L`intramontabile Rocky Horror del cinema Mexico,La

The Bodyguard si prepara a infiammare la
scena
In arrivo, in prima nazionale, “The Bodyguard – Guardia del Corpo, il musical”. Lo spettacolo,
prodotto da Wizard Productions, debutterà a Milano il 23 febbraio 2017 sul palco del Teatro
Nazionale CheBanca! dove rimarrà in scena fino al 7 maggio.
Scritto da Alexander Dinelaris, il musical si basa sulla sceneggiatura originale di Lawrence
Kasdan .Bodyguard si basa sull’omonimo film del 1992 con Whitney Houston e Kevin Costner i
cui ruoli, a teatro, saranno impersonati da Karima, una delle più belle voci italiane, che
interpreterà la superstar Rachel Marron e da Ettore Bassi che darà vita alla guardia del corpo
Frank Farmer. Con loro in scena: Helen Tesfazghi (alternate Rachel Marron), Loredana Fadda (Nicki
Marron), Piero Di Blasio (Sy Spector), Russel Russel (Bill Devaney), Daniele Balconi (stalker),
Fabrizio Corucci (Tony Scibell), Mirko Ranù, Gianluca Briganti, Felice Lungo, Renato Tognocchi,
Alessia Losavio, Yamaira Gomez Fabre, Alessandra Ruina e Daniela Ribezzo.
” Quando uscì la versione musical del titolo a Londra qualche anno fa, pensai subito a un’altra
operazione per la maggior parte commerciale, alla “Fame” o “Flashdance”. Invece, con mia grande
sorpresa, mi imbattei in una riduzione estremamente curata per il teatro, dove le canzoni più famose
di Whitney Houston erano state integrate perfettamente nella storia, con un risultato finale di
grande qualità” spiega Federico Bellone, regista di The Bodyguard che poi aggiunge: “Quello che
raccontiamo nel nostro spettacolo è il grande bisogno che la diva protagonista ha di essere amata.
Più abbiamo successo nel nostro lavoro, più rischiamo di rimanere soli. La celebrità e il potere ci
portano a dubitare di quali siano le amicizie e gli amori sinceri, confinandoci in un vortice di
emozioni che difficilmente possiamo condividere. La solitudine è un elemento comune anche al
nostro protagonista, che ha scelto “il mestiere perfetto: non nello stesso posto troppo a lungo, mai
troppo vicino a qualcuno”. Ed ecco che questi personaggi così forti e allo stesso tempo così soli si
ritrovano in una potente storia d’amore.” Bellone poi, per quanto riguarda la scelta del cast spiega:
“Ettore Bassi è senza dubbio uno dei più bravi attori con una consistente esperienza nei girati
polizieschi e la cantante black dalla voce incredibile, Karima, è colei che apriva i concerti nostrani di
Whitney”. Dal punto di vista visivo infine, come spiega il regista, in Bodyguard “lo show si presta all’
eleganza: nero lucido specchiante, bianco, argento e oro, linee verticali negli abiti da sera; e a
grande spettacolarità per l’aspetto “da concerto” legato alla protagonista femminile, come un
grande impianto luci, fuochi d’artificio e fiamme veri, geyser, vento, giochi di laser, botole e sistemi
di volo, proiezioni, effetti speciali e mega bassi, sorprendenti cambi di scena”.
The Bodyguard – Guardia del corpo racchiude un thriller e una storia d’amore: Frank Farmer, ex
agente dei servizi segreti viene ingaggiato come guardia del corpo per proteggere la rockstar Rachel
Marron da un pericoloso stalker. La convivenza non è semplice e si complica ulteriormente quando
entrano in gioco i loro reciproci sentimenti; il tutto accompagnato dalle note di una straordinaria
colonna sonora che include classici come “Queen of the Night”, “Run to you”, “I Have Nothing”, e
una delle più grandi canzoni di tutti i tempi “I Will Always Love You”. L’adattamento teatrale di The
Bodyguard viene ulteriormente arricchita con altri grandi successi di Whitney Houston compresa “I
wanna dance with somebody”.
DOVE, COME E A QUANTO -The Bodyguard dal 23 febbraio al 7 maggio
Teatro Nazionale Che Banca! -Milano
Da martedì a venerdì: ore 20,45; Sabato: ore 15,00 e ore 20,45; Domenica: ore 15,00 e ore 19,00
Biglietti: da 24 euro
Cinderella - Il musical: la magia di una
favola per tutte le età
La favola più famosa e magica del mondo sta per arrivare sui palchi italiani. Dal 31 dicembre
Cenerentola, l’eroina di Charles Perrault, farà sognare grandi e piccini con la sua straordinaria
storia d’amore trasformata in musical.
Cinderella – Il musical viene presentato, in versione italiana, dal regista Giuseppe Galizia, uno
dei performer più conosciuti e apprezzati del musical italiano, e da Sabrina Pedrazzini, insegnante
di danza e titolare de Il Ramo di Lodi. Dal loro entusiasmo e dalla loro voglia di divertire il pubblico
di tutte le età nasce questo spettacolo, portato in scena da performer non professionisti provenienti
da tutta Italia e selezionati tra oltre 120 candidati.
Le musiche sono quelle originali del musical che aveva debuttato nel 1957 in televisione con Julie
Andrews nel ruolo principale, conquistando il cuore di oltre 100 milioni di telespettatori. Da allora
ogni allestimento è stato sempre un trionfo: un successo di pubblico e di critica, con l’assegnazione
di innumerevoli premi.
Il libretto e le liriche sono state adattate, per questa prima versione italiana, da Giuseppe Galizia,
che ne firma anche la regia e si avvale della collaborazione di Floriana Monici, altro nome
prestigioso del panorama musical italiano, come vocal coach. Le coreografie saranno di Giuseppe
Galizia e Sabrina Pedrazzini e la direzione musicale di Gaia Pedrazzini
Cinderella – Il musical arriverà sui palcoscenici italiani per l’ultimo dell’anno su licenza Rodgers &
Hammerstein’s Theatricals Europe Ltd.
Allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, Cinderella nel suo magico vestito scenderà dal
palcoscenico per salutare il 2017 e brindare insieme al pubblico.
Cinderella – Il musical
su licenza Rodgers & Hammerstein’s Theatricals Europe Ltd
Produzione DNC Entertainment in collaborazione con Il Ramo
Libretto, liriche italiane, regia di Giuseppe Galizia
Durata: 1hr e 45 minuti circa più intervallo
LODI – Auditorium BPL “Tiziano Zalli”
31 dicembre ore 21
1 gennaio ore 17
3 gennaio ore 16
3 gennaio ore 21
4 gennaio ore 16
per info e prenotazioni: 333 1376631 – [email protected]
https://www.facebook.com/CinderellailMusicalITA
MILANO – Teatro Menotti
5 gennaio ore 21
6 gennaio ore 17
per info e prenotazioni: tel. 02 36592544 – www.teatromenotti.org
"La febbre del sabato sera" torna a teatro
A quarant’anni esatti del debutto sugli schermi di Tony Manero, torna a teatro “La febbre del sabato
sera” in una nuova scintillante produzione firmata da Lorenzo Vitali con la regia di Claudio Insegno.
Vitale e Insegno hanno già lavorato insieme nei “Jersey Boys”
“La febbre del sabato sera” debutta il 9 dicembre al Teatro Nuovo di Milano dove rimarrà in scena
fino al 29 gennaio Spettacolare juke boxe musicale che, per una serata, farà rivivere i successi della
disco music anni ’70, da Stayin’ Alive a Disco Inferno, riportando alla luce l’era della Disco nella
New York degli anni Settanta.
Protagonisti della scena Giuseppe Verzicco, nel ruolo di Tony Manero ricoperto al cinema da John
Travolta e Anna Foria nel ruolo di Stephanie Mangano. “La febbre del sabato sera” porta sul palco
oltre venti artisti e otto maestri componenti dell’orchestra diretta da Massimo Carrieri.
DOCE, COME E A QUANTO
“La febbre del sabato sera”, Teatro Nuovo (Milano).
Ore 20.45.
Biglietti a partire da 24,5 euro
Annie Jr porta in scena 30 mini performer
Per due giorni al Teatro Manzoni di Milano andranno in scena 30 mini performer in Annie Jr. Lo
spettacolo debutterà nel pomeriggio di Sant’Ambrogio e tornerà sul palco sabato 10 dicembre
sempre alle 15.30.
Anni Jr è un musical realizzato e messo in scena dalla Children’s Musical School asd e nasce da
un’idea di Fiorella Nolis e Maria Cristina Urru con l’obiettivo di dare l’opportunità a giovanissimi
ragazzi di realizzare un vero musical da proporre nel panorama teatrale Italiano. Anni Jr i
protagonisti esclusivi sono i ragazzi di età compresa tra i 7 e i 16 anni. Si aggiungono all’ensemble di
Annie Jr le campionesse Italiane di FITKID, specializzate nell’unione di danza e acrobatica, guidate
magistralmente da Gabriella Crosignani.
Annie Jr è una tradizionale fiaba di Natale a lieto fine. La storia infatti prende avvio nel Natale del
1930, all’indomani della Grande Depressione, quando piccola Annie, abbandonata da genitori
nell’orfanotrofio diretto dalla crudele Miss Hannigan, Annie riesce a fuggire dall’orfanotrofio e,
avventura dopo avventura, a trovare una nuova famiglia.
DOVE, COME E A QUANTO Annie jr
TEATRO MANZONI DI MILANO 7 e 10 dicembre h 15.30
Biglietti da 15 euro
Piparo "Porto in scena Evita e sogno il
Fantasma dell'Opera"
Alla vigilia della prima nazionale di Evita, l’opera di Andrew Llyod Webber e Tim Rice portata in
Italia da Massimo Romeo Piparo, il regista rivela a Cosmopeople di avere due sogni nel cassetto:
portare in scena “Il Fantasma dell’Opera” sempre di Lloyd Webber e “La Cavalleria Rusticana” di
Pietro Mascagni. Due sogni in realtà non così distanti come potrebbe, in apparenza, sembrare. Il
problema, svela Piparo, per il Fantasma dell’Opera è l’allestimento. Per il musical di Webber
occorrono teatri d’opera che, però, in Italia difficilmente vengono concessi per questo genere di
spettacolo. Purtroppo. Anche Cosmopeople, come Piparo, sogna infatti prima o poi di non dover
andare fino a Londra o a New York per godere de “Il Fantasma dell’Opera”. Quanto alla direzione di
un’opera lirica “non mi chiamano mai, nonostante la mia esperienza. Eppure, sarei disposto a
lavorare anche per teatri piccoli, pur di potermi dedicare alla lirica e dirigere Cavalleria Rusticana”
confessa con un pizzico di amarezza Piparo.
Intanto domani, al Teatro della Luna di Assago (Milano), debutta Evita, con Malika Ayane e
Filippo Strocchi. Un dejà vù, considerando la sua precedente produzione del 1996. Perché
questa scelta di tradure canzoni iconiche dall’italiano all’inglese? Tutto sommato la sua
ultima produzione di “Jesus Christ Superstar” è stata un successo anche mantenendo le
canzoni in lingua originale.
Piparo: “La storia di Cristo è cosciuta. Per Evita volevo che il pubblico potesse avvicinarsi al
personaggio e comprenderne tutte le diverse sfaccettature. Il che era possibile solo traducendo i
testi di Tim Rice dall’originale inglese all’italiano così da poter tirare le fila del racconto. Persino
davanti al film di Madonna e Antonio Banderas il pubblico obiettava che si trattava di una pellicola
tutta cantata e tutta in inglese. Vorrei eliminare almeno il problema della comprensione in modo da
rendere lo show pienamente apprezzabile dal maggior pubblico possibile. Evita, infatti, lascia il
segno. Lo lascia in chi legge la sua storia, ascolta questa musica, rivive quel periodo storico. Usare
una lingua immediatamente e totalmente comprensibile ha permesso di andare più a fondo nella
psicologia dei personaggi e rende prontamente leggibile la differenza tra storia e fantasia, in un
continuo gioco di contrasti, tra luce e buio, bianco e nero, giusto e sbagliato, possibile e
impossibile“.
Manterrà l’italiano anche nel tour estero che con Evita promette di bissare i successi
ottenuti da “Jesus Christ Superstar”? Ha già le date?
Piparo: “All’estero Evita sarà in inglese. Per quanto riguarda il tour, pur avendo già avuto contatti a
riguardo, posto che lo show è nato per essere allestito anche al di fuori dei confini nazionali, non ho
ancora le date. Prevedo comunque per Evita, così come è stato per “Jesus Christ Superstar”, tappe
in Olanda e nel Nord Europa dopo il 22 gennaio, quando per Evita si chiude il round in Italia dopo
Milano (9-27 novembre), Genova (Politeama Genovese dal 29 novembre), a Firenze (Teatro Verdi dal
6 dicembre), Teatro Sistina a Roma (14 dicembre- 15 gennaio) e Trieste al Politeama Rossetti (dal 18
gennaio)“.
Rispetto al 1996 cos’è cambiato per Evita?
Piparo: “Sostanzialmente è cambiato il modo di raccontare le storie con l’esplosione di immagini e
suoni resa possibile da Youtube, Google, Wikipedia. La sterminata forza della rete, non esisteva nel
1996. Ero io a dover raccontare una storia poco nota in Italia e l’idea di proiettare in scena immagini
recuperate sulle bancarelle di Buenos Aires, rendeva il mio spettacolo innovativo, formativo,
narrativo. Oggi quel modello mi si è sgretolato davanti. E se da un lato ciò agevola la missione del
racconto, dall’altro sottrae magia alla messinscena di quella che rimane un’Opera calata nella Storia.
Questo nuovo allestimento, a distanza di vent’anni, ha come pilastro la scelta della lingua italiana
per i testi. La struttura operistica, e cioè interamente cantata e senza spazi di prosa, fa sì che nelle
canzoni si racchiuda tutta la magia e la poesia del racconto“.
Quanto costa Evita? E in quanto tempo prevedete di ammortizzare i costi?
Piparo: “Il solo allestimento supera il milione. L’intera produzione, cast compreso i 2,5 milioni.
Speriamo di ammortizzarla presto e comunque entro il 22 gennaio“.
..e dopo Evita a cosa sta lavorando?
Piparo: ” Ho in cantiere due progetti: una produzione originale tratta dal film di Roberto Rossellini
“Roma città aperta”, di cui ho rilevato i diritti, e una riproposizione di “Mamma Mia”
Almeno per “Mamma Mia” le canzoni degli Abba le lascerà in inglese? Ha visto e cosa
pensa della prima produzione di Mamma Mia allestita pochi anni fa in Italia?
Piparo: “Le canzoni degli Abba in “Mamma Mia” saranno lasciate in originale, ma rispetto a Evita si
tratta di uno show differente… non un’opera rock ma una commedia musicale. Quanto alla
produzione di qualche anno fa. …che dire, onestamente preferisco non esprimermi”
“Jesus Christ Superstar”, “Evita” e ora “Mamma Mia”, oltre al Sogno di portare in Italia “Il
Fantasma dell’Opera” … musical che hanno oltre 17 anni e, in alcuni casi, più di quaranta.
Musical di successo e che continuano a esser allestiti. Così come tanti altri che,
perennemente, vengono riproposti a teatro. Ma qualcosa di nuovo?
Piparo: “Il mercato italiano è particolarmente difficile. Manca il tessuto produttivo da un lato, ma
anche la spinta e la curiosità da parte del pubblico che si fida, troppo spesso, dei soli titoli di
cartellone noti. Noi comunque cerchiamo di coinvolgere le città in cui portiamo gli spettacoli,
ospitando in scena scuole di musical, di danza, di canto e con ulteriori iniziative“.
Il mito di Evita secondo Massimo Romeo
Piparo
È uno dei capolavori indiscussi di Andrew Lloyd Webber, insieme a Cats e The Phantom of the
Opera. Nato come concept album nel 1975, ha debuttato nel West End a Londra nel 1978 e a
Broadway nel 1979 raccogliendo un grande successo di pubblico e critica. Da allora ha continuato a
conquistare il cuore del pubblico nei vari allestimenti che si sono susseguiti in tanti paesi del mondo.
Oggi, per la prima volta, arriva in lingua italiana in una nuova grande produzione firmata dal re
Mida del musical Massimo Romeo Piparo e con una protagonista d’eccezione: Malika Ayane.
Stiamo parlando di Evita, il musical più atteso di questa stagione.
Il celebre musical, scritto da Tim Rice e Andrew Lloyd Webber, è liberamente ispirato alla vita
dell’indimenticabile e carismatica moglie del presidente argentino Juan Domingo Perón. In questa
vera e propria “opera rock”, tra le più famose e amate della storia del Musical, Piparo ha curato ogni
dettaglio, dalla regia all’adattamento in italiano, traducendo gli splendidi testi di tutte le 27 canzoni
scritte da Tim Rice, tra cui l’indimenticabile Don’t Cry for me Argentina (Da ora in poi in
Argentina) e la canzone premio Oscar You Must Love Me (Stai qui, sii mio), scritta
appositamente per l’edizione cinematografica di Alan Parker del 1996 con Madonna, nel ruolo
principale, Antonio Banderas e Jonathan Pryce.
Con Malika sul palco un cast di grandi eccellenze del musical italiano, tra cui il bravissimo Filippo
Strocchi nel ruolo del Che, Enrico Bernardi e Tiziano Edini in quelli di Juan Perón e Augustìn
Magaldi.
Il debutto di Evita arriverà il 9 novembre al Teatro della Luna di Milano (dopo alcune anteprime
il 4, 5 e 6 al Teatro Team di Bari) e proseguirà poi in tour a Genova (Politeama Genovese dal 29
novembre), a Firenze (Teatro Verdi dal 6 dicembre) fino ad approdare a Roma, sul palco del Teatro
Sistina, dove lo spettacolo sarà in scena per tutto il periodo delle Festività, a partire dal 14 dicembre
(fino al 15 gennaio). Il tour italiano si chiuderà al Politeama Rossetti di Trieste (dal 18 gennaio).
Per il pubblico lo spettacolo rappresenta l’opportunità di scoprire le tappe fondamentali della vita
della grande eroina, e al tempo stesso la possibilità di vivere insieme ai protagonisti le emozioni dei
27 brani che compongono quest’opera musicale, tutti eseguiti dal vivo sul palco dalla grande
orchestra diretta dal maestro Emanuele Friello.
Ogni sera, grazie alle fantastiche scene di Teresa Caruso, al grande lavoro sui costumi svolto da
Cecilia Betona, alle bellissime coreografie di Roberto Croce e all’incredibile talento di un grande
cast composto da oltre 40 artisti tra attori e orchestrali, il pubblico vivrà la magia di poter tornare
indietro nel ‘900, direttamente negli anni in cui Evita fece conoscere al mondo la sua eccezionale e
controversa personalità.
In questa emozionante avventura umana e professionale, grandissimo sarà l’impegno per Malika
Ayane e per i suoi compagni di viaggio, che si troveranno faccia a faccia con il racconto di una
grande storia in uno spettacolo davvero imponente.
Molto amata dal pubblico per la classe e le suggestioni della sua voce, Malika Ayane metterà il suo
poliedrico talento al servizio di un personaggio complesso e affascinante, dalle mille sfaccettature, in
un Musical sofisticato e curatissimo, che fa dell’intensità e delle emozioni forti le sue carte vincenti.
Le luci e le ombre di una figura entrata nell’immaginario collettivo popolare come Evita, eroina
emblema di tenacia, carisma e determinazione, saranno dunque restituite al pubblico in uno
spettacolo di grande impatto.
foto Antonio Agostini
Il ritorno di Siddhartha
Dopo il grande successo di pubblico e di critica ottenuto prima nel tour italiano del 2013 e,
successivamente, in quello internazionale, che ha portato lo spettacolo nelle più grandi capitali
europee (come Edimburgo e Parigi), in America (New York e Los Angeles), in Asia (India, Cina,
Giappone, Corea, Brunei) e oggi in Messico a Guadalajara, l’opera pop “Siddhartha The Musical”
si prepara a tornare in Italia.
Dal 2 febbraio 2017, infatti, lo spettacolo sarà ospitato sul palco milanese del teatro LinearCiak
nella nuova versione internazionale, con nuove scenografie, nuovi costumi e nuove coreografie.
Lo spettacolo, prodotto da Lilith Sa | Gloria Grace Alanis, è il primo musical tutto italiano
distribuito nel mondo da Broadway International Company, LLC.
Tratto dall’omonimo romanzo di Herman Hesse, il musical Siddhartha, scritto da Isabeau, Fabio
Codega e Fabrizio Carbon, racconta la storia di un principe destinato al lusso e alla bellezza che,
spogliatosi delle sue vesti, lascia il suo mondo dorato e si mette in cammino alla ricerca
dell’illuminazione, scoprendo così la vera essenza della vita e le ragioni della sofferenza. Lo
spettacolo vuole rappresentare le grandi emozioni dell’esistere: la gioia della nascita, il fulgore della
gloria, il dramma della morte, la strenua lotta della autentica ricerca interiore e la completa felicità
nella ritrovata illuminazione.
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Un susseguirsi di quadri ed emozioni che coinvolgono il pubblico, lo emozionano, lo stupiscono
fornendo spunti di riflessione: in un’epoca di crisi di valori e di grandi trasformazioni socio
economiche, la storia di Siddhartha rivela il senso profondo del vivere e la necessità di occuparsi gli
uni degli altri.
Il tutto messo in scena da un grande cast di cantanti e ballerini e da un intenso Giorgio Adamo nel
ruolo del protagonista.
Le musiche coniugano echi della antica cultura indiana fino alle più contemporanee sonorità e,
insieme alle scenografie e alle maxiproiezioni, avvolgono gli spettatori in un’esperienza
multisensoriale molto coinvolgente.
Importante il contributo musicale di Beppe Carletti dei Nomadi, che firma un finale emozionante e
coinvolgente, e di Osvaldo Pizzoli che, con il flauto, ha “colorato” le aree del Musical.
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Monica Guerritore è Judy Garland
Monica Guerritore sarà Judy Garland in End of the Rainbow. Il debutto dello show, che
inaugura la stagione 2016-2017 del Teatro Sistina, è previsto per mercoledì 19 ottobre. Sold out a
Broadway, End of the Rainbow è un musical scritto da Peter Quilter e diretto da Juan Diego Puerta
Lopez incentrato su Judy Garland. Monica Guerritore, nel ruolo dell’attrice americana divenuta
celebre con Il Mago di Oz, è perfetta interprete e “mattatrice”. Il musical racconta la parabola di
Judy Garland, svelando il duplice volto di una donna da un lato seducente e forte sul palco, dall’altro
fragilissima e sola.
“Judy è innamorata pazza del suo giovane amante. Scoppiettante, folle, drammatica, stramba e
tenerissima come solo una grande artista può essere e disperata come lo è una donna
completamente sola nonostante i suoi innumerevoli amori. Tira avanti con quel che resta della sua
voce e supplisce dando al pubblico la sua anima. La sua vita è la scena e lì canterà e morirà. Tra
lustrini e paillettes” commenta Monica Guerritore per poi aggiungere: “End of the Rainbow racconta
cosa c’è dietro le luci della ribalta che nascondono la vita di questi meravigliosi talenti. Ritrovo nella
sua parabola la fine di altre donne, star fragili, inadeguate a sopportare tanta energia. Penso a Amy
Winehouse, Whitney Houston, Edith Piaf. La stessa Evita che sta per andare in scena. Il corpo
umano non sopporta tanta divinità. La sua solitudine è legata a un talento sconfinato, che non trova
riparo negli uomini. Lo dice bene Sciascia quando scrive di Majorana: ci sono talenti che brillano
come stelle e divorano il corpo stesso che li abita”.
Beyond Bollywood è pronta a conquistare
l'Italia
Beyond Bollywood chiude il primo tour europeo, passato anche al London Palladium, a Milano
dove, debutta il 4 ottobre, al in Teatro degli Arcimboldi di Milano. Sono previste repliche fino al
9 ottobre. Beyond Bollywood è uno show travolgente fatto di musica e danza indiana in un mix
irresistibile che accompagna lo spettatore in un viaggio culturale che cattura il fuoco, il calore e il
desiderio.
Beyond Bollywood è una celebrazione di due ore con incredibili effetti di luci, più di 700 costumi,
musica originale, 20 danzatori, 5 attori, 11 persoBeyond Bollywood ne della crew: una vera festa per
i sensi. La musica di Beyond Bollywood è stata composta e arrangiata da Salim e Sulaiman
Merchant, entrambi appartenenti alla generazione di compositori di film di Bollywood. Sono noti
per aver creato la colonna sonora del film Hameshaa, campione di incassi del genere. A dirigere lo
show è Rajeev Goswami, il regista e coreografo, ha più di 15 anni di esperienza in film indiani e
nell’industria musicale.
Beyond Bollywood racconta di Shaily Shergill che da Monaco parte alla ricerca delle proprie radici
indiane. A Mumbay, nel cuore di Bollywood, incontrano Raghav, un coreografo in difficoltà
economiche e il suo esuberante assistente Ballu. Insieme viaggiano attraverso l’India ognuno alla
ricerca di qualcosa. Il loro viaggio sarà colmato da immagini magiche, musica accattivante, danza
inebriante e ovviamente… amore.
L'intramontabile Rocky Horror del cinema
Mexico
di Giuliana Tonini – Il 14 ottobre riprenderà la programmazione del Rocky Horror Picture Show
al cinema Mexico di Milano. L’appuntamento sarà, come di consueto, il venerdì sera alle 22. Le
date, nel corso dell’anno, si potranno consultare sul sito www.cinemamexico.it.
È dal 1981 che la sala di via Savona porta in scena l’originale rappresentazione interattiva in cui,
mentre viene proiettato il film sullo schermo, sul palco un gruppo di attori, vestiti e truccati come i
personaggi del film, recita, canta e balla in contemporanea con le scene che scorrono sullo schermo.
Per chi non lo conoscesse, il Rocky Horror Picture Show è il film musical cult del 1975 diretto da
Jim Sharman, trasposizione cinematografica dello spettacolo teatrale di Richard O’Brien, che
aveva sbancato i botteghini dei teatri di Londra e Broadway.
È la storia di due fidanzati, Brad e Janet, borghesi, pudichi e perbenino che, mentre sono in viaggio,
dopo il rito del regalo dell’anello di fidanzamento, bucano una gomma durante un temporale e
finiscono per chiedere aiuto bussando alla porta di un inquietante castello. È il castello del dottor
Frank-n-Furter, il travestito in guepiere, calze a rete e tacchi vertiginosi, incontrovertibilmente
macho nonostante gli abiti femminili, interpretato da Tim Curry, dalla voce e dalla presenza
formidabili. In una parodia della storia di Frankenstein, lo scienziato Frank-n-Furter sta lavorando
alla creatura Rocky, un biondo uomo oggetto, palestrato e volutamente decerebrato, e ha convocato
nel suo castello illustri personaggi da tutta la Transilvania per farli assistere alla nascita della sua
creazione. I fidanzatini si trovano così catapultati in un mondo in cui il concetto di ‘normalità’ è
completamente sovvertito e in cui, davanti a Frank-n-Furter e alla sua corte di unconventional
conventionalists, i diversi sono loro. La notte, piena di grottesche avventure, passata nel castello
transilvano porterà Brad e Janet alla scoperta di un proprio sé insospettabile, fino ad allora messo a
tacere dalle convenzioni sociali.
Il film, come prima lo spettacolo teatrale, è stato un successo. La sua carica allegorica, volutamente
e irresistibilmente kitsch, ha conquistato il pubblico e sono subito cominciate negli Stati Uniti le
proiezioni serali del sabato, a mezzanotte, dove tuttora gli spettatori vanno vestiti e truccati come i
personaggi del film.
È su questa onda che, nel 1981, Antonio Sancassani, il proprietario del cinema Mexico, ha fatto
della sala cinema milanese una Rocky Horror House. Una delle cinque Rocky Horror House al
mondo e, a giudizio di molti, una delle migliori.
Nel cinema d’essai che oggi è, orgogliosamente, l’ultimo monosala rimasto a Milano, da 35 anni
periodicamente si svolge il rito del Rocky Horror Picture Show. Perché di vero e proprio rito si
tratta, cui assistere più e più volte, divertendosi sempre come pazzi.
Prima di ogni rappresentazione, quelli che assistono allo spettacolo per la prima volta – i vergini,
come vengono appellati dal Diabolical Plan, la compagnia di attori amatoriali – vengono invitati ad
alzare la mano, e sono sempre pochissimi. È a loro che viene spiegato con quali battute e con quali
gesti partecipare allo spettacolo. Perché il pubblico interagisce.
E così ogni volta che viene nominata Janet Weiss si deve ripetere ad alta voce il suo cognome, il
nome di Brad viene sempre accompagnato da un bel asshoooooooole, il dottor Scott da un uh! e così
via. Al pubblico viene fornito dai Transilvani che girano per la sala il diabolical kit, un sacchetto che
contiene, ad esempio, il riso da lanciare durante la scena del matrimonio degli amici di Brad e Janet,
il giornale da mettersi in testa come fa Janet sotto il temporale, il guanto di lattice da fare schioccare
in contemporanea col dottor Frank-n-Furter, la carta igienica da sventolare durante la scena della
‘nascita’ della creatura Rocky,…
Lo zoccolo duro del pubblico non ha bisogno di nessuna spiegazione. Molti fan partecipano ad ogni
rappresentazione, conoscono a memoria ogni battuta e ogni canzone, e seguono tutto le spettacolo
ripetendo le battute e cantando. Ma anche per chi non sa le parole, quando è il momento della
canzone Time Warp è ‘vietato’ non alzarsi e non ballare il celeberrimo brano seguendo i passi degli
attori sul palco e sullo schermo. Oltre a questa hit, il musical di Richard O’Brien offre molti altri
pezzi indimenticabili, tra cui Science Fiction – Double Feature, Damn it Janet, Sweet
Transvestite – il pezzo con cui Frank-n-Furter fa la sua grande entree – Rose Tint My World, I’m
Going Home, e il significativo Don’t Dream it, Be it, il motto del Rocky Horror Picture Show.
Tra il pubblico, chi vuole si sbizzarrisce indossando le mise più disparate. Il minimo sindacale sono
una parrucca di un colore sgargiante e un altrettanto sgargiante boa di piume di simil struzzo. Poi si
vedono calze a rete, cappelli con gli strass, grembiuli alla Magenta (uno dei personaggi), uomini con
parrucca e camice verde, ragazze che festeggiano l’addio al nubilato e chi più ne ha più ne metta.
E gli spettatori del Rocky Horror Picture Show sono di tutte le età. Si va da ragazzi e ragazze
giovanissime a chi era ragazzo quando il film è uscito più di quarant’anni fa.
Insomma, assistere al Rocky Horror Picture Show è divertimento puro.
La compagnia del Diabolical Plan è composta da attori non professionisti che hanno in comune la
grande passione per il Rocky Horror Picture Show e da anni si divertono a rappresentare i loro
personaggi preferiti. Frank-n-Furter, il protagonista assoluto, l’antieroe egocentrico, cinico e
perverso che però affascina e conquista il pubblico, da 7 anni è interpretato dal formidabile Andrea
Alletto, in una performance sorprendente.
Last but not least, lo scorso aprile la Bocconi Live Performance Students Association – BLPSA ha
tenuto presso l’OpenSide dell’Università Bocconi di Milano una conferenza, con la partecipazione di
Andrea Alletto, sul caso manageriale del cinema Mexico come fortunata Rocky Horror House.
Ci vediamo al Mexico.
Dove, quando e a quanto:
Dove: cinema Mexico, via Savona 57, Milano
Quando: il venerdì sera alle 22 (per le date, consultare il sito internet)
A quanto: 6 euro.
Sito internet: www.cinemamexico.it
Pagine Facebook: Cinema Mexico e Diabolical Plan
Fan club: www.rockyhorroritalianfans.it