Meccanismi di evoluzione batterica Mutazione trasferimento genico laterale (LGT) e ricombinazione genica Nel cromosoma batterico possono verificarsi MUTAZIONI La sequenza delle basi nel genoma di un organismo cambia in modo ereditario I cambiamenti genetici provocati dalle mutazioni sono di entità limitata Il fenotipo corrispondente alla sequenza normale è “selvatico” (wild) Le mutazioni provocano la comparsa di “mutanti” wild mutante normale Sostituzione silente Sostituzioni, inserzioni, delezioni MUTAZIONI sostituzione UNA BASE (puntiformi) microinserzione microdelezione MOLTE PAIA DI BASI DELEZIONI: provocano la perdita di centinaia o migliaia di paia di basi non revertono (a meno di ricombinazioni) INSERZIONI: aggiungono nuove basi inattivando il gene in cui accadono sono spesso dovute a sequenze di DNA specifiche, lunghe 700-1400 bp, (sequenze di inserzione). Le mutazioni da inserzione possono revertere. RETROMUTAZIONE ripristino del fenotipo wild Revertante dello stesso sito seconda mutazione nello stesso sito Reversione di “frameshift” Reversione di “nonsense” ripristino della sequenza nucleotidica “wild” REVERSIONE VERA SOPPRESSIONE ripristino del fenotipo wild mutazione in un ALTRO sito La seconda mutazione COMPENSA l’effetto della prima Altro sito stesso gene: ripristino di “frameshift” Altro gene Ripristino della funzione del gene mutato Altro prodotto che sostituisce quello del gene mutato Sostituzione di una base AG GA TC CT 5’...TAC... ...ATG...5’ TRANSIZIONE AG TC TC AG TRASVERSIONE Replicazione normale TAC ATG UAC (Tyr) mutazione AAC TTG AAC (Asp) mutazione TAG ATC UAG (Stop) Proteina tronca Mutazione nonsenso mutazione TAT ATA UAU (Tyr) Proteina difettosa Mutazione missenso Proteina normale Mutazione silente LE MUTAZIONI POSSONO ESSERE OCCASIONALI ERRORI DI LETTURA INDOTTE DA AGENTI CHIMICI O FISICI ORIGINATE DA SISTEMI DI RIPARAZIONE Che le mutazioni abbiano un’origine spontanea lo dimostra il TEST DI FLUTTUAZIONE TERRENO CON ANTIBIOTICO TERRENO SENZA ANTIBIOTICO REPLICA-PLATING MUTAGENI CHIMICI-1 ANALOGHI DELLE BASI O O CH3 H N Br H N Es. 5-BrU: a differenza della Timina, il suo legame con ”G” è stabile O O H H Timina H2N N N H 5-BromoUracile H2N N N Adenina N H N N C G N G 2-Aminopurina 5-BrU 5-BrU A A T A:T Æ G:C MUTAGENI CHIMICI-2 trasformano le basi alterandone le proprietà di appaiamento AGENTI ALCHILANTI Inducono mutazioni con frequenza molto più alta degli analoghi delle basi Nitrosoguanidina, Acido nitroso, Idrossilamina; etilmetanosulfonato A Es acido nitroso deamina: U citosina uracile adenina ipoxantina C IPX MUTAGENI CHIMICI-3 AGENTI INTERCALANTI Arancio di acridina, proflavina; bromuro di etidio si inseriscono tra due basi del DNA, separandole Causano lo slittamento della DNA polimerasi, provocando microinserzioni e microdelezioni durante la replicazione Molti composti chimici possono essere mutageni (cancerogeni) IL TEST DI AMES + Salmonella His- controllo + Composto da analizzare Pochi retromutanti Frequenza aumentata: il composto E’ MUTAGENO Frequenza invariata Il composto NON è mutageno Terreno privo di istidina Terreno privo di istidina Terreno privo di istidina MUTAGENI FISICI-1 RADIAZIONI NON IONIZZANTI (UV) I nucleotidi assorbono i raggi UV con picco a a 269 nm T T C C UV260 provoca la formazione di DIMERI di PIRIMIDINE Tra due C o T adiacenti si formano legami covalenti i dimeri aumentano la probabilità che la DNA polimerasi inserisca un nucleotide errato MUTAGENI FISICI-2 Radiazioni ionizzanti Radiazioni a onda corta molto penetranti RAGGI gamma ionizzazione di H2O e altre sostanze X cosmici radicali liberi es OH- azione mutagena indiretta ELEVATA FREQUENZA DI MUTAZIONI MALFUNZIONAMENTO DELLA CELLULA ECCESSIVA DERIVA DELLA POPOLAZIONE LA FREQUENZA DELLE MUTAZIONI OCCASIONALI E’ LIMITATA DALL’AZIONE DELLA CORREZIONE DI BOZZE E DEL SISTEMA MMR (CNFR DUPLICAZIONE DEL DNA) ALCUNI DANNI PROVOCATI DAGLI AGENTI MUTAGENI RENDONO IMPOSSIBILE LA DUPLICAZIONE DEL DNA SISTEMI DI RIPARAZIONE Riparazione DNA diretta Riparazione della base modificata Es. Metilguanina transferasi CH3 O HN H2N N N Trasferisce su di sé il gruppo metile N H Guanina Separazione dei dimeri di pirimidine Assorbe radiazioni nel visibile (fotoliasi) TT TT Rompe i legami covalenti e ricostruisce la struttura corretta RISPOSTA SOS DANNO AGLI ACIDI NUCLEICI (UV o ROS) Blocco della forca replicativa nel punto del danno ssDNA Attività di co-proteasi su LexA Espressione coordinata di diversi pathway (>30 geni) Avvio di autoproteolisi in LexA Blocco della repressione Rec-A Rec-A* LexA reprime molti geni tra cui parziale RecA recA parziale Error-free uvrA LexA lexA Error-prone umuCD IN CONDIZIONI NORMALI recA e lexA sono trascritti e tradotti a bassa concentrazione Le cassette SOS a monte di geni diversi hanno affinità differenti per il repressore Non indotta parzialmente indotta pienamente indotta recA recA recA lexA lexA lexA uvrA uvrA uvrA sulA sulA sulA umuCD umuCD umuCD dinD dinD dinD Riparazione DNA Indiretta (escissione e ricostruzione) La base mutata è estratta e sostituita con quella giusta Es: DNA-glicosilasi individua l’uracile derivato dalla deaminazione della citosina e lo rimuove U Il “vuoto” è chiamato sito “AP” dC U AP-endonucleasi e deossiribofosfodiesterasi introducono la base corretta nel sito AP dC La DNA polimerasi stabilizza la base nell’elica SINTESI TRANS-LESIONE Le DNA-mutasi inseriscono un nucleotide qualsiasi corrispondenza di una lesione x E proseguono la sintesi x Quando il DNA è riparato non ci sono più ssDNA RecA si disattiva La proteolisi di LexA cessa I sistemi di riparazione tornano ad essere repressi I diversi geni hanno affinità differenti per il repressore diversa affinità dei promotori per LexA Induzione in quantità e in TEMPI diversi I sistemi error free (es. uvrA) sono indotti precocemente Pieno successo: riparazione e cessazione del segnale Tasso di mutazione contenuto Insufficienti a contenere il danno Il segnale prosegue, sono indotte le polimerasi error prone (Pol. V e IV: DNA-MUTASI) La frequenza di mutazione aumenta Æ maggiore variabilità Æ maggiori possibilità di sopravvivenza di fronte a uno stress esteso Mentre la riparazione procede, la risposta SOS blocca la divisione cellulare SulA, normalmente represso da LexA, si esprime SulA Si lega a FtsZ e impedisce la formazione dell’anello F F F A riparazione completa, la repressione si ripristina SulA F F F La proteasi Lon degrada SulA liberando FtsZ e la divisione ricomincia RICOMBINAZIONE GENICA segmenti genetici contenuti in due genomi separati vengono messi insieme in un’unica unità Si ottengono nuove combinazioni di geni anche in assenza di mutazione Le modificazioni provocate dalla ricombinazione genica possono essere molto estese: interi geni e anche cromosomi vengono trasferiti da un organismo all’altro RICOMBINAZIONE omologa Riarrangiamento genico tra vaste sequenze omologhe L’orientamento dei frammenti omologhi opposto uguale Inversione di segmenti a b c c b a perdita di materiale genetico a b c a b c a b c c b a a b c a b c a b c a b c a b c a b c RICOMBINAZIONE SITO SPECIFICA Caratterizzate da sequenze particolari Trasposizione Avviene in corrispondenza di brevi regioni omologhe Integrazione di genomi virali Integrazione di cassette geniche In una popolazione batterica le mutazioni casuali avvengono con frequenza bassa ma costante (10-7 10-11 / n° bp) Se i cambiamenti nell’ambiente superano le capacità di adattamento, l’unica possibilità di sopravvivenza è l’acquisizione rapida di nuove caratteristiche Nella maggior parte dei casi le mutazioni casuali non sono sufficienti e la risposta al problema è l’ACQUISIZIONE DI GENI dall’esterno ! Il passaggio di geni tra microrganismi diversi, è detto TRASFERIMENTO GENICO ORIZZONTALE In contrapposizione al TRASFERIMENTO VERTICALE (passaggio di un gene da una cellula alla propria progenie) Il risultato di uno scambio genico tra procarioti, è un genoma parzialmente diploide, che si definisce MEROZIGOTE donatore Il DNA trasferito si dice esogenote merozigote esogenote endogenote Il genoma del ricevente è l’endogenote MOBILITA’ GENICA NEI BATTERI A differenza di quanto accade negli Eucarioti che si riproducono sessualmente, per i Procarioti non è previsto uno scambio genico tra individui diversi ad ogni generazione IL TRASFERIMENTO GENICO ORIZZONTALE che permette sia il trasferimento di geni sia la ricombinazione, è importante per... B evoluzione batterica disseminazione di geni di resistenza A RES T Scambio di geni metabolici E disseminazione di geni di virulenza VIR degradazione Le possibili strategie con cui materiale genetico passa da un batterio all’altro sono tre: 1-TRASFORMAZIONE DNA LIBERO VIENE ACQUISITO E INTEGRATO NEL GENOMA DELLA CELLULA BATTERICA RICEVENTE 2-CONIUGAZIONE IL MATERIALE GENICO PASSA PER CONTATTO DIRETTO TRA UN BATTERIO E L’ ALTRO 3-TRASDUZIONE IL TRASFERIMENTO E’ MEDIATO DA BATTERIOFAGI CARATTERISTICHE COMUNI ALLE TRE STRATEGIE Il trasferimento del cromosoma è PARZIALE Il trasferimento è POLARE (DonatoreÆRicevente) Il prodotto del trasferimento è un MEROZIGOTE L’esogenote è trasmesso alla progenie SOLO SE SI INTEGRA con l’endogenote Questa regola cade se l’esogenote è un plasmide TRASFORMAZIONE Fenomeno scoperto da Griffith 1928 su Pneumococcus “S”: capsulato e virulento UCCIDE “R” non capsulato e avirulento NON UCCIDE + “S” ucciso+ R vivo UCCIDONO 1944 AVERY DIMOSTRA “IN VITRO” CHE IL FATTORE TRASFORMANTE E’ IL DNA Il ceppo isolato è “S”: UCCIDE DNA estratto e purificato da “S” proteine estratte e purificate da “S” + R + R Il ceppo isolato è “R”: NON UCCIDE Il DNA esterno viene internalizzato nella cellula ospite, integrato nella regione omologa del cromosoma e trasmesso alla progenie Per l’internalizzazione la cellula deve essere “competente” : capace di trasportare grandi mmolecole di DNA attraverso parete e membrana Streptococcus Poche specie sono naturalmente competenti Diverse specie ambientali Bacillus Haemophilus Neisseria la competenza è regolata e si manifesta in condizioni ambientali particolari o in una fase di crescita specifica Nei didermi la competenza si sviluppa indipendentemente nei diversi individui Nei monodermi la competenza è regolata da uno scambio di messaggi chimici (feromoni) all’interno di una popolazione Quando una cellula è competente: Il DNA trasformante vi si lega e si internalizza dsDNA lineare Si integra nel cromosoma (ricombinazione omologa) e si esprime PLASMIDE si replica e si esprime COMPETENZA ARTIFICIALE Può essere ottenuta con shock CaCl2 chimici (Cloruro di calcio o rubidio) elettrici (elettroporazione) I PLASMIDI Sono elementi genetici capaci di replicarsi in modo AUTONOMO (repliconi) Hanno dimensioni molto variabili I plasmidi che possono trovarsi integrati nel cromosoma oltre che liberi nel citoplasma si dicono episomi Poche copie (stringenti) Possono essere presenti nella cellula batterica Molte copie (rilassati) L’ informazione genetica portata dai plasmidi non è essenziale per la cellula ma può conferire un vantaggio selettivo in particolari condizioni ambientali Plasmidi di virulenza: aumentano l’efficienza dei patogeni Plasmidi R: codificano enzimi capaci di distruggere o modificare gli antibiotici Plasmidi Col: codificano batteriocine (antagonizzanti contro cellule della stessa specie o di specie affini) Plasmidi metabolici: codificano enzimi capaci di degradare composti aromatici, pesticidi, zuccheri… INCOMPATIBILITÀ Plasmidi con la stessa regolazione della replicazione NON possono coesistere nella stessa cellula I plasmidi regolano la propria replicazione Appartengono allo stesso GRUPPO di INCOMPATIBILITA’ (Inc) Due plasmidi dello stesso gruppo segregano (si dividono tra le cellule figlie) durante i cicli di divisione In una cellula batterica possono coesistere plasmidi di gruppi Inc differenti Molti plasmidi a basso numero di copie assicurano il proprio mantenimento nella cellula Nel plasmide R1 il gene hok codifica una proteina che forma buchi nella membrana citoplasmatica il sok mRNA si appaia con l’hok mRNA; il duplex è distrutto da una RNAsi hok mRNA: emivita 20 min hok sok sok mRNA: emivita < 1-2 min Se il plasmide viene perso, l’hok mRNA può essere tradotto perché degrada più lentamente del sok mRNA Sul plasmide F, il gene ccdB codifica una proteina che interferisce con la DNA girasi Il veleno CcdB è una proteina molto stabile ccdA 72 AA ccdB 101 AA Sul plasmide è anche presente il gene ccdA il cui prodotto blocca CcdB L’antidoto però si degrada molto facilmente: se il plasmide viene perso, il veleno sopravvive all’antidoto CONIUGAZIONE Trasferimento diretto mediato da plasmidi I pili sessuali (1-10/ cellula) sono spessi 9-10 nm Alcuni plasmidi sono trasmessi solo alla progenie, altri (AUTOTRASMISSIBILI o CONIUGATIVI) possono trasferirsi orizzontalmente per coniugazione Un esempio tipico di plasmide autotrasmissibile è il Regione Tra F H G SD I IS3 FATTORE F gd Elementi Trasponibili IS3 C B F K E 94 Kb L A IS2 Regione silente J oriT inc, rep Regione della replicazione Stabilizzazione della coppia coniugativa Regione tra Regolazione del trasferimento sintesi e assemblaggio del pilo coniugativo (pilo F) Metabolismo del DNA coniugativo F+ F- F La cellula con il fattore F (F+) è il donatore La cellula senza fattore F (F-) è il ricevente Il fattore F dirige la formazione di un ponte coniugativo tra le due cellule della coppia ponte coniugativo Viene trasferito un filamento singolo di F F- F+ Il filamento complementare viene sintetizzato nel ricevente, che diventa F+ F+ F+ Anche nella cellula F+ la singola elica restante viene replicata Se il fattore F si integra nel cromosoma batterico, dirige il trasferimento di parte del cromosoma al ricevente HFR I ceppi in cui il fattore F è integrato si chiamano Hfr (High frequency ricombination) L’integrazione avviene in corrispondenza di pochi siti accomunati da una corta sequenza nucleotidica specifica non è definitiva; in una popolazione esistono cellule Hfr e cellule F+ HFR F+ Il trasferimento comincia da OriT e si svolge come per F, ma prosegue con i geni del cromosoma HFR FOriT F- F La quantità di cromosoma trasferita dipende dal tempo di contatto tra HFR e FHFR HFR Il donatore resta Hfr; il ricevente lo diventa SOLO se il trasferimento è completo Il ricevente NON diventa Hfr a meno che non venga trasferito l’intero cromosoma HFR FOriT F a meno che non venga trasferito l’intero cromosoma HFR HFR F In genere questo NON accade e nel ricevente passano solo geni cromosomici Che si integrano poi nel cromosoma con una doppia ricombinazione HFR F-- Il ricevente rimane F- Nel passaggio HfrÆF+, il processo di escissione di F è normalmente preciso lac ton lac sxt F ’ lac ton sxt nel cromosoma si crea una delezione Ma a volte può accadere che un frammento di cromosoma adiacente all’episoma si stacchi con esso In questo caso, il plasmide F porta con sé geni cromosomici (F’) IN UN INCROCIO F’x F- F- Il donatore resta F’ Il ricevente diventa F’ IL RICEVENTE DIVENTA PARZIALMENTE DIPLOIDE (MEROZIGOTE) PER I GENI PRESENTI SU F’ Plasmidi privi di capacità di autotrasmissione possono essere trasferiti (Mobilizzati) se nella stessa cellula è presente un plasmide autotrasmissibile (Helper) che provvede alla sintesi del pilo H M M M I plasmidi mobilizzabili possiedono la regione OriT, ma mancano di alcune funzioni, che sono vicariate dal plasmide helper I plasmidi che non possiedono OriT, non possono essere trasferiti in alcun caso TRASPOSIZIONE E’ LO SCAMBIO DI MATERIALE GENETICO TRA REPLICONI DIVERSI Cromosoma Plasmide O LO SPOSTAMENTO TRA SEDI DIVERSE DELLO STESSO REPLICONE Cromosoma Gli elementi trasponibili sono sequenze che hanno la capacità di spostarsi e di integrarsi con una ricombinazione sito specifica, in corrispondenza di siti bersaglio L’inserzione richiede l’intervento di enzimi specifici i più semplici sono le SEQUENZE DI INSERZIONE (IS) : IR 210 bp InsA 273 bp InsB IR contengono solo i geni per il proprio trasferimento (trasposasi) 768 bp sono caratterizzate da “Inverted repeat” alle estremità Sono comuni sia sul cromosoma che su plasmidi Le IS sono anche chiamate “DNA egoista” ma possono avere una influenza notevole sull’espressione genica di un ceppo batterico IS Sono fiancheggiate da promotori forti, diretti verso l’esterno, che possono sostituirsi a promotori regolati promotore IS O possono inserirsi all’interno di geni bersaglio e interromperli inattivandoli P gene 1 gene 2 gene 3 IS Se la trasposizione avviene in un operone si osserva un effetto “polare” con la mancata espressione anche dei geni 2 e 3 Quando due IS fiancheggiano un segmento di DNA IR IR IR IR Si forma un trasposone composito, che si muove come un elemento unico, portando con sé anche i geni compresi tra le due IS I trasposoni si inseriscono a livello di determinate sequenze di riconoscimento, con meccanismo: REPLICATIVO (Es Tn3) CONSERVATIVO (es. Tn10) Pant intI 5’-CS INTEGRONI: attI sulI 3’-CS regioni formate da cassette geniche situate a valle di una regione conservata che codifica una ricombinasi e include un promotore forte (Pant) e un sito di ricombinazione (attI) I geni delle cassette non hanno promotore, entrano tutti nello stesso orientamento, e sono co-trascritti da Pant Le cassette di resistenza si integrano con un processo di ricombinazione sito specifico, in corrispondenza del sito attI Prom. attI int R1 R2 R3 attC X int X R1 il sito della cassetta che si ricombina con attI è detto “elemento 59bp” R2 R3 Conservativo: trasposizione semplice (taglia e cuci) La trasposasi taglia i due filamenti in modo sfalsato in corrispondenza di ripetizioni invertite AT TA CAGT ACTG GTCA TGAC GT GTCA TA AT ACGT TG Anche il DNA ospite è tagliato in modo sfalsato in corrispondenza del sito bersaglio TA TA AT AT Il trasposone è legato al DNA ospite, alle due estremità, lasciando dei vuoti GT AT GTCA ACGT TA TG I vuoti vengono riparati e il sito bersaglio si duplica CA GT AT GTCA TA ACGT TA TGAC AT Nella replicazione replicativa la trasposasi taglia i filamenti in modo sfalsato I filamenti si legano formando un COINTEGRATO E vengono risolti: una copia del trasposone è presente su ciascuna struttura Trasferimento laterale..anche senza trasferimento genico Nanotubuli che connettono S.aureus/S. aureus Nanotubuli che connettono S.aureus/B.subtilis Nanotubuli che connettono Anche con un diderma È stato possibile osservare il passaggio di molecole fluorescenti da un citoplasma all’altro CmR: Gene cat mRNA cat Proteina (CAT) LinR: Gene erm mRNA Proteina ERM Attraverso i nanotubuli proteine e mRNA e passano tra le due cellule, che mostrano un doppio fenotipo R ma un assetto genico invariato Gene cat mRNA erm + cat Proteine ERM e CAT CmR + LinR Gene erm mRNA erm + cat Proteine ERM + CAT