle indagini sierologiche nei suini e virologiche in materiali ottenuti da diverse specie animali, relative al periodo 1/11/2011 – 31/10/2012 effettuate da laboratori dell’IZSLER Esaminati Positivi % anticorpi gB 45885 37941 82.7 anticorpi gE 131769 15122 11.4 Indagini virologiche 578 15 2.5% 4 Di seguito vengono inoltre riportati risultati delle indagini sierologiche e virologiche eseguite per la Malattia di Aujeszky nei cinghiali (Tab. 4). Tabella 4: Risultati delle indagini sierologiche e virologiche nei cinghiali relativi al periodo 1/11/2011-31/10/2012 anticorpi gE PCR Esaminati 4645 418 Positivi % 1095 23.6% 8 2% 3.2 Caratterizzazione di ceppi di virus della malattia di Aujeszky Anche per l’anno 2012 è continuato il lavoro di caratterizzazione dei ceppi di ADV isolati presso il Centro, attraverso il sequenziamento parziale dei geni che codificano per gE e gC. Questa analisi ha lo scopo di capire meglio l’epidemiologia e la distribuzione dei ceppi circolanti, in modo da individuare più correttamente eventuali punti di debolezza del sistema di controllo. Inoltre si è deciso di caratterizzare e confrontare i ceppi isolati da cane dal 1993 ad oggi (Tab. 5), per valutarne l’evoluzione rispetto ai ceppi isolati da suino o da selvatici. Il ceppo di ADV 160938/2012 è stato isolato presso l’IZS di Portici (NA) e inviato al CdR per caratterizzazione. Tabella 5: Ceppi di ADV isolati da cane divisi per anno di isolamento, numero di conferimento e provincia di origine. Anno di isolamento 2012 2011 Conferimento n. 4966 Provincia Cremona 160938 Napoli 286509 Brescia 290422 Brescia 310919/1 310919/2 Brescia 101452 Brescia 325415 Bologna 325409 Bologna 2009 980 Reggio Emilia 2008 203379 Reggio Emilia 2007 13814 Cremona 2004 249465 Bologna 1994 736 Piacenza 1993 3718 Piacenza 2010 5 L’isolamento è stato ottenuto su monostrati confluenti di colture primarie di rene suino e su monostrati cellulari della linea continua PK15, partendo da matrici biologiche quali omogenati di pool di visceri, tessuto cerebrale. La ricerca del DNA virale è stata eseguita tramite real time PCR (Yoon et al., 2005). Per il sequenziamento la amplificazione è stata eseguita in PCR, utilizzando due coppie di primers che amplificano rispettivamente sui geni UL44 e US8, secondo la metodica descritta da Fonseca et al. (2010). La caratterizzazione molecolare dei ceppi di ADV è stata ottenuta attraverso il sequenziamento parziale dei geni gC e gE. Le sequenze ottenute sono state analizzate in BLAST e confrontate con quelle dei ceppi di riferimento ottenuti in GenBank mediante allineamento con il programma CLUSTAL W a parametri di default, mediante il software Lasergene (DNASTAR Inc., Madison, WI, USA). L’albero filogenetico è stato costruito con il programma MEGA 5.0 utilizzando il metodo del neighbor-joining. L'analisi filogenetica del gene gE (Fig.1) ha dimostrato che 3 ceppi ( ) si trovavano nel cluster B, strettamente correlato ai ceppi di riferimento Nova Prata (Brasile) e al 89V87 (Belgio). Questo gruppo include la maggior parte degli ADV di origine suina, isolati negli ultimi venti anni in Europa e in America. Questi ceppi originano da cani da lavoro utilizzati in allevamenti di suini, che hanno presentato sintomatologia neurologica. Gli altri 12 ceppi si sono raggruppati nella cluster C con i ceppi di riferimento NS374 e 75V19 isolati negli anni '70. Di questi dodici, 9 ceppi sono stati isolati da cani da caccia ( ) alimentati con residui di cinghiali cacciati. I rimanenti 3 ceppi ( ) provenivano da cani non da caccia, morti dopo sintomatologia nervosa durante i mesi di chiusura della caccia al cinghiale. L’analisi filogenetica del gene gC (Fig.2) ha mostrato che i ceppi italiani si raggruppano in tre gruppi. Tre ceppi, originati da cani di allevamenti suini ( ), si sono posti nel cluster B mentre nove ceppi da cani da caccia ( ) si sono raggruppati nel cluster C insieme con il ceppo isolato da cinghiale nel 1993 (ITA 561). Infine, gli ultimi 3 ceppi ( ) si sono posti in un gruppo separato correlato al ceppo di campo brasiliano IB341/86. Questi risultati dimostrano che vi è una netta distinzione tra i ceppi virali isolati da cani d’allevamento e da cani da caccia. Il primo gruppo è stato strettamente correlato ai ceppi suini isolati in Europa e in America negli ultimi 20 anni, che appartengono al gruppo B in entrambi gli alberi filogenetici. L'altro gruppo era composto dai 9 isolati provenienti da cani da caccia e dal ceppo isolato da cinghiale nel 1993. Questi ceppi hanno mostrato un’elevata omologia coi ceppi di ADV circolanti negli anni '70 e '80, che sono quasi scomparsi nella popolazione suina odierna. AL contrario, nella popolazione di suini selvatici tali ceppi, simili ai vecchi ceppi di ADV, sono ancora in circolazione, a dimostrazione che la sostituzione con i recenti ceppi non ha ancora avuto luogo. Gli ultimi ceppi mostrano un interessante pattern caratterizzato da un gene gC simile ai ceppi suini e un gene gE correlato ai ceppi isolati da cani da caccia. Queste analisi, condotte principalmente su isolati da cane da caccia e quindi su ceppi probabilmente riferibili a ceppi di cinghiale, può approfondire la conoscenza sull'epidemiologia di ADV nella fauna selvatica e quindi sulla circolazione del virus nel territorio, anche al di fuori degli allevamenti, nell’ottica di un piano di eradicazione. 6 Figura 1: Albero filogenetico costruito sulle sequenze del gene gE utilizzando il metodo del neighbor-joining 7 Figura 2: Albero filogenetico costruito sulle sequenze del gene gC utilizzando il metodo del neighbor-joining. 8 3.3 Circuiti interlaboratorio 3.3.1 Organizzati dal Centro Il Centro di Referenza ha provveduto anche per l’anno 2012 all’organizzazione di un ring test sierologico (panel di 20 sieri sperimentali), che verrà inviato a novembre di quest’anno ed espletato entro i primi mesi del 2013. 3.3.2 Organizzati da altri enti Il Centro di Referenza ha partecipato con successo al Ring trial for Aujeszky’s disease serology 2011, organizzato dal Laboratoire de Ploufragan-Plouzane, Anses (Francia), laboratorio di referenza OIE per la malattia d’Aujeszky. Questo ring test prevedeva l’invio di 15 sieri da analizzare con una o più metodiche per la ricerca di anticorpi nei confronti della gE e della gB, per valutare sensibilità, specificità, curva D-R e riproducibilità dei laboratori partecipanti. 4. Aggiornamento e formazione professionale 4.1. Convegni/congressi che il C. d. R. ha organizzato o a cui ha partecipato EVENTO ENTE organizzatore LOCALITA' Data Giornata di aggiornamento IZS UMBRIA E MARCHE Perugia-PG 24/05/12 Giornata di aggiornamento APA – IZSLER SEZ PIACENZA Gariga-PC 10/07/12 CREMONAFIERE Cremona-CR 25/10/12 AIVEMP Cremona -CR 26/10/12 67 fiera di cremona 67 fiera di cremona TITOLO relazione Il piano di controllo della malattia di Aujeszky tra vecchi obiettivi e nuove prospettive Fattori di rischio e strategia per il controllo e l’eradicazione della malattia di Aujeszky Dal 2013 semaforo verde solo per suini Aujeszky free Il piano di controllo della malattia di Aujeszky: prospettive e criticità 5. Pubblicazioni scientifiche e divulgative D. Lelli, A. Moreno, E. Sozzi, M. Chiari, G.Alborali, P. Cordioli “Genomic characterization of pseudorabies virus strains isolated from dogs in Italy” IX international congress of veterinary virology, Madrid (Spain) 4-7 sep 2012 pp 162-163 E. Sozzi, A. Moreno, D. Lelli, G. Alborali, A. Nigrelli, A. Luppi, M. Bresaola, A. Catella, P. Cordioli “Genomic characterization of Pseudorabies virus strains isolated in Italy” Transboundary and Emerging Diseases, in press 6. Sito Web Sono consultabili e aggiornate le pagine dedicate al Centro di Referenza per la Malattia di Aujeszky-Pseudorabbia (CRMA), pubblicate sul sito dell’IZSLER nella sezione Centri di referenza, all’indirizzo http://www.izsler.it/pls/izs_bs/consultazione.mostra_pagina?id_pagina=32. 9 7. Allegati Di seguito vengono allegati il PRC “Suid Herpesvirus (SHV-1): caratterizzazione molecolare dei ceppi isolati in Italia e studio di patogenicità in suini e cinghiali” e il frontespizio delle pubblicazioni riportate al punto 5. Titolo del progetto: Suid Herpesvirus (SHV-1): caratterizzazione molecolare dei ceppi isolati in Italia e studio di patogenicità in suini e cinghiali Responsabile Scientifico: Dr. Paolo Cordioli Progetto presentato dall’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE . N. identificativo progetto: IZS LER ../11 RC (*) 1. Titolo del progetto: Suid Herpesvirus (SHV-1): caratterizzazione molecolare dei ceppi isolati in Italia e studio di patogenicità in suini e cinghiali 2. Durata del progetto (espressa in mesi): 24 3. Area tematica: Sanità Animale 4. Linea di ricerca n. 1 - Titolo linea di ricerca: Studio filogenetico dei ceppi di SHV-1 isolati in Italia dal 1984 ad oggi. Studio sulle caratteristiche di virulenza di ceppi isolati da suini e da cani da caccia tramite infezioni sperimentali nei cinghiali e nei suini SPF. 5. Responsabile scientifico del progetto: Cognome: Cordioli Nome Paolo Qualifica Veterinario Dirigente Telefono 030/2290347 Fax 030/2290535 E-mail: [email protected] 4. Elenco delle Unità operative impegnate nel progetto: a) n. identif. U.O.: .....1.IMS..... Responsabile U.O.: Enrica Sozzi b) n. identif. U.O.: .....2..IMS.... Responsabile U.O.: Leonardo Vinco James c) n. identif. U.O.: .....3..IMS.... Responsabile U.O.: Ilaria Barbieri (*) Identificativi per IZS: AM=Abruzzo-Molise; LT=Lazio-Toscana; LER=Lombardia-Emilia Romagna; ME=Mezzogiorno; PLV=Piemonte-Liguria-Valled’Aosta; PB=Puglia-Basilicata; SA=Sardegna; SI=Sicilia; UM=Umbria-Marche; VE=Venezie Esempio: IZS AM 01/11 RC RC = Ricerca Corrente 10 Razionale del progetto Suid Herpesvirus (SHV-1) è un alphaherpesvirus che causa la malattia di Aujeszky, una delle malattie che colpisce frequentemente l’allevamento suinicolo, causando gravi perdite economiche. Unico dal punto di vista antigenico, il virus della malattia di Aujeszky ha un ampio spettro d’ospite, ma gli unici reservoir dell’infezione sono i suini e i cinghiali. Il genoma virale è costituito da una doppia catena lineare di Dna di lunghezza pari a 143 kb, suddiviso nelle due uniche regioni UL (lunga) e Us (corta) intervallate tra loro da due sequenze ripetute (IRS e TRS). Il virione è costituito da numerose proteine di cui 11, tutte glicosilate, sono presenti nell’envelope e sono coinvolte nella patogenesi dell’infezione e nell’induzione della risposta immunitaria. Alcune di queste, come gC e gE, influenzano la virulenza del ceppo, ma non sono importanti per la replicazione virale e hanno consentito lo sviluppo di vaccini deleti che permettono di differenziare gli animali infetti da quelli vaccinati. Molti paesi europei hanno preso in considerazione il controllo e l'eradicazione di SHV-1 e hanno fatto notevoli sforzi per indagare sull’epidemiologia dell'infezione. Per la realizzazione di questi programmi ha contribuito notevolmente la caratterizzazione dei ceppi di SHV-1 attraverso l’analisi in RFLP. Recentemente, sono stati segnalati alcuni studi basati sul sequenziamento di due geni (US8 e UL44), che codificano rispettivamente per le proteine gE e gC (3, 1, 5). In Italia dal 1997 è in vigore il Piano nazionale di controllo della Malattia di Aujeszky (D.M: 1 aprile 1997) che prevede la vaccinazione obbligatoria di tutti i suini allevati con vaccini gE-deleti e l’applicazione di accurate misure di biosicurezza allo scopo di ridurre la prevalenza della malattia a livelli tali da essere compatibile con un successivo piano di eradicazione. Nonostante l’applicazione del piano abbia consentito, soprattutto nei primi 5 anni di attività, di ridurre notevolmente la sieroprevalenza, il virus è oggi ancora ampiamente diffuso negli allevamenti suini italiani con valori di prevalenza elevati. Negli ultimi dieci anni in molti altri paesi d'Europa la malattia di Aujesky è stata eradicata nei suini domestici, ma non nella popolazione di suini selvatici. Nonostante i progressi compiuti nel controllo e l'eliminazione SHV-1 nei suini domestici, ci sono sempre più prove che le infezioni di SHV-1 siano più diffuse nei suini selvatici in tutto il mondo di quanto originariamente pensato (2, 4). Il progetto si prefigge di approfondire l'epidemiologia delle infezioni di SHV-1 nei suini e nei cinghiali attraverso la caratterizzazione genomica di ceppi isolati in un periodo vasto, dal 1984 ad oggi. I risultati di questo progetto potranno fornire un aggiornamento delle attuali conoscenze delle infezioni di SHV-1 nella popolazione dei suini selvatici e contribuiranno a chiarire il loro possibile impatto sul proseguimento dei programmi di eradicazione. Nel corso del progetto verranno eseguite infezioni sperimentali nei suini domestici e selvatici con ceppi di diversa origine con lo scopo di contribuire a comprendere meglio le caratteristiche dell'infezione, la trasmissibilità del virus e la durata della risposta immunitaria nei cinghiali. Bibliografia di riferimento 1. Fonseca AA Jr, Camargos MF, de Oliveira AM, Ciacci-Zanella JR, Patrício MA, Braga AC, Cunha ES, D'Ambros R, Heinemann MB, Leite RC, dos Reis JK. Molecular epidemiology of Brazilian pseudorabies viral isolates. Vet Microbiol. 2010 Mar 24;141(3-4):238-45. Epub 2009 Sep 25. 2. Müller T, Hahn EC, Tottewitz F, Kramer M, Klupp BG, Mettenleiter TC, Freuling C. Pseudorabies virus in wild swine: a global perspective. Arch Virol. 2011 Oct;156(10):1691705. Epub 2011 Aug 12. 3. Müller T, Klupp BG, Freuling C, Hoffmann B, Mojcicz M, Capua I, Palfi V, Toma B, Lutz W, Ruiz-Fon F, Gortárzar C, Hlinak A, Schaarschmidt U, Zimmer K, Conraths FJ, Hahn EC, Mettenleiter TC. Characterization of pseudorabies virus of wild boar origin from Europe. Epidemiol Infect. 2010 Nov;138(11):1590-600. Epub 2010 Mar 12. 4. Ruiz-Fons F, Vidal D, Höfle U, Vicente J, Gortázar C. Aujeszky's disease virus infection patterns in European wild boar. Vet Microbiol. 2007 Mar 10;120(3-4):241-50. Epub 2006 Dec 12. 5. Serena MS, Metz GE, Mórtola EC, Echeverría MG. Phylogenetic analysis of Suid Herpesvirus 1 isolates from Argentina. Vet Microbiol. 2011 Jul 1. 11 Descrizione complessiva del progetto 1. Breve sintesi delle conoscenze già disponibili sull’argomento La Malattia di Aujeszky è una malattia eradicata nella maggior parte dei Paesi Europei ma ancora presente in Italia dove è presente un Piano di controllo. L’agente causale è Suid Herpesvirus 1 membro della sub famiglia delle Alphaherpesvirinae, è un DNA virus con un genoma di 150 kb in grado di codificare per innumerevoli proteine strutturali e non. Tra le glicoproteine strutturali quelle più importanti per la protezione perchè danno origine ad anticorpi neutralizzanti sono la gB e gD. La presenza di glicoproteine non strutturali nel SHV1 ha permesso la creazione di ceppi deleti che, usati come vaccini, permettono di differenziare gli animali vaccinati dagli infetti e quindi di avere un mezzo che permette la riduzione dell’infezione a valori economicamente accettabili. Come riportato il virus di Aujeszky è presente in molti allevamenti italiani dove può determinare, come concausa, forme respiratorie in animali all’ingrasso. In assenza di vaccinazione il virus può causare mortalità elevata in animali sottoscrofa, aborti tardivi nelle scrofe e forme respiratorie nei suini all’ingrasso. L’infezione del virus di Aujeszky in altre specie domestiche come carnivori e ruminanti determina una forma nervosa grave e mortale. Come tutti i virus herpetici il SHV1 è in grado di determinare infezioni latenti e di riattivarsi in seguito a stress. Nella maggioranza dei Paesi Europei il virus è stato eradicato negli allevamenti suini ma è ancora presente nella popolazione di cinghiali che non mostrano sintomatologia ma sono sieropositivi. 2. Nuove conoscenze/informazioni Ad oggi sono poche le conoscenze relative alla epidemiologia dell’infezione da SHV1 nei cinghiali come pure limitate sono le caratteristiche dei ceppi di Aujeszky isolati dai selvatici. Lo scopo principale della ricerca è quello di attuare un’analisi molecolare e filogenetica dei vari ceppi di SHV1 presenti nella Biobanca dell’IZSLER per approfondire le conoscenze epidemiologiche della malattia. La caratterizzazione genomica di SHV1 isolati da suini, cinghiali e altre specie di mammiferi permetterà una migliore conoscenza sulle differenze trai ceppi e sarà utile per comprendere le varie catene di infezione. L’infezione sperimentale di cinghiali con ceppi derivati dagli stessi o dai suini permetterà, inoltre, una più approfondita conoscenza della variabilità della patogenicità in questa specie del SHV1. 3. Metodologia La ricerca si svilupperà utilizzando i ceppi presenti in Biobanca e attraverso la ricerca di campioni positivi derivanti dalla routine diagnostica durante il periodo di svolgimento della ricerca: - i campioni patologici deriveranno da quelli della routine diagnostica per i suini e da campioni di cinghiali abbattuti durante la stagione venatoria - tutti i campioni verranno esaminati con due differenti metodiche PCR real time (Ma et al.2008 J Vet Diagn Invest;20:440-7; Yoon et al. 2005 J Microbiol;43:430-6) - i campioni PCR positivi verranno inoculati su linee cellulari sensibili per l’isolamento virale - sui ceppi virali di SHV1 presenti nella raccolta IZSLER e isolati durante la ricerca verrà effettuata una PCR per l’amplificazione di due glicoproteine non essenziali quali la gE e la gC come descritto da Fonseca et al. (1) - le sequenze ottenute saranno valutate in parallelo tra loro e con quelle depositate in GenBank, e, utilizzando il software Mega 5 sarà effettuata un’analisi molecolare e di filogenesi - tutte le sequenze ottenute dall’analisi dei ceppi saranno depositate in GenBank - i campioni ottenuti dagli animali infettati e a contatto saranno esaminati per valutare l’escrezione virale attraverso la ricerca di SHV1 e la dinamica anticorpale - si valuterà la ricerca del virus riattivato a seguito di trattamenti immunosoppressivi negli animali infettati sperimentalmente sia ricercandolo in tamponi nasali e lacrimali che nei tessuti dopo soppressione degli animali Al termine della ricerca tutti i dati ottenuti verranno inseriti nel report finale 4. Criteri di trasferibilità e di diffusione dei prodotti e dei risultati I risultati sia della caratterizzazione dei ceppi che dell’infezione sperimentale dei cinghiali verranno presentati sia in meeting di settore che pubblicati su riviste nazionali e internazionali 5. Valore aggiunto dell’aggregazione tra soggetti diversi che partecipano al progetto L’area di competenza dell’IZSLER è caratterizzata da 45.985 km2 di estensione e da una popolazione suina di circa 6.300.000 animali. Il valore aggiunto dei soggetti che partecipano al progetto è dato dalle competenze nell’ambito dell’epidemiologia, della diagnostica e della ricerca. Il laboratorio di Virologia (UO1) è il Centro di Referenza Nazionale per la malattia di Aujeszky e Laboratorio europeo di riferimento italiano per il virus di Aujeszky. La collaborazione con il dipartimento di Biologia Molecolare (UO3) è essenziale per la definizione e la validazione dei 12 moderni protocolli di diagnostica molecolare e analisi genetica. L'UO2 è rappresentato dall'Unità Infezioni Sperimentali negli animali dotata di strutture ad alto contenimento (BS3) per la stabulazione degli animali. La sperimentazione animale sarà approvata dalla legislazione nazionale e monitorata dal centro di referenza nazionale del benessere animale. 6. Descrizione e spiegazione dell’articolazione del programma in fasi fra le varie UU.OO. Fase 1: Isolamento dei ceppi virali Campioni di tessuto prelevati da suini con sintomi clinici respiratori, riproduttivi e neurologici saranno raccolti e controllati per SHV-1 attraverso la metodica real time PCR. Saranno raccolti e testati anche campioni clinici da altri ospiti non serbatoio come bovini e cani con sintomi neurologici. Inoltre, durante la stagione venatoria saranno analizzati per SHV-1 campioni di tessuto di cinghiali (tonsille e polmoni). L'isolamento del virus verrà eseguito su tutti i campioni positivi alla PCR. Nell’analisi filogenetica e molecolare sarà incluso un numero elevato di ceppi virali (circa 80 ceppi), isolati dal 1984 fino ad oggi in IZSLER. Due ceppi di SHV-1 isolati rispettivamente da un suino domestico e da un cane da caccia, verranno propagati su linea cellulare di PK15, titolati con il metodo Reed e Muench e usato per le infezioni sperimentali. Fase 2: Sequenziamento ed analisi filogenetica I ceppi di SHV-1 isolati in Italia saranno caratterizzati geneticamente attraverso la sequenza parziale dei geni UL44 e US8 che codificano rispettivamente per le glicoproteine gC e gE. L’amplificazione verrà eseguita tramite PCR utilizzando due coppie di primers che amplificano rispettivamente i geni UL44 e US8, secondo la metodica descritta da Fonseca et al. (2010). Le sequenze ottenute saranno analizzate in BLAST e confrontate con quelle dei ceppi di riferimento ottenuti in GenBank e sarà costruito l’albero filogenetico. Parte delle sequenze saranno depositate in GenBank. Fase 3: Infezioni sperimentali in suini SPF e nei cinghiali Saranno realizzati due disegni sperimentali con l’utilizzo di due ceppi di SHV-1, uno di origine suina e uno da un cane da caccia, con differente patterns genomico. I cinghiali saranno acquistati da un allevamento sieronegativo e testati prima degli esperimenti tramite test sierologici e PCR. Disegni sperimentali - due gruppi di 8 animali, 4 cinghiali e 4 maiali SPF, saranno inoculati rispettivamente con un ceppo isolato da un cane da caccia e con un ceppo isolato da un suino e alloggiati a contatto con due cinghiali e suini non infetti. Verranno utilizzati un totale di 24 animali tra cinghiali e suini. Gli animali saranno osservati quotidianamente per verificare la comparsa di segni clinici e campioni saranno testati per analizzare l’escrezione di SHV-1 e la produzione di anticorpi omologhi. Dopo la riattivazione dell'infezione latente indotta da immunosoppressione, verrà eseguita l'individuazione di SHV-1 nei tessuti degli animali sottoposti a necroscopia utilizzando colture cellulari e metodi di PCR. Fase 4: Report finale A fine progetto sarà predisposta la stesura della relazione finale del progetto e la pubblicazione dei risultati ottenuti. 7. Output del programma con indicazione dei tempi previsti per la presentazione Dopo dodici mesi dall’inizio del progetto sarà possibile avere sufficienti risultati preliminari che permetteranno la produzione di documenti e pubblicazioni. Per avere a disposizione i risultati completi della ricerca bisognerà attendere, tuttavia, la fine del progetto, quando tutti i dati ed i risultati ottenuti dalle infezioni sperimentali e l’analisi filogenetica delle sequenze potranno permettere un aggiornamento delle attuali conoscenze delle infezioni di SHV-1 nella popolazione dei suini selvatici e contribuiranno a chiarire il loro possibile impatto sul proseguimento dei programmi di eradicazione. 8. Obiettivi e indicatori per la verifica dei risultati raggiunti Obiettivi: - Valutazione della circolazione di ceppi di SHV-1 in allevamenti di suini e cinghiali in Lombardia ed Emilia Romagna. - Sequenziamento, caratterizzazione e identificazione delle differenze molecolari in ceppi raccolti dal 1984 fino ad oggi. - Valutazione delle differenze cliniche e virologiche tra cinghiali e suini infettati con ceppi di origine suina e da cane da caccia. 13 14 15 16 Allegato 2a “Consuntivo 2012” 1. Personale A Personale in servizio (Nominativo) B qualifica C Tip. di cont. 1. Cordioli Paolo Dir. Vet. Indet. 2. Alborali Loris Dir. Vet. Indet. 3. Tamba Marco Dir. Vet. Indet. 4. Zanoni Mariagrazia Dir. Vet. Indet. 5. Lombardi Guerino Dir. vet. Indet. 6. Sozzi Enrica 7. Lelli Davide 8. Moreno Ana Maria Dir. Vet. Dir. Vet. Dir. Vet. Tec. san. lab. biom. Tec. san. lab. biom. Tec. san. lab. biom. Oper. tec. cat. C Indet. Indet. Indet. 8. Bresciani Daniela 9. Tirelli Annamaria 10. Marella Loredana 11. Barbeno Claudio Indet. Indet. D Breve descrizione dell’attività svolta nel 2012 Ricerca, Diagn., Gestione Ricerca, Diagn. Gestione piani Epidemiol. Anal. gest. piani Epidemiol. Anal. gest. piani Prod. sieri e sper. animale Ricerca, Diagn. Ricerca, Diagn. Ricerca, Diagn. Diagn. sierol. coll. Ric. e Svil. Diagn. virol. coll. guid. Ricerca e svil. E Costo medio annuo F % di utilizzo ExF Costo finale 160.000,00 7% 11.200,00 140.000,00 10% 14.000,00 100.000,00 6% 6.000,00 100.000,00 6% 6.000,00 160.000,00 5% 8.000,00 70.000,00 70.000,00 100.000,00 5% 5% 5% 3.500,00 3.500,00 5.000,00 40.000,00 5% 2.000,00 40.000,00 5% 2.000,00 Indet. Elab. progr. controllo 40.000,00 8% 3.200,00 Indet. Prelievo sangue e camp. in allev. 30.000,00 5% 1.500,00 Totale spese personale: 65.900,00 2. Apparecchiature, tecnologie, arredi acquistati nel 2011-2012 Apparecchiature, tecnologie, arredi adibiti solo ed esclusivamente al servizio del Centro e quelli condivisi con altri laboratori. Totale spese apparecchiature, tecnologie, arredi: € 0 3. Altri costi previsti per le attività Per la realizzazione delle iniziative volte al conseguimento degli obiettivi del programma operativo 20112012, il Centro ha sostenuto i seguenti costi: Voci di costo Formazione e missione Materiali di consumo Smaltimento rifiuti Prove sperimentali costo 6000,00 25000,00 5000,00 8000,00 Ente finanziatore (se diverso dall’IZS di appartenenza) Totale altre voci di costo: € 44.000,00 4. Spese generali Sono comprese diverse voci di spesa dell’Intero Istituto le cui tipologie principali sono: costi relativi a personale amministrativo, consulenti, direzione generale sanitaria ed amministrativa, collegio sindacale, consiglio amministrazione, concorsi, spese legali, utenze varie, manutenzioni generiche. Vengono calcolate come 10% sul totale delle tre voci di spesa precedenti (personale, apparecchiature, altri costi). Totale altre spese generali: (€65.900 + 0 + 44.000) x 0,10 = € 10.990 Consuntivo anno 2011-2012 (1 + 2. + 3. + 4.) € 65.900 + 0 + 44.000 + 10.990 = 120.890 Allegato 2b: “Ricavi 2012” 1. Consulenze Nessuno 2. Finanziamento specifico del Ministero della Salute (specificare quale) Nessuno 17 Allegato 4: “Risorse ritenute necessarie per la realizzazione delle iniziative di intervento nel 2012-2013” Il Centro di Referenza per svolgere l’attività prevede di sostenere i seguenti costi: 1. Personale A Personale in servizio (Nominativo) B qualifica C Tip. di cont. 1. Cordioli Paolo Dir. Vet. Indet. 2. Alborali Loris Dir. Vet. Indet. 3. Tamba Marco Dir. Vet. Indet. 4. Zanoni Mariagrazia Dir. Vet. Indet. 5. Lombardi Guerino Dir. vet. Indet. 6. Sozzi Enrica 7. Lelli Davide 8. Moreno Ana Maria Dir. Vet. Dir. Vet. Dir. Vet. Tec. san. lab. biom. Tec. san. lab. biom. Tec. san. lab. biom. Oper. tec. cat. C Indet. Indet. Indet. 8. Bresciani Daniela 9. Tirelli Annamaria 10. Marella Loredana 11. Barbeno Claudio D Breve descrizione dell’attività svolta 2012 Ricerca, Diagn., Gestione Ricerca, Diagn. Gestione piani Epidemiol. Anal. gest. piani Epidemiol. Anal. gest. piani Prod. sieri e sper. animale Ricerca, Diagn. Ricerca, Diagn. Ricerca, Diagn. Diagn. sierol. coll. Ric. e Svil. Diagn. virol. coll. guid. Ricerca e svil. E Costo medio annuo F % di utilizzo ExF Costo finale 160.000,00 6% 9.600,00 140.000,00 10% 14.000,00 100.000,00 6% 6.000,00 100.000,00 6% 6.000,00 160.000,00 6% 9.600,00 70.000,00 70.000,00 100.000,00 5% 5% 5% 3.500,00 3.500,00 5.000,00 40.000,00 5% 2.000,00 40.000,00 5% Indet. Elab. progr. controllo 40.000,00 8% 3.200,00 Indet. Prelievo sangue e camp. in allev. 30.000,00 10% 3.000,00 Indet. Indet. 2.000,00 Totale spese personale: €67.400 2. Apparecchiature, tecnologie, arredi che si prevede di acquistare Apparecchiature, tecnologie, arredi adibiti solo ed esclusivamente al servizio del Centro e quelli condivisi con altri laboratori. Totale spese apparecchiature, tecnologie, arredi: € 0 3. Altri costi previsti per le attività Per la realizzazione delle iniziative volte al conseguimento degli obiettivi del programma operativo 20112012, il Centro prevede di sostenere i seguenti costi: Voci di costo Formazione e missione Materiali di consumo Smaltimento rifiuti Prove sperimentali Costo 6000,00 25000,00 5000,00 10000,00 Ente finanziatore (se diverso dall’IZS di appartenenza) Totale altre voci di costo: € 46.000,00 4. Spese generali Sono comprese diverse voci di spesa dell’Intero Istituto le cui tipologie principali sono: costi relativi a personale amministrativo, consulenti, direzione generale sanitaria ed amministrativa, collegio sindacale, consiglio amministrazione, concorsi, spese legali, utenze varie, manutenzioni generiche : Totale altre spese generali: € 10% dei precedenti (67.400 + 0 +46.000) = € 11.340 Previsione totale costi anno 2013 (1 + 2. + 3. + 4.) 67.400 + 0 + 46.000 + 11.340 Totale € 124.740 Brescia 29 novembre 2012 Il responsabile Dr. Paolo Cordioli 18