USO DEI MODI E TEMPI VERBALI E CONSECUTIO
TEMPORUM
A - PRINCIPALE ESPLICITA




Indicativo (realtà, oggettività)
Congiuntivo (possibilità, soggettività)
Condizionale (condizione, periodo ipotetico)
Imperativo (ordine)
B - CONSECUTIO TEMPORUM ALL’INDICATIVO
Narrare significa creare una storia attraverso una serie di azioni che si succedono nel tempo. Lo strumento
grammaticale per esprimere il verificarsi di un’azione è il verbo: perciò collocare nel tempo le azioni
significa anche collegare tra loro i verbi in modo che rispettino i rapporti logico-temporali tra le azioni.
Come fare per realizzare questo semplice e logico principio?
1. INDIVIDUARE L’AZIONE PRINCIAPALE ALL’INTERNO DEL DISCORSO: occorre cioè stabilire qual è
l’azione logicamente più importante, che condiziona tutte le altre (principale)
2. OSSERVARE SE LE AZIONI SECONDARIE (subordinata) SONO AVVENUTE PRIMA, NELLO STESSO
MOMENTO O DOPO rispetto all’azione principale
3. SCEGLIERE IL TEMPO DEI VERBI in modo da far rispettare i rapporti di anteriorità, contemporaneità
e posteriorità.
PRINCIPALE
SUBORDINATA
ANT: Indicativo passato prossimo
perché stamattina nonho fatto colazione
CONT: Indicativo presente
perché ho una fame da lupi
POST: Indicativo futuro semplice
perché stasera salterò la cena
PRINCIPALE
SUBORDINATA
ANT: Indicativo trapassato prossimo
perché al mattino non avevo fatto colazione
CONT: Indicativo “passato”
perché avevo una fame da lupi
POST: Condizionale passato
perché alla sera avrei saltato la cena
Indicativo presente
Mangio con appetito
Indicativo “passato” (Ind. Imperfetto, pas. pros, pas. rem)
Mangiavo con appetito
IMPERFETTO: azione che si ripete nel passato, o comunque di lunga
durata
PASSATO REMOTO: azione momentanea , di cui non si vuole
sottolineare il protrarsi nel tempo
La donna piangeva calde lacrime, poi d’improvviso tacque
PASSATO PROSSIMO: azione recente
C – CONSECUTIO TEMPORUM AL CONGIUNTIVO


PRINCIPALE: modo più frequente: INDICATIVO
SUBORDINATA: modo più frequente: CONGIUNTIVO. Obbligatorio quando nella principale c’è un
predicato che:
1. Esprime un dubbio (non so)
2. Esprime una opinione (credo)
3. E’ impersonale (si ritiene)
PRINCIPALE
SUBORDINATA
ANT: Congiuntivo passato
che Luigi sia stato bravo
CONT: Congiuntivo presente
che Luigi sia Bravo
POST: Indicativo futuro semplice
che Luigi sarà bravo
PRINCIPALE
SUBORDINATA
ANT: Congiuntivo trapassato
che Luigi fosse stato bravo
CONT: Congiuntivo imperfetto
che Luigi fosse bravo
POST: Condizionale passato
che Luigi sarebbe stato bravo
Indicativo presente
Credo
Indicativo “passato” (Ind. Imperfetto, pas. pros, pas. rem)
Credevo
D - CONDIZIONALE E PERIODO IPOTETICO
I: realtà
II: possibilità
III: irrealtà
PRESENTE
III: irrealtà
PASSATO
PROTASI – subordinata introdotta da SE
IND. PRES / FUT. SEMPL.
Se lasci la città
Se lascerai la città
CONG. IMPERF.
Se vincesse la nostra squadra
CONG. IMPERF.
Se abitassi in America
CONG. TRAP.
Se Annibale non avesse indugiato a Capua
Se avessi lavorato con più intelligenza
APODOSI - principale
IND. PRES / FUT. SEMPL.
commetti un errore
commetterai un errore
COND. PRES.
sarei contento
COND. PRES.
mi troverei a disagio
COND. PRES. / PASS.
Roma sarebbe stata distrutta
oggi sarei ricco
LA PROTASI PUO’ ANCHE ESSERE ESPRESSA IN FORMA IMPLICITA COL GERUNDIO:


Lavorando (=se lavorassi), troveresti di che sfamarti
Ascoltando (=se ascolti) la radio, non puoi studiare