FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI Rassegna Stampa del 01/02/2015 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE IN PRIMO PIANO Il capitolo non contiene articoli SANITÀ NAZIONALE 01/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale Il record negativo della sanità italiana Debito di oltre 24 miliardi con i fornitori 7 01/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale Eterologa, delibera del Careggi sui gameti È il primo ospedale a comprarli all'estero 8 01/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale Forse si potranno curare così anche i cuori che a causa dello stress battono troppo rapidamente 9 01/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale Il prezzo (giusto?) della terapia genica 10 01/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale Diminuiscono i bambini sovrappeso, ma ancora uno su tre ha addosso parecchi chili da smaltire 11 01/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale La «mappa» per curare meglio tutti i malati reumatici gravi 13 01/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale L'impegno degli italiani e i tagli alla sanità 15 01/02/2015 Corriere della Sera - Nazionale Diagnosi e terapie tempestive ridurrebbero disabilità e costi 16 01/02/2015 Il Sole 24 Ore Leggere prima dell'uso 17 01/02/2015 Il Messaggero - Nazionale Sanità, 24 miliardi di debiti con i fornitori 18 01/02/2015 Il Fatto Quotidiano Il cartello del collirio non molla mai: nuova bacchettata 19 01/02/2015 Il Gazzettino Risparmi per duecento milioni, ma non basta 20 01/02/2015 Il Gazzettino La sanità riparte dall'Azienda zero 21 01/02/2015 Libero - Nazionale Igiene a rischio nelle scuole di Roma: la Lorenzin manda i Nas 22 01/02/2015 Libero - Nazionale Roche, fatturato 2014 -3% per il payback ospedaliero 23 01/02/2015 Libero - Nazionale AIFa: dal rapporto OsMed la 'foto' della farmaceutica 24 VITA IN FARMACIA 01/02/2015 La Repubblica - Bologna Negozianti divisi tra rabbia e timore di nuove figuracce 26 01/02/2015 La Repubblica - Roma Scuola, Lorenzin manda i Nas Marino: pensi agli ospedali La replica: l'igiene è del Comune 28 01/02/2015 La Repubblica - Roma Cure veloci e integrate nasce il polo regionale per i tumori al seno 30 01/02/2015 La Repubblica - Roma "San Filippo Neri, 18 milioni per il rilancio" 31 01/02/2015 La Repubblica - Roma Emergenza San Camillo D'Amato: "Dopo anni bui la luce in fondo al tunnel" 32 01/02/2015 La Repubblica - Torino Chiamparino è commissario straordinario 33 01/02/2015 La Stampa - Torino Gli infermieri contro i turni da 12 ore 34 01/02/2015 La Stampa - Torino Tbc, lite sulla chiusura del reparto al San Luigi 35 01/02/2015 La Stampa - Savona Il Comune con cento proprietà incassa 669 mila euro di affitti 36 01/02/2015 Il Messaggero - Roma Nas anti-degrado nelle scuole di Roma botta e risposta tra sindaco e Lorenzin 37 01/02/2015 Il Messaggero - Umbria Pianeta sanita' 38 01/02/2015 Il Messaggero - Ancona Soccorsi in ritardo, Volpini:spero sia un caso isolato 39 01/02/2015 Il Messaggero - Pesaro Cna, via alla campagna informativasui farmaci generico-equivalenti 40 01/02/2015 Il Messaggero - Ostia Cerenova, assaltodi notte in farmacia 41 01/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ancona Torrette, Trignani responsabile di Neurochirurgia e Grechi di Ostetricia 42 01/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ascoli «Vogliamo incontrare il presidente D'Erasmo» 43 01/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Imola Le farmacie comunali di Sferasi allargano nella Bassa 44 01/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Rovigo PINCARALa salute dalla partedelle donne 45 01/02/2015 Il Gazzettino - Padova Mezzavia, numero di residenti idoneo alla nuova farmacia 46 01/02/2015 Il Gazzettino - Belluno inbreve 47 01/02/2015 Il Gazzettino - Padova Armati in farmacia ma la rapina fallisce 48 01/02/2015 QN - Il Giorno - Milano Medici di base e specialistiin tour nel nuovo «Salvini» 49 01/02/2015 QN - Il Giorno - Milano Punto nascite appeso a un filoTutti in piazza per l'Uboldo 50 01/02/2015 QN - Il Giorno - Brianza Invasione rom postata sui social 51 01/02/2015 Il Secolo XIX - Genova Riciclato nello staff della Regione l'ex primario sospeso e condannato 52 01/02/2015 QN - La Nazione - Pistoia Montecatini Nonni e nipoti hannoricevuto i riconoscimentinella sala Maggiore 53 01/02/2015 QN - La Nazione - Pisa Pontedera Pannoloni: «Consegna a domicilio: un caos»La Lega consumatori Acli scrive al direttore Damone 54 01/02/2015 QN - La Nazione - Viareggio Il bandito solitario in farmaciaUn colpo da 400 euro 55 PROFESSIONI 31/01/2015 Tema Farmacia Aggiornamenti di oculistica per il farmacista" 57 31/01/2015 Tema Farmacia Piccole patologie dell'occhio / 1 58 31/01/2015 Tema Farmacia Piccole patologie dell'occhio / 2 66 PERSONAGGI 01/02/2015 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale «Quando lo Stato ha bisogno è ai vecchi Dc che si ricorre» 73 SANITÀ NAZIONALE 16 articoli 01/02/2015 Corriere della Sera Pag. 21 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La ricerca Il record negativo della sanità italiana Debito di oltre 24 miliardi con i fornitori La sanità italiana ha accumulato con i propri fornitori un debito di almeno 24,4 miliardi di euro. Il dato emerge da una ricerca della Cgia, l'associazione dei piccoli artigiani di Mestre, realizzata con i dati disponibili fino al 2013. La sanità regionale più indebitata, fino al 2013, era quella del Lazio: 5,9 miliardi di euro. Ma la Regione Lazio ha replicato a questi dati, definendoli «parziali», perché non tengono conto dello sforzo compiuto nel 2014 «per dimezzare lo stock di debito e pagare i fornitori allineandosi alla media europea». Nel 2014, precisa il Lazio, è attesa una riduzione del debito pregresso di circa il 50% rispetto al 2013. Tornado alla classifica delle Regioni più ritardatarie, al secondo posto la Cgia pone la Campania (3,8 miliardi), poi insieme Lombardia e Piemonte (entrambe con 2,2 miliardi), quindi il Veneto (2 miliardi). Se il debito viene rapportato alla popolazione residente, invece, il primato negativo spetta al Molise, con 1.416 euro pro capite, seguito dal Lazio (1.017 euro pro capite), dalla Campania (660 euro) e dal Piemonte (510 euro). La maglia nera dei tempi medi di pagamento delle fatture riferiti al 2014 per le forniture di dispositivi medici (fonte Assobiomedica) spetta alla Calabria: 794 giorni. A seguire il Molise, 790, e la Campania. Nessun valore rispetta il termine dei 60 giorni previsto dalla legge in vigore. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le cifre Il debito sanitario più alto spetta al Lazio che però ha contestato le cifre della ricerca In rapporto agli abitanti la «maglia nera» spetta al Molise SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 7 01/02/2015 Corriere della Sera Pag. 21 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Firenze Eterologa, delibera del Careggi sui gameti È il primo ospedale a comprarli all'estero Margherita De Bac Era l'unico modo di assicurarsi ovociti e spermatozoi da utilizzare nei trattamenti di fecondazione eterologa: comprarli all'estero da banche organizzate per congelare gameti di donatori. Lo ha fatto il Careggi di Firenze, primo ospedale pubblico, con un bando che fissava certi requisiti tra i quali l'età dei «fornitori»: tra 20 e 35 la donna, 18 e 24 gli uomini. Inoltre non devono essere vendute cellule riproduttive che abbiano prodotto più di 10 nascite. Stanziato un fondo di 650 mila euro per l'acquisto e il trasporto dei kit stranieri, con spese a carico dei pazienti. Sono stati stretti accordi di collaborazione per due anni con la Nordic Cryobank e la Cryos Internationale danesi, la Imer e la Ovobank spagnole. Da quando a giugno l'eterologa è diventata una pratica lecita (sentenza della Corte Costituzionale) i centri pubblici si sono trovati improvvisamente di fronte alla mancanza di materia prima. Da noi la donazione deve essere gratuita. L'unica strada era dunque avvalersi degli ovociti di donne già in cura per infertilità disposte a regalare parte del loro patrimonio (una pratica denominata egg sharing). Una fonte di approvvigionamento limitata. Il ricorso al mercato estero sembra una contraddizione. In molti Paesi i donatori ricevono un rimborso spese di 800-1000 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA I dati Per acquisire gameti esteri l'Ospedale di Careggi si affida a 4 centri Il gamete deve provenire da donatrici di età tra i 20 e 35 e donatori tra i 18 e 40 anni SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 8 01/02/2015 Corriere della Sera Pag. 48 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Forse si potranno curare così anche i cuori che a causa dello stress battono troppo rapidamente Nei bambini È una condizione che si manifesta quasi sempre nell'infanzia, però non è facilissima da scoprire perché, a riposo, gli esami sono normali La diagnosi La patologia è rara, ma molto seria. Il dubbio può venire se un bimbo sviene quando corre. La può svelare un'elettrocardiogramma sotto sforzo E. M. Anche il cuore si potrà forse curare con la terapia genica, grazie a ricercatori italiani. Alla Fondazione Maugeri di Pavia si è scoperto che la tachicardia ventricolare da stress (Cpvt) risponde bene alla terapia genica e non solo quando è presente nei neonati, ma anche da adulti. Lo studio, che ha avuto il supporto di Telethon, per ora è stato condotto sui topi, ma la possibilità di ottenere buoni risultati quando la malattia si è già manifestata con sintomi lo rende assai promettente. «La Cpvt nella sua forma più grave, in cui entrambe le copie del gene per la proteina calsequestrina sono mutate, si manifesta quasi sempre nei bambini ed è difficile da diagnosticare perché l'elettrocardiogramma a riposo e l'ecografia cardiaca sono normali: occorrerebbe un elettrocardiogramma da sforzo se ci sono dubbi, ad esempio se un bimbo sviene quando corre - spiega Silvia Priori, ordinario di cardiologia dell'Università di Pavia, responsabile dell'Unità di cardiologia molecolare dell'Istituto di Pavia e coordinatrice della sperimentazione -. La malattia è rara ma ha un'alta mortalità; siccome è provocata dal malfunzionamento di un solo gene, secondo noi era una candidata per la terapia genica. Inserire un gene normale, in grado di produrre buone quantità della proteina mancante, poteva funzionare». Nel topo, iniettando nelle cellule cardiache un virus modificato e reso inoffensivo, «caricato» con il gene giusto, i livelli di calsequestrina tornano normali e il cuore non ha più anomalie elettriche. Accade negli animali neonati, ma anche in quelli adulti: sei settimane dopo l'iniezione le aritmie sono quasi azzerate. «Gli effetti negli animali restano per l'equivalente di una vita intera: un solo trattamento potrebbe perciò bastare - dice Priori -. Abbiamo chiesto all'European Medicines Agency che la terapia venga considerata farmaco orfano per accelerare le sperimentazioni nell'uomo: i virus usati come vettori si sono già dimostrati sicuri ed efficienti in clinica, per cui i primi trial potrebbero iniziare entro 3-4 anni». Il punto nevralgico della terapia genica è infatti la scelta di un virus-vettore adatto: la «navetta di trasporto» deve essere efficiente e innocua, ad esempio non deve provocare reazioni immunitarie di alcun genere. «Esistono due gruppi di vettori, i retrovirus e gli adenovirus/adenoassociati - interviene Luigi Naldini, direttore dell'Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica di Milano -. I primi si integrano nel genoma e sono indispensabili per trattare cellule che si riproducono, come i linfociti del sistema immunitario o le cellule staminali: in questi casi serve che la cellula tramandi il gene giusto alle sue "figlie" e per farlo il pezzetto di Dna va inserito nel genoma. I lentivirus, un sottogruppo di retrovirus, sembrano oggi molto adatti a questo scopo. Gli adenovirus e gli adenoassociati invece sono vettori che restano nel nucleo senza però integrarsi nel genoma. Fanno produrre la proteina del gene che trasportano, ma l'effetto non passa alle cellule figlie: sono perciò utili per trattare tessuti che non si riproducono come i neuroni, le cellule del fegato, della retina o, appunto, del cuore». «La terapia genica in futuro potrebbe essere utile per altre aritmie su base genetica, come la sindrome di Brugada o del QT lungo - riprende Priori -. Se invece la struttura cardiaca è già alterata, come nel caso della cardiomiopatia ipertrofica ereditaria, non è detto che sia possibile far regredire i danni già presenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 9 01/02/2015 Corriere della Sera Pag. 48 (diffusione:619980, tiratura:779916) Il prezzo (giusto?) della terapia genica Il costo di un singolo trattamento ha ormai raggiunto il milione di euro Ma è una volta per tutte e può essere ammortizzato in una decina d'anni Limiti L'esborso è molto alto perché gli studi sono impegnativi per ogni malattia Vantaggi Con questa tecnica però i pazienti guariscono per sempre Elena Meli Nel 2012 l'European Medicines Agency e la Food and Drug Administration hanno autorizzato per la prima volta l'immissione in commercio di una terapia genica, l' alipogene tiparvovec , contro il deficit di lipoproteina lipasi, rarissima malattia genetica nella quale manca la capacità di metabolizzare i trigliceridi. A fine 2014 la Germania ha pubblicato il «listino prezzi» della cura e da allora si è tornati a discutere su questi trattamenti innovativi: nel caso specifico una sola iniezione sembra risolutiva, ma costa circa un milione di euro. Un prezzo analogo a quello che potranno avere in futuro altre terapie simili ora in sperimentazione. Costi esagerati per sistemi sanitari a corto di risorse? «L'arrivo sul mercato della prima terapia genica è molto positivo: finalmente l'industria investe nel settore, l'unico modo per rendere prescrivibili e disponibili queste cure - risponde Luigi Naldini, direttore dell'Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica (Tiget) di Milano, dove sono allo studio trattamenti per sette patologie, di cui tre in fase di sperimentazione clinica avanzata -. Il costo è alto perché sviluppare una terapia genica richiede anni di studi dispendiosi, ma occorre valutarlo in un'ottica più ampia: molte delle malattie trattate comportano spese enormi per i sistemi sanitari, risolverle con un grosso esborso una tantum può essere vantaggioso. Ad esempio, per la profilassi dell'emofilia con il fattore ricombinante si spendono 50-100 mila euro l'anno a paziente, senza contare ricoveri e altri costi; potrebbero bastare pochi anni per ammortizzare un'eventuale terapia genica anche dispendiosa». Oggi sono oltre 1800 le sperimentazioni cliniche completate, in corso o approvate per più di un centinaio di malattie. Gli intoppi, in passato, non sono mancati: i primi trial clinici risalgono al 1989-90 ma gli entusiasmi si raffreddarono dopo alcuni casi di leucemia a seguito dei trattamenti, per «congelarsi» del tutto nel 1999, quando il diciottenne Jessy Gelsinger fu il primo paziente a morire a causa di una terapia genica. Poi, con le prime prove concrete di efficacia e i nuovi vettori usati per portare il materiale genetico all'interno delle cellule, più sicuri ed efficienti, si è tornati a sperare. E nella «rinascita» delle terapie geniche l'Italia è in prima fila: sono stati i ricercatori del Tiget ad aver dimostrato nel 2002 la possibilità di curare in questo modo una grave forma di immunodeficienza, l'Ada-Scid, dando nuovo impulso agli studi. E proprio Telethon e l'Istituto San Raffaele hanno siglato accordi con aziende farmaceutiche per sviluppare e rendere disponibili le terapie geniche in sperimentazione per 7 malattie: in cambio dei fondi per completare gli studi necessari alla commercializzazione, le industrie esercitano un'opzione per mettere in futuro in commercio la terapia eventualmente approvata. «Senza l'industria sarebbe impossibile far arrivare ai pazienti queste cure, costosissime da mettere a punto. Purtroppo le terapie geniche hanno anche un altro punto debole - aggiunge Naldini -. Se una patologia può essere curata somministrando il gene giusto, non è detto che questo si applichi automaticamente ad altre malattie anche molto simili: per ognuna bisogna ripartire daccapo, costruire il vettore più adatto per il gene da modificare e ripercorrere tutta la sperimentazione. Non dobbiamo alimentare speranze infondate nei pazienti con patologie teoricamente curabili con la terapia genica: i tempi per arrivare al "farmaco" sono sempre molto lunghi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: sulla ricerca per le terapie geniche www.telethon.it SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Medicina 01/02/2015 Corriere della Sera Pag. 50 (diffusione:619980, tiratura:779916) Conseguenze A causa del dilagare del grasso in eccesso l'aspettativa di vita dei giovani potrebbe essere inferiore a quella dei loro padri Elena Meli f inalmente una buona notizia: dopo anni in cui il numero di bambini e adolescenti obesi e sovrappeso è sempre stato in continua crescita, gli ultimi dati del Sistema di sorveglianza «Okkio alla salute» indicano che c'è una prima, lieve flessione dei piccoli italiani con problemi di bilancia. Vietato abbassare la guardia, però, perché tuttora il 30% dei ragazzini ha addosso chili di troppo e se si sconfina nell'obesità i guai sono davvero tanti. Stando agli studi presentati all'ultimo congresso internazionale Excellence in Pediatrics di Dubai, infatti, l'eccesso di peso quasi raddoppia la probabilità di avere la pressione alta già alle elementari e spiana la strada al fegato grasso, un problema che riguarderebbe quasi la metà dei ragazzini obesi. E non basta: una ricerca dell'ospedale Bambino Gesù di Roma ha da poco dimostrato che il 9% dei bimbi sovrappeso ha alterazioni alla retina, assenti nei coetanei normopeso. «Chi è obeso da piccolo lo sarà quasi certamente da adulto, con serie conseguenze mediche e socioeconomiche: l'aspettativa di vita dei giovani, oggi, è inferiore a quella dei loro padri proprio per il dilagare del grasso in eccesso - osserva Maria Rosaria Filograna, referente per gli stili di vita dell'Osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza Paidòss -. L'obesità infantile, oltre ad aumentare il rischio cardiovascolare e favorire la comparsa del diabete fin da giovanissimi, facilita lo sviluppo di malattie ortopediche e crea grossi disagi psicologici. Un bimbo obeso deve essere controllato con bilanci di salute dedicati in cui misurare pressione, colesterolo, trigliceridi, glicemia, indice di massa corporea e funzionalità epatica; se si sospetta una steatosi al fegato, servono anche ecografie periodiche all'addome; tornare normopeso riporta talvolta nella norma pressione e funzionalità epatica, ma il vero obiettivo è impedire ai bambini di accumulare troppi chili, grazie a una dieta corretta, un'adeguata attività fisica e un'opportuna educazione alimentare in ambiente familiare e scolastico». Contro l'epidemia di obesità infantile si può agire, come hanno spiegato gli esperti Paidòss: rendendo le città «amiche» di pedoni e ciclisti per favorire il movimento, adottando etichette nutrizionali più chiare, prestando attenzione ai menu delle mense scolastiche, mettendo un freno alla pubblicità del «cibo spazzatura». Nella vita quotidiana, poi, i genitori possono fare tantissimo, ad esempio seguendo le «Dieci azioni» antiobesità del progetto MiVoglioBene della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (www.sipps.it). «La prevenzione inizia in gravidanza, con un'alimentazione sana e varia; nei primi mesi di vita il pilastro per la salute futura dei bambini è l'allattamento al seno, perché riduce il rischio di obesità e altre malattie - spiega Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps -. Lo svezzamento, poi, deve essere una "educazione al gusto": pappe colorate, ricche di frutta e verdura senza troppo zucchero o sale abituano ad apprezzare i vegetali. No alle bevande zuccherate, che siano tè o camomilla o bibite gassate». Le regole stilate dai pediatri ricordano l'importanza di consumare porzioni non troppo abbondanti e di abbandonare il biberon entro i due anni, perché porta a introdurre più latte (e calorie) del necessario senza che il bimbo se ne renda conto, visto il piacere che prova nella suzione. Da «vietare» i cibi ricchi di grassi e troppo calorici, che stando a un'indagine presentata al congresso di Dubai, oltre a favorire l'accumulo di chili, aumentano il rischio di colesterolo alto, stitichezza cronica, deficit di vitamine e minerali, e riducono le capacità di attenzione e concentrazione. «E mai rinunciare alla prima colazione - conclude Di Mauro pensando di "tagliare" calorie: quelle introdotte al mattino vengono bruciate nella giornata, mentre saltare il primo pasto aumenta il pericolo di obesità». SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Diminuiscono i bambini sovrappeso, ma ancora uno su tre ha addosso parecchi chili da smaltire 01/02/2015 Corriere della Sera Pag. 50 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 12 01/02/2015 Corriere della Sera Pag. 51 (diffusione:619980, tiratura:779916) La «mappa» per curare meglio tutti i malati reumatici gravi Conoscere le specifiche necessità consentirà di ottimizzare i servizi Dati certi Censite in 150 Asl le situazioni di esenzioni dai ticket per sette patologie croniche invalidanti Maria Giovanna Faiella Soffrono di malattie reumatiche croniche e fortemente invalidanti, che non guariscono, anzi: possono provocare col passare degli anni gravi disabilità. A fine 2013 erano oltre 370 mila gli italiani con esenzione dai ticket per artrite reumatoide, psoriasi artropatica, lupus eritematoso sistemico, malattia di Sjogren, morbo di Paget, Sclerosi sistemica progressiva (o sclerodermia), spondilite anchilosante. Sono i dati rilevati dalla prima indagine a livello nazionale, realizzata da Amrer-Associazione malati reumatici Emilia Romagna, basata sulle certificazioni rilasciate da 150 Aziende sanitarie locali. Secondo studi epidemiologici, si stima che di queste sette malattie reumatiche soffrano circa un milione di italiani. Come si spiega, allora, che a usufruire dell'esenzione specifica sia solo un malato su tre? «Non è uno studio sull'incidenza di queste malattie, ma un censimento per singola patologia sul territorio, per capire i bisogni dei pazienti - chiarisce subito il coordinatore Daniele Conti, responsabile dell'area progetti di Amrer -. Una mappa così per le malattie reumatiche non esisteva». I numeri emersi sono ancor più rilevanti proprio se si considera che l'indagine non censisce il «sommerso», ovvero tutti quei pazienti che non hanno utilità a farsi riconoscere l'esenzione specifica, perché già esentiticket per altri motivi, magari per età, o perché già con il riconoscimento di invalidità. Perché, allora, utilizzare i codici di esenzione come parametro per fare la «mappa» dei malati e dei loro bisogni? «Le esenzioni forniscono dati certi dati dalle Asl, che ne tengono traccia per la rimborsabilità delle prestazioni - dice Conti -. Permettono così di sapere quanti pazienti soffrono di una determinata malattia reumatica nei singoli Comuni, quali sono i bisogni di assistenza, nonché le esigenze legate all'età, al sesso, all'attività lavorativa. Per esempio, è emerso che oltre 5.600 bambini e ragazzi sotto i 18 anni usufruiscono dell'esenzione per una di queste patologie, ma i reparti pediatrici reumatologici sono pochi, 4-5 a livello nazionale, per lo più al Nord. La maggior parte di questi bambini, quindi, riceve cure lontano da casa. Capita anche agli adulti: se nel luogo di residenza non c'è il centro reumatologico, sono costretti a spostarsi per determinate terapie, con enormi disagi, giornate di lavoro perse, costi privati e a carico del Servizio sanitario». Risorse che, se investite sul territorio, permetterebbero ai pazienti di curarsi vicino casa, oltre a far risparmiare. Insomma, il codice di esenzione è uno strumento che dà informazioni precise per interventi mirati sul territorio. «La programmazione di percorsi specifici per i pazienti che hanno una determinata esenzione ricorda Conti - ha permesso, per esempio, in Emilia Romagna di anticipare i tempi della diagnosi per il lupus eritematoso, come pure di garantire cure omogenee a chi soffre di sclerosi sistemica». E l'indagine rivela anche un trend di costante aumento delle esenzioni per le patologie reumatiche: dal 2009 al 2013 circa 2 mila in più all'anno in ciascuna delle 4 regioni prese come campione: vuol dire che nel nostro Paese per patologie reumatiche si avranno oltre 40 mila esenzioni in più ogni anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'indagine Fonte: Amrer onlus (dati dicembre 2013) Corriere della Sera La stima degli italiani che soffrono di malattie reumatiche croniche invalidanti (vedi sotto) Per quale malattia 1 milione I malati con esenzione dai ticket (dati su 150 Asl) 371.586 5.670 hanno meno di 18 anni 241.530 hanno fra 18 e 65 anni (età lavorativa) 68% sono donne Artrite Reumatoide Malattia di Sjogren Morbo di Paget Psoriasi (Artropatica-pustolosa grave) Sclerosi Sistemica Progressiva Spondilite Anchilosante Lupus Eritematoso Sistemico 154.607 31.009 28.108 5.194 118.244 16.566 17.858 di questi L'esperto risponde Foto: Indagine sulle esenzioni per malattie reumatiche croniche invalidanti www.amrer.it SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Diritto 01/02/2015 Corriere della Sera Pag. 51 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: alle domande dei lettori sulle malattie reumatiche all'indirizzo http://forum. corriere.it/reumatologia/ SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 14 01/02/2015 Corriere della Sera Pag. 51 (diffusione:619980, tiratura:779916) L'impegno degli italiani e i tagli alla sanità Riccardo Renzi Gli italiani sono salutisti? Forse definirli salutisti è un po' eccessivo, ma a ben guardare sembra che si stiano comportando abbastanza bene in questo campo. Osserva l'epidemiologo Carlo La Vecchia, dell'Istituto Mario Negri: «Se si guarda alla tendenza degli ultimi decenni, gli italiani fumano di meno, bevono molto meno alcolici e sono meno obesi della popolazione di molti altri Paesi europei». Conferma questa tesi il rapporto 2014 dell'Ocse, appena presentato: secondo questi dati in Italia i fumatori sono in lenta ma costante diminuzione da un decennio, siamo sotto la media dei Paesi sviluppati per il consumo di alcolici e aumenta meno che altrove la percentuale di adulti obesi. I risultati: siamo quinti al mondo per aspettativa di vita (dopo Giappone, Islanda, Svizzera e Spagna), un paio di anni in più della media, anche perché siamo sotto la media per le due principali cause di morte, tumori e malattie cardiovascolari. L'aspetto strano di questi dati è che siamo sotto la media anche per la spesa pro capite in sanità, molto al di sotto di Germania, Francia, Stati Uniti. Insomma, viviamo di più e spendiamo meno. Per capire questo «miracolo» non basterebbe un giorno di convegno. Ma una cosa comincia ad apparire chiara: secondo l'analisi di molti esperti (e anche secondo l'ultimo parere della Corte dei conti sulla spesa sanitaria), siamo arrivati al limite di questo miracoloso equilibrio, un limite oltre il quale se non si immettono risorse nel Sistema sanitario, che finora ha retto ai tagli relativamente bene, rischiamo di perdere terreno in salute. Perché comunque non basta certo la buona volontà salutista. © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Pensa la salute 01/02/2015 Corriere della Sera Pag. 51 (diffusione:619980, tiratura:779916) Impatto pesante Artrite reumatoide e spondilite anchilosante colpiscono persone tra i 20 e i 40 anni Carenze Molti pazienti sono ancora costretti a lunghe attese per visite ed esami M. G. F. artrite reumatoide e psoriasi artropatica sono, secondo l'indagine di Amrer, le malattie reumatiche invalidanti che fanno registrare il più alto numero di esenzioni rilasciate dalle Asl (rispettivamente il 41,6% e il 31,82%); la sclerosi sistemica progressiva e il lupus eritematoso, malattie con minore incidenza numerica ma altrettanto severe, riguardano insieme il 12,8% delle esenzioni. «Sono condizioni che rendono complicati anche i più semplici gesti quotidiani - dice Antonella Celano, presidente di Apmar, Associazione persone con malattie reumatiche -. E poi c'è il dolore, spesso lancinante. Ricevere cure tempestive permetterebbe di vivere meglio e di essere più autonomi». «L'impatto sulla qualità della vita è notevole, se si considera che alcune malattie, come artrite reumatoide e spondilite anchilosante, colpiscono persone tra i 20 e i 40 anni aggiunge Carlo Salvarani, direttore della reumatologia dell'Azienda ospedaliera Irccs di Reggio Emilia -. Spesso la diagnosi arriva dopo anni, il che non permette interventi tempestivi che potrebbero ridurre anche la disabilità. Prima di andare dal reumatologo, i malati passano da uno specialista all'altro, sottoponendosi a esami a volte non appropriati. Il reumatologo è la figura chiave per coordinare le diverse fasi diagnostiche e terapeutiche col medico di famiglia e gli specialisti, dato che queste malattie possono colpire vari organi». I dati dell'indagine forniscono indicazioni per riconsiderare l'intera «filiera» della presa in carico dei malati, con Percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (Pdta) legati alle singole realtà regionali. «I Pdta sono il punto di partenza - sottolinea Carlo Maurizio Montecucco, direttore del reparto di Reumatologia del Policlinico S. Matteo di Pavia -. Molti malati sono costretti a lunghe attese per visite ed esami, o a spostarsi perché mancano servizi di reumatologia nella zona di residenza. Servono percorsi organizzati, dalla diagnosi precoce fino al follow-up e alla riabilitazione, dai medici di famiglia ai centri reumatologici, ai reparti». Sono obiettivi anche del Pdta realizzato da Anmar, l'Associazione nazionale malati reumatici. «Lo stiamo presentando in diverse Regioni per spiegare che un percorso ben strutturato significa risparmiare - riferisce il presidente Renato Giannelli -. Certo, nel momento in cui lo si programma, non si possono ridurre i centri o gli ambulatori di reumatologia, che sono già scarsi». © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Diagnosi e terapie tempestive ridurrebbero disabilità e costi 01/02/2015 Il Sole 24 Ore - Ed. domenica Pag. 29 (diffusione:334076, tiratura:405061) Leggere prima dell'uso Silvio Garattini È molto importante sapere che, se aumenta la cultura medica della popolazione e in particolare degli ammalati, si ha un vantaggio generale: il paziente diverrà più conscio dei suoi diritti e partecipe delle decisioni che riguardano la propria salute; il medico avrà la capacità di dialogare e la possibilità di meglio capire i desideri del suo ammalato; il Servizio Sanitario Nazionale si gioverà di un clima più sereno e alla fine potrà realizzare i suoi interventi con più razionalità. Tuttavia questa è oggi una situazione da conquistare, perché spesso la cultura medica del cittadino è frutto di letture su internet, dove si può trovare di tutto, compresi gli interessi di chi vuol vendere nuovi e vecchi prodotti. Inoltre le informazioni si calano in una formazione scolastica che non aiuta a capirne il significato e il contesto. Per questo è molto importante avere a disposizione documenti pensati per aiutare a capire, da parte di chi opera con spirito di indipendenza nella medicina. Il libro di Maurizio D'Incalci e Lisa Vozza, dal titolo Come nascono le medicine, ha tutte le caratteristiche per essere un elemento di cultura per quanto riguarda i farmaci, che rappresentano oggi un capitolo importante della terapia e drenano oltre il 15% delle risorse del Servizio Sanitario Nazionale. Si può dire che gli autori prendano per mano il lettore per fargli percorrere il labirinto delle procedure, dei problemi e soprattutto della ricerca che determina la nascita di un nuovo farmaco. La lettura è accattivante, il linguaggio è semplice senza grandi enfasi come d'altra parte nota il sottotitolo, La scienza imperfetta dei farmaci, una scienza che spesso - per interessi industriali - esagera i benefici e minimizza i rischi connessi alla somministrazione di qualsiasi farmaco. Una scienza che non riesce ancora a personalizzare i trattamenti terapeutici, ma deve limitarsi a descrivere solo probabilità di successo. Una scienza tuttavia che ha il merito di non accontentarsi mai e di continuare a migliorare perfezionando le proprie conoscenze. D'Incalci e Vozza rappresentano una voce indipendente, equilibrata, attenta a non creare illusioni e a evidenziare i limiti di qualsiasi trattamento farmacologico. Auguri quindi a questo volume perché abbia molti lettori, nella speranza che susciti più dubbi che certezze, più desiderio di sapere che sazietà di conoscenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA Maurizio D'Incalzi , Lisa Vozza, Come nascono le medicine. La scienza imperfetta dei farmaci , Zanichelli, Bologna, pagg.224, € 12,90. Il brano qui sopra è la prefazione al libro scritta da Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato la scienza dei farmaci 01/02/2015 Il Messaggero Pag. 18 (diffusione:210842, tiratura:295190) Sanità , 24 miliardi di debiti con i fornitori Lazio maglia nera con 5,9 miliardi Male la Campania TRA LE CAUSE SECONDO LA CGIA I RITARDATI PAGAMENTI DELLE ASL E I PREZZI SPESSO FUORI MERCATO R. Amo. Il conto della Sanità italiana con i fornitori è una montagna da almeno 24,4 miliardi di euro. I dati sono riferiti al 2013 (ultima rilevazione disponibile). Ma, tiene a precisare la Cgia di Mestre nella sua rilevazione, che si tratta di numeri sicuramente sottostimati, visto che dal conteggio non sono inclusi i mancati pagamenti registrati dalle Asl della Toscana e della Calabria. Euro più euro meno, la maglia nera va comunque al Lazio, che risulta avere la sanità regionale più indebitata, con 5,9 miliardi di euro. Un vero record assoluto. «I dati diffusi sono parziali», tiene a puntualizzare la Regione Lazio in una nota, «perchè non tengono conto dell' ulteriore sforzo compiuto nel 2014 per dimezzare lo stock di debito e pagare i fornitori allineandosi alla media europea». In particolare, «grazie all'anticipazione di liquidità per 2,3 miliardi, nel bilancio consuntivo 2014 è infatti attesa un'equivalente riduzione del debito pregresso del sistema sanitario del Lazio di circa il 50% rispetto al 2013». A puntualizzare è anche la Regione Campania, che rinvendica un livello di indebitamento «dimezzato rispatto al 2010». LA CLASSIFICA Scorrendo la mappa delle più indebitate, si deve fare un bel salto da oltre 2 miliardi di euro per arrivare al livello della numero due, la Campania, con 3,8 miliardi di euro, davanti a Lombardia e Piemonte, entrambe con 2,2 miliardi e il Veneto, con 2 miliardi di euro ancora da onorare. Se, invece, si rapporta il debito alla popolazione residente, il primato spetta al Molise, con 1.416 euro pro capite. Seguono il Lazio, con 1.017 euro pro capite, la Campania con 660 euro pro capite e il Piemonte, con 510 euro per ogni residente. «Sebbene negli ultimi anni l'andamento dello stock del debito sanitario risulti in calo - dice Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - è verosimile ritenere che il dato riferito al 2014 non si discosti moltissimo da quello fotografato per il 2013. Ovviamente, le politiche messe in atto dagli ultimi governi attraverso le anticipazioni di liquidità sono proseguite anche l'anno scorso. Tuttavia, aggiunge, tenendo conto del fatto che nel corso del 2014 dovrebbe essersi accumulata una nuova quota di debito sanitario e aggiungendo i mancati pagamenti della Toscana e della Calabria, il debito complessivo non dovrebbe allontanarsi di molto dal risultato emerso nella rilevazione del 2013». BUCO NERO Queste le cause dell'indebitamento viste da Bortolussi: «Se da un lato le Asl pagano con molto ritardo è anche ormai noto che in molti casi le forniture vengono acquistate ad importi superiori ai prezzi di mercato e con forti differenze a livello regionale». Se, poi «come ha avuto modo di denunciare nel novembre scorso il ministro Beatrice Lorenzin, nella sanità si annidano circa 30 miliardi di euro di sprechi», aggiunge, «è verosimile ritenere che una parte dei ritardi nei pagamenti sia in qualche modo riconducibile a questa criticità». Nonostante l'ammontare degli sprechi denunciato dal ministro Lorenzin, la Cgia tiene comunque a puntualizzare che la spesa sanitaria italiana è inferiore di oltre 1,5 punti percentuali di Pil rispetto a quella francese o tedesca. Inoltre, la qualità del servizio reso ai cittadini italiani, soprattutto in molte aree del Centro Nord, non ha eguali nel resto d'Europa. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL RAPPORTO 01/02/2015 Il Fatto Quotidiano Pag. 13 (tiratura:100000) Il cartello del collirio non molla mai: nuova bacchettata L ' ANTITRUST A MINISTERO E AIFA : ESTENDERE AI PRIVATI L ' ACCESSO AL FARMACO MENO CARO / LE VENDITE Piovella, presidente degli oculisti: " Crollato del 90% l'Aventis (30 euro a iniezione), solo da noi si spende per il Lucentis (1.400) " Chiara Daina Il caso dei due farmaci Avastin e Lucentis si arricchisce di un nuovo capitolo. Il Tar del Lazio all ' inizio di dicembre conferma la multa da 180 milioni di euro dell ' Antitrust alle due aziende produttrici, Roche e Novartis, per un cartello illecito che favorisce la vendita del farmaco più caro, il Lucentis (1.400 euro per iniezione), contro quello più economico, l ' Avastin (30 euro per iniezione), per la cura della maculopatia, una malattia dell ' occhio che porta alla cecità. La vicenda poteva sembrare chiusa. Ma il presidente dell ' Autorità garante della concorrenza (Agcm) Giovanni Pitruzzella in una lettera del 13 gennaio al ministero della Salute e all ' Agenzia italiana del farmaco (Aifa) solleva " criti cità concorrenziali " nella determina Aifa del 23 giugno scorso in cui si riammette Avastin per l ' uso intravitreale off label. Il medicinale, che nel 2012 l ' Aifa esclude da quelli erogabili a carico del Servizio sanitario nazionale, viene riservato alle strutture pubbliche. Il che " comporta - scrive l ' Antitrust - , per le strutture ospedaliere private, il necessario ricorso al farmaco Lucentis " , costosissimo, " attuando una ingiustificata discriminazione " . " L ' U T I L I Z ZO di Avastin in due anni è crollato del 90%, costringendo lo Stato a spendere oltre un miliardo di euro in più per il Lucentis " denuncia Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana (Soi). Non solo. In Italia i pazienti affetti da maculopatia sono 130mila, in un anno richiedono un milione di iniezioni, " ma all ' appello ne mancano 750mila - av verte Piovella -, significa che solo 250mila malati si sono curati, gli altri hanno fatto meno iniezioni, aggravando il loro stato clinico, o peggio hanno rinunciato alla terapia. Nel pubblico ci sono liste d ' attesa infinite e gli oculisti coinvolti sono solo cento, meno del 2 % " . Al contrario, secondo Ims Health, nel resto d ' Europa le vendite di Avastin sono cresciute del 3%. " Da noi - spiega il presidente Soi - su cento euro spesi, 77 sono per il Lucentis, appena 22 centesimi per Avastin " . La vicenda non è chiusa. " L ' Aifa ha autorizzato Avastin solo per la maculopatia senile e non anche per quella diabetica e per il glaucoma neovascolare, lasciando fuori una fetta grande di pazienti " dichiara Giorgio Muccio, l ' avvocato dell ' Aiudapds (associazione di medici di day surgery) che per primo nel novembre 2012 ha fatto un esposto all ' Antitrust contro l ' intesa anticoncorrenziale tra Roche e Novartis. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ROCHE/NOVARTIS 01/02/2015 Il Gazzettino Pag. 12 (diffusione:86966, tiratura:114104) Risparmi per duecento milioni, ma non basta MESTRE - Duecento milioni di spesa farmaceutica tagliati non bastano a rimettere in piedi il settore. Lo sforzo che il Veneto ha fatto (più che altre regioni) di contrarre la spesa farmaceutica territoriale rischia di non essere sufficiente. E' scesa la spesa per la convenzionata (quella con ricetta) del 3, 2 per cento, ma è salita del 7,51 la spesa per la non convenzionata. Di fatto il costo si è spostato dal pubblico all'utente. Ma se per la spesa territoriale si è riusciti a fare un po' di risparmio (9,4 per cento contro l'11,06 che è la media nazionale), per quella ospedaliera l'obiettivo imposto dal ministero di scendere sotto il 3,5 per cento rimane un miraggio: 4,60 per il Veneto, 4,53 la media nazionale. Risparmi il Veneto ne ha ottenuti anche nel numero delle ricette, la "ricetta elettronica" ha consentito una riduzione del 2,70 per cento, contro un aumento medio nazionale dello 0,4 per cento. In sintesi per quello che riguarda la spesa farmaceutica convenzionata netta, il Veneto può vantare per il 2014 un decremento del 3,30 per cento, in linea con la media nazionale, questo grazie anche all'uso dei farmaci generici che permettono un risparmio di spesa. Quello che preoccupa maggiormente chi gestisce la sanità sono però le prospettive: il 75 per cento delle risorse farmaceutiche viene consumato dagli over 75, e il trend nella nostra regione è in aumento, a oggi ci sono 300mila persone sopra gli 80 anni. Essere longevi significa anche necessitare di cure maggiori. E anche le disabilità sono in aumento. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SPESA FARMACEUTICA Prospettive preoccupanti dovute all'aumento di longevità e disabilità 01/02/2015 Il Gazzettino Pag. 12 (diffusione:86966, tiratura:114104) La sanità riparte dall'Azienda zero Le grandi scelte a un'agenzia centralizzata, l'organizzazione dei servizi alle Asl che verrebbero dimezzate MESTRE Daniela Boresi Si chiamerà "Azienda zero", sarà una centrale acquisti, farà sintesi di bilancio, gestione del personale, supererà le Asl e diventerà la "via veneta" alla riorganizzazione della Sanità, con la benedizione del Mef e del Ministero della Salute che hanno dato l'ok alla fattibilità. Una rivoluzione che la gestione Zaia sta studiando da tempo per superare quello che per la sanità sta diventando un vero e proprio killer: la sostenibilità. Gli ultimi tagli, che per il Veneto dovrebbero pesare per 250 milioni di euro, metteranno in ginocchio ancor di più un sistema che da un lato cresce nelle richieste dei cittadini e nell'offerta della sempre crescente tecnologia e dall'altra perde linfa per alimentarsi. Gli "Stati generali della sanità" si sono chiusi ieri all'ospedale all'Angelo di Mestre con il botto finale: lo ha messo sul tavolo Mauro Borin, direttore della Programmazione risorse finanziarie del Sistema sanitario regionale. L'"Agenzia zero" o la Holding della sanità, come viene chiamata, rivoluziona le carte. Fattori produttivi e controllo di gestione saranno così accentrati e le singole Asl, con un bacino previsto di 400-500mila abitanti, diventano aziende di organizzazione di servizi. Le cifre della riorganizzazione delle singole aziende sono per ora puramente ipotetiche, ma dalle 21 attuali potrebbero restarne 10-12, fatte salve le due Aziende ospedaliere e l'Ircss. Conseguenza: stop ai 21 bilanci diversi che finiscono poi in un consolidato, ma subito un bilancio unico; acquisti per tutti e servizi unici. Borin è stato chiaro: «Oggi ogni Asl ha uffici legali, acquisti, gestione del personale. Spese che si moltiplicano e che rischiano di essere diverse da Asl ad Asl. L'Azienda zero renderà omogeneo tutto questo». Resta naturalmente il nodo dei tempi. E non è questione banale, se si tiene conto che ci sono voluti 15 anni, e decine di riletture, per avere un Piano socio-sanitario condiviso e che la nascita di questa nuova realtà non potrà prescindere da un dibattito politico. Il progetto, che lo stesso direttore generale della Sanità veneta Domenico Mantoan ha detto avere alle spalle un percorso lungo di studi e condivisioni (ad esempio con i Ministeri competenti per valutarne la fattibilità), avrà non pochi scogli da superare. Ma qualcosa il Veneto (come altre regioni) si deve inventare con urgenza. L'allarme che ha lanciato ieri Luca Pani, direttore generale dell'Aifa (Agenzia del farmaco) è pesantissimo: il mercato sta offrendo nuovi farmaci mirati per patologie molto pesanti, come l'epatite C, ma anche antitumorali, o per la fibrosi cistica con costi esorbitanti: si parla per quest'ultima patologia ad esempio di cure per 230mila euro a paziente. Medicinali che un sistema sanitario che da 5 anni non aumenta il budget non potrà permettersi. Non è un problema solo delle regioni meno virtuose: come ha sottolineato Mantoan anche il Veneto potrà non avere le risorse necessarie. E' quella che i tecnici chiamano "sostenibilità" di un sistema sanitario che per uscire dal pantano dei bilanci stretti si deve inventare una strada diversa. Il Veneto, e su questo il presidente Zaia è stato sempre categorico, non pensa di introdurre nuove tasse, quindi la strada deve essere altra. E il taglio delle Asl non è un tabù. L'"Agenzia zero" è la nuova carta che viene buttata sul tavolo: Asl snelle, con un bacino d'utenza contenuto (l'economista Sabina Nuti dell Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ha messo in guardia dall'ingovernabilità di Asl troppo estese), ma soprattutto con il compito di gestire l'offerta sanitaria. Lasciando alla politica le scelte e il resto all'"Agenzia zero". "Fantasanità"? Il progetto è nero su bianco, ha destato sia interesse sia stupore. Alla politica l'ardua sentenza. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VENETO Progetto rivoluzionario: una super-holding per calmierare i costi e unificare i bilanci 01/02/2015 Libero Pag. 16 (diffusione:125215, tiratura:224026) Igiene a rischio nelle scuole di Roma: la Lorenzin manda i Nas BRUNELLA BOLLOLI ROMA Se non fosse un medico, per giunta uno che ha trascorso anni in prima linea nel settore dei trapianti, si potrebbe quasi scusare l'ennesima gaffe del sindaco Ignazio Marino. Messo di fronte all'evidente stato di degrado e incuria delle scuole di Roma e inguaiato prima da un'interrogazione del senatore Ncd Andrea Augello, poi dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha annunciato ispezioni dei Nas nei vari istituti, il sindaco ha risposto serafico: «Fa bene il ministro a preoccuparsi, mi auguro che lo faccia non solo nelle scuole, ma anche nei luoghi di cura del nostro paese». Soprattutto nel centrosud, ha aggiunto, la sanità pubblica appare «drammaticamente abbandonata, a causa di una gestione poco attenta del ministero della Salute». Peccato che la sanità non sia di competenza del ministero. Marino ha contrattaccato convinto di colpire il Nuovo centrodestra, partito da cui provengono le bacchettate più dure all'indirizzo del sindaco e di cui fa parte la Lorenzin. Ma la sanità pubblica è gestita dalle Regioni (quasi tutte in mano alla sinistra) e nel Lazio risponde al presidente Nicola Zingaretti, esponente del Pd come Marino. Eppure, «il marziano» della capitale, reduce dal festone per i 25 anni del Muccassassina, storico locale gay della Capitale, non ha esitato un secondo nel lanciare la sparata, puntando l'indice proprio su Roma: «Bene, brava Lorenzin, ma pensi anche ai nostri pronto soccorso, dove ci sono tempi di attesa e sofferenze davvero inumane». Insomma, un vero boomerang, una gaffe di fantozziana memoria. Tutto è partito dall'interrogazione di Augello, un vero mastino specializzato nel pizzicare le figuracce dell'inquilino del Campidoglio, dallo scandalo delle multe non pagate con la Panda rossa fino all'esposto sul degrado igienico di almeno 50 scuole, asili nido ed elementari, tra topi, bagni guasti e tetti crollati. Augello ha raccolto la documentazione fornita da un gruppo di genitori, Lorenzin è subito intervenuta annunciando l'invio di ispettori e dei carabinieri. «Con il solito fair play, Marino ha reagito malissimo alla mia interrogazione e alla notizia che il ministero ha disposto accertamenti», ha commentato Augello. «Inutile provare a ricordargli che mentre le scuole sono sotto la sua responsabilità civile e penale in caso di infortuni, gli ospedali dipendono invece dal presidente Zingaretti». Anche Lorenzin ha replicato: «Il sindaco stia tranquillo che Agenas e Nas vigilano sulla sicurezza delle strutture ospedaliere del centro-sud e non tema: dopo il suo appello, saranno ancora più assidui a Roma». Foto: Il ministro Beatrice Lorenzin manderà i Nas nelle scuole romane [Ansa] SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il sindaco Marino: «Pensi agli ospedali» 01/02/2015 Libero Pag. 22 (diffusione:125215, tiratura:224026) Roche, fatturato 2014 -3% per il payback ospedaliero LARA LUCIANO Un esercizio, quello del 2014, che Roche chiude con un fatturato complessivo di 820,3 milioni Euro, in flessione del 3,3% rispetto al 2013. «In un contesto normativo ed economico complicato, i risultati di Roche Italia sono in flessione. - commenta Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato di Roche S.p.A. - I risultati sono stati pesantemente penalizzati dalla nostra contribuzione al payback ospedaliero, un meccanismo iniquo che colpisce, paradossalmente, le aziende che investono maggiormente in innovazione e che offrono rivoluzionarie opzioni terapeutiche, cambiando la storia di alcune patologie come il tumore del seno». «Siamo pienamente consapevoli della difficile situazione economica in cui versa la sanità pubblica nel nostro Paese spiega Maurizio de Cicco - e per questa ragione siamo stati i primi in Europa a concordare con le Autorità Regolatorie meccanismi di rimborso sulla base dell'efficacia terapeutica dei farmaci innovativi. Anche nel 2014 abbiamo confermato la nostra piena disponibilità nel fare la nostra parte e trovare soluzioni sostenibili per il sistema salute, negoziando ad esempio la prima combinazione di due farmaci biologici, Perjeta ed Herceptin. Per la prima volta si è definito un costoterapia', con un risparmio significativo per il Sistema Sanitario rispetto al costo dei due singoli farmaci. continua Maurizio de Cicco Il vincolo però di un meccanismo iniquo come quello del payback ospedaliero, che costringe le aziende maggiormente impegnate in innovazione a risanare lo sfondamento della spesa farmaceutica ospedaliera - peraltro sottostimata e non adeguatamente finanziata - è ormai diventato insostenibile». Il payback sullo sforamento del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera, sostenuto da Roche in maniera quasi doppia rispetto alla quota del mercato ospedaliero detenuta, è stato pari a oltre 62 milioni di euro, in pratica uno sconto ulteriore del 10% sui farmaci Roche. Inoltre, l'Azienda ha finora restituito al Sistema Sanitario Nazionale 40 milioni di Euro come effetto degli accordi negoziali innovativi conclusi con AIFA. Roche nutre grandi attese per il 2015, confidando che i percorsi di collaborazione avviati con le Istituzioni, a partire dal Ministro della Salute, si concretizzino in interventi a favore di un settore indiscutibilmente riconosciuto come strategico per il nostro Paese, anche in riferimento ai tavoli di lavoro per la governance del Sistema appena annunciati. Foto: Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato di Roche S.p.A. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato De Cicco: «È una vera e propria tassa sull'innovazione» 01/02/2015 Libero Pag. 22 (diffusione:125215, tiratura:224026) AIFa : dal rapporto OsMed la 'foto' della farmaceutica «I dati relativi all'uso dei farmaci in Italia nei primi nove mesi del 2014 confermano la crescita costante, pur se contenuta, dei consumi e della spesa farmaceutica totale - ha detto il Direttore Generale dell'AIFA, Luca Pani, presentando i dati dell'Osservatorio sui Medicinali OsMed - Gli italiani hanno acquistato in media, tra gennaio e settembre dello scorso anno, 23 confezioni di medicinali e i farmaci più utilizzati sono stati, ancora una volta, quelli del sistema cardiovascolare. La spesa pubblica, invece, vede al primo posto gli antineoplastici e immunomodulatori. A fronte della riduzione della spesa convenzionata (-2,2%), assistiamo alla crescita della compartecipazione a carico del cittadino e a un aumento della spesa per i medicinali acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche (+5,6%). L'analisi dei dati OsMed ci consente di riscontrare ancora importanti sacche di inappropriatezza nell'uso dei farmaci per il trattamento dell'ulcera e dell'esofagite, ma anche nell'uso degli antidiabetici. Per quanto riguarda l'aderenza ai trattamenti farmacologici, ampi margini di miglioramento riguardano sia gli antidepressivi che i farmaci per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie. Quasi tutte le Regioni hanno ridotto la spesa convenzionata e la Sicilia è la Regione che ha maggiormente ridotto consumi (-3,6%) e spesa pro capite(-12,0%)». Le differenze regionali. Nei primi nove mesi del 2014 le tre regioni che hanno fatto registrate la spesa convenzionata (classe A) più elevata sono state la Campania con 168,2 euro pro capite, la Puglia 163,1 euro e la Calabria 160,2 euro; al contrario le Provincie Autonome di Trento e Bolzano e l'Emilia Romagna hanno mostrato la spesa pro capite più bassa, pari rispettivamente a 108,1 euro, 96,9 euro e 104,1 euro; valori sensibilmente al di sotto della media nazionale di 135,3 euro. In diminuzione la spesa convenzionata in tutte le Regioni italiane, ad eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano e delle Marche. Le maggiori riduzioni si registrano in Sicilia (-12,0%), in Umbria (-5,5%) e in Lombardia (-5,3%). In discesa in tutte le regioni la spesa pro capite per i medicinali di classe C con ricetta. Le maggiori riduzioni nella P.A. di Bolzano (-7,2%), nel Lazio (-7,0%) e in Sicilia (-4,9%). In diminuzione in quasi tutte le Regioni la spesa per i farmaci per automedicazione, ad eccezione di Molise e Campania. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/02/2015 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I dati sulla spesa per i farmaci nei primi 9 mesi del 2014 VITA IN FARMACIA 28 articoli 01/02/2015 La Repubblica - Ed. bologna Pag. 5 (diffusione:556325, tiratura:710716) Negozianti divisi tra rabbia e timore di nuove figuracce Le preoccupazioni principali riguardano le operazioni di carico delle merci "Problemi ce ne saranno, ma non fasciamoci la testa prima del necessario" CATERINA GIUSBERTI ÈCOME la favola del pastore che gridava "Al lupo": dopo avere pianto per i TDays ed essersi sgolati per la chiusura di Strada Maggiore, i commercianti ora ci vanno cauti con le lamentele, anche se il cantiere che sta per cominciare spaccherà in due il cuore del centro storico, sventrando e ricucendo, per dieci mesi, la testa della T. I più sereni sono quelli che si trovano sul lato sinistro di via Rizzoli, al riparo del portico. «Meglio non parlare troppo presto - mette le mani avanti la responsabile di Max Mara Weekend, Susanna Masi - altrimenti diventa come il discorso di Strada Maggiore, all'inizio una gran rivolta poi tutti contenti: è un cantiere che ha fatto migliorare la città. O anche come i T-Days, all'inizio tutti erano impazziti e ora abbiamo dei sabati pienissimi di clienti. C'è stato un incremento del turismo straniero, anche importante, andiamo verso l'Expo, io direi: ragazzi proviamo». Stesso ritornello lì di fronte, da Furla: «Non diciamo di no a priori, se sono lavori da fare». E alla Cartoleria Felsinea: «Cerchiamo di non fasciarci la testa prima del tempo, sono lavori da fare e si faranno, se avremo disagi li comunicheremo, altrimenti ci si agita e basta». Tra i fiori rossi e verdi di Disegual Ruth Bazan azzarda una previsione: «Sarà peggio di un TDay permanente, perché i negozi saranno coperti dai teloni bianchi, e la gente non potrà camminare per strada. Io penso che questo almeno in un primo tempo inciderà sulle vendite». Lei viene da Malaga, in Spagna, e lì di zone pedonali ce ne sono parecchie, «calle Larios è come via Indipendenza», sospira con una punta di nostalgia. Ne ha parecchia anche Carla Gambini, dell'Erboristeria lì di fronte: esce in strada in pelliccia e guarda via Ugo Bassi come non la rivedrà per parecchio tempo, senza auto, festosa, piena di gente. «Qui per dieci mesi si arriverà solo a piedi e io sono preoccupata seriamente per il personale». Il comitato, che rappresenta in tutto 150 esercizi della zona, si è riunito anche ieri mattina all'ultimo piano della Coin, nell'ufficio del direttore Donato Verardi. «Il Comune ancora non ci ha risposto - spiega il presidente, Giorgio Izzo Gualandi, della farmacia di via Ugo Bassi - abbiamo posto una serie di domande concrete, non politiche, e speravamo di avere più considerazione». Una delle questioni più sentite è quella della zona carico e scarico di via Caprarie, stretta tra i dehors, che da lunedì diventerà a doppio senso. «Vedremo cosa succede lunedì alle sei, questo doppio senso è un controsenso totale, ma se ne accorgeranno da soli», si lamenta Giovanni Tamburini. «Ci arriveranno i camion in bocca, altro che smog», sbotta Aldo Felicori, della bottega del Caffé accanto. Intanto Libero Ananiadis, uno dei due titolari di Altero, guarda già oltre: «Vogliamo chiedere al Comune se è possibile pedonalizzare la via, dopo la fine del cantiere». Tra le altre richieste del comitato, che dovranno essere discusse «nel tavolo permanente che istituiremo con l'amministrazione», c'è quella «di un'ambulanza in piazza Re Enzo» e di «uno scarico merci in via Altabella». Poi c'è la questione dei corrieri di peso superiore ai 35 quintali, che non potranno più attraversare via Indipendenza. «Li peseranno i vigli urbania occhio?».E ancora, il tema della sicurezza: «Un bancale della Apple vale 100mila euro». Al gabbiotto della Tper in via Lame un gruppetto di signore tampina chiunque abbia una divisa blu: nelle mani si rigirano i fogli con le deviazioni degli autobus. «Lavoro al Maggiore, mi sto attrezzando con le deviazioni del 13», spiega la più loquace. Poco più avanti, una coppia di signore scruta un cartello appeso a una fermata: «Ci stiamo attrezzando, ci sarà da camminare». Sempre meglio dell'autista di City Red Bus, il trenino dei T Days che percorre(va) l'anello Re Enzo, Rizzoli, Castiglione, Farini, Galvani, Testoni: ancora non sa che strada dovrà fare sabato prossimo. «Bella domanda, il Comune deve ancora farcelo sapere. Noi non carichiamo solo turisti, ma anche VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL RACCONTO 01/02/2015 La Repubblica - Ed. bologna Pag. 5 (diffusione:556325, tiratura:710716) VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato bambini e anziani». PER SAPERNE DI PIÙ www.cantierebobo.it www.tper.it LE CIFRE 10 mesi I LAVORI Partiranno domani e finiranno in novembre. Dal 23 febbraio chiusura di via Ugo Bassi fino a via Cesare Battisti, dal 24 marzo fino a via Testoni, e dall'estate fino a via Marconi 50mila I DEPLIANT Sono i volantini informativi de "La voce di Bobo" distribuiti nei giorni scorsi. Il punto informativo di Piazza Re Enzo è aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20, negli stessi orari è attivo il numero verde: 800031970. Su internet: www.cantierebobo.it 16 LE LINEE DI AUTOBUS DEVIATE La linea 13 viene spezzata in due, come nei T Days, con capolinea in via Lame per chi viene da Borgo Panigale e piazza Cavour per chi arriva dalla zona Murri. Nuova fermata dell'Aerobus in via dei Mille. Attive le navette A, in direzione nord-sud e la T1, nell'anello Due Torri-San Vitale. Le rastrelliere per le bici sono state spostate nelle vie interne 50% SCONTO SULLA TARI I commercianti di Ugo Bassi e Rizzoli avranno l'esenzione totale dell'imposta sulla pubblicità e della Cosap, la tassa per l'occupazione del suolo pubblico, più lo sconto del 50% sulla Tari 01/02/2015 La Repubblica - Ed. roma Pag. 2 (diffusione:556325, tiratura:710716) Scuola, Lorenzin manda i Nas Marino: pensi agli ospedali La replica: l'igiene è del Comune Scontro dopo la decisione di inviare le ispezioni per gli istituti sporchi Il sindaco: "Preoccupa la sanità ". L'opposizione: "Attacca Zingaretti" GIOVANNA VITALE BOTTA e risposta con gaffe tra il sindaco Marino e la ministra Beatrice Lorenzin. Lei, dopo le molteplici denunce sul degrado in cui versano i nidi e le materne di Roma, ha deciso di inviare gli ispettori, affidando un'indagine conoscitiva ai Nas. Lui, l'inquilino del Campidoglio, non l'ha presa benee l'ha praticamente invitataa occuparsi di cose più importanti e urgenti, a partire dal caos nei pronto soccorsi degli ospedali (che però dipendono dal suo compagno di partito, il governatore pd Nicola Zingaretti) accusandola di non conoscere i problemi veri. «Penso che come responsabile della Salute il ministro Lorenzin debba assolutamente svolgere ogni azione necessaria per garantire la salute di tutti in città. Quindi fa bene a preoccuparsene», ha premesso il chirurgo dem, «ma mi auguro che lo faccia, oltre che nelle scuole, anche nei luoghi di cura del nostro Paese, soprattutto del centrosud», ha aggiunto, dicendosi «particolarmente preoccupato per la gestione dei nostri grandi ospedali», dove, lì sì, «vorrei che un'azione di indagine venisse condotta perché purtroppo nei grandi pronto soccorso, a causa di una gestione probabilmente poco attenta del ministero della Salute nei confronti del servizio sanitario nazionale, ci sono tempi di attesa e sofferenze davvero inumane». Calando infine il carico da novanta: «Purtroppo spesso agli osservatori internazionali con cui io ho la possibilità di confrontarmi appare una sanità drammaticamente abbandonata». Esplicito il messaggio di Marino: la Lorenzin si occupasse delle emergenze reali, invece che di quelle amplificate ad arte, magari mediante interrogazioni parlamentari come quella del senatore del Ncd Andrea Augello, l'ennesima, che in Campidoglio considerano strumentale. Lo dice chiaro l'assessore alla Scuola, Paolo Masini, dopo aver annunciato per la prossima settimana incontri con i municipi, cui spetta la puliziae la manutenzione ordinaria, e con l'assessore ai Lavori pubblici Pucci, titolare dell'edilizia scolastica: «È fondamentale che l'argomento della salubrità dei luoghi della formazione dei nostri figli non diventi un pretesto per ingenerare allarmismo o peggio ancora speculazioni politiche». Tranciante la risposta della ministra. «Stia tranquillo Marino che Agenase Nas vigilano sulla sicurezza delle strutture ospedaliere del centro-sud, come dimostrano le decine di migliaia di ispezioni e denunce effettuate ogni anno; e non tema che dopo il suo appello saranno ancora più assidui sulle strutture romane, che ricordo sono sotto la competenza delle Asl e quindi della Regione». Una replica stizzita, conclusa con una bacchettata: «I temi di igiene pubblica non possono essere sottovalutati da nessun amministratore», specie «considerando che la pulizia delle scuole e la sicurezza per i bambini, così come le misure per l'igiene dei luoghi pubblici, sono di competenza dell'ente locale». Marino, però, vuole avere l'ultima parola: «Certi professionisti della politica dovrebbero guardare agli interessi delle personee non agli zero virgola in più nei sondaggi elettorali. Nelson Mandela amava dire che se tutti coloro che temporaneamente ricoprono un ruolo di servizio alla comunità, si occupassero di più dei propri compiti quotidiani, ne guadagnerebbe tutta la società. Io mi attengoa questa massima, mi aspetto che lo faccia anche il Ministro Lorenzin senza cadere in facili strumentalizzazioni politiche». Sarcastico, invece, il commento di Augello: «Inutile ricordare a Marino che mentre le scuole sono sotto la sua responsabilità civile e penale in caso di infortuni, gli ospedali non dipendono dal ministro della sanità ma dalla Regione. Oltretutto accusare il povero Zingaretti di procurare sofferenze inumane è davvero eccessivo, anche per il più agguerrito oppositore». Ancora più duro Alfio Marchini: «Si parli di mafia o di corruzione, di topi nelle scuole che cadono a pezzi, di bancarelle abusive oppure di campi rom, Marino non c'entra mai». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 28 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La polemica 01/02/2015 La Repubblica - Ed. roma Pag. 2 (diffusione:556325, tiratura:710716) VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 29 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ACCUSA Mi auguro che il ministro si occupi di ospedali oltre che di scuole IGNAZIO MARINO SINDACO DI ROMA REPLICA La pulizia delle scuole e la sicurezza dei bimbi dipende dagli enti locali BEATRICE LORENZIN MINISTRO DELLA SANITÀLE TAPPE LE DENUNCE Nei giorni scorsi sono state numerose le denunce sullo stato di degrado in cui versano le scuole romane I NAS Per verificare lo stato in cui versano le scuole di Roma, il ministro della Salute Lorenzin ha annunciato l'invio dei Nas LA POLEMICA Ieri, dopo l'annuncio della Lorenzin, la replica del sindaco Marino: "Pensi allo stato in cui si trovano gli ospedali" 01/02/2015 La Repubblica - Ed. roma Pag. 4 (diffusione:556325, tiratura:710716) Cure veloci e integrate nasce il polo regionale per i tumori al seno Via al decreto di Zingaretti: una rete di 39 centri sul territorio Nelle Asl le sedi di riferimento. L'iter, dallo screening agli interventi ANNA RITA CILLIS UNA rete capillare, in ogni Asl, per la prevenzione la diagnosi e la cura del tumore alla mammella. A definirla è il nuovo decreto a firma del commissario ad act per la sanità del Lazio, Nicola Zingaretti. Un documento che delinea non solo le strutture alle quali potersi rivolgersi sul proprio territorio ma anche i tempi di attesa per mammografie ed ecografie che andranno dalle 72 ore, per le urgenze, ai 60 giorni per quelle "differibili" fino a quelle programmate. Obiettivo, spiegano dalla Regione, «è di superare le attuali criticità come la carenza di coordinamento, frammentazione dei centri, duplicazioni, lunghi tempi di attesa». Al lavoro ci sarà un gruppo di espertie tecnici, le associazione dei pazienti e il tutto sarà coordinato Regione così come delineato dal ministero della Salute. Una nuova rete che sarà articolata in 39 centri di screening, 36 strutture di diagnostica clinica e 15 centri di senologia dove saranno effettuati gli interventi chirurgici e di ricostruzione. L'obiettivo è di fornire alle donne «una risposta ai diversi bisogni assistenziali indicando un percorso che stabilisce la presa in carico dallo screening, accertamento diagnostico, diagnosi, fino all'intervento terapeutico riabilitativo». Un percorso che prevede anche, in alcune Asl, il potenziamento, dei centri esistenti o la nascita di altri ad hoc lì dove dovessero mancare: una mappatura collegata anche al piano di riordino delle rete ospedaliera programmato dalla Regione nei mesi scori. Motore del decreto anche la necessità dettata dai numeri: nel 2013 - secondo la Regione - sono stati stimati nel Lazio circa 3mila casi incidenti e 55mila casi prevalenti di tumore maligno al seno. Patologia oncologica che rappresenta il 41 per cento delle neoplasie maligne nelle donne nella fascia di età tra 0 e 49 anni, il 35 per cento tra 50 e 69 anni e il 21 per chi ha più di 70 anni ed è tra i decessi legati alle neoplasie prima causa di morte tra le donne. «Il piano approvato crea una rete diffusa, qualificata, riconoscibile - spiega il presidente della Regione, Nicola Zingaretti - oggi il sistema assistenziale non è di facile accesso perché disarticolato. Con la nuova rete puntiamo a dare e delle cure migliori con maggiore tempestività, per creare speranza e arginare la solitudine nella quale spesso le donne affrontano la malattia». I PUNTI I CASI Nel 2013 sono stati stimati nel Lazio circa 55mila casi prevalenti di tumore maligno alla mammella LA NUOVA RETE Prevede 39 centri di screening, 36 strutture di diagnostica clinica e 15 centri di senologia Foto: ECOGRAFIE Le Asl stabiliranno a scadenze determinate le ecografie. A sinistra, Nicola Zingaretti VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 30 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sanità 01/02/2015 La Repubblica - Ed. roma Pag. 5 (diffusione:556325, tiratura:710716) "San Filippo Neri, 18 milioni per il rilancio" "In due anni ricostruiremo ex novo più della metà dell'immobile con fondi già impegnati. Nei prossimi mesi riapriremo il centro per la Procreazione assistita" CARLO PICOZZA SONO pronti «diciotto milioni» per ristrutturare il complesso edilizio storico del San Filippo Neri, migliorarne l'accoglienza e il comfort. «In poco più di due anni», annuncia Angelo Tanese, direttore della Asl RmE cui ora l'ospedale fa capo, «ricostruiremo ex novo più della metà dell'immobile, con fondi già impegnati». «Nei mesi prossimi», continua, «riapriremo il centro per la Procreazione assistitae potenzieremo il Punto nascita con la nuova sala parto: faremo del San Filippo Neri un riferimento regionale per la Medicina della riproduzione». Nel Piano regionale per la riorganizzazione della rete ospedaliera, però, dall'ospedale sparirà la Cardiochirurgia: armi e bagagli e l'équipe sarà associata a quella del San Camillo. «Resteranno tutte le altre specialità mediche e chirurgiche», replica Tanese, «e saranno rilanciate grazie all'integrazione con gli altri ospedali della Asl, il Santo Spirito e l'Oftalmico; il Centro trasfusionale e il Laboratorio analisi diventeranno centri regionali, i cosiddetti hub, e realizzeremo un polo oncologico con il concorso del San Filippo Neri e del Santo Spirito». Dovranno ricredersi, insomma, quanti pensavano che il San Filippo Neri, dopo il declassamento da azienda ospedaliera (una delle tre del Lazio, con Il San Camillo e il San Giovanni)a presidio della RmE, finisse su un binario morto? La gran parte dei primari dei reparti di eccellenza, che già stavano pensando di fare le valige per imprimere una svolta alla loro traiettoria professionale, ora sembrano interessati al rilancio annunciato. Da Giovanni Battista Grassi (Chirurgia oncologica) a Nicola Mangialardi (Chirurgia cardiovascolare), da Giulio Speciale (Emodinamica) ad Alessandra Mirri (Radioterapia), da Maurizio Valeriani (Chirurgia plastica) a Luciano Mastronardi (Neurochirurgia), solo per fare qualche nome, dopo tre anni di incertezze e frustrazioni stanno ritrovando la fiducia. Anche se, con il personale al lumicino, senza il turnover necessario,i programmi rischiano di restare al palo.E resta il dubbio sul ruolo delle Chirurgie specialistiche in un ospedale che non è più azienda: nei Paesi europei con sistemi sanitari più avanzatie in alcune aree sanitarie italiane si registrano da tempo processi di accorpamento e centralizzazione. In altre parole, sono i grandi numeri a garantire sicurezza e risultati migliori per i pazienti. È una sfida. Riuscirà il presidio ospedaliero San Filippo Neri a vincerla? Intanto ci prova, con il conforto dei numeri, dei risultati e dei "nomi" che l'onda lunga della sua offerta "aziendale" ha lasciato in dote, «dopo tre anni di incertezza, apprensionee tanta confusione tra il personalee tra i cittadini». PER SAPERNE DI PIÙ www.regione.lazio.it www.roma.repubblica.it VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 31 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL CASO / DOPO IL DECLASSAMENTO, IL PROGRAMMA DEL MANAGER DELLA ASL RME 01/02/2015 La Repubblica - Ed. roma Pag. 5 (diffusione:556325, tiratura:710716) Emergenza San Camillo D'Amato: "Dopo anni bui la luce in fondo al tunnel" IL PRONTO SOCCORSO Ora c'è un primario per il pronto soccorso E adesso quel reparto va riorganizzato MAURO FAVALE ALTRO che moribondo, anzi: «Il San Camillo vede la luce in fondo al tunnel», assicura Alessio D'Amato, alla guida della cabina di regia della sanità laziale. Ammette «le difficoltà e le criticità della struttura» ma rivendica «le prospettive di rinascita di questo ospedale, uno degli hub più importanti, non solo a livello regionale ma anche nazionale». È innegabile, però, lo stato di affanno in cui versano diversi reparti. «I problemi ci sono, certo. Ma sarebbe ingeneroso non dire che, dopo tanti anni bui, oggi possiamo parlare di rinascita del San Camillo». Cominciamo col pronto soccorso. «I reparti di emergenza della nostra regione sono efficaci, nel senso che salvano la vita dei nostri malati. Il problema è che devono diventare anche efficienti, migliorando i meccanismi organizzativi, dimettendo i pazienti ogni giorno e non tre volte a settimana». E quello del San Camillo? «Da meno di una settimana abbiamo finalmente un primario per il Dea. Abbiamo chiesto a lui e al dg D'Urso un progetto di riorganizzazione di quel reparto costruito male, con locali angusti, corridoi troppo stretti e scarsa privacy». Basterà per allentare la pressione sul pronto soccorso? Ci sono malati che denunciano di attendere anche 34 giorni lì dentro. «Saranno codici verdi che in pronto soccorso non devono arrivare perché vanno presi in carico dalla sanità territoriale. Stiamo lavorando per rafforzare questo settore con accordi coi medici di base che lavorano nei week end e attraverso le case della salute. E i risultati si vedono: mentre il 15 gennaio i pazienti in attesa di ricovero al San Camillo erano il 35%, stamattina (ieri, ndr), quella percentuale era al 25%». Come si rilancia il San Camillo? «I dati del ministero dimostrano che questa è già una struttura d'eccellenza: nell'ultimo anno c'è stato un incremento del 13% del trattamento delle fratture al collo del femore entro le 48 ore, il trattamento dell'infarto acuto al miocardio nei primi 90 minuti è salito dal 30 al 38%. E ancora, è cresciuta del 15% l'attività dei trapianti. Con 8 milioni finanziamo il nuovo reparto di maternità. Questa struttura non è certo destinata a morire». I tagli degli anni passati, però, hanno contribuito a metterla in ginocchio. «Non c'è dubbio, ma nonostante il blocco del turn over stiamo riuscendo a bandire i concorsi per primario: dopo il Dea toccherà a ginecologia. Questo è il quarto ospedale laziale per parti l'anno, quello che fa meno ricorso al taglio cesareo. Abbiamo autorizzato il dg D'Urso a prendere un cardiochirurgo e 10 infermieri. Paghiamo questa situazione, è vero, soprattutto in termini di età media che si alza. Ma siamo in una fase strategica: nel secondo semestre 2015 apriremo una stagione nuova che ci porterà allo sblocco del turn over». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 32 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERVISTA/ RESPONSABILE CABINA DI REGIA SANITÀ 01/02/2015 La Repubblica - Ed. torino Pag. 3 (diffusione:556325, tiratura:710716) Chiamparino è commissario straordinario (s.str.) SERGIO Chiamparino da ieri è ufficialmente commissario straordinario con poteri speciali per pagare i creditori della Regione. Il decreto del ministeroè arrivato, conferma il vicepresidente Aldo Reschignae il Piemonte, oltre al miliardoe 400 milioni già richiesto per pagare i fornitori (900 per i creditori della sanità e 500 per tutto quello che non è sanità, dai Comuni ai consorzi alle migliaia di fornitori di servizi) ha inviato un'ulteriore richiesta per 303 milioni che serviranno a pagare debiti che non riguardano la sanità. Nella lista della Cgia di Mestre, il Piemonte è inserito fra le Regioni "cattive", quelle che hanno uno dei debiti più alti in Italia con i fornitori della sanità, 2 miliardi e 200 milionia parità con la Lombardia e subito alle spalle di Lazio e Campania, 3 miliardi e 800 milioni. «Con queste risorse prosegue Reschigna - abbiamo intenzione di abbattere i tempi di attesa di pagamenti in sanità e ridurli a non più di sei mesi». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 33 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IN REGIONE 01/02/2015 La Stampa - Ed. torino Pag. 44 (diffusione:309253, tiratura:418328) Gli infermieri contro i turni da 12 ore claudio laugeri I turni di 12 ore di infermieri e operatori sociosanitari sono «fuorilegge». E sono pericolosi. Per tutti. È questa la tesi dei trenta dipendenti che hanno sottoscritto il ricorso contro la propria Asl (la To5, Chieri-CarmagnolaMoncalieri-Nichelino), che in questi giorni finirà sul tavolo dei giudici del lavoro al Palagiustizia. Ma questa è una «bomba» giudiziaria che potrebbe far saltare tutto il sistema messo in piedi da varie Asl a Torino e provincia. A scatenare la reazione degli infermieri era stato il malore di un caposala del Martini, crollato proprio dopo un turno di 12 ore al pronto soccorso dell'ospedale in via Tofane. In ordine sparso Questo tipo di organizzazione del lavoro è ormai diffusa. Gli orari sono stati adottati in tempi diversi e in modo autonomo da ciascuna Asl. Nella To5, il passaggio dai turni di 6 ore a quelli di 12 è avvenuto nel 2013, dopo sei mesi di sperimentazione. «Ma senza contrattazione con i sindacati» spiegano gli avvocati Antonella Delaurenti e Elena Pisani,aiutati dalla consulente Angela Gammino. Sembra, però, che quello sia il futuro. Questione di costi. Ma la presentazione pareva allettante: con il sistema delle 12 ore, infermieri e Oss avrebbero lavorato 3 giorni a settimana, con maggiore impegno concentrato, ma anche più tempo da dedicare alle famiglie. La realtà, però, è un'altra. Con una montagna di problemi snocciolati nel ricorso. Uno suona addirittura come una beffa. I turni da 12 ore risultano come una sorta di «accorpamento» di due turni da 6. Ma questa variazione non è stata comunicata all'Inps. Così, nell'eventualità di malattia o infortunio il dipendente è «coperto» soltanto per 6 ore. Le altre, finiscono in una «banca ore» da recuperare. Nei giorni che in teoria dovevano rimanere liberi, è ovvio. Così, infermieri e Oss si ritrovano a lavorare per 5-6 giorni di seguito e per il doppio delle ore. Nelle settimane più intense, qualcuno è arrivato a fare l'«en plein», sette su sette. Lavoro a nastro Questo è soltanto un aspetto. Nella Asl 5 (e non solo) esiste il meccanismo della «reperibilità». Applicato a un turno di 6 ore, lo raddoppia. Ma quando le ore sono 12, il conto sale a 18. Contro ogni logica. E il buon senso. Storia vissuta in prima persona da qualcuno che ha firmato il ricorso. In questo modo, l'Asl risparmia molte risorse, in termini di personale e di denaro. Buste leggere Il passaggio da cinque a tre giorni di lavoro (sulla carta) porta a tagli sulle indennità di turno, sui festivi e sui notturni. Dai 2 ai 5 mila euro l'anno. Da moltiplicare per tutti gli infermieri e gli Oss. «Per questi motivi, riteniamo illegittimo il turno di 12 ore così strutturato» ribadiscono gli avvocati Delaurenti e Pisani. Per non parlare della sicurezza. «L'episodio del collega crollato dopo un turno di pronto soccorso al Martini mi pare emblematico - sostiene Daniele Baldinu, infermiere alle Molinette e segretario provinciale del Fials -. Quanto è accaduto a quel caposala è la dimostrazione dei rischi legati ai turni di 12 ore». Da tempo, il sindacalista studia il fenomeno e ha raccolto le testimonianze di colleghi. «Molti hanno problemi a dormire, qualcuno è costretto a prendere sonniferi - spiega -. C'è chi è andato in depressione e chi ha avuto la chiara percezione di un calo di attenzione nelle ultime ore di turno. È un rischio per il lavoratore. Ma anche per il malato». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 34 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sistema sotto accusa 01/02/2015 La Stampa - Ed. torino Pag. 55 (diffusione:309253, tiratura:418328) Tbc, lite sulla chiusura del reparto al San Luigi massimo massenzio Continua a far discutere la chiusura temporanea del reparto di isolamento per i pazienti affetti da tubercolosi dell'ospedale San Luigi. Da venerdì i posti letto sono stati definitivamente sgombrati, ma i lavori di ristrutturazione non inizieranno. Almeno non in quelle camere, diversamente da quanto annunciato in consiglio regionale. La direzione sanitaria ha infatti intenzione di ricavare una nuova struttura all'interno di Pneumatologia, ma il responsabile del reparto Tbc, Maurizio Onoscuri, attacca: «Nessuno ci ha interpellato, così ci vorrà almeno un anno. E le camere sono già state occupate da due pazienti in arrivo dal pronto soccorso. Mi chiedo come abbiano fatto a ripulire e sanificare i locali in poche ore». Immediata la replica del direttore sanitario dell'azienda ospedaliera, Carlo Picco: «Tutte le operazioni si svolgono sempre in completa sicurezza. I tempi per ristrutturare il vecchio reparto o per allestirne uno nuovo sono gli stessi». Lo scontro si era aperto alla vigilia di Natale, dopo un controllo che aveva messo in evidenza alcune carenze delle camere di isolamento. La direzione aveva deciso la sospensione dei nuovi ricoveri e qualcuno aveva subito pensato a una chiusura definitiva, ma l'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, era stato categorico: «Non appena saranno dimessi tutti i pazienti cominceranno le procedure per i lavori di ristrutturazione». Dalla Regione era arrivato addirittura un elenco dettagliato delle opere da eseguire, con la precisazione che «i lavori potranno iniziare solo quando saranno dimessi tutti i pazienti». Da venerdì il reparto è stato liberato, ma dalla prossima settimana quei posti letto verranno di nuovo occupati: «Non cambia nulla - assicura Picco In sei mesi, al massimo in autunno il reparto sarà di nuovo operativo». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 35 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Orbassano 01/02/2015 La Stampa - Ed. savona Pag. 50 (diffusione:309253, tiratura:418328) Il Comune con cento proprietà incassa 669 mila euro di affitti E' di oltre 669 mila 261 euro la somma che Palazzo Sisto prevede di incassare nel 2015 dall'affitto ai privati di terreno, appartamenti, magazzini o altri tipi di locali. Nello specifico, 514 mila euro saranno proventi da affitti attivi di fabbricati in genere, 53 mila da canoni per fabbricati di diverso tipo e circa 102 mila dall'affitto di fondi rustici. Gli alloggi affittati in città, la maggior parte dei quali sono quelli nell'immobile di via Garroni sono 25, per un canone mensile che va dai 40 ai 289 euro, a seconda della metratura degli alloggi mentre tra i vari locali commerciali che il comune affitta a privati ce ne sono alcuni del «salotto buono» del centro cittadino. Tra questi risultano i negozi in corso Italia di abbigliamento Quinta Avenue, Sisto Quarto, la gelateria Sisto Quarto o la Farmacia della Ferrera in corso Italia, per un canone mensile che va da mille e 8 euro per la gelateria a 2 mila 981 euro di Quintavenue. Ci sono poi locali affittati ad associazioni sportive e di volontariato che occupano locali di proprietà del Comune, ma anche all'Azienda sanitaria del savonese. Molte le porzioni di terreno o orti che l'amministrazione affitta a privati e non, compresa la parrocchia di San Paolo [e.r.] VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 36 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CASE, TERRENI E NEGOZI FRUTTANO POCO A PALAZZO SISTO IV 01/02/2015 Il Messaggero - Ed. roma Pag. 41 (diffusione:210842, tiratura:295190) Marino: «Ora si pensi anche a tutti gli ospedali» La replica: «Vigiliamo già» Fabio Rossi LA POLEMICA È scontro tra Ignazio Marino e Beatrice Lorenzin sul dossier-denuncia di alcuni genitori sulla condizione di molte scuole romane, raccolto dal senatore di Ap Andrea Augello, per il quale il ministro della Salute ha annunciato l'invio dei Nas e degli ispettori per verificare igieniche e sicurezza. «Fa bene il ministro a preoccuparsene, mi auguro che lo faccia non solo nelle scuole ma anche nei luoghi di cura del nostro Paese affonda il colpo l'inquilino del Campidoglio - Io sono particolarmente preoccupato per la gestione dei nostri grandi ospedali, dei nostri pronto soccorso». Marino chiede «un'azione di indagine» alla Lorenzin «perché purtroppo nei grandi pronto soccorso, a causa di una gestione probabilmente poco attenta del ministero della Salute nei confronti del servizio sanitario nazionale, ci sono tempi di attesa e sofferenze davvero inumane». I PRONTO SOCCORSO A stretto giro di posta arriva la replica del ministro della Salute: «Stia tranquillo il sindaco Marino, che Agenas e Nas vigilano sulla sicurezza delle strutture ospedaliere del centro-sud, e non tema che dopo il suo appello saranno ancora più assidui sulle strutture romane, che ricordo sono sotto la competenza delle Asl e quindi della Regione». Secondo la Lorenzin, però, «i temi di igiene pubblica non possono essere sottovalutati da nessun amministratore, considerando poi che la pulizia delle scuole, così come le misure per l'igiene dei luoghi pubblici, di competenza dell'ente locale, fanno parte delle politiche di salute pubblica e necessitano di un coordinamento operativo sicuramente più pragmaticamente risolvibile rispetto alla riforma del titolo V della Costituzione, che speriamo di portare presto a compimento». A Augello rincara la dose: «Inutile provare a ricordare a Marino che, mentre le scuole sono sotto la sua responsabilità civile e penale in caso di infortuni, gli ospedali ed i pronto soccorso dipendono invece dal presidente della Regione Zingaretti». Marino, per la contro-replica, si affida a una citazione di Nelson Mandela: «Se tutti coloro che ricoprono un ruolo di servizio alla comunità si occupassero di più dei propri compiti quotidiani, ne guadagnerebbe tutta la società. Io mi attengo a questa massima, mi aspetto che lo faccia anche il ministro senza cadere in facili strumentalizzazioni politiche». Dalla maggioranza Fabrizio Panecaldo, capogruppo capitolino Pd, e Dario Nanni, presidente della commissione lavori pubblici, chiedono invece al ministro Lorenzin di «rafforzare la richiesta di risorse per la manutenzione delle scuole, oggi bloccate dal patto di stabilità». © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Polemica tra il sindaco e il ministro sul degrado nelle aule VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 37 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nas anti-degrado nelle scuole di Roma botta e risposta tra sindaco e Lorenzin 01/02/2015 Il Messaggero - Ed. umbria Pag. 37 (diffusione:210842, tiratura:295190) L'esame per la celiachia? Prego ripassi c'è posto soltanto a metà luglio FOLIGNO L'esame del sangue per la celiachia? Prego, ripassi a luglio, a metà luglio. È la riposta che si è sentito dare un utente della sanità pubblica al punto Cup di una farmacia pubblica di Foligno. Gentilissima, educata, pronta a dare tutte le riposte del caso, l'addetta, una volta letta la ricetta e interrogato il computer, è rimasta incastra nel calendario. «Mi dispiace, un posto libero c'è solo il 12 luglio». La richiesta è stata fatta allo sportello mercoledì 28 gennaio. Fatti i conti sono, praticamente, cinque mesi e mezzo. Il motivo di tanta attesa? Sembra che di prova anti celiachia ne venga fatta solo una al giorno. Possibile? VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 38 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Pianeta sanita' 01/02/2015 Il Messaggero - Ed. ancona Pag. 43 (diffusione:210842, tiratura:295190) SANITÀ «Mi auguro si tratti di un episodio isolato ascrivibile a contingenze del momento». Non risparmia critiche l' assessore alla sanità Fabrizio Volpini dopo la vicenda dell'ambulanza arrivata con quasi un'ora di ritardo per soccorrere un anziano con difficoltà respiratorie. I familiari, accortisi del malore del 75enne, hanno chiesto telefonicamente l'intervento del 118. La chiamata è stata registrata alle 15,55. Ma l'ambulanza è arrivata nell'abitazione di borgo Bicchia solo alle 16,40, quasi un'ora dopo. Trequarti d'ora di angoscia e preoccupazione per i familiari dell'anziano che nel frattempo hanno chiesto l'intervento della Polizia. Nonostante le ripetute richieste di fare presto arrivate anche dalla Polizia, l'ambulanza è arrivata con un ritardo. Secondo i parenti del paziente, poi ricoverato in ospedale, i sanitari si sarebbero giustificati spiegando l'impossibilità di arrivare prima a causa di «carenze di mezzi e personale». «Situazioni di questo tipo non devono assolutamente ripetersi - commenta Volpini - Il potenziamento dei pronto soccorso è uno dei punti inseriti nel piano di riorganizzazione sanitaria varata dalla Regione. Un piano che è stato approvato e dunque la Regione deve mantenere gli impegni. Il documento, tra l'altro, a fronte della riconversioni di ospedali minori come quello di Sassoferrato e Chiaravalle, prevede il potenziamento proprio dei dipartimenti di emergenza degli ospedali principali, con un incremento dei mezzi, tra cui le ambulanze, e di personale». Volpini precisa anche che il sistema del soccorso con l'organizzazione del 118 a Senigallia è stato tra i primi e meglio strutturati di tutta la regione, tanto da essere preso spesso ad esempio. «Ritardi nei soccorsi, quanto meno di questa entità, fortunatamente non si sono mai verificati nella nostra zona - conclude - Mi auguro che l'episodio di Borgo Bicchia sia stato provocato da una carenza di mezzi e personale assolutamente contingente». G.Man. © RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 39 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Soccorsi in ritardo, Volpini:spero sia un caso isolato 01/02/2015 Il Messaggero - Ed. pesaro Pag. 43 (diffusione:210842, tiratura:295190) - Parte dalla provincia di Pesaro e Urbino, prima nelle Marche, una campagna di sensibilizzazione sull'uso dei farmaci equivalenti. Nonostante sia stata comprovata la loro affidabilità e qualità, tanto da essere in tutto e per tutto uguali ai prodotti titolari del primo brevetto, esiste ancora in molte fasce della popolazione, ed in particolare nella provincia di Pesaro e Urbino, una certa diffidenza nei confronti degli equivalenti. Per spiegare quanti e quali vantaggi comporti (anche per il servizio sanitario nazionale), l'uso dei "generici", Cna Pensionati e Farmacie del territorio - che hanno avviato un nuovo rapporto di collaborazione e informazione - hanno organizzato un programma di incontri sul tema dell'informazione e dell'educazione sanitaria. Sarà una sorta di tour informativo che si svilupperà in diversi centri della provincia. La prima tappa è prevista per questa mattina alle 10 a Urbania sul tema Le opportunità dei medicinali equivalenti in farmaciaQualità e sicurezza risparmiando sui costi. L'iniziativa che si terrà nella sede della Cma di Urbania in via Roma 75/D è riservata a tutti i cittadini, ed è nata in collaborazione con le farmacie di Urbania , farmacia Pierini e farmacia Tacchi. Una serie di incontri che mira a sviluppare una precisa campagna d'informazione sul tema dei farmaci generici o più precisamente dei farmaci equivalenti. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 40 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cna, via alla campagna informativasui farmaci generico-equivalenti 01/02/2015 Il Messaggero - Ed. ostia Pag. 41 (diffusione:210842, tiratura:295190) Furto con scasso da pochi euro di notte alla farmacia comunale di Cerenova. I soliti ignoti hanno forzato la saracinesca dei locali di via Oriolo ed infranto la porta d'ingresso, approfittando del fatto che nelle ore notturne la strada è poco frequentata. I ladri erano forse convinti di mettere a segno un buon colpo, ma hanno avuto l'amara sorpresa di trovare nel registratore di cassa una manciata di banconote e poche monete. Da un primo rilievo effettuato dal personale, sembrerebbe che dagli scaffali non siano state sottratte medicine. Il furto non ha rallentato la normale attività della farmacia, rimasta regolarmente aperta al pubblico. L'episodio ha riproposto il problema della sicurezza nella frazione di Cerveteri dove da tempo attività commerciali ed appartamenti sono presi di mira dai ladri soprattutto nelle ore notturne. I dirigenti della Multiservizi caerite, l'azienda che gestisce le farmacie per conto del comune, hanno annunciato che presto l'ingresso sarà sostituito con una porta blindata per impedire ulteriori effrazioni. Sul furto stanno indagando i carabinieri di Campo di Mare. G.Pal. © RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 41 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cerenova, assaltodi notte in farmacia 01/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. ancona Pag. 9 (diffusione:165207, tiratura:206221) Torrette, Trignani responsabile di Neurochirurgia e Grechi di Ostetricia DUE GIOVANI medici alla guida di altrettante strutture operative importanti del policlinico di Torrette, nonostante il declassamento da complesse a semplici. L'azienda Ospedali Riuniti' di Ancona nei giorni scorsi ha ufficializzato le due nomine. Si tratta del dottor Roberto Trignani, a cui è stato attribuito l'incarico di Responsabile della struttura semplice dipartimentale di Neurochirurgia Generale con particolare interesse pediatrico. La seconda nomina riguarda il dottor Gianluca Grechi, nominato a capo della struttura di identico valore di Ostetricia e Ginecologia, con particolare interesse oncologico. Due professionisti validissimi, con una forte esperienza alle spalle, entrambi coetanei (46 anni), cresciuti all'interno dei rispettivi reparti dell'ospedale di Torrette. Due reparti che, in seguito all'applicazione della riforma delle reti cliniche, sono stati ridimensionati da struttura complessa a semplice, ma che alla fine opereranno come un normale reparto. I due nuovi incarichi partono ufficialmente da questa mattina e avranno una durata temporale di tre anni, fino al primo febbraio del 2018. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 42 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato OSPEDALI RIUNITI, NOMINATI DUE GIOVANI SPECIALISTI 01/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. ascoli Pag. 9 (diffusione:165207, tiratura:206221) «Vogliamo incontrare il presidente D'Erasmo» SPINETOLI LA PROTESTA per la riapertura della farmacia di Spinetoli capoluogo sbarca anche in consiglio comunale. All'assise hanno partecipato alcuni manifestanti con tanto di cartelloni alla mano che sono stati subito allontanati. Ma non si placano le polemiche sull'annoso problema che sta provocando notevoli disagi ai residenti. Il presidente del comitato volontario Antonio Vagnoni è categorico: «Il sindaco Alessandro Luciani ci ha promesso un incontro con il presidente della Provincia Paolo Do Erasmo, a distanza di giorni non abbiamo ancora la conferma, ma stiamo aspettando. Un problema quello che stiamo affrontando delicato, abbiamo più volte chiesto un'assemblea pubblica, ma sul problema c'è poca sensibilità. Eppure a Spinetoli ci sono molte famiglie composte da anziani che stanno subendo notevoli disagi. Procurarsi le medicine quando non si è automuniti diventa difficile. Secondo gli amministratori il trasferimento a Pagliare è stato necessario per garantire un capillare servizio alla comunità. Hanno detto che avrebbero riaperto un armadio farmaceutico, ma a distanza di tempo niente è stato fatto». I CITTADINI di Spinetoli non ci stanno e tornano all'attacco sullo spostamento che vedrebbe una zona che ha già subito diversi decentramenti nel corso degli anni, perdendo prima la banca e successivamente anche dei servizi legati alla posta, cadere nell'isolamento. Secondo i cittadini il vero motivo che ha determinato lo spostamento è ottenere un maggiore profitto nei guadagni. «L'unico provvedimento preso dall'amministrazione ha dichiarato Vagnoni è che ha provveduto a rimuovere tutti i cartelloni e gli striscioni di protesta che erano stati sistemati all'inizio del paese e in piazza Leopardi. Il Comitato non molla, nel frattempo ha raccolto più di 500 firme tra cui quella di un consigliere di maggioranza dell'amministrazione». m.g.l. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 43 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SPINETOLI LA PROTESTA DELLA FARMACIA SBARCA IN CONSIGLIO 01/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. imola Pag. 7 (diffusione:165207, tiratura:206221) Le farmacie comunali di Sferasi allargano nella Bassa LA SFERA, società che si occupa di gestire le farmacie comunali a Imola, Faenza e Medicina (si parla di dieci punti vendita) ora punta ad espandersi nella Bassa Bolognese. E' già in fase avanzata, infatti, la trattativa per gestire altre due farmacie a Budrio e Baricella. Nel giro di qualche settimana Sfera toccherà quindi quota dodici vetrine. Lo sbarco della società nella Bassa era cosa fatta anche un paio di anni fa quando Sfera fu molto vicina ad entrare a Molinella. La trattativa però non fu mai portata a termine. I Comuni di Budrio e Baricella hanno deciso di cedere la gestione dei negozi per affidarla a dei professionisti. SOPRATTUTTO la farmacia di Budrio negli ultimi tempi pare avere accusato un calo considerevole di clienti e di introiti. Al punto che la giunta ha deciso di affidare la gestione a Sfera. Quest'ultima avrà l'obiettivo anche di valorizzare il personale: «A Sfera spiega la società è oggi affidato il compito di portare avanti lo sviluppo non solo della rete delle farmacie pubbliche nell'ambito del sistema sanitario nazionale, ma anche della professionalità del personale e del patrimonio locale con una serie di investimenti e interventi». Matteo Radogna VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 44 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA SOCIETÀ PUNTA A BUDRIO E BARICELLA 01/02/2015 QN - Il Resto del Carlino - Ed. rovigo Pag. 16 (diffusione:165207, tiratura:206221) IL GRUPPO La giovane Pincara' ha invitato in paese l'Ape (associazione progetto endometriosi onlus) di Ferrara e Rovigo con le sue volontarie Rita, Federica, Alessandra e Ingrid (nella foto). In piazza Martiri della Libertà hanno allestito un tavolo informativo. La farmacia della dottoressa Laura Tamaselli ha lasciato a disposizione l'ampio spazio esterno della farmacia. L'associazione Ape ha lo scopo primario di informare su questa patologia di cui, purtroppo, ancora poco è noto e di cui soprattutto si parla di rado. Una malattia che però colpisce sempre più donne in età fertile. In Italia i casi accertati si aggirano intorno ai tre milioni. Inoltre è di tipo degenerativo ed invalidante e però non viene ancora riconosciuta come tale e perciò viene sottovalutata e poco considerata, a volte, anche dagli stessi specialisti ginecologici che in molte circostanze non la sanno riconoscere. Questo purtroppo porta ad una diagnosi che si rivela in molti casi tardiva. Le volontarie, interpellate da molte giovani donne, hanno informato sulla prevenzione e soprattutto hanno dato un supporto a quelle donne che stanno iniziando ad affrontare il percorso doloroso o quello che riconosce i sintomi. Gianpietro Valarini VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 45 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PINCARALa salute dalla partedelle donne 01/02/2015 Il Gazzettino - Ed. padova Pag. 16 (diffusione:86966, tiratura:114104) Mezzavia, numero di residenti idoneo alla nuova farmacia (L.P.) Il progetto era stato dato per disperso dal Pd. Che dai banchi dell'opposizione aveva liquidato la futura apertura della farmacia di Mezzavia, come l'ennesima buona intenzione rimasta scritta nell'agenda del sindaco. È invece lo stesso primo cittadino a smentire gli scettici. E ad affermare che il progetto del presidio farmaceutico è non solo vivo e vegeto. Ma addirittura imminente. Almeno secondo le recenti assicurazioni avute dal primo cittadino dalla Regione Veneto. «I funzionari regionali ci hanno confermato - ha spiegato Massimo Bordin - che il numero di abitanti della frazione ha consentito l'approvazione della nuova sede nella pianta organica delle farmacie. E che i tempi di conclusione della gara di affidamento per la gestione della sede da parte dell'Ordine dei Farmacisti sono stati rispettati. Restiamo quindi in attesa di conoscere il nome dei nuovi titolari dell'esercizio». Toccherà a loro, quindi trovare una sede idonea per l'attività a Mezzavia. «La sede - ha continuato il sindaco - non è comunale. Ma l'Amministrazione si rende disponibile a facilitare l'accordo con privati per rendere il presidio più funzionale possibile». Tramonta invece l'idea di mettere a disposizione dell'Ulss i locali di un presidio sanitario acquisiti in convenzione dalla comunità religiosa dei frati minori. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 46 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato MONTEGROTTO 01/02/2015 Il Gazzettino - Ed. belluno Pag. 9 (diffusione:86966, tiratura:114104) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato inbreve SOVRAMONTE Passaggio di mano in farmacia (e.s.) Passaggio di mano per la farmacia rurale di Sovramonte. SANTA GIUSTINA Il giorno del ricordo e le foibe (e. SANTA GIUSTINA Biblioteca chiusa per lavori (e. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 47 01/02/2015 Il Gazzettino - Ed. padova Pag. 19 (diffusione:86966, tiratura:114104) Armati in farmacia ma la rapina fallisce Dopo pochi minuti in via Roma sono arrivati i carabinieri della stazione di Agna al comando del maresciallo Giovanni Patisso. Dai pochi elementi disponibili, è emerso che i banditi sarebbero dell'est europeo. Nessuno li ha visti fuggire, impossibile al momento rintracciare l'auto utilizzata per la fuga. Le indagini sono in pieno svolgimento. I carabinieri non escludono che all'esterno della farmacia ci fosse un complice. Saranno ora analizzati i filmati della videosorveglianza del negozio con la speranza di dare un nome e un cognome ai malviventi. Banditi improvvisati, secondo le forze dell'ordine, che sono rimasti spiazzati di fronte alla reazione del titolare e hanno preferito mollare la presa prima di essere scoperti dai carabinieri. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 48 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CANDIANA Alla vista dei duei il titolare si è messo a gridare chiuso in un'altra stanza 01/02/2015 QN - Il Giorno - Ed. milano Pag. 7 (diffusione:69063, tiratura:107480) Medici di base e specialistiin tour nel nuovo «Salvini» di GIULIO DOTTO GARBAGNATE MILANESE UNA STRUTTURA con attrezzature all'avanguardia, un ospedale da fare invidia anche a quelli americani tanto decantati nelle fiction e nei film. È il commento di medici di base e specialisti che ieri mattina, per la prima volta hanno potuto visitare in anteprima il nuovo «Guido Salvini» che da quindici giorni ospita già tutti gli uffici amministrativi dell'azienda ospedaliera. Per gli ambulatori ed i reparti bisognerà aspettare ancora un paio di mesi quando poco alla volta i servizi saranno trasferiti dal vecchio al nuovo ospedale. I MEDICI che operano nel territorio del distretto 1 dell'Asl Milano 1 su invito della direzione generale hanno fatto un giro nel grande edificio che sorge a fianco della storica costruzione che fra qualche mese rimarrà disabitata. A fare gli onori di casa il direttore generale Ermes Maltagliati che insieme al personale sanitario, tecnico ed amministrativo sta seguendo costantemente i lavori di trasferimento nel nuovo plesso. Presenti anche il direttore generale dell'Asl Milano 1 Giorgio Scivoletto, John Tremamondo responsabile dei sistemi di rete ospedaliera sul territorio e Nicola Orfeo, direttore medico del presidio di Garbagnate che ha fatto da Cicerone accompagnando i medici nel giro attraverso i poliambulatori, il cup, il day hospital e surgery, i reparti di degenza, la rianimazione, l'endoscopia le sale parto e l'area neonatale, il centro dialisi, i laboratori di analisi e trasfusionale. GRANDE attenzione è stata rivolta al pronto soccorso e al blocco operatorio dove i sanitari del territorio sono rimasti meravigliati per la sofisticate attrezzature all'avanguardia di cui sono dotati questi servizi. Due sale operatorie «integrate» che durante gli interventi possono essere collegate in diretta video con tutto il mondo e una certificata «Iso 5» che permette ai chirurghi di operare in ambiente ad alta sterilità. Le sale operatorie sono 8, una delle quali nell'area parti dove ci sono altre quattro sale per le nascite. I posti letto sono circa 500 (con quelli di day hospital, surgery e dialisi), mentre i parcheggi a regime saranno circa 1.100. Alla fine del tour tutti i medici hanno espresso pareri favorevoli sul nuovo «Salvini». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 49 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato GARBAGNATE TRA DUE MESI L'APERTURA DI SALE E LABORATORI 01/02/2015 QN - Il Giorno - Ed. milano Pag. 12 (diffusione:69063, tiratura:107480) Punto nascite appeso a un filoTutti in piazza per l'Uboldo Le sale parto rischiano di chiudere il primo marzo di ENRICO DALLERA CERNUSCO HANNO sfilato nel centro di Cernusco con striscioni, palloncini e fiocchi azzurri e rosa. Perché la battaglia per dare un futuro al punto nascite dell'ospedale Uboldo non si ferma. E così ieri mattina oltre cento manifestanti sono scesi in piazza per partecipare al corteo organizzato dal Comitato «Salviamo la Maternità». Mamme e papà con i passeggini, una comunità schierata contro la delibera regionale dello scorso ottobre che di fatto «condanna» le sale parto della città con l'accorpamento al Santa Maria delle Stelle di Melzo. La strada è sempre più in salita: per il momento non sono servite le 7.429 firme raccolte in meno di tre mesi, le azioni legali, la mozione al Pirellone presentata dal consigliere Maria Teresa Baldini e l'interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Eppure nessuno si dà per vinto. «CONTINUIAMO a protestare - spiega Gaetano Luvaro, ex primario di Ostetricia dell'Uboldo e presidente del Comitato -. La situazione è molto complicata, il primo marzo potremmo dire addio a un polo d'eccellenza. La Regione va avanti nonostante l'esposto alla Procura e alla Corte dei Conti. Melzo difficilmente riuscirà a raggiungere la quota di mille parti nel 2017 perché le famiglie preferiranno far nascere i propri figli al San Raffaele o a Vimercate. In questo modo anche il centro del Santa Maria delle Stelle verrà cancellato». Il sindaco Eugenio Comincini, intervenuto alla manifestazione, fatica a nascondere il suo disappunto: «C'è stata un'accelerazione inspiegabile da parte del Pirellone. Avevamo chiesto un confronto, messo sul tavolo progetti, ma non abbiamo ricevuto risposte». Secondo il primo cittadino i margini per salvare l'Uboldo sono davvero risicati: «La speranza è l'ultima a morire, però è stato deciso che il primo marzo il nostro punto nascite dovrà cessare l'attività. La Regione non ci ha dato neppure la garanzia di un potenziamento del reparto di Melzo: in particolare uno staff in grado di affrontare le emergenze». E neanche la proposta dei sindaci del territorio per una riorganizzazione del sistema sanitario della Martesana ha centrato l'obiettivo: «L'idea era di realizzare una struttura unica con Cernusco e Melzo pronte a dividersi le varie funzioni principali - conclude Comincini -. Purtroppo non abbiamo avuto riscontri». [email protected] VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 50 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CERNUSCO SINDACO E COMITATO: «LA REGIONE CI ASCOLTI» 01/02/2015 QN - Il Giorno - Ed. brianza Pag. 13 (diffusione:69063, tiratura:107480) Invasione rom postata sui social FABIO LUONGO - LISSONE - A LAMENTARSENE sono in tanti. E c'è persino chi, forse senza nemmeno rendersi conto del peso delle parole che usa ma finendo diritto nel peggiore razzismo proprio all'indomani della Giornata della Memoria, arriva a scrivere, sgrammaticatura compresa, sui social-network: «Non se ne può più. Io davvero mi munirei di una fiamma ossidrica e, stile Ghostbuster, andare in giro a sterminarli tutti». Monta la protesta antimendicanti a Lissone, con toni in qualche caso agghiaccianti. Troppi, per molti lissonesi, quelli che si piazzano fuori dai vari supermercati della città, ma pure al mercato settimanale o all'uscita da farmacie, edicole e sotto i portici dei bar del centro, in molti casi con bambini al seguito, per chiedere con insistenza l'elemosina, importunando i passanti, soprattutto le donne e gli anziani. Si tratterebbe in particolare di rom, almeno stando all'apparenza. DA DIVERSE SETTIMANE la questione viene sollevata attraverso le pagine Facebook che riguardano la città, ma negli ultimi giorni la polemica si è accentuata, anche nelle forme. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le fotografie scattate in stazione e pubblicate sui socialnetwork con intere famiglie di rom scese dal treno arrivato da Milano di prima mattina, verso le 8, e che poi sono state viste mendicare sparpagliate in varie zone di Lissone. Stando al racconto di alcuni pendolari sarebbe una scena abituale. «ARRIVANO ALLA MATTINA e se ne vanno con il treno delle 18, scendendo a Sesto San Giovanni», spiega una viaggiatrice delle FS. «L'altra mattina in piazza davanti all'Oviesse, davanti alla farmacia, davanti all'edicola, sotto i portici del bar gli zingari con rispettivi bimbi per chiedere l'elemosina erano talmente tanti che si faceva fatica a contarli», lamenta un residente. «Non si può più andare al mercato senza essere disturbati», gli fa eco un'altra abitante. «Li si trova a ogni angolo, ti disturbano in continuazione. Il Comune deve fare qualcosa», protesta un terzo, mentre c'è pure chi, dopo aver visto una rom con un bimbo di circa 3 anni fuori da una delle chiese cittadine alle 7.50 del mattino con temperature da gelo, chiede se non sia possibile fare qualcosa per «impedire loro di tenere i bambini in quelle condizioni». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 51 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LISSONE FRA RABBIA E RAZZISMO 01/02/2015 Il Secolo XIX - Ed. genova Pag. 19 (diffusione:103223, tiratura:127026) Riciclato nello staff della Regione l'ex primario sospeso e condannato Il chirurgo Piccardo sta lavorando come esperto all'Agenzia sanitaria: nel 2011 aveva tolto per errore un rene a un paziente GUIDO FILIPPI TRASFERITO, sospeso, condannato in tribunale. E riciclato dalla Regione che gli ha affidato, senza fare troppo rumore, un incarico di prestigio come supervisor, all'Ars, l'agenzia regionale sanitaria, braccio operativo e tecnico dell'assessorato alla Salute. Una poltrona è occupata da Andrea Piccardo, 61 anni da compiere il primo maggio, residente ad Arenzano, ex primario chirurgo dell'ospedale di Cairo Montenotte. Negli ultimi anni è finito più volte sui giornali e coinvolto (o toccato) da inchieste giudiziarie per interventi chirurgici dagli esiti poco fortunati per i pazienti. Nell'estate del 2011 è stato al centro di un caso eclatante: un contadino albanese, ora cinquantenne, era entrato in sala operatoria per l'asportazione di una ciste alla milza e gli era stato tolto l'unico rene funzionante, tanto che in seguito è stato prima costretto prima alla dialisi e poi al trapianto al San Martino. Per quell'operazione Piccardo ha patteggiato una condanna a dieci mesi «per lesioni gravissime». L'altra settimana la Corte dei Conti lo ha citato per danni (patrimoniali e di immagine) e chiesto il risarcimento di quasi 300 mila euro. Piccardo, qualche mese dopo quell'intervento, aveva "perso" dopo dodici anni (dal 25 marzo 1999 al dicembre 2011) il posto da primario a Cairo Montenotte ed era stato trasferito alla Chirurgia dell'ospedale di Pietra Ligure, dove aveva partecipato al concorso per primario, ma non era stato nominato dal direttore generale Neirotti, nonostante le amicizie influenti negli ambienti savonesi. Deve, però, fare i conti con il procedimento disciplinare della Asl 2 e con un'indagine dell'Ordine dei medici di Genova che si conclude con una sospensione. La Asl 2, dopo la condanna penale e la richiesta danni milionaria (quasi due milioni di euro) da parte del cinquantenne albanese, non gli ha più affidato incarichi di responsabilità ma lo ha salvato qualcuno in Regione: nel dicembre 2013 ha preso servizio, in distacco dalla Asl 2, all'agenzia regionale che per un periodo è stata diretta dall'attuale braccio destro di Montaldo, il savonese Franco Bonanni, mentre dall'estate 2013 il direttore è Francesco Quaglia. L'incarico? Deve seguire l'attività dei chirurghi e il suo stipendio è sempre quello da primario. La "nomina" non viene pubblicizzata e i soliti maligni sostengono che Montaldo non abbia saputo dire no a uno a più richieste provenienti da più ambienti savonesi. «Non c'erano più le condizioni ambientali- spiega Quaglia - per lasciarlo a lavorare nella Asl 2». Qualcuno giura che sia andato male il tentativo di trovargli una sistemazione alla Asl 3 per il secco no del direttore generale Bedogni, [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: L'ex primario Andrea Piccardo mentre aspetta di essere interrogato, in una foto d'archivio Foto: L'assessore Claudio Montaldo VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 52 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA CORTE DEI CONTI HA CHIESTO OLTRE 200 MILA EURO DI DANNI AL MEDICO IL CASO 01/02/2015 QN - La Nazione - Ed. pistoia montecatini Pag. 10 (diffusione:136993, tiratura:176177) Nonni e nipoti hannoricevuto i riconoscimentinella sala Maggiore NONNI e «nipoti» ancora protagonisti per l'iniziativa del club «Amici della Giostra». Anche quest'anno, infatti, è stato organizzato un nuovo concorso scolastico dedicato alle scuole del territorio e completamente dedicato ai nonni. Trentatre gli alunni che hanno partecipato, quasi 200 gli elaborati presentati. Scegliere i lavori delle sette classi e quelli dei sette alunni singoli non è stato semplice per gli organizzatori. «Non pensavamo di ottenere l'attenzione di così tanti dicono , il tema dedicato ai nonni ha sicuramente invitato a lavorare bene coinvolgendo tutti i partecipanti in una simpatica gara». Lo scorso giovedì la sala Maggiore di palazzo di Giano ha visto circa duecento ragazzi ed una miriade di nonni e personale docente festeggiare i vincitori di questo concorso. La vincitrice deldella sezione «Classi» è stata la prima E della scuola media «G. Marconi», docenti Sara Izzo e Giorvanna Mancini dell'istituto comprensivo Marconi-Frosini. GLI ALUNNI hanno presentato il Dvd accompagnato da un testo «Io e i miei nonni». Seconda la sezione dei cinque anni della scuola dell'infanzia di Campiglio con «Girotondo senza fine». Docenti Antonella Tosi e Valentina Spinicci. Terzi la terza classe della scuola primaria di Capostrada- con «Attimi di vita con i nonni...» docenti: Ilaria Aiazzi e Lara Spadi. A seguire la quarta classe della primaria G. Galilei con il giornalino «Succo di Limone», docenti: Debora Meoni e Antonella Ramovecchi. Poi la quinta classe della primaria G. Rodari con «Componimento Grafico», docenti: Liviana Mucci e Raffaella Di Cosmo. Le ultime due sono la classe quinta A e quinta B della primaria di Bonelle con «Confezione scatola» docenti: Lorenza Salvadeo e Annunziata Troise e infine la quinta classe della scuola Ilaria Alpi di Casalguidi con «Viaggio nel mondo dei nonni». La vincitrice del concorso scolastico 2014 nella sezione « Alunni/e» è Era Metani della seconda F della scuola media Bonaccorso da Montemagno di Quarrata. L'alunna ha vinto con l'elaborato «lettera ai miei nonni». E' stata premiata per la chiarezza di idee espresse con disinvoltura espositiva, composizione eseguita da una bambina di origini albanesi che dimostra di essere ben inserita nel nostro paese. Secondo Giulio Benelli della terza media Marconi con «cara nonna». Segue Mattia Bini della seconda media Bonaccorso da Montemagno di Quarrata con «racconto». Premiato anche Fabio Chitidella seconda media dell'istituto Fermi di Casalguidi con «poesia». Poi è stata la volta di Tommaso Grieco della prima media Cino da Pistoia con «racconto». ULTIME due Martina Scandagli della seconda B della scuola media Marconi con «racconto», Rachele Sciatti della quarta elementare dell'istituto S. Cipriano. Gli organizzatori ringraziano le Bcc di Pistoia e Vignole, le aziende Mister Wizard, Librolandia, Garden Ferretti, Wonder Park, Le Dolcezze, Acqua & Sapone e la Farmacia di Pontelungo che, insieme al Comune di Pistoia hanno reso possibile l'evento. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 53 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CERIMONIA 01/02/2015 QN - La Nazione - Ed. pisa pontedera Pag. 10 (diffusione:136993, tiratura:176177) Pannoloni: «Consegna a domicilio: un caos»La Lega consumatori Acli scrive al direttore Damone CONSEGNA A DOMICILIO e non più ritiro in farmacia. La nuova procedura prevista dall'Asl 5, per il rilascio dei pannoloni ai pazienti affetti da incontinenza, continua a far discutere. L'azienda sanitaria ha inviato oltre 7 mila lettere agli interessati, fornendo tutte le informazioni sui prodotti e sul numero verde della ditta fornitrice, ma il cambiamento ha da subito generato delle perplessità. Dopo la protesta dei farmacisti e di Federfarma, sono iniziate infatti le prime problematiche del servizio. Il nostro giornale aveva già documentato la variazione, testando il numero verde e parlando direttamente con gli operatori. Le risposte e le premesse sembravano promettenti, ma numerosi lettori ci segnalano evidenti complessità sin dalla prima fornitura. Nelle scorse settimane una madre di un utente gravemente disabile lamentava la continua inaccessibilità del centralino (il servizio dedicato agli assistiti per la consegna è disponibile telefonando, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, al numero gratuito 800.989877). LE DIFFICOLTÀ maggiori riguardano, però, proprio la distribuzione (che avviene con cadenza trimestrale): grande confusione ha distratto la semplice procedura di consegna. Un lettore ci ha segnalato di aver atteso inutilmente, per due giorni, il ricevimento dei pannoloni per la moglie gravemente incontinente. Inutili sono stati i solleciti e le richieste di prenotazione del servizio in un determinato momento della giornata. Gli addetti, invero, comunicano l'arrivo del fattorino il giorno prima della consegna, ma non specificano una fascia oraria indicativa. «In questo modo è impossibile muoversi da casa per sbrigare qualsiasi impegno lamentano gli utenti perché in ogni momento, dalle 8 alle 20, può avvenire la consegna». Altri utenti, infine, ci segnalano la farraginosità della procedura e la difficoltà di comunicazione per calibrare la fornitura alle diverse esigenze. Anche il presidente di Lega Consumatori, Mario Frangioli, ha detto la sua scrivendo al direttore della Usl 5, Rocco Damone. «La fornitura dei pannoloni è cambiata senza che venisse comunicato nulla (ho ricevuto la lettera e non raccomandata solo dopo giorni), si deve indicare al corriere la data della prossima consegna ed i consumi, che non possiamo dare per certi perché solo supposti, e i fattorini non sanno dare risposte afferma Frangioli attualnmente ci sono troppe incognite senza soluzioni certe ed immediate». Michele Bulzomì VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 54 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL DIS-SERVIZIO DA INIZIO ANNO SONO CAMBIATE LE REGOLE: «HO ATTESO PER DUE GIORNI INUTILMENTE» 01/02/2015 QN - La Nazione - Ed. viareggio Pag. 16 (diffusione:136993, tiratura:176177) Il bandito solitario in farmaciaUn colpo da 400 euro ARMATO con un fucile forse ad aria compressa un bandito solitario, con il volto scoperto, ha compiuto una rapina intorno alle 18 alla farmacia comunale di Vittoria Apuana. «L'uomo ha raccontato il farmacista parlava italiano: le mie colleghe che erano nel retro della farmacia non si sono accorte di niente». Insomma il farmacista si è trovato vivo a viso con il bandito che puntandogli l'arma l'ha invitato ad allontanarsi dalla casa. Dove, poi con un gesto fulmineo, ha allungato le mani arraffando le banconote nel cassetto. In tutto, stando ad una prima stima, non meno di quattrocento euro. Non c'erano clienti. Dopo avere preso i soldi, il bandito è fuggito: c'è un testimone che sostiene di averlo visto allontanare su un'auto scura, guidata da un complice, parcheggiata a poche decine di metri dalla farmacia. Sull'episodio sono in corso le indagini da parte degli agenti del commissariato di Forte dei Marmi, guidati dal dirigente Enrico Parrini. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/02/2015 55 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VITTORIA APUANA PROFESSIONI 3 articoli 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 23 responsabili scientifici: Dott. Alessandro Bianchi Medico Chirurgo, Specialista in Oftalmologia, Dirigente Medico di I livello Clinica Oculistica Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia Dott. Francesco Carlo Gamaleri Farmacista territoriale, Corso di Perfezionamento in Farmacovigilanza, Medico Chirurgo, Specialista in Pediatria Preventiva e Puericultura (Esercizio esclusivo della professione medica dal 1991 al 2001; esercizio esclusivo della professione di farmacista dal 2002) httpy/vvww.tecnichenuovexom/argornenti/fermacia/aggiornamenti-di-oculistica-per-il-farmacista.htrnl Modulo didattico 1 Piccole patologie oculari nel bambino Dott. Alessandro Bianchi Dott. Francesco Carlo Gamaleri Informazioni utili Novità 2015 - nuova piattaforma multimediale http://corsiecm.tecnichenuove.com • Ottimizzata per dispositivi Mobile • Facile utilizzo con procedure auto esplicative che agevolano la fruizione dei corsi • Manuale d'utilizzo a disposizione dell'utente http://corsi.tecnichenuove.com/index.php/ view/manuale-utente Modalità di acquisto e fruizione dei corsi ECM 1. Collegarsi a http://corsiecm.tecnichenuove.com 2. Registrarsi inserendo e-mail (username), scegliere la password e completare la scheda anagrafìca 3. Confermare la registrazione tramite l'e-mail ricevuta al proprio indirizzo 4. Accedere di nuovo alla piattaforma con username e password scelti nella fase di registrazione 5. Scegliere nel catalogo il pacchetto 2015 TEF2015, riservato agli abbonati, cliccare sul tasto "Iscriviti" 6. Effettuare l'acquisto seguendo le indicazioni (Carta di credito, Paypal, Bonifico Bancario) 7. Entrare nel corso e svolgere le attività previste Nota: chi acquista attraverso altri siti, contatto telefonico, e-mail, otterrà automaticamente l'accesso al corso nelle ore successive all'ordine. Appositi messaggi e-mail avviseranno dell'attivazione del corso. Requisiti tecnici per la fruizione dei corsi online - PC con connessione Internet - Software di navigazione consigliati (Browser): Internet Explorer 8.0 (o superiori); Firefox 4 (o superiori); Chrome - Stampante per stampare gli attestati Per ottenere i crediti è necessario completare il percorso formativo di ogni corso e scaricare l'attestato entro e non oltre il 31/12/2015 tecniche nuove .Formazione Tecniche Nuove Spa. è provider n. 1585 accreditalo per la formazione nell'ambito del programma ECM del Ministero della Salute Tecniche Nuove S.p.A. si assume la responsabilità per i contenuti, la qualità e la correttezza etica di questa attività formativa ECM. ID 114716 - Aggiornamenti di oculistica per il farmacista 15 crediti - Inizio: 15/01/2015 - Fine: 31/12/2015 ID 114721 - Integrazione e consigli nutrizionali in farmacia 20 crediti - Inizio: 01/05/2015 - Fine: 31/12/2015 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 57 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Aggiornamenti di oculistica per il farmacista " 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 24 Piccole patologie dell'occhio / 1 Introduzione Cenni di anatomia della superfìcie oculare L'occhio rosso Congiuntiviti Emorragia sottocongiuntivale Blefariti Iridociclite acuta Attacco acuto di glaucoma Piccole patologie delle palpebre Orzaiolo Calazio Fascicolazione (mioclonia) palpebrale Piccoli traumi dell'occhio Abrasione corneale Corpo estraneo corneale o congiuntivale Cheratite attinica Causticazione chimica Trauma contusivo Casi clinici Conclusioni TEMA FARMACIA - Gennaio 2015 1. Introduzione Le occasioni per le quali un paziente richiede il sostegno del farmacista di comunità per affrontare problemi di salute dell'occhio sono molteplici. Acquisire la conoscenza delle basi fisio-patologiche delle problematiche sanitarie di pertinenza oftalmologica, orienta sia alla corretta valutazione della condizione di normalità, sia alla eventuale prevenzione delle conseguenze evolutive e subdole di alcune patologie oculari in pazienti adulti. Attraverso il colloquio mirato con il paziente, sforzarsi di riconoscere i sintomi più importanti di alcune frequenti problematiche sanitarie, può fornire utili indicazioni per consigliare i supporti appropriati (terapeutici, educazionali, comportamentali e di integrazione nutrizionale) ed a sapere definire le opportunità ed i limiti dell'intervento del farmacista territoriale. Inoltre, in questo ambito, il farmacista di comunità può fornire utili ed efficaci indicazioni per la gestione delle problematiche inerenti la salute degli occhi, a livello domiciliare, oppure indirizzare il paziente ai servizi di medicina generale, specialistica ed eventualmente direttamente a struttura ospedaliera. 2. Cenni di anatomia della superfìcie oculare 3. L'occhio rosso La superficie oculare (Figurai) è costituita dall'epitelio della congiuntiva e della cornea, dalla loro giunzione a livello del limbus (zona di passaggio tra la sclera e la cornea) e dalla giunzione tra la congiuntiva e la cute del margine palpebrale, oltreché dal film lacrimale. Questa struttura presenta due funzioni principali: • ottica, garantendo il corretto passaggio dei raggi luminosi grazie alla sua trasparenza; • protettiva, sia come barriera fisica al contatto tra agenti esterni e le strutture oculari, sia grazie alla sua funzione immunologica verso antigeni di varia natura. La congiuntiva è una sottile membrana mucosa che ricopre la superficie anteriore del bulbo (congiuntiva buibare) fino al limbus sclero-corneale e la faccia posteriore delle palpebre (congiuntiva tarsale); il punto dove il foglietto bulbare si ribalta a ricoprire la parte interna della palpebra è detto fornice congiuntivale. (Figura 2) La sua funzione è di garantire lo scorrimento della palpebra sul bulbo oculare e di partecipare alla costituzione della parte mucosa del film lacrimale. Inoltre, la congiuntiva possiede cellule speciali coinvolte nelle reazioni immunologiche come linfociti T e B e cellule di Langerhans. È riccamente vascolarizzata e viene innervata dalla branca oftalmica del nervo Trigemino. La cornea è un tessuto trasparente e privo di vasi sanguigni che costituisce la porzione anteriore del bulbo oculare con funzioni sia protettive nei confronti delle strutture interne, sia ottiche partecipando attivamente al meccanismo della visione. Ha la forma di una calotta sferica dello spessore di circa 0,5-0,6 mm ed è formata da uno stroma di fibre collagene intrecciate e mucopolisaccaridi, rivestito verso l'esterno da cellule epiteliali e verso l'interno da cellule endoteliali. La sua trasparenza è garantita dall'omogeneità dell'intreccio delle fibre collagene e dalla sua disidratazione a cui provvede l'endotelio grazie a meccanismi di pompa sodio potassio. Essendo avascolare, riceve nutrimento dai piccoli vasi limbari (che originano dall'arteria oftalmica, ramo della arteria carotide interna), dalla lacrima esternamente e dall'umore acqueo internamente. E' ricca di terminazioni nervose dolorifiche che provengono, anche in questa struttura, dalla branca oftalmica del nervo Trigemino. L'occhio rosso rappresenta il sintomo che più di frequente spinge il paziente a rivolgersi al pronto soccorso oculistico, a volte non prima di aver consultato il proprio medico curante o il farmacista di comunità. Fortunatamente, in gran parte dei casi, l'iperemia congiuntivale riconosce una causa benigna ed a risoluzione spontanea. Ciononostante esistono condizioni che possono essere legate a patologie più gravi e che possono portare anche al deficit visivo permanente. Per tale motivo, prima dell'esame obiettivo, lo specialista deve raccogliere un'anamnesi accurata, non solo oculare, ma anche volta PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 58 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CORSO ECM A DISTANZA 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 24 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 59 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato alla ricerca di eventuali concomitanti patologie sistemiche conosciute, allergie a tarmaci, assunzione di terapie croniche o saltuarie, l'esito di traumi o di interventi chirurgici, l'insorgenza dell'iperemia e la sua durata. Inoltre devono essere possibilmente ricercati quei segni e sintomi che spesso si accompagnano all'occhio rosso: la presenza o meno di dolore, prurito, sensazione di corpo estraneo, fotofobia, deficit visivi, tumefazioni linfonodali preauricolari, febbre, nausea e mal di gola (Tabella 1 ). L'esame oftalmoscopico da parte dello specialista deve essere accurato ed a volte è utile completarlo con indagini radiologiche, neurologiche, vascolari ed il monitoraggio della pressione arteriosa. CONGIUNTIVITI La congiuntivite rappresenta in assoluto la causa più frequente di occhio rosso. L'iperemia, legata alla dilatazione dei vasi congiuntivali posteriori, è in genere più marcata nei fornici congiuntivali e degrada man mano che ci si avvicina al limbus sclero-corneale. Ad essa si associano frequentemente lacrimazione e sensazione di corpo estraneo, normalmente descritto dal paziente come percezione della presenza di "sabbia" nell'occhio durante i movimenti palpebrali. Non possedendo molte terminazioni dolorifiche, di norma la congiuntivite non si accompagna ad un dolore molto accentuato, salvo nei casi in cui sia coinvolta anche la cornea. La secrezione mucosa o muco-purulenta accompagna frequentemente la congiuntivite e spesso aiuta nell'orientamento diagnostico. Tipicamente, l'essudazione è molto più importante e densa nelle forme batteriche rispetto alle forme virali e quasi assente in quelle allergiche. Al contrario il prurito e l'ipertrofia della congiuntiva sono molto più marcati nelle forme primaverili e reattive, ove si riscontra la presenza di grosse papille congiuntivali, rispetto alle forme infettive nelle quali sono presenti di norma piccoli follicoli localizzati nella congiuntiva tarsale. L'edema della congiuntiva bulbare (chemosi) è spesso presente nelle congiuntiviti allergiche e da contatto. Le forme più comuni di congiuntivite acuta riconoscono un'eziologia virale, batterica od allergica. • Congiuntivite virale La famiglia degli Adenovirus rappresenta il responsabile della maggior parte delle congiuntiviti virali; la sua virulenza è tale da creare delle vere e proprie epidemie che si traducono nel rischio di contagio di interi nuclei familiari, di luoghi di istruzione o di lavoro e non ultimo di operatori sanitari. L'insorgenza è di solito acuta monolaterale e si bilateralizza in pochi giorni. I sintomi vanno dall'occhio rosso con bruciore e fotofobia, fino all'annebbiamento visivo ed alla comparsa di sintomi parainfluenzali come febbre e mal di gola. All'esame obiettivo spesso si riscontra un'iperemia congiuntivale dei fornici (ovvero localizzata prevalentemente a livello della congiuntiva che ricopre la superficie interna della palpebra superiore e inferiore, (Figura 3) con modesta secrezione e presenza di follicoli della congiuntiva tarsale; se vi è interessamento corneale si riscontrano piccoli infiltrati tondeggianti, che si rilevano alla lampada a fessura come piccole opacità grigiastre sotto l'epitelio corneale; tali infiltrati sono segno di una risposta immunitaria ad un processo infettivo e sono i responsabili dell'eventuale calo visivo. Di frequente riscontro, si apprezza la presenza di ipertrofia linfonodale preauricolare. Non esiste una terapia specifica di questa forma di congiuntivite che di solito si risolve spontaneamente nel giro di 2-3 settimane; in caso di infiltrati corneali possono essere necessari anche diversi mesi per riacquistare la completa trasparenza corneale. Di norma, si ricorre a terapie sintomatiche con sostituti lacrimali ed antiinfiammatori non steroidei; in associazione viene generalmente somministrato un antibiotico topico a largo spettro per la possibilità di sovra infezione batterica. L'instillazione di cortisonici può essere di ausilio nella terapia degli infiltrati corneali in caso di dolore, e deve essere comunque eseguita dopo attento esame oculistico per escludere un'eziologia erpetica. Data l'elevata contagiosità, è necessario spiegare al paziente la necessità di attenersi a comportamenti igienici scrupolosi (lavare spesso le mani, mantenere asciugamani separati, fare attenzione quando si viene in contatto con i bambini); particolare cura deve essere posta alla disinfezione degli strumenti oculistici che sono entrati in contatto con i pazienti affetti da Adenovirus, nonché delle maniglie delle porte, della sala visita e della sala d'attesa. Altri agenti eziologici delle congiuntiviti virali sono l'Herpes Simplex e l'Herpes Zoster. • Congiuntivite batterica Solitamente è causata da batteri Gram-positivi; i più comuni sono lo Streptococco penumoniae e lo Stafilococco aureus nei bambini; l'Haemophilus influenzae è responsabile di infezione oculare più frequentemente negli adulti. L'esordio è di solito repentino con la comparsa di marcata iperemia dei fornici o di tutta la congiuntiva bulbare con abbondante secrezione muco-purulenta (Figura 4), 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 24 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 60 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato tanto che il paziente può fare fatica ad aprire le palpebre al mattino. La terapia si avvale di antibiotici topici a largo spettro per uso topico. • Congiuntiviti allergiche Le congiuntiviti allergiche costituiscono la forma più frequente di allergia oculare. Colpiscono il 15-25% della popolazione in forma ricorrente e talvolta solo in modo occasionale. La sintomatologia è scatenata da una reazione anti-corpo IgE mediata; in una buona percentuale dei casi si associa a rinite allergica ed in genere l'anamnesi è positiva per allergia a pollini, a peli di animale, ad acari della polvere e talvolta anche ad inquinanti ambientali o di ambito lavorativo e professionale. L'occhio si presenta meno rosso rispetto alle forme infettive, con una congiuntiva color salmone e solitamente con poca secrezione (Figura 5 a pag. 28). Il sintomo predominante è il prurito a cui si associa un edema delle palpebre; spesso sono anche rilevabili delle abrasioni da sfregamento della cute palpebrale. La lacrimazione e la fotofobia completano il quadro sintomatologico. La terapia delle forme allergiche consiste in prima istanza nell'istruire il paziente ad evitare il contatto diretto con l'allergene, a ciò si associa l'instillazione di colliri antistaminici di recente formulazione (epinastina, olopatadina, ketotifene) che presentano un meccanismo di azione multiplo: agendo sia come antagonisti del recettore H1 dell'istamina, sia come stabilizzatori di membrana. Queste molecole, classificate come tarmaci senza obbligo di prescrizione ( Sop), possono essere utilizzate per l'intera durata del periodo allergico; in caso di trattamenti prolungati è consigliabile l'uso di colliri privi di conservanti. Nei casi di oculorinite allergica, alla terapia topica è utile associare una terapia antistaminica sistemica. L'uso di steroidi per uso topico può aiutare ad alleviare più rapidamente il prurito e l'edema; tale terapia deve essere di breve durata e sotto stretto controllo da parte dello Specialista per gli effetti collaterali (glaucoma e cataratta) legati alla penetrazione dei corticosteroidi nella camera anteriore dell'occhio. La cheratocongiuntivite primaverile, denominata anche vernai in ambito professionale specialistico, è una forma allergica bilaterale più rara, ma più invalidante. Colpisce prevalentemente bambini in età scolare con un andamento stagionale per diversi anni e presenta segni e sintomi simili a quelli della congiuntivite allergica, ma molto più accentuati: si manifesta in primavera con una spiccata iperemia congiuntivale associata a forte prurito e lacrimazione seguita da intensa fotofobia e dolore; i sintomi aumentano durante l'estate e si risolvono in autunno. All'esame obiettivo si evidenzia la presenza di gigantopapille a livello della congiuntiva tarsale di entrambi gli occhi e la comparsa di piccole formazioni tondeggianti a livello del limbus sclerocomeale (noduli di Trantas). La terapia antistaminica topica e sistemica risulta spesso inefficace se non nelle forme lievi ed i piccoli pazienti trovano giovamento solo dalla terapia cortisonica topica. Tuttavia, durando la sintomatologia per diversi mesi, è impossibile proseguire la terapia steroidea per via degli effetti collaterali che produce un suo utilizzo prolungato. Nelle farmacie ospedaliere di centri oculistici specializzati, vengono preparati colliri galenici magistrali a base di ciclosporina, previo consenso informato dei genitori, con buoni risultati sia nel controllo immunologico della malattia sia nella riduzione della sintomatologìa. Quali fermaci antistaminici sono consigliati in caso di congiuntivite Sono consigliati colliri antistaminici a meccanismo di azione multiplo, sia antagonisti H1 sia stabilizzatori di membrana, da utilizzarsi per il periodo allergico e meglio se in formulazione senza conservanti. ,m Congiuntiviti croniche Esistono casi di congiuntivite cronica le cui cause sono molteplici e vanno dall'uso prolungato di lenti a contatto, a terapie topiche prolungate (per esempio i colliri per la terapia del glaucoma o lacrime artificiali con conservanti), dall'esposizione ad agenti irritanti, all'occhio secco fino all'infezione da clamidia o da mollusco contagioso. La ricerca eziopatogenetica e la terapia di queste forme rappresentano una vera sfida per lo specialista, che spesso si trova di fronte ad un paziente molto infastidito che, nella maggior parte dei casi, ha già consultato altri professionisti e ha già instillato diversi colliri con scarsi risultati. EMORRAGIA SOTTOCONGIUNTIVALE È legata al sanguinamento di un vaso congiuntivale o episclerale nello spazio sottocongiuntivale bulbare o dei fornici. Si presenta come una laccatura ematica, di solito ben delimitata, che copre i vasi congiuntivali (Figura 6). Il paziente non lamenta dolore né calo visivo, ma è spesso molto preoccupato dal colore rosso vivo del sangue e dall'esordio improvviso. Di per sé non rappresenta un problema per l'occhio e si risolve nel giro di 10-15 giorni senza terapia; tuttavia, soprattutto nelle forme recidivanti, può essere un campanello d'allarme per alcune patologie sistemiche quali rialzi della 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 24 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 61 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato pressione arteriosa e/o disordini della coagulazione. E' quindi importante tranquillizzare il paziente circa le condizioni dell'occhio e indirizzarlo al proprio medico curante per accertamenti di carattere internistico. BLEFARITI Chiudono la trattazione del capitolo dell'occhio rosso non dolente. Sono forme spesso croniche e ricorrenti; si associano anche a problematiche dermatologiche come la dermatite seborroica, forfora, acne e rosacea. Si presentano come degli arrossamenti localizzati al bordo ciliare delle palpebre, tanto che gli occhi appaiono "cerchiati di rosso"; spesso è presente una secrezione schiumosa o squamosa espressione di una disfunzione a carico delle ghiandole di Meibomio (ghiandole della porzione tarsale delle palpebre che hanno la funzione di secernere la parte lipidica del film lacrimale) (Figura 7). I sintomi principali sono il prurito ed il bruciore del bordo palpebrale; non di rado si evidenzia anche un lieve interessamento della congiuntiva tarsale e dei fornici (blefarocongiuntivite). I pazienti con blefariti recidivanti vanno incontro più di frequente alla formazione di calazi e orzaroli ed a volte tendono a perdere le ciglia. Non esiste una terapia specifica della blefarite: nei casi in cui si sospetti un'infezione stafilococcica possono essere usati colliri od unguenti antibiotici; gli sferoidi topici possono aiutare a ridurre il prurito ed il rossore, ma non possono essere utilizzati per tempi eccessivamente lunghi. Dal punto di vista generale, di norma, è consigliabile effettuare una pulizia quotidiana con apposito shampoo e salviettine umidificate. Tali procedure effettuate regolarmente, possono alleviare il fastidio e ridurre le recidive; a tale proposito può risultare utile l'instillazione di sostituti lacrimali specifici per i pazienti con blefarite cronica che integrano e stabilizzano lo strato lipidico del film lacrimale. Accanto a queste forme più frequenti ma benigne di occhio rosso, esistono condizioni più gravi che devono essere riconosciute e trattate tempestivamente, poiché possono portare a danni oculari permanenti. Solitamente sono caratterizzate da dolore, intensa fotofobia, calo visivo ed in taluni casi anche nausea e vomito. Il paziente che presenta questi sintomi deve essere sollecitato a sottoporsi a visita specialistica con urgenza. In caso d'intervento chirurgico, un occhio rosso, dolente e con calo del visus, deve subito far sospettare una profonda infiammazione (panuveite) o, peggio ancora, un'infezione (endoftalmite); tali condizioni costituiscono vere e proprie emergenze sanitarie. IRIDOCICLITE ACUTA E' la forma più frequente di uveite, un'infiammazione profonda dello strato vascolare dell'occhio (uvea), e ne rappresenta il coinvolgimento anteriore cioè dell'iride e del corpo ciliare. Le cause possono essere molteplici, riscontrandosi anche in caso di trauma od infezioni. Nella maggior parte dei casi, è legata a disordini del sistema immunitario, tanto che è associata spesso alla presenza degli antigeni di istocompatibilità HLA B-27, compare spesso in soggetti affetti da spondilite anchilosante, morbo di Behget (patologia autoimmune caratterizzata dalla comparsa di iridociclite, tromboflebite e afte del cavo orale ed ai genitali), sarcoidosi, forme artritiche giovanili e patologie infiammatorie sistemiche. In genere è unilaterale, ad esordio acuto ed è caratterizzata da dolore, arrossamento oculare circolare attorno a limbus (cerchio pericheratico), miosi ed offuscamento del visus; di norma non si riscontra secrezione e la pupilla è spesso miotica (Figura 8). La diagnosi di iridociclite viene confermata alla lampada a fessura dalla presenza di numerose cellule infiammatorie che si muovono nell'umore acqueo (effetto Tyndall). La terapia deve essere intrapresa al più presto con colliri cortisonici e terapia midriatica/cicloplegica, al fine di ridurre l'infiammazione del corpo ciliare e prevenire la formazione di aderenze tra la faccia posteriore dell'iride e la superficie anteriore del cristallino. Nelle forme di media gravita è utile associare uno sferoide per os; invece nei quadri clinici più complessi si consiglia il ricovero ospedaliere durante il quale si procede a terapia steroidea endovena. La guarigione avviene generalmente in pochi giorni, ma è frequente la recidiva, soprattutto in caso di processi infiammatoli sistemici; per tale motivo il paziente dovrebbe essere indagato dal punto di vista immunologico. ATTACCO ACUTO DI GLAUCOMA È una condizione che si sviluppa quando la porzione periferica dell'iride ostruisce il deflusso dell'umore acqueo dall'angolo della camera anteriore, causando un repentino aumento della pressione intraoculare. Si verifica solo in soggetti anatomicamente predisposti in cui l'angolo della camera anteriore si presenta molto ristretto. In questi pazienti, l'attacco acuto può essere scatenato dalla midriasi serale e dall'instillazione di colini midriatici; inoltre, particolari tipi di cataratta intumescente in cui il cristallino è particolarmente rigonfio possono favorirne l'insorgenza. È caratterizzato da improvviso e violento dolore che si accompagna ad annebbiamento 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 24 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 62 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato visivo con aloni colorati attorno alle luci e, spesso, nausea e vomito. All'esame obiettivo si riscontra congestione bulbare con marcata iperemia diffusa a tutta la congiuntiva, edema corneale, pupilla in media midriasi a reagente allo stimolo luminoso e una pressione intraoculare molto elevata che, alla digitopressione del bulbo, lo fa apparire di consistenza lapidea. (Figura 9) Costituisce una vera urgenza per l'occhio, poiché una pressione intraoculare così elevata può portare a danni irreversibili a carico del nervo ottico. Il paziente con un sospetto attacco acuto di glaucoma deve essere immediatamente inviato dallo specialista che somministrerà colliri ipotonizzanti e pilocarpina, associati a terapia endovenosa con fluidi iperosmolari (mannitolo) e acetazolamide. In genere, la sintomatologia dolorosa cessa non appena sia ripristinata la normale pressione intraoculare e la vista si recupera nel giro di poche ore quando non sia danneggiato irreparabilmente il nervo ottico. D'indubbia utilità l'esecuzione di un'iridotomia laser sia nell'occhio affetto sia in quello sano a scopo preventivo. Nei pazienti con cataratta intumescente (cristallino particolarmente rigonfio) è indicato l'intervento chirurgico per la sua rimozione. 4. Piccole patologie delle palpebre Le palpebre sono pieghe muscolo-cutanee che hanno la funzione di proteggere il bulbo oculare e di distribuire il film lacrimale. Sono formate da uno strato di cute, da uno scheletro fibro-cartilagineo (tarso) e da uno strato muscolare costituito dal muscolo orbicolare, innervato dal neivo faciale ed adibito alla chiusura, dall'elevatore della palpebra superiore, innervato dal nervo oculomotore per l'apertura (Figura 10). A livello della rima palpebrale trovano impianto le ciglia, tranne che nella parte più nasale, dove si trovano i puntini lacrimali che rappresentano l'inizio delle vie lacrimali di deflusso. Nelle palpebre trovano anche sede diversi tipi di ghiandole che hanno la funzione di contribuire alla formazione della componente lipidica della lacrima (ghiandole di Meibomio) e della parte acquosa. Le piccole patologie delle palpebre sono molto comuni e spesso spingono il paziente a rivolgersi al pronto soccorso. Tra le più frequenti ricordiamo l'orzatolo, il calazio e le fascicolazioni, oltre alla blefarite di cui si è già trattato nel capitolo riguardante l'occhio rosso. ORZAIOLO È un'infezione stafilococcica delle ghiandole palpebrali, caratterizzata da un rigonfiamento e da un arrossamento localizzati, che generalmente si accompagnano a dolore e sensazione di corpo estraneo. La terapia si avvale di colliri o unguenti antibiotici per uso oftalmico, nei casi più importanti può essere utile il drenaggio del materiale purulento. dall'angolo della camera anteriore, causando un repentino aumento della pressione intraoculare. Si verifica solo in soggetti anatomicamente predisposti in cui l'angolo della camera anteriore si presenta molto ristretto. In questi pazienti, l'attacco acuto può essere scatenato dalla midriasi serale e dall'instillazione di colini midriatici; inoltre, particolari tipi di cataratta intumescente in cui il cristallino è particolarmente rigonfio possono favorirne l'insorgenza. È caratterizzato da improvviso e violento dolore che si accompagna ad annebbiamento visivo con aloni colorati attorno alle luci e, spesso, nausea e vomito. All'esame obiettivo si riscontra congestione bulbare con marcata iperemia diffusa a tutta la congiuntiva, edema corneale, pupilla in media midriasi a reagente allo stimolo luminoso e una pressione intraoculare molto elevata che, alla digitopressione del bulbo, lo fa apparire di consistenza lapidea. (Figura 9) Costituisce una vera urgenza per l'occhio, poiché una pressione intraoculare così elevata può portare a danni irreversibili a carico del nervo ottico. Il paziente con un sospetto attacco acuto di glaucoma deve essere immediatamente inviato dallo specialista che somministrerà colliri ipotonizzanti e pilocarpina, associati a terapia endovenosa con fluidi iperosmolari (mannitolo) e acetazolamide. In genere, la sintomatologia dolorosa cessa non appena sia ripristinata la normale pressione intraoculare e la vista si recupera nel giro di poche ore quando non sia danneggiato irreparabilmente il nervo ottico. D'indubbia utilità l'esecuzione di un'iridotomia laser sia nell'occhio affetto sia in quello sano a scopo preventivo. Nei pazienti con cataratta intumescente (cristallino particolarmente rigonfio) è indicato l'intervento chirurgico per la sua rimozione. 4. Piccole patologie delle palpebre Le palpebre sono pieghe muscolo-cutanee che hanno la funzione di proteggere il bulbo oculare e di distribuire il film lacrimale. Sono formate da uno strato di cute, da uno scheletro fibro-cartilagineo (tarso) e da uno strato muscolare costituito dal muscolo orbicolare, innervato dal neivo faciale ed adibito alla chiusura, dall'elevatore della palpebra superiore, innervato dal nervo oculomotore per l'apertura (Figura 10). A livello della rima palpebrale trovano impianto le ciglia, tranne che nella parte più nasale, dove si trovano i puntini 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 24 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 63 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato lacrimali che rappresentano l'inizio delle vie lacrimali di deflusso. Nelle palpebre trovano anche sede diversi tipi di ghiandole che hanno la funzione di contribuire alla formazione della componente lipidica della lacrima (ghiandole di Meibomio) e della parte acquosa. Le piccole patologie delle palpebre sono molto comuni e spesso spingono il paziente a rivolgersi al pronto soccorso. Tra le più frequenti ricordiamo l'orzatolo, il calazio e le fascicolazioni, oltre alla blefarite di cui si è già trattato nel capitolo riguardante l'occhio rosso. ORZAIOLO È un'infezione stafilococcica delle ghiandole palpebrali, caratterizzata da un rigonfiamento e da un arrossamento localizzati, che generalmente si accompagnano a dolore e sensazione di corpo estraneo. La terapia si avvale di colliri o unguenti antibiotici per uso oftalmico, nei casi più importanti può essere utile il drenaggio del materiale purulento. ABRASIONE CORNEALE È la più comune affezione traumatica del globo oculare. È legata alla perdita di parte dello strato epiteliale che ricopre la superficie corneale con esposizione delle fibre nervose dolorifiche del plesso sub-epiteliale. Ne consegue che i pazienti che presentano un'abrasione corneale accusino immediatamente un vivo dolore, a volte sproporzionato rispetto all'entità del danno, fotofobia intensa e lacrimazione abbondante. L'esame può essere difficoltoso proprio per l'impossibilità del paziente a mantenere l'occhio aperto; alla lampada a fessura si osserva la classica perdita di cellule epiteliali, più o meno importante a seconda dell'evento traumatico, evidenziata dall'instillazione di fluoresceina, che colora la lesione di un verde brillante quando illuminata da luce blu. L'epitelio rappresenta la prima linea di difesa della cornea contro gli agenti patogeni infettivi; pertanto risulta estremamente importante ripristinare la sua integrità il più rapidamente possibile. La riparazione spontanea avviene in 48-72 ore, mediante la migrazione di cellule epiteliali dalla periferia (limbus) verso il centro della cornea. Di norma dovrebbe essere sufficiente una buona lubrificazione con lacrime artificiali a duplice funzione; da un lato lubrificante e protettiva (a base di ialuronato di sodio, carbossimetilcellulosa, etc.) e dall'altro con funzioni riepitelizzanti (a base di dexpantenolo, trealosio, etc...). Tuttavia, proprio per il rischio infettivo ed il vivo dolore accusato dal paziente, si preferisce prescrivere una terapia antibiotica topica in collirio o pomata associata o meno ad un bendaggio oculare per qualche giorno. Gli anestetici topici sono fortemente controindicati poiché, nonostante diano un sollievo temporaneo, ritardano il processo cicatriziale e, dopo ripetute instillazioni, possono portare alla perforazione corneale. Nell'8-10% delle abrasioni corneali, tipicamente dopo microtraumi lineari come da colpo d'unghia o da foglio di carta, si possono verificare delle riaperture della linea di ferita corneale anche dopo mesi dall'evento traumatico. Questo fenomeno, che prende il nome di erosione posttraumatica recidivante, è legato ad una cicatrizzazione incompleta per difetto di adesione delle cellule epiteliali nella sede della precedente lesione. Il paziente accusa nuovamente un vivo dolore e abbondante lacrimazione subito dopo il risveglio, allorquando, con l'apertura delle palpebre, viene asportato parte dell'epitelio. Al fine di favorire la corretta riepitelizzazione corneale, viene consigliato alle persone affette da erosioni recidivanti di aiutare la lubrificazione della superficie oculare con sostituti lacrimali a duplice funzione lubrificante e riepitelizzante anche per diversi mesi. I portatori di lenti a contatto possono andare incontro con una certa frequenza alle epiteliopatie corneali, che consistono in semplici lesioni di tipo puntiformi, a più estese aree di erosione, dovute sia a fattori predisponenti (alterazioni del film lacrimale, blefariti, allergie, alterazioni corneali, ecc.) sia a cattiva manutenzione od abuso delle stesse. In genere questi pazienti vanno invitati a sospenderne immediatamente l'utilizzo delle lenti e instillare lacrime artificiali anche per lunghi periodi. Una volta guarito, il paziente deve essere istruito sul corretto uso delle lenti a contatto al fine di evitare complicanze più gravi come ulcere, ascessi e la terribile cheratite da Acanthamoeba (che presenta intensa fotofobia e dolore ed è caratterizzata dallo sviluppo rapido e ingravescente di un'ulcera corneale profonda che, se non riconosciuta e trattata tempestivamente, può portare alla perforazione della cornea). CORPO ESTRANEO CORNEALE 0 CONGIUNTIVALE Piccoli corpi estranei adesi alla superficie corneale o congiuntivale costituiscono una causa frequente di accesso al pronto soccorso. Di norma conseguono ad un infortunio sul lavoro o nel "fai da te" domestico e sono perlopiù schegge di materiale ferroso, quasi tutte evitabili indossando gli appositi occhiali di protezione. La sintomatologia ricalca quella dell'abrasione con dolore, sensazione di corpo estraneo e lacrimazione; la sensazione dolorosa ed il fastidio che vengono riferiti 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 24 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 64 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato sono inversamente proporzionali all'entità della lesione. Le piccole schegge superficiali sono spesso molto più fastidiose di quelle profonde o di quelle che addirittura hanno perforato il bulbo oculare. Il corpo estraneo può essere facilmente identificato anche con una piletta ed appare come un piccolo punto scuro sulla superficie corneale o su quella della congiuntiva bulbare (Figura 12). Anche se spesso sono solo superficiali e non si approfondano nello stroma corneale, è consigliabile non tentare di rimuoverli Dott. Alessandro Bianchi Medico Chirurgo Specialista in Oftalmologia Dirigente Medico di I livello Cllnica Oculistica Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo - Pavia Dott. Francesco Carlo Gamaleri Farmacista territoriale Corso di Perfezionamento in Farmacovigilanza Medico Chirurgo Specialista in Pediatria Preventiva e Puericultura (Esercizio esclusivo della professione medica dal 1991 al 2001; esercizio esclusivo della professione di farmacista dal 2002) Dott. Alessandro Bianchi Dott. Francesco Carlo Gamaleri Responsabili scientifici del corso Figurai. La superficie oculare (Immagine di proprietà della Clinica Oculistica di Pavia) Figura 2. La congiuntivite Immagine modificata (tratta da: Scullica L e Bisantis C "Le congiuntiviti", Simposi ISF Italseber/lscar Leo) TEMA FARMACIA - Gennaio 2015 Tabella 1. PAZIENTE CON OCCHIO ROSSO Algoritmo diagnostico per ia diagnosi differenziale delle cause di occhio rosso Figura 3 - Congiuntivite virale Si noti l'iperemia più marcata a livello del fornice congiuntivale, dove sono presenti anche formazione pseudomembranose, rispetto alla congiuntiva bulbare. (Immagine tratta da: Parrìsh RK "Atlante di oftalmologia", Piccin) f Dolore ì ( A s s e n t e ^ o moderato Calo visivo, importante fotofobia ( Possibile indocilite attacco^ acuto di glaucoma o ^ patologie corneali J Emorragia j I sottocongiuntivale I Scarso - .- ' .-~^ Congiuntivite | virale J Quali sono le ulteriori cautele per i portatori di lenti a contatto in caso di congiuntivite infettiva? In tutte le forme di congiuntivite infettiva si consiglia la sospensione, fino alla risoluzione completa della sintomatologia, dell'uso delle lenti a contatto e la loro sterilizzazione qualora non fossero "usa e getta". Figura 4. Congiuntivite batterica Si noti l'iperemia più marcata a livello del fornice congiuntivale, e la secrezione muco purulenta tipica di queste forme. (Immagine tratta da: Kanski JJ "Clinical Opththalmology, a systematic approach", Saunders Elsevier) Figura 5. Congiuntivite allergica La congiuntivite appare meno iperemica, color salmone, è evidente un'ipertrofia gigantopapillare a livello della congiuntiva tarsale superiore. (Immagine di proprietà dell'archivio della Clinica Oculistica di Pavia) Figura 6. Emorragia sottocongiuntivale Si noti la laccatura ematica del colore rosso vivo, a margini ben definiti e che copre i sottostanti vasi congiuntivali ed episclerali, localizzata al livello della congiuntiva bulbare nasale (Immagine di proprietà della Clinica Oculistica di Pavia) Figura 7. Blefarite Figura 7 a. Iperemia del bordo palpebrale che conferisce al paziente gli "occhi cerchiati di rosso" (Immagine tratta da: Parrish RK "Atlante di oftalmologia" Piccin) Figura 7 b. Si noti la secrezione schiumosa a livello della rima palpebrale (Immagine tratta da: Scullica L e Bisantis C "Le congiuntiviti", SUnoisu USF Utaksever/lcar Leo) Figura 8. Iridociclite acuta Ben evidente il cerchio pericheratico (iperemia più intensa attorno al limbus sclero-corneale), la cornea è strasparente, la pupilla è iporeagente. (Immagine tratta da: Spalton DJ et al "Atlas of clinical ophthalmoiogy" Gower) Figura 9. Attacco acuto di glaucoma L'iperemia è diffusa, la cornea è meno trasparente (edematosa), la pupilla è fissa (areagente al foto stimolo) in media midriasi. (Immagine tratta da: Spalton DJ et al "Atlas of clinical ophyhalmology", Gower) In caso ci si trovi di fronte a un paziente con un occhio rosso molto dolente e che presenta un calo del visus come ci si deve comportare? e necessario inviare immediatamente il paziente presso il pronto soccorso oculistico nell'eventualità che si tratti di un'infezione profonda dell'occhio, di un'uveite oppure di un attacco acuto di glaucoma Figura 10. Anatomia delle palpebre Figura 9. Attacco acuto di glaucoma L'iperemia è diffusa, la cornea è meno trasparente (edematosa), la pupilla è fissa (areagente al foto stimolo) in media midriasi. (Immagine tratta da: Spalton DJ et al "Atlas of clinical ophyhalmology", Gower) In caso ci si trovi di fronte a un paziente con un occhio rosso molto dolente e 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 24 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 65 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato che presenta un calo del visus come ci si deve comportare? e necessario inviare immediatamente il paziente presso il pronto soccorso oculistico nell'eventualità che si tratti di un'infezione profonda dell'occhio, di un'uveite oppure di un attacco acuto di glaucoma Figura 10. Anatomia delle palpebre Per quale motivo è sconsigliabile utilizzare anestetici topici per uso oftamico in corso di abrasione come Nonostante diano un sollievo temporaneo, ritardano il processo cicatriziale e, dopo ripetute instillazioni, possono portare alla perforazione corneale. Figura 12. Piccola scheggia metallica corneale, si noti l'assenza di iperemia congiuntivale e la trasparenza corneale (segni di un evento traumatico accaduto solo da qualche ora). (Immagine di proprietà della Clinica Oculistica di Pavia) 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 33 Piccole patologie dell'occhio / 2 ed irrigare l'occhio con una soluzione salina sterile; se questa manovra non fosse sufficiente, bisogna inviare il paziente presso il pronto soccorso oculistico dove il medico asporterà la scheggia con appositi strumenti e verificherà l'assenza di perforazioni bulbari con eventuali corpi estranei endobulbari. La terapia ricalca quella dell'abrasione con unguenti o colliri antibiotici per 5-6gg e bendaggio per 24-48 ore. Può capitare, soprattutto in giornate ventose, che piccoli residui di terra od ali di insetto vengano a contatto con la superficie oculare e si infilino sotto la palpebra superiore a contatto con la congiuntiva tarsale. Questo evento provoca un enorme fastidio al paziente che, con lo sfregamento dell'occhio, abrade la superficie corneale e peggiora la sintomatologia. Basta evertere la palpebra superiore e rimuovere il piccolo corpo estraneo per avere un immediato beneficio e di norma, se non vi sono erosioni corneali importanti, è sufficiente somministrare una lacrima artificiale per avere una risoluzione completa in poche ore. CHERATITE ATTINICA La cheratite attinica è caratterizzata dalla sofferenza dell'epitelio corneale in soggetti sottoposti a radiazioni UV. L'esempio più classico è quello del saldatore che non indossa gli idonei dispositivi di protezione o di chi si sottopone ad una lampada abbronzante senza adeguata protezione. Di solito è bilaterale ed insorge nelle ore serali o notturne come un forte bruciore con sensazione di corpo estraneo, lacrimazione profusa e difficoltà a mantenere gli occhi aperti. All'esame obiettivo si evidenzia un'iperemia congiuntivale più accentuata attorno alla cornea (cerchio pericheratico) con un'epiteliopatia punctata (caratterizzata da opacità puntiformi che compaiono sulla superficie corneale) diffusa ben evidenziabile con la colorazione con fluoresceina. La terapia si avvale di colliri midriatici-cicloplegici ed unguento antibiotico con bendaggio per 24-48 ore. Spesso il dolore è tale che si consiglia l'assunzione di un FANS anche per via orale. CAUSTICAZIONE CHIMICA Costituiscono vere e proprie emergenze oculistiche e pertanto richiedono l'invio presso la struttura di pronto soccorso nel più breve tempo possibile. L'unica procedura che viene consigliata prima dell'invio in ospedale è l'immediata l'irrigazione dell'occhio per rimuovere la maggior parte delle sostanze chimiche. Il danno oculare può essere solo di superficie, oppure anche molto profondo e coinvolgere l'intera cornea, l'iride, il cristallino e la retina; questo dipende per larga parte dalla natura dell'agente chimico coinvolto. In genere le basi penetrano velocemente in profondità, mentre gli acidi permangono sulla superficie; acidi forti come l'acido cloridrico tendono a penetrare quanto le sostanze alcaline. Le basi che più di frequente entrano in contatto accidentale con gli occhi sono: • l'idrossido di calcio Ca[OH] 2 , chiamata anche calce spenta, rappresenta una delle cause più frequenti essendo utilizzata sia nell'industria chimica e petrolchimica sia nell'edilizia come componente di intonaci, malte e pitture. Fortunatamente penetra poco e i suoi danni sono limitati; • l'ammoniaca NH 3 , molto frequente poiché presente in molte sostanze per la pulizia, nei fertilizzanti e nei refrigeranti. E' causa di lesioni anche molto profonde avendo una penetrabilità molto alta; • l'idrossido di sodio NaOH, meglio noto come soda caustica; usato nell'industria chimica, causa danni simili a quelli dell'ammoniaca. Gli acidi che più comunemente causano lesioni oculari sono: • acido solforico H 2 SO 4 , contenuto nelle batterie delle automobili ed avendo numerose applicazioni nell'industria chimica, rappresenta la causa più frequente di contatto accidentale con l'occhio. Causa danni perlopiù superficiali alla cornea e alla congiuntiva, poiché l'epitelio risulta resistente alla sua penetrazione; • l'acido acetico CH 3 COOH, produce causticazioni di superficie); • l'acido fluoridrico HF; • l'acido cloridrico HCI che, penetrando facilmente, causano i maggiori danni alle strutture oculari interne. Oltre alla natura dell'agente chimico che viene a contatto con l'occhio, altri fattori che influenzano la gravita della lesione, come la sua concentrazione, la superficie di contatto ed il tempo di esposizione. Valutazioni statistiche dimostrano che questi incidenti coinvolgono nel 65% dei casi i lavoratori dell'industria chimica e dell'edilizia, nel 33% dei casi si tratta di incidenti domestici; più del 70% dei casi coinvolge maschi adulti e nel 7% circa sono interessati dei bambini. Fortunatamente nella maggior parte dei casi i danni oculari sono da lievi a moderati; purtroppo però nei casi PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 66 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CORSO ECM A DISTANZA 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 33 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 67 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato più gravi, la funzionalità visiva può essere totalmente compromessa. Come già indicato, la prima misura terapeutica, ancora prima dell'esame obiettivo, consiste nell'allontanamento del composto chimico mediante lavaggi oculari prolungati (per 15-30 minuti), anche con acqua corrente se non si dispone di soluzione salina sterile. Il paziente deve essere inviato presso il pronto soccorso oculistico dell'ospedale di riferimento il più presto possibile portando, qualora fosse a disposizione, copia della scheda del prodotto con il quale è venuto in contatto oppure la confezione stessa dell'agente che ha provocato la lesione oculare. La terapia vera e propria si avvale della rimozione dell'epitelio necrotico e di eventuali residui chimici, instillazione di unguenti antibiotici e colliri cicloplegici. Nei casi più gravi il paziente viene ospedalizzato e sottoposto a terapia steroidea e antibiotica topica e sistemica per qualche settimana; in casi particolari può rendersi necessario anche un intervento chirurgico. TRAUMA CONTUSIVO Per contusivo si intende un evento traumatico nel quale non vi sia lacerazione dei tessuti del bulbo, né penetrazione di corpi estranei al suo interno. Consegue perlopiù a contatti accidentali, sportivi o domestici, ma anche ad infortuni sul lavoro, risse ed incidenti stradali; sono colpiti più frequentemente i maschi con un rapporto maschio - femmina di circa 4,5:1. La gravita del danno oculare è direttamente proporzionale all'entità del colpo e viene accentuata dalla presenza di concomitanti patologie oculari o pregressi interventi chirurgici come quello della cataratta. I sintomi vanno dal semplice dolore oculare e perioculare con lacrimazione, fino alla perdita momentanea o permanente della vista. I pazienti che presentano un trauma bulbare contusivo devono sempre essere inviati dallo Specialista Oculista in regime di urgenza. Infatti, l'occhio, essendo un sistema chiuso, viene dapprima sottoposto ad una forza antera-posteriore che schiaccia la cornea ed il cristallino verso il vitreo e la retina; successivamente si verifica un contraccolpo che sposta il cristallino e il corpo ciliare verso la superficie anteriore dell'occhio. Ne consegue che le strutture che maggiormente possono subire danni da contusione sono il cristallino, il corpo ciliare e la retina. Nei traumi lievi spesso si reperta solo una chiazza biancastra più o meno estesa sulla retina (edema commotivo di Berlin), non vi sono alterazione visive e la guarigione avviene spontaneamente nel giro di qualche giorno; è comunque utile rivalutare questi pazienti dopo 7-14 giorni per assicurarsi che non vi siano alterazioni retiniche residue. Nei traumi più importanti, si può evidenziare sangue in camera anteriore (ipoema), lussazione del cristallino, distacco della retina o della coroide, edema del nervo ottico fino allo scoppio bulbare. Nei casi più lievi, la terapia si avvale di colliri midriatici/cicloplegici associati a terapia steroidea topica e/o sistemica; nei casi più gravi si procede all'ospedalizzazione e, se necessario, all'intervento chirurgico. 6. Casi clinici Si tratta di due pazienti che si sono presentati presso il Pronto Soccorso della Clinica Oculistica della Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia. Questi due casi, purtroppo tutt'altro che isolati, si accomunano per l'uso improprio e protratto di tarmaci di comune impiego nella pratica clinica o nella terapia delle affezioni oculari. PRIMO CASO Nome: M. D. Età: 28 anni Sesso: Maschio Professione: Medico Chirurgo, specializzando Anamnesi: gode di buona salute, allergia stagionale a graminacee, betullacee, ambrosia e parietaria Anamnesi oculare: Non porta occhiali. Da qualche settimana lamenta sensazione di pesantezza agli occhi e calo visivo soprattutto nell'occhio sinistro con visione di aloni attorno alle luci e aumento della fotofobia. Riferisce di aver instillato in passato colliri antistaminici con poco beneficio, soprattutto per scarsa aderenza alla terapia (instillava il collirio antistaminico solamente quando avvertiva prurito). Da 3-4 mesi instilla desametasone collirio almeno 2 volte al giorno con notevole riduzione del fastidio e delParrossamento oculare. Esame obiettivo: OD Visus: 7-8/10 naturali, non miglioraci con lenti OS Visus: 2-3/10 naturali, non miglioraci con lenti OD oftalmotono: 25 mmHg OS oftalmotono: 35 mmHg OD segmento anteriore: bulbo calmo, congiuntiva rosea con piccoli follicoli della congiuntiva tarsale, cornea trasparente, pupilla centrata e reagente al fotostimolo, iniziale cataratta sottocapsulare posteriore OS segmento anteriore: bulbo calmo, congiuntiva rosea con piccoli follicoli della congiuntiva tarsale, cornea trasparente, pupilla centrata e reagente al fotostimolo, cataratta sottocapsulare posteriore quasi completa 0 0 Fundus Oculi: nella norma Terapia: Si sospende immediatamente la terapia cortisonica e si ricontrolla il paziente dopo 10 giorni Primo controllo: II paziente riferisce ridotta sensazione di pesantezza oculare All'esame obiettivo si riscontra: ODV: 7-8/10 naturali, non migliorabili con lenti OS Visus: 2-3/10 naturali, non 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 33 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 68 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato migliorabili con lenti OD oftalmotono: 15 mmHg OS oftalmotono: 23 mmHg Restanti reperti invariati. Visto il miglioramento della pressione intraoculare si decide di lasciare il paziente senza terapia e di ricontrollarlo a distanza di un mese Secondo controllo: OD oftalmotono: 15 mmHg OS oftalmotono: 16 mmHg Restanti reperti invariati. Poiché il paziente lamenta grosse limitazioni visive nell'attività lavorativa e nella guida, si propone intervento di cataratta nell'occhio sinistro. Controllo post intervento di cataratta in OS: ODV: 8/10 naturali, non migliorabili con lenti (visione per vicino conservata) OSV: 10/10 naturali (necessità di correzione con occhiali per vicino a causa della perdita dell'accomodazione da parte del cristallino) 0 0 oftalmotono: 15 mmHg Restanti reperti nella norma. Visto il visus elevato, si decide di soprassedere all'intervento di cataratta nell'occhio destro. Conclusioni del caso: II paziente è probabilmente un "responder" al cortisone e l'instillazione prolungata e non controllata dello sferoide ha provocato una cataratta corticale posteriore (tipica delle cataraffe secondarie a terapia cortisonica) ed un glaucoma secondario. Di norma la pressione intraoculare si normalizza nel giro di breve tempo dopo la sospensione dello sferoide e senza terapia antipertensiva oculare; viceversa la cataratta non regredisce e, nella maggior parte dei casi, necessita di una chirurgia. Nei soggetti giovani questo comporta la perdita della capacità accomodativa e li obbliga a portare occhiali per vicino come avviene a causa della presbiopia. SECONDO CASO Nome: F.G. Età: 42 anni Sesso: Maschio Professione: Operaio Anamnesi: gode di buona salute e non assume terapia Anamnesi oculare: Non porta occhiali. Rferisce pregressi e ripetuti microtraumi in entrambi gli occhi (schegge di materiale ferroso e cheratiti da saldatura). Si presenta presso il Pronto Soccorso Oculistico per improvviso dolore nell'occhio destro con perdita della vista. Riferisce di essersi recato presso altro Pronto Soccorso circa 20 giorni fa per asportare un corpo estraneo corneale nell'occhio destro, per motivi di lavoro non ha medicato correttamente l'occhio (con pomata e bendaggio) e, persistendo la sintomatologia dolorosa soprattutto notturna, da allora instilla Oxibuprocaina Cloridrato (che ha trovato nell'armadietto dei tarmaci della ditta per la quale lavora) anche più volte al giorno. Esame obiettivo: OD Visus: percezione della luce con intensa fotofobia OS Visus: 10/10 con + 0,75 sf OD oftalmotono: digitalemente buono OS oftalmotono: 14 mmHg OD segmento anteriore: bulbo molto congesto, iperemia congiuntivale e marcato cerchio pericheratico, estesa ulcera centro corneale che si approfonda nello stroma senza perforazione, pupilla centrata e reagente al fotostimolo, cristallino trasparente. OS segmento anteriore: bulbo calmo, congiuntiva rosea, piccoli leucomi (cicatrici) corneali segno di pregressi corpi estranei, pupilla centrata e reagente al fotostimolo, cristallino trasparente. OD Fundus Oculi: non valutabile OS Fundus Oculi: nella norma Terapia: Si ricovera il paziente, si inizia terapia topica con collirio fluorochinolonico, atropina collirio e lacrima artificiale riepitelizzante, si applica lente a contatto protettiva e si instaura, in via preventiva, anche terapia antibiotica sistemica. Per i primi due giorni è stato necessario somministrare al paziente dei FANS per os per ridurre la sintomatologia dolorosa. Dopo 5 giorni di ricovero, alla riduzione dell'ulcera, il paziente viene dimesso con terapia topica antibiotica e lubrificante/riepitelizzante e lente a contatto protettiva. Ai successivi controlli si procede alla rimozione della lente a contatto, una volta completato il processo di riepitelizzazione corneale, e alla sospensione della terapia antibiotica topica, si lascia la lacrima artificiale riepitelizzante ancora per almeno un mese. Dopo 2 mesi il visus dell'occhio sinistro si è attestato sugli 8/10 con una correzione astigmatica indotta dalla cicatrice corneale residua. Conclusioni del caso: L'abuso di anestetici topici è causa di ulcerazioni corneali che possono portare, anche in breve tempo, alla perforazione del bulbo. Purtroppo, in alcune officine, è prassi comune tenere di scorta un flacone di collirio anestetico per ridurre il dolore oculare e, magari, permettere all'operaio di terminare il proprio turno di lavoro. In caso di infortunio sul lavoro, il consiglio è quello di inviare il paziente presso il Pronto Soccorso Oculistico di riferimento per le cure del caso. Unguenti oftalmici e bendaggi possono essere d'aiuto nel lenire il dolore in attesa di una visita specialistica, eventualmente associati ad un FANS per bocca, ma in nessun caso si dovrebbe consigliare una terapia anestetica topica. 7. Conclusioni Da quanto descritto appare chiaro che, quando ci si trovi di fronte ad un paziente con un occhio rosso, sia importante raccogliere la maggior parte delle informazioni possibili circa la modalità ed il tempo d'insorgenza, l'associazione con sintomi oculari (dolore, fotofobia, lacrimazione, prurito, calo del visus, etc...) 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 33 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 69 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ed extraoculari (vomito, nausea, cefalea, vertigini, rialzi pressori, etc...), la relazione con traumi o pregressi interventi chirurgici, la presenza o meno di allergie e l'eventuale ricorrenza di tale sintomatologia. Trovandosi in una posizione privilegiata e grazie anche al grado di confidenza professionale e comunicativa che il farmacista di comunità da sempre mantiene con i propri pazienti o famigliali degli stessi, è possibile quindi attraverso un colloquio efficace, cercare di desumere le diverse informazioni utili per ben consigliare ed attivare un percorso di assistenza sanitaria idoneo. Pertanto, in base ai dati raccolti, non dovrebbe essere difficile capire se ci si trovi davanti ad un caso urgente e che richiede un immediato consulto specialistico oppure se si possa gestire il problema, almeno nella fase acuta, con un farmaco da auto-medicazione e magari rimandare la visita specialistica di qualche giorno. In tema di terapia oftalmica per uso topico, risulta oltremodo rilevante l'intervento del farmacista per dissuadere l'uso talvolta disinvolto di colliri antibiotici in corso di lievi infezioni transitorie da parte di alcuni pazienti. La relativa benignità della patologia infettiva comeo-congiuntivale rende per lo più superfluo ed antieconomico il tentare di individuare l'agente patogeno responsabile e stabilirne la sensibilità agli antibiotici. È preferibile in tali casi affidarsi a terapie antibiotìche topiche a largo spettro prescritte dallo Specialista, possibilmente spiegando al paziente che la storia naturale della congiuntivite prevede una guarigione piuttosto lenta (anche 10-15 giorni) e che quindi è inutile e controproducente cambiare la terapia antibiotica ogni 48-72 ore, nell'ipotesi che questa sia del tutto inefficace. In generale i sostituti lacrimali, soprattutto quelli senza conservante, sono prodotti che si possono instillare senza problemi anche per lunghi periodi ed il paziente può trarre un beneficio nella riduzione della sensazione di corpo estraneo tipica degli stati flogistici della superficie oculare. A questo proposito, si rimanda la trattazione più specifica delle diverse molecole presenti nelle lacrime artificiali ed il loro utilizzo in corso di specifiche alterazioni della superficie oculare all'apposito modulo successivo. Di norma, è preferibile evitare l'instillazione di colliri vasocostrittori se non per brevissimi periodi e mai devono essere utilizzati al posto di un sostituto lacrimale: queste sostanze infatti, "sbiancano" immediatamente l'occhio costringendo i vasi congiuntivali. La vasocostrizione prolungata nel tempo, induce un mancato apporto di nutrienti ed ossigeno ai tessuti del bulbo oculare tanto da poterlo descrivere come bulbo "asciutto"; conseguenza è un'irritazione della superficie oculare che, provoca nuova iperemia, a cui il paziente risponde con ulteriore instillazione di collirio decongestionante (in una spirale di incremento del danno), creando una sorta di "dipendenza" dal vasocostrittore che, in tempi lunghi porta, all'instaurarsi di congiuntiviti croniche difficili da eradicare. Diverso è il caso dei colliri antistaminici, soprattutto i più recenti a meccanismo d'azione multiplo; essi possono essere consigliati (se classificati come Sop) o prescritti del medico curante 0 dallo specialista, senza particolari controindicazioni e per lunghi periodi, soprattutto se paragonati agli steroidi topici, di cui si fa un notevole abuso nelle forme allergiche, che possono portare all'insorgenza di patologie oculari importanti come il glaucoma secondario e la cataratta. 1 colliri steroidei che, come è noto, richiedono tutti prescrizione medica, dovrebbero essere altresì evitati in tutti gli stati in cui vi sia una soluzione di continuo dell'epitelio corneale, poiché ne ritardano la cicatrizzazione ed in caso di infezioni corneali da virus erpetici. Particolare è invece il caso dell'addo borico (acqua borica) che purtroppo viene ancora diffusamente utilizzato come bagno oculare disinfettante: si tratta di un rimedio un po' vetusto e di scarsa efficacia. Infatti, accentua l'irritazione congiuntivale e non protegge dalle infezioni; inoltre provoca bruciore ali'instillazione, soprattutto in caso di abrasioni corneo-congiuntivali. Ad esso è sicuramente preferibile un buon sostituto lacrimale o lavaggi oculari con blando disinfettante/lenitivo oculare. In caso di blefariti croniche, nelle quali la terapia steroidea non può essere protratta per quanto indicato in precedenza, nelle fasi intercritiche, può essere di giovamento la detersione delle palpebre con salviettine sterili e l'utilizzo di shampoo dedicati che facilitano la rimozione delle scaglie di cute depositata tra le ciglia e della secrezione schiumosa delle ghiandole di Meibomio. Nel caso specifico, sono disponibili in commercio delle salviette che presentano una confezione monodose particolare che può essere riscaldata (per favorire l'escrezione del secreto meibomiano) o raffreddata (per lenire la sensazione di fastidio e prurito specialmente dopo procedura chirurgica) prima dell'applicazione. Di dubbia utilità invece, sono i colliri che promettono una protezione dalle radiazioni ultraviolette, da instillarsi prima di 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 33 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 70 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato iniziare il lavoro di saldatura; molto più importante sarebbe svolgere un ruolo di prevenzione convincendo gli operatori ad indossare gli idonei dispositivi di protezione (per tutto il tempo necessario) ed a mettere in pratica tutte le misure volte ad evitare causticazioni e microtraumi della superficie oculare. In conclusione, si coglie nuovamente occasione per sottolineare l'importanza dell'attività di farmacosorveglianza da parte del farmacista di comunità e di monitoraggio dell'aderenza terapeutica allo schema posologico prescritto a ciascun paziente. Aggiornamenti di oculistica per il farmacista Scegliere una sola risposta esatta per ogni domanda. Per il superamento del test di valutazione dell'apprendimento è necessario rispondere correttamente all'75% delle domande proposte. Informiamo i lettori che nei questionar'! online, le domande e le risposte saranno pubblicate in ordine casuale (diverso ad ogni accesso al sito), come definito nella nuova normativa ECM dalla Commissione Nazionale Formazione Continua del Ministero della Salute. B M L'iperemia in caso di congiuntivite è: • Più intensa ai fornici e degrada man mano che ci si sposta verso il limbus • Circolare attorno alla cornea (cerchio pericheratico) • Centro-corneale • In caso di congiuntivite non vi è iperemia WM Oual è la terapia della congiuntivite da adenovirus? • Antibiotici topici a largo spettro • Steroidi topici • Sostituti lacrimali • Non esiste una terapia specifica per la congiuntivite da adenovirus, una terapia topica con antibiotici.steroidi e sostituti lacrimali può aiutare ad evitare sovra infezioni batteriche e ridurre La sintomatologia | Qual è la terapia della congiuntivite allergica? • Ridurre il contatto con l'allergene e instillare colliri antistaminici a doppia azione • Steroidi topici e/o sistemici • Colliri beta-bloccanti • Colliri midriatici-cicloplegici I La cornea è vascolarizzata da: • Arterie ciliari lunghe • Arterie ciliari brevi • È priva di vasi sanguigni • Arteria oftalmica In caso di congiuntivite, un portatore di lente a contatto deve: • Togliere il prima possibile le lenti a contatto e sottoporsi a visita specialistica,dopo la terapia e con la regressione della sintomatologia può riprenderne gradualmente l'uso avendole cambiate o sterilizzate • Non è importante togliere la lente a contatto, basta iniziare subito la terapia antibiotica topica • Mantenere la lente a contatto indossata al fine di proteggere l'epitelio corneale da eventuali sovrainfezioni batteriche • Togliere le lenti a contatto e instillare un collirio vasocostrittore per ridurre l'iperemia congiuntivale In caso di emorragia sottocongiuntivale si deve: • Inviare il paziente in pronto soccorso il più rapidamente possibile per scongiurare il pericolo di emorragie intraoculari • Tranquillizzare il paziente, misurare la pressione arteriosa, non instillare terapie topiche, consigliare al paziente uno screening della PA e della coagulazione presso il proprio medico di base • Instillare colliri vasocostrittori • Consigliare al paziente di sospendere immediatamente una eventuale terapia anticoagulante orale WA Le blefariti possono causare spesso: • Calazi multipli • Glaucoma • Iridociditi • Cali di vista transitori della durata di qualche minuto (amaurosi) • Un miglioramento della sintomatologia in caso di blefarite cronica • Cataratta F I In corso di terapia corticosteroidea oftalmica pervia topica, quali possono essere gli eventi avversi in caso di trattamento eccessivamente prolungato e/o non aderente allo schema terapeutico prescritto da specialista oculista? • Insorgenza di Herpes oftalmico • Sviluppo di patologia glaucomatosa e di cataratta • Alterazione glicemiche in pazienti affetto da diabete di tipo 1 • Blefarite cronica | Una comparsa di occhio molto rosso e dolente, associato a calo del visus con nausea e vomito può far pensare a: • Attacco acuto di glaucoma • Cataratta • Congiuntivite allergica Q Cheratite attinica Mi Un'abrasione corneale: D Di solito passa inosservata non generando dolore né iperemia • Causa vivo dolore,fotofobia e lacrimazione • È causa di occhio rosso non dolente • Migliora l'acuità visiva nei soggetti miopi mn Instillare colliri anestetici per lunghi periodi può comportare: • Secchezza oculare • Perforazione corneale In caso di corpo estraneo corneale: • Di solito la sensazione dolorosa è proporzionale all'entità della lesione • Di solito la sensazione dolorosa è inversamente proporzionale all'entità della lesione • Non vi è sensazione dolorosa se il corpo estraneo è superficiale • Vi è sensazione dolorosa solo se il corpo estraneo ha perforato la cornea a tutto spessore M%H La cheratite attinica nei saldatori insorge: • Durante la saldatura • Appena finito di saldare • Nelle ore serali o notturne dopo una giornata di saldatura • Diversi giorni dopo la saldatura MLH In caso di contatto accidentale oculare con una sostanza chimica si deve: • Irrigare abbondantemente l'occhio e inviare il paziente in Pronto Soccorso Oculistico • Instillare anestetici topici • Medicare l'occhio con vasocostrittori e con colliri steroidei • Instillare sostituti lacrimali riepitelizzanti • H Oual è 31/01/2015 Tema Farmacia - Ed. n.1 - gennaio 2015 Pag. 33 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/02/2015 71 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato la terapia dell'iridociclite acuta? • Colliri antibiotici a largo spettro e steroidi sistemici • Colliri ipotonizzanti e steroidi per os • Colliri midriatici-cicloplegici e ipotonizzanti, associati sempre a steroidi per os • ColLiri midriatici-cicloplegici e steroidi, associati o meno a terapia steroidea sistemica Come viene percepito il dolore dal paziente in caso di corpo estraneo corneale? Di solito la sensazione dolorosa è inversamente proporzionale all'entità della lesione ed alla sua profondità. Nell'8-10% delle abrasioni corneali, tipicamente dopo microtraumi lineari come da colpo d'unghia o da foglio di carta, si possono verificare delle riaperture della linea di ferita corneale anche dopo mesi dall'evento traumatico. Come comportarsi in caso di causticazii chimica ocuL Irrigare immediatamente e abbondantemente l'occhio con soluzione salina sterile oppure con acqua corrente per rimuovere la maggior parte della sostanza chimica (almeno per 15-30 minuti) ed inviare il paziente presso il pronto soccorso oculistico. Nei traumi lievi spesso si reperta soLo una chiazza biancastra più o meno estesa sulla retina (edema commotivo di Berlin), non vi sono alterazione visive e la guarigione avviene spontaneamente nel giro di qualche giorno; è comunque utile rivalutare questi pazienti dopo 7-14 giorni per assicurarsi che non vi siano alterazioni retiniche residue L'abuso di anestetici topici è causa di ulcerazioni corneali che possono portare, anche in breve tempo, alla perforazione del bulbo Bibliografia • Kanski JJ. Oftalmologia cllnica. Ed Elsevier Masson, 2008. • Vaughan D, Asbury T, Tabbara KF. Manuale di oculistica. ED Piccin nuova libraria, Padova, 1992. • Wirbelauer C. Management of thè red eye for thè primary care physician. Am J Med 2006; • 119:302-6. • Ahmed RM, Aneesh TN. Diagnosis and Management of thè Acute Red Eye. Emerg Med Clin N Am 2008; 26:35-55. • Morrow GL, Abbott RL. Conjunctivitis. Am Fam Physician 1998;57(4):735-46. • Rietveld RP, van Weert HC, ter Riet G, et al. Diagnostic impact of signs and symptoms in acute ìnfectious conjunctivitis. BMJ. 2003;327(7418):789. • Bielory L, Friedlaender MH. Allergie conjunctivitis. Immunol Allergy Clin North Am. 2008; 28(1):43-58. • Bonini S. Le congiuntiviti allergiche, Ghedini Ed, Milano, 1990. • Jackson WB. BlepharitJs: current strategies for diagnosis and management. Can J Ophthalmol. 2008;43(2):170179. • Moore MB, McCulley JR Acanthamoeba keratitis associated with contact ienses: six consecutive cases of successful management. Br. J. Ophthalmol. 1989; 73:271. • Bonfioli AA, Orefice F. Behget's disease. Semin Ophthalmol. 2005 JulSep;20(3):199-206, m Mapstone R. The syndrome of closed-angle glaucoma. Br j Ophthalmol. 1976 Feb;60(2):120-3. • Kuhn F, Pieramici DJ. Ocular Trauma: Principles and Practice. Ed Thieme, 2002. • Stern GA, Schemmer GB, Farber RD, et al. Effect of topical antibiotic solutions on corneal epithelìal wound healing. Arch Ophthalmol. 1983;101:644-647. • Kenyon KR. Recurrent corneal erosion: pathogenesis and therapy. Int Ophthalmol Clin. 1979;19:169-195. • Banerjee A. Effectiveness of eye protectìon in thè metal working industry. BMJ. 1990;301:645-646. • Wagoner MD. Chemical injuries of thè eye: current concepts in pathophysiology and therapy. Surv Ophthalmol. 1997;41:275-313. • Morgan SJ. Chemical burns of thè eye: causes and management. Br J Ophthalmol. 1987;71:854-857. PERSONAGGI 1 articolo 01/02/2015 La Gazzetta Del Mezzogiorno Pag. 7 (diffusione:48275, tiratura:63756) «Quando lo Stato ha bisogno è ai vecchi Dc che si ricorre» Sisto: «Ogni questione antecedente all'elezione lasci il passo all'azione di un uomo di qualità e naturale equilibrio» D'Ambrosio Lettieri: «Ora va mutato l'atteggiamento nei confronti di un premier che ha dimostrato inaffidabilità» Palese (Forza Italia): «È stato scelto l'ultimo moroteo rimasto in giro» GIUSEPPE ARMENISE PA L E S E L'onorevole di Forza Italia non si limita ai complimenti a Mattarella, ma interpreta la scelta del parlamento come un naturale riconoscimento per la Democrazia cristiana, uno dei partiti storici italiani, naufragata con la Prima repubblica, ma persistente tra gli uomini della classe dirigente l «Sono anni che cercano di ammazzare quelli della Democrazia cristiana, ma quando lo Stato ha più bisogno, il soccorso viene sempre fuori dagli uomini migliori della vecchia Dc. E Mattarella è sicuramente tra questi». Parole dell'onorevole di Forza Italia, Rocco Palese . «Non c'è dubbio - dice ancora - che il neopresidente sia una figura di altissimo profilo, l'ultimo moroteo rimasto in giro. Non c'è dubbio che sia una persona di garanzia assoluta sia per la maggioranza che per l'opposizione». Quindi una sottolineatura: «È significativo che questa elezione sia avvenuta nel giorno della ricorrenza di San Giovanni Bosco perché è proprio sui problemi dei giovani che bisogna cercare di intervenire». E poi, quando lo si solletica sulla questione politica che potrebbe creare nuovi equilibri tra Forza Italia e Renzi e all'interno di Forza Italia, dribbla. «Il presidente Berlusconi ha più volte dichiarato che non c'era a non c'è alcuna prevenzione nei confronti della persona. Certo, se il metodo seguito da Renzi fosse stato migliore, il consenso a Mattarella sarebbe stato anche più ampio. Tranne i grillini l'avrebbero votato tutti». Sul dato politico, dopo gli auguri di protocollo, si sofferma la riflessione del senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri . «Le prime parole del neo presidente della Repubblica sono state rivolte alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. Mi sembra un buon punto di partenza. Altra cosa è il dato politico su cui va aperta una seria riflessione, agendo da subito e cambiando totalmente atteggiamento nei confronti di un premier che ha dimostrato tutta la sua inaffidabilità politica, per lavorare alla ricostruzione del centrodestra. Abbiamo il dovere di offrire agli italiani u n'alternativa credibile al governo delle tasse di Renzi e della sinistra. Ora che il re è nudo, mi auguro che sia chiaro tutto a tutti e che non si commettano più gli stessi errori». Il presidente della Commissione Affari costituzionali, Francesco Paolo Sisto , da parte sua chiarisce: «L'articolo 87 della Costituzione stabilisce che il Presidente della Repubblica rappresenta l'unità nazionale. Perciò, in un momento così difficile per il Paese, è bene che ogni questione antecedente all'ele zione lasci il passo all'azione, costituzionalmente orientata, di un uomo di sicura qualità, di naturale equilibrio e di provata esperienza istituzionale come Sergio Mattarella, al quale vanno i miei migliori auguri di buon lavoro». Torna invece sul tasto del dato politico il senatore Francesco Amoruso, coordinatore regionale pugliese di Forza Italia: «Sergio Mattarella è una personalità autorevole, moderata, vicina ai valori cattolici e con un passato importante alle spalle. Ho votato seguendo le indicazioni del mio partito, ovvero scheda bianca. Ma tra tutti i nomi che circolavano, saluto l'elezione di un uomo che aveva ottimi rapporti con Pinuccio Tatarella, il quale nutriva stima e rispetto per lui. Ancora una volta, però, l'elezione parlamentare del Capo dello Stato ha rivelato il suo aspetto obsoleto, antico e sordo alla richiesta dei cittadini di eleggere direttamente il Presidente della Repubblica. Oggi, il dibattito sulle riforme costituzionali è aperto e ritengo che non si possa prescindere dall'affrontare il tema delle modalità di elezione del Capo dello Stato, se si vuole realmente modernizzare il nostro Paese». L'e u ro p a rl a m e n t a re Barbara Matera si dice infine: «certa che il presidente Mattarella saprà essere all'altezza del delicato compito a cui è stato chiamato e operare con il dovuto equilibrio nell'interesse di tutto il Paese. A lui vanno i miei migliori auguri di buon lavoro». PERSONAGGI - Rassegna Stampa 01/02/2015 73 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato D'Ambrosio Lettieri: «Ora va mutato l'atteggiamento nei confronti di un premier che ha dimostrato inaffidabilità»