WWW.GRUPPOVALLEOGRA.ALTERVISTA.ORG email: [email protected] UN SALUTO A TUTTI Presentiamo con questo secondo “bollettino” le attività del nostro gruppo svolte nel 2015 con, di seguito, alcune note sull’ecologia dei funghi, nonché il calendario delle prossime attività per il 2016. Buona lettura La stagione si è aperte con il pranzo di pesce al ristorante “La Villa” di Piovene Rocchette con soddisfazione da parte dei partecipanti. Poi si sono svolte le due serate di carattere Micologico nella sede della Protezione Civile e con la collaborazione della Comunità Montana “Leogra Timonchio” con ottima partecipazione di pubblico. Abbiamo effettuato due uscite con mezzi propri a cercar Morchelle e Porcini in altopiano di Asiago. Purtroppo l’anno non è stato particolarmente favorevole alla crescita dei porcini. Come da qualche decennio ecco l’annuale festa campestre questa volta all’inedita “Malga Prà”, con ottima partecipazione di soci e non. Poi, per la tradizionale settimana Micologica di settembre, siamo andati a Madonna di Campiglio con soggiorno all’Hotel St. Raphael. Fra settembre e ottobre abbiamo effettuato mostre Micologiche a: Schio, Valli del Pasubio e Santorso. A fine stagione la cena sociale con assemblea ordinaria e l’estrazione della lotteria. ECOLOGIA DEI FUNGHI SISTEMATICA E NOMENCLATURA Abitualmente quando usiamo il termine “funghi” parliamo di quei corpi costituiti per lo più un cappello e da un gambo dalle forme, colori, e dimensioni variabilissime che incontriamo passeggiando nei boschi, nei pascoli e nei prati sia in montagna che in pianura, soprattutto nei mesi estivi. La prima cosa da dire è che i funghi non sono dei “vegetali” tra tutti gli organismi viventi formano un regno a se ma a differenza delle comuni piante posseggono caratteristiche alquanto singolari. Non sono verdi in altre parole non contengono clorofilla non producono fiori né frutti, il loro sistema nutritivo è simile a quello degli animali crescita e sviluppo non per semi ma tramite spore, assenza di tessuti differenziati (foglie-fiori) e di elementi conduttori (radici–canali linfatici) Tutti gli esseri viventi sulla terra necessitano per la loro sopravvivenza di un elemento chimico, il carbonio, le piante assorbono l’acido carbonico dal terreno mediante le radici e dall’aria tramite le foglie, per trasformarlo mediante la luce del sole nella sostanza di cui sono costituite (cellulosa) tale processo è conosciuto come Fotosintesi Clorofilliana. Gli animali per nutrirsi, cioè per assimilare il carbonio, sono obbligati ad utilizzare sostanze organiche precedentemente elaborate dalle piante (frutti, radici, foglie, ecc) o a cibarsi della carne di altri animali (mammiferi, pesci, molluschi, ecc). I funghi, nella fattispecie, si nutrono di sostanze organiche in decomposizione ossia si comportano o meglio si nutrono come gli animali. È doveroso fare un’ulteriore precisazione; i funghi, infatti, adottano un comportamento nutrizionale “capovolto” rispetto a quello comunemente usato nel regno animale, in quanto i funghi prima digeriscono le sostanze nutritive di cui abbisognano e poi, dopo averle digerite tramite le particolari reazioni chimiche che avvengono al loro interno, “le mangiano”. Benché abbiano questo strano sistema nutrizionale più simile agli animali che alle piante è comunque innegabile che vegetino sul terreno e non camminino; un'altra palese differenza dalle comuni piante è che i funghi non possiedono radici, non hanno tronco ne rami né foglie e, per concludere, non producono fiori ne tantomeno frutti. Abbiamo detto prima che i funghi non contengono “clorofilla” sono di conseguenza incapaci di utilizzare l’energia luminosa fornita dal sole per il loro sviluppo e sostentamento. I funghi, per crescere, non hanno alcun bisogno di essere esposti alla luce, sono anzi del tutto privi delle difese necessarie, comuni a tutte le piante verdi, per evitare di essiccare e morire esposte come sono tutto il giorno al cocente calore del sole. Non a caso per quelle poche specie fungine su cui è possibile attuarla la coltivazione avviene normalmente in grotte, al buio, garantendo semmai al substrato su cui vegetano un costante grado di temperatura e di umidità. Non è nemmeno scientificamente provato che i funghi siano influenzati dai “moti di luna” è pertanto priva di fondamento la credenza che i funghi crescano in quantità maggiore con luna crescente. (variazioni climatiche connesse ai moti di luna). Sebbene oramai una buona parte dei raccoglitori sa bene che ciò che raccoglie rappresenta solo una parte dell’organismo chiamato fungo spesso si dimentica che trattandosi di qualcosa di vivente questa struttura tende a modificarsi nel tempo. Specialmente nel periodo primaverile si trovano specie che presentano un aspetto decisamente diverso da quando divengono appena visibili (Primordio) a quando completano la loro maturazione. La fase meno nota è quella che porta allo sviluppo del basidioma. Una pianta per nascere ha bisogno di un seme, il seme racchiude in se tutti gli elementi necessari (cromosomi) per germinare e creare un nuovo individuo. Ma i funghi si riproducono tramite spore e con le spore le cose vanno in maniera diversa. La spora ha un solo nucleo cellulare, in pratica un solo sesso, quando una spora germina da origine ad un filamento detto “micelio primario” che ha lo stesso sesso della spora da cui è nato ma è sterile e non può generare nuovi “carpofori”. Ma allora se il fungo nasce dal micelio e il suddetto micelio è sterile come fanno a nascere i funghi? Perché possa formarsi un nuovo “corpo fruttifero” è necessario che due miceli primari di sesso diverso, ma della stessa specie fungina, s’incontrino a formare un “Micelio secondario” frutto appunto dell’unione dei due sessi (altra analogia col mondo animale), che in condizioni ambientali particolarmente favorevoli potrà crescere e generare un nuovo individuo della stessa specie il quale, a sua volta, tramite le spore darà poi inizio ad un nuovo ciclo riproduttivo. L’imenio, a sua volta, è supportato da una parte visibile ad occhio nudo detta imenoforo che varia, nella sua forma, a seconda del genere: (Lamelle, Tubuli e Pori, Aculei, Costolature, etc.) e, generalmente, è posto nella parte inferiore del cappello del fungo. Nelle Boletacee e nelle Polyporacee, dove l’imenoforo è costituito da tubuli e pori, l’imenio riveste le pareti interne dei tubuli (vedi disegno); a maturazione le spore si staccano dagli sterigmi e ricadono sul terreno nelle vicinanze del fungo o in zone più o meno lontane se trasportate dal vento. Nelle Agaricee (funghi a lamelle) l’imenio ricopre le facce d’ogni singola lamella; nel caso dei funghi a costolature (cantharellus) o ad aculei (hydnum) si ha un analogo tipo di rivestimento imeniale. I funghi superiori si possono suddividere, in base al loro sviluppo vegetativo-nutrizionale in tre gruppi principali: FUNGHI PARASSITI Ci troviamo di fronte ad una situazione di parassitismo quando i funghi vivono a spese di un altro organismo vivente che si ammala e poi talvolta muore. il caso più comune è quello dell’Armillaria mellea il cui micelio attacca in maniera invasiva e distruttiva piante sane ne decompone il legno e si instaura in modo permanente fino a portarle alla morte. Dopo di che si trasforma in saprofita e genera appunto i nostri prelibati chiodini. FUNGHI SAPROFITI Sono tutti quei funghi che vivono e si nutrono su di un substrato di materiale organico in decomposizione. In molti casi il loro metabolismo produce sostanze in grado di impedire la crescita di altri organismi, tra cui ad esempio alcuni funghi parassiti delle piante. In questo modo i funghi saprofiti riescono ad eliminare i loro competitori. FUNGHI SIMBIONTI L’interazione più studiata tra funghi e altri organismi è senz’altro la simbiosi. Si tratta di un mutualismo cioè di un’associazione con reciproco vantaggio per entrambi gli organismi. La simbiosi tra pianta e fungo o “micorriza” è un fenomeno molto diffuso, tanto che la maggior parte dei funghi che ci interessano sono funghi micorrizici. Per capire meglio cos’è vediamo cosa accade tra un Boletus edulis e una pianta di faggio. Il micelio del porcino è più efficiente delle radici di un faggio nell’assorbire dal terreno l’acqua gli elementi nutritivi che scambia con carboidrati e aminoacidi prodotti dalla pianta: si ha quindi un flusso di elementi dal fungo alla pianta e dalla pianta al fungo che viene definito traslocazione bidirezionale. Le micorrize sono una sorta di rivestimento formato da un’intreccio di ife che rivestono le radichette terminali delle piante boschive e a seconda delle specie interessate assumono connotazioni diverse. I NOSTRI RECAPITI A SCHIO BAR NUOVO MAX SPORT RIV. TABACCHI n° 1 TIPOSPOSA Via Capitano Sella, 24 Via Pasubio, 77 Via Btg. Val Leogra, 15 Viale dell’Industria, 47 BAR AL CASTELLO Via De Pinedo, 5 GRUPPO NATURALISTICO MICOLOGICO "VAL LEOGRA" Calendario attività per l’anno 2016 MARZO 20 Domenica PRANZO A BASE DI PESCE APRILE 24 Domenica PASSEGGIATA DI APERTURA CON PRANZO 17 Martedì I^ SERATA DEL 6° CORSO DI MICOLOGIA 19 Giovedì II^ SERATA DEL 6° CORSO DI MICOLOGIA 5 Domenica USCITA MICOLOGICA CON MEZZI PROPRI A MORCHELLE 26 Domenica ANNUALE FESTA CAMPESTRE A MALGA PRA’ Dal 02 al 09 Sabato/Sabato 24 Domenica GITA CON MEZZI PROPRI (Località da definire) 21 Domenica USCITA MICOLOGICA CON MEZZI PROPRI SULL'ALTOPIANO DI ASIAGO Dal 27/08 al 03/09 Sabato/Sabato 17/18 Sabato/Domenica MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO AGOSTO/SETTEMBRE SETTEMBRE Data infrasettimanale da definire MOSTRA MICOLOGICA A MALO CENA A BASE DI FUNGHI ALL’OSTERIA 2 SPADE – IN COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE 4 NOVEMBRE MOSTRA MICOLOGICA A VALLI DEL PASUBIO Domenica GIORNATA MICOLOGICO/GASTRONOMICA e cena con il raccolto trovato. 16 Domenica MOSTRA MICOLOGICA A SANTORSO alla coop. NUOVI ORIZZONTI 12 Sabato 09 NOVEMBRE SETTIMANA MICOLOGICA A MADONNA DI CAMPIGLIO Domenica 02 OTTOBRE SETTIMANA NATURALISTICA (Località da definire) CENA SOCIALE CON ASSEMBLEA ORDINARIA BOLLETTINO 2015 IN COLLABORAZIONE CON