Summer School
sui beni relazionali
Fondazione Lavoroperlapersona
La Fondazione Lavoroperlapersona (http://www.lavoroperlapersona.it)
è un progetto che nasce dalla passione per la persona e per il lavoro:
intende valorizzare il lavoro come espressione della persona per contribuire a creare una società aperta e giusta, interculturale e accogliente.
La verità sulla persona va oltre il lavoro, lo supera, essendo altrove.
Il lavoro, infatti, “appartiene all’uomo” e si pone a servizio della persona perché dà voce ai progetti di ciascuno, assecondando vocazioni e talenti personali. Per questo, esso è irrinunciabile: soggetto di attenzione
e tutela, fondamento di democrazia e civiltà, contributo essenziale alla
realizzazione personale. Con il lavoro alimentiamo relazioni di servizio,
costruendo legami con gli altri e con il mondo che ci ospita. Attraverso
il lavoro arricchiamo, rendendola più preziosa, la nostra identità, preparando un futuro più accogliente per le generazioni che verranno.
La Fondazione Lavoroperlapersona colloca questo connubio inscindibile
tra lavoro e persona all’interno di un’antropologia relazionale che si fa
stimolo essenziale anche per l’economia, il mercato e l’impresa, come
espressioni della “società civile”.
Fondazione Lavoroperlapersona
Mercato e impresa non più spazi di esclusiva socialità strumentale, ma
luoghi generativi di un orizzonte che superi le logiche del mero profitto
e l’idea classica di soggetti imprenditoriali impegnati nella sua esclusiva
massimizzazione.
La Fondazione Lavoroperlapersona investe nei campi della ricerca,
dell’educazione e della promozione culturale per sostenere e sviluppare i valori che sono alla base di tale antropologia relazionale, dove
l’uomo è soggetto in relazione con altri e dove l’altro, con la sua
diversità, costituisce scoperta, riconoscimento e realizzazione del
nostro essere. Il suo impegno è diretto nei confronti dei bambini,
dei giovani e degli adulti; studenti e lavoratori; allievi e educatori; occupati o in cerca di occupazione; impiegati, manager e
imprenditori; artigiani e cooperatori.
L’impegno della Fondazione sui beni relazionali nasce dalla consapevolezza che l’epoca in cui viviamo mette a dura prova questa
visione, minacciata nel profondo da modelli culturali, sociali ed
economici che alimentano paura e fuga dall’altro, dal diverso,
dallo straniero, incentivando comportamenti pubblici e privati,
economici e civili che non consentono alla gratuità di emergere
come filo necessario per costruire legami solidi e tessuti umani
sostenibili.
La Summer School:
cosa è, edizioni precedenti
La Summer School è un laboratorio interdisciplinare composto da lezioni magistrali, lavoro individuale e di gruppo, esperienze culturali, in
presenza di docenti, tutor, ricercatori e dottorandi di discipline e unIversità differenti, accomunati dall’impegno verso il lavoroperlapersona.
L’obiettivo è offrire un’autentica esperienza di reciprocità, nel segno di
una coerenza irrinunciabile tra forma e contenuti. La Summer School
è diretta da Luigi Alici, professore ordinario di filosofia morale presso il dipartimento di studi umanistici dell’Università di Macerata; l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e seminariali sono
supportate dai tutor Luca Alici, ricercatore di Filosofia Politica presso
l’Università di Perugia, e Silvia Pierosara, professore a contratto in Filosofia Morale presso l’Università di Macerata.
Il primo ciclo triennale della Summer School è stato dedicato ad una
riflessione approfondita sui “beni relazionali”. Il mercato e la società
civile, infatti, possono e devono essere ospitali nei confronti dei “beni
relazionali”, come la fiducia (2013), la reciprocità (2014) e l’inter-esse
(2015), che sono la strada maestra per la ricerca del bene comune e della felicità, inaugurando uno spazio terzo e facendo emergere un valore
che oltrepassa i soggetti in causa, le volontà individuali e le strutture
messe in campo. Proprio questo carattere emergente e la sua dimensione di terzietà rappresentano la sfida più suggestiva per andare oltre
ogni strumentalità, persino in ambito economico, e rovesciare un paradigma schiavo dello scambio per pensarne uno capace di nuovi fondativi
antropologici.
2013
In questo contesto, le Summer School del I° ciclo triennale hanno avuto a tema:
- 2013 Orizzonti della Fiducia. Percorsi, valori, risorse
2014
Imparare a riconoscere ed esercitare la fiducia come elemento fondativo
antropologico: ciò che attesta sia il nostro essere apertura originaria sia
l’impossibilità di sottrarci ad uno stato di costituiva dipendenza. Fidarsi è un
esercizio faticoso e rischioso ma impossibile da rifiutare: la fiducia, infatti, è
condizione di possibilità dello scambio economico senza il quale il raggiungimento del benessere economico sarebbe impossibile.
- 2014 Reciprocamente. Partecipare cooperare generare
Esplorare la figura della reciprocità come forma elettiva e “valore aggiunto”
della relazione interpersonale, stabilizzandola nella modalità del legame
condiviso e vincolandola alla edificazione di un bene che accomuna. La sfida
è riqualificare il valore di una reciprocità solidale, simmetrica e asimmetrica, che consenta di articolare in modo nuovo il rapporto tra lavoro e persona
entro un equilibrio dinamico di dono e scambio, comunità e libertà, cooperazione e competizione.
2015
- 2015 Inter-esse. Mio tuo nostro
Ripensare l’inter-esse per far emergere un significato dell’economico che
non metta fuori gioco la dimensione individuale della felicità e dell’utile,
ma cerchi di inquadrarla entro l’orizzonte del bene comune e della felicità
pubblica. L’interesse può quindi essere inteso come via di apertura al confronto e alla negoziazione con gli altri, facendo confluire dimensioni ed esigenze interpersonali entro l’orizzonte di “ciò che ci sta a cuore”. L’obiettivo
è costruire una semantica del “nostro” che sia compimento dell’inter-esse
come essere-tra, andando oltre le polarità bloccate del “mio” e del “tuo”.
2016
Ritrovare il tempo, riaprire la vita
Reunion Summer School Giugno 2016
Il tema
Il problema del tempo da sempre ha sfidato la riflessione umana,
sfuggendo però costantemente a una comprensione integrale:
rimane una questione irrisolta, così vicina eppure così lontana.
Nella impenetrabilità con cui il tempo resiste al pensiero, esso si
costituisce e si vive come lo spazio stesso della nostra esistenza;
un misterioso appuntamento di passato, presente e futuro, fatto
di radici, incontri e messe in gioco.
Oggi, però, il tempo sembra aver subìto una mutazione di senso
e di valore, diventando non più il luogo della nostra vita ma una
rigida sequenza di attimi da possedere e amministrare. Si sta
così trasformando in una vera e propria merce, a motivo della tendenza del sistema produttivo ad appropriarsi dell’intero
tempo della vita e della concomitante esaltazione virtuale dei
miti dell’immediatezza e dell’istantaneità come valori assoluti e
in qualche modo atemporali. Il tema del tempo è stato oggetto
della Reunion del I ciclo della Summer School 2013 - 2015
La Fondazione Lavoroperlapersona riprenderà e approfondirà
tale tema nel corso del II° ciclo della Summer School 2017-2019.
TEMPOPERLAPERSONA
IL SECONDO CICLO 2017-2019
In tale contesto, il secondo ciclo della Summer School sarà dedicato
alla valorizzazione del tempo quale dimensione della vita buona,
come vero e proprio bene relazionale. Una valorizzazione che non si
riduca semplicemente alla rivendicazione di un “tempo privato” da
difendere contro il “tempo produttivo”, ma che sia effettivamente un
tempoperlapersona: apertura a una buona reciprocità la quale implica
sia la partecipazione politica sia l’impegno civile.
L’edizione 2017, in particolare, vedrà un’attenzione speciale al senso
dell’intraprendere, non semplicemente come mero “dare inizio”,
ma inteso nella sua più complessiva e feconda accezione generativa,
in cui l’eccezionalità personale non può mai andare disgiunta da una
esemplare coniugazione comunitaria.
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