Insegnare BIOCHIMICa COn la DIDaTTICa DIgITale Quando poi i batteri si riproducono, si riproducono con loro anche i plasmidi ricombinanti, che moltiplicano così esponenzialmente anche le copie del gene. Poiché tuttavia solo una parte dei batteri assume al proprio interno i plasmidi ricombinanti, questi vengono di solito progettati per contenere, oltre alla sequenza da clonare, anche, per esempio, un gene per la resistenza a un determinato antibiotico: trattando la coltura con quell’antibiotico, si consente la sopravvivenza dei soli batteri portatori del plasmide ricombinante. Utilizzando questa tecnica, è oggi possibile non solo usare i batteri per produrre, per esempio, l’insulina umana, inserendo il gene per la sua sintesi in colonie di Escherichia coli per clonaggio, ma anche costituire le librerie genomiche che rendono possibile il sequenziamento: l’intero genoma di un organismo viene frammentato all’interno di plasmidi, creando una riserva di copie pronte per essere ordinate con diverse tecniche. uNItÀ 5 La tecnologia del dNA ricombinante Il video illustra il clonaggio batterico, una delle principali metodologie utilizzate per realizzare DNA ricombinante, e descrive alcuni dei più importanti traguardi di questa tecnologia. Approfondimenti La tecnologia del DNA ricombinante consente di creare nuove sequenze geniche assemblando tra loro in modo mirato pezzi di genoma, anche provenienti da specie diverse. Per fare questo, sono essenziali gli enzimi di restrizione, che digeriscono i filamenti del DNA in precise regioni, e le ligasi, cioè enzimi che consentono di assemblare tra loro i frammenti. Perché l’attività dei geni possa essere studiata e siano possibili applicazioni pratiche, per esempio produrre su scala industriale una certa proteina, è necessario però avere a disposizione moltissime copie della sequenza di interesse. Negli anni Settanta del secolo scorso, gli statunitensi Stanley Cohen e Herbert W. Boyer misero a punto una tecnica per ottenere questo risultato, che sfruttava le caratteristiche della cellula batterica. I batteri, infatti, sono provvisti, oltre che del cromosoma batterico, anche di piccoli filamenti di DNA circolare, chiamati plasmidi, che si riproducono in modo indipendente. Una volta isolata con gli opportuni enzimi di restrizione la sequenza di interesse, per esempio un gene presente anche nell’uomo, con gli stessi enzimi si tagliano dei plasmidi e, mescolandoli in una soluzione con le copie del gene e le opportune ligasi, alcuni di loro integrano il gene al proprio interno, divenendo plasmidi ricombinanti. In seguito, questi plasmidi sono messi a disposizione dei batteri, i quali, poiché tendono naturalmente ad accogliere al loro interno per trasformazione il DNA libero nell’ambiente, li portano all’interno della cellula. Attività Un batterio che produce insulina è un organismo transgenico, cioè un OGM, organismo geneticamente modificato. Le biotecnologie, del resto, hanno già creato OGM anche di larghissimo consumo, per esempio prodotti agricoli destinati a uso sia alimentare (come alcune varietà di soia e granoturco) sia non alimentare (per esempio cotone). Su questi OGM in particolare si concentra molta disinformazione ed è un fatto che, per quanto riguarda i prodotti alimentari, non siano stati identificati rischi per la salute superiori a quelli dovuti a prodotti di altre colture, che sono comunque a loro volta frutto di processi di manipolazione genetica. Si può proporre ai ragazzi la lettura del libro Pane e bugie del chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini e discuterne in classe alcuni contenuti. 27